CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 ottobre 2018
71.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018. Doc. LVII, n. 1-bis, Annesso e Allegati.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018 (Doc. LVII, n. 1-bis, Annesso e Allegati);
   evidenziato che la Nota di aggiornamento indica la necessità di promuovere un rapido processo di ristrutturazione e ammodernamento della struttura produttiva e che a tal fine, il Governo enuncia come obiettivi generali il rilancio degli investimenti pubblici e della ricerca scientifica e tecnologica, nonché la promozione di settori-chiave dell'economia, quali, in primis, il settore manifatturiero avanzato, quelli delle infrastrutture e delle costruzioni;
   preso atto con favore che la Nota prevede, tra le azioni da intraprendere, la riduzione della pressione tributaria e amministrativa sulle piccole e medie imprese, da realizzare sostenendo, nella prima fase, le attività di minori dimensioni svolte da imprenditori individuali, artigiani e lavoratori autonomi, mediante l'introduzione della cosiddetta flat tax dal 2019;
   sottolineata l'importanza dell'obiettivo di ordine generale enunciato dal Governo di dare pieno sostegno al credito delle imprese al fine di creare le condizioni affinché il sistema creditizio fornisca un supporto all'attività e alla crescita delle piccole e medie industrie;
   evidenziato, al riguardo, che nella Nota si fa riferimento alla fondamentale necessità di rafforzare strumenti quali il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese e in particolare la relativa sezione speciale dedicata alla micro-imprenditorialità ed evidenziato, altresì, che si preannuncia l'istituzione di una Banca per gli Investimenti con garanzia esplicita dello Stato;
   sottolineato che secondo l'atto in esame un'attenzione particolare verrà posta al potenziamento degli strumenti di facilitazione degli investimenti in venture capital, accompagnato dall'impiego di una quota dei risparmi assicurativi verso piccole e medie industrie ad alto potenziale, nonché alla semplificazione dell'utilizzo dei Piani Individuali di Risparmio (PIR), con destinazione delle risorse verso le start-up e le imprese non quotate;
   valutate positivamente le politiche del Governo a sostegno alle attività produttive;
   ricordata, al riguardo, in particolare che, secondo la Nota, la tutela del «Made in Italy», deve essere perseguita anche tramite l'attività promozionale degli istituti italiani di cultura, lotta alla contraffazione e sostegno all'internazionalizzazione delle imprese italiane;
   valutata, in particolare, con favore la conferma delle misure contenute nel Piano «Impresa 4.0», in considerazione del positivo riscontro del Piano stesso, anche attraverso il potenziamento del dialogo con le associazioni di categoria e sottolineato, al riguardo, che la Nota inserisce tra le azioni strategiche del triennio 2018-2020 nel cronoprogramma delle riforme proprio la crescita e lo sviluppo delle imprese: Impresa 4.0;Pag. 161
   sottolineata l'importanza degli obbiettivi considerati prioritari nella Nota della politica di contrasto al fenomeno delle delocalizzazioni e della promozione dell'attività di impresa e in particolare delle start-up innovative, attraverso l'introduzione di semplificazioni amministrative, anche con l'uso di strumenti telematici e digitali ICT e la riduzione dei costi di iscrizione delle società nel registro delle imprese;
   giudicato positivamente il contenuto della Nota di aggiornamento in materia di politica energetica;
   rilevato, al riguardo, che il Governo intende prorogare la detrazione per interventi di riqualificazione energetica degli edifici (i cosiddetti «ecobonus» e «sisma bonus») e introdurre iniziative per un regime fiscale di vantaggio a favore delle aziende che implementano strategie di riduzione dell'inquinamento e ricordate altre misure quali lo sviluppo del lavoro ecologico e la «decarbonizzazione» e «defossilizzazione» della produzione; l'attuazione di norme di semplificazione amministrativa in tema ambientale; l'utilizzo di fondi rotativi per il supporto delle politiche pubbliche e degli investimenti per l'efficientamento energetico degli edifici, con particolare attenzione all'edilizia residenziale pubblica;
   sottolineato, inoltre, che il Governo si impegna a rendere operativo il Fondo nazionale per l'efficienza energetica;
   preso atto con favore che nella Nota è presente l'impegno a incrementare le risorse destinate alle università e agli enti di ricerca e ridefinire i criteri di riparto dei relativi fondi di finanziamento e preso, altresì, atto che è allo studio l'elaborazione di un piano strategico pluriennale per l'università e la ricerca;
   condivise le politiche in materia di turismo contenute nella Nota e, in particolare, tra le altre l'obiettivo di riordinare la normativa relativa alle professioni turistiche e ai sistemi di agevolazione fiscale in essere (Tax Credit ristrutturazione e Tax credit digitalizzazione), nonché alla risoluzione delle problematiche afferenti le concessioni demaniali marittime alla luce della Direttiva Servizi UE (Direttiva Bolkestein); il rinnovamento del sistema di classificazione alberghiera; la creazione di un ambito di contrattazione con i Comuni per una ridefinizione organica della regolamentazione applicativa della imposta di soggiorno, come effettiva tassa di scopo a sostegno del turismo locale e nazionale e la revisione dell'approccio operativo e funzionale di ENIT, l'Agenzia Italiana del Turismo,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018. Doc. LVII, n. 1-bis, Annesso e Allegati.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEI DEPUTATI MORETTO, BENAMATI, BONOMO, MANCA, MOR, NARDI, NOJA E ZARDINI

  La X Commissione,
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018,
   premesso che,
    la presente Nota è stata trasmessa alle Camere con estremo ritardo, contravvenendo al termine del 27 settembre previsto dall'articolo 7, comma 2, lettera b) della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e determinando, conseguentemente, una compressione del tempo necessario per l'esame parlamentare del documento;
    la Nota desta forti preoccupazioni per il futuro del paese perché presenta una errata strategia di rafforzamento dell'economia nazionale, peggiora la nostra esposizione agli effetti dell'instabilità finanziaria, non determinata dai solidi fondamentali economici dell'Italia ma dalla scarsa credibilità internazionale del Governo, e rischia di compromettere la fiducia faticosamente acquisita grazie ai Governi della scorsa legislatura che ha consentito di percorrere dal 2014 un chiaro sentiero di ripresa caratterizzato da tassi di crescita del PIL sempre maggiori e una costante diminuzione del debito pubblico;
    la Nota propone un quadro di finanza pubblica imprudente e difficilmente sostenibile, anche perché corredato da strumenti di politica economica, finanziati in deficit nonostante siano stati presentati per anni come dotati di adeguata copertura finanziaria, ancora non definiti nel dettaglio ma che non sembrano in grado di garantire i previsti risultati di crescita, stimati nell'1,5 per cento per il 2019, 1,6 per cento per il 2020 e 1,4 per cento per il 2021, come confermato da tutti i previsori internazionali, a partire dal FMI che ha rivisto al ribasso le prospettive di crescita per il nostro paese;
    questa situazione determinerà a fine 2021, come riconosciuto dalla tavola I.3 della Nota, un drenaggio di risorse di oltre 17 miliardi di euro verso la maggiore spesa per interessi che si sarebbero potute più utilmente utilizzare in favore delle imprese e delle famiglie;
    anche le principali linee di intervento nelle materie di competenza della Commissione appaiono decisamente insufficienti e mancano di una visione sistemica per quanto attiene la politica industriale necessaria per consentire al Paese di proseguire il percorso di crescita, innovazione, sviluppo e competitività del tessuto produttivo e occupazionale intrapreso nella scorsa legislatura con l'adozione di provvedimenti come il «Piano straordinario del Made in italy», la strategia di internazionalizzazione delle imprese, la SEN, le misure sulla Space economy, le liberalizzazioni della legge annuale sulla concorrenza, il finanziamento delle PMI, la Banda Ultralarga, le misure per la sicurezza del sistema elettrico e del gas, il supporto alle fonti rinnovabili ed all'efficienza energetica;
    nel cronoprogramma delle riforme, viene indicata, con il fine di promuovere la Pag. 163liberalizzazione nei settori ancora caratterizzati da rendite monopolistiche e da ostacoli alla concorrenza, l'adozione del nuovo provvedimento di legge annuale per il mercato e la concorrenza, azione condivisibile che però non viene declinata nei tempi e nelle modalità, rimanendo quindi vaga e indeterminata senza che vi sia nemmeno il riferimento a quanto espressamente richiesto dalle Raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea che individua i servizi come settore principale su cui agire mentre appare in evidente contrasto con quanto fatto finora dal Governo che ha rallentato il processo di riforma del mercato elettrico previsto dalla legge sulla concorrenza adottata nella precedente legislatura;
    la Nota evidenzia la necessità di promuovere un rapido processo di ristrutturazione e ammodernamento della struttura produttiva. A tal fine, il Governo enuncia come obiettivi generali il rilancio degli investimenti pubblici e della ricerca scientifica e tecnologica, nonché la promozione dei settori-chiave dell'economia, in primis manifatturiero avanzato, infrastrutture e costruzioni declinando poi alcune azioni concrete che l'Esecutivo intende intraprendere e che troveranno collocazione, secondo la Nota, congiuntamente o all'interno del prossimo disegno di legge di bilancio;
    in questo contesto, tuttavia, va rilevato come la spesa per investimenti programmatica sia superiore a quella compresa nei dati tendenziali di soli 0,2 punti di PIL nel 2019 che saliranno a 0,3 punti nel 2021, decisamente importi troppo esigui per avere concreti effetti sulla crescita;
    viene indicata la riduzione della pressione tributaria e amministrativa sulle piccole e medie imprese, da realizzare sostenendo, nella prima fase, le attività di minori dimensioni svolte da imprenditori individuali, artigiani e lavoratori autonomi, attraverso la c.d. flat tax dal 2019 e, per incentivare gli investimenti e gli incrementi occupazionali, viene preannunciato il taglio dell'imposta sugli utili d'impresa per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi: l'introduzione di queste misure nel sistema fiscale appare ostacolare il percorso di stimolo degli investimenti delle imprese che è assolutamente funzionale al raggiungimento della necessaria competitività, vista la forte vocazione all'export del nostro settore manifatturiero; si amplia, di poco, la platea di soggetti che già usufruiscono di questa misura introdotta dal precedente Governo, ma vengono introdotti dei cambiamenti dell'imposizione su piccole imprese e utili reinvestiti in quanto viene contestualmente prevista l'abrogazione dell'Imposta sul Reddito Imprenditoriale (IRI), che doveva entrare in vigore nel 2019 con aliquota al 24 per cento e viene eliminato inoltre l'Aiuto alla Crescita Economica (ACE), due misure, che valgono «erga omnes» per tutti i soggetti che fanno impresa in Italia, e che sono state accolte con molto favore da professionisti e imprese anche perché operanti a livello sistemico e non solo su alcuni soggetti; inoltre, è assente qualunque riferimento a una effettiva riduzione del cuneo fiscale sul lavoro dipendente;
    altro obiettivo di ordine generale perseguito dal Governo sarebbe il sostegno al credito delle imprese come supporto all'attività e alla crescita delle PMI. A tale fine, si intenderebbe rafforzare il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese e in particolare la relativa sezione speciale dedicata alla micro-imprenditorialità che costituisce uno dei principali strumenti di sostegno pubblico finalizzati a facilitare l'accesso al credito delle piccole e medie imprese. Proprio in ragione della particolare efficacia dimostrata dal Fondo, via via rifinanziato con forte apporto di risorse pubbliche dai precedenti governi, desta preoccupazione la vaghezza della Nota in merito al reale impegno in termini finanziari e temporali stante il fatto che sono necessarie ulteriori risorse, in particolare per l'erogazione di finanziamenti per Contratti di sviluppo nel settore industriale e Interventi per l'autoimprenditorialità, risorse di cui non si capisce entità e provenienza;Pag. 164
    anche sulle altre misure inerenti il credito e lo stimolo degli investimenti non si va oltre ad una generica indicazione di dove si intende agire, ossia venture capital e start up rimandando le azioni ad un provvedimento collegato alla legge di bilancio, mentre il sostegno di questi due strumenti fondamentali al rilancio dello sviluppo meriterebbe maggiori risorse finanziarie e idee più innovative;
    la Nota indica, come politiche prioritarie per il Governo a sostegno alle attività produttive, la tutela del «Made in Italy», da perseguire anche tramite l'attività promozionale degli istituti italiani di cultura, la lotta alla contraffazione e il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese italiane, tutte azioni che pur apparendo in continuità con l'azione dei precedenti governi, risultano invece mancare di una prospettiva e di un'azione veramente incisiva: sarebbe necessario continuare il percorso positivo del «Piano straordinario del Made in Italy » rifinanziandolo opportunamente e continuare nella riorganizzazione complessiva della governance del sistema operata nella scorsa legislatura che ha delineato con chiarezza la mission dei due soggetti istituzionali deputati alla materia – l'ICE/Agenzia ed Invitalia) mentre appare sottovalutata la necessità di adottare misure che continuino a rendere attrattivo l'investimento estero in Italia e soprattutto consentano la ripresa in positivo del trend delle esportazioni italiane che hanno subito dalla scorsa estate una battuta d'arresto dopo molti trimestri consecutivi di crescita. In tale quadro, appare particolarmente grave l'assenza di qualunque strategia di sviluppo per il Mezzogiorno. È poi assolutamente inconcepibile il fatto che siano state trasferite al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, le competenze in materia di turismo esercitate finora dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che ha consentito, negli ultimi anni, l'indiscutibile rilancio del settore turistico, mentre la nuova organizzazione risulta particolarmente dannosa, interrompendo il percorso di sviluppo e potenziamento del turismo, un settore, che oggi vale il 12 per cento del PIL. Va invece sottolineata l'importanza di confermare e rifinanziare il piano turistico 2017-2020 e chiarire come si intenda procedure al «riordino dei sistemi di agevolazioni fiscali in essere» con riguardo al credito d'imposta per le ristrutturazioni e per la digitalizzazione, la cui conferma è invece fortemente attesa dagli operatori del settore;
    altra azione prioritaria indicata nella Nota sarebbe la conferma delle misure contenute nel Piano «Impresa 4.0», in considerazione del positivo riscontro del Piano evidenziato nella Nota stessa, riscontro che ha visto crescere significativamente: gli investimenti fissi lordi dopo una lunga stagione di riduzioni, gli ordinativi delle imprese italiane di macchinari e apparecchiature elettriche, il raddoppio del numero di imprese che ha utilizzo il Credito di imposta R&S. Anche in questo caso, non risultano però indicati con chiarezza i margini e l'entità dell'intervento specie per quanto riguarda gli strumenti che hanno mostrato grandissima efficacia, quali iperammortamento e credito d'imposta per la formazione digitale, nel favorire da parte delle imprese investimenti mirati su sviluppo e innovazione, fattori senza i quali non è possibile ipotizzare né crescita né occupazione. A supporto dello sviluppo del capitale immateriale, della competitività e della produttività del Paese, la Legge di Bilancio 2018 ha istituito infatti un apposito Fondo finalizzato a perseguire obiettivi di politica economica ed industriale, connessi anche al programma Industria 4.0: non vi è traccia nella Nota su come articolare e sviluppare queste azioni concrete al fine di supportare le imprese, soprattutto PMI, nei processi di trasformazione digitale, anche con riferimento alla formazione del personale;
    è da stigmatizzare l'assenza di una indicazione in merito al rifinanziamento della «nuova Sabatini;
    sarebbe inoltre auspicabile confermare e rafforzare la partecipazione a programmi europei aeronautici e navali ad Pag. 165elevato contenuto tecnologico e il finanziamento di altri programmi strategici per la sicurezza nazionale, il sostegno a progetti di ricerca e sviluppo nei settori dell'aerospazio, e dell'alta tecnologia prevedendo per essi ulteriori finanziamenti al fine di assicurare la continuità di lungo termine di tutte le attività già programmate. Le risorse finanziarie richieste integrerebbero le spese già stanziate ed impiegate per il rilancio della competitività e della innovazione delle industrie, con particolare riferimento a quelle operanti nelle aree tecnologiche ritenute strategiche per il rilancio della competitività del sistema economico: inoltre sarebbe opportuno intervenire con urgenza per limitare i danni provocati dall'incomprensibile modifica apportata dal Governo alla composizione del Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale, modifica che ostacola il coordinamento e l'organizzazione della politica spaziale e aerospaziale nazionale e indebolisce immotivatamente il ruolo dell'A.S.I. che rappresenta un'eccellenza del nostro paese riconosciuta a livello internazionale;
    la Nota non fa menzione della più volte annunciata Agenzia nazionale per la ricerca, che dovrebbe, nelle intenzioni del Ministro, mettere in rete la ricerca scientifica italiana con le strutture ministeriali interessate;
    in merito al contrasto alle delocalizzazioni e alle violazioni delle norme e degli abusi nell'utilizzo dei fondi pubblici e sviluppo delle aree sottoutilizzate, azioni citate come prioritarie nella Nota, il Governo conferma su questa materia un approccio non condivisibile che invece di incentivare avvio, permanenza e consolidamento di attività produttive nel territorio nazionale, rende incerti gli investimenti soprattutto nelle aree che più ne necessiterebbero e rischia inoltre di spaventare gli investitori italiani ed esteri perché risulta assente la fondamentale distinzione tra i processi funzionali di internazionalizzazione dell'attività d'impresa e le delocalizzazioni «selvagge», distinzione da tenere presente invece al fine di attuare le migliori misure in favore delle imprese nazionali che operano scelte da sostenere in un'ottica di crescita del sistema-paese: esiste, infatti, un forte legame tra l'articolazione internazionale della produzione e il successo aziendale, legame che va valorizzato e stimolato;
    per quanto riguarda lo sviluppo di programmi industriali, turistici e di tutela ambientale e di programmi e interventi sulla competitività dell'apparato produttivo effettuati con il Fondo Crescita Sostenibile e i Contratti di sviluppo, è auspicabile che il Governo espliciti se e quanto intenda fare in merito prevedendone un congruo rifinanziamento;
    destano molte perplessità le politiche per l'energia, poiché a fronte dell'ambizioso obiettivo della decarbonizzazione totale per il 2050, è necessario intervenire nel medio termine sui costi energetici di difficile sostenibilità per famiglie e imprese, come evidenziato nella recente audizione dell'ARERA presso le Commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato;
    risulta assente l'indicazione di una strategia del Governo in merito alla applicazione della direttiva servizi (cosiddetta direttiva Bolkestein) ai settori del commercio su aree pubbliche e alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo, nonostante gli annunci e gli impegni assunti in merito dal Ministro;
    da ultimo, va segnalato la mancata indicazione di un intervento sull'IMU gravante sui beni strumentali, assenza resa ancora più significativa dagli annunci ripetuti in più occasioni dagli esponenti del Governo e della maggioranza
  delibera di esprimere

PARERE CONTRARIO.

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ALLEGATO 3

5-00079 Verini: Sulla situazione dell'Azienda Acciai speciali Terni (Ast).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero dello sviluppo economico, al fine di verificare quanto è stato paventato con l'atto di cui si discute, ha inteso convocare subito un tavolo di confronto per le opportune verifiche.
  Il 18 settembre scorso, pertanto, presso il MiSE si è tenuta una riunione su AST (Acciai Speciali Terni), grande industria siderurgica che riveste un ruolo fondamentale per il territorio ternano.
  Ai rappresentanti dell'AST nonché al responsabile relazione esterne della ThyssenKrupp è stato chiesto se corrispondesse al vero, la non strategicità dello stabilimento ternano nonché il segmento acciai speciali.
  Il rappresentante della ThyssenKrupp ha affermato che l'andamento di AST è stato molto positivo e l'Azienda è stata rimossa dalla lista delle aziende in crisi e che, attualmente, non ci sono intenzioni di avviare processi di vendita soprattutto dato il trend positivo dell'azienda negli ultimi anni.
  A tal proposito, è stato specificato che si sono avuti cambiamenti ai vertici dell'acciaieria, poiché si è dimesso il CEO ed il Presidente del Comitato di Sorveglianza, ferma restando la decisione del nuovo CEO, di dare mandato al Comitato di proseguire – in continuità – il percorso già intrapreso, fornendo le cifre relative alla trimestrale ed al target 2020/2021.
  Con riferimento agli investimenti, inoltre, si è precisato che l'Azienda nel quadriennio, ha superato l'obiettivo dei 170 mln di Euro (arrivando a 191 milioni di euro).
  Infine, è stato assicurato che il comportamento del Gruppo rimarrà improntato sui criteri di trasparenza ed apertura.
  Alla luce di tali dichiarazioni, peraltro, già comunicate da oltre un anno e mezzo, non si sono sciolti gli interrogativi sul futuro di AST e, di conseguenza, il Ministero dello sviluppo economico aggiornerà l'incontro con la Società appena Thyssen avrà definito la struttura manageriale e saranno disponibili i dati di chiusura dell'anno fiscale, posto che è necessario sapere in quale ottica si muove la strategia nazionale sull'acciaio.
  Il Governo, pertanto, proseguirà il percorso di verifica della situazione, al fine di monitorare gli sviluppi e nel caso prendere decisioni anche forti per la difesa dei livelli occupazionali, dopo aver conosciuto l'eventuale nuovo piano di sviluppo, le strategie e le prospettive di quest'Azienda che, per capacità tecnologiche e competenze professionali, si colloca su un piano di eccellenza nel panorama della produzione di acciai speciali.

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ALLEGATO 4

5-00339 Benamati: Sulla crisi della Società italiana per condotte d'acqua S.p.a.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'interrogazione posta, faccio presente, per quanto di competenza del Ministero dello sviluppo economico, quanto segue.
  Lo stato di crisi del Gruppo Condotte D'Acqua S.p.A. è stato oggetto di un tavolo di confronto e di monitoraggio permanente presso il MiSE, riunitosi con sempre maggior frequenza, al fine di trovare soluzioni alla situazione di difficoltà in cui versava la Società.
  In particolare, l'esigenza primaria nel succitato tavolo è stata quella di assicurare il controllo sulla continuità delle attività della Società stessa nonché quella di garantire i livelli occupazionali.
  Come noto all'interrogante, Condotte S.p.A. ha presentato la domanda di concordato preventivo l'8 gennaio 2018 presso il Tribunale di Roma, che aveva fissato la scadenza per la presentazione di un nuovo Piano concordatario per il 18 maggio 2018; detto Piano si sarebbe fondato anche sulla costituzione di una NewCo per affrontare la ristrutturazione del debito, la quale avrebbe dovuto assorbire tutte le commesse operative e consolidate della Società, le attività delle società consortili e tutti i dipendenti.
  In attesa dell'autorizzazione del Tribunale per la costituzione della NewCo, invero, si è venuto a creare uno stato di incertezza generale nonché di forte preoccupazione dei lavoratori, per l'assenza di evidenza circa il Piano industriale, da cui fosse desumibile il perimetro aziendale e occupazionale che avrebbe interessato le operazioni di costituzione della suddetta Società.
  Il Ministero dello sviluppo economico, nel dialogo continuo con gli attori della vicenda, ha tenuto conto di tutte le sopra esposte esigenze e preoccupazioni, cercando di garantire un futuro stabile all'Azienda, considerata anche la storia e la rilevanza della Società, sia in termini di forza lavoro occupata che di fatturato nonché della rilevanza degli appalti di cui la Società stessa è aggiudicataria.
  Durante il tavolo, riunitosi il 4 luglio 2018, è stato reso noto che il Consiglio di Gestione aveva deliberato di iniziare l’iter preparatorio e l'acquisizione di documentazione per la richiesta di amministrazione straordinaria per la Società e che l'Azienda aveva ricevuto una nuova proposta non vincolante dal Fondo Attestar con un nuovo piano finanziario, industriale ed occupazionale, ai fini del concordato preventivo in continuità.
  Tale ultima manifestazione di interesse, unitamente alla decisione di iniziare l’iter per la procedura di amministrazione straordinaria, erano state entrambe recepite nel corso della successiva riunione del Consiglio di Sorveglianza, durante la quale è stato richiesto, al soggetto imprenditoriale che ha manifestato l'interesse, di presentare un'offerta vincolante irrevocabile in tempi brevissimi.
  Tuttavia, nella successiva riunione, del 16 luglio 2018, è emerso che l'offerta finanziaria vincolante ricevuta dal Fondo Attestor, ai fini del concordato in continuità, era stata ritenuta inadeguata da parte del Consiglio di Gestione della società Condotte D'Acqua S.p.A.
  Di conseguenza, con istanza del 17 luglio 2018, la Società Italiana per Condotte Pag. 168d'Acqua S.p.A. ha richiesto, l'ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi del Decreto legislativo n. 347 del 2003.
  Con avviso pubblicato sul sito del Ministero, è stata prontamente attivata la procedura per l'assegnazione dell'incarico commissariale – avente ad oggetto la gestione dell'impresa e l'amministrazione dei beni dell'imprenditore insolvente – che si è conclusa il 25 luglio 2018.
  In proposito, occorre sottolineare che la designazione e la nomina dell'organo commissariale in questione sono avvenute sulla base di criteri innovativi, in un'ottica di maggiore trasparenza e volti a garantire la selezione dei migliori profili professionali. A tal proposito, infatti, è stato introdotto un meccanismo di estrazione a sorte dei professionisti da nominare, i quali sono stati scelti tra una rosa di candidati, che è stata preventivamente selezionata da un'apposita Commissione di esperti tra coloro che hanno dichiarato la propria disponibilità rispondendo ad un'apposita call pubblica.
  È stato, altresì, previsto che l'organo commissariale nel caso di Condotte S.p.a. avesse natura collegiale, in considerazione della pluralità dei siti produttivi operativi, da un lato, e delle significative criticità occupazionali e nelle relazioni industriali della società, dall'altro.
  Di conseguenza, il giorno 6 Agosto 2018, con apposito decreto ministeriale, pertanto, sono stati nominati tre Commissari straordinari (si tratta di Matteo Ugetti, Giovanni Bruno e Alberto Dello Strologo).
  Appena nominati dal Ministero dello sviluppo economico i Commissari si sono occupati delle problematiche più dirimenti relative ai lavoratori, avviando subìto la procedura che autorizza il pagamento degli stipendi dei dipendenti di Condotte S.p.a. ed hanno avviato gli opportuni approfondimenti e verifiche in vista della riattivazione e prosecuzione delle commesse del Gruppo in essere in Italia ed all'estero.
  A tal riguardo si comunica che l'Ufficio preposto alla Amministrazione Straordinaria ha informato che, ai lavoratori, «sono stati pagati i mesi di agosto e settembre 2018».
  Sotto tale profilo, stante la grave situazione di illiquidità dell'azienda, i Commissari hanno prefigurato il ricorso ad un finanziamento bancario, garantito dal Tesoro, previsto dalla normativa vigente (articolo 2-bis del decreto-legge 30 gennaio 197 n. 26, convertito con la legge n. 95 del 1979, cosiddetta legge Prodi), per il quale è stata attivata la procedura per ottenere il necessario nulla-osta comunitario.
  In conclusione, i fatti riportati dimostrano come il Ministero dello sviluppo economico si sia impegnato e sia tuttora impegnato nella risoluzione di questa situazione di crisi, la quale si ritiene che abbia avuto un primo sbocco positivo con l'apertura della procedura di amministrazione straordinaria.

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ALLEGATO 5

5-00393 Butti: Sul prezzo dei carburanti praticato al confine con la Svizzera.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'interrogazione posta, si rappresenta quanto segue.
  Innanzitutto, vorrei precisare che la «carta sconto», cui l'interrogante fa riferimento, riguarda la possibilità per i residenti della Regione Lombardia (prevista dalla legge regionale n. 28 del 20 dicembre 1999) di ottenere uno sconto sul prezzo di rifornimento di benzina e gasolio.
  Lo sconto previsto dipende dal tipo di carburante e dalla zona di residenza. A riguardo, sono previste, infatti, due fasce territoriali: una, più vicina al confine elvetico (zona A), in cui i residenti hanno diritto ad uno sconto di euro 0,23/litro per la benzina e euro 0,08/litro per il gasolio; l'altra, quella più lontana dal citato confine (zona B), ove i residenti hanno diritto ad uno sconto per la sola benzina di euro 0,15/litro.
  Le possibilità di fruire dello sconto sono poi soggette ad altre limitazioni in ragione del tipo di veicolo, nonché ai tetti massimi per quantitativi di rifornimento. Il suddetto sconto è applicabile sia ai rifornimenti in modalità «servito» che self-service, purché con presenza del gestore.
  Ciò premesso, ritengo altresì evidenziare che, stante anche le peculiarità del territorio della provincia di Como (ed, in particolare, le sue caratteristiche orografiche e lacustri), il numero di impianti attivi in tutta la provincia è poco più di 120, circostanza che di fatto può incidere su una non elevata concorrenza di prezzo.
  Per quanto di stretta competenza del Ministero dello sviluppo economico, in esito ad approfondimenti effettuati mediante i dati dell'Osservatorio prezzi carburanti nonché ad una prima analisi dei prezzi medi riscontrati tra la provincia di Como e le medie nazionali, emergono, per gli anni 2017 e 2018, andamenti differenziati tra i prezzi per la modalità self-service e «servito», che in generale parrebbero non confermare i timori prospettati nell'interrogazione in oggetto.
  In particolare, infatti, mentre i prezzi medi della provincia di Como, per i prodotti erogati in modalità self-service, sono superiori ai prezzi medi nazionali (per la benzina, di circa 1 centesimo di euro e, per il gasolio, di circa 3 centesimi di euro).
  Diversamente, per i prodotti in modalità «servito» nella stessa provincia, il rapporto si inverte, in quanto i prezzi medi praticati risultano più bassi della corrispondente media nazionale (per la benzina, di 3-4 centesimi di euro e, per il gasolio, di 1-2 centesimi di euro).
  Ciononostante, rientra tra le prerogative del MISE quella di monitorare l'andamento dei prezzi dei carburanti, anche al fine di evitare l'insorgere di situazioni incresciose come quella descritta, oltre a promuovere la massima trasparenza circa le informazioni da fornire ai consumatori.
  Per questo motivo il Ministero si rende disponibile ad effettuare ulteriori approfondimenti sul fenomeno, anche a livello dei singoli comuni della provincia di Como, nonché attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria.