CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 ottobre 2021
671.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche ai regolamenti di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 19 maggio 2010, n. 95, e 1° febbraio 2010, n. 54 (Atto n. 300).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,

   esaminato l'atto del Governo n. 300, recante lo Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche ai regolamenti di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 19 maggio 2010, n. 95, e 1° febbraio 2010, n. 54, trasmesso alle Camere il 6 agosto 2021;

   preso atto degli elementi conoscitivi emersi nel corso dell'audizione del Segretario Generale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, svolta congiuntamente dalle Commissioni Affari esteri del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati il 6 ottobre 2021;

   condivise le finalità complessive del provvedimento in merito al riordino del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in chiave di aggiornamento alle nuove sfide per la diplomazia italiana, all'evoluzione normativa in tema di commercio internazionale e alle prassi attuative;

   apprezzata l'istituzione, all'articolo 1, di una nuova Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale, con l'obiettivo di raggiungere con maggiore efficacia la società civile nazionale e internazionale, coinvolgendola nella riflessione sulla politica estera e valorizzando le sinergie con uno dei fattori chiave del soft power italiano nel mondo, cioè la diplomazia culturale;

   evidenziato, in particolare, che la nuova Direzione generale assume le competenze in merito alla diffusione della lingua e della cultura italiane all'estero, anche attraverso la gestione della rete degli istituti di cultura e del sistema della formazione italiana nel mondo, ivi incluso il collegamento con gli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana;

   sottolineate le novità conseguentemente apportate alle competenze della Direzione Generale per la promozione del Sistema Paese, che conserva la responsabilità alla promozione della diffusione della tecnologia e della creatività italiane all'estero, anche attraverso il coordinamento e la gestione della rete degli addetti scientifici e spaziali, il cui reclutamento deve avvenire secondo procedure improntate a rigore e trasparenza, e alle questioni attinenti alle organizzazioni internazionali competente in ambito scientifico e tecnologico;

   evidenziata a tal proposito la necessità di riprodurre nel testo, come novellato, dell'articolo 5, comma 5, lettera b), del DPR n. 95 del 2010 il riferimento alla promozione della diffusione della «scienza», già contenuto nel previgente testo della disposizione, atteso che tale competenza non appare tra quelle confluite nella Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale;

   tenuto conto del parere espresso dal Consiglio di Stato in merito all'esigenza di scongiurare ambiguità in merito alle competenze del Ministero della Cultura nell'azione di recupero di beni culturali appartenenti al patrimonio culturale nazionale illecitamente esportati all'estero;

   apprezzato che la normativa proposta ribadisce la competenza primaria e un conseguente ruolo di coordinamento in capo al Direttore Generale per la promozione del Pag. 97Sistema Paese relativamente alle attività di promozione economica condotte dal Ministero e dalle amministrazioni vigilate;

   segnalata l'opportunità che l'Amministrazione del MAECI monitori nella pratica il funzionamento del nuovo modello organizzativo, con particolare riferimento all'efficacia della promozione culturale e che, in linea con quanto raccomandato dal Consiglio di Stato, valuti la possibilità di introdurre, se del caso, forme di raccordo e di monitoraggio in via di prassi, allo scopo di evitare la frammentazione e la dispersione dell'azione della rappresentanza del Sistema Paese all'estero;

   valutata con favore la ridenominazione della Direzione Generale per l'Europa con riferimento alla competenza alla politica commerciale internazionale, già incluse tra quelle assegnate alla stessa Direzione Generale, nell'obiettivo di dare risalto ad una responsabilità che ha acquisito crescente rilevanza per l'Amministrazione degli Affari esteri e per il Paese in generale;

   preso atto che la nuova disciplina inserisce nel regolamento di organizzazione del MAECI una specifica tabella che riunisce le dotazioni organiche delle varie categorie di personale del Ministero, al netto degli impiegati locali a contratto degli uffici all'estero e interviene in materia di organizzazione degli uffici all'estero;

   segnalata, a tal proposito, la necessità di un aggiornamento temporale del provvedimento con riferimento alla Tabella 1, di cui all'Allegato 1, recante la dotazione organica di personale del MAECI alla data del 30 settembre 2021, ormai superata,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:

   a) all'articolo 1, comma 1, lettera i), numero 1), dopo la parola: «diffusione», aggiungere le seguenti: «della scienza,»;

   b) all'articolo 1, comma 1, lettera n), capoverso 8-ter), lettera l), aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, ferme restando le competenze di tutela del Ministero della Cultura nell'azione di recupero di beni culturali appartenenti al patrimonio culturale nazionale illecitamente esportati all'estero»;

   c) all'Allegato 1, Tabella 1, sopprimere la seconda colonna recante la Dotazione organica del Personale del MAECI fino al 30 settembre 2021.

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ALLEGATO 2

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021 (C. 3208 Governo).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),

   esaminato per le parti di competenza il disegno di legge C. 3208 Governo, recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021;

   nell'esigenza di assicurare la rapida approvazione del provvedimento al fine di garantire quanto prima l'adeguamento del nostro ordinamento nazionale al quadro normativo europeo, anche in un'ottica di definizione e soprattutto di prevenzione di procedure di contenzioso;

   preso atto, in particolare, del dettato dell'articolo 3, che definisce princìpi e criteri direttivi specifici che il Governo deve osservare per l'attuazione della direttiva (UE) 2019/2121, finalizzata a facilitare le trasformazioni, fusioni e scissioni transfrontaliere delle aziende dell'Unione europea, apportando le opportune modifiche al codice civile e alla legge 31 maggio 1995, n. 218, che reca la riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato;

   segnalato come tra le direttive contenute nell'Allegato A si possa segnalare la direttiva (UE) 2019/2177 che, tra le altre cose, modifica la direttiva (UE) 2015/849, relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo,

DELIBERA DI RIFERIRE
IN SENSO FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 3

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),

   esaminata la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4);

   segnalata l'esigenza di rispettare il termine del 28 febbraio di ogni anno, previsto dalla legge n. 234 del 2012, per la presentazione alle Camere della Relazione, al fine di consentire al Parlamento l'esercizio di una funzione di valutazione programmatica sull'azione del Governo in sede europea rispetto all'anno di riferimento;

   apprezzato l'impegno profuso dal Governo italiano, in linea con gli indirizzi parlamentari espressi al riguardo, per la conclusione del negoziato sul nuovo Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, integrato dalle risorse di Next Generation EU: la sfida, ora, è rendere permanenti e strutturali i programmi di investimento comune, e dunque anche la condivisione del relativo debito;

   valutato positivamente il rilievo centrale attribuito dal Governo all'area mediterranea. Al riguardo, si sottolinea l'opportunità di definire un quadro organico per garantire la coerenza e sfruttare le possibili sinergie tra le azioni previste a favore dei Paesi del Nord Africa, nell'ambito della politica dell'UE per il vicinato meridionale, con quelle previste dall'UE nei confronti dell'intero continente africano, con particolare attenzione ai Paesi dell'area subsahariana e del Corno d'Africa;

   apprezzato, con riferimento alla crisi libica, il ruolo propulsivo del Governo per assicurare un più stretto coordinamento a livello europeo, nell'ambito del processo di Berlino a guida ONU, si evidenzia la necessità di promuovere tutte le azioni utili ad assicurare il mantenimento dell'appuntamento elettorale del 24 dicembre prossimo. Più in generale, appare opportuno rafforzare ed intensificare il dialogo politico tra l'UE e i suoi Stati membri e i partner meridionali per risolvere i conflitti e ridurre le tensioni nella regione, nonché promuovere tutte le iniziative utili al rispetto dei diritti umani e forme di cooperazione multilaterale per un nuovo sistema di sicurezza e cooperazione nel «Mediterraneo allargato»;

   apprezzato, altresì, l'impegno del Governo per mantenere la centralità del processo di allargamento nell'agenda europea e per preservarne credibilità e influenza, adoperandosi per mitigare gli effetti negativi a livello socio- economico generati dalla pandemia nei Paesi candidati e potenziali candidati; al riguardo, anche alla luce degli esiti del Vertice UE-Balcani del 6 ottobre 2021, si ribadisce l'opportunità di includere i Balcani occidentali nei programmi europei di approvvigionamento dei vaccini anti COVID-19; incrementare le risorse finanziarie erogate ai Balcani orientandole verso programmi di investimento e di sviluppo in sintonia con gli indirizzi del Recovery Fund e per la promozione di politiche occupazionali orientate ai giovani; coinvolgere le opinioni pubbliche dei Balcani nella Conferenza sul futuro dell'Europa;

   condiviso l'obiettivo del Governo di mantenere e consolidare l'alleanza globale strategica con gli Stati Uniti per sostenere i valori democratici a livello mondiale, la Pag. 100stabilità regionale e globale, la prosperità e la risoluzione dei conflitti, tenuto conto degli scenari in evoluzione e delle nuove sfide;

   evidenziata l'esigenza di proseguire nell'opera di rafforzamento del contingente di funzionari diplomatici presso il Servizio europeo per l'azione esterna,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 4

Indagine conoscitiva sull'efficacia del sistema di governance dell'azione esterna dell'Unione europea.

PROGRAMMA

  L'evoluzione degli ultimi anni dello scenario geopolitico internazionale ha consolidato la percezione di una strutturale debolezza dell'Unione europea come attore autorevole ed efficace della Comunità internazionale, debolezza che rischia di trascinare con sé un segmento importante del multilateralismo globale.
  La riluttanza degli Stati nazionali a cessioni di sovranità in questo ambito ha comportato il mantenimento del carattere intergovernativo di tale politica e la mancata comunitarizzazione delle relative decisioni.
  Conseguentemente, le istituzioni e il metodo della decisione europea in materia di relazioni esterne sono disciplinate dai Trattati nel segno del «freno di emergenza», che ha consentito fin qui ad ogni Stato membro di potere contare su un efficace potere di veto, smorzando l'impulso europeo in materia di azione estera.
  La tutela a geometrie variabili di singoli interessi nazionali ha, quindi, indebolito gradualmente il ruolo e l'immagine dell'Unione europea come attore globale efficace, autorevole e credibile.
  L'evolvere in negativo della geopolitica regionale – a partire dal fallimento delle primavere arabe, senza alcuna eccezione, dal conflitto siriano, dalla crisi migratoria degli anni 2015-2016, dalla catena di stragi e massacri su suolo europeo per mano del terrorismo fondamentalista, alla perdurante instabilità libica e saheliana – ha portato ad una stratificazione di delusioni nell'opinione pubblica europea ed extraeuropea, che sono alla base di sentimenti antieuropei e di pulsioni verso nuovi sistemi di alleanze che vedrebbero perdente l'impianto valoriale europeo.
  In tal senso, l'epilogo drammatico dell'impegno occidentale in Afghanistan con il suo preoccupante portato di insicurezza e sfide rappresenta un punto di svolta ineludibile, come ha dimostrato l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell con le proposte di riforma in materia di relazioni esterne dell'UE, che vanno ad integrare il dibattito già avviato da anni dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo sui temi del superamento del voto all'unanimità con l'astensione «costruttiva» per decisioni in materia di diritti umani, sanzioni e missioni civili; dell'esigenza di pervenire ad un vero «Ministro degli esteri» dell'UE; della rappresentanza europea presso il Consiglio di Sicurezza dell'ONU e di altre Organizzazioni internazionali.
  I lavori della Conferenza per il futuro dell'Europa sono in corso e potranno dare un contributo propositivo anche su questi temi, seppure sia diffusa la percezione di un rischio di scarsa incisività di tale esercizio se non sarà presa in seria considerazione la prospettiva di innovazione dei Trattati europei in materia di politica estera. Su questo il Governo italiano si è espresso in termini possibilisti, ad esempio promuovendo forme di integrazione più coraggiose per i Paesi terzi interessati all'adesione, a partire dai vicini Balcani Occidentali.
  Certamente è essenziale promuovere un dibattito più accurato sulle modalità nuove e innovative e affinare le leve di politica estera europea in chiave di maggiore efficacia ed efficienza in nome dei valori di pace e sicurezza, che sono il vero banco di prova per la tenuta di un progetto che ha fin qui assicurato ai popoli europei crescente prosperità e libertà dalla guerra.
  In quest'ottica, la Commissione europea e l'Alto Rappresentante hanno presentato il 17 febbraio 2021 una Comunicazione congiunta sul rafforzamento del contributo Pag. 102dell'UE per il multilateralismo basato su regole che indica la necessità di concentrarsi su «coerenza, unità e solidarietà» interne dell'UE come condizione per un'azione esterna più efficace, riconoscendo l'urgenza di rafforzare il coordinamento tra le istituzioni europee e gli Stati membri.
  L'efficacia dei meccanismi di governo delle relazioni esterne dell'UE, delineati in forma tendenzialmente unitaria dal Trattato di Lisbona, può costituire oggi un importante ambito di approfondimento per la Commissione Affari esteri e comunitari, poiché rinvia ad un insieme complesso e potenzialmente assai vasto di attività – dalla PESC alla cooperazione allo sviluppo e all'aiuto umanitario – collegate tra loro al fatto di contribuire, singolarmente o in combinazione reciproca, alla partecipazione dell'UE al sistema di relazioni internazionali.
  Una simile disamina, quindi, trascende il mero metodo di deliberazione e l'interpretazione dei Trattati europei per investire la volontà politica dei leader europei rispetto alla costruzione di un «interesse comune europeo», consapevoli che soltanto l'«unione fa la forza» in un mondo multipolare e competitivo.
  Tutto ciò premesso, un'indagine conoscitiva in un campo che ha per orizzonte normativo l'intreccio tra il titolo V del TUE con la Parte V del TFUE potrà giovare ad un approfondimento della riflessione sui temi sopra richiamati ed una crescita di consapevolezza sull'esigenza di affrontare coerenti scelte di campo in sede europea in un contesto internazionale in rapida evoluzione, caratterizzato dalla interconnessione tra i fenomeni e da una crisi generalizzata dei fora multilaterali, alla quale occorre porre rimedio nell'interesse al mantenimento di pace e sicurezza globali.
  L'indagine conoscitiva potrà in concentrarsi sulla valutazione di possibili proposte di riforma dei Trattati in materia di azione esterna, percepite ormai come ineludibili se davvero si condivide l'obiettivo del rafforzamento dell'UE come attore globale, prospettando un contributo conoscitivo contestuale ai lavori della Conferenza per il futuro dell'Europa.
  In tale direzione l'indagine consisterà nell'acquisire il punto di vista e l'expertise dei protagonisti istituzionali delle relazioni esterne dell'Unione europea, nonché di esperti in grado di rappresentare la praticabilità di eventuali scenari evolutivi.

  Termine dell'indagine:

   30 giugno 2022

  Soggetti da audire:

   Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale;

   Sottosegretario di Stato per gli affari europei;

   Rappresentante permanente d'Italia presso l'Unione europea;

   Direttore Generale del MAECI per l'Unione europea;

   Rappresentanti delle Istituzioni europee (Alto Rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Commissari europei competenti, Segretario generale del SEAE, Rappresentanza della Commissione europea in Italia);

   rappresentanti diplomatici di Stati membri dell'UE;

   esperti nei settori dell'azione esterna dell'UE (PESC, politica commerciale comune, cooperazione allo sviluppo, aiuto umanitario);

   accademici.