CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 marzo 2022
751.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e il Canada in materia di mobilità giovanile (C. 3418 Governo)

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,

   esaminato il disegno di legge C. 3418, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e il Canada in materia di mobilità giovanile, fatto a Roma e a Ottawa l'11 dicembre 2020, a Roma il 20 gennaio 2021 e a Toronto il 3 febbraio 2021»;

   evidenziato come l'Accordo di cui si propone la ratifica abbia l'obiettivo di rafforzare i già eccellenti rapporti bilaterali tra i due Paesi, migliorando le possibilità di scambio e le esperienze tra i cittadini e creando opportunità di formazione professionale per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro;

   rilevato, per quanto concerne il rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, come il provvedimento si inquadri nell'ambito della materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», riservata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro il doping (C. 3301 Governo).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,

   esaminato il disegno di legge C. 3301, recante «Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro il doping, fatto a Varsavia il 12 settembre 2002»;

   evidenziato come Protocollo aggiuntivo di cui si propone la ratifica miri a garantire il mutuo riconoscimento dei controlli antidoping e a rafforzare l'applicazione della Convenzione del Consiglio d'Europa contro il doping, ratificata ai sensi della legge 29 novembre 1995, n. 522, in vigore per l'Italia dal 1° aprile 1996;

   ricordato che la richiamata Convenzione contro il doping fissa le norme obbligatorie per l'armonizzazione dei regolamenti anti-doping, in particolare al fine di controllare la detenzione, la circolazione, l'importazione e la vendita di agenti e metodi di doping;

   segnalato, per quanto concerne il rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, come il provvedimento si inquadri nell'ambito della materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», riservata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 3

5-07516 Ceccanti: Iniziative volte a prevenire il compimento di atti di violenza ispirati da motivazioni di razzismo e antisemitismo nonché la diffusione del razzismo e dell'antisemitismo, con particolare riferimento ai minori di età.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  l'On.le interrogante, con riferimento all'aggressione di un minore, avvenuta il 23 gennaio scorso nel comune di Campiglia Marittima, chiede quali siano le iniziative per la prevenzione e il contrasto dei crimini d'odio con particolare riferimento a quelli ispirati dal razzismo e dall'antisemitismo.
  Al riguardo permettetemi in primo luogo di manifestare, anche in questa sede, la mia personale solidarietà nei confronti della vittima, della famiglia e di tutta la comunità ebraica per l'inqualificabile atto di aggressione, avvenuto nei giorni immediatamente precedenti la celebrazione della giornata della Memoria.
  Circa la dinamica dei fatti, rappresento che sono tuttora in corso indagini e che lo scorso 26 gennaio sono state deferite in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Firenze due minorenni per il reato di lesioni personali aggravate dalle finalità di discriminazione od odio razziale e religioso.
  Come ha avuto modo di sottolineare anche il Ministro dell'interno, l'episodio in questione offende tutti i cittadini che credono nei valori della democrazia, della tolleranza e del rispetto di ogni fede religiosa.
  Una ragione ulteriore di sconcerto deriva dal fatto che gli autori del gesto sono degli adolescenti, circostanza che induce a orientare con ancora maggiore determinazione le iniziative di prevenzione e contrasto del razzismo e di ogni forma di discriminazione, che da tempo il Ministero dell'interno pone in essere anche nei riguardi dei giovani e del mondo della scuola.
  Per quanto riguarda le politiche di lotta all'intolleranza e alle discriminazioni, il Ministero dell'interno, a partire dal 2010, ha istituito un organismo interforze – l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD) – per rispondere alla domanda di protezione e di maggiore tutela delle persone appartenenti a categorie vulnerabili. Tra i principali compiti dell'organismo rientra quello di agevolare le denunce dei crimini d'odio, monitorare il fenomeno e formare ed aggiornare costantemente il personale delle Forze di polizia per affinarne le competenze in un campo di azione connotato da particolare delicatezza. Segnalo in proposito che anche l'episodio in questione è stato oggetto di attenzione da parte del predetto Osservatorio che ha interessato l'Arma dei Carabinieri per l'acquisizione di informazioni sulla vicenda.
  Sottolineo, inoltre, l'azione di contrasto focalizzata su tutte le condotte discriminatorie «riconducibili a motivazioni di carattere razziale, etnico, nazionale o religioso» (secondo la formulazione dell'articolo 1 della legge 205 del 1993, la cosiddetta «Legge Mancino») che viene assicurata attraverso un costante coordinamento ed impulso dell'attività info-investigativa svolta dalle Digos nonché da un assiduo monitoraggio delle associazioni o sodalizi che propugnano, anche indirettamente, ideologie permeate di razzismo, spesso riconducibili alle dottrine dell'estrema destra.
  Evidenzio anche che dal gennaio 2019 ad oggi 90 soggetti, di cui 5 tratti in arresto, sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria in quanto ritenuti responsabili di episodi di antisemitismo.Pag. 38
  Con specifico riferimento al mondo della scuola e all'uso dei social media da parte dei giovani, richiamo il progetto «Una vita da social», campagna itinerante della Polizia di Stato rivolta a studenti, insegnanti e genitori con l'obiettivo di stimolare nei giovani l'importanza di un uso consapevole delle tecnologie informatiche e il rifiuto di atteggiamenti lesivi della dignità delle persone.
  Ad un livello di policy ancora più ampio, ricordo poi che il Presidente del Consiglio dei ministri, in occasione della Giornata della Memoria, ha ribadito l'impegno a promuovere e a rafforzare la memoria dell'Olocausto e a contrastare l'antisemitismo in tutte le sue forme. Inoltre, come ricordato dall'Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali (UNAR) della Presidenza del Consiglio, nel 2021 è stata elaborata una Strategia nazionale per la lotta contro l'antisemitismo che contiene una serie di raccomandazioni che le istituzioni vengono invitate ad adottare e applicare per contrastare i fenomeni di intolleranza e antisemitismo. La Strategia comprende, tra l'altro, l'aggiornamento della formazione degli insegnanti, dei magistrati e delle Forze di polizia, oltre a raccomandazioni al mondo dei media e della scuola, per responsabilizzare tutte le componenti sociali, dalla cultura allo sport.
  Va poi ricordato che nello scorso mese di gennaio il Ministero dell'istruzione ha diffuso la circolare con le Linee guida sul contrasto all'antisemitismo nella scuola. Il documento, sulla base del lavoro svolto in questi anni dalle scuole italiane per conservare e trasmettere la memoria della Shoah, ha lo scopo di affrontare in chiave attuale i pregiudizi e le nuove forme di antisemitismo tra i giovani, aprendo una riflessione con gli insegnanti, le studentesse e gli studenti sulla prevenzione e il contrasto di questo fenomeno.
  Quanto sinteticamente illustrato è chiaramente indicativo dell'importanza attribuita dal Governo alla lotta alle discriminazioni e al razzismo e alla coltivazione della memoria storica soprattutto tra le giovani generazioni, nella consapevolezza che su tematiche di così universale respiro, non è tollerabile alcun arretramento.

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ALLEGATO 4

5-07519 Magi: Sui rischi legati all'impiego delle fototrappole per il controllo degli ingressi degli stranieri sul confine con la Slovenia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, l'On.le interrogante chiede notizie in merito all'uso, da parte della Polizia di frontiera, di 65 dispositivi acquistati dalla regione Friuli Venezia Giulia per il contrasto all'immigrazione irregolare sul confine italo-sloveno.
  Al riguardo rappresento che la possibilità di acquisto da parte della regione Friuli Venezia Giulia dei mezzi in questioni e cioè delle fotocamere con sensore ad attivazione automatica che rilevano il movimento registrando le immagini filmate per l'individuazione dei migranti irregolari provenienti dalla Slovenia, le cosiddette «fototrappole», era stata affrontata nel corso di una riunione del 13 gennaio 2021 presso la Prefettura di Trieste, a cui hanno preso parte i Prefetti e i Questori delle province di Trieste, Udine e Gorizia, i dirigenti delle specialità competenti e l'Assessore regionale alla sicurezza.
  All'esito della predetta riunione era stato convenuto di istituire un apposito gruppo di lavoro tecnico, che tuttavia non è stato mai avviato.
  Per quanto riguarda il tema più generale delle procedure di riammissione in Slovenia dei migranti irregolari, confermo che le stesse non vengono effettuate nei confronti dei richiedenti protezione internazionale e dei soggetti appartenenti alle categorie vulnerabili.

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ALLEGATO 5

5-07520 Marco Di Maio: Iniziative per il completamento del sistema pubblico di prevenzione delle frodi SCIPAFI attraverso l'integrazione con l'archivio delle carte di identità elettroniche e l'archivio dei documenti smarriti e rubati.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  l'On.le interrogante chiede notizie in merito alla concreta attuazione del sistema pubblico di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo (SCIPAFI), con specifico riferimento al furto d'identità.
  Preliminarmente rappresento che il sistema SCIPAFI, in base alla normativa vigente, è istituito presso il Ministero dell'Economia e Finanze, che è titolare del relativo archivio e per la cui gestione si avvale di Consap SpA.
  Tanto premesso, per quanto di diretta competenza del Ministero dell'Interno, informo che è in fase di avanzata elaborazione una convenzione che disciplina il rapporto di collaborazione tra il Ministero dell'Economia e delle Finanze e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza nel quadro del Servizio di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo.
  Tale strumento contempla le modalità per consentire la procedura di riscontro, a mezzo di interconnessione di rete, dell'autenticità dei dati contenuti nelle richieste di verifica pervenute all'Archivio del Ministero dell'Economia e delle Finanze con quelli relativi alla banca dati dei documenti d'identità e di riconoscimento, comunque denominati o equipollenti, ancorché smarriti o rubati, detenuti dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
  Come osservato, i lavori sono giunti ad uno stato progredito, tant'è che la Convenzione risulta perfezionata nella parte tecnica, ed ora necessita di essere integrata sulla base di alcune modifiche richieste dal Ministero dell'Economia e Finanze.
  Si assicura, comunque, il massimo impegno di questa Amministrazione nel proseguire la stretta collaborazione sin qui prestata al fine di ottimizzare il sistema in discorso, nel rispetto delle norme e delle prescrizioni incidenti in materia.

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ALLEGATO 6

5-07521 Prisco: Iniziative per la realizzazione della nuova sede della caserma dei vigili del fuoco di Lecco.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  gli On.li interroganti chiedono notizie in merito alla realizzazione della nuova sede del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Lecco.
  Per consentire al Comando dei vigili del fuoco di Lecco di fruire di una nuova sede di servizio più consona alle effettive esigenze, l'Amministrazione dell'Interno è da tempo impegnata nell'effettuazione di tutte le fasi necessarie a portare a compimento tale obiettivo.
  Al riguardo va preliminarmente rilevato che il procedimento necessario alla realizzazione della sede in parola è caratterizzato da aspetti particolarmente complessi dal punto di vista architettonico, ambientale, paesaggistico e tecnologico.
  Infatti, il sito sul quale è prevista la realizzazione della nuova struttura si trova in località «Bione», sul litorale del lago di Garlate, zona soggetta a tutela ambientale.
  Pertanto, anche su indicazione della locale Soprintendenza, si è svolto nel 2019 un concorso internazionale per l'individuazione del progetto più idoneo, successivamente al quale, nel luglio 2020, si è svolta la Conferenza dei servizi per la fattibilità tecnica ed economica del progetto. Si è inoltre provveduto ad un monitoraggio della falda acquifera, terminato nel 2021.
  Attualmente il Responsabile Unico del Procedimento (R.U.P.) è impegnato nella redazione della fase preliminare di gara, alla stregua delle disposizioni del Codice dei contratti pubblici di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
  In particolare, il procedimento tecnico-amministrativo per la realizzazione della nuova sede di servizio sta proseguendo con la redazione del disciplinare tecnico di gara per l'affidamento del servizio di ingegneria ed architettura inerente all'incarico di progettazione definitiva ed esecutiva dell'opera.
  Allo stato dei fatti, pur non essendo preventivabile la definizione precisa della tempistica di realizzazione della nuova sede del comando di Lecco, si conferma il massimo impegno nell'accelerare per quanto possibile i necessari passaggi previsti dalla vigente normativa in materia.

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ALLEGATO 7

5-07622 Fornaro: Iniziative volte ad evitare l'intitolazione a Italo Balbo dell'ex parco dell'idroscalo nel comune di Orbetello.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  gli On.li interroganti richiamano l'attenzione su notizie di stampa riportanti l'intenzione del Consiglio comunale di Orbetello di presentare una mozione per intitolare il locale Parco dell'ex Idroscalo a Italo Balbo, gerarca fascista, facendo riferimento alla possibile violazione dell'articolo 4 della legge n. 645/1952, cosiddetta «legge Scelba».
  Per inquadrare correttamente la fattispecie, è opportuno premettere che, in base all'articolo 1 della legge 23 giugno 1927 n. 1188, «l'attribuzione della denominazione a nuove strade e piazze pubbliche da parte dei Comuni è subordinata all'autorizzazione del Prefetto, udito il parere della Deputazione di storia patria e, ove questa manchi, della società storica del luogo o della regione». Ulteriori specifiche preclusioni riguardano, invece, intitolazioni toponomastiche o di monumenti, lapidi, o altri ricordi permanenti a persone che non siano decedute da almeno dieci anni.
  Tanto premesso, il Prefetto di Grosseto ha comunicato che i consiglieri di maggioranza del comune di Orbetello, appartenenti al gruppo Patto per il Futuro, hanno presentato una mozione da discutere e votare nell'ambito del prossimo Consiglio Comunale, previsto per il 9 marzo 2022, per l'intitolazione del Parco ex Idroscalo a Italo Balbo Aviatore.
  L'eventuale approvazione della mozione in Consiglio costituirà l'inizio del procedimento amministrativo finalizzato all'intitolazione del sito a Italo Balbo Aviatore. Infatti, l'iter procedimentale prevede che, ove la mozione sia approvata in Consiglio comunale, essa sia oggetto di esame e successiva deliberazione da parte della Giunta Comunale.
  A tal proposito, il Sindaco di Orbetello, in merito alle ragioni che condurrebbero ad una siffatta denominazione, ha riferito che l'idroscalo fu fatto costruire agli inizi del XX secolo, negli anni precedenti la prima guerra mondiale, su commissione della Regia Marina. Ha riferito, inoltre, che partirono da Orbetello le Trasvolate Atlantiche guidate da Italo Balbo, la prima diretta a Rio de Janeiro e la successiva diretta a Chicago/New York.
  La proposta di denominazione, qualora approvata dal Consiglio comunale e deliberata dalla Giunta, sarà poi inoltrata al Prefetto, ai fini dell'esercizio del relativo potere autorizzatorio, di cui alla legge n. 1188 del 1927.
  Rappresento, quindi, che l'intitolazione del Parco ex Idroscalo si trova ancora in una fase preliminare e, secondo quanto riferito dal Prefetto di Grosseto, le valutazioni di competenza terranno conto, oltre che dell'apporto conoscitivo fornito dalla Deputazione di Storia Patria della Toscana e dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Siena e Grosseto, anche della ponderata valutazione circa i risvolti che una tale intitolazione avrebbe sul piano dell'ordine pubblico e del rispetto dei valori costituzionali.

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ALLEGATO 8

5-07623 Baldino: Sul superamento della direttiva del Ministro dell'interno del 10 novembre 2021, al fine di ripristinare l'esercizio della libertà di manifestare in luogo pubblico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  gli On.li interroganti, nel riferirsi alla direttiva del Ministro dell'interno in data 10 novembre 2021 recante Indicazioni sullo svolgimento di manifestazioni di protesta contro le misure sanitarie anti COVID, chiedono di conoscere le iniziative che si intendono assumere «per il ritorno allo status quo ante» tenuto conto dell'approssimarsi della cessazione dello stato di emergenza sanitaria, attualmente previsto per il 31 marzo 2022.
  Al riguardo, gli stessi On.li interroganti ricordano che numerose iniziative di protesta si sono svolte nell'inosservanza delle disposizioni di prevenzione del contagio e facendo registrare elevate criticità sul piano dell'ordine e della sicurezza pubblica.
  In effetti, la direttiva prende le mosse dalla situazione di emergenza in atto e dalle conseguenti manifestazioni di protesta e persegue la finalità di assicurare che lo svolgimento delle stesse avvenga nell'equilibrato contemperamento dei diritti e interessi in gioco.
  In particolare, la direttiva fornisce indicazioni ai Prefetti per far sì che le libertà di riunione e di manifestazione del pensiero si realizzino nel rispetto delle regole, evitando la compromissione dell'ordine e della sicurezza pubblica, nonché delle altre libertà del cittadino.
  La direttiva del 10 novembre 2021 reca, altresì, la precisazione che le indicazioni in essa contenute, per la loro valenza generale, potranno trovare applicazione per manifestazioni pubbliche scaturenti da ogni altra tematica, evidenziando, al contempo, come l'evoluzione del fenomeno correlato alle proteste contro le misure emergenziali anti-contagio ne rendesse necessaria l'urgente e immediata attuazione.
  D'altra parte, ricordo che nella stessa; direttiva viene richiamato un precedente atto d'indirizzo del Ministro dell'interno risalente al gennaio 2009 – contesto, dunque, del tutto avulso da quello pandemico attuale – finalizzato a fornire ai Prefetti criteri orientativi, anch'essi di portata generale, in materia di manifestazioni nei centri urbani e nelle aree sensibili.
  Assicuro che le autorità provinciali di pubblica sicurezza sono costantemente impegnate nel modulare le proprie direttive e le conseguenti prescrizioni a ciascuna situazione concreta, secondo canoni di proporzionalità e adeguatezza tesi a garantire che lo svolgimento delle manifestazioni avvenga nel rispetto di tutti i diritti dei cittadini e delle norme che disciplinano l'ordinato svolgimento della convivenza civile.
  In questa costante azione a tutela dei diritti dei singoli è della collettività, uno degli elementi che, allo stato, è necessario prendere in considerazione è costituito dalle vigenti misure di contenimento del contagio da COVID-19, essendo di tutta evidenza che, al cessare delle stesse, verrà meno il pertinente parametro di valutazione.

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ALLEGATO 9

5-07624 Iezzi: Iniziative per assicurare l'accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  l'On.le interrogante, richiamandosi alla crisi ucraina, chiede quali iniziative il Governo intenda adottare per soccorrere la popolazione.
  A tale proposito informo che domenica scorsa, a Bruxelles, il Ministro ha preso parte alla riunione straordinaria del Consiglio GAI nel quadro della risposta europea alla crisi ucraina.
  Nell'incontro a Bruxelles è stato affrontato il piano di emergenza che l'Unione europea sta mettendo a punto in vista dell'arrivo di migliaia di cittadini ucraini in fuga dai territori invasi dalle forze armate della Federazione Russa.
  Premesso che la situazione è in continua e rapidissima evoluzione, i dati raccolti a livello UE al 28 febbraio indicano che le persone fuggite dall'Ucraina a seguito del conflitto sono 420.000. Al momento, risulta molto basso il numero di domande di protezione internazionale presentate dai cittadini ucraini nei Paesi europei di primo ingresso.
  Al Consiglio GAI di domenica scorsa è emersa grande solidarietà da parte di tutti i Paesi sia nei confronti degli ucraini sia nei confronti dei Paesi vicini all'Ucraina.
  La Commissione sta valutando la possibile applicazione, e sarebbe la prima volta, della direttiva europea del 2001 sulla protezione temporanea.
  L'Italia, insieme ai Paesi mediterranei e alla Francia e alla Germania, è favorevole a questa ipotesi che offre all'Unione europea uno strumento flessibile ed efficace per governare una complessa situazione umanitaria che si fa di giorno in giorno sempre più drammatica. La misura ci consentirebbe di garantire una protezione immediata e temporanea per gli sfollati e un'equa ripartizione degli sforzi tra i Paesi UE che li ricevono. L'attivazione di tale strumento europeo consentirebbe di assicurare livelli avanzati di assistenza e di accoglienza particolarmente attenti anche ai profili di integrazione socio-economica.
  Per quanto riguarda il nostro Paese, il Governo ha pianificato le azioni necessarie per un'eventuale accoglienza e le pertinenti misure sono contenute, come noto, nel decreto-legge varato il 28 febbraio dal Consiglio dei ministri.
  In tal senso, è stato dichiarato lo stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, in relazione all'esigenza di assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina in conseguenza della grave crisi internazionale in atto.
  Inoltre, per l'eventualità che una parte del flusso dei profughi giunga nel nostro Paese, è stato previsto il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri, prevedendo l'attivazione di 5.000 nuovi posti presso i centri di trattenimento e di accoglienza nonché di ulteriori 3.000 posti nel Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI).
  È stato altresì disposto che i profughi provenienti dall'Ucraina possano essere ospitati nei Centri di Accoglienza Straordinaria per migranti (CAS) e nel SAI anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale.
  Si è provveduto, inoltre, ad una mirata estensione delle riserve di posti SAI già previste e finanziate per i cittadini afghani colpiti dagli eventi dell'estate 2021.
  Il Ministero dell'interno e il Dipartimento della Protezione Civile lavorano in sinergia per assicurare il massimo coordinamento degli interventi da realizzare nei confronti degli sfollati ucraini.

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ALLEGATO 10

5-07431 Bonomo: Iniziative per valorizzare il ruolo della Consulta nazionale del Servizio civile universale in merito alla gestione del Servizio civile universale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo all'interrogazione dell'onorevole Bonomo concernente le iniziative da adottare per ripristinare la prassi del proficuo confronto e collaborazione con la Consulta, gli enti e i rappresentanti degli operatori volontari, nel rispetto delle norme istitutive del Servizio civile e per il raggiungimento delle sue finalità.
  Non mi sento di condividere quanto rilevato dall'onorevole interrogante, in proposito faccio presente che il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, in funzione dei canoni di «buona amministrazione», si è sempre avvalso e continua ad avvalersi del confronto costruttivo e della collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nella realtà del servizio civile (Consulta nazionale degli enti di servizio civile universale, Rappresentanza degli operatori volontari, Regioni), al fine di garantire l'efficienza del sistema, nel pieno rispetto dei principi di partecipazione e co-programmazione.
  Infatti i rappresentanti dei soggetti che partecipano al servizio civile non solo intervengono su specifiche questioni di interesse, esprimendo pareri sui provvedimenti di normazione secondaria ma vengono informati sugli indirizzi che intendo perseguire.
  Per quanto concerne la questione della riduzione delle tempistiche per esperire la procedura di selezione, posta dall'interrogante, segnalo che in occasione dell'emanazione del Bando ordinario del 14 dicembre 2021 per la selezione di 56.205 operatori volontari, il Dipartimento, nel corso della riunione del 21 ottobre 2021, ha informato la Consulta circa tale necessità, prevedendo, rispetto agli anni precedenti, un termine più ristretto per la trasmissione delle graduatorie, pari a 37 giorni, al fine precipuo di promuovere il raggiungimento, entro le scadenze stabilite, dei traguardi e degli obiettivi degli investimenti e delle riforme previste dal PNRR.
  In merito a tale punto, evidenzio che attualmente gli enti, per esperire le procedure di selezione dei volontari, hanno a disposizione 49 giorni per effetto della modifica introdotta dal Bando pubblicato in data 25 gennaio 2022, integrativo al Bando ordinario 2021.
  Detto Bando integrativo – a seguito dell'accertamento di economie di gestione, pari ad oltre 43 milioni di euro – ha ampliato il numero di posti di operatore volontario di oltre 8.0 unità, ha prorogato il termine di presentazione delle domande di partecipazione (dal 25 gennaio al 10 febbraio 2022) e, conseguentemente, quello per le consegne delle graduatorie (che passa, come evidenziato, da 37 giorni previsti dal Bando ordinario 2021 a 49 giorni).
  Successivamente, in considerazione dell'intervenuta pronuncia del TAR del Lazio favorevole all'ulteriore differimento dei termini, il Dipartimento ha provveduto a prorogare ulteriormente la scadenza per la presentazione delle candidature al 9 marzo prossimo.
  Per quanto di interesse, il citato Bando è finanziato, in misura ragguardevole, anche con le risorse provenienti dal I ciclo del Progetto PNRR, incluso nella Missione 5, per il quale occorre necessariamente rispettare il calendario attuativo previsto dalla Decisione Ecofin 13 luglio 2021 di approvazione del PNRR italiano e della tempistica di monitoraggio, in virtù delle disposizioni del Regolamento UE n. 241 del 2021, in particolare dell'articolo 24 che prevede «un conseguimento dei pertinenti traguardi e obiettivi».Pag. 46
  Ricordo che per il 2022, le risorse finanziarie utilizzate per l'attuazione dei programmi di intervento per il servizio civile sono pari ad oltre 330 milioni di euro. In questa somma sono ricompresi i 200 milioni di euro relativi a «risorse PNRR per progetti in essere» e 17 milioni di euro relativi a «risorse PNRR per nuovi progetti».
  In tale contesto, il Dipartimento, in quanto Amministrazione centrale titolare di interventi PNRR è chiamato al rispetto di precisi obiettivi e tempistiche, in termini di attuazione, monitoraggio e rendicontazione.
  La responsabilità delle Amministrazioni prevede un duplice livello di monitoraggio e controllo, il livello europeo e il livello nazionale.
  Gli adempimenti connessi all'attuazione della misura che riguarda il Servizio civile universale, possono essere descritti in termini di cicli, ciascuno della durata di circa 2 anni, che ricadono a cavallo di più annualità e si sovrappongono parzialmente tra di loro.
  Nel caso di specie i fondi di cui al PNRR interessano tre cicli di programmazione e, allo stato attuale, risultano regolarmente in corso gli adempimenti relativi sia al I che al II ciclo.
  Da quanto esposto è evidente che, nonostante l'intero intervento si articoli in più cicli che si ripetono con attività e tempistiche analoghe, questi non sono tra loro indipendenti e che il ritardo di un ciclo, in particolar modo per quanto riguarda i 12 mesi relativi alla durata del servizio da parte del volontario, impatta negativamente sul ciclo successivo e sull'intero intervento in termini di rispetto delle scadenze temporali e dei target da conseguire.
  Le motivazioni sopraesposte sono alla base della prevista riduzione dei tempi di selezione dei volontari (da 97 giorni previsti dal Bando 2020 a 49 giorni per effetto della modifica introdotta dal Bando integrativo al Bando 2021) e funzionali alle esigenze di interesse pubblico connesse agli inderogabili impegni assunti dal Governo in sede comunitaria per l'attuazione del PNRR.
  In proposito, occorre tener conto anche dei vantaggi conseguenti al significativo apporto finanziario del PNRR che consente agli enti di servizio civile di affrontare una programmazione su base triennale, consapevoli che ci potrà essere continuità per la propria azione, e che potranno curare maggiormente la qualità degli interventi, sia con riferimento all'investimento sui giovani, sia in relazione alle ricadute sui territori e sull'ambiente.
  Inoltre, la questione delle tempistiche – e la relativa motivazione a ridurle – va inserita anche in una riflessione di contesto più ampia: le ricorrenti proroghe garantite negli anni precedenti e il più delle volte su richiesta degli enti, hanno portato, infatti, al consolidamento di una prassi che determina ogni anno una continua riprogrammazione delle attività e delle risorse nell'ambito di un ciclo che – dall'Avviso agli enti fino alla approvazione delle graduatorie dei giovani operatori – arriva a coprire un arco di tempo che va oltre i 18 mesi.
  Ciò determina notevoli ripercussioni negative sul Sistema di servizio civile che possono essere così sintetizzate:

   1. maggiore complessità del ciclo programmatorio;

   2. maggiori oneri amministrativi aggiuntivi per il Dipartimento, così come per gli enti coinvolti e per i volontari;

   3. un alto tasso di mancati avvii al servizio, rinunce e abbandoni da parte degli operatori volontari.

  In merito a tale ultimo profilo, l'esperienza degli ultimi anni rende atto che in breve tempo i ragazzi maturano, soprattutto nella specifica età 18-28 anni, nuove prospettive ed opportunità che li inducono a non iniziare o interrompere il progetto di servizio civile, se chiamati al servizio dopo un lungo lasso temporale.
  I dati ad oggi disponibili attestano che nel 2020 sono stati 6.500 i mancati avvii, pari all'11.2 per cento, con punte anche vicine al 20 per cento nel 2018 e nel 2019. Anche il tasso di interruzione dei progetti (cosiddetto abbandono) da parte degli operatori volontari è stato del 12,2 per cento Pag. 47nel 2020 (oltre 6.000 ragazzi) con punte del 18,9 per cento nel 2018 e del 16,7 per cento nel 2019.
  Il quadro sopraesposto rende ragione di come l'interesse dei giovani sia maggiormente garantito da una durata il più breve possibile dei procedimenti, come dimostrato anche dalle obiezioni sollevate dai ragazzi circa l'attuale lunghezza del ciclo dei procedimenti.
  Di fronte a questo quadro, al fine di rendere maggiormente efficiente il sistema, non si poteva che abbreviare i termini del procedimento di selezione nel rispetto del principio di economicità, come ho già evidenziato, legato all'accesso alle franche di fondi del PNRR.
  Per quanto concerne la soppressione della programmazione dei piani annuali, l'istituzione del Centro nazionale di formazione con sede a L'Aquila e la previsione della certificazione di competenze quale obbligo nei percorsi di tutoraggio, i tre temi evidenziati dall'interrogante, faccio presente che in sede di riunione della Consulta nazionale per il servizio civile universale in data 21 ottobre 2021, è stato precisato che tali interventi intendono agire per rafforzare tre ambiti: la mobilità dei giovani soprattutto in ambito UE; la formazione e le competenze; la semplificazione.
  Con riferimento a quest'ultima direttrice è stato comunicato ai rappresentanti della Consulta che era in fase di avanzata valutazione una programmazione triennale, eliminando il Piano annuale, quale misura di semplificazione, urgente e necessaria per agevolare l'attuazione del PNRR e il rispetto dei relativi traguardi e obiettivi da conseguire.
  In tale contesto, con l'articolo 40 del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, è stata introdotta una modifica al decreto legislativo n. 40 del 2017, la quale, attraverso l'eliminazione del procedimento finalizzato alla redazione e approvazione dei Piani annuali, si prefigge una semplificazione e razionalizzazione dei procedimenti.
  Preciso che tale modifica non incide sulla possibilità di cambiare o adeguare i Piani triennali di programmazione, in quanto è stata salvaguardata la facoltà di aggiornarli; pertanto, i soggetti coinvolti nel servizio civile potranno, in occasione della predisposizione del documento di aggiornamento, rappresentare eventuali esigenze o aspetti da valutare.
  Con riferimento all'altra direttrice riguardante «formazione e competenze», si è provveduto ad informare la Consulta circa la mia intenzione di realizzare un Centro nazionale di formazione sul Servizio civile con sede a L'Aquila, che, per la parte di gestione e funzionamento, avrebbe fatto capo al Dipartimento.
  La scelta della città de L'Aquila, quale sede del Centro, rientra nella più ampia strategia di rilancio e sviluppo delle aree del Centro Italia colpite dal sisma, tra le quali è compresa anche la realizzazione di due centri di alta formazione per la Pubblica amministrazione. La realizzazione del Centro, per la quale è mia intenzione assicurare il più ampio coinvolgimento della Consulta, potrà concorrere anche alla ripresa economica e sociale della città.
  Per quanto riguarda l'obbligo del rilascio della certificazione delle competenze nelle sole misure aggiuntive connesse a percorsi di tutoraggio, ho ritenuto di fare inserire detta previsione nella Circolare del 25 gennaio 2022 che – nel dare maggiore rilievo alle misure a favore dei giovani relative alla fruizione di un periodo di tutoraggio e allo svolgimento di un periodo di servizio civile in uno dei paesi dell'Unione Europea, con l'attribuzione di un punteggio maggiore – ha espressamente previsto che «ai fini del riconoscimento della misura del tutoraggio è obbligatorio che l'ente a conclusione del percorso preveda per l'operatore volontario il rilascio della certificazione delle competenze da parte dei soggetti titolati».
  Tale previsione risponde alla richiesta dei giovani di avere una certificazione delle competenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile, in termini di soft skill o di digital skill, da inserire nei curricula in aggiunta all'attestato di partecipazione all'esperienza del servizio civile.
  A fronte delle obiezioni della Consulta, ricordo che nell'Avviso agli enti per la presentazione dei programmi di intervento di Pag. 48servizio civile universale per l'anno 2022, pubblicato il 25 gennaio 2022, è stato specificato che, per i programmi contenenti i progetti con le misure del tutoraggio e certificazione delle competenze, in caso di finanziamento, sarà corrisposto agli enti un contributo aggiuntivo, secondo quanto previsto dal decreto dipartimentale n. 31 del 21 gennaio 2022.
  Ho altresì attivato preliminari interlocuzioni con la collega Ministro dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa a cui sono seguiti contatti tra il Dipartimento e la CRUI (Conferenza dei rettori delle università italiane) al fine di verificare eventuali collaborazioni in merito alla certificazione delle competenze e al micro-credito.
  In conclusione, da quanto esposto emerge chiaramente l'assoluto rispetto dei principi di leale collaborazione e proficuo confronto con i soggetti coinvolti nella realtà del servizio civile (Consulta nazionale degli enti di servizio civile universale, rappresentanza degli operatori volontari, regioni), i quali sono e continueranno ad essere sempre coinvolti in merito alle iniziative che si intendono adottare, nella convinzione che un confronto costruttivo assicuri una migliore funzionalità di tutto il Sistema.

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ALLEGATO 11

5-06802 Miceli: Iniziative per agevolare le attività e gli enti facenti parte del sistema del Servizio civile universale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo all'interrogazione dell'onorevole Miceli, concernente le risorse impiegate per la sottoscrizione della convenzione con la società «Studiare Sviluppo s.r.l.» e le iniziative da adottare per agevolare le attività e gli enti del sistema del Servizio civile universale.
  Con riferimento a quanto rappresentato, faccio preliminarmente presente che il Servizio civile universale è finanziato dall'apposito Fondo istituito ai sensi dell'articolo 19 della legge 8 luglio 1998, n. 230, in cui affluiscono tutte le risorse previste all'articolo 11 della legge 6 marzo 2001, n. 64, nonché le risorse comunitarie destinate all'attuazione degli interventi di servizio civile universale.
  In particolare, il Fondo è costituito dalla specifica assegnazione annuale iscritta nel bilancio dello Stato; dagli stanziamenti per il servizio civile nazionale di regioni, province, enti locali, enti pubblici e fondazioni bancarie; da eventuali donazioni di soggetti pubblici e privati; da somme provenienti da finanziamenti della Unione europea.
  Detto Fondo è gestito dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale che, ai sensi dell'articolo 24 del decreto legislativo n. 40 del 2017, formula annualmente un apposito documento di programmazione finanziaria, previo parere della Consulta nazionale del servizio civile universale e della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.
  Tale Fondo non è destinato esclusivamente al finanziamento dei progetti di servizio civile universale, ma viene utilizzato anche per sostenere le spese necessarie alla gestione del personale, al funzionamento della struttura organizzativa e alla realizzazione di tutte le attività connesse agli interventi di servizio civile.
  In merito al primo quesito posto dall'onorevole interrogante (risorse impiegate dal Dipartimento) evidenzio che, in relazione all'anno 2021, il documento di programmazione finanziaria ha previsto una quota di risorse del Fondo, pari a euro 6.727.544,0 milioni di euro, da destinare alle spese per il finanziamento di convenzioni e programmi; trasferimenti di risorse alle Regioni e Province autonome per il concorso all'attuazione del servizio civile universale; spese per la comunicazione; spese connesse alla gestione di sistemi informatici.
  Segnalo che detto documento fa espresso riferimento al finanziamento di una convenzione con un organismo in house per il supporto e l'assistenza tecnico-operativa per le attività connesse alla valutazione dei programmi e dei progetti di servizio civile universale e all'iscrizione degli enti all'Albo di servizio civile, comprese le attività di controllo e altre attività residuali.
  L'Amministrazione può avvalersi, del qualificato supporto specialistico di una società esterna per lo svolgimento di attività istruttorie connesse a procedimenti amministrativi concernenti la valutazione dei programmi di servizio civile e l'iscrizione degli enti all'Albo, tenendo conto peraltro che la Convenzione viene finanziata con risorse del Fondo per il servizio civile che – come illustrato precedentemente – non sono interamente destinate al finanziamento dei progetti in cui vengono impegnati gli operatori volontari.
  In relazione a quanto precede, il riferimento all'articolo 25 del decreto legislativo n. 40 del 2017, citato dall'interrogante, risulta inconferente in quanto trattasi della clausola di invarianza finanziaria, la quale prevede che, dall'attuazione del decreto legislativo stesso, non derivino nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica, Pag. 50nel senso che con le risorse disponibili a legislazione vigente (umane, strumentali e finanziarie) deve attuarsi il servizio civile universale.
  Le risorse finanziarie possono, quindi, essere utilizzate, sempre nei limiti delle disponibilità presenti a legislazione vigente, anche per finanziare l'affidamento in house, non comportando, come dimostrato, detto affidamento un nuovo onere non coperto dalle risorse appostate in bilancio in via ordinaria.
  Per quanto riguarda le osservazioni dell'interrogante in merito alla società «Studiare e Sviluppo S.r.l.», osservo che, nell'ambito della Convenzione sottoscritta nel luglio 2021, relativa al supporto specialistico e assistenza tecnico-operativa in favore del Dipartimento stesso, è espressamente previsto, all'articolo 3, comma 2, che «tutte le figure professionali che comporranno il team di lavoro a supporto del Dipartimento, prima dell'avvio delle attività, dovranno dichiarare sotto la propria responsabilità, di non trovarsi in una situazione d'incompatibilità o di conflitto d'interessi per aver svolto, nel triennio 2018/2020, attività di valutazione o di elaborazione progetti per conto di enti che presenteranno programmi e progetti di servizio civile oggetto del presente affidamento o per aver ricevuto incarichi retribuiti da enti di servizio civile per i quali è in corso l'istruttoria per l'iscrizione all'Albo unico».
  Sul punto preciso che il Dipartimento, prima della stipula, aveva acquisito la nota n. 04591 del 2 luglio 2021, sottoscritta dal legale rappresentante della società «Studiare Sviluppo S.r.l.», con la quale veniva dichiarato che «tutte le risorse umane che hanno lavorato e/o lavoreranno sui progetti finanziati dal Dipartimento, hanno firmato e/o firmeranno apposita e vincolante dichiarazione di assenza di conflitto di interessi».
  Successivamente alla sottoscrizione della Convenzione, la citata società ha pubblicato un Avviso per la ricerca di personale qualificato con specifiche competenze idonee a svolgere le attività istruttorie in merito alle richieste di iscrizione degli enti all'Albo di servizio civile universale e le attività di assistenza tecnica per la valutazione, approvazione e monitoraggio dei programmi d'intervento e dei progetti di servizio civile universale.
  Con riferimento alla seconda osservazione formulata nelle premesse relativa agli accordi con le Regioni e le Province autonome, di cui all'articolo 7 del decreto legislativo n. 40 del 2017, per l'attribuzione alle stesse di specifiche funzioni in materia di servizio civile, evidenzio che il Dipartimento, nelle more dell'attuazione di tali, accordi e della revisione dei contributi da erogare, ha indicato nel documento di programmazione finanziaria per l'anno 2021, come negli anni precedenti, le voci di spese di cui al previgente regime – secondo quanto previsto dal Protocollo d'Intesa in data 26 gennaio 2006 tra l'Ufficio nazionale per il servizio civile (oggi confluito nel Dipartimento) e le Regioni e le Province autonome – relative alle spese destinate al funzionamento degli Uffici di servizio civile regionali, alle attività di formazione e d'informazione sul servizio civile universale in ambito regionale e alle attività connesse alla valutazione di programmi e progetti di servizio civile universale.
  Anche il documento di programmazione finanziaria per il 2022, in attesa della redazione degli accordi con le Regioni e le Province autonome, riconoscerà alle stesse contributi per le attività sopradescritte, in coerenza con quanto già erogato nelle precedenti annualità.
  Alla luce di quanto esposto, l'affidamento in house alla società Studiare e Sviluppo S.r.l. non preclude la collaborazione delle Regioni e delle Province autonome anche nell'ambito del procedimento di valutazione dei programmi e dei progetti di servizio civile, considerato che le stesse, nelle more dell'attuazione degli accordi, continuano a fornire al Dipartimento il proprio contributo secondo quanto stabilito dalla previgente normativa in materia.
  Per quanto riguarda il quesito in merito alle iniziative di competenza che il Governo intende intraprendere nell'immediato, al fine di agevolare, anche economicamente, le attività e gli enti del sistema del Servizio civile universale, faccio presente che sono Pag. 51in atto iniziative di potenziamento del sistema Servizio civile universale che puntano a rafforzare le competenze degli enti sia in ambito di programmazione che su temi emergenti.
  In riferimento a questo ultimo punto, nel 2021 ho avviato la sperimentazione del servizio civile digitale e del servizio civile ambientale, condivisa con gli enti in sede di Consulta nazionale. Inoltre, ho dato mandato al Dipartimento di attivare percorsi di formazione rivolti specificatamente agli enti di Servizio civile, iscritti all'Albo SCU, con l'intenzione di potenziare la capacità degli enti di progettare e gestire al meglio i progetti di servizio civile.
  Ricordo infine l'intervento inserito nel PNRR (misura M5C1.2 Servizio civile universale) volto a potenziare il Servizio civile universale stabilizzando il numero di operatori volontari per il prossimo triennio sull'ordine delle 50.000 unità annue. A tal proposito, il 14 dicembre 2021 è stato pubblicato il bando rivolto agli operatori volontari per la partecipazione ai progetti degli enti di servizio civile universale, iscritti all'albo di cui all'articolo 11 del decreto legislativo n. 40 del 2017, ammessi in esito al precedente avviso del 31 dicembre 2020.
  Tale bando, relativo a 56.205 operatori volontari è stato integrato di ulteriori 8.126 posizioni aggiuntive grazie al reperimento di risorse rivenienti da economie di gestione, che ho dato mandato al Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale di verificare, pari ad oltre 43,4 milioni di euro. In tal modo, sono stati finanziati ulteriori 102 programmi (92 in Italia e 10 all'estero) e i posti effettivamente disponibili per gli operatori volontari sono divenuti 64.331, il numero più elevato che sia stato mai raggiunto negli ultimi anni.
  Di questi, oltre 1.000 posti riguardano giovani volontari destinati ad operare nell'ambito dei (45) programmi di «servizio civile digitale» ammessi al finanziamento dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale e dal Dipartimento per la trasformazione digitale.
  Il maggior finanziamento assicurato dal PNRR consentirà agli enti di servizio civile di affrontare una programmazione su base triennale con più sicurezza, consapevoli che ci potrà essere maggiore continuità di azione e un finanziamento su base triennale.

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ALLEGATO 12

5-07063 Gadda: Nomina del coordinatore dell'ufficio per il Servizio civile universale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo all'interrogazione dell'onorevole Gadda in merito alla nomina di un coordinatore dell'ufficio per il Servizio civile universale a garanzia della continuità e della qualità del servizio, anche alla luce della priorità di indirizzo assegnata all'interno del Pnrr.
  Con riferimento a quanto rappresentato, faccio presente che a seguito delle dimissioni del Coordinatore dell'Ufficio per il servizio civile universale e in vista del collocamento in quiescenza del Coordinatore dell'Ufficio organizzazione, risorse e comunicazione, in data 24 giugno 2021, ho dato mandato al Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale di avviare tempestivamente, mediante pubblicazione di interpello sul sito istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, due procedure per l'attribuzione degli incarichi dirigenziali di livello generale.
  In data 24 settembre 2021 sono state avviate altre due procedure, sempre mediante pubblicazione di interpello, per l'attribuzione degli incarichi dirigenziali di livello non generale di Coordinatore del Servizio gestione degli operatori nell'ambito dell'Ufficio per il Servizio civile universale e di Coordinatore del Servizio per gli affari generali, le risorse umane e il bilancio nell'ambito dell'Ufficio organizzazione, risorse e comunicazione.
  Al fine di valutare le manifestazioni di interesse pervenute a seguito della pubblicazione dei suddetti interpelli, il Dipartimento ha provveduto, con decreto dell'11 ottobre 2021, alla nomina della Commissione con il compito di esaminare tutte le manifestazioni di interesse in relazione alle quattro procedure di interpello.
  Per quanto concerne l'osservazione dell'onorevole interrogante relativa all'assenza di riferimenti, nell'interpello per l'attribuzione dell'incarico dirigenziale di livello generale di Coordinatore dell'Ufficio per il servizio civile, alle necessarie e specifiche competenze in materia di disciplina e attuazione del servizio civile universale, faccio presente che le scelte sono state coerentemente orientate a consentire la selezione delle migliori professionalità in relazione alla qualificazione richiesta per l'incarico da ricoprire.
  Nel merito, osservo che le capacità professionali e i titoli richiesti dall'interpello, erano esattamente corrispondenti al know-how necessario per svolgere con competenza la funzione da ricoprire, non rilevando la mancata preesistente conoscenza approfondita del sistema del servizio civile, essendo questa, da ricomprendersi nella più ampia previsione del possesso di esperienza in materia di promozione e attuazione di politiche giovanili.
  Inoltre, il punto 2 della «Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri recante i criteri e le modalità per il conferimento degli incarichi dirigenziali» del 12 aprile 2019, prevede esplicitamente che la procedura di conferimento degli incarichi, in ossequio ai principi costituzionali e dell'ordinamento giuridico in materia di esercizio delle funzioni amministrative, assicuri, fra l'altro, «la rotazione degli incarichi finalizzata a garantire la più efficace ed efficiente utilizzazione delle risorse e a favorire lo sviluppo della professionalità dei dirigenti, in relazione anche alla peculiare flessibilità degli assetti funzionali e organizzativi della Presidenza del Consiglio dei ministri e ai connessi processi di riorganizzazione, nonché a prevenire e reprimere eventuali fenomeni corruttivi».Pag. 53
  È il principio di rotazione degli incarichi quindi che consente di trarre nuove idee dalle esperienze in settori diversi, che abbiano, come denominatore comune, una base di capacità e qualità idonee e funzionali a conseguire gli obiettivi assegnati alla dirigenza dall'autorità politica delegata.
  Ciò premesso, è opportuno evidenziare che la Commissione ha ultimato le operazioni di valutazione, risultate complesse in considerazione di manifestazioni di interesse relative, come già precisato, a tutte e quattro le posizioni dirigenziali.
  Il Dipartimento, il 21 dicembre 2021, mi ha comunicato gli esiti della procedura di interpello per l'incarico dirigenziale di livello generale di Coordinatore dell'Ufficio per il servizio civile proponendo il conferimento di tale incarico alla dott.ssa Laura Massoli, dirigente dei ruoli della Presidenza del Consiglio e responsabile, nell'ultimo periodo, del Dipartimento PNRR del comune di Roma.
  Tale proposta, da me assentita, è stata trasmessa in pari data al Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri che, il 12 gennaio 2022, ha espresso parere favorevole.
  Acquisita la disponibilità del comune di Roma al rientro in servizio della dirigente presso l'Amministrazione di appartenenza, alla dott.ssa Massoli è stato conferito il suddetto incarico con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 febbraio 2022.
  Alla nuova Coordinatrice spetterà, fra l'altro, di implementare le innovazioni che ho introdotto per l'evoluzione del Servizio civile e di progettare le attività del nuovo Centro nazionale di formazione del servizio civile di L'Aquila, in collaborazione con gli enti e le autonomie territoriali.
  Per quanto riguarda l'ulteriore osservazione dell'interrogante relativa alla complessità, in mancanza del Coordinatore dell'Ufficio per il servizio civile, dell'ordinaria interlocuzione con gli enti, che determinerebbe un allungamento dei tempi che intercorrono tra l'istruttoria, l'esame della stessa e la decisione e una riduzione dell'efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa, comunico che la temporanea mancanza del Coordinatore, pur richiedendo un maggior sforzo da parte di tutto l'Ufficio, non ha compromesso il buon andamento dell'azione amministrativa in quanto, dai dati disponibili, non si rileva, rispetto al passato, un allungamento dei tempi dei procedimenti, sia ad istanza di parte che d'ufficio.
  Ciò è stato possibile grazie al costante coordinamento assicurato dal Capo Dipartimento che ha operato in stretto raccordo con la dirigente del Servizio «programmazione degli interventi e gestione dell'Albo».
  In particolare, segnalo che i procedimenti avviati dagli enti con istanze di iscrizione all'Albo di servizio civile universale e/o di adeguamento delle iscrizioni stesse con riferimento all'anno 2021, sono stati conclusi, nella misura del 100 per cento, entro il termine ordinatorio di 180 giorni previsto dal Presidente del Consiglio dei ministri 16 luglio 2010, n. 142, e decorrente dalla data di ricezione delle istanze.
  In merito al procedimento di valutazione dei programmi di intervento ordinari, presentati successivamente alla pubblicazione dell'Avviso del 31 dicembre 2020 con scadenza entro il 20 maggio 2021, faccio presente che, in data 29 ottobre 2021, sono state pubblicate le graduatorie provvisorie, prima del termine ordinatorio di conclusione del procedimento, fissato dal citato Presidente del Consiglio dei ministri n. 142 del 2010 in 180 giorni decorrenti dalla data ultima per la presentazione dei programmi stessi.
  Il Dipartimento, ricevute le osservazioni da parte degli enti in merito ai punteggi attribuiti ai programmi d'intervento e ai progetti ad essi associati, come disposto dal paragrafo 6 della Circolare del 23 dicembre 2020 ha approvato, con decreto del Capo Dipartimento n. 723 del 1° dicembre 2021, la graduatoria definitiva.
  Con successivo decreto del Capo Dipartimento n. 738 del 3 dicembre 2021, sono stati individuati i programmi da finanziare.Pag. 54
  Con riferimento al procedimento di valutazione dei programmi di intervento specifici per la sperimentazione del «Servizio civile digitale», presentati a seguito dell'Avviso del 12 maggio 2021 con scadenza entro il 29 luglio 2021, evidenzio che il Dipartimento, in data 16 novembre 2021, ha pubblicato la graduatoria provvisoria dei programmi positivamente valutati, con circa due mesi di anticipo rispetto al termine di conclusione del procedimento stabilito, come già evidenziato, in 180 giorni, decorrenti dalla data ultima per la presentazione dei programmi stessi.
  Segnalo, infine, che anche gli adempimenti relativi agli avvii in servizio degli operatori volontari e dei subentranti (il cui numero ammonta, con riferimento all'anno 2021, a 49.432), sono stati regolarmente posti in essere entro i termini prescritti dalla normativa in materia.

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ALLEGATO 13

Modifiche agli articoli 57 e 83 della Costituzione, in materia di base territoriale per l'elezione del Senato della Repubblica e di riduzione del numero dei delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica (C. 2238 cost. Fornaro).

EMENDAMENTI 1.400 E 2.400 DEL RELATORE

ART. 1.

  Sostituirlo con il seguente:

ART. 1.
(Modifica all'articolo 57 della Costituzione)

  1. Il primo comma dell'articolo 57 della Costituzione è sostituito dal seguente: «Il Senato della Repubblica è eletto a suffragio universale e diretto.»
1.400. Il Relatore.

ART. 2.

  Sopprimerlo.
2.400. Il Relatore.

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ALLEGATO 14

Misure per la prevenzione dei fenomeni eversivi di radicalizzazione violenta, inclusi i fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell'estremismo violento di matrice jihadista (Testo unificato C. 243 Fiano e C. 3357 Perego di Cremnago).

ARTICOLO AGGIUNTIVO 11.04 DEL RELATORE

ART. 11.

  Dopo l'articolo 11, aggiungere il seguente:

Art. 11-bis.
(Detenzione di materiale con finalità di terrorismo)

  1. Chiunque, al di fuori dei casi di cui agli articoli 270-bis e 270-quinquies del codice penale, consapevolmente si procura o detiene materiale idoneo a istigare la commissione di delitti con finalità di terrorismo, ovvero materiale contenente istruzioni sulla preparazione o sull'uso di materiali esplosivi, di armi da fuoco o di altre armi, di sostanze chimiche o batteriologiche nocive o pericolose, nonché ogni altra tecnica o metodo per il compimento di atti di violenza o di sabotaggio di servizi pubblici essenziali, con finalità di terrorismo, anche se rivolti contro uno Stato estero, un'istituzione o un organismo internazionale, è punito con la reclusione da due a sei anni.
  2. La pena è aumentata se il materiale detenuto sia di ingente quantità.
  3. Non è punibile chi si procura o detiene il materiale di cui al comma 1 per comprovate finalità di lavoro, di studio o per altri giustificati motivi.
11.04. Il Relatore

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ALLEGATO 15

Misure per la prevenzione dei fenomeni eversivi di radicalizzazione violenta, inclusi i fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell'estremismo violento di matrice jihadista (Testo unificato C. 243 Fiano e C. 3357 Perego di Cremnago).

EMENDAMENTI APPROVATI

ART. 3.

  Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

  4-bis. Il CCR segnala all'Autorità Giudiziaria o agli organi di polizia territorialmente competenti i casi di discriminazione o le pratiche di cui all'articolo 2, comma 3, primo periodo, dei quali abbia avuto notizia a causa o nell'esercizio dei propri compiti.
3.1. (Nuova formulazione) Iezzi, Invernizzi, Ravetto, Stefani, Tonelli, Ziello, Bordonali, Di Muro, Fogliani.

ART. 4.

  Al comma 1, dopo le parole: Per le finalità di cui all'articolo 1, aggiungere le seguenti: e ferme restando le attribuzioni di cui alla legge 3 agosto 2007, n. 124,
4.3. Ceccanti.

ART. 5.

  Al comma 1, primo periodo, dopo le parole: Il Comitato aggiungere le seguenti: , ferme restando le attribuzioni di cui alla legge 3 agosto 2007, n. 124,
5.1. Ceccanti.

ART. 7.

  Al comma 1, sostituire le parole da: al fine fino alla fine del comma, con le seguenti: utili a prevenire i fenomeni eversivi di radicalizzazione violenta, inclusi i fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell'estremismo violento di matrice jihadista, attraverso l'individuazione dei comportamenti sintomatici o prodromici dei medesimi fenomeni.
7.2. (Nuova formulazione) Iezzi, Invernizzi, Ravetto, Stefani, Tonelli, Ziello, Bordonali, Di Muro, Fogliani.

ART. 8.

  Al comma 1, primo periodo, dopo le parole: a promuovere aggiungere le seguenti: la conoscenza della lingua italiana,
8.1. (Nuova formulazione) Montaruli, Prisco.

  Al comma 3, aggiungere, in fine, le seguenti parole: evidenziando, in particolare, gli eventuali episodi di criticità che si sono riscontrati nel corso dell'anno, così come i risultati raggiunti.
8.2. Zoffili, Iezzi, Invernizzi, Ravetto, Stefani, Tonelli, Ziello, Bordonali, Di Muro, Fogliani.

  Al comma 6, sostituire le parole: di matrice jihadista con le seguenti: di cui all'articolo 1.
8.4. Giorgis, Ciampi.

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ART. 9.

  Al comma 1, sostituire le parole: dell'istruzione con le seguenti: dell'università e della ricerca.
9.1. Ciampi.

ART. 11.

  Al comma 3, inserire, in fine, le seguenti parole: , attestate da istituti o enti di formazione riconosciuti dal Ministero dell'istruzione. Tra i criteri individuati ai sensi del periodo precedente, deve essere previsto che i soggetti di cui all'articolo 17, comma 2, della legge 26 luglio 1975, n. 354, per le finalità di cui al presente comma, non devono essere stati sottoposti a misura di prevenzione, non devono essere sottoposti a procedimento penale e non devono aver riportato condanna, in Italia o all'estero, anche non definitiva, alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena anche di entità inferiore per delitti riguardanti l'appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata. L'ammissione negli istituti penitenziari dei medesimi soggetti deve essere motivata anche con la definizione degli obiettivi, dei contenuti, delle attività, delle modalità e dei tempi della loro partecipazione all'azione rieducativa.
*11.1. (Nuova formulazione) Montaruli, Prisco.
*11.4. (Nuova formulazione) Zoffili, Iezzi, Invernizzi, Ravetto, Stefani, Tonelli, Ziello, Bordonali, Di Muro, Fogliani.

  Al comma 3, sostituire le parole: di matrice jihadista con le seguenti: di cui all'articolo 1.
11.3. Giorgis, Ciampi.