CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 novembre 2021
687.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-06957 Bologna: Iniziative per accelerare la gestione dell'arretrato delle istanze assistenziali da parte dell'INPS.

TESTO DELLA RISPOSTA

  A causa dell'emergenza pandemica, le strutture Inps hanno sopportato un maggior carico di lavoro relativo alle istanze assistenziali. Non vi è dubbio che tale situazione straordinaria ha determinato un accumulo di giacenze, anche con riferimento agli accertamenti di invalidità civile.
  Il Ministero del lavoro ha interpellato l'Inps, al fine di verificare le strategie e gli interventi in atto necessari ad accelerare la gestione dell'arretrato delle istanze assistenziali.
  In merito al procedimento volto alla stipula, con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative in ambito nazionale, delle convenzioni di 35 ore settimanali per incarichi ai medici relativi alle funzioni di invalidità civile e delle attività medico-legali istituzionali, l'INPS il 26 maggio 2021 ha formalmente richiesto a tutte le Organizzazioni sindacali potenzialmente rappresentative dei medici in questione i dati delle iscrizioni al 31 dicembre 2020.
  Si sono svolti degli incontri durante i quali le parti hanno formalizzato le rispettive posizioni. In particolare, il 22 luglio 2021 è stato dato avvio formale alla trattativa volta alla stipula della prima convenzione, con la presentazione da parte dell'Istituto di una bozza di accordo, a seguito della quale alcune sigle sindacali hanno replicato presentando una loro bozza di accordo.
  Sono tutt'ora in corso le trattative per trovare un accordo condiviso, sia dal punto di vista giuridico, sia dal punto di vista economico.
  Con riferimento al concorso per 189 unità di personale nella qualifica di medico di primo livello per le funzioni medico-legali, il relativo bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1° ottobre scorso ed è in corso la procedura di acquisizione delle domande di partecipazione da parte degli interessati, fase che si concluderà il 2 novembre 2021.
  L'INPS inoltre ha programmato l'assunzione di complessivi 452 medici della prima fascia funzionale e 91 medici della seconda fascia funzionale, da reperire tramite procedure concorsuali. Le ulteriori unità occorrenti potranno essere reperite tramite scorrimento delle relative graduatorie.
  Sempre con finalità di risoluzione delle problematiche esposte dall'Interrogante, l'Istituto, oltre a programmare un rilevante piano assunzionale, ha già deliberato l'incremento del fabbisogno sostenibile del personale medico-legale della prima fascia funzionale, portandolo da n. 442 unità a n. 631 unità.
  Sono state, peraltro, avviate varie iniziative volte a risolvere le difficoltà gestionali causate dalla pandemia in atto.
  Con messaggio 1821 del 5 maggio 2021, è stato avviato un piano di smaltimento dell'arretrato e gestione del corrente con le Direzioni regionali e le Direzioni di coordinamento metropolitano, che prevede il potenziamento delle visite, l'articolazione dell'orario delle Commissioni nelle ore antimeridiane e pomeridiane, l'apertura straordinaria nella giornata del sabato, l'individuazione di ulteriori spazi fisici da destinare alle commissioni mediche dedicate agli accertamenti agli atti, l'individuazione del fabbisogno di ore aggiuntive per medici convenzionati e delle ore di straordinario per medici dipendenti.
  Sono inoltre state impartite istruzioni operative alle sedi, al fine di regolare la gestione della documentazione sanitaria, in maniera uniforme ed efficiente sull'intero territorio nazionale.
  In considerazione delle criticità emerse, sono stati programmati anche alcuni interventi Pag. 141 straordinari di supporto, tra cui l'ampliamento del contingente di medici e operatori sociali per alcune Regioni in situazione di maggiore difficoltà.
  Da ultimo, l'Inps, con messaggio del 1° ottobre 2021, con l'obiettivo di semplificare ulteriormente l'iter per la valutazione e la definizione delle domande, ha dato la possibilità di allegare la documentazione sanitaria direttamente da parte dell'assistito.
  Occorre pertanto riconoscere l'indispensabile opera professionale svolta dal personale Inps nonché l'impegno dell'istituto nell'individuazione di azioni che consentano la necessaria riduzione dei tempi di lavorazione delle pratiche.
  Tuttavia, al fine di porre termine ad una situazione critica, assicuro l'attenzione costante del Ministero del lavoro a tale problematica e l'impegno a promuovere e sostenere le opportune iniziative per la razionalizzazione dei procedimenti e per il rafforzamento del personale medico richiesto, presupposti necessari per garantire la tempestività e l'efficacia dei percorsi di accertamento di invalidità e l'effettiva tutela di soggetti in condizioni di fragilità.

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ALLEGATO 2

5-06958 Noja: Iniziative affinché continui ad essere garantita l'erogazione dell'assegno di invalidità alle persone che svolgono attività lavorativa entro determinati limiti.

5-06959 Carnevali: Iniziative per consentire una minima attività lavorativa in concomitanza con la percezione dell'assegno di invalidità.

5-06960 Versace: Iniziative per salvaguardare il diritto alla percezione dell'assegno mensile di invalidità alle persone che svolgono attività lavorativa entro determinati limiti.

5-06961 Bellucci: Iniziative per ripristinare il riconoscimento dell'assegno mensile di invalidità nei confronti di coloro che svolgono una limitata attività lavorativa.

5-06962 Sportiello: Interventi per chiarire l'incertezza normativa a seguito del messaggio dell'INPS del 14 ottobre 2021 sulle restrizioni per l'assegno mensile di invalidità.

5-06963 Panizzut: Sulle modalità di erogazione dell'assegno mensile di invalidità a seguito del messaggio dell'INPS del 14 ottobre 2021.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio gli onorevoli interroganti, appartenenti ai diversi Gruppi parlamentari, per aver posto un tema di assoluta rilevanza e per aver richiesto con sollecitudine una soluzione tempestiva ed efficace ad una questione che investe la vita di persone e di famiglie in condizioni di fragilità e di difficoltà.
  Preliminarmente, è necessaria una sintetica ricostruzione storico-giuridica sottesa all'adozione da parte dell'INPS del messaggio 3495 del 14 ottobre scorso, relativo alla mancata concessione dell'assegno d'inabilità nei confronti di chi abbia prestato attività lavorativa.
  Relativamente agli invalidi parziali, ovvero gli invalidi civili con percentuale di invalidità compresa tra il 74 per cento ed il 99 per cento, viene riconosciuto, ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 118 del 1971, un assegno mensile di assistente laddove vi sia uno stato di bisogno economico, il soggetto abbia un'età compresa dal 18° al 67° anno, e non vi sia svolgimento di attività lavorativa.
  Fino al 31 dicembre 2007 la legge richiedeva, quale requisito costitutivo specifico per il diritto all'assegno di invalidità civile, la «incollocazione al lavoro», cioè chi, secondo la definizione fornita dalla Corte di Cassazione, pur iscritto nelle speciali liste degli aventi diritto al collocamento obbligatorio non aveva conseguito un'occupazione in mansioni compatibili.
  Successivamente la novella introdotta dalla legge n. 247/2007 ha richiesto come requisito per il riconoscimento dell'assegno mensile di assistenza non più la incollocazione al lavoro bensì lo stato di «inoccupazione» ossia il mancato svolgimento dell'attività lavorativa, da comprovare con apposita Pag. 143 dichiarazione sostitutiva da presentare annualmente all'INPS.
  Con due messaggi del 2008 l'INPS aveva ritenuto di identificare il requisito del mancato svolgimento dell'attività lavorativa con lo stato di disoccupazione, considerando i dati della non stabilità del rapporto di lavoro ovvero la soglia del reddito conseguibile. L'Istituto chiariva, infatti, che il requisito fosse da ritenersi sussistente anche nel caso di impiego presso cooperative sociali ovvero quando si conservasse lo stato di disoccupazione in presenza di svolgimento di attività lavorativa da cui derivasse un reddito annuale non superiore al reddito minimo personale escluso da imposizione.
  Le indicazioni dell'INPS si ponevano in linea con le previsioni dell'articolo 4 della legge n. 181/2000 in base alle quali, ai fini dell'inserimento negli elenchi per il collocamento, lo stato di disoccupazione si considerava conservato se il soggetto avesse svolto attività lavorativa tale da assicurare un reddito non superiore alla soglia fiscalmente imponibile. L'articolo 4 della legge n. 181/2000 è stato poi abrogato dal decreto legislativo n. 150/2015.
  In questi casi, pertanto, l'INPS ha provveduto all'erogazione della prestazione assistenziale ritenendo che l'esiguità del reddito impedisca di ritenere, che vi sia una attività lavorativa rilevante, applicando un'interpretazione orientata ad una lettura più elastica delle disposizioni di cui all'articolo 13 della legge n. 118/71, che consentisse di continuare a ricondurre nella previsione novellata («che non svolgono attività lavorativa e per il tempo in cui tale condizione sussiste») anche le ipotesi di svolgimento di lavoro nei limiti di reddito per la conservazione dello stato di disoccupazione.
  A fronte di tale interpretazione dell'istituto, si è sviluppato un orientamento giurisprudenziale di segno diverso nel ritenere che lo svolgimento dell'attività lavorativa, quale che sia la misura del reddito ricavato, precluda il diritto all'assegno di invalidità.
  Dunque il messaggio dell'Inps citato negli atti di sindacato ispettivo che recepisce l'orientamento giurisprudenziale ha giustamente determinato il timore presso i soggetti coinvolti e presso le associazioni federative rappresentanti le persone con disabilità della sospensione dell'assegno a favore dei beneficiari che svolgono attività lavorativa. Tale nuova interpretazione, come evidenziato dagli interroganti, non solo ha preoccupanti ricadute sulla vita delle singole persone, ma rischia di depotenziare fortemente il percorso verso l'inclusione lavorativa delle persone con disabilità.
  Il Ministro per la disabilità si è subito fatto carico delle segnalazioni provenienti dal mondo associativo e ha sollecitato un intervento risolutivo. Il Governo è pertanto consapevole che si rende necessario e imprescindibile dare risposte concrete ed immediate ai soggetti interessati.
  A tal fine posso assicurare che il Ministero del lavoro, in raccordo con il Ministro per le disabilità, sentito l'INPS, sta elaborando un intervento normativo, le cui linee sono in via di definizione, al fine di giungere ad una celere definizione della questione che consenta il pieno sostegno economico agli invalidi civili parziali.
  Su questo punto specifico il Ministro Orlando risponderà proprio oggi in Assemblea ad un quesito del medesimo tenore nell'ambito del Question time.
  Per quanto riguarda la specifica questione relativa all'incremento «al milione» anche nei riguardi delle persone con invalidità parziale, ritengo che sia questione di assoluta priorità i cui profili ordinamentali e finanziari devono essere valutati con urgenza in una sede tecnica, al fine di giungere a un intervento risolutivo nel senso dell'equità e della piena tutela di soggetti svantaggiati.

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ALLEGATO 3

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021. Emendamenti C. 3208 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XII Commissione,

   esaminati gli identici emendamenti Scerra 11.3 e Pettarin 11.7, gli emendamenti Rossello 11.4, Bologna 11.8, gli identici emendamenti Berlinghieri 11.1 e Colaninno 11.12, l'emendamento Gemmato 11.9, gli identici emendamenti Berlinghieri 11.2 e Colaninno 11.13, gli emendamenti Colaninno 11.14, Mantovani 11.5 e 11.6, Gemmato 11.10 e 11.11, presentati al disegno di legge C. 3208 Governo recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021», trasmessi dalla XIV Commissione,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

   sull'emendamento Rossello 11.4.

e

PARERE CONTRARIO

   sulle restanti proposte emendative.