CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 gennaio 2020
314.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03435 Bruno Bossio: Iniziative urgenti in materia di voucher per la banda ultralarga.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'atto in discussione focalizza l'attenzione sulle iniziative intraprese per dare avvio alla seconda fase di attuazione della strategia nazionale per la banda ultralarga, al fine di garantire la realizzazione delle previste infrastrutture e il superamento del divario digitale presente in alcune aree del Paese.
  Come correttamente richiamato dagli Onorevoli Interroganti, il 4 dicembre 2019 in questa sede sono state approvate alcune Risoluzioni relative all'argomento trattato, con le quali il Governo ha accolto l'impegno ad adottare iniziative più idonee per sostenere i clienti finali nell'acquisto dei servizi di connessione alla rete internet e a prevedere misure incentivanti, voucher, fruibili per i cittadini, per le piccole e medie imprese e per i centri per l'impiego attualmente privi di collegamento a banda ultralarga.
  In questo contesto, la Strategia Nazionale per la Banda Ultralarga, punta a garantire entro il 2020 la copertura con reti ultraveloci ad almeno l'85 per cento della popolazione italiana e a tutte le sedi/edifici pubblici, poli industriali, aree di interesse economico e concentrazione demografica, nonché delle principali località turistiche e degli snodi logistici.
  Ieri, nel corso dell'audizione in Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato, il Ministro Patuanelli ha confermato che, nell'ambito del Piano Banda Ultralarga, al fine del completamento dell'intervento nelle «aree bianche» nonché dell'avvio della Fase II «aree grigie e voucher per la connettività» bisogna fare di più e meglio, nella comune consapevolezza che si tratta di un Piano strategico per il nostro Paese.
  Come noto, gli interventi della fase II, avviata il 17 luglio 2019 dal Comitato per la banda ultralarga (COBUL), saranno concentrati nel sostegno alla domanda per l'attivazione di servizi ultraveloci in tutte le aree del Paese e nella diffusione di infrastrutture a banda ultralarga nelle c.d. «aree grigie a fallimento tecnologico».
  Secondo quanto stimato dalla Società Infratel Italia S.p.A., il fabbisogno complessivo per intervenire nelle aree grigie del Paese installando infrastrutture predisposte al Gigabit è pari a 5,1 miliardi di euro. Le risorse Nazionali certe oggi a disposizione per sostenere tali interventi ammontano a circa 2,7 miliardi di euro, di cui 1,3 per l'erogazione dei voucher.
  I voucher, come già deciso in sede COBUL del 17 luglio e confermato nelle successive riunioni del 19 dicembre 2019 e 23 gennaio scorso, saranno concessi in favore di famiglie, piccole e medie Imprese, scuole e centri impiego, in tutte le aree del Paese, per un importo complessivo di risorse pari a 1.3 Miliardi di euro.
  Specifici accordi con le regioni interessate permetteranno di tener conto delle specifiche richieste e necessità dei territori partendo da una chiave di riparto comune che garantisca la copertura di tutte le scuole e di tutti i centri per l'impiego e che ponga particolare attenzione alle famiglie con ISEE sotto i 20 mila euro, attraverso la copertura totale del costo dell'abbonamento, prevedendo, altresì, una rimodulazione Pag. 76graduale per le famiglie sopra tale soglia. Questa chiave di riparto di base permetterà di destinare 202 milioni di euro alle scuole e ai centri per l'impiego, mentre la quota dei fondi per le PMI e le famiglie sarà rispettivamente di 536 milioni di euro, al netto dei costi di gestione del soggetto attuatore Infratel Italia.
  La misura, che sarà posta in essere attraverso un apposito decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, sarà annuale, sviluppata per un periodo complessivo di 3 anni e sarà attuata in parallelo con la realizzazione delle infrastrutture ultraveloci nelle aree bianche, grigie e nere del Paese.
  In base agli studi effettuati da Infratel Italia gli importi dei voucher e la relativa qualità del servizio sono stati differenziati a seconda del target di riferimento, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica. I voucher potranno coprire parte dei costi di abbonamento, fino a 24 mesi, parte dei costi dei dispositivi di rete a casa dell'utente (la così detta CPE) e parte dei costi di allaccio. I voucher, a copertura dei suddetti costi, saranno così suddivisi:
   5.000 euro per le scuole e i centri per l'impiego;
   3.000 euro per le PMI (meno di 250 addetti);
   300 euro per gli utenti residenziali.

  Al fine di adottare nel più breve tempo possibile tali strumenti incentivanti, come auspicato dagli Interroganti e nel rispetto degli impegni presi, nell'ultima riunione del CoBUL del 23 gennaio scorso è stato dato mandato al MiSE di avviare nel più breve tempo possibile l'interlocuzione con i competenti uffici europei.
  Avviata tale interlocuzione infatti, attraverso lo strumento della prenotifica, si procederà al lancio della consultazione pubblica al fine di acquisire i pareri degli stakeholder. Gli elementi raccolti forniranno la base della notifica formale e, una volta ottenuta l'approvazione da parte della Commissione europea, sarà pubblicato il Decreto del Ministero dello sviluppo economico.
  Come evidenziato ieri dal Ministro Patuanelli nel corso dell'audizione sopra richiamata in Commissione Senato «Siamo a un punto di svolta tecnologico per il nostro Paese e l'impegno del MiSE sarà concentrato verso il completamento dei Piani avviati per la creazione di un'infrastruttura solida ed a prova di futuro».

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ALLEGATO 2

5-03436 Capitanio: Iniziative urgenti in materia di banda ultralarga e attuazione dei contratti di concessione in essere.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Com’è noto, in data 30 giugno 2016 la Commissione europea ha approvato il regime di aiuti di stato relativo alla «Strategia Banda Ultralarga italiana»; la prima fase di attuazione del Piano BUL riguarda le aree bianche, ovvero le aree c.d. a fallimento di mercato, prive di investimenti da parte di operatori privati.
  Come è altrettanto noto, la società Open Fiber è risultata aggiudicataria dei bandi di gara Infratel nelle citate aree bianche ed è l'attuale concessionaria per la costruzione, manutenzione e gestione della rete BUL nelle regioni Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto.
  A fine 2019, secondo quanto comunicato dalla società Infratel, lo stato di avanzamento è il seguente:
   sono state connesse in fibra ottica e wireless alla nuova rete a BUL circa 2.2 milioni di unità immobiliari sulle 9 previste dal Piano;
   sui 6237 comuni previsti a fine Piano, sono stati completati lavori in 424 Comuni, di cui 103 collaudabili e 80 già collaudati; attualmente sono in esecuzione i lavori per ulteriori 1831 comuni che corrispondono, in termini di unità immobiliari, al 44 per cento del Piano previsto.

  La concessionaria Open Fiber si è inoltre impegnata ad accelerare lo sviluppo dei cantieri, avviando i lavori in ulteriori 1465 comuni ed effettuando collaudi in almeno ulteriori 900 comuni.
  Nei 668 comuni in cui l'intervento è svolto direttamente da Infratel, lo stato di avanzamento è il seguente:
   concluso l'intervento nel 78 per cento dei comuni, di cui 496 collaudati e 26 in fase di collaudo;
   servizio già attivo in 200 comuni;
   stima di attivazione del servizio entro il 31 dicembre 2020, per arrivare a coprire almeno a 450 comuni.

  Con riferimento al quesito posto dagli Onorevoli Interroganti evidenzio che durante la riunione del COBUL (Comitato per l'attuazione della BUL) del 22 dicembre 2019 si è provveduto a definire un cronoprogramma delle attività con le Regioni.
  Gli Uffici tecnici del MiSE hanno proposto incontri mensili con le Amministrazioni locali per risolvere le criticità burocratiche e accelerare l'attuazione del progetto e favorire il superamento di queste criticità.
  A tal proposto, sono state contattate le regioni e le Amministrazioni locali coinvolte nei processi di autorizzazione, favorendo il dialogo tra i diversi livelli istituzionali e il concessionario e suggerendo la pianificazione delle Conferenze di Servizi in modalità tale da snellire i processi autorizzativi. L'intervento del MiSE ha portato ad un miglioramento della situazione in quelle regioni che hanno favorito la costituzione di Conferenze di servizi.
  In secondo luogo, si ricorda che il Governo ha adottato misure di semplificazione per l'innovazione al fine di accelerare il rilascio delle autorizzazioni, in particolare per le attività di scavo a basso impatto ambientale, attraverso il c.d. decreto Pag. 78sblocca cantieri (DL n. 135 del 2018, convertito con modificazioni dalla legge n. 12 del 2019).
  Per quello che attiene invece alla tecnologia FWA, rappresento che la scelta tecnologica è stata adottata dal concessionario in sede di offerta tecnica e che il concessionario, per talune aree del Piano BUL, ha già adottato tecnologie FWA, che coprono circa il 20 per cento dell'intero piano tecnico. Si ricorda, inoltre, che la rete realizzata rimarrà di proprietà pubblica e deve garantire una evoluzione dei servizi per almeno 20 anni.
  Per quanto riguarda i contenuti delle convenzioni di concessione tra Infratel e Open Fiber, ricordo che le stesse sono a disposizione delle Amministrazioni interessate, cui è possibile fare richiesta di accesso agli atti e che allo stato attuale, non si prevedono rischi di perdita di fondi europei sul progetto in parola.
  Per quanto concerne, infine, il ruolo svolto dalle Amministrazioni centrali e regionali, nel ricordare che il MiSE riveste il ruolo istituzionale di coordinamento del progetto BUL, rappresento che nella riunione del COBUL dello 23 gennaio scorso, è proseguita l'interlocuzione con i soggetti istituzionali coinvolti. In tale sede si è discusso della possibilità di investire i governatori regionali del ruolo di commissari nei confronti degli enti territoriali, per lo snellimento e la velocizzazione delle procedure di rilascio dei permessi necessari per i lavori di infrastrutturazione. La valutazione di tale possibilità sarà pertanto oggetto di valutazione nelle prossime riunioni del predetto Comitato interministeriale.
  Rappresento, infine, che il MiSE continuerà a vigilare sulla società Infratel e sull'avanzamento del Piano e continuerà a monitorare costantemente le fasi attuative poste in essere dal concessionario Open Fiber.
  A tal proposito, il MiSE, anche in considerazione del recente cambio dei vertici delle società Infratel, darà mandato ai nuovi amministratori di effettuare tutte le verifiche necessarie sulle attività sinora poste in essere nonché di sollecitare Open Fiber al rispetto delle tempistiche previste nei contratti di concessione.

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ALLEGATO 3

5-03437 Scagliusi: Attuazione della fase di test degli apparecchi televisivi in vista del nuovo standard del digitale terrestre.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Come noto, a partire da giugno 2022, la ricezione dei programmi TV sarà possibile esclusivamente con televisioni o decoder di nuova generazione, ossia dotati dei nuovi standard trasmissivi e di codifica (DVBT-2/Hevc).
  A riguardo, come correttamente richiamato dall'Onorevole Interrogante, la legge di Bilancio 2019 ha stanziato 151 milioni di euro in favore dei cittadini per l'acquisto di decoder o televisori abilitati alla ricezione delle nuove tecnologie trasmissive. Il Ministero dello sviluppo economico, con l'adozione di apposito decreto ministeriale, a partire da dicembre dello scorso anno, ha reso disponibili tali fondi per le famiglie ISEE appartenenti alla fascia 1 e 2, circa 3 milioni di famiglie, attraverso un voucher di 50 euro per acquistare decoder o nuovi apparecchi televisivi compatibili con lo standard DVB-T2.
  Secondo i dati forniti dagli Uffici del Ministero, al 16 gennaio 2020 sono stati erogati 15.963 voucher per accedere al nuovo sistema trasmissivo, di cui 14.061 per Tv e 1.902 per decoder.
  Il MiSE, per accompagnare i cittadini in questa fase di transizione, ha stanziato 15 milioni di euro per avviare una apposita campagna informativa relativa alla liberazione della banda 700. L'attività di comunicazione ha avuto inizio il 19 dicembre 2019, tramite uno spot istituzionale in onda sulle principali emittenti nazionali che durerà fino a febbraio 2020. Nel frattempo, gli uffici del Ministero stanno lavorando per avviare una più ampia campagna di comunicazione che dovrà durare per l'intera fase di transizione alla nuova tecnologia, ossia fino al giugno 2022.
  A tal proposito, colgo l'occasione per evidenziare che gli apparecchi televisivi e i decoder che possono essere acquistati con il bonus, sono già conformi agli standard trasmissivi della nuova televisione e quindi potranno ricevere tutte le trasmissioni in onda dal settembre 2021, quando si passerà alla codifica MPEG-4, e anche tutte quelle in onda a partire dal giugno 2022, quando si passerà allo standard di trasmissione DBVT-2. Il Ministero dello sviluppo economico ha inoltre messo a disposizione dei cittadini una lista di prodotti «idonei», consultabile su la pagina web «bonus tv» del Ministero dello sviluppo economico.
  Con riferimento al quesito posto dall'On.le Interrogante, ovvero alle iniziative intraprese dal MiSE per l'utilizzo da parte dei cittadini del «cartello» per testare l'adeguatezza degli apparati televisivi in possesso, desidero in primo luogo chiarire che la finalità del cartello di test è quella di consentire ai cittadini – di – verificare, tramite il telecomando, se sarà necessario dotarsi di un nuovo ricevitore (tv o decoder).
  Si tratta di uno strumento che nasce da una iniziativa ministeriale, rappresentata durante la consultazione pubblica con gli operatori al Tavolo TV 4.0 e codificata nel decreto che disciplina le modalità di rilascio della banda 700MHz, il c.d. decreto «road map». Questo strumento è al momento in fase di definizione tecnica da parte degli operatori televisivi.Pag. 80
  Come già rappresentato dal Ministero dello sviluppo economico, sarebbe fuorviante per i cittadini in questa fase di test provare a sintonizzare i canali e dedurre, in caso negativo, che il proprio apparecchio sia da cambiare, poiché, come si è detto, il cartello è ancora in fase di definizione tecnica da parte degli operatori e tali canali test, in questa prima fase, dovranno essere utilizzati esclusivamente dagli Uffici competenti e dagli operatori per le suddette finalità di test.
  Allo stato è necessario, quindi, mettere ulteriormente a punto alcuni aspetti tecnici e completare le necessarie interlocuzioni tra gli Uffici tecnici del MISE e gli operatori televisivi.
  Il Ministero dello sviluppo economico fornirà tutte le opportune informazioni ai cittadini nel momento in cui la trasmissione del cartello sarà perfezionata da un punto di vista tecnico, insieme a tutte le spiegazioni utili agli utenti per effettuare l'auto verifica del proprio televisore.