CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 ottobre 2020
448.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04723 Benamati: Sulle politiche di sostegno del comparto auto.

TESTO DELLA RISPOSTA

 Con riferimento al question time in parola, voglio per prima ricordare l'impatto nel settore della misura dell'Ecobonus. Questa misura è stata prevista dalla legge di bilancio n. 145 del 2018, è stata avviata il 1o marzo 2019, mentre le prenotazioni sono partite l'8 aprile 2019 ed ha l'obiettivo di incentivare l'acquisto di veicoli elettrici e ibridi plug-in, in modo da ridurre le emissioni climalteranti del parco circolante, in piena conformità con la politica europea in tema di tutela ambientale e decarbonizzazione.
  La dotazione inizialmente stanziata ammontava a complessivi 210 milioni di euro suddivisi in 70 milioni di euro per il triennio 2019, 2020 e 2021. Successivamente, l'articolo 44 del decreto Rilancio ha disciplinato l'incremento del fondo per l'acquisto di autoveicoli a basse emissioni di CO2 g/km, prevedendo specificamente 100 milioni di euro per l'anno 2020 e 200 milioni di euro per l'anno 2021.
  Inoltre, con la legge di conversione del citato decreto (legge 17 luglio 2020, n. 77) è stato introdotto il comma 1-bis con il quale si riconoscono, alle persone fisiche e giuridiche che acquistano dal 1o agosto 2020 al 31 dicembre 2020 un veicolo nuovo di fabbrica, con o senza rottamazione, contributi inizialmente articolati su tre fasce di emissioni di CO2.
  Il fondo automotive è stato poi rifinanziato con ulteriori 400 milioni di euro dal decreto Agosto (decreto-legge n. 104 del 2020). Il provvedimento ha inoltre suddiviso la fascia di emissioni CO2 61-110 g/km, introdotta con il decreto Rilancio, in due fasce di emissioni di CO2 comprese tra 61-90 g/km e 91-110 g/km. In particolare, sono stati stanziati 100 milioni per l'originario ecobonus introdotto con la Legge di Bilancio 2019, per l'acquisto di autovetture comprese nelle fasce 0-20 g/km CO2 e 21-60 g/km CO2, e 50 milioni per l'erogazione dei contributi aggiuntivi introdotti con il decreto Rilancio per le medesime fasce.
  Ulteriori 250 milioni sono stati, invece, destinati per le autovetture delle due nuove fasce superiori, di cui 150 milioni per la fascia 61-90 g/km e 100 milioni per la fascia 91-110 g/km. Queste risorse serviranno a finanziare fino al 31 dicembre 2020 il contributo per l'acquisto dei nuovi veicoli con o senza rottamazione.
  Anche grazie a questa misura, ha iniziato a svilupparsi nel nostro Paese la filiera dei veicoli elettrici/ibridi e, contestualmente, è stato dato un forte impulso alla creazione delle infrastrutture di ricarica.
  L'ecobonus, con assegnazione di risorse pluriennali, infatti, vuole aiutare il raggiungimento dei target ambientali per il 2020 con una forte spinta alle immatricolazioni di veicoli under 95 grammi/km di CO2.
  Un eventuale avanzo sulle risorse 2020 appare, dunque, indispensabile per rispondere ai fabbisogni del 2021.
  Venendo nello specifico della domanda posta dall'Onorevole interrogante, alla luce della spinta al riavvio della produzione e dell'occupazione che l'Ecobonus e le misure per gli ibridi stanno fornendo, nell'ambito del continuo confronto con gli attori della filiera, appare prioritario per il 2021 incrementare lo stanziamento per la fascia 0-60, travasando il residuo 2020 all'anno successivo, considerato anche che fra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021 saranno immessi sul mercato nuovi modelli anche della principale casa automobilista italiana.Pag. 204
  Quanto all'incentivazione delle fasce da 61 a 110, che è stata introdotta in particolare per ridurre gli effetti sulla domanda dell'emergenza da Sars-Cov-2, si osserva – infine – che la stessa potrebbe essere rinnovata, almeno per un breve periodo, a fronte di uno specifico stanziamento da rinvenire nella prossima legge di Bilancio.

Pag. 205

ALLEGATO 2

5-04724 Sut: Sull'utilizzo dell'idrogeno nella strategia di transizione energetica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il memorandum of understanding firmato tra SNAM, regione Friuli Venezia Giulia e A2A il 25 settembre scorso, cui fanno riferimento gli Onorevoli Interroganti, prevede una cooperazione su progetti di riconversione delle centrali termoelettriche di A2A da carbone a gas naturale, idrogeno o miscele gas naturale e idrogeno, anche mediante lo studio di interventi sulle turbine esistenti, nonché la produzione, stoccaggio e trasporto di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili.
  Ovvero, si tratta di una attività in fase di sviluppo, che necessita ancora di sperimentazione e rientra in una serie di iniziative per la promozione dell'uso dell'idrogeno. Per tale motivo appare prematuro individuare le fonti di produzione dell'idrogeno necessario.
  Giova evidenziare che sul tema idrogeno si è recentemente registrata una significativa accelerazione a livello europeo. Infatti, la Commissione Europea nel luglio scorso ha adottato la Strategia della UE per l'idrogeno, che si prefigge di concretare tale potenziale attraverso investimenti, regolamentazione, creazione di un mercato, ricerca e innovazione. Alcuni paesi hanno già presentato i programmi nazionali sullo sviluppo dell'uso dell'idrogeno.
  La flessibilità dell'idrogeno come ponte tra diversi sistemi (gas, elettrico, trasporti), attualmente solo parzialmente comunicanti tra loro, in termini di infrastrutture e mercati, appare un elemento innovativo per contribuire a traguardare gli obiettivi della decarbonizzazione, in particolare per i settori industriali con emissioni difficili da abbattere. Tuttavia il futuro dell'idrogeno esige la disponibilità di elevati volumi di energia rinnovabile per la sua produzione (oltre quella per coprire la domanda di elettricità), una significativa riduzione dei costi, l'incremento dell'efficienza lungo l'intero ciclo, temi di sicurezza, nuove soluzioni per la sua logistica, da sviluppare in modo coordinato tra loro per avere una soluzione che sia fattibile su larga scala.
  Occorre rilevare che la ricerca e i primi progetti sul campo dovranno affrontare e dare risposta anche a questi aspetti, tra cui: i costi finali del prodotto; gli assetti ideali o comunque più efficienti su cui concentrare l'attenzione; una normativa tecnica abilitante in materia di uso, stoccaggio e trasporto dell'idrogeno.
  È importante sottolineare che da parte del Ministero dello sviluppo economico è in corso di predisposizione una Strategia Nazionale per l'idrogeno, che sia in grado di offrire agli investitori e al sistema energetico una prospettiva di lungo termine.
  Pertanto, gli interventi che si intende promuovere nel breve e medio termine sono perciò quelli che consentono una prima attuazione. Le più immediate aree di intervento individuate perciò sono legate all'uso del blending col metano nella rete di trasporto gas esistente, all'impiego dell'idrogeno nei trasporti pesanti, e nella sperimentazione dell'uso di idrogeno in alcuni cicli industriali. Il tutto con l'ottica di promuovere una possibile filiera italiana nel settore.
  Il Ministro dello sviluppo economico Patuanelli, presente alla sottoscrizione del Protocollo d'intesa in argomento, ha sottolineato che l'idrogeno è un tema che il Governo segue con grande attenzione, poiché rappresenta l'opportunità per il nostro Paese di fare Pag. 206un notevole passo in avanti rispetto all'inquinamento e alla limitazione della produzione di CO2, consentendo di stoccare e trasportare energia in modo «pulito». È un tema su cui l'Italia potrebbe avere un vantaggio competitivo da non perdere.
  Per quanto non specificamente indicato in questa sede, si rimanda alla competenza delle Amministrazioni coinvolte e degli enti locali interessati, che seguiranno gli sviluppi delle attività previste dal citato Protocollo.

Pag. 207

ALLEGATO 3

5-04725 Fiorini: Sulla situazione della Goldoni S.P.A.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al question time in parola, sentita anche la Direzione generale competente in materia di crisi di impresa, al fine di offrire un quadro esaustivo di quanto accaduto sino ad oggi, evidenzio quanto segue:
   in data 13 febbraio 2020 la società di cui si discute ha depositato in Tribunale la domanda di concordato preventivo ai sensi dell'articolo 161, comma 6 con riserva di presentazione di proposta, piano e documentazione nel termine fissato dal Tribunale di Modena;
   con decreto del predetto Tribunale in data 18 febbraio 2020 è stato nominato il Commissario giudiziale;
   successivamente, in data 14 settembre scorso, la società ha depositato in Tribunale un piano concordatario.

  Preciso altresì che durante l'incontro del 18 settembre scorso svolto al Ministero dello sviluppo in modalità conference call (a cui hanno partecipato tra gli altri, le organizzazioni sindacali, gli enti locali, gli amministratori della società nonché la proprietà) è emerso che la presentazione del sopracitato piano concordatario ha rappresentato un atto unilaterale da parte dell'azienda, che solo qualche giorno prima – durante il tavolo regionale – si era resa disponibile a valutare l'opportunità di depositare un piano in continuità.
  Al riguardo, voglio anche sottolineare che la Sottosegretaria Todde ha concluso rincontro ricordando che sul territorio si stava lavorando per fornire supporto ad un eventuale soluzione di un concordato in continuità aziendale, sottolineando che sia inaccettabile arrivare ad un tavolo istituzionale in assenza di soluzioni concretamente percorribili. Pertanto, è stato richiesto all'azienda di farsi carico in primis della risoluzione della crisi.
  Il tavolo di confronto istituzionale verrà riconvocato in tempi brevi auspicando che l'azienda torni al tavolo con delle proposte concrete, fermo restando il lavoro che il Governo italiano e le istituzioni locali stanno già ponendo in essere per addivenire ad una soluzione che salvaguardi i livelli occupazionali esistenti.
  Quanto al tema delle delocalizzazioni di cui ci viene anche richiesto, è noto che esso rivesta un ruolo importante all'interno del dibattito governativo e l'impegno del Governo è diretto, da un lato, a sanzionare le aziende che delocalizzano (qualora abbiano usufruito di finanziamenti pubblici) e a difendere i marchi storici; dall'altro, ad individuare politiche pubbliche tese ad incoraggiare le aziende che hanno già delocalizzato a reinvestire in Italia (back reshoring). Concordo dunque sulla necessità di individuare cosa porta una multinazionale a non produrre nel nostro Paese e di prevedere un quadro omogeneo di interventi, anche normativi, volti a difendere il tessuto produttivo del nostro Paese.
  Il Ministero dello sviluppo economico, avrà cura di aggiornare tale nota a seguito dei futuri eventi (tra cui il prossimo incontro del tavolo istituzionale) laddove venga nuovamente richiesto.

Pag. 208

ALLEGATO 4

5-04726 Moretto: Sulla crisi dell'azienda Slim Rolling (ex Alcoa).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si vuole evidenziare preliminarmente, come già rilevato in altre occasioni, che il settore siderurgico è considerato senz'altro un settore fortemente strategico nel nostro Paese.
  Al contempo è noto, purtroppo, che da anni è in corso una perdurante crisi della siderurgia (in Europa, prima ancora che in Italia), le cui cause risiedono in una molteplicità di fattori, tra i quali si evidenzia una maggiore concorrenza con altri Paesi ed il basso costo della manodopera in questi ultimi, che incide sul prezzo finale del prodotto.
  Come ha avuto modo di affermare il Ministro Patuanelli durante un'apposita informativa a riguardo, il rilancio del settore deve necessariamente passare da una profonda e radicale ristrutturazione, che ne aumenti la competitività, puntando su un acciaio di qualità e sulle filiere che ne fanno uso (come l'industria elettrotecnica, la meccanica di precisione e altre similari), al fine di garantire all'Italia una produzione siderurgica che non sia solo legata a prodotti di base, ma anche a quelli ad alto valore aggiunto.
  Nello specifico, con riferimento alla situazione dello stabilimento SLIM Fusina Rolling S.r.l. (ex Alcoa), con sede a Marghera, si rappresenta quanto segue. Lo stabilimento di Fusina è specializzato nella produzione di semilavorati in leghe semidure e dure sotto forma di lamiere e piastre di elevate dimensioni ed elevati spessori fino a 110 mm, con ottime caratteristiche meccaniche e di resistenza alla corrosione, utilizzate nei settori del trasporto terrestre, della nautica e del navale, dell'ingegneria e delle applicazioni industriali strutturali.
  Il Ministero dello sviluppo economico in data 3 settembre scorso, appena segnalato lo stato di crisi, ha attivato (in modalità conference call) un incontro tra tutte le parti interessate.
  La proprietà ha precisato che la situazione di crisi è stata, in particolare, causata dalla contrazione del mercato che, a loro parere, da qualche tempo ha inciso negativamente sul conto finanziario, sulla redditività aziendale e sulla sua sostenibilità (situazione che si è aggravata a causa dell'emergenza sanitaria).
  Le Organizzazioni Sindacali hanno denunciano, invece, la mancata realizzazione – soprattutto negli ultimi anni – di necessari investimenti da parte della proprietà.
  Com’è noto il Consiglio di Amministrazione della Slim ha deliberato di chiedere l'ammissione al concordato preventivo ai sensi dell'articolo 161 della Legge fallimentare, al fine di proteggere il patrimonio e a tutela dei creditori, il Tribunale di Venezia, da parte sua, ha nominato due Commissari giudiziali.
  Il Ministero dello sviluppo economico, pertanto, nell'evidenziare la strategicità della società, sia sul mercato dell'alluminio sia a livello territoriale, conferma dunque la propria disponibilità a fornire il supporto necessario, coinvolgendo anche la regione, al fine di garantire una stabilità produttiva ed occupazionale dell'Azienda.

Pag. 209

ALLEGATO 5

5-04727 Squeri: Sulle iniziative a favore delle attività commerciali nelle aree ad alta valenza turistica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il settore ricettivo-turistico è uno dei settori strategici del Paese, che ha pagato e sta pagando la crisi dovuta all'attuale allerta pandemica. Partendo da questa consapevolezza, numerose sono le misure poste in essere dal Governo di sostegno al settore.
  In particolare, voglio ricordare il credito d'imposta sugli affitti commerciali – richiamato dagli Onorevoli interroganti e riconosciuto dal decreto Rilancio (decreto-legge n. 34 del 2020, articolo 28) per il 60 per cento dell'ammontare mensile del canone di locazione per i mesi di aprile, maggio e giugno – oltre che in compensazione, può essere anche ceduto al locatore o al concedente o ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari.
  Il decreto Rilancio ha previsto inoltre l'esonero del pagamento di tasse e canoni per le occupazioni di suolo pubblico (Tosap-Cosap), in favore di bar ristoranti, discoteche e altri pubblici esercizi. Misure prorogate dal decreto Agosto (decreto-legge n. 104 del 2020) fino ai 31 dicembre 2020, per le attività di ristorazione e somministrazione di bevande.
  Sono state inoltre introdotte semplificazioni burocratiche per il rilascio di nuove concessioni di suolo pubblico o per l'ampliamento di quelle già concesse.
  Per quello che riguarda specificamente il settore turistico, si ricordano le misure introdotte dal decreto Rilancio, in particolare: la cosiddetta tax credit vacanze, nonché l'istituzione, presso il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MIBACT), di un «Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali», con una dotazione di 210 milioni di euro per l'anno 2020.
  In questi ultimi mesi, poi, sono state adottate specifiche misure di sostegno alle imprese, trasversali agli specifici settori produttivi. Il solo decreto Rilancio ha previsto lo stanziamento di:
   12 miliardi per il pagamento dei debiti commerciali degli enti locali, delle regioni e delle province autonome nei confronti delle imprese;
   6 miliardi per contributi a fondo perduto a favore di società e imprese individuali con ricavi fino a 5 milioni di euro, erogati dall'Agenzia delle Entrate e parametrati al calo del fatturato sul mese di aprile 2020 rispetto al corrispondente mese del 2019, superiore al 33 per cento. Si tratta di un contributo minimo di 2000 euro per le società e di 1000 euro per l'impresa individuale, cumulabile col bonus INPS;
   4 miliardi per cancellare definitivamente il saldo 2019 e l'acconto 2020 dell'Irap di giugno e luglio per tutte le imprese con fatturato annuo fino a 250 milioni di euro;
   4 miliardi per finanziare ulteriormente il Fondo di Garanzia per le Pmi, che si aggiungono alle risorse già stanziate nei decreti Cura Italia e Liquidità per arrivare ad un ammontare complessivo di circa 7 miliardi;
   600 milioni per ridurre nel 2020 i costi fissi delle bollette elettriche per le utenze non domestiche in bassa tensione.

Pag. 210

  Gli Onorevoli interroganti lamentano inoltre la mancata attuazione dell'articolo 182, comma 2-bis del decreto Rilancio (decreto-legge n. 34 del 2020) mirato all'attribuzione di un codice ATECO specifico nell'ambito di ciascuna attività economica operante nelle aree ad alta densità turistica, mediante l'introduzione di codifiche che ne evidenzino il nesso territoriale. Ebbene, come riporta lo stesso comma 2-bis, la classificazione è demandata all'ISTAT, il quale si avvale, tra l'altro, della classificazione relativa alla territorialità delle attività turistico-alberghiere di cui all'allegato 3 al decreto del Ministro delle finanze 26 febbraio 2000, delle rilevazioni sulla capacità di carico turistica effettuate dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, nonché di eventuali indicazioni dei Comuni.
  In proposito, informo che lo scorso 17 settembre l'ISTAT ha provveduto a definire una classificazione delle attività economiche con riferimento alle aree ad alta densità turistica e che sul sito istituzionale dell'Ente è possibile consultare la nota esplicativa, la nota metodologica e le tavole relative a tutti i comuni italiani che riportano la loro classificazione secondo «categoria turistica prevalente» e secondo «densità turistica».
  Quanto all'adozione di misure volte a favorire la ricontrattazione dei affitti commerciali (che l'articolo 216, commi 2 e 3 del decreto Rilancio ha già previsto per gli impianti sportivi) resta ferma la disponibilità, nei limiti di competenza, a dare un sostegno anche in tale ambito, fermo restando le competenze specifiche di altri Dicasteri sul punto.

Pag. 211

ALLEGATO 6

DL 104/2020: Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia. C. 2700 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il testo del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia (C. 2700 Governo, approvato dal Senato),
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.