CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 giugno 2022
814.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
Pag. 114

ALLEGATO 1

Indagine conoscitiva in materia di uso dei certificati digitali di unicità (non fungible token – nft) nell'arte.

PROGRAMMA

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione) intende avviare un'indagine conoscitiva sull'uso dei certificati digitali di unicità (non fungible token – NFT) nell'arte.
  La recente esplosione dell'utilizzo degli NFT, definiti anche gettoni crittografici, nell'arte ha creato allarme circa la gestione, il controllo e lo sfruttamento delle immagini digitali di alcune delle opere più importanti del nostro Paese. Gli NFT sono certificati «di proprietà» su opere d'arte digitali che vengono rese uniche grazie alla registrazione in un albo pubblico, la blockchain. Il mercato è ormai enorme e oltre alle nuove opere riguarda anche il patrimonio esistente perché ciascuna opera d'arte può avere una sua copia digitale che può essere immessa sul mercato. L'acquisto di un'opera legata a un non-fungible token non è l'acquisto dell'opera, ma la possibilità di dimostrare un diritto sull'opera, garantito tramite uno smart contract.
  Dal 2021 il mercato degli NFT ha registrato una crescita nel settore da soli 41 milioni di dollari nel 2018 a 2,5 miliardi di dollari raggiungendo un aumento di quasi 60 volte in tre anni e mezzo. La necessità di una disciplina economico-giuridica, in Italia e in Europa, che rispecchi le direttive di armonizzazione del libero scambio europeo e le relative tutele, diventa impellente.
  Nel settembre del 2020 c'è stata una proposta di regolamento del Parlamento e del Consiglio europeo, nota nell'ambiente con l'acronimo MiCA o MiCAR (Market in Crypto Asset Regulation): un corpo normativo di 126 articoli, nei quali gli NFT non sono mai espressamente menzionati. Tale regolamento, infatti, è stato emendato da parte del Parlamento europeo lo scorso 17 marzo, introducendo una serie di importanti novità, tra cui figurano gli NFT. Si resta ora in attesa delle future modifiche che verranno apportate alla proposta di regolamento, fino a quando il testo non sarà definitivo ed il Regolamento MiCA entrerà in vigore. Tale normativa ha, infatti, il solo scopo di rappresentare l'impianto autorizzativo, regolamentare e di vigilanza a cui nei prossimi anni gli attori del mercato dovranno rifarsi all'interno dell'Unione. Due aspetti restano da sviscerare: l'applicabilità delle normative antiriciclaggio agli NFT in quanto strumento finanziario e la tutela del diritto d'autore in quanto opera dell'ingegno.
  Nel mondo dell'arte, così come in quello della cultura in generale, la tecnologia blockchain sottesa agli NFT si è rivelata la possibile risposta a diverse esigenze. In alcuni casi, i musei e gli artisti, infatti, hanno potuto rifinanziarsi dopo la chiusura pandemica, attraverso la digitalizzazione dell'esperienza museale e la trasformazione delle proprie opere in NFT, rivendendole all'asta e garantendone un certificato di autenticità ed unicità. Gli NFT inoltre possono dare vita ad un'evoluzione del collezionismo, vista anche la risposta del mercato, nonostante si tratti di opere intangibili. La pandemia, com'è noto, ha impattato fortemente sull'ecosistema culturale, ponendolo di fronte a nuove sfide a cui gli NFT potrebbero dare risposta concreta, considerate anche le mutate esigenze degli utenti. Nell'ultimo anno, infatti, l'offerta delle istituzioni culturali si è orientata sempre più verso il digitale. Anche Il Ministero della cultura, ha confermato la necessità di stare al passo con la trasformazione digitale.
  Il PNRR, all'interno della Missione 1 dedicata a «Turismo e Cultura 4.0» – due dei settori più colpiti dalla pandemia- annoveraPag. 115 tra i suoi obiettivi la creazione di Piattaforme e strategie digitali per l'accesso al patrimonio culturale, predisponendo una cifra di 500 mln di euro. Sono 12 i progetti previsti, che puntano al raggiungimento delle seguenti finalità:
  incrementare, organizzare, integrare e conservare il patrimonio digitale di archivi, biblioteche, musei e luoghi della cultura;
  offrire a cittadini e operatori nuove modalità di fruizione;
  sviluppare un'infrastruttura cloud e software per la gestione delle risorse digitali.
  Tutti questi fattori, tra cui figura, in maniera non marginale, la crescita esponenziale degli NFT, disegnano in maniera netta la vision che l'Italia e l'Europa devono perseguire: la realizzazione di un sistema culturale competitivo, nel privato e nel pubblico, attraverso la creazione di un ambiente favorevole alle imprese, agli utenti e alle istituzioni, che tenga conto dei cambiamenti in atto.
  Queste stesse esigenze hanno indotto, nel maggio 2021, la Direzione generale musei, guidata dal Prof. Massimo Osanna, ad istituire una Commissione di esperti, composta da personale in servizio presso l'Amministrazione, nonché da professionisti esterni, per l'elaborazione di linee guida operative in merito agli NFT e alla cripto-arte.
  L'innovazione digitale e l'impatto del digitale nel mondo della cultura, che passa necessariamente attraverso la comprensione degli NFT, è quindi un tema fondamentale sul quale si dovranno confrontare, nei prossimi mesi ed anni, tutti gli attori del sistema culturale italiano, per non rischiare di essere in ritardo rispetto ad altri settori.
  Da qui nasce la necessità di promuovere un'indagine conoscitiva approfondita, che permetta alla Commissione di indagare il rapporto tra questi strumenti, il mondo della cultura e l'innovazione digitale in generale, al fine di comprendere come si siano reciprocamente influenzati, favorendo il consolidamento di un processo osmotico che permetta di rispondere a diverse esigenze. Legando insieme i dati numerici forniti dal mercato mondiale degli NFT e quelli dello stato dell'innovazione del mondo della cultura italiano post-pandemia, sarà utile guardare alle istituzioni culturali italiana, che rappresentano un'ampia fetta di un settore portante per il turismo e, di riflesso, per l'economia nazionale. Alcune di esse, comprendendo la reale portata che gli NFT stanno avendo nel mondo dell'arte, hanno già messo in atto delle buone pratiche, sperimentando un nuovo concetto di mostre, con nuove possibilità di produzione artistica e di rapporto con il pubblico.
  Uno degli obiettivi principali dell'indagine sarà dunque indagare in che misura e a quali condizioni l'uso del sistema di tokenizzazione e delle nuove tecnologie digitali abbia una reale potenzialità sull'intero sistema culturale italiano, rivelandosi utile a un suo effettivo e concreto adeguamento al digitale.
  L'indagine conoscitiva permetterà alla Commissione di avere un quadro ampio della diffusione dirompente degli NFT in ambito culturale. In questo modo, si avrà la definizione di una mappatura reale delle istituzioni culturali italiane che hanno inglobato e fatto propria una policy digitale avanzata e avanguardista, soffermandosi inoltre sulle analisi e sulle strategie predisposte dai Ministeri di riferimento, in attesa delle linee guida già annunciate in merito dal MiC.
  Al fine di disporre sin dall'inizio di un quadro affidabile della materia, in via preliminare, saranno auditi rappresentati della Commissione esperti di Blockchain del Mise, alcuni rappresentanti del MiC, della Direzione generale Musei, del Comitato tecnico-scientifico per i musei e l'economia della cultura e della Digital Library. Una volta raccolta ed organizzata tutta la documentazione ufficiale disponibile, la Commissione procederà alle audizioni dei direttori di alcuni musei italiani che hanno approcciato al mondo della cripto art, esperti di settore, artisti, accademici italiani e rappresentanti delle istituzioni culturali italiane che promuovono la rivoluzione digitale nel mondo della cultura. Nell'ambito dell'indagine, si potrà programmare, previa acquisizione della necessaria intesa con la Presidenza della Camera, lo Pag. 116svolgimento di ulteriori missioni in Italia, per conoscere realtà di particolare interesse dalla prospettiva dell'indagine.
  Al termine dell'indagine, la Commissione illustrerà, in un apposito documento conclusivo, i risultati della ricognizione e prospetterà le eventuali ipotesi di intervento normativo.
  L'indagine si concluderebbe entro il 31 dicembre 2022.

Pag. 117

ALLEGATO 2

Modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica. (C. 1854 cost. Barelli e abb.).

PARERE APPROVATO

  La VII Commissione,

   esaminato il nuovo testo della proposta di legge costituzionale C. 1854 cost. Barelli e abb. come modificato a seguito dell'approvazione degli emendamenti fino alla data del 14 giugno 2022, recante Modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica

   rilevato come il provvedimento preveda, tra l'altro, l'attribuzione a Roma Capitale della potestà legislativa nelle medesime materie che i commi 3 e 4 dell'articolo 117 della Costituzione assegnano alle regioni, fatta eccezione per la tutela della salute e per eventuali altre materie stabilite d'intesa con la Regione Lazio e lo Stato;

   segnalato, per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione, che tale riforma riguarda anzitutto talune materie di competenza concorrente di cui all'articolo 117, comma 3, della Costituzione, e in particolare: istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; ordinamento sportivo; valorizzazione dei beni culturali e promozione e organizzazione di attività culturali;

   segnalato, con riguardo alle materie di competenza residuale di cui all'articolo 117, comma 4, della Costituzione, vengono in rilievo l'istruzione e formazione professionale, nonché l'assistenza scolastica e la garanzia del diritto allo studio;

   considerato che ai sensi dell'articolo 117, comma 6, della Costituzione, la potestà regolamentare spetta alle regioni in tutte le materie diverse da quelle di competenza esclusiva dello Stato di cui al medesimo articolo 117, comma 2;

   segnalato che l'articolo 118, comma 3 della Costituzione prevede forme di intesa e coordinamento fra lo Stato e le regioni nella materia della tutela dei beni culturali,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   valuti la Commissione di merito, a seguito dell'attribuzione a Roma Capitale delle competenze legislative nelle materie di cui all'articolo 117, commi 3 e 4 della Costituzione, l'opportunità di chiarire l'eventuale conseguente attribuzione della potestà regolamentare nelle medesime materie;

   valuti la Commissione di merito l'opportunità di estendere la previsione di forme di intesa e coordinamento fra lo Stato e le regioni nella materia della tutela dei beni culturali, di cui all'articolo 118, comma 3, della Costituzione, richiamato in premessa, anche a Roma Capitale.