CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 novembre 2017
920.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da gioco d'azzardo patologico. Nuovo testo unificato C. 101 Binetti, C. 102 Binetti, C. 267 Fucci, C. 433 Mongiello, C. 1596 Baroni, C. 1633 Formisano, C. 1718 Iori, C. 1812 Giorgia Meloni e C. 4706 Beni.

PROPOSTE EMENDATIVE APPROVATE

ART. 5.

  Dopo l'articolo 5, aggiungere il seguente:
  Art. 5-bis. – (Amministratore di sostegno). – 1. La persona affetta da gioco d'azzardo patologico che a causa di tale patologia si trovi nell'impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi, può essere assistita, ai sensi dell'articolo 404 del codice civile, da un amministratore di sostegno nominato dal giudice tutelare del luogo in cui essa ha la residenza o il domicilio.
  2. Per quanto concerne le modalità e le procedure relative all'intervento dell'amministratore di sostegno di cui al comma 1, si applicano le disposizioni del capo II del Titolo XII del Libro primo del codice civile.
5. 01. Beni, Lenzi, Capone, Casati, D'Incecco, Patriarca, Piazzoni, Piccione, Miotto, Carnevali.

ART. 6.

  Al comma 3, lettera b), sostituire le parole: può provocare con la seguente: provoca.
6. 2. Colonnese, Baroni, Mantero, Lorefice, Nesci, Grillo, Silvia Giordano.

  Al comma 3, dopo la lettera d), aggiungere la seguente:
   e) questo è un gioco d'azzardo e provoca dipendenza.
6. 5.  (Nuova formulazione). Baroni, Mantero, Colonnese, Lorefice, Nesci, Grillo, Silvia Giordano.

ART. 7.

  Dopo l'articolo 7, inserire il seguente:
  Art. 7-bis. – (Obblighi relativi ai luoghi per il gioco d'azzardo). – 1. In deroga all'articolo 51, comma 1, lettera b), della legge 16 gennaio 2003, n. 3, nei luoghi in cui si svolgono attività di gioco d'azzardo è sempre vietato consumare bevande alcoliche e fumare, anche in presenza di impianti per la ventilazione e il ricambio di aria. Tale divieto è esteso anche alle sigarette elettroniche.
7. 03.  (Nuova formulazione). Colonnese, Baroni, Mantero, Silvia Giordano, Grillo, Nesci, Lorefice.

ART. 9.

  Sopprimerlo.
9. 1. Beni, Lenzi, Capone, Casati, D'Incecco, Patriarca, Piazzoni, Piccione, Carnevali.

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ALLEGATO 2

5-12823 Fucci: Tutela della salute nell'area materno-infantile nel territorio di Napoli e della regione Campania.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Preliminarmente devo ricordare, anche in questa occasione, che la questione segnalata nell'interrogazione parlamentare in esame rientra negli ambiti delle esclusive competenze e delle scelte programmazione, organizzative e gestionali proprie delle Regioni.
  Rispondo, pertanto, con gli elementi informativi resi, per l'occasione, dalla Regione Campania.
  Nell'ambito del Piano Regionale di Programmazione per gli anni 2016-2018 della Rete Ospedaliera, elaborata ai sensi del decreto ministeriale n. 70/2015, è stato previsto che nella Città di Napoli vengano ricostituite le funzioni di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria presso il Presidio Ospedaliero Loreto Mare, che assorbe quelle previste presso l'Ospedale del Mare assieme a quelle già presenti della Casa di Cura «Villa Betania».
  In particolare, la Regione Campania ha ricordato che il citato Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera, approvato con Delibera del Commissario ad Acta del 30 maggio 2016, è stato definito nel rispetto degli indirizzi delineati nel decreto ministeriale n. 70/2015; al riguardo, ricordo che il citato decreto ministeriale, attesa la propria portata regolatoria generale, si limita ad individuare le diverse tipologie di discipline previste per i tre livelli di Presidi Ospedalieri (ospedali di base, presidi ospedalieri di I livello e di II livello), ed a fissare gli standard che – riferendosi in particolare al bacino di utenza – definiscono le Unità operative attivabili per ogni singola disciplina.
  La configurazione dell'Ospedale del Mare quale Dipartimento dell'Emergenza e Urgenza, che come ogni DEA di II livello, è programmato per servire un bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 abitanti, ha dunque tenuto conto sia degli standard sia dell'offerta di prestazioni ospedaliere già presenti in un ambito geografico che, per la collocazione della stessa struttura, si trova a cavallo tra il territorio della ASL Napoli 1 Centro, della ASL Napoli 3 Sud e della ASL Napoli 2 Nord.
  Si è inoltre tenuto conto della capienza della struttura, non compatibile con un numero di posti letto superiore a 448.
  In esito alla scelta programmatoria, in luogo della disciplina di Ostetricia e Ginecologia, già presente e programmata in numerosi presidi delle ASL del territorio di pertinenza dell'Ospedale del Mare, è stata prevista una Unità Operativa di Cardiochirurgia, che corrisponde ad un bisogno assistenziale non soddisfatto nel territorio, in quanto non risulta presente in nessun altro presidio delle tre citate ASL.
  Tale scelta programmatoria – accompagnata dalla ricostituzione delle funzioni di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria presso l'Ospedale Loreto Mare, nonché dalla previsione della presenza di una Terapia Intensiva Neonatale presso lo stesso Ospedale – è in linea con la complessità delle strutture DEA di II livello dotate di discipline a bassa diffusione e ad elevata specializzazione, e consente di inserire l'Ospedale del Mare a pieno titolo nella rete dell'infarto miocardico acuto, quale «hub» di secondo livello.Pag. 77
  La Regione Campania ha, peraltro, già anticipato che il citato assetto sarà riconfermato nella revisione della rete ospedaliera regionale in atto.
  Ciò posto in merito alle specifiche scelte gestionali della Regione Campania, oggetto del presente atto di sindacato ispettivo, intendo comunque assicurare l'onorevole interrogante che il Ministero della salute, avvalendosi delle attività del Comitato Percorso Nascita Nazionale, continuerà la sua azione di supporto ed affiancamento alla Regione Campania, ai fini dell'attuazione delle migliori soluzioni per la qualità e la sicurezza del percorso nascita.

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ALLEGATO 3

5-12824 Miotto: Completamento delle procedure di equa riparazione per i danneggiati da trasfusioni o vaccinazioni ai sensi dell'articolo 27-bis del decreto-legge n. 90 del 2014.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio gli on.li interroganti per l'opportunità che mi offrono, ancora una volta, di tornare su un tema di particolare rilevanza e delicatezza, quale quello dei danni derivanti da trasfusione da sangue infetto – e non solo –, consentendomi, così, di illustrare la situazione attuale in merito a detta problematica.
  Rispondo, pertanto, agli specifici quesiti posti dagli interroganti fornendo, di seguito, i dati richiesti.
  Al riguardo, ritengo doveroso far presente che, a fronte di un totale di n. 6.828 note di proposta alla transazione inviate da questo Ministero a coloro le cui posizioni sono state preventivamente ritenute accoglibili, ad oggi sono state definite, con la liquidazione delle relative spettanze, n. 2756 posizioni ai sensi dell'articolo 27-bis del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito in Legge n. 114 del 2014.
  In merito, poi, alle posizioni che ancora attendono 1 istruttoria per la definizione di quanto dovuto ai legittimi destinatari, queste ammontano a 2127; mentre, le istanze pervenute per il risarcimento del danno sofferto jure proprio sono da riferire a non più di 10 unità.
  È il caso di precisare, in proposito, che l'istruttoria, e la conseguente liquidazione, sono state condotte nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente che tiene conto della gravità del danno espresso dalla categoria di appartenenza (dalla prima, che è la più grave, alla ottava, la più lieve).
  Inoltre, ritengo necessario evidenziare che solo nell'ultimo trimestre e, quindi, nella imminenza della scadenza del termine previsto del 31 dicembre p.v., sono pervenute le adesioni alla procedura transattiva di soggetti appartenenti alle categorie di danno più gravi, sebbene questi avessero ricevuto i relativi moduli da compilare per accettazione già a partire dagli anni 2014-2015.
  Tenuto conto, pertanto, dei dati citati e dell'esigenza, prevalente, di non recare alcun pregiudizio - derivante dal decorso del citato termine del 31 dicembre - a coloro che hanno già presentato relativa istanza per la corresponsione della somma prevista a titolo di equa riparazione, è stato già presentato, nel disegno di legge di bilancio, un emendamento che prevede, appunto, la proroga di detto termine entro cui definire le posizioni ancora pendenti al 31 dicembre 2019.
  Pertanto, certo della definitiva approvazione anche alla Camera del citato emendamento al termine dell'iter parlamentare, mi sento di poter rassicurare gli on.li interroganti che tutti coloro che sono coinvolti in questa incresciosa vicenda potranno ricevere le spettanze dovute, a titolo di equa riparazione, al massimo entro la data suddetta.

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ALLEGATO 4

5-12825 Gullo: Iniziative in relazione al progetto per la realizzazione del policlinico di Chieti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Devo ricordare che la questione segnalata nell'interrogazione in esame ha costituito l'oggetto di altro atto di sindacato ispettivo, discusso in questa stessa sede il 23 maggio 2017.
  Già in tale occasione avevo precisato che l'intervento relativo alla «Nuova costruzione dell'Ospedale di Chieti», da effettuare in «project financing», si colloca al di fuori dell'Accordo di Programma sull'edilizia sanitaria, e per esso, dunque, non è previsto alcun finanziamento a carico dell'articolo 20 della legge n. 67 del 1988, in quanto tale attività rientra nell'esclusiva competenza programmatoria e gestionale della Regione Abruzzo.
  Pertanto, illustro gli elementi informativi forniti dalla stessa Regione, riguardo agli sviluppi successivi a quelli già da me riferiti nella precedente occasione.
  Con Deliberazione di Giunta n. 277 del 25 maggio 2017, la Regione ha dato mandato al competente Direttore Generale della Regione, dott. Vincenzo Rivera, di individuare il Responsabile del Procedimento, fissando al 30 giugno 2017 il termine ultimo entro il quale detto Responsabile avrebbe dovuto trasmettere allo stesso Direttore Generale le valutazioni e le eventuali modifiche della proposta in questione.
  Il Direttore Generale ha individuato, con la Determinazione Direttoriale n. 67 del 1o giugno 2017, la persona del Responsabile nell'attuale Direttore del Dipartimento Regionale Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali, ing. Emidio Primavera, ed ha anche costituito la struttura di supporto a detto Responsabile (Determinazione n. 69/2017).
  Stante l'incompletezza del corredo documentale della proposta, relativamente alle auto dichiarazioni richieste dall'articolo 80 del Codice Appalti con riferimento ad altri soggetti facenti parte del medesimo raggruppamento proponente, il Responsabile ha ritenuto necessario acquisire l'integrazione documentale, in due fasi, l'ultima in data 14 luglio 2017.
  In ossequio alla Determinazione n. 67/2017, il Responsabile, in data 22 agosto 2017, ha trasmesso preventivamente al Direttore Generale le valutazioni e le eventuali modifiche della proposta formulata dal soggetto proponente.
  Il Direttore Generale, con nota del 25 agosto 2017, ha invitato il Responsabile a sospendere ogni decisione in merito, quantomeno fino all'adozione dell'atto deliberativo con cui procrastinare il termine assegnato per l'espletamento del mandato conferito.
  Quanto alle valutazioni formulate dal Responsabile nella sua nota del 22 agosto 2017, il Direttore Generale ha ritenuto necessario un ulteriore approfondimento, nell'ottica di privilegiare l'indagine tecnico-economica.
  Pertanto, con Deliberazione di Giunta n. 540 del 29 settembre 2017, la Regione ha fissato in tre mesi, a decorrere dal 14 luglio 2017, il nuovo termine ultimo di conclusione del procedimento istruttorio ai sensi della citata Deliberazione n. 277/2017, entro il quale il Responsabile Pag. 80avrebbe dovuto inoltrare al Direttore Generale regionale le valutazioni e le eventuali modifiche circa la proposta.
  In data 3 ottobre 2017, il Responsabile ha trasmesso al citato Direttore Generale le risultanze valutative e le relative criticità di natura tecnica, economica e giuridica, emerse dai lavori della propria struttura di supporto, ed ha invitato nel contempo lo stesso raggruppamento di Imprese Costruzioni Maltauro S.p.A. ad apportare le conseguenti modifiche al fine della loro risoluzione, in quanto prodromiche e necessarie all'approvazione della proposta.
  In ottemperanza a quanto stabilito dall'articolo 183, comma 15, del Codice dei Contratti, che prevede la possibilità del dialogo e della negoziazione, il Responsabile ha avviato una fase interlocutoria, tuttora in corso, per garantire il pieno contraddittorio al proponente, offrendogli la possibilità di emendare la proposta presentata in precedenza, prima della formale adozione della dichiarazione di fattibilità della stessa.
  Da ultimo, desidero segnalare che il presidente dell'ANAC, dott. Cantone, nell'ambito dell'attività di vigilanza già intrapresa, di cui si è dato conto nel precedente atto ispettivo, ha comunicato che nei giorni scorsi il Presidente della Regione Abruzzo ha depositato ulteriore documentazione, la quale è, al momento, ancora oggetto di esame da parte dell'Autorità.
  In conclusione, desidero assicurare che il Ministero della salute sta costantemente seguendo l'evoluzione della vicenda, con la precisazione che i profili di intervento riservati al Dicastero risiedono esclusivamente nella verifica della rispondenza del progetto, e del suo impatto sulla rete ospedaliera regionale, ai criteri del decreto ministeriale n. 70/2015.

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ALLEGATO 5

5-12826 Grillo: Misure per prevenire atti di violenza a danno del personale operante presso i presidi medici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Torno su un tema già affrontato in questa sede in occasione di altra seduta di sindacato ispettivo, per condividere con Voi le iniziative intraprese dal Ministero della salute a fronte dei gravi episodi di violenza ed aggressioni consumati a danno del personale sanitario.
  Corre l'obbligo, preliminarmente, di rammentare che le scelte relative all'organizzazione sanitaria afferiscono alla competenza delle Regioni e delle singole strutture sanitarie locali che, con specifico riferimento alla sicurezza del personale, sono tenute ad identificare i relativi fattori di rischio ed elaborare, di conseguenza, un programma di prevenzione della violenza.
  Ciò posto ed in considerazione della rilevanza di quanto accaduto a Trecastagni lo scorso 19 settembre, il Ministro della salute, come già ricordato dai medesimi On.li interroganti, ha subito disposto verifiche a campione presso i presidi di tutto il territorio nazionale, partendo, opportunamente, proprio dal presidio di Trecastagni, ove la visita ispettiva, finalizzata alla valutazione delle corrette modalità organizzative del Servizio di Guardia medica, si è conclusa lo scorso 21 settembre.
  Preso atto delle risultanze dell'ispezione - esitata nell'indicazione, alla Regione e all'ASP, di una serie di azioni di miglioramento che possono concorrere a ridurre/contenere il verificarsi di episodi di violenza sugli operatori - il Ministero della salute, lo scorso 17 novembre, ha avviato un dialogo con la Regione Sicilia affinché le azioni di miglioramento individuate fossero attuate con effetto immediato, al fine di assicurare la sicurezza dei pazienti e dei professionisti sanitari.
  Contestualmente è stato chiesto alla medesima Regione di fornire riscontro su dette misure implementate sia a livello regionale che a livello aziendale, nonché sulla relativa tempistica.
  La Regione, al riguardo, ha comunicato di aver avviato una ricognizione di carattere generale su tutto il territorio regionale in ordine alle misure di sicurezza attivate dalle Aziende Sanitarie territoriali, in prospettiva dell'elaborazione di un nuovo modello organizzativo che coniughi le esigenze di sicurezza con i nuovi bisogni sanitari della popolazione.
  Inoltre, desidero comunicare che, alla luce del fatto che al fenomeno della violenza sugli operatori sanitari si assiste purtroppo con sempre maggiore frequenza, sul tema è intervenuto, d'intesa con il Ministero della salute, anche il Ministero dell'interno che ha riunito, per il tramite della Prefettura di Catania, il Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica alla presenza, oltre che dei rappresentanti delle Forze dell'Ordine, anche del Sindaco del Comune di Trecastagni e dei vertici della locale ASP. In tale contesto, è stata evidenziata l'esigenza di assicurare che durante le ore notturne il singolo medico non sia lasciato solo nell'espletamento del proprio lavoro.
  Da ciò è scaturita l'ipotesi, trasmessa, poi, alla Regione Sicilia, di un piano di riorganizzazione e razionalizzazione dei punti di continuità assistenziale ed è stato sensibilizzato l'Assessore regionale al fine di valutare con celerità soluzioni organizzative, anche sperimentali, che possano assicurare maggiore sicurezza al personale medico.Pag. 82
  Alla luce di quanto rappresentato, ritengo di poter assicurare gli On.li interroganti che le misure adottate a livello regionale e locale saranno certamente finalizzate a scongiurare il verificarsi di altri ed incresciosi episodi di violenza e varranno, pertanto, ad assicurare un più alto livello di sicurezza di tutti gli operatori del settore sanitario. Ad ogni modo, il Ministero della salute, sensibile a questa tematica, continuerà a monitorare la situazione a Trecastagni al fine di valutare l'effettiva adozione delle misure indicate nonché le ulteriori azioni che gli organi regionali e locali, nell'ambito delle rispettive competenze, ritengano di voler intraprendere a tutela della sicurezza del personale medico e sanitario.