CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 maggio 2022
799.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Delega al Governo per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288. C. 3475 Governo.

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,

   esaminato il disegno di legge C. 3475, recante delega al Governo per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288, come risultante dagli emendamenti approvati in sede referente;

   evidenziato come il provvedimento si ponga in attuazione della riforma prevista nell'ambito del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che, nel campo della ricerca sanitaria, prevede l'obiettivo della riorganizzazione di tali Istituti entro il 31 dicembre 2022, senza oneri a carico della finanza pubblica, al fine di rafforzare la qualità della ricerca sanitaria del Servizio sanitario nazionale;

   rilevato, per quanto attiene al rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, come il provvedimento si inquadri nell'ambito della materia «determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale», riservata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, nonché alla materia «tutela della salute», attribuita alla competenza legislativa concorrente tra Stato e regioni ai sensi dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione;

   sottolineato come, a fronte di tale intreccio di competenze, il disegno di legge preveda la previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni ai fini dell'adozione dei decreti legislativi, quale forma di coinvolgimento del sistema delle autonomie territoriali;

   rilevato come l'articolo 1, comma 1, lettera n), la quale prevede la promozione della mobilità del personale della ricerca sanitaria tra gli IRCCS pubblici, gli enti pubblici di ricerca e le Università, non consideri a questi fini il personale della ricerca sanitaria degli IRCCS privati che applichino al proprio personale il contratto di diritto pubblico, rischiando pertanto di determinare una irragionevole disparità di trattamento in danno di tale personale che potrebbe esporre a rilievi di legittimità costituzionale la disciplina in materia adottata ai sensi della delega,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

   valuti la Commissione di merito l'opportunità di integrare la lettera n) del comma 1 dell'articolo 1, nel senso di prevedere anche la promozione della mobilità del personale della ricerca sanitaria tra gli IRCCS pubblici e gli IRCCS privati che applichino al proprio personale il contratto di diritto pubblico.

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ALLEGATO 2

5-08125 D'Ettore: Sulla nomina di un commissario per l'esercizio di poteri sostitutivi nel comune di Corigliano-Rossano ai fini dell'adozione del relativo Statuto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, l'Onorevole interrogante chiede notizie e iniziative di competenza in merito alla mancata adozione dello statuto comunale del Comune unico di Corigliano-Rossano.
  Il Comune unico di Corigliano-Rossano è nato nel 2018 per effetto della legge regionale della Calabria n. 2 del 2 febbraio 2018, che deliberò la fusione, a seguito di referendum popolare, dei due ex comuni preesistenti, ossia Corigliano Calabro e Rossano. Si tratta di una fusione importante dal momento che essa unisce due comunità di ragguardevole consistenza demografica (circa 80.000 abitanti nel complesso) con un'estesa superficie territoriale.
  A seguito dell'intervenuta fusione, il Comune di Corigliano-Rossano è stato retto da un Commissario prefettizio fino allo svolgimento delle elezioni amministrative del 2019, allorquando venne eletto il primo Sindaco del nuovo Comune.
  In occasione del monitoraggio della raccolta ufficiale degli statuti comunali e provinciali, di cui all'articolo 6, comma 5, del decreto legislativo n. 267 del 2000, la Prefettura di Cosenza ha sollecitato più volte i Comuni della provincia inadempienti rispetto all'obbligo di trasmissione del proprio Statuto, tra cui anche il Comune di Corigliano-Rossano, da ultimo con nota del 21 febbraio 2022.
  In ordine alla tematica in questione, lo scorso 28 aprile, alcuni esponenti politici locali hanno presentato al Ministero dell'interno un esposto con la richiesta di diffidare l'amministrazione comunale di Corigliano Rossano a voler convocare apposito consiglio comunale per l'approvazione dello Statuto.
  Al riguardo, Il Prefetto di Cosenza ha chiesto immediate notizie al Sindaco di Corigliano-Rossano, che ha riferito i seguenti elementi informativi.
  Il Comune di Corigliano-Rossano ha approvato, con delibera consiliare del 15 maggio 2020, l'istituzione di una commissione per la formazione dello Statuto e del regolamento degli uffici e servizi, nonché la nomina dei componenti di tale organo, denominato «Commissione Statuto».
  Il Sindaco ha inoltre sottolineato che la «Commissione Statuto» è stata costituita nel pieno della pandemia, il che ne ha rallentato i lavori; ciò nonostante, l'esigenza di avviare la «Costituente» del nuovo ente, sempre fortemente avvertita, si è concretizzata nella costituzione di un comitato tecnico-scientifico, che ha tenuto una serie di audizioni. L'Amministrazione comunale ha anche osservato che il termine di 6 mesi per l'approvazione dello Statuto, previsto dalla citata legge regionale, è da intendersi come ordinatorio, evidenziando altresì che la medesima fonte normativa subordinava l'approvazione dello Statuto al «previo esperimento di studi di fattibilità tecnico-organizzativa in ordine all'individuazione dei migliori modelli organizzativi ed attuativi del nuovo ente», che, nel caso di Corigliano-Rossano, non erano stati effettuati nel periodo antecedente alla fusione.
  In ogni caso, pur con le difficoltà e i limiti derivanti dalla particolare contingenza temporale, la Commissione Statuto ha avviato il dibattito sulle disposizioni statutarie ed è poi passata alla disamina delle problematiche tecniche e giuridiche di rilievo costituzionale sottese alla strutturazione del nuovo ente.
  Al riguardo, particolarmente controversa è stata la vicenda dei cosiddetti «Municipi d'area», previsti dall'articolo 7 della citata legge regionale n. 2 del 2018, consideratiPag. 38 un vero e proprio snodo cruciale per decidere le modalità di erogazione dei servizi secondo forme di decentramento amministrativo in un territorio molto vasto. Il dibattito ha dilatato i tempi di licenziamento dello schema di Statuto, nel frattempo confezionato in recepimento di gran parte delle istanze partecipative pervenute alla Presidenza del consiglio comunale.
  Da ultimo, riferisce il Comune, che il dibattito è ripreso e che, attraverso la ricognizione delle ultime osservazioni al testo formalizzato, la Commissione si avvia ad approvare, probabilmente all'unanimità, ed in tempi brevi, lo schema di Statuto nella sua versione definitiva, che sarà poi sottoposto al vaglio dell'organo consiliare.

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ALLEGATO 3

5-08126 Marco Di Maio e Gadda: Iniziative di competenza in materia di ingresso in Italia di manodopera straniera per il settore ortofrutticolo con particolare riferimento all'adozione di un nuovo «decreto flussi».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, gli interroganti suggeriscono di valutare l'opportunità di adottare un nuovo decreto flussi per sopperire alla carenza di lavoratori nel settore agricolo e chiedono informazioni sulle relative tempistiche.
  In merito a quanto segnalato nell'atto di sindacato ispettivo, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha evidenziato che circa il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 dicembre 2021, relativo alla programmazione per l'anno 2021, emanato il 21 dicembre dello scorso anno, erano state presentate oltre 205.000 istanze (di cui più di 98.000 per lavoro stagionale) a fronte di 69.700 quote complessivamente autorizzate (di cui 42.000 per lavoro stagionale). Le procedure per l'assunzione dei lavoratori sulla base di tali domande sono già iniziate, ma, dato il breve tempo trascorso dall'entrata in vigore del decreto e dalla scadenza del termine di presentazione delle domande, che era stato fissato al 17 marzo 2022, il numero degli ingressi risulta ancora non elevato. Infatti, in questa fase iniziale emerge un livello di utilizzazione delle quote previste per il lavoro stagionale pari al 20 per cento complessivo, sebbene con una significativa differenziazione tra le quote riservate alla gestione delle organizzazioni datoriali del settore agricolo, per le quali il livello di utilizzazione risulta superiore al 35 per cento del totale.
  Con riferimento, in particolare, alla Provincia di Forlì e Cesena evocata dagli interroganti, sulla base del fabbisogno di lavoro stagionale segnalato dal territorio, sono state assegnate 239 quote di lavoro stagionale (settori turistico-alberghiero ed agricolo), di cui 110 riservate alle istanze provenienti dalle organizzazioni datoriali del lavoro agricolo. La Prefettura di Forlì Cesena ha indicato che, alla data di ieri, risultano rilasciati 163 nulla-osta mentre si registrano 77 dinieghi per carenza di requisiti e 44 rinunce.
  Secondo quanto riferito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, a fronte di fabbisogni locali superiori alle quote attribuite a livello provinciale e su richiesta dell'ispettorato territoriale del lavoro di Forlì e Cesena, potranno essere assegnate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali ulteriori quote per dare riscontro alle relative richieste presentate agli sportelli unici per l'immigrazione.
  Quanto alla prospettiva del nuovo decreto flussi, evidenzio che la Presidenza del Consiglio dei ministri ha attivato, proprio lo scorso 10 maggio, la consultazione inter-istituzionale con le Amministrazioni interessate ai fini dell'emanazione di un decreto flussi d'ingresso in Italia di lavoratori non comunitari per l'anno 2022 per corrispondere prontamente alle esigenze che promanano dal mondo economico-produttivo del Paese.
  Più in particolare, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per acquisire elementi utili alla determinazione del fabbisogno in termini di numeri e di settori da sottoporre alla prossima riunione presso la Presidenza del Consiglio, ha rappresentato di aver già attivato la consultazione con le parti sociali.
  La prosecuzione dei lavori del tavolo tecnico-amministrativo è stata aggiornata all'esito delle verifiche, da effettuare a brevissimo termine, che le Amministrazioni interessate si sono riservate per definire la tipologia e la quantificazione delle quote dei lavoratori non comunitari da ammettere in Italia per il corrente anno. Nel corso della riunione la Presidenza del Consiglio dei ministri ha evidenziato che sussiste l'esigenza di procedere all'adozione del decreto flussi per l'anno 2022 nel minor tempo possibile.

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ALLEGATO 4

5-08127 Magi e Gebhard: Sulla gestione dell'ordine pubblico durante l'adunata nazionale degli Alpini di Rimini e sulle iniziative volte a evitare molestie e comportamenti sessisti in occasione dell'adunata che si svolgerà a Udine nel 2023.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, gli Onorevoli Interroganti fanno riferimento ai comportamenti sessisti e di molestie segnalati a Rimini durante il raduno degli Alpini svoltosi dal 5 all'8 maggio, chiedendo se, nella gestione dell'ordine pubblico, siano state adottate tutte le misure opportune.
  Al riguardo, la Prefettura di Rimini ha comunicato che in previsione della massiccia affluenza di pubblico alle articolate attività programmate e dell'estensione delle aree interessate, l'organizzazione dell'evento è stata oggetto di una attenta analisi sul piano della «security» e della «safety», già a partire dal mese di febbraio 2022, sia nelle riunioni tecniche di coordinamento delle Forze dell'Ordine che nelle apposite sedute del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, allargato alla partecipazione di tutti i soggetti istituzionali coinvolti.
  In particolare, l'attenta considerazione dei peculiari profili di ordine e sicurezza pubblica del raduno ha comportato l'elevazione della soglia di tutela preventiva anche attraverso la richiesta di adeguati rinforzi degli organi di polizia.
  Nella gestione dell'ordine pubblico l'adozione delle misure previste si è tradotta nell'applicazione di un dispositivo basato sull'organizzazione dei relativi servizi sin dal 4 maggio, assicurando una presenza capillare delle Forze dell'Ordine sul territorio nell'arco delle 24 ore.
  Sui primi episodi di molestie sessuali riferiti dal collettivo «Non una di meno», che non hanno inizialmente trovato alcun riscontro in segnalazioni agli organi di polizia, le Forze dell'Ordine hanno subito espresso piena disponibilità all'acquisizione sia di denunce che di richieste di intervento, al fine di assicurare una tempestiva azione in virtù delle numerose pattuglie presenti sul territorio nel corso dello svolgimento dell'evento.
  Va rilevato che, al termine della manifestazione in questione, il dispositivo di ordine pubblico predisposto non registrava criticità né durante l'intero periodo del raduno sono pervenute alla sala operativa della Questura o al personale impiegato in servizio sul territorio segnalazioni relative a molestie o, più in generale, a comportamenti sessisti.
  Successivamente, nella giornata del 10 maggio, il Comando carabinieri di Rimini, ha ricevuto la denuncia per molestie da parte di una donna che il 7 maggio, mentre era in compagnia di una sua amica, veniva strattonata da un uomo che indossava un cappello da alpino, mentre un altro uomo, con analogo cappello, le sfiorava il seno; dell'occorso veniva informata l'Autorità Giudiziaria. Sempre il 10 maggio, attraverso il portale YouPol, è stata ricevuta una segnalazione per molestie da parte di una donna che, contattata al telefono dalla D.I.G.O.S., ha manifestato l'intenzione di sporgere denuncia in seguito.
  Il rilievo formulato dagli Onorevoli Interroganti e riferito a testimonianze riportate da alcuni articoli di stampa secondo le quali, in alcuni casi, le forze dell'ordine, sarebbero state testimoni di questi atteggiamenti, senza intervenire, in assenza di segnalazioni dirette, sembra riconducibile ad un articolo pubblicato l'11 maggio sul quotidiano «Il Resto del Carlino».
  Dagli accertamenti immediatamente svolti, è emerso un intervento effettuato da un equipaggio del Reparto Prevenzione CriminePag. 41 di Reggio Emilia che, il 7 maggio alle ore 21.40, notando un uomo e una donna che discutevano animatamente, era intervenuto e, dopo aver proceduto alla loro identificazione, aveva raccolto le rispettive dichiarazioni.
  In particolare, la donna aveva riferito di essersi accidentalmente scontrata sulle strisce pedonali con l'uomo che, successivamente, aveva proferito alcune parole al suo indirizzo, spintonandola. L'uomo dichiarava, a sua volta, di non aver rivolto la parola alla donna e di averla allontanata da sé perché gli si era avvicinata con fare minaccioso.
  Assicuro infine che, nell'ambito di una strategia di prevenzione generale, è costante l'impegno delle Prefetture e delle Forze di polizia, con l'attivazione di ogni possibile strumento di ausilio nell'attività di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica.

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ALLEGATO 5

5-08128 Ceccanti e Ubaldo Pagano: Sulla composizione ed il funzionamento dell'attuale commissione elettorale di Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, gli Onorevoli Ceccanti e Pagano chiedono di verificare se l'attuale composizione della Commissione elettorale comunale di Taranto, Comune sciolto il 16 novembre 2021 a causa delle dimissioni dei consiglieri comunali, soddisfi i requisiti di legge, in considerazione dell'assenza di appartenenti alla minoranza consiliare.
  Osservo al riguardo che a mente dell'articolo 15, quarto comma, del decreto del Presidente della Repubblica n. 223 del 20 marzo 1967, «nei comuni retti da commissario, i componenti della commissione elettorale comunale restano in carica sotto la presidenza del commissario stesso».
  Nel caso di Taranto, dunque, i componenti della commissione elettorale comunale sono da ritenersi in carica nella medesima composizione che risultava al momento dell'avvenuto scioglimento dell'ente a causa delle dimissioni contestuali della metà più uno dei consiglieri comunali, mentre il commissario è tenuto a presiedere la commissione stessa.
  Soggiungo inoltre che, con circolare del 1° febbraio 1986, il Ministero dell'interno ha chiarito che «dalla dizione letterale della legge è dato rilevare che la cessazione anticipata del consiglio comunale a seguito di scioglimento o decadenza non priva i consiglieri comunali che sono stati nominati componenti della commissione dal mantenimento di detto incarico, ancorché sia venuta meno la qualità di consigliere comunale».
  Aggiungo, tuttavia, che dall'attuale composizione della commissione deve ritenersi espunta la posizione del consigliere Ciriaci, cui si fa riferimento nell'interrogazione. Infatti, la predetta circolare specifica che «diversa è, invece, l'ipotesi nel caso in cui la dimissione o la dichiarazione di decadenza da consigliere comunale sia intervenuta in epoca anteriore a quella che ha determinato i presupposti per procedere alla rinnovazione anticipata del consiglio comunale».
  Perciò, in luogo del consigliere Ciriaci, parteciperà alle riunioni della commissione il suo supplente come già individuato con la stessa deliberazione del Consiglio comunale n. 113/2017 del 31 luglio 2017 che ha proceduto alla nomina della commissione stessa.
  Infine, per quanto riguarda la presenza in commissione di un membro della minoranza, evidenzio che la circolare più volte richiamata chiarisce che «le disposizioni che disciplinano l'anzidetto consesso si riferiscono solo al momento della elezione della commissione stessa, disinteressandosi delle successive vicende consiliari».
  Ciò premesso, l'articolo 6 della legge n. 95 dell'8 marzo 1989 prevede che «la commissione elettorale comunale [...] procede [...] alla nomina degli scrutatori, per ogni sezione elettorale del comune, scegliendoli tra i nominativi compresi nell'albo degli scrutatori in numero pari a quello occorrente».
  Tuttavia, in generale, occorre precisare che in assenza di unanimità in seno alla commissione, ogni suo componente può scegliere uno scrutatore per ciascun seggio, decidendo di procedere alla relativa individuazione o per sorteggio o in base al proprio apprezzamento discrezionale. Dal fatto che quella del sorteggio è un'opzione e non un obbligo discende anche che essa non può essere imposta dal presidente agli altri componenti per le nomine di propria rispettiva competenza.

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ALLEGATO 6

5-08129 Montaruli e Prisco: Iniziative di competenza in materia di controllo dell'immigrazione, con particolare riferimento all'attuazione del blocco navale nel Mediterraneo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, come rilevato dagli On.li interroganti, nel periodo tra il 12 e il 18 maggio scorso, è stato registrato un incremento degli arrivi, essendo sbarcati sulle coste dell'isola di Lampedusa complessivamente 1.610 migranti, in aggiunta ai 372 già presenti nel centro.
  Nell'immediato il Ministero dell'interno ha adottato ogni iniziativa utile ad assicurare il turn over all'interno dell'hotspot, trasferendo dall'isola 1.219 migranti, destinati alle strutture di quarantena nel territorio nazionale ed alle navi quarantena. Inoltre, nella giornata di ieri, è stato programmato il trasferimento di ulteriori 515 migranti.
  Tuttavia, a prescindere dalla rapidità delle misure di decongestionamento poste in essere, è evidente che la pressione migratoria legata ai flussi provenienti dalla rotta del Mediterraneo centrale costituisce, da tempo, un dato strutturale che deriva, a sua volta, da un insieme di cause quali innanzitutto la fragilità politico-istituzionale e la debolezza socioeconomica dei Paesi di origine e transito.
  In particolare l'andamento dei flussi dipende anche dalla situazione di forte instabilità in Libia, Paese le cui condizioni interne rendono estremamente complessa l'interlocuzione con le autorità di Governo.
  A questo fattore di criticità, si aggiungono i possibili effetti della crisi alimentare, dovuta alla carenza di grano e di sementi conseguente al prolungarsi del conflitto russo-ucraino, che indebolisce ulteriormente i sistemi socio-economici dei principali Paesi di origine dei flussi migratori.
  Tale situazione fa sì che la risposta all'immigrazione irregolare non possa prescindere da una concertata azione dell'Unione europea.
  In questo senso è urgente che l'Unione europea realizzi partenariati strategici con i Paesi del nord Africa, a partire appunto dalla Libia e dalla Tunisia, nell'ambito dei quali prevedere azioni per il contrasto al traffico dei migranti, controllo delle frontiere, nonché collaborazioni in tema di rimpatri.
  In questa direzione, il nostro Paese si è già fatto promotore di una Team Europe Initiative (TEI) dedicata alla rotta migratoria del Mediterraneo centrale e che ha già ricevuto l'approvazione a livello UE, nel quadro proprio di una rinnovata partnership migratoria con i Paesi terzi di origine e transito dei flussi.
  In materia di rimpatri, vorrei sottolineare come l'Italia stia continuando a lavorare fortemente anche su questo fronte con un'azione che già ha visto alla data del 15 maggio scorso l'effettuazione di 1.115 rimpatri, resi possibili anche a seguito delle costanti interlocuzioni e conseguenti intese raggiunte con le autorità dei Paesi nordafricani da cui si registrano maggiori afflussi.
  Oltre a ciò, al fine di rafforzare la cooperazione operativa in materia di identificazione e rimpatrio, sono proseguiti negli ultimi anni mirati contatti e appositi negoziati per la conclusione o il rinnovo di accordi/intese tecniche con molti dei Paesi di origine dei flussi migratori, che prevedono anche l'invio in missione in Italia di funzionari di detti Paesi incaricati di collaborare con le autorità italiane nelle procedure di identificazione dei migranti irregolari.
  Continua, inoltre, il lavoro degli esperti in materia di immigrazione dislocati nei Pag. 44principali Paesi di origine di tali flussi migratori (Egitto, Tunisia, Libia, Nigeria, Pakistan, Turchia).
  Il tema del contrasto all'immigrazione illegale è al centro dell'agenda politica europea e in occasione del prossimo Consigli Affari Interni dell'UE, previsto nella prima decade di giugno e che costituirà l'ultimo appuntamento GAI sotto la Presidenza francese, l'Italia ribadirà la necessità di coniugare i due principi di responsabilità e solidarietà tra gli Stati membri come base per la efficace governance delle migrazioni.
  Al di là dell'ottica europea, stiamo comunque portando avanti con determinazione la politica bilaterale con i Paesi chiave in materia di lotta all'immigrazione illegale. In questo senso, il 7 aprile scorso il Ministro dell'interno ha incontrato il proprio omologo della Repubblica di Turchia, col quale ha condiviso l'impegno a intensificare la cooperazione bilaterale in tema, tra l'altro, di contrasto ai flussi migratori irregolari. La cooperazione tra i due Paesi si realizzerà anche attraverso il rafforzamento dello scambio di informazioni per combattere sempre più efficacemente le reti criminali che sfruttano il traffico di migranti.
  Aggiungo che con i Paesi terzi di origine e transito dei flussi proseguono i programmi di assistenza tecnica, che si sostanziano nella fornitura di beni e servizi per migliorare le capacità operative delle forze di polizia. Nella stessa ottica va avanti la collaborazione nell'attività di formazione per le Forze di polizia di Costa d'Avorio, Nigeria, Libia e Tunisia.
  Ricordo, infine, che, attraverso l'impiego dei finanziamenti europei previsti dal Fondo Sicurezza Interna 2014 – 2020, è stato realizzato l'ammodernamento della rete radar costiera della Marina Militare e della Guardia di finanza, al fine di potenziare la capacità di intercettamento in mare anche delle piccole imbarcazioni notoriamente utilizzate dai migranti per raggiungere le coste italiane.

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ALLEGATO 7

5-08130 Tonelli e altri: Iniziative di competenza per prevedere forme di risarcimento e rimborso delle spese legali a favore dei familiari degli agenti di polizia vittime di reati violenti durante il servizio in caso di assoluzione del reo per ragioni di non imputabilità.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, con l'interrogazione in oggetto indicata, gli On.li interroganti, facendo riferimento all'uccisione di due agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Trieste avvenuta il 4 ottobre 2019, chiedono di conoscere quali iniziative anche di carattere normativo, si intendano attivare al fine di prevedere adeguate forme di risarcimento e rimborso delle spese legali a favore dei familiari degli agenti di polizia vittime di reati violenti durante il servizio, anche nei procedimenti che si concludono con l'assoluzione del reo per ragioni di non imputabilità.
  A tal proposito, si rammenta che il 4 ottobre 2019, nei locali dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Trieste, è stato commesso il tragico duplice omicidio dell'Assistente Matteo Demenego e dell'Agente Scelto Pierluigi Rotta – appartenenti entrambi all'Ufficio Volanti – per mano del cittadino dominicano Alejandro Augusto Stephan Meran.
  Il 6 maggio scorso, la Corte di Assise di Trieste, accogliendo le conclusioni della locale Procura della Repubblica e dei consulenti designati, circa l'assoluta pericolosità sociale ma, al contempo, la sua totale incapacità di intendere e volere, ha disposto l'assoluzione dell'imputato, per aver commesso il fatto in stato di non imputabilità per vizio totale di mente; con la stessa sentenza è stata, altresì, disposta l'applicazione della misura di sicurezza non inferiore a 30 anni in una Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS).
  Vale la pena di premettere che l'Amministrazione ha fornito sostegno materiale alle famiglie dell'agente scelto della Polizia di Stato Pierluigi Rotta e dell'assistente della Polizia di Stato Matteo Demenego, attraverso gli strumenti attualmente offerti dall'ordinamento.
  Sono stati, infatti, corrisposti i contributi estesi alle vittime del dovere a causa di azioni criminose e ai superstiti dello stesso personale da parte dall'articolo 82 della legge 23 dicembre 2000 n. 388, vale a dire la cosiddetta «speciale elargizione», erogata in favore dei nuclei familiari delle due vittime, nonché l'assegno vitalizio mensile, corrisposto in favore di ciascuno dei genitori dei due agenti deceduti.
  A favore di un genitore di ciascuna delle vittime, è stato altresì erogato il contributo del Fondo di Assistenza per il personale della Polizia di Stato previsto per il decesso in servizio.
  Infine, in applicazione dell'articolo 5, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 337, si è provveduto alla nomina ad agente tecnico della Polizia di Stato della sorella dell'agente scelto Pierluigi Rotta.
  Con riguardo agli istituti della tutela legale a favore del personale dipendente o dei loro eredi, si sottolinea la massima attenzione prestata dal Ministero dell'interno nel garantire alle famiglie dei deceduti ogni forma di aiuto economico consentito dall'ordinamento, evidenziando altresì che la delicatissima questione segnalata impone una complessiva valutazione di carattere tecnico-giuridico al fine di individuare ogni soluzione normativa percorribile nel senso auspicato dagli interroganti.

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ALLEGATO 8

5-08131 Sarro e altri: Iniziative di competenza per contrastare gli atti di vandalismo e devastazione urbana, anche in relazione al livello di sicurezza delle città italiane.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, gli On.li interroganti, ricordando in particolare lo sfregio della statua di marmo rosa dello scultore Franco da Messina, sita nel centro di Catania, chiedono quali iniziative anche di carattere amministrativo si intenda intraprendere per scongiurare simili atti.
  Nel merito dello specifico evento citato, il Prefetto di Catania ha riferito che sono in corso attività d'indagine finalizzate all'individuazione dei responsabili anche grazie all'acquisizione delle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.
  Più in generale, riguardo al fenomeno degli atti vandalici che hanno interessato il territorio di Catania, lo scorso 6 maggio si è tenuta presso la Prefettura una riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla quale hanno preso parte, oltre ai responsabili provinciali delle Forze di Polizia, rappresentanti del comune di Catania e del Comando della Polizia Locale, nel corso della quale è stata effettuata un'approfondita analisi di alcuni recenti episodi di vandalismo.
  L'attività di prevenzione e contrasto posta in essere dalle Forze dell'ordine e dalla Polizia locale, anche mediante servizi congiunti, si è dispiegata in modo da corrispondere alle esigenze via via emergenti, interessando sia il centro cittadino sia le altre zone della città interessate da atti vandalici.
  In particolare, specifici servizi sono stati messi in campo a fronte di episodi verificatisi in piazza Europa e presso la Villa Bellini.
  Vi è anche la consapevolezza che il tema del vandalismo non può essere circoscritto alla prospettiva, pur essenziale, dell'azione delle Forze di polizia, richiedendo una strategia ad ampio raggio, capace di coinvolgere sinergicamente tutti gli attori in grado di intercettare il disagio dei ragazzi incanalando le loro energie in percorsi inclusivi di impegno civico.
  In coerenza con una visione complessiva di queste manifestazioni di devianza giovanili, lo scorso 21 aprile è stato costituito nella Prefettura del capoluogo etneo l'Osservatorio metropolitano di coordinamento e monitoraggio per la pianificazione degli interventi e delle strategie nei quartieri più a rischio della città metropolitana di Catania. Si tratta di un organismo previsto nell'ambito dell'accordo stipulato il 14 gennaio 2021 e rinnovato l'11 febbraio 2022 tra la Prefettura, l'Autorità Giudiziaria, le Forze di polizia, l'Università, l'Ufficio scolastico Provinciale, l'Ispettorato del lavoro, l'Ufficio Servizio sociale per i minorenni. Ad esso hanno aderito anche la Diocesi di Catania, Acireale e Caltagirone con lo scopo di realizzare interventi ancora più coordinati a tutela dei minorenni disagiati, autori o vittime di reati.
  Le iniziative poste in essere dal citato Osservatorio sui minori per la prevenzione e il contrasto della criminalità minorile e della dispersione scolastica hanno permesso di raggiungere alcuni rilevanti traguardi, tra i quali quello di far emergere la dispersione scolastica le cui segnalazioni sono passate da 40 a 700 nel corso di un anno. È altresì in corso di pianificazione, all'interno dello stesso Osservatorio, un'attività sperimentale di «Educatori della strada», ovvero personale specializzato che svolgerà delle iniziative finalizzate alla prevenzione della devianza giovanile con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato,Pag. 47 nelle zone della città più frequentate dai giovani.
  Inoltre, sempre nell'ambito di questa essenziale azione sinergica, l'Amministrazione comunale ha assicurato che prima dell'estate saranno operative 190 nuove telecamere del sistema di videosorveglianza dislocate in varie zone della città e che si avvierà un monitoraggio di tutti gli impianti di videosorveglianza attualmente esistenti anche al fine di incrementarne il numero attraverso i finanziamenti ministeriali recentemente ottenuti; tali azioni, oltre all'immediato effetto di deterrenza, fornirà un notevole supporto all'azione delle Forze di polizia.
  Dal punto di vista della normativa in vigore, rappresento che il tema della sicurezza urbana è oggetto di una specifica disciplina, introdotta dal decreto-legge n. 14 del 2017, che costituisce la cornice di riferimento in materia di sicurezza integrata e di sicurezza urbana, unitamente alle discendenti «Linee generali delle politiche pubbliche per la sicurezza integrata», approvate in sede di Conferenza Unificata in data 24 gennaio 2018, nonché alle «Linee Guida per l'attuazione della sicurezza urbana», sancite in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali in data 26 luglio 2018.
  In particolare, richiamo l'attenzione sull'articolo 5 del predetto decreto-legge, che introduce i cosiddetti Patti per l'attuazione della sicurezza urbana, sottoscritti tra prefetto e sindaco. Tali strumenti consensuali, costituendo un veicolo privilegiato per le possibili iniziative, di carattere coordinato, concernenti la sicurezza urbana, vengono proficuamente impiegati anche al fine di promuovere azioni rivolte a prevenire fenomeni di vandalismo.
  Inoltre, sul versante penalistico, con il decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53 è stato modificato l'articolo 635 del codice penale, che disciplina il reato di danneggiamento. Con tale intervento è stato introdotto l'attuale terzo comma all'articolo, ai sensi del quale chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con la reclusione da uno a cinque anni, rendendo così possibile l'arresto facoltativo in flagranza ai sensi dell'articolo 381 del codice di procedura penale.

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ALLEGATO 9

5-08132 Alaimo e Baldino: Sul fenomeno della criminalità giovanile, anche in relazione alle iniziative per fronteggiare gli episodi di violenza che coinvolgono i minorenni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, gli On.li interroganti evidenziano, con riferimento al fenomeno delle devianze giovanili, il verificarsi di numerosi episodi di furto e atti vandalici ai danni degli istituti scolastici a Palermo, chiedendo l'adozione di iniziative utili ad arginare il fenomeno.
  In proposito evidenzio che nella provincia di Palermo risultano essere stati perpetrati, dall'inizio del corrente anno, 12 furti e 8 danneggiamenti in danno di istituti scolastici.
  Tra gli eventi più recenti, la locale Questura ha identificato degli autori degli atti vandalici commessi lo scorso 1° aprile in danno del Liceo scientifico «E. Basile». Si tratta, in particolare, di 4 minori di età compresa tra i 10 ed i 13 anni, non imputabili, segnalati all'Autorità Giudiziaria minorile competente nonché al dirigente dell'istituto scolastico, per le eventuali richieste risarcitorie in sede civile.
  Un ulteriore episodio, avvenuto in data 5 aprile 2022, ha coinvolto una scolaresca composta da 16 alunni, tutti minorenni, recatisi in compagnia di alcuni professori intorno alle ore 17.30, presso i giardini del Castello della Zisa ove venivano aggrediti ad opera di un gruppo di ragazzi. Ad oggi, sono stati identificati, come alcuni degli autori dell'aggressione, 7 minorenni (uno soltanto dei quali imputabile perché di età superiore agli anni 14) che sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria competente.
  Inoltre, il 13 gennaio scorso, la locale Questura, unitamente a personale dell'Arma dei Carabinieri, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in relazione a diversi episodi contestati a carico di una «baby gang» composta da undici soggetti (due minorenni e nove ragazzi, poco più che maggiorenni) che, tra il settembre ed il novembre 2021, avevano intimidito giovani vittime facendo razzia di telefoni cellulari e di somme di denaro; il G.I.P. presso il Tribunale di Palermo e presso il Tribunale dei Minorenni ha emesso nei confronti dei componenti della «baby gang» la misura della custodia cautelare in carcere, eccetto che per un componente che è stato, invece, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
  Ricordo anche che la Squadra Mobile ha recentemente depositato alle locali Procura della Repubblica e Procura presso il Tribunale dei Minorenni un'informativa di reato a carico di un gruppo di soggetti, componenti di una «baby gang», dedita a rapine ed aggressioni consumate, in prevalenza, nel centro della città.
  Al fine di arginare il fenomeno in esame le Forze di polizia hanno dispiegato mirati servizi di controllo del territorio, in funzione preventiva e deterrente, soprattutto nelle fasce pomeridiane e serali, oltre che nei previsti giorni di assenza didattica.
  Nella consapevolezza che la risposta alla devianza giovanile richiede non solo strumenti di contrasto in termini di attività di polizia, ma anche solide politiche di educazione alla legalità, la locale Questura ha aderito, per l'anno scolastico 2021/22, al progetto «PretenDiamo Legalità», rivolto alle scuole secondarie, di primo e di secondo grado, sviluppato in collaborazione con il Ministero dell'istruzione.
  Il progetto, giunto alla quinta edizione, ha visto la partecipazione degli alunni ad incontri con il personale della Polizia di Stato, volti a stimolare la riflessione sull'importanza della legalità e del rispetto delle regole nella vita di tutti i giorni. All'iniziativa hanno aderito 31 istituti scolastici del capoluogo e della provincia e gli Pag. 49incontri hanno riguardato aree tematiche modulate in relazione al grado dell'istituto scolastico coinvolto, approfondendo in ciascuno di essi temi di maggiore rilevanza quali l'uso e l'abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti per i più giovani.
  Più in generale, assicuro che la tematica segnalata dagli interroganti è seguita con la massima attenzione sia dalle Forze di polizia, con molteplici iniziative anche specificamente dedicate ai più giovani, sia dalle Prefetture, chiamate a strutturare equilibrate e articolate strategie di intervento, che necessariamente coinvolgano una pluralità di attori istituzionali.

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ALLEGATO 10

Disposizioni per il coordinamento in materia di politiche integrate per la sicurezza e di polizia locale. Nuovo testo unificato C. 242 Fiano, C. 255 Guidesi, C. 318 Rampelli, C. 451 Bordonali, C. 705 Polverini, C. 837 Sandra Savino, C. 1121 Vito e C. 1859 Brescia e Petizione n. 558.

PROPOSTE EMENDATIVE APPROVATE

ART. 1.

  Al comma 2, secondo periodo, dopo le parole: si applicano aggiungere la seguente: anche
1.1. Galizia.

ART. 2.

  Al comma 2, lettera a), dopo le parole: degli illeciti, aggiungere le seguenti: di natura amministrativa e penale
2.5. (Nuova formulazione) Iezzi, Ziello, Fogliani, Di Muro, Invernizzi, Ravetto, Stefani, Tonelli.

ART. 3.

  Al comma 1, capoverso Art. 5-bis, comma 1, sostituire le parole: il mantenimento con le seguenti: la tutela
3.1. Galizia.

  Al comma 1, capoverso Art. 5-bis, comma 1, aggiungere, infine, le seguenti parole: , ovvero concernenti le sostanze stupefacenti e psicotrope, e di minaccia alle fasce deboli della popolazione
3.3. (Nuova formulazione) Fogliani, Di Muro, Iezzi, Invernizzi, Ravetto, Stefani, Tonelli, Ziello.

ART. 4.

  Al comma 1, aggiungere, in fine, le parole: , anche nel campo della interconnessione, a livello territoriale, delle sale operative della polizia locale con le sale operative delle Forze di polizia
4.3. (Nuova formulazione) Di Muro, Iezzi, Invernizzi, Ravetto, Stefani, Tonelli, Ziello, Fogliani.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

  1-bis. Lo scambio informativo, limitatamente alle situazioni rilevanti ai fini della sicurezza urbana, è attuato tra le forze di polizia e la polizia locale secondo le modalità stabilite dalle Linee generali per la promozione della sicurezza integrata, previste dall'articolo 2 del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 aprile 2017, n. 48.
4.1. (Nuova formulazione) Stefani, Tonelli, Ziello, Di Muro, Fogliani, Iezzi, Invernizzi, Ravetto.

ART. 5.

  Al comma 3, lettera b), sostituire le parole: dipendenti dai comuni capoluogo, con le seguenti: anche attraverso lo strumento degli accordi tra comuni,
5.4. (Nuova formulazione) Iezzi, Invernizzi, Ravetto, Stefani, Tonelli, Ziello, Fogliani, Di Muro.

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  Al comma 3, lettera e), aggiungere, in fine, le seguenti parole: , anche con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e le associazioni degli operatori in quiescenza appartenuti alle Forze dell'Ordine e alla Polizia Locale
5.3. Tonelli, Ziello, Di Muro, Fogliani, Iezzi, Invernizzi, Ravetto, Stefani.

ART. 6.

  Al comma 1, secondo periodo, dopo le parole: dei comuni capoluogo di provincia aggiungere le seguenti: e dai rispettivi comandanti dei Corpi di polizia locale
6.5. Iezzi, Invernizzi, Ravetto, Stefani, Tonelli, Ziello, Di Muro, Fogliani.

  Al comma 1, secondo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: e dal Presidente della provincia
6.2. Forciniti.