CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 ottobre 2018
72.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00682 Miceli ed altri: Sulla celere ripresa delle attività del Tribunale di Bari.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La Direzione generale delle risorse materiali e delle tecnologie ha provveduto, con decreto direttoriale del 4 settembre 2018, alla nuova aggiudicazione dell'indagine di mercato avviata con il bando del 25 maggio 2018, in favore della società Nova Re Siiq S.p.A., offerente dell'immobile sito in Bari, Via Dioguardi n. 1.
  Allo stato, sono in corso le ordinarie verifiche sui requisiti di partecipazione dichiarati in sede di offerta, all'esito delle quali, oltre che dell'avvenuta determinazione della congruità del canone e del rilascio del nulla osta alla stipula da parte dell'Agenzia del Demanio, potrà eventualmente procedersi alla sottoscrizione del contratto di locazione.
  Ciò premesso, le determinazioni da parte dell'Agenzia del Demanio presuppongono l'indicazione a quest'ultima della distribuzione degli spazi, con relativa destinazione d'uso, all'interno del fabbricato in oggetto.
  Sul punto occorre ricordare che, ai sensi dell'articolo 4 decreto del Presidente della Repubblica 18 agosto 2015, n. 133, spetta specificamente alla Conferenza Permanente indicare «le specifiche esigenze concernenti la gestione, anche logistica e con riferimento alla ripartizione ed assegnazione degli spazi interni tra uffici».
  Peraltro, nelle more delle menzionate verifiche amministrative, si è già provveduto, con l'ausilio del personale tecnico, a predisporre lo studio di fattibilità relativo alla distribuzione degli spazi presenti all'interno del fabbricato, tenendo conto delle specifiche esigenze degli uffici oggetto di sgombero, con particolare riguardo agli archivi e alle aule di udienza – che necessitano di spazi con precise caratteristiche legate al flusso del pubblico – nonché dell'utilizzo integrato anche dell'immobile di proprietà INAIL, sito in Via Brigata Regina n. 6, e condotto in locazione a partire dal 1o luglio 2018.
  A seguito delle osservazioni da parte della Conferenza Permanente nel corso della seduta del 19 settembre 2018 e delle proposte di modifica successivamente inviate dal Sig. Procuratore della Repubblica, si è proceduto ad elaborare un nuovo progetto di distribuzione ed adeguamento degli spazi, rimesso ai Capi degli Uffici Giudiziari di Bari affinché provvedessero alla relativa definitiva approvazione.
  Contemporaneamente, si è chiesta ed ottenuta dalla società offerente Nova Re Siiq S.p.A. la disponibilità ad una consegna anticipata al Ministero della giustizia di alcune parti del fabbricato e precisamente dei piani dal primo al quinto, al fine di consentire l'immediato completamento dello sgombero dell'edificio di Via Nazariantz, reso oramai indifferibile dalla perdurante e conclamata situazione di inagibilità, come risultante dalle ordinanze del Sig. Sindaco di Bari, con conseguente situazione di potenziale pericolo per gli occupanti.
  Più precisamente, in relazione alla disponibilità immediata dei piani quarto e quinto del suddetto immobile, è stato chiesto agli Uffici giudiziari baresi ed, in particolare, al Sig. Procuratore della Repubblica, di assumere nell'ambito della Conferenza Permanente le proprie necessarie determinazioni in relazione alle attività di trasloco da realizzare con immediatezza, Pag. 42eventualmente previo sopralluogo congiunto presso l'edificio interessato, da concordare per le vie brevi con la menzionata società offerente.
  La Conferenza Permanente di Bari ha provveduto, unitamente agli uffici giudiziari interessati, nella seduta dell'8 ottobre 2018, all'esame di tale progetto di massima ed ha approvato a maggioranza il nuovo Progetto presentato dal Ministero, comunicando all'Amministrazione il relativo verbale in data 9 ottobre 2018.
  In attesa delle definitive determinazioni della Procura della Repubblica di Bari in relazione al trasferimento anticipato dei propri uffici ancora collocati nella sede di Via Nazariantz, presso i piani quarto e quinto dell'immobile sito in Via Dioguardi n. 1, si provvederà quanto prima, non appena ricevuta la documentazione tecnica da parte della società offerente, alla trasmissione all'Agenzia del Demanio, al fine di ottenere il parere di congruità e il nulla – osta alla stipula del contratto di locazione.
  Quanto poi alla nomina della task force per il Tribunale di Bari necessaria per far fronte all'arretrato venutosi a creare a seguito della sospensione dei processi penali pendenti, si rappresenta che, con decreto ministeriale 14 febbraio 2018, la pianta organica è stata incrementata di 9 unità (da 87 a 96) con espressa previsione di copertura.
  Ciò premesso, ad oggi, si è stabilito di stanziare ulteriormente un contingente di 20 professionalità adibite a ruolo di cancelleria e, specificatamente, alle attività di notifica.
  In particolare, 5 unità sono state già assunte tramite scorrimento dal concorso per assistenti giudiziari; 5 risultano in arrivo, avendo partecipato all'interpello effettuato per applicazione distrettuale; 10 verranno individuate a seguito di interpello per distacco temporaneo di un anno su base nazionale, interpello, quest'ultimo, concordato nella riunione tenutasi ieri, 10 ottobre, con i vertici degli uffici baresi anche quanto alla relativa tempistica e che si formalizzerà nei prossimi giorni.
  Inoltre, risulta attivo un servizio navette ed è già a disposizione degli uffici personale Dgsia per un'attività di affiancamento in relazione alla digitalizzazione delle notifiche tramite Tiap e per la formazione specifica del personale.
  Risulta anche all'esame la possibilità di pubblicazione di un interpello nazionale per i trasferimenti a domanda e, a tal fine, si è chiesto agli uffici interessati di inviare con urgenza il fabbisogno delle unità di personale necessarie, nonché ad esplicitare le figure professionali richieste.
  Lo scopo finale dell'attività del Ministero, che in questi mesi ha affrontato la vicenda profondendo un grande sforzo, resta comunque quello di creare per Bari un idoneo Polo giudiziario, su cui si assicura l'impiego di adeguate energie.

Pag. 43

ALLEGATO 2

5-00683 Varchi e Maschio: Sullo scorrimento dell'intera graduatoria del concorso per assistenti giudiziari.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto di sindacato in discussione gli Onorevoli interroganti intendono porre la questione relativa alla possibilità di procedere all'ulteriore scorrimento della graduatoria dei soggetti risultati idonei al concorso per 800 posti per assistente giudiziario, area funzionale II, fascia economica F2, nei ruoli del Ministero della giustizia, oltre le 1420 unità assunte dal 1o febbraio 2018.
  La volontà del Ministero di consentire lo scorrimento ulteriore della graduatoria procedendo alla assunzione quantomeno di parte dei successivi concorrenti giudicati idonei all'esito delle prove concorsuali rimane confermata.
  Prova tangibile ne è la richiesta di ulteriori risorse per l'assunzione di altri 200 idonei del concorso con istanza al Dipartimento della funzione pubblica in termini di impegno specifico sulle complessive capacità assunzionali dell'anno in corso. La risposta auspicabilmente positiva che si attende porterebbe a 3.000 le unità nominate. L'obiettivo prioritario del Ministero volto alla riorganizzazione del sistema giustizia non può che partire, infatti, dall'organizzazione interna attraverso la auspicata copertura pressoché integrale delle dotazioni organiche del settore, ponendo l'accento sulla valorizzazione delle politiche del personale e del ruolo delle risorse umane.
  Sotto altro profilo, questo Ministero sta seguendo e monitorando l’iter legislativo di un «pacchetto normativo» volto ad accedere a circa 7000 assunzioni nella pubblica amministrazione.
  Sto parlando del disegno di legge recante «Interventi per la concretezza della azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo» che prevede misure per accelerare assunzioni mirate e volte ad anticipare il turn over nella pubblica amministrazione.
  Si discute, inoltre, della possibilità di inserire emendamenti in tal senso al decreto di conversione del decreto-legge recante «Disposizioni urgenti per la città di Genova, per la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, per il lavoro e per le altre emergenze», avente ad oggetto assunzioni, in via straordinaria, nell'ambito dell'attuale dotazione organica, per il biennio 2018-2019 di un contingente massimo di 180 unità di personale amministrativo non dirigenziale da inquadrare nei ruoli dell'Amministrazione giudiziaria mediante lo scorrimento di graduatorie delle pubbliche amministrazioni in corso di validità alla data di entrata in vigore della presente legge ovvero mediante selezioni pubbliche espletate su base nazionale.
  Val la pena di segnalare, che è stato, infine, proposto l'inserimento nel testo della legge di bilancio in procinto di essere presentato in Parlamento, di un programma di assunzioni di 2.000 unità di personale amministrativo giudiziario per il triennio 2019-2021.
  Ciò nondimeno alle carenze di organico indicate dall'Onorevole interrogante anche con riferimento ai vari Dipartimenti del Pag. 44Ministero della giustizia potrà ovviarsi sia con lo strumento della proroga della validità della graduatoria del concorso in esame che attraverso l'assegnazione delle unità facenti parte della stessa agli uffici menzionati, come peraltro già è stato fatto destinando uno degli idonei all'Ufficio degli Archivi Notarili.
  Il Ministero è quindi presente ed accorto alla valorizzazione del personale, alla sua riqualificazione ed alla creazione di nuovi percorsi assunzionali.

Pag. 45

ALLEGATO 3

5-00684 Conte: Sullo scorrimento della graduatoria del concorso per assistenti giudiziari e per la stabilizzazione dei precari della giustizia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto di sindacato in discussione l'Onorevole interrogante torna su un argomento sul quale il Dicastero della giustizia ha già manifestato il suo impegno che intende in questa sede confermare.
  Infatti, come già più volte evidenziato, la graduale assunzione di un cospicuo numero di concorrenti ritenuti idonei al concorso per assistenti giudiziari è considerata una priorità del Ministero nella direzione della copertura dei posti vacanti del settore, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili e con quelle da reperire in ordine all'ampliamento delle assunzioni come di recente programmato.
  Sotto altro profilo, voglio rassicurare l'Onorevole interrogante in ordine alla particolare attenzione destinata dal Ministero alla necessità di raccordo tra il valore professionalizzante conferito ai progetti/tirocini formativi ed il successivo accesso concorsuale al pubblico impiego.
  Per tale ragione, è normativamente previsto che coloro che hanno portato a compimento il periodo di tirocinio, con attestazione dell'esito positivo del percorso formativo, potranno spendere il suddetto titolo preferenziale sia per i concorsi indetti dal Ministero della giustizia che per quelli banditi da altre pubbliche amministrazioni.
  Non va dimenticato che si tratta di lavoratori già in mobilità o in stato di disoccupazione rispetto a lavori svolti in precedenza presso altri settori, condizioni sociali queste che meritano da parte del Ministero particolare sensibilità che hanno indotto questo Dicastero a prevedere con senso di responsabilità un vero e proprio percorso professionalizzante con il riconoscimento finale del titolo preferenziale dinanzi richiamato, la cui rilevanza si appalesa evidente se osservata sotto il profilo dell'auspicabile futuro sblocco delle assunzioni nel pubblico impiego e di futuri percorsi di reclutamento.
  Analogo discorso va fatto sulla «questione calabrese», dovendosi evitare presunti e non previsti automatismi tra la partecipazione ai tirocini predetti e l'inclusione nella struttura dell'ufficio del processo, considerando inoltre che il numero dei posti disponibili presso le sedi giudiziarie tiene conto delle risorse disponibili e delle relative scoperture di organico.
  Prova tangibile di quanto finora affermato con riferimento alla validità del percorsi formativi in questione si rinviene nel risultato concorsuale relativo al bando di assunzione degli 800 assistenti giudiziari nel quale sono stati previsti punteggi aggiuntivi per coloro che avevano effettuato un periodo di perfezionamento nell'ambito dell’«Ufficio per il Processo» (sia ex articolo 37 del decreto-legge 2011 che ex articolo 73 del decreto-legge n. 69 del 2013).
  Mi preme segnalare inoltre che sono oltre 500 i tirocinanti a vario titolo che hanno superato le prove preselettive e che hanno partecipato alle prove scritte. Sono circa 300 i tirocinanti, a vario titolo, che sono risultati idonei, di cui più di 100 sono impegnati nel tirocinio di cui all'articolo 37, comma 11 del decreto-legge 6 luglio 2011. Di questi ultimi, sono stati assunti ad oggi 80 vincitori e 20 idonei.
  Con particolare riferimento ai tirocini ex articolo 73, del decreto-legge n. 69 del Pag. 462013, la disciplina prevista per tali tirocinanti incide sulla possibilità di fruire di un percorso formativo mirato a conseguire migliori e concrete prospettive occupazionali attraverso:
   l'accesso diretto al concorso per la magistratura ordinaria;
   la riduzione considerevole della durata del tirocinio professionale richiesto per l'accesso alle professioni di avvocato e di notaio, attesa l'equiparazione tra il tirocinio ex articolo 73 cit. ad un anno della cosiddetta «pratica professionale»;
   la costituzione di un titolo preferenziale a parità di merito nei concorsi indetti dall'amministrazione della giustizia, dall'amministrazione della giustizia amministrativa e dall'Avvocatura dello Stato (per i concorsi indetti da altre amministrazioni statali l'esito positivo del tirocinio costituisce titolo di preferenza a parità di titoli e di merito);
   la costituzione di un titolo di preferenza per la nomina a giudice onorario di tribunale e a vice procuratore onorario.

  Inoltre, pur essendo stati previsti ulteriori stanziamenti per ampliare le risorse destinate alle borse di studio corrispondenti a tali percorsi, deve escludersi la logica corrispettiva o sinallagmatica di tale esborso coerentemente con la ratio legis sopra indicata, sebbene sia nelle intenzioni del Ministero di valorizzare tale categoria di tirocinanti anche in relazione a futuri percorsi assunzionali.

Pag. 47

ALLEGATO 4

5-00685 Vitiello e Emanuela Rossini: Sull'incremento delle strutture di custodia attenuata per le madri detenute.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto di sindacato ispettivo in epigrafe indicato, gli Onorevoli interroganti, dopo aver richiamato quanto accaduto il 18 settembre u.s. presso la Casa Circondariale Femminile «Germana Stefanini» di Roma Rebibbia, chiedono di sapere se e quali iniziative il Ministro della giustizia intenda intraprendere per ampliare la tutela delle detenute madri e per creare, in forma strutturale, delle soluzioni alternative alla detenzione per le stesse.
  Va detto che l'azione di questo Ministero, con specifico riferimento al tema oggetto dell'interrogazione, risulta snodarsi su un duplice fronte, strutturale e normativo.
  Sotto il profilo strutturale, deve preliminarmente evidenziarsi che, sin dall'entrata in vigore della legge n. 62 del 21 aprile 2011 recante «Modifiche al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori», l'Amministrazione penitenziaria si è attivata per rendere concretamente applicabili le disposizioni normative finalizzate a migliorare le condizioni di vita dei minori all'interno degli Istituti di pena nonché ad assicurare una più efficace tutela della relazione genitoriale dei soggetti detenuti attraverso l'istituzione di apposite strutture – I.C.A.M. (Istituti penitenziari a custodia attenuata per detenute madri) e Case famiglia protette – destinate alla permanenza dei minori conviventi con genitori sottoposti a provvedimenti restrittivi della libertà personale.
  Per attuare il suddetto dettato normativo, l'Amministrazione ha istituito sedi I.C.A.M. a Torino, Venezia, Lauro e Cagliari, che si sono aggiunte alla prima struttura già attiva a Milano; si sta inoltre realizzando una nuova sede a Roma.
  Per altro, sarà cura di questo Governo intraprendere iniziative, in accordo con gli Enti Locali, tese a garantire una presenza omogenea degli I.C.A.M. su tutto il territorio nazionale.
  Anche l'istituzione di case famiglia protette, previste dall'articolo 4 della legge n. 62 del 2011 e destinate a ospitare, in alternativa ad altri luoghi di cura e assistenza, genitori ammessi all'esecuzione degli arresti domiciliari o della detenzione domiciliare, è stata fortemente sostenuta dall'Amministrazione penitenziaria, nonostante si tratti di strutture estranee al circuito detentivo gestito dal D.A.P., al fine di facilitare l'ammissione di madri sprovviste di risorse a misure alternative e sostitutive della detenzione.
  Sono operative, allo stato, due Case famiglia ai sensi della legge n. 62 sopra citata: la «Casa di Leda» in Roma, che ospita alcune mamme provenienti dalla C.C.F. di Rebibbia, sorta grazie ad una partnership tra D.A.P., Comune di Roma e Fondazione Poste Insieme, e la Casa famiglia di Milano, istituita per iniziativa del Provveditorato locale.
  Sul fronte normativo, devono richiamarsi una serie di iniziative di questo Dicastero che si muovono nella direzione di potenziare gli strumenti di tutela del preminente interesse del minore, rispondendo all'esigenza di valorizzare un sistema di scambio virtuoso di informazioni tra giustizia penale degli adulti e magistratura minorile, così da consentire a quest'ultima un monitoraggio costante Pag. 48delle condizioni dei figli delle detenute, in modo da poter adottare con assoluta tempestività, qualora ne ricorrano i presupposti, i provvedimenti di cui agli articoli 332 e 333 del codice civile.
  In particolare, questo Ministero intende assumere iniziative legislative volte a far sì che ad ogni accesso di una madre con prole minorenne corrisponda un'apposita comunicazione al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni a cura della polizia giudiziaria che ha eseguito un arresto, un fermo ovvero un'ordinanza di custodia cautelare in carcere o ancora un ordine di esecuzione di sentenza di condanna a pena detentiva, oltre all'introduzione di una disposizione con cui introdurre l'obbligo, per gli istituti penitenziari e per gli istituti di custodia attenuata per detenute madri, di trasmissione semestrale al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dell'elenco dei minori collocati con la specifica indicazione, per ciascun minore, del luogo di residenza dei genitori, dei rapporti con la famiglia nonché delle condizioni psicofisiche del minore stesso.
  È altresì intenzione di questo Dicastero prevedere che il Procuratore relazioni semestralmente al Tribunale per i minorenni e che possa disporre o eseguire ispezioni, semestrali o straordinarie, per verificare le condizioni dei minori medesimi. Da ultimo, con particolare riguardo alla situazione carceraria minorile, va dato conto della istituzione di due sezioni, sul territorio nazionale, destinate alle giovani donne detenute ed attrezzate per l'eventualità di dover ospitare anche i loro figli.
  Si evidenzia, infine, una costante attenzione per il potenziamento del settore dell'esecuzione penale esterna degli adulti, della qualità degli interventi trattamentali e delle misure alternative, dovendo in tal senso richiamarsi la collaborazione avviata tra la Direzione generale per l'esecuzione penale esterna e di messa alla prova del DGMC e la Direzione Generale dei detenuti e del trattamento del D.A.P., collaborazione finalizzata al superamento degli ostacoli che comportano la mancata fruizione di misure alternative da parte di condannati, proprio con particolare attenzione agli interventi da porre in atto nei confronti delle giovani madri.

Pag. 49

ALLEGATO 5

5-00686 Zanettin e Costa: Sulla celere ed efficiente celebrazione del maxi processo per il crack della Banca popolare di Vicenza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto di sindacato ispettivo in epigrafe indicato, gli Onorevoli interroganti, premesso che, a seguito di pronunciamento in sede di legittimità, è stata riconosciuta la competenza territoriale dell'Autorità Giudiziaria di Vicenza con riferimento al procedimento penale relativo al crack della Banca Popolare di Vicenza, chiedono di sapere quali iniziative il Ministro della giustizia intenda assumere per garantire, in caso di rinvio a giudizio, le dotazioni necessarie ad una celere ed efficiente celebrazione del maxi processo presso il Tribunale di Vicenza.
  Con particolare riferimento alle esigenze logistico-strutturali connesse alla trattazione del richiamato procedimento penale, la Direzione Generale delle Risorse Materiali e Tecnologiche ha provveduto a realizzare un collegamento tra un'aula già allestita con la dotazione standard delle c.d. aule udienze 41-bis (provviste di monitors, telecamere e impianto audio), ed una seconda aula all'uopo attrezzata nel senso richiesto dal Presidente del Tribunale di Vicenza, cioè con «videoascolto», sistema che consente di vedere ed ascoltare tutto ciò che avviene nella sala principale.
  Risulta quindi essere stata ritualmente celebrata l'udienza preliminare.
  Successivamente, la Direzione Generale Sistemi Informativi Automatizzati, al fine di soddisfare la richiesta di unità che potessero coadiuvare il personale amministrativo nelle attività di digitalizzazione degli atti formati e pervenuti durante l'udienza preliminare, come formulata nel maggio 2018 dal Presidente del Tribunale di Vicenza, ha nuovamente provveduto assicurando la presenza di due tecnici dedicati.
  Ad oggi non sono pervenute dal Tribunale di Vicenza ulteriori richieste.
  Con riferimento, poi, alla dotazione di personale giudiziario, va preliminarmente evidenziato che, allo stato, il tasso di scopertura dei giudici del Tribunale di Vicenza (n. 5 posti vacanti su n. 35 in pianta organica), si attesta su una soglia del 14 per cento, come tale assolutamente fisiologica rispetto alla media nazionale, anche tenuto conto del fatto che risultano coperti sia il posto di Presidente che i tre posti di Presidente di Sezione.
  Per altro, al di là degli interventi strutturali sulle piante organiche, occorre precisare che la gestione di contingenti emergenze processuali, come nel caso di specie il maxi processo per il crack della Banca Popolare di Vicenza, è di norma rimessa all'adozione di soluzioni organizzative temporanee, quali la ridistribuzione degli affari fra i magistrati in servizio presso l'ufficio giudiziario al fine di razionalizzarne il carico di lavoro adeguandolo alle peculiari sopravvenienze ovvero il ricorso alle applicazioni endo-distrettuali o extra-distrettuali di magistrati di altri uffici, soluzioni l'una e l'altra di stretta pertinenza tabellare, come tali esulanti dalla sfera di competenza del Ministero della giustizia, in quanto rimesse alle determinazioni dei capi degli uffici, nonché degli organi di autogoverno territoriale (Consiglio Giudiziario) e centrale (Consiglio Superiore della Magistratura).
  Ad ogni buon conto, nel richiamare il decreto ministeriale del 1o dicembre 2016 Pag. 50recante la determinazione delle piante organiche degli uffici giudicanti, preme evidenziare che il progetto di revisione delle piante organiche del personale di magistratura non viene inteso da questo Dicastero come una cristallizzazione definitiva delle scelte adottate, bensì come un dinamico ripensamento dei modelli organizzativi da sottoporre a costante verifica, con cadenza tendenzialmente triennale, così da poter attagliare costantemente il dato dimensionale anche alle eccezionali sopravvenienze in termini di incremento dei carichi di lavoro sul piano qualitativo e/o quantitativo che nel tempo possono presentarsi.
  Da ultimo, con riferimento al personale amministrativo, si evidenzia che la pianta organica del Tribunale vicentino prevede 141 unità di personale con una presenza effettiva di 101 dipendenti, risultando quindi una scopertura del 28,37 per cento.
  Nello specifico, la posizione dirigenziale è coperta e, del pari, sono interamente coperti gli organici dell'assistente giudiziario, per effetto dell'assunzione dei vincitori e degli idonei del concorso a 800 posti bandito nel 2016. Risultano altresì coperti 15 posti su 31 di funzionario giudiziario e 14 su 22 di cancelliere.
  Le assunzioni dal 2014 ad oggi sono state 24, di cui 13 di assistente giudiziario per concorso, 1 di direttore amministrativo per mobilità volontaria, 5 di funzionario giudiziario, sempre ad esito di mobilità volontaria, 3 di funzionario giudiziario per scorrimento graduatorie di altre amministrazioni e 2 di operatore giudiziario.
  Trattasi, a ben vedere, di iniziative che testimoniano la costante attenzione di questo Ministero alle esigenze degli uffici giudiziari di Vicenza, attuati nell'ottica di assicurare il buon funzionamento degli stessi, premessa ineludibile per garantire certezza e rapidità al servizio giustizia.
  Si segnala che un ulteriore incremento, ancorché temporaneo, di personale può essere attuato attraverso il ricorso, da parte del Presidente della Corte di Appello, all'applicazione endodistrettuale di dipendenti ai sensi dell'articolo 14 dell'accordo sulla mobilità interna del 27 marzo 2007.
  Tale istituto rappresenta, allo stato, il più rapido strumento di redistribuzione delle risorse umane disponibili nel distretto.
  In ogni caso, questo Ministero riserva ogni valutazione, su specifica richiesta del Presidente del Tribunale di Vicenza, su eventuali futuri interventi di sostegno al predetto ufficio giudiziario, anche alla luce di una necessaria attualizzazione sulla base di quelli che saranno gli ulteriori sviluppi processuali.