CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 22 gennaio 2015
374.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

TESTO AGGIORNATO AL 10 FEBBRAIO 2015

ALLEGATO 1

5-03998 Manzi: Sul termine dei lavori per gli uffici governativi nelle Province di recente istituzione: Barletta-Andria-Trani, Fermo e Monza-Brianza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi,
  con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Manzi richiama l'attenzione del Governo sui problemi riguardanti l'attivazione degli uffici periferici dello Stato nelle province di Monza-Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani, soffermandosi in particolare su quelli relativi al nuovo Comando provinciale dei vigili del fuoco di Fermo.
  In relazione a ciò, chiede la proroga del termine, in scadenza il 31 dicembre 2014, per l'utilizzo da parte dei prefetti interessati delle risorse finanziarie presenti nelle rispettive contabilità speciali, ai fini dell'adempimento delle obbligazioni assunte per la realizzazione degli uffici statali in questione.
  Al riguardo, rilevo che, proprio nel senso auspicato dall'onorevole interrogante, con il recente decreto legge n. 192 del 2014 (cosiddetto decreto mille proroghe) il predetto termine è stato prorogato al 31 dicembre di quest'anno.
  La proroga consentirà l'avvio dei lavori previsti per la sede del predetto Comando provinciale, consistenti nell'ampliamento dell'attuale distaccamento dei vigili del fuoco ubicato in un locale demaniale.
  Comunico, in proposito, che, al fine di definire la linea operativa da seguire per la stipula del contratto di appalto, nella serata di ieri si è tenuta una riunione presso la Prefettura di Fermo, coordinata dal prefetto con la partecipazione del Provveditorato alle opere pubbliche per le Marche, in qualità di stazione appaltante dei lavori, del comandante provinciale dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno e dei rappresentanti del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile.
  In tale sede è stato concordato che già nella mattinata di oggi il predetto Provveditorato e la ditta aggiudicataria dei lavori esamineranno congiuntamente gli aspetti applicativi del contratto, che è stato già trasmesso alla competente Avvocatura dello Stato per il prescritto parere. La stipula dell'atto è prevista per il prossimo mese di febbraio.
  Informo, infine, che la proroga al 31 dicembre 2015 delle risorse a disposizione del prefetto di Fermo consentirà anche l'ultimazione degli interventi previsti per la locale Questura e la Sezione di Polizia stradale, consistenti nell'implementazione della sala operativa e nel restauro e adeguamento funzionale dell'immobile sede del centro studi della Polizia di Stato.

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ALLEGATO 2

5-03705 Ribaudo: Sull'equipollenza di taluni diplomi accademici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole interrogante evidenzia una disuguaglianza nei percorsi di studio dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica a seguito delle disposizioni introdotte dall'articolo 1, comma 107, della legge di stabilità per l'anno 2013.
  Il citato comma prevede, infatti, che i diplomi finali rilasciati dalle istituzioni AFAM, al termine dei percorsi formativi del previgente ordinamento, conseguiti prima dell'entrata in vigore della medesima legge e congiuntamente al possesso di un diploma di scuola secondaria superiore, siano equipollenti ai diplomi accademici di secondo livello, secondo una tabella di corrispondenza determinata con decreto ministeriale.
  Ciò rappresenta, a giudizio dell'interrogante, una palese disparità di trattamento nei confronti di coloro che conseguono i succitati diplomi al termine dei percorsi del vecchio ordinamento dopo il prescritto termine.
  In effetti, i corsi del vecchio ordinamento hanno continuato a funzionare, sia pure ad esaurimento, dopo l'entrata in vigore della legge di stabilità per il 2013.
  Si precisa al riguardo, come evidenziato dallo stesso interrogante, che solo una diversa previsione normativa può ovviare a tale circostanza stante che il legislatore, con il citato comma 107, ha inteso porre un esatto limite temporale all'equipollenza tra il titolo finale del vecchio ordinamento e titolo accademico di secondo livello.
  A tale proposito, si ricorda che il Ministro ha costituito il cosiddetto «Cantiere AFAM» con l'obiettivo di concepire una riforma organica e strutturale del settore.
  Nell'ambito del richiamato Cantiere, poi, il Ministero ha predisposto un documento programmatico intitolato «Chiamata alle Arti» che è stato reso pubblico il 15 dicembre scorso. In esso sono enucleati gli obiettivi per il rilancio delle Accademie e dei Conservatori e i temi che costituiranno il punto di partenza per una fase di ascolto ampia e attenta con i mondi di riferimento e gli esperti di settore che proseguirà per tutto il prossimo mese. Ogni capitolo contiene delle «domande aperte» che mirano a stimolare il confronto.
  Ci si propone quindi di redigere a breve un ricco documento di policy, con proposte per una riforma organica e strutturale per l'Alta formazione artistica, musicale e coreutica. Quindi, anche l'esame della questione indicata dall'Onorevole interrogante potrà essere preso in considerazione in questo contesto.

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ALLEGATO 3

5-04197 Ghizzoni: Sulla ripartizione del Fondo per il finanziamento ordinario (FFO) delle università statali per l'anno 2014.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto di sindacato ispettivo, gli Onorevoli interroganti, chiedono quali siano le caratteristiche del nuovo modello di ripartizione del Fondo per il finanziamento ordinario (FFO) delle università statali e domandano altresì quali siano i criteri ed i parametri con in quali sarà determinato il costo standard di formazione per studente in corso.
  Richiedono inoltre quali sono i tempi di pubblicazione del decreto di ripartizione dello stesso Fondo per l'anno 2014.
  Innanzitutto, si comunica che lo scorso 17 dicembre è stato pubblicato il decreto ministeriale di ripartizione del FFO per Vanno 2014 (Decreto ministeriale 4 novembre 2014, n. 815). Lo stesso giorno è stato diffuso sul sito web del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca insieme al decreto interministeriale sul costo standard di formazione per studente in corso (Decreto interministeriale 9 dicembre 2014, n. 893).
  In particolare, quest'ultimo, predisposto dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, introduce per la prima volta il costo standard di formazione per studente in corso nel calcolo di ripartizione tra gli atenei del 20 per cento (circa 1 miliardo di euro) della quota base del finanziamento pubblico che, per il 2014, corrisponde a circa il 16 per cento del finanziamento totale.
  Tale criterio sarà progressivamente più incisivo nei prossimi anni. Il nuovo meccanismo infatti entrerà a regime a partire dal 2018/2020.
  La metodologia, con la quale è stato definito il suddetto costo standard, consente di passare da una distribuzione del FFO basata sul criterio della spesa storica ad una ripartizione che tiene conto delle differenze fra atenei in termini di offerta formativa, numero di studenti in corso, costo medio dei professori e dei diversi contesti infrastrutturali e territoriali in cui operano le università, compresa la diversa capacità di reddito delle famiglie.
  Con i nuovi parametri di calcolo, si vuol, così, rendere il sistema di distribuzione del finanziamento di base tra le università statali significativamente più equo.
  Il nuovo modello di ripartizione, inoltre, fa si che gli studenti, a parità di tipologia di corsi di studio, siano destinatari della stessa dotazione di risorse da parte dello Stato.
  Altro aspetto che caratterizza il nuovo meccanismo è l'accentuazione del criterio premiale. Infatti per il 2014 è decisamente aumentata la quota di risorse finanziarie pubbliche – dal 13,5 per cento si sale al 18 per cento – che saranno assegnate tenendo conto dei risultati degli atenei nella ricerca – per il 70 per cento – nelle politiche di reclutamento – 20 per cento – nella didattica – 10 per cento – con specifico riferimento ai livelli di internazionalizzazione e di partecipazione ai programmi Erasmus.
  Per quanto concerne più nel dettaglio il criterio del costo standard, è utile sottolineare come il nuovo meccanismo di calcolo si basa su una funzione che mette in relazione l'offerta formativa di ciascun Pag. 281ateneo (suddivisa fra corsi di area medico-sanitaria, di area scientifico-tecnologica e di area umanistico-sociale), il suo costo standardizzato e la popolazione studentesca in corso.
  La formula utilizzata, inoltre, include un correttivo territoriale basato sul contesto economico e tiene conto della capacità contributiva delle famiglie, a partire dai redditi medi regionali ufficiali pubblicati dall'Istat.
  Con particolare riferimento ai parametri per il computo del costo standard, di cui si chiede conto nell'interrogazione, si rinvia alla tabella allegata al citato Decreto interministeriale. Si elencano, tra gli altri, i seguenti parametri: numero degli studenti in corso, costo medio dei professori, contesti infrastrutturali e territoriali in cui operano le università, differente capacità di reddito delle famiglie.
  In conclusione, grazie a tale nuovo meccanismo di ripartizione del FFO, prende avvio uno schema innovativo attraverso il quale il sistema universitario sperimenta un modello di finanziamento in cui costi standard e competizione, misurata attraverso i risultati della didattica e della ricerca, rappresentano i cardini di riferimento nell'allocazione delle risorse pubbliche.

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ALLEGATO 4

5-04123 Simone Valente: Sulla concessione dei servizi aggiuntivi museali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'Onorevole Valente, unitamente ad altri, chiede notizie in merito agli sviluppi dell'accordo tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e la Consip, che il Ministro aveva anticipato nel corso del question time del 9 luglio scorso, con particolare riferimento alla funzione che la Consip assumerà quale centrale di committenza ed alle condizioni, alle modalità ed ai criteri ai quali si ispireranno le gare al fine di garantire la sana concorrenza ed infine quanti siano gli istituti e luoghi della cultura contrassegnati dal regime di proroga nella concessione dei servizi aggiuntivi.
  Vorrei precisare, a tale proposito, che, come effettivamente è emerso dagli organi di stampa, l'iniziativa del Ministro Franceschini è volta a recuperare nella titolarità pubblica la progettazione dei servizi culturali, che costituiscono la parte più remunerativa della gestione dei musei. Già nel decreto-legge «artbonus», infatti, è stato previsto che i musei e le soprintendenze autonomi di regola svolgano direttamente, senza affidarli in concessione, alcuni servizi, quale ad esempio l'organizzazione di mostre.
  Il Ministero, dunque, si riappropria di tale funzione avvalendosi dell'esperienza di CONSIP in materia di gare, appalti e affidamenti di servizi. Sotto questo profilo, l'accordo quadro riguarderà i siti dello Stato, atteso che eventuali accordi con gli enti locali esulano dalla competenza del Ministero.
  Per quanto riguarda l'avviso di preinformazione, vorrei precisare che le disposizioni che lo prevedono sono dirette ad assicurare l'applicazione di alcuni principi cardine degli appalti pubblici: la trasparenza dell'azione amministrativa, il corretto svolgimento delle operazioni di gara nel rispetto della par condicio fra i concorrenti, la massima concorrenza mediante l'ottenimento del più ampio numero possibile di offerte, la massima efficacia dell'azione amministrativa. Mi sento pertanto di rassicurare l'onorevole interrogante in merito all'instaurazione di una sana concorrenza in un'ottica di massima trasparenza ed efficacia delle iniziative.
  La recente riorganizzazione del Ministero, con la creazione di una Direzione generale interamente dedicata alle problematiche relative al funzionamento e allo sviluppo dei Musei, l'istituzione dei Poli museali regionali e il riconoscimento di una autonomia speciale a venti Musei, costituiscono l'ossatura sulla quale verrà reso operativo il nuovo corso.
  Saranno gli stessi Musei che progettano gli spazi e le iniziative culturali ad individuare le specifiche esigenze di ogni realtà. E saranno i Poli museali a elaborare strategie che consentano una visibilità anche ai musei minori e a fornire indicazioni per ampliare la fruizione culturale di scavi e aree, come favorire operatori locali o cooperative di giovani, creando così un indotto per il turismo.
  L'onorevole interrogante pone inoltre l'ipotesi che le gare vadano deserte. Vorrei poterla rassicurare precisando che si sta lavorando, con CONSIP, per fornire una risposta a tutti gli operatori.Pag. 283
  Del resto occorre iniziare, bisogna procedere per introdurre trasparenza, economicità, efficienza ed efficacia in un settore in cui i servizi sono oggi svolti in regime di proroga di vecchie concessioni.
  Al riguardo, per rispondere allo specifico quesito degli Onorevoli interroganti consegno agli atti della Commissione un elenco, predisposto dalla competente Direzione generale per i musei, recante la puntuale indicazione dei luoghi della cultura dello Stato attualmente in regime di proroga e la durata della stessa.
  Per quanto riguarda la figura del manager vorrei precisare che, se è ben vero che la riforma del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha previsto l'autonomia per venti musei, essa tuttavia non impone né prevede manager a capo degli stessi, se per manager si intende una generica figura imprenditoriale senza esperienza nello specifico settore della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale. Come del resto confermato dal contenuto del bando pubblicato lo scorso 7 gennaio per la selezione pubblica dei direttori, queste figure dovranno avere, come previsto dalla legge, una comprovata e qualificata esperienza e un elevato livello professionale in materia di gestione di istituti e luoghi della cultura.

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ALLEGATO 5

Documentazione depositata dal sottosegretario Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua, in riferimento all'interrogazione 5-04123 Simone Valente.

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ALLEGATO 6

DL 192/2014: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative. C. 2803 Governo.

PROPOSTA DI PARERE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 2803 Governo, recante Conversione in legge del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative;
   rilevato che il provvedimento reca numerose importanti disposizioni di proroga di disposizioni legislative in materia di istruzione, università, editoria e sport, dirette a garantire la continuità e la funzionalità dell'azione amministrativa in questi decisivi settori dell'ordinamento,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

   con la seguente condizione:
    con riferimento alla lettera a), comma 3, dell'articolo 6, provvedano le Commissioni di merito a correggere la disposizione, al fine di consentire l'effettiva utilizzabilità delle risorse stanziate, e non ancora impegnate, per l'erogazione dei premi in favore degli studenti delle istituzioni AFAM, prevedendo anche il differimento del termine per l'emanazione dei bandi e quello per la comunicazione delle graduatorie;
   e con le seguenti osservazioni:
    a) con riferimento all'articolo 6, valutino le Commissioni di merito l'opportunità, dopo il comma 2, di specificare che la durata complessiva dei rapporti instaurati dalle Università concernenti gli assegni di ricerca possa essere prorogata di due anni;
    b) con riferimento all'articolo 13, valutino le Commissioni di merito l'opportunità di modificare la disposizione, al fine di individuare puntualmente le norme dirette al contenimento della spesa pubblica delle quali si dispone, con riferimento alle federazioni sportive nazionali, la proroga sino al 1o gennaio 2016 e di precisare che la medesima proroga riguarda unicamente le federazioni sportive nazionali ricomprese nell'elenco ISTAT delle amministrazioni pubbliche, il quale rappresenta il parametro rilevante al fine della verifica degli andamenti della finanza pubblica.

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ALLEGATO 7

DL 192/2014: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative. C. 2803 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 2803 Governo, recante Conversione in legge del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative;
   rilevato che il provvedimento reca numerose importanti disposizioni di proroga di disposizioni legislative in materia di istruzione, università, editoria e sport, dirette a garantire la continuità e la funzionalità dell'azione amministrativa in questi decisivi settori dell'ordinamento,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

   con le seguenti condizioni:
    1. con riferimento all'articolo 6, provvedano le Commissioni di merito, dopo il comma 2, a specificare che la durata complessiva dei rapporti instaurati dalle Università concernenti gli assegni di ricerca possa essere prorogata di due anni;
    2. con riferimento alla lettera a), comma 3, dell'articolo 6, provvedano le Commissioni di merito a correggere la disposizione, al fine di consentire l'effettiva utilizzabilità delle risorse stanziate, e non ancora impegnate, per l'erogazione dei premi in favore degli studenti delle istituzioni AFAM, prevedendo anche il differimento del termine per l'emanazione dei bandi e quello per la comunicazione delle graduatorie;
    3. con riferimento all'articolo 13, provvedano le Commissioni di merito a modificare la disposizione, al fine di individuare puntualmente le norme dirette al contenimento della spesa pubblica delle quali si dispone, con riferimento alle federazioni sportive nazionali, la proroga sino al 1o gennaio 2016 e di precisare che la medesima proroga riguarda unicamente le federazioni sportive nazionali ricomprese nell'elenco ISTAT delle amministrazioni pubbliche, il quale rappresenta il parametro rilevante al fine della verifica degli andamenti della finanza pubblica.