CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 settembre 2018
59.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00323 Businarolo: Sulla realizzazione del progetto relativo al collettore del Garda.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, si fa presente che il progetto, presentato congiuntamente dalla regione Veneto, dalla regione Lombardia, dall'Ufficio d'Ambito di Brescia e dal Consiglio di Bacino «Veronese», e voluto da diversi anni dalle comunità locali, punta a migliorare il servizio di raccolta, trasferimento, trattamento e gestione dei reflui del sistema fognario del Lago di Garda, al fine del conseguimento di un più generale obiettivo di salvaguardia ambientale del Lago stesso, con conseguente miglioramento della qualità delle acque del Lago e della fauna e flora ripariali.
  Il progetto prevede, nell'ambito di un'unica soluzione progettuale, la suddivisione in quindici lotti funzionali, costituiti da vari interventi di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui nel bacino del Lago di Garda. La suddivisione in lotti consentirà ad entrambe le società di gestione di combinare lo stanziamento governativo con i flussi di cassa garantiti dalla tariffa del Servizio Idrico Integrato e con la co-partecipazione finanziaria garantita dalle due regioni interessate, Veneto e Lombardia. Grazie all'individuazione dei lotti l'infrastruttura manterrà, con l'avanzamento dei lavori, nel suo complesso, inalterata la propria efficienza, non essendo ipotizzabili interruzioni del servizio; si tratterà, inoltre, di una reale integrazione «operativa» dei lotti della sponda bresciana con quelli della sponda veronese. Tra gli interventi è prevista l'eliminazione di gran parte delle degradate condotte sub-lacuali; la razionalizzazione e limitazione degli scarichi a lago; la riduzione delle acque parassite nelle tubazioni nonché la graduale separazione del sistema di collettamento e di depurazione dei comuni della sponda bresciana da quello dei comuni della sponda veronese.
  Relativamente agli aspetti economico-finanziari, si fa osservare che la legge di Bilancio 2017 (articolo 1, comma 140, legge 11 dicembre 2016, n. 232) ha istituito un Fondo presso il Ministero dell'economia e delle finanze per assicurare il finanziamento degli investimenti e dello sviluppo infrastrutturale nel Paese che prevede il finanziamento degli interventi infrastrutturali prioritari ed urgenti nei settori relativi, tra l'altro, alla rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione. Nel definire i fabbisogni finanziari per gli interventi nei settori di competenza, una quota di risorse pari a 100 milioni di euro è stata destinata all'intervento di collettamento e depurazione del Lago di Garda.
  Le Amministrazioni a vario titolo coinvolte nell'intervento in questione, hanno concordato sulla necessità di sottoscrivere due atti distinti, ossia un Protocollo di Intesa di carattere strategico e programmatico ed una Convenzione Operativa volta a disciplinare l'attuazione degli interventi, dettagliandone le procedure, le modalità di trasferimento delle risorse, il monitoraggio, il controllo e la relativa rendicontazione. Conseguentemente, in data 28 dicembre 2017 è stato sottoscritto tra Ministero dell'ambiente, la regione Veneto e la regione Lombardia il predetto «Protocollo d'Intesa» e in data 21 dicembre 2017 è stata sottoscritta la Pag. 49«Convenzione Operativa» tra il Ministero dell'ambiente, la regione Veneto, la regione Lombardia, l'ufficio d'Ambito di Brescia, il Consiglio di Bacino Veronese e l'Associazione A.T.S. «Garda Ambiente». Il costo complessivo delle opere previste nella predetta Convenzione Operativa è stimato in euro 220.000.000,00, di cui euro 100.000.000,00 stanziati, come detto, dal Ministero dell'ambiente a valere sul già citato fondo. In data 4 giugno 2018 il Ministero dell'ambiente ha approvato i suddetti Atti di programmazione nonché impegnato la somma di euro 100.000.000,00, di cui: euro 40.000.000,00 a favore del Consiglio di Bacino Veronese ed euro 60.000.000,00 a favore dell'Ufficio d'Ambito di Brescia.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rassicura comunque che il Ministero dell'ambiente continuerà a tenersi informato ed a svolgere la propria attività di monitoraggio, senza ridurre in alcun modo il livello di attenzione sulla questione.

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ALLEGATO 2

5-00208 Braga: Sui tempi di emanazione dei decreti ministeriali relativi allo smaltimento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, ed in particolare in riferimento alla predisposizione dello schema di regolamento in attuazione dell'articolo 18, comma 4 del decreto legislativo n. 49/2014 recante «Criteri e modalità tecniche di trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e relative modalità di verifica» il Ministero dell'ambiente ha predisposto uno schema di decreto che ha tenuto conto delle osservazioni espresse dall'ISPRA e dal Centro di coordinamento RAEE.
  Tuttavia, a seguito delle ultime pubblicazioni da parte del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) delle norme tecniche sul trattamento dei RAEE e alla luce della Decisione di esecuzione (UE) 2018/1147 emanata dalla Commissione il 10 agosto 2018 che stabilisce le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per il trattamento dei rifiuti, il Ministero ha ritenuto opportuno sottoporre nuovamente all'ISPRA ed al Centro di coordinamento RAEE la bozza di decreto, al fine di valutare la necessità di un eventuale aggiornamento tecnico.
  Per quanto concerne gli effetti della riclassificazione delle categorie delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, il Ministero ha tenuto una recente riunione con il Centro di coordinamento RAEE, l'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e le associazioni della filiera del recupero, al fine di valutare congiuntamente la revisione dei raggruppamenti di RAEE che devono essere effettuati dai centri di raccolta. All'esito di tale riunione, è stata predisposta una bozza di schema di decreto che aggiorna le categorie che rientrano tra i raggruppamenti indicati nell'Allegato 1 del decreto ministeriale 25 settembre 2007, n. 185, con quelle previste nell'allegato IV del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49.
  Il predetto schema di decreto sarà trasmesso a breve ai Ministeri concertanti dello sviluppo economico c dell'economia e delle finanze, al fine di acquisirne il parere tecnico.