CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 gennaio 2022
729.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Delega al Governo per la riforma fiscale. C. 3343 Governo.

PARERE APPROVATO

  La XI Commissione,

   esaminato, per quanto di competenza, il disegno di legge C. 3343, recante: Delega al Governo per la riforma fiscale;

   considerato che il disegno di legge è stato presentato dal Governo dopo l'approvazione del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario, svolta dalle Commissioni Finanze della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;

   ricordato che il provvedimento è uno dei disegni di legge collegati alla manovra di bilancio per il triennio 2022-2024, a norma dell'articolo 7, comma 2, lettera f), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, elencati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021;

   preso atto che la riforma del fisco, inserita nel PNRR come riforma di accompagnamento, è stata avviata con la legge di bilancio 2022, che ha destinato 8 miliardi di euro a interventi specifici su IRPEF e IRAP, in linea con le indicazioni del citato documento conclusivo dell'indagine conoscitiva;

   rilevato che gli obiettivi fondamentali della riforma, che costituiscono i princìpi e i criteri direttivi generali per l'esercizio della delega, enunciati all'articolo 1, sono la crescita dell'economia, attraverso l'aumento dell'efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall'impiego dei fattori di produzione; la razionalizzazione e la semplificazione del sistema tributario, preservandone la progressività, da attuare anche attraverso la riduzione degli adempimenti a carico dei contribuenti e l'eliminazione dei cosiddetti «micro-tributi», con gettito trascurabile per l'Erario; la riduzione dell'evasione e dell'elusione fiscale;

   tenuto conto che sulla revisione del sistema di imposizione personale sui redditi, i cui principi e criteri direttivi specifici sono recati dall'articolo 2, la legge di bilancio 2022 è intervenuta modificando il sistema delle aliquote e rivedendo il sistema delle detrazioni, con particolare riferimento ai redditi da lavoro dipendente, da pensione e da lavoro autonomo;

   considerato che gli articoli 3, 4 e 5 elencano i principi e i criteri direttivi per l'esercizio della delega, rispettivamente, per la revisione dell'IRES e della tassazione del reddito di impresa, per la razionalizzazione dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) e delle imposte indirette sulla produzione e sui consumi, nonché per il graduale superamento dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP);

   rilevato che l'articolo 6 reca i princìpi e criteri direttivi per modificare la disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale, non prevista dal documento conclusivo dell'indagine conoscitiva, al fine di modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati;

   tenuto conto che gli articoli 7, 8 e 9 elencano i principi e i criteri direttivi per l'esercizio della delega, rispettivamente, per la revisione delle addizionali comunali e regionali all'IRPEF, per la revisione del sistema nazionale della riscossione e per la codificazione delle disposizioni legislative vigenti in materia tributaria;

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   osservato che le risorse, previste dall'articolo 10 per il finanziamento della riforma, risultano essere state utilizzate dalla legge di bilancio 2022 per le modifiche al sistema di tassazione delle persone fisiche e che, pertanto, come disposto dal comma 2 dell'articolo 10 medesimo, i decreti legislativi dovranno trovare compensazione tra loro o al proprio interno,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

5-07292 Tateo: Iniziative per la verifica della regolarità della procedura di cessazione dell'attività dell'azienda Tessile 2.0 di Martina Franca e del rispetto dei diritti dei dipendenti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'episodio segnalato mette in luce la responsabilità sociale delle aziende soprattutto nei periodi di difficoltà. Con la legge di bilancio 2022 sono introdotte misure volte a promuovere la responsabilità sociale delle imprese e il dialogo sociale nella gestione di crisi industriali che prevedano la chiusura di una sede o struttura autonoma da parte di datori di lavoro rientranti in una determinata soglia dimensionale.
  L'atto di sindacato ispettivo riguarda la verifica della regolarità della procedura di cessazione dell'azienda tessile 2.0 di Martina Franca. A tal fine, il Ministero del lavoro ha chiesto informazioni all'ispettorato nazionale del lavoro e al Ministero dell'interno.
  Al riguardo, la Prefettura di Taranto ha rappresentato che nelle scorse settimane, sono apparse notizie di stampa che hanno riportato versioni contrastanti, espresse dal Sindacato dei lavoratori e dai referenti aziendali, in ordine ai fatti verificatisi. La Società avrebbe infatti smentito quanto riferito dalle lavoratrici in ordine alla improvvisa «scomparsa» delle attrezzature da lavoro ed addirittura degli oggetti personali dei dipendenti, sostenendo di aver comunicato, in un incontro sindacale del 17 novembre 2021, le difficoltà economiche aziendali quale motivazione della decisione di recesso dall'affitto e di restituzione dell'immobile al proprietario.
  L'organizzazione sindacale FILCTEM CGIL, interpellata sulla problematica dalla medesima Prefettura di Taranto, ha invece confermato la versione dei fatti riferita dalle dipendenti.
  Secondo quanto rappresentato dalla Prefettura di Taranto, l'azienda aveva aperto l'opificio a Martina Franca tre anni fa, giungendo, in alcuni momenti, ad impiegare circa 15 lavoratori (con contratti a tempo determinato ed indeterminato).
  Segnalo, altresì che dall'inizio della pandemia, la Società aveva fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, data la consistente contrazione di commesse di lavoro. Risulta che la forza lavoro si era ridotta nell'ultimo periodo a tre unità lavorative.
  In particolare, la società ha beneficiato, per la sede di Martina Franca, di due periodi di Cig Covid-19 per una durata temporale complessiva dal 30 agosto 2021 al 5 dicembre 2021.
  In base ad ulteriori elementi di approfondimento acquisiti dalla Prefettura di Taranto, il 9 dicembre 2021 è stato presentato oralmente presso gli uffici della Guardia di Finanza di Martina Franca un esposto-denuncia nei confronti della Tessileduepuntozero s.r.l. da parte di due dipendenti che, nella circostanza, hanno asserito di «non lavorare più dal mese di settembre 2021, di non aver ricevuto gli ultimi stipendi, di non essere state ufficialmente licenziate e, pertanto, essendo ancora legate da un contratto di lavoro, di essere impossibilitate ad instaurarne uno nuovo».
  Le esponenti hanno aggiunto che «non avendo avuto alcuna risposta dall'amministratore pro tempore, più volte contattato, si recavano sul luogo di lavoro ed ivi giunte prendevano contezza del fatto che presso l'opificio non vi fosse più traccia della Tessileduepuntozero s.r.l.».
  La Guardia di Finanza ha riferito di aver trasmesso l'esposto-denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto per gli eventuali profili di competenza e, inoltre, che a seguito di una preliminare attività investigativa presso la sede operativa dell'azienda, è emerso che la società in argomento non è più effettivamentePag. 200 allocata nella zona industriale di Martina Franca, dove è presente altra azienda dal 1° dicembre scorso. Da visura camerale effettuata dalla stessa Compagnia della Guardia di Finanza è poi risultato che l'azienda tessile in argomento ha trasferito la propria sede legale in Carovigno, provincia di Brindisi.
  L'Ispettorato territoriale del lavoro di Taranto ha fatto presente che risulta solo un accertamento ispettivo presso la società in oggetto, attivato su istanza individuale di una lavoratrice e conclusosi con procedura di una conciliazione monocratica ex articolo 11 del decreto legislativo n. 124 del 2004.
  Secondo le informazioni assunte medio tempore dal competente Ispettorato territoriale del lavoro di Taranto, i tre lavoratori impiegati nell'azienda risultano trasferiti dal 10 gennaio scorso nella sede di Carovigno (Br).
  Tanto premesso, il Ministero del lavoro assicura la massima attenzione sull'evoluzione, della vicenda e si impegna a sostenere, per quanto di competenza, tutte le iniziative utili affinché i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti siano doverosamente rispettati anche all'esito di ulteriori valutazioni di carattere ispettivo che verranno poste in essere da parte dell'ispettorato del lavoro in ordine alla vicenda segnalata.

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ALLEGATO 3

5-07316 Costanzo: Iniziative per accertare il rispetto dei diritti dei lavoratori dipendenti da cooperative di facchinaggio, con particolare riferimento a quelle utilizzate da Mondo Convenienza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione ai fatti citati ed alle questioni poste nell'interrogazione parlamentare, è doveroso preliminarmente rappresentare che il mancato pagamento delle competenze stipendiali all'apprendista della Veneta Logistic è stato risolto il 4 gennaio scorso sono stati infatti risolti alcuni problemi tecnici di competenza degli istituti di credito coinvolti nella vicenda.
  Con riferimento alla problematica di carattere generale concernente i rapporti tra la società Mondo convenienza e le cooperative di facchinaggio di cui questa si avvale, è stato interpellato l'ispettorato nazionale del lavoro (INL).
  Il fenomeno segnalato è noto all'INL ed è già da tempo interessato da apposite iniziative ispettive.
  Da ultimo, in data 4 ottobre 2021, l'INL ha avviato una vigilanza straordinaria rivolta proprio alle aziende addette alla logistica e/o al trasporto operanti presso i magazzini con insegna «Mondo Convenienza».
  Tale iniziativa veniva avviata anche sulla base di segnalazioni e notizie in merito a denunciate condizioni di sfruttamento degli addetti al trasporto e montaggio di mobili.
  Il trasporto, la consegna ed il montaggio dei mobili, ad eccezione delle ipotesi di ritiro diretto presso i magazzini da parte del cliente finale, sono affidati in appalto a diverse società esterne, costituite anche in forma di cooperativa, tra le quali risulta una massiccia «migrazione» del personale assunto con qualifica di facchino e/o addetto al trasporto/montaggio.
  In particolare, la società Veneta Logistic Srl citata nell'interrogazione, operativa nelle province di Ravenna, Verona, Torino e Brescia, ha assorbito il personale della Movimob soc. coop così come parte del personale della TSL Service soc.coop.
  Si precisa, peraltro, che anche antecedentemente all'avvio della suddetta vigilanza straordinaria, erano state avviate diverse attività ispettive, alcune effettuate in congiunta con l'INPS, nei confronti di alcune società di logistica operanti presso i magazzini di Mondo Convenienza, con esiti che avevano evidenziato omissioni contributive e retributive connesse alle contestate irregolarità per omesse o infedeli registrazioni sul LUL e alle accertate violazioni in materia di orario di lavoro.
  La citata vigilanza straordinaria avviata nel mese di ottobre 2021 ha interessato tutto il territorio nazionale con particolare riguardo alle regioni: Abruzzo, Lazio, Toscana, Sardegna, Umbria, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Liguria, Lombardia, Campania e Puglia.
  Le verifiche ispettive si sono focalizzate in particolare sui seguenti fenomeni: lo sfruttamento lavorativo, la violazione della normativa in materia di orario di lavoro, l'applicazione di un CCNL meno oneroso (es. CCNL pulizie o multiservizi) in luogo del CCNL di riferimento (CCNL trasporto merci e logistica), le illecite esternalizzazioni ed elusione della normativa sugli appalti di servizi, anche mediante il ricorso a cooperative spurie, le violazioni in materia di salute e sicurezza, le violazioni in materia contributiva, assicurativa e fiscale.
  Gli accertamenti ispettivi sono tutt'ora in corso ma, dai primi riscontri pervenuti dagli Uffici interessati, risulterebbero confermate alcune ipotesi di irregolarità segnalate.
  La problematica segnalata dall'onorevole interrogante, in ordine ai suoi profili sistemici, è di assoluta rilevanza.Pag. 202
  Dall'analisi dei risultati dell'attività di vigilanza, con particolare riferimento ad alcuni comparti produttivi, emergono diversi profili di violazioni della normativa lavoristica, sia in materia di condizioni di lavoro, sia con riferimento agli appalti illeciti e alla somministrazione fraudolenta di manodopera nonché all'indebito utilizzo dell'istituto cooperativistico.
  In particolare, i fenomeni di esternalizzazione illecita, specie in riferimento ad appalti ad alta intensità di manodopera, vedono frequentemente il coinvolgimento di società di comodo, spesso strutturate in forma di società cooperativa che – in contrasto con la propria eminente funzione sociale e mutualistica – viene di fatto utilizzata come mero schema formale a fini elusivi.
  Si tratta di fenomeni sempre più spesso strutturati e complessi, nei confronti dei quali l'azione di contrasto, per risultare più efficace, non può essere affidata alla sola attività ispettiva e all'applicazione di meccanismi sanzionatori.
  È necessario dunque affiancare all'azione repressiva e di controllo una politica che favorisca l'evoluzione culturale degli imprenditori nell'ottica del rispetto della legalità.
  Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha promosso l'istituzione di una task force composta dal Ministero del lavoro, dall'INL, dall'INPS, dall'INAIL, dall'Agenzia delle entrate, dal Ministero dello sviluppo economico e dai rappresentanti degli altri Ministeri competenti.
  È stato pertanto avviato il coordinamento delle attività di controllo e di repressione attraverso una strategia di informazione e di intervento integrata che consente di contrastare più efficacemente gli abusi anche in materia di appalti, di false cooperative e di somministrazione abusiva di manodopera, ma anche di attivare – attraverso politiche incentivanti – percorsi virtuosi di collaborazione con le imprese e gli operatori di settore.
  Alla luce di tale confronto tra tutti i soggetti istituzionali e le parti sociali coinvolti, sarà certamente necessario valutare le opportune iniziative legislative che affrontino le gravi problematiche segnalate, con particolare riferimento ai lavori e servizi ad alta intensità di manodopera dove si verificano fenomeni di esternalizzazione irregolare.
  Con riferimento alle iniziative di riforma del sistema cooperativo, rappresento poi che il MISE, competente in materia, ha comunicato di aver istituito presso l'ufficio di Gabinetto una commissione/gruppo di studio con il compito di riformare il vigente quadro normativo in tema di enti cooperativi.

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ALLEGATO 4

5-07150 Tucci: Modalità di valutazione e risultati dell'operato professionale dei cosiddetti «navigator».

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto di sindacato ispettivo concerne le attività svolte dai navigator e la valutazione del loro operato.
  Nelle more dello svolgimento delle procedure di selezione e di assunzione delle unità di personale da destinare ai centri per l'impiego e al fine di rafforzare le politiche attive così come previsto dal PNRR – attraverso l'approvazione in Parlamento di un emendamento presentato nella fase di conversione del decreto-legge n. 152 del 2021 – la società ANPAL Servizi Spa è stata autorizzata a prorogare i contratti stipulati con il personale che opera presso le sedi territoriali delle regioni e delle province autonome per svolgere le attività di assistenza tecnica fino al 30 aprile 2022. La proroga dei contratti avviene nei limiti e a valere sulle risorse assegnate a ciascuna regione ai sensi dell'articolo 12, comma 3-bis, del decreto-legge n. 4 del 2019 e non ancora utilizzate per le assunzioni ivi previste.
  Pertanto, Anpal Servizi S.p.A. opererà le proroghe dei contratti dei navigator in ciascuna regione previa verifica presso ciascuna regione che tale proroga agisca senza sovrapporsi alla data di completamento di tutte le assunzioni previste e nei limiti delle risorse disponibili.
  I cosiddetti Navigator, ai sensi dell'articolo 12, comma 3, del decreto-legge n. 4 del 2019, «operano presso le sedi territoriali delle regioni» per la realizzazione di azioni di assistenza tecnica. Ai sensi della medesima disciplina, «le modalità di intervento con cui opera il personale dell'assistenza tecnica» sono stabilite in convenzioni bilaterali che Anpal Servizi ha stipulato con le singole regioni nell'ambito del Piano Straordinario di potenziamento dei Centri per l'impiego (CPI) e delle politiche attive del lavoro adottato con il decreto del Ministro del lavoro del 28 giugno 2019.
  Quindi l'attività dei navigator, in conformità con quanto previsto dalla norma e regolata sulle singole realtà regionali dalle convenzioni bilaterali, si configura come un contributo di assistenza tecnica per il potenziamento dei centri per l'impiego. Tale attività è di supporto a quella resa dai centri per l'impiego che sono i terminali operativi, unici titolari dell'erogazione dei servizi pubblici in favore delle persone in cerca di lavoro. Ne consegue che le attività dirette nei confronti dei destinatari svolte dai navigator nell'ambito di tale assistenza tecnica rientrano pienamente nelle prestazioni rese dai CPI.
  Certamente non c'è nessun efficace collegamento tra reddito di cittadinanza e ricerca di un'occupazione per i soggetti percettori di reddito. Innanzitutto, occorre considerare che c'è stato un disallineamento tra l'erogazione del sostegno monetario e le iniziative per il lavoro.
  Per quanto riguarda lo specifico quesito dell'onorevole interrogante, sentito anche l'Anpal, non appare possibile, oltre a non essere corretto, chiarire le singole attività dei navigator: pertanto la valutazione degli stessi non può essere disgiunta dal contesto delle attività e delle prestazioni unico, integrato e a totale titolarità dei CPI.