CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 aprile 2019
177.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2 e Allegati).

PARERE APPROVATO

  La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
   esaminati, per i profili di competenza, il Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2) e i relativi Allegati;
   condivise le iniziative del programma nazionale di riforme per lo sviluppo di Intelligenza artificiale, Blockchain e Internet of things;
   sottolineata l'importanza di implementare la Strategia nazionale per la Banda Ultra Larga e lo sviluppo della tecnologia 5G;
   apprezzata la destinazione una quota del Fondo per il rilancio degli investimenti e lo sviluppo del Paese alla realizzazione, sviluppo e sicurezza di sistemi di trasporto pubblico di massa;
   evidenziata l'importanza del ricorso ad innovazioni tecnologiche al fine di diminuire i tempi di percorrenza sulle medie distanze;
   apprezzato l'intendimento del Governo di affidare a Rete Ferroviaria Italiana (RFI) alcune tratte oggi gestite dalle Regioni;
   sottolineata l'esigenza di dare rapida attuazione al Piano strategico della mobilità sostenibile;
   valutata positivamente la previsione di un Piano di grandi investimenti nelle zone economiche speciali (ZES);
   condivisa infine l'impostazione dell'allegato relativo alle strategie per una nuova politica della mobilità in Italia, che sottolinea le rilevanti interazioni tra l'ecosistema delle infrastrutture, dei trasporti e del territorio ed i settori delle telecomunicazioni e delle reti di distribuzione dell'energia,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2 e Allegati).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE PRESENTATA DAL GRUPPO PD

  La IX Commissione Trasporti
   esaminato, per le parti di propria competenza, il Documento di economia e finanza 2019
   premesso che,
   il Documento di economia e finanza 2019 certifica il fallimento della politica economica del Governo, riconoscendo ufficialmente un insuccesso largamente previsto già nello scorso autunno;
   il Documento, infatti, stima una crescita tendenziale del Pil che precipita allo 0,1 per cento rispetto all'1,5 per cento della Nota di aggiornamento del settembre 2018 e all'1 per cento della successiva revisione del quadro macroeconomico presentata a dicembre;
   gli andamenti dell'economia reale e dell'occupazione che, da maggio 2018 a febbraio 2019, ha registrato la perdita di oltre 116.000 posti di lavoro, sono il frutto di errori di politica economica commessi da un Governo che, invece di predisporre una ampia e complessiva strategia di sviluppo, ha scommesso tutto su un decreto legge i cui effetti sul mercato del lavoro sono molto controversi e, soprattutto, sulle due misure della Legge di bilancio, la cosiddetta «Quota 100» e il Reddito di cittadinanza, che, come il DEF stesso riconosce, hanno effetti pressoché nulli sulla crescita;
   nel 2019 l'Italia sarà il paese che crescerà meno tra quelli occidentali e anche negli anni successivi la stima di crescita, seppur ottimistica, si mantiene su livelli estremamente bassi;
   per tornare su un sentiero di crescita sostenuta, occorre dare avvio a una diversa politica economica e sociale;
   per le materie di interesse della Commissione si evidenzia come suddetto Documento, il primo di questa maggioranza parlamentare, è stato inizialmente presentato senza l'Allegato Infrastrutture, una mancanza politica rilevantissima.
   Questa mancanza è sicuramente dovuta ad una profonda divisione all'interno della maggioranza parlamentare proprio sul tema strategico delle infrastrutture.
   Nel 2018 il MIT presentò l'allegato «connettere l'Italia: lo stato di attuazione dei programmi per infrastrutture e logistica;
   ai sensi dell'articolo 10 della Legge n. 196 del 2009 in allegato al DEF dovrebbe esservi il Documento sul programma e sullo stato di avanzamento predisposto dal MIT;
   sia formalmente che sostanzialmente abbiamo assistito ad un ennesimo atto di sgarbo istituzionale e di mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento da parte dell'attuale Esecutivo;
   a poca distanza dalla scadenza dei termini per la presentazione del parere è del tutto evidente che non è possibile approfondire le questioni contenute nelle 111 pagine del documento allegato;
   sarebbe opportuno che la Commissione stigmatizzasse questo comportamento del Governo;Pag. 132
   da un esame solo formale dell'allegato per via del poco tempo a disposizione colpisce ad esempio a pag. 80 nelle «strategie» il riferimento, evidentemente e volutamente ambiguo per le difficoltà interne al Governo, ad una «estensione della rete Alta velocità, anche con caratteristiche diverse»;
   ambiguità che si conferma anche nel Focus a pag. 85 proprio sulla Torino-Lione facendo riferimento semplicemente alle mozioni approvate dal Parlamento che impegna il Governo a ridiscutere integralmente il progetto»;
   dopo il sistematico richiamo all'analisi sui costi benefici, che abbiamo visto naufragare per la parzialità delle stesse, in riferimento in particolare alla vicenda TAV Torino-Lione non vi è alcuna menzione circa il futuro di suddetta opera che rimane prioritaria per il sistema di collegamenti per il nostro Paese in chiave Europea;
   per quanto riguarda il capitolo contenuto all'interno del Documento invece si constata una generica e non puntuale indicazione di presunti obiettivi in materia di trasporto pubblico locale, mobilità sostenibile, veicoli elettrici, aeroporti, ferrovie, autotrasporto;
   si fa riferimento ad un decreto legge «sblocca cantieri» che al momento della presentazione del Documento in esame, e anche al momento della presentazione del suddetto parere, non risulta ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale e come si apprende dagli organi di informazione addirittura dovrebbe essere nuovamente approvato in Consiglio dei Ministri;
   in materia di trasporto pubblico locale non si fa alcuna menzione a come ovviare alla previsione capestro dell'incombente taglio di 300 milioni di euro che andrebbero sottratti alla disponibilità del Fondo nazionale trasporti;
   la crisi del settore del trasporto pubblico locale in tutto il Paese ed in particolare in alcune realtà a partire dalla città di Roma Capitale, con quotidiani disservizi, avrebbe meritato ben altra risposta nel presente Documento, anche a conferma degli impegni assunti in termini di investimenti da parte dei precedenti governi e su cui l'attuale Esecutivo è in ritardo;
   la legge n. 145 del 2019 prevede infatti, allo scopo di riequilibrare i conti pubblici in base agli andamenti tendenziali di finanza pubblica, in relazione ai dati reali sul deficit e sul prodotto interno lordo, un accantonamento di circa 2 miliardi di euro tra cui proprio 300 milioni di euro dal MIT dal Fondo di cui in premessa;
   in considerazione dell'andamento dei conti pubblici è evidente che suddetto taglio è sempre più probabile;
   la stessa Conferenza delle Regioni, in un documento approvato dalla Commissione infrastrutture ha chiesto al Governo di «individuare capitoli di spesa alternativi sui quali accantonare la somma complessiva di 300 milioni di euro proprio per non penalizzare in particolare i territori più fragili»;
   nel Documento si fa riferimento ad un meccanismo di premialità/penalità nella ripartizione delle risorse del fondo nazionale ma è del tutto evidente che se dovesse essere confermato il taglio di 300 milioni suddetto meccanismo sarebbe distorto e andrebbe ulteriormente a penalizzare i territori già in sofferenza;
   sulla mobilità sostenibile non si può non sottolineare il ritardo con cui si sta dando attuazione all'articolo 1 comma 102 della Legge n. 145 del 2018 in merito alla autorizzazione alla sperimentazione della circolazione su strada di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica come segway, hoverboard e monopattini;
   un eguale, palese, ritardo si registra anche in riferimento agli ecoincentivi nel settore automobilistico che si innesta in una crisi preoccupante del settore come Pag. 133testimoniano i dati degli ultimi mesi in assenza di qualsiasi strategia di natura industriale di sostegno al settore;
   sono del tutto scomparsi i riferimenti agli interventi operativi di messa in sicurezza e manutenzione di opere infrastrutturali, ponti, viadotti, sopraelevate, sottopassi che sembravano prioritari dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova;
   non viene fatto alcun riferimento al censimento delle opere richiesto dal Ministero, anche per avere contezza dei numeri e delle risorse necessarie, così come nessun riferimento viene fatto alla strategia di coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali competenti considerata la frammentazione di competenze presente che complica molto gli interventi;
   sono del tutto assenti riferimenti e prospettive relative ad altre importantissime opere come il Terzo Valico dei Giovi, la Gronda di Genova, l'autostrada Asti-Cuneo, la fattibilità della AV da Salerno a Reggio Calabria, lo sblocco della SS 106 Jonica, solo per citarne alcune;
   per quel che concerne il trasporto aereo, il DEF non prefigura alcuna strategia anche in riferimento alla importantissima vertenza di Alitalia e quindi non si può che prendere atto come il dibattito su scelte industriali, le possibili partnership, le annunciate «nazionalizzazioni» risulti confinato sui media e non presente nel più importante Documento di programmazione che dovrebbe preludere alle scelte del Governo;
   il quadro complessivo per la compagnia aerea Alitalia diventa quindi molto più complicato anche per le possibili e ravvicinate ripercussioni negative sulle quote di mercato, sugli scali italiani, sulla competitività del sistema e, soprattutto, sui livelli occupazionali;
   preoccupa l'assenza di indirizzi strategici considerata la delicata fase che sta attraversando il settore anche in relazione ad alcuni elementi di rilevante problematicità di connessione all'interno e con l'estero dei nostri aeroporti;
   l'aver stoppato la fusione tra FS e Anas per privilegiare la scelta di Alitalia si sta palesando sempre più come incomprensibile e pericolosa anche per la solidità di FS;
   sulle ZES si fa riferimento ad un Piano di grandi investimenti e si omette di spiegare il ritardo del Governo nella emanazione dei provvedimenti attuativi attesi dalle zone individuate dal DPCM;
   in tema di investimenti infrastrutturali manca il richiamo al Mezzogiorno;
   sulla portualità si registra un preoccupante silenzio nel Documento sulle scelte di indirizzo per i prossimi anni che riguardano i nostri terminal con l'assenza di qualsiasi riferimento per Gioia Tauro, il progetto Darsena Europa e il Porto di Livorno, per il sostegno al Porto di Genova dopo il crollo del ponte Morandi, dei porti dell'Adriatico e di tutti i principali terminal italiani, anche in relazione a ciò che si apprende dagli organi di stampa rispetto alle ipotizzate strategie con la Cina;
   Sarebbe stato auspicabile all'interno del Def trovare un riferimento alle linee programmatiche del Governo sul trasporto pubblico non di linea dopo il frettoloso e approssimativo intervento legislativo introdotto mediante emendamento ad un decreto legge, su cui pende un ricorso alla Consulta promosso dalla Regione Calabria;
   l'ART ha ribadito la cornice di assoluta specificità del servizio NCC che lo rende diverso da quello taxi evidenziando come un regime normativo introdotto senza concertazione comporti come conseguenza il restringimento degli spazi di concorrenza e la creazione di nuovi costi in capo all'utenza;
   il silenzio del Governo su questo punto conferma tutte le preoccupazioni già sollevate da operatori e organizzazioni di categoria su cui incombono misure sanzionatorie che rendono ancora più incerto il futuro del settore;
   sull'autotrasporto non si va oltre ad un generico svecchiamento del parco veicolare Pag. 134e una non meglio precisata strategia di aggregazione non illustrando una visione per il settore e non approfondendo alcune problematiche ormai improcrastinabili da affrontare come ad esempio il trasporto su strada di sostanze pericolose e i trasporti eccezionali;
   sulle concessioni autostradali il Governo è passato da annunci di imminenti «nazionalizzazioni» rimandando ad ART la revisione del sistema tariffario;
   ci saremmo attesi dal DEF chiarimenti sulle reali intenzioni del Governo in riferimento al superamento della dimensione commissariale per quanto concerne il tema della digitalizzazione così come previsto dalla conversione in legge del DL semplificazioni e al tempo stesso di avere ben chiari i cronoprogrammi che riguardano le Pubbliche Amministrazioni;
   ancora una volta risulta assente la individuazione di un articolato piano di alfabetizzazione digitale indispensabile per il rafforzamento del processo di progressivo ampliamento della platea digitalizzata per l'accesso ai servizi;
   esprime

PARERE CONTRARIO.

Paita, Bruno Bossio, Cantini, Gariglio, Giacomelli, Nobili, Pizzetti, Andrea Romano.

Pag. 135

ALLEGATO 3

Modifiche alla legge 9 agosto 2017, n. 128, in materia di affidamento dei servizi di trasporto nelle ferrovie turistiche (Nuovo testo C. 1615 Marino).

TESTO APPROVATO

Art. 1.
(Modifiche all'articolo 5 della legge 9 agosto 2017, n. 128, in materia di affidamento dei servizi di trasporto nelle ferrovie turistiche)

  1. All'articolo 5 della legge 9 agosto 2017, n. 128, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) dopo il comma 1, è inserito il seguente:
  «1-bis. Il servizio di trasporto turistico è esercitato da:
   a) imprese ferroviarie di cui al capo II del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112, per l'infrastruttura ferroviaria nazionale e le linee ad essa interconnesse;
   b) imprese ferroviarie di cui al capo II del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112, ovvero soggetti che già esercitano servizi ferroviari ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, sulle reti ferroviarie isolate dal punto di vista funzionale dal resto del sistema ferroviario, con riferimento alle medesime reti;
   c) altri soggetti, quali musei ferroviari e associazioni, purché posti sotto la responsabilità dei soggetti di cui alle lettere a) e b) in possesso di certificato di sicurezza o altro titolo di idoneità all'esercizio.»;
   b) al comma 3, primo periodo, le parole «l'impresa ferroviaria che eserciterà il servizio di trasporto di cui al capo II del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112» sono sostituite dalle seguenti: »il soggetto di cui al comma 1-bis che eserciterà il servizio di trasporto turistico.»

Art. 2.
(Entrata in vigore)

  1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Pag. 136

ALLEGATO 4

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2016/797 relativa all'interoperabilità del sistema ferroviario dell'Unione europea (Atto n. 73).

PARERE APPROVATO

  La IX Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni,
   esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2016/797 relativa all'interoperabilità del sistema ferroviario dell'Unione europea (Atto n. 73),
   premesso che la direttiva UE 2016/797 ha l'obiettivo di definire un livello ottimale di armonizzazione tecnica per facilitare, migliorare e sviluppare i servizi di trasporto ferroviario all'interno dell'Unione Europea e con i paesi terzi e di contribuire al completamento dello spazio ferroviario europeo unico. Ciò al fine di superare le criticità del sistema attuale di norme tecniche e autorizzazioni, il quale, pur garantendo un elevato livello di sicurezza, risulta frammentato tra l'Agenzia ferroviaria europea e le autorità nazionali, con conseguenti elevati costi amministrativi e ostacoli eccessivi in termini di accesso al mercato, soprattutto per i nuovi operatori e i costruttori di veicoli ferroviari;
   rilevata l'esigenza, all'articolo 15, di semplificare la dichiarazione di responsabilità nell'ambito della procedura per la redazione della dichiarazione «CE» di verifica;
   evidenziata l'opportunità di assicurare la partecipazione dei soggetti interessati e di garantire la certezza dei tempi nel procedimento di autorizzazione di messa in servizio di impianti fissi di cui all'articolo 18;
   valutata l'opportunità di garantire certezza dei tempi nel procedimento di autorizzazione di immissione sul mercato del veicolo di cui all'articolo 21, con particolare riferimento al termine per lo svolgimento di prove sulla rete, nonché nella procedura per la messa in servizio dei veicoli di cui all'articolo 23;
   sottolineata l'esigenza di chiarire, all'articolo 23, comma 2, le modalità di svolgimento delle prove da parte dell'impresa ferroviaria in cooperazione con il gestore dell'infrastruttura e la ripartizione dei relativi oneri economici;
   considerata l'opportunità, all'articolo 45, comma 4, di assicurare la coerenza delle modalità di trasmissione dei dati all'ANSFISA da parte dei gestori delle infrastrutture con le specifiche comuni adottate dalla Commissione europea ai sensi dell'articolo 49, paragrafo 5, della direttiva (UE) 2016/797;
   ravvisata la necessità, all'articolo 45, comma 5, di prevedere l'accesso ai dati del registro dell'infrastruttura da parte degli enti territoriali;
   rilevata infine l'esigenza, nella disposizione finale di cui all'articolo 48, comma 5, di richiamare le pertinenti disposizioni della normativa europea,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) all'articolo 15, comma 2, appare opportuno sostituire le parole: «, ivi comprese quelle» con le seguenti: «. Per le norme nazionali» e, conseguentemente, Pag. 137sopprimere le parole: «e che» e sostituire le parole: «allegandole» con le seguenti: «da allegare.»;
   b) all'articolo 18, comma 2, appare opportuno che dopo le parole: «L'ANSFISA provvede» siano aggiunte le seguenti: «, previa consultazione dei soggetti interessati,» e che dopo le parole: «le autorizzazioni di cui al presente articolo» siano aggiunte le seguenti: «, garantendo il rispetto dei termini del procedimento previsti dal presente articolo,»;
   c) all'articolo 21, comma 5, appare opportuno aggiungere in fine il seguente periodo: «Gli esiti della valutazione dell'ANSFISA sono comunicati all'ERA entro 30 giorni dalla trasmissione del fascicolo.»;
   d) all'articolo 23, comma 1, lettera b), appare opportuno sostituire le parole: «entro un termine ragionevole» con le seguenti: «entro trenta giorni»;
   e) all'articolo 23, comma 2, risulta opportuno sostituire il primo periodo con il seguente: «Ai fini di cui al comma 1, l'impresa ferroviaria può concordare con il gestore dell'infrastruttura lo svolgimento a proprio carico di prove in linea o in laboratorio.»;
   f) all'articolo 45, comma 4, si valuti l'opportunità di sostituire le parole: «da essa stabiliti» con le seguenti: «coerenti con gli atti di esecuzione di cui all'articolo 49, comma 5, della direttiva (UE) 2016/797,»
   g) all'articolo 45, comma 5, appare opportuno aggiungere le parole: «, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano» dopo le parole: «Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti»;
   h) all'articolo 48, comma 5, risulta opportuno sostituire le parole: «di cui all'articolo 30, comma 3» con le seguenti: «di cui all'articolo 30, paragrafo 3, e all'articolo 31, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/796».