CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 novembre 2020
469.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-04977 Frassinetti: Sui contratti stipulati con il personale ATA.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Frassinetti, secondo quanto previsto dall'articolo 231-bis del decreto-legge n. 34 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 77 del 2020, i dirigenti degli uffici scolastici regionali hanno potuto attivare ulteriori incarichi temporanei per il personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA).
  Grazie ad un emendamento parlamentare – fortemente sostenuto dal Ministero e approvato in sede di esame parlamentare del decreto-legge n. 104 del 14 agosto scorso, convertito con modificazioni dalla legge n. 126 del 13 ottobre scorso – è stata soppressa la previsione secondo cui i relativi contratti si sarebbero dovuti risolvere, senza indennizzo, in caso di sospensione delle attività didattiche in presenza.
  L'articolo 32, comma 6-quater del citato decreto-legge n. 104, novellando il richiamato articolo 231-bis del decreto-legge n. 34, ha così disposto che il personale docente e ATA, assunto con contratto a tempo determinato nell'anno scolastico in corso quale «Organico COVID», in caso di sospensione delle attività didattiche, assicuri le relative prestazioni con le modalità di lavoro agile.
  I relativi contratti non potranno essere, quindi, risolti senza indennizzo, come previsto dalla norma previgente, ma al contrario sarà garantito il principio di continuità didattica e amministrativa.
  Di conseguenza, Onorevole, come da Lei rammentato, preso atto della sopravvenuta modifica normativa, si è reso necessario intervenire sugli schemi di contratto - precedentemente forniti alle istituzioni scolastiche attraverso il sistema informativo del Ministero (SIDI) - per il conferimento di incarichi al personale del c.d. Organico COVID, e rimuovere la clausola risolutiva riportata negli stessi.
  Quindi, con avviso del Ministero dell'istruzione pubblicato sul sistema informativo (SIDI), è stato dato atto della modifica dei contratti di supplenza dell'organico aggiuntivo cosiddetto «COVID», con l'eliminazione della citata clausola risolutiva per i docenti e il personale educativo.
  Proprio in questi giorni, si è proceduto, anche riguardo ai contratti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), ad eliminare la clausola risolutiva dagli schemi contrattuali sempre tramite il sistema informativo (SIDI). Proprio ieri è stato diffuso il relativo avviso a tutte le istituzioni scolastiche.
  Resta, pertanto, confermata l'indubbia conservazione, in caso di sospensione delle attività didattica in presenza, dei contratti stipulati con tutto l'«Organico Covid» ivi compreso quello ATA.

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ALLEGATO 2

5-04978 Aprea: Sull'autonomia delle scuole rispetto alla didattica digitale integrata.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Aprea, tutte le scelte assunte sinora dal Ministero hanno tenuto in assoluta considerazione il principio dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e sono state sempre improntate alla valorizzazione dello stesso. Le medesime Linee guida per la didattica digitale integrata richiamano proprio tutte le forme di flessibilità didattica e organizzativa previste dal regolamento dell'autonomia scolastica.
  Mi trova d'accordo nel ritenere che la didattica a distanza e la scuola in presenza non siano la stessa cosa. La scuola è fondamentale non soltanto per quanto riguarda gli apprendimenti ma anche per i meccanismi relazionali e di socialità che in essa si sviluppano e che sono tutt'altro che secondari. Sosterremo, quindi, nel difficile bilanciamento dei diritti che l'attuale pandemia impone, le studentesse e gli studenti e il loro diritto allo studio, a partire dalla didattica in presenza per i più piccoli e i più fragili. Nello stesso tempo, come da lei ben evidenziato, siamo consapevoli che la didattica digitale rappresenta oggi un'occasione e una sfida per ripensare, come lei stessa sollecita, la scuola del futuro.
  Al riguardo, proprio nei giorni scorsi la Ministra ha firmato il decreto che assegna alle scuole le risorse stanziate dal cosiddetto «Decreto Ristori». Difatti, il decreto-legge n. 137, all'articolo 21, incrementa il Fondo di cui all'articolo 1, comma 62, della legge n. 107 del 2015 di 85 milioni di euro per l'anno 2020. Si tratta di ulteriori risorse che serviranno agli istituti scolastici per l'acquisto di dispositivi digitali e strumenti per le connessioni da fornire in comodato d'uso alle studentesse e agli studenti meno abbienti e che sono già stati distribuiti tenendo conto del numero di alunni di ciascun istituto e dell'indicatore Ocse Escs che consente di individuare le scuole con un contesto di maggiore disagio socio-economico e dove sono meno diffuse le dotazioni digitali.
  Analogo stanziamento di 85 milioni – disposto dal «decreto Cura Italia» – è stato utilizzato, nell'anno scolastico 2019-2020, dalle 8.223 istituzioni scolastiche per acquistare, e poi concedere in comodato d'uso gratuito alle studentesse e agli studenti meno abbienti, 211.469 dispositivi digitali e per fornire loro connettività per 117.727 studentesse e studenti che ne risultavano privi.
  A queste risorse vanno aggiunti gli investimenti dei fondi strutturali, oltre 89 milioni per l'acquisto di dispositivi e strumenti digitali e 147 milioni per supporti e kit didattici, grazie ai quali le scuole hanno potuto acquistare oltre 430 mila dispositivi digitali.
  Onorevole, concordo con Lei che la verifica del fabbisogno è necessaria.
  A tale scopo, ricordo che il Ministero dell'istruzione ha già effettuato diverse rilevazioni, si ritiene, con le ulteriori cifre stanziate, di poter riuscire a soddisfare il residuo fabbisogno dichiarato dalle scuole.
  Per quanto riguarda l'organizzazione e l'attivazione della didattica digitale integrata, ricordo che, secondo le apposite Linee guida, il Piano scolastico per la didattica digitale integrata, allegato o integrato nel Piano triennale dell'offerta formativa (PTOF), deve tenere conto del contesto e assicurare la sostenibilità delle attività proposte e un generale livello di inclusività, evitando che i contenuti e le metodologie siano la mera trasposizione di quanto solitamente viene svolto in presenza, come lei stessa auspica.
  Nelle citate Linee guida per la didattica digitale integrata è stata posta l'attenzione, proprio, sull'importanza di costruire percorsi Pag. 143 interdisciplinari, nonché di capovolgere la struttura della lezione in videoconferenza: da momento di semplice trasmissione dei contenuti ad agorà di confronto, di rielaborazione condivisa e di costruzione collettiva della conoscenza.
  Alcune metodologie, difatti, si adattano meglio di altre alla didattica digitale integrata; mi riferisco, in particolare, alla didattica breve, all'apprendimento cooperativo, alla flipped classroom, al debate quali metodologie fondate sulla costruzione attiva e partecipata del sapere da parte degli alunni.
  In ultimo, in merito alla formazione dei docenti – che rappresenta come da lei ben evidenziato la leva fondamentale per il miglioramento e per l'innovazione del sistema educativo italiano – ritengo quanto mai necessario proseguire nei processi di formazione per potenziare l'esperienza della didattica a distanza.
  Per tale ragione, sin dall'avvio della fase emergenziale e con lo stanziamento degli 85 milioni del cosiddetto «decreto Cura Italia» è stata assegnata una quota di risorse destinata specificamente alla formazione del personale scolastico rispetto alla didattica digitale integrata. Le richiamate risorse erogate subito a tutte le scuole hanno consentito in questi mesi la formazione di 572.888 docenti.
  A luglio 2020 è stato, inoltre, promosso dal Ministero dell'istruzione il programma «Formare al Futuro» curato dai Future Labs, scuole polo per la formazione sul digitale. In soli 2 mesi estivi sono stati formati on line oltre 8.000 docenti e il percorso formativo sta continuando con un programma molto ricco di corsi.
  Ricordo anche l'importante lavoro svolto dalle équipe formative territoriali, docenti che svolgono nei territori una funzione di supporto e di accompagnamento alle scuole nella didattica digitale integrata.

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ALLEGATO 3

5-04981 Vacca: Sulla chiusura delle scuole in Campania e in Puglia.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Vacca, il Suo quesito mi offre l'occasione per ringraziare i docenti, i dirigenti scolastici, il personale della scuola tutto, compresi i funzionari e i dirigenti del Ministero e di tutti gli Uffici Scolastici che, nei mesi estivi, hanno lavorato incessantemente per un rientro in sicurezza e anche per preparare il sistema scolastico all'eventuale ritorno alla didattica digitale a distanza.
  In merito alla situazione venutasi a creare in Puglia e Campania, così come si è verificato anche in altri territori quali l'Umbria e, più recentemente, l'Alto Adige, in merito a ulteriori restrizioni circa la didattica in presenza ciò che mi preme è scongiurare l'interruzione di quel dialogo e di quella ricerca di soluzioni condivise su cui si basa da sempre la comunità scolastica, nonché preservare l'autonomia delle stesse istituzioni scolastiche.
  Per questo, auspico, rifacendomi all'appello formulato dalle più alte cariche istituzionali del nostro Paese, che le istituzioni tutte collaborino, con senso della misura e grande responsabilità, affinché possano contemperarsi e non contrapporsi il diritto alla salute ed il diritto all'istruzione delle studentesse e degli studenti pugliesi e campani.
  Affinché questo si realizzi, in risposta al suo preciso quesito, rappresento che il Governo, dal canto suo, ha già stanziato importanti risorse.
  A livello nazionale: 413,9 milioni in favore della didattica digitale integrata a valere sul Piano nazionale scuola digitale e sulle risorse PON, 460,3 milioni per garantire l'avvio dell'anno scolastico attraverso interventi di edilizia leggera e, più in generale, 1.989,4 milioni per l'edilizia scolastica a valere sui fondi nazionali per il corrente anno.
  In favore della Regione Puglia quest'anno sono già stati stanziati oltre 510 milioni di euro, di cui 47,5 milioni per la didattica digitale, 24 milioni per la ripartenza, 152 milioni per assumere organico aggiuntivo a tempo determinato, 34 milioni per interventi di edilizia leggera che si sommano agli oltre 234 milioni assegnati alla regione e agli enti locali per la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici. Grazie alle risorse nazionali e del PON sono stati acquistati, ad oggi, 27.634 dispositivi e strumenti digitali.
  Le risorse che il Governo ha assegnato, invece, alle scuole e gli Enti locali della Regione Campania, nel corso dell'anno, sono oltre 700 milioni di euro, di cui 67 per la didattica digitale integrata, 37 per l'avvio dell'anno scolastico, oltre 49 milioni per interventi di edilizia scolastica, più di 256 per la copertura dei costi stipendiali di personale aggiuntivo da assumere, temporaneamente, per la ripresa dell'attività scolastica stante l'emergenza COVID.
  Questa ricognizione dimostra l'impegno del Governo per garantire il diritto all'istruzione degli studenti pugliesi e campani.
  Qualora sia ritenuto utile dall'interrogante e, se mi è concesso, dalla commissione, sarà mia cura far predisporre e trasmettere alla Commissione stessa un quadro aggiornato delle risorse impiegate diviso per regione.
  Come dicevo in premessa, questo è il momento della responsabilità e della misura, una fase di estrema delicatezza e complessità che invita a bandire incomprensioni e conflitti, a mettere a fattor comune l'impegno di tutti nel rispetto dei ruoli e delle prerogative di ciascuno come stabilite dalla Costituzione e dalla legge.

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ALLEGATO 4

5-04983 Fusacchia: Sui docenti assenti per isolamento fiduciario.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Fusacchia, l'evolversi della situazione pandemica, il suo mutare e la sua estensione stanno imponendo all'amministrazione pubblica ed a quella scolastica, in particolare, un continuo sforzo di adattamento normativo e amministrativo. In questa continua ricerca di soluzioni nuove e immediate vi sono anche le fattispecie da Lei citate.
  Pur aumentando, indubitabilmente, i casi di isolamento fiduciario o di quarantena dei docenti, occorre distinguere. Nei casi in cui la quarantena o l'isolamento fiduciario derivino da contatti accertati in ambito scolastico dai dipartimenti di prevenzione, è ormai chiarito che l'attività scolastica delle classi coinvolte, anche della scuola primaria, continuerà in modalità a distanza, senza necessità di sostituire l'insegnante.
  Da ultimo è intervenuta, proprio sul punto, la nota del Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del 9 novembre scorso che, con riferimento al personale docente in quarantena ovvero in isolamento fiduciario, specifica come, anche in virtù di quanto previsto dal Decreto 19 ottobre 2020 del Ministro per la pubblica amministrazione, solo il docente risultato positivo al Covid-19, ove espressamente posto in condizione di malattia certificata risulta impossibilitato allo svolgimento della prestazione lavorativa. Per ogni diversa ipotesi, il decreto richiamato prevede «la prestazione lavorativa a distanza, sempre da correlarsi alla condizione della classe o delle classi di cui il docente medesimo è titolare e alle possibilità organizzative delle istituzioni scolastiche, da verificare, da parte del dirigente scolastico, in riferimento alle situazioni effettive». L'attività lavorativa del docente, pertanto, proseguirà anche con il conforto del dirigente scolastico che «in presenza di difficoltà organizzative personali o familiari del docente in quarantena o isolamento fiduciario, ne favorirà il superamento anche attraverso la concessione in comodato d'uso della necessaria strumentazione tecnologica».
  Non ogni docente posto in isolamento fiduciario, quindi, richiede, dopo gli intervenuti chiarimenti, una sostituzione con personale supplente. Il fenomeno da Lei evidenziato, e pur presente, della necessità di sostituzione è limitato ai casi in cui l'isolamento deriva da un contatto non intervenuto in ambito scolastico e solo se la classe di titolarità continui a svolgere attività didattica in presenza.
  Per favorire anche in tali casi l'attribuzione di contratti a tempo determinato e superare le difficoltà rilevate, si sta utilizzando il sistema predisposto per le supplenze che consente di accelerare l'individuazione dell'aspirante e procedere in tempi brevi al conferimento della nomina.
  Tuttavia, come segnalato, quest'anno si registrano difficoltà a ricoprire tutti i posti disponibili, anche a causa dell'aumento dell'organico. Per questi motivi con la circolare n. 26841 del 5 novembre 2020, il Ministero ha fornito ulteriori istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze: per far fronte all'emergenza sanitaria in corso e al fine di consentire alle scuole di attribuire le cattedre o le ore ancora disponibili, ha disposto, in via eccezionale, che si possa procedere, previa salvaguardia dei diritti dei legittimi aspiranti, alla nomina attraverso le cosiddette MAD (messa a disposizione) dei docenti inclusi anche in Graduatoria provinciale o in graduatorie di istituto di altre province. Pertanto, la digitalizzazione delle graduatorie provinciali e la possibilità in via eccezionale, limitatamente all'anno scolastico in corso di procedere alla nomina attraverso le MAD dei docenti inclusi anche in graduatorie provinciali di istituto di altre province consentirà, soprattutto per la scuola Pag. 146dell'infanzia e primaria, di provvedere con maggiore celerità alla nomina del personale supplente.
  Tanto consentirà alle scuole di garantire l'attività didattica, ai docenti di svolgere le «funzioni educative» ed agli operatori del terzo settore di continuare, attraverso patti di comunità, nel prezioso apporto di completamento e accompagnamento alla comunità scolastica e alle famiglie.

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ALLEGATO 5

5-04980 Belotti: Sulle iniziative per fornire le famiglie degli strumenti tecnici occorrenti per la didattica a distanza.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Belotti, dall'inizio dell'emergenza epidemica, anche per sostenere la didattica a distanza, abbiamo stanziato ingenti risorse per migliorare le dotazioni digitali delle scuole.
  Nell'affrontare la crisi, abbiamo accelerato la spesa sull'innovazione, proprio partendo dall'esigenza, da Lei evidenziata, di potenziare gli strumenti di connessione ad internet e di apprendimento a distanza, con particolare riguardo alla banda ultra-larga.
  Proprio nell'ambito del Piano banda ultra larga è stato definito uno specifico «Piano Scuola» che è stato ampliato, nella riunione del maggio scorso del Comitato nazionale per la Banda Ultra-larga, di oltre 400 milioni di euro per potenziare la connettività delle scuole, sostenere i costi strutturali e fare fronte ai costi di connettività per 5 anni, portando almeno in 35.470 plessi scolastici una capacità di 1 GB al secondo. Con i fondi aggiuntivi delle Regioni e con altre economie di spesa, saranno raggiunti progressivamente tutti gli edifici scolastici, recuperando in poco tempo il terreno perduto nel corso degli anni.
  È stato approvato anche un Piano Voucher, collegato al Piano banda ultra larga, dell'importo complessivo di circa 204 milioni, che prevede l'erogazione alle famiglie con ISEE inferiore ai 20.000 euro di un contributo massimo di 500 euro, sotto forma di sconto, sul prezzo di vendita dei canoni di connessione da rete fissa ad internet – in banda ultra larga – per un periodo di almeno dodici mesi, compresi i costi di attivazione e del dispositivo per la connettività; nonché di un tablet o un personal computer.
  Onorevole Belotti, in questi mesi il Ministero dell'istruzione non ha mai smesso di investire sul digitale a scuola, capitalizzando gli sforzi fatti durante la sospensione delle attività didattiche in presenza e cercando di trasformare la crisi in opportunità.
  Già nella prima fase dell'emergenza, le ricordo, con l'art. 120 del D.L. 18/2020 sono state stanziate risorse aggiuntive, pari a 85 milioni di euro per il 2020, per l'acquisto di piattaforme e strumenti digitali da parte delle scuole statali (10 milioni di euro); la messa a disposizione di dispositivi digitali individuali in comodato d'uso per gli studenti meno abbienti (70 milioni di euro); la formazione del personale (5 milioni di euro).
  Con successivi avvisi sono state stanziate apposite risorse a valere sui fondi del Programma operativo nazionale (PON) Istruzione 2014/2020 per l'acquisto di strumenti e dispositivi digitali per oltre 237 milioni di euro.
  A questo si aggiunga che l'art. 231 del D.L. 34/2020 ha incrementato di 331 milioni di euro per l'anno 2020 il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche destinando parte delle risorse al potenziamento della didattica anche a distanza e a dotare le scuole e gli studenti degli strumenti necessari per la fruizione di modalità didattiche compatibili con la situazione emergenziale.
  Fondi aggiuntivi sono stati stanziati con D.M. 9 giugno 2020, n. 27, che ha destinato quota parte - pari a 24.000.255 euro - delle risorse del Piano nazionale per la scuola digitale per la dotazione di strumenti per la didattica digitale integrata e per la didattica a distanza. Con il D.M. 27 ottobre 2020, n. 151, un'ulteriore quota parte - pari a 3.658.929 euro - delle risorse del Piano nazionale per la scuola digitale è stata stanziata per assicurare la connettività per l'accesso alla didattica digitale integrata Pag. 148 da parte delle studentesse e degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado meno abbienti. E a inizio anno sono stati stanziati ulteriori 2,9 milioni per l'acquisto di kit didattici e connettività per gli studenti più bisognosi.
  Con gli ultimi interventi normativi sono state stanziate ulteriori importanti risorse: l'art. 32, comma 6-quater, del D.L. 104/2020 ha previsto 10 milioni di euro a valere sulle risorse del PON «Per la scuola» 2014-2020 per supportare i docenti nella didattica digitale integrata e l'articolo 21 del decreto-legge n. 137 del 2020 ha stanziato ulteriori 85 milioni di euro, sempre per il 2020, per l'acquisto di dispositivi e strumenti digitali individuali da concedere in comodato d'uso, nonché per l'utilizzo delle piattaforme digitali per l'apprendimento a distanza e per la connettività di rete. Il relativo decreto di riparto è già stato firmato.
  Sempre a valere sui fondi PON, è stato pubblicato nei giorni scorsi un avviso per la presentazione di proposte progettuali, da parte delle scuole statali del primo e del secondo ciclo di istruzione ubicate nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Molise e Sardegna per l'acquisizione di strumenti e dispositivi digitali volti a potenziare la didattica digitale integrata, anche da concedere in comodato d'uso agli studenti sprovvisti. È, inoltre, previsto l'avvio di ulteriori azioni per la formazione del personale scolastico sulla transizione digitale, per offrire strumenti digitali e software specifici alle scuole polo per l'inclusione e per consentire un potenziamento della velocità di connessione delle scuole situate in aree coperte dalla fibra.
  Onorevole, quanto fin qui succintamente illustrato dimostra che vogliamo digitalizzare la scuola e farlo in tempi rapidi affinché sia garantito a tutti, soprattutto ai più fragili, anche in questa complicata situazione, il diritto allo studio.

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ALLEGATO 6

5-04979 Toccafondi: Sulla formazione degli insegnanti nella didattica a distanza e sulla copertura delle cattedre.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Toccafondi, l'utilizzo di metodologie didattiche innovative non può prescindere da un'adeguata formazione dei docenti rispetto alle nuove tecnologie.
  Per tale ragione, la formazione del personale scolastico non può che partire dal digitale, anche per capitalizzare e valorizzare le esperienze e le competenze maturate nei mesi di sospensione della didattica in presenza.
  Già con il «decreto Cura Italia» una quota pari a 5 milioni di euro è stata destinata specificamente alla formazione del personale scolastico sulla didattica digitale integrata, coinvolgendo 572.888 docenti.
  È stato, inoltre, promosso dal Ministero dell'istruzione il programma «Formare al Futuro» curato dai Future Labs, scuole polo per la formazione sul digitale che ha consentito di formare on line, nei due mesi estivi, oltre 8.000 docenti. E tale programma sta proseguendo con molti altri corsi.
  Stiamo lavorando all'avvio di ulteriori azioni per la formazione del personale scolastico sulla transizione digitale, per offrire strumenti digitali e software specifici alle scuole polo tesi all'inclusione e per consentire un potenziamento della velocità di connessione delle scuole situate in aree coperte dalla fibra.
  Non bisogna sottovalutare neppure l'importante lavoro svolto dalle équipe formative territoriali. Docenti che svolgono nei territori una funzione di supporto e di accompagnamento alle scuole nella didattica digitale integrata.
  Per quanto riguarda l'ulteriore Suo quesito inerente ai dati relativi alle supplenze per l'anno scolastico in corso, posso confermarLe che questi si pongono pienamente in linea con quelli di un anno fa.
  In particolare, sono 66.654 i posti rimasti disponibili dopo la fase delle assunzioni a tempo indeterminato, coperti con contratti a tempo determinato.
  Si tratta di posti che erano preventivati, a fronte del progressivo esaurimento delle graduatorie dei precedenti concorsi e di quelle ad esaurimento, e che sono destinati ad essere coperti dalle procedure concorsuali che sono state già bandite, nonostante il periodo di emergenza da Covid-19 e a cui si sono aggiunte, per svariate motivazioni, 7.538 disponibilità aggiuntive, oltre al cosiddetto «organico COVID».
  Con contratti a tempo determinato sono stati coperti anche i 14.142 posti di organico cosiddetto di fatto, che sono attivati in più, ogni anno, in risposta alle esigenze dei territori (ad esempio per lo sdoppiamento di classi necessario quando, per svariati motivi, aumentano gli alunni).
  Stiamo anche coprendo, a seguito della progressiva istituzione, tutti i posti di sostegno, in deroga all'organico dell'autonomia, per garantire, oltre ogni parametro numerico, il diritto all'inclusione delle studentesse e degli studenti con disabilità.

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ALLEGATO 7

5-04982 Piccoli Nardelli: Sulle risorse messe in campo per l'avvio dell'anno scolastico.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Piccoli Nardelli, abbiamo lavorato all'avvio dell'anno scolastico con un importante sforzo organizzativo e anche con una visione che guarda oltre l'emergenza, cercando di generare dalla risposta alla crisi anche delle opportunità di miglioramento e sviluppo, a partire dal rilancio degli investimenti per l'istruzione.
  Solo per la ripartenza di settembre abbiamo stanziato più di 3 miliardi.
  Difatti, con l'approvazione del decreto-legge «Agosto» il Governo ha autorizzato lo stanziamento di ulteriori 1,5 miliardi di euro per la ripresa di settembre che si sommano agli oltre 1,6 miliardi del decreto «Rilancio».
  I fondi per la ripresa previsti sono stati utilizzati, fra l'altro, per assumere organico aggiuntivo per l'emergenza, per l'affitto di spazi in più per la didattica e per il loro adeguamento da parte degli Enti locali, per i patti di comunità fra scuole ed Enti del territorio, per l'acquisto di arredi, mascherine, igienizzanti.
  Con il decreto-legge «Agosto» sono stati poi stanziati 54 milioni di euro per la sostituzione, dove necessaria, dei cosiddetti lavoratori fragili nelle istituzioni scolastiche, in linea con quanto previsto dalla nota emanata sul tema lo scorso 11 settembre dal Ministero dell'Istruzione. Sono stati previsti anche 1,5 milioni di euro per garantire la sostituzione del personale che usufruisce di congedo straordinario per motivi connessi alla quarantena dei propri figli.
  Già con l'articolo 77 del decreto-legge n. 18 del 2020 è stata autorizzata la spesa di 45 milioni di euro nel 2020 per consentire alle istituzioni scolastiche di dotarsi di materiali per la pulizia straordinaria dei locali nonché di dispositivi di protezione e igiene personali sia del personale che degli studenti.
  Al fine di assicurare la ripresa dell'attività didattica in condizioni di sicurezza e di garantire lo svolgimento dell'anno scolastico 2020/2021 in modo adeguato alla situazione epidemiologica, il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche è stato incrementato di 331 milioni di euro per l'anno 2020 dall'articolo 231 del decreto-legge n. 34 del 2020.
  Con riferimento alla messa in sicurezza degli istituti, nel solo anno 2020 e sino ad ora sono stati stanziati e quasi completamente assegnati 1.989,4 milioni per n. 2.057 interventi di messa in sicurezza finora autorizzati e n. 5.560 indagini diagnostiche su solai e controsoffitti su altrettanti edifici.
  In merito all'organico, inoltre, sono stati stanziati a livello nazionali oltre un miliardo e 700 milioni.
  Per quanto riguarda la specificità della didattica digitale integrata ricordo che il decreto-legge n. 137, all'articolo 21, ha incrementato il Fondo di cui all'articolo 1, comma 62, della legge n. 107 del 2015 di 85 milioni di euro per l'anno 2020. Si tratta di ulteriori risorse che serviranno agli istituti scolastici per l'acquisto di dispositivi digitali e strumenti per le connessioni da fornire in comodato d'uso alle studentesse e agli studenti meno abbienti e che si aggiungono all'analogo stanziamento di 85 milioni disposto dal «decreto Cura Italia» impiegato dalle scuole, nello scorso anno scolastico, per le medesime finalità.
  A queste risorse - lo rammento a rischio di ripetermi - vanno aggiunti gli investimenti dei fondi strutturali, oltre 89 milioni per l'acquisto di dispositivi e strumenti digitali e 147 milioni per supporti e kit didattici, grazie ai quali le scuole hanno potuto acquistare oltre 430 mila dispositivi digitali. Pag. 151
  Nel complesso, le risorse investite per la didattica digitale integrata a valere sul Piano nazionale scuola digitale e sulle risorse PON ammontano a 413,9 milioni in favore di 34.183 progetti autorizzati.
  Onorevole Piccoli Nardelli, anche con queste misure abbiamo, dunque, fornito una risposta concreta all'esigenza di una corretta programmazione dell'avvio dell'anno scolastico in sicurezza.