CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 maggio 2021
595.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-06081 Squeri: Sul costo e sull'approvvigionamento delle materie prime per le imprese italiane.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, Grazie Onorevole!

  Con riferimento all'atto in parola, tengo a precisare in via preliminare che negli ultimi tempi è emersa la vulnerabilità del nostro sistema produttivo in termini di approvvigionamento di materie prime, posto che le imprese italiane ed europee spesso dipendono dall'importazione di materie prime critiche (ossia le materie prime più rilevanti dal punto di vista economico, il cui approvvigionamento presenta un alto profilo di rischio per le filiere industriali e non solo).
  La ripresa dell'economia e della domanda cinese, insieme ai pesanti disagi nella logistica e nei trasporti legati alla crisi pandemica, hanno provocato sul mercato carenza negli approvvigionamenti di numerosi beni utilizzati dal sistema industriale come input di produzione per le successive trasformazioni.
  Come già anticipato in risposta al Question Time dell'On. Benamati, il tema è anche al centro del dibattito europeo come dimostra la presentazione da parte della Commissione Europea del «Piano d'azione sulle Materie Prime Critiche» ovvero l'Alleanza per le materie prime con l'obiettivo di stimolare gli Stati membri ad elaborare strategie per incoraggiare l'economia circolare, per aumentare il pool di fornitori, rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo finalizzati alla ricerca di nuovi giacimenti, materiali sostitutivi e garantire così una fornitura geograficamente diversificata e sostenibile.
  Come ho già detto, una risposta armonizzata a livello europeo permetterebbe di garantire l'approvvigionamento delle materie prime e sostenere lo sviluppo competitivo delle imprese italiane, anche attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, il rientro in Italia (o in Europa) di segmenti produttivi delocalizzati, nonché attraverso la promozione dello sviluppo di filiere funzionali. Obiettivo finale è quello di rendere le catene del valore più sicure e resilienti all'imprevedibilità delle variabili del commercio mondiale e, conseguentemente, invertire la tendenza al rialzo di prezzi.
  Per quanto attiene specificamente ai prezzari dei materiali da costruzione in applicazione del Codice dei contratti pubblici, come riferito anche dal Viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili il 6 maggio scorso in VIII Commissione Camera, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili rileva, con proprio decreto, le variazioni percentuali annuali dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi relativamente ai contratti di lavori affidati prima dell'entrata in vigore del nuovo «Codice dei contratti pubblici» (D.lgs 50/2016) e in corso di esecuzione. A tal fine, si avvale della Commissione consultiva centrale per il rilevamento del costo dei materiali da costruzione. Mentre, per i contratti relativi al nuovo Codice, con riferimento ai prezzari, è previsto che il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni sia determinato sulla base dei prezzari regionali aggiornati annualmente.
  In conclusione, dunque, si rappresenta che è massima l'attenzione del Governo sulla tematica in parola, al fine di evitare fenomeni speculativi e tutelare gli operatori del settore.

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ALLEGATO 2

5-06082 Benamati: Sul costo e sull'approvvigionamento del rottame ferroso per il settore siderurgico e ricadute sulla competitività della manifattura nazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, Grazie Onorevole!

  In via preliminare, si ribadisce anche in questa sede che il settore siderurgico è un settore strategico, imprescindibile per garantire competitività alle attività produttive del nostro Paese.
  Tale settore, infatti, oltre a concorrere alla creazione della ricchezza di ogni nazione industrializzata, ha il grande merito di creare occupazione, sia direttamente (oggi è previsto l'impiego di circa 70.000 addetti nel citato settore) che indirettamente, mediante la sua filiera a valle, che vede una pluralità di settori manifatturieri ad esso connessi, per i quali l'acciaio costituisce la materia prima fondamentale.
  Il principale settore di utilizzo dell'acciaio è quello delle costruzioni, con una quota pari al 36,5 per cento (comprensivo delle nuove costruzioni intese sia come investimenti del genio civile che nuove costruzioni private, oltre alle attività di manutenzione). Tra gli altri grandi utilizzatori di questa materia prima ritroviamo: la meccanica, con il 20,2 per cento, i prodotti in metallo con il 18,7 per cento (esclusa la carpenteria strutturale, utilizzata nelle costruzioni) e l'automotive con il 17,1 per cento, gli elettrodomestici (3,2 per cento), gli altri mezzi di trasporto (2,7 per cento) nonché altri settori di utilizzo (1,5 per cento).
  Tanto premesso, si concorda con gli Onorevoli interroganti nel ritenere la produzione di acciaio fondamentale per il nostro Paese.
  Quanto all'aspetto dell'aumento dei prezzi delle materie prime sollevato con l'atto in discussione (che nello specifico si riferisce anche all'esportazione dei rottami ferrosi verso impianti siderurgici di Paesi concorrenti), si precisa che il tema è già oggetto di attenzione da parte del Governo (come ho avuto modo di dichiarare nel corso di un'interrogazione tenutasi anche in X Commissione Senato la scorsa settimana).
  In proposito, informa altresì che il tema è anche al centro del dibattito Europeo. Il 3 settembre scorso, infatti, la Commissione Europea ha presentato il «Piano d'azione sulle Materie Prime Critiche», accompagnato dalla nuova lista di «materie prime critiche» e da un rapporto prospettico. Tale lista rappresenta uno strumento per promuovere la consapevolezza, la ricerca e l'innovazione volte a migliorare le dinamiche del commercio internazionale, per contrastare misure di distorsione degli scambi, al fine di raggiungere una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti.
  Sempre lo scorso settembre, la Commissione ha lanciato l'Alleanza per le materie prime (Raw Material Alliance) coinvolgendo gli stakeholders allo scopo di identificare progettualità strategiche di rilevanza europea. Obiettivo è quello di stimolare gli Stati membri ad elaborare strategie per incoraggiare l'economia circolare, per aumentare il pool di fornitori, rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo finalizzati alla ricerca di nuovi giacimenti, materiali sostitutivi e garantire così una fornitura geograficamente diversificata e sostenibile.
  In conclusione, si rappresenta che il Governo ritiene strategico delineare un quadro europeo, finalizzato ad addivenire a soluzioni, possibilmente armonizzate, per garantire l'approvvigionamento delle materie prime e sostenere lo sviluppo competitivo delle imprese italiane.

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ALLEGATO 3

5-06083 Sut: Sul rifinanziamento della cosiddetta «Nuova Sabatini – Beni strumentali».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al quesito posto dall'on. Sut in merito alla misura agevolativa Nuova Sabatini – Beni strumentali, colgo l'occasione per sottolineare ancora una volta che tale misura costituisce uno dei principali strumenti agevolativi nazionali e persegue l'obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle PMI, attraverso il sostegno all'acquisto, o acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d'impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.
  La rilevanza dello strumento per il sistema produttivo è confermata dal forte interesse mostrato sia da parte delle PMI beneficiarie che dai soggetti finanziatori (banche/intermediari finanziari), fin dall'avvio dell'intervento.
  Nello specifico, a partire dal 2014, le PMI che hanno deciso di consolidare e riqualificare i propri assetti tecnico-produttivi, usufruendo della misura, sono più di 67.000, con un investimento medio di circa 201.000 euro. A testimonianza dell'efficacia registrata dallo strumento, si fa presente che l'ammontare complessivo dei finanziamenti concessi alle PMI da banche e intermediari finanziari a valere sulla misura è pari a oltre 25 miliardi di euro, per un numero complessivo di domande ricevute pari a 126.237 e un importo totale del contributo impegnato pari a circa 2,1 miliardi di euro.
  Segnalo che la legge di bilancio 30 dicembre 2020, n. 178 ha introdotto una nuova modalità di erogazione del contributo in un'unica soluzione (in luogo delle sei quote annue originariamente previste), determinando una maggiore attrattività della misura per l'utenza target di riferimento. Si è registrato quindi, un notevole incremento delle richieste di prenotazione di contributo trasmesse da banche/intermediari finanziari, rispetto al dato riferito all'analogo periodo dell'anno precedente (gennaio 2020 - maggio 2020).
  Nello specifico, il progressivo incremento del volume di risorse prenotate registrato nell'ultimo periodo, ha determinato il passaggio da una media di assorbimento mensile delle risorse pubbliche di circa 32 milioni di euro nel periodo gennaio 2020 - maggio 2020 a una media di circa 92 milioni di euro nel periodo gennaio 2021 - maggio 2021; in particolare, nel corrente mese di maggio, le risorse prenotate da banche/intermediari finanziari ammontano a euro 126.377.937,63, registrando il dato più alto dall'inizio dell'operatività della misura.
  A fronte del sopraindicato trend di crescita delle prenotazioni, le risorse ad oggi disponibili per la misura derivanti dagli stanziamenti di legge ammontano a circa 93 milioni di euro.
  Alla luce di quanto rappresentato, considerata la strategicità della misura, si conferma che l'integrazione del fondo sarà oggetto di valutazione a livello governativo nel quadro delle misure previste per il rilancio dell'economia, allo scopo di garantire l'efficacia e la continuità del suddetto strumento di sostegno alle PMI.

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ALLEGATO 4

5-06084 Moretto: Iniziative a sostegno del settore della distribuzione automatica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, Grazie Onorevole.

  Il termine distribuzione automatica è un termine tecnico con cui si indica la distribuzione di beni e servizi, ovvero tutta l'attività di vendita e di somministrazione di prodotti alimentari e non, per mezzo di un distributore automatico.
  Come messo in luce anche dagli Onorevoli interroganti, negli ultimi anni il settore della distribuzione automatica è cresciuto in modo esponenziale e senz'altro la crisi da periodo Covid può aver fatto registrare un calo delle vendite anche in questo settore, per l'operatività di una serie di misure di contenimento dei contagi (tra cui l'introduzione dello smart working per la PA e gli uffici privati, il protrarsi della didattica a distanza per scuole e università, il divieto di visite dei parenti negli ospedali e nelle strutture sanitarie).
  A detto calo, si è fatto fronte con il decreto-legge 34 del 2020, recante Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (anche detto Decreto Rilancio), il quale all'art. 28-bis ha previsto che, in caso di contratti di appalto e di concessione che prevedono la corresponsione di un canone a favore dell'appaltante o del concedente e che hanno come oggetto il servizio di somministrazione di alimenti e bevande mediante distributori automatici presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, le università e gli uffici e le amministrazioni pubblici, mostrino un calo del fatturato conseguito dal concessionario per i singoli mesi interessati dall'emergenza epidemiologica da COVID-19 superiore al 33 per cento, le amministrazioni concedenti attivano la procedura di revisione del piano economico finanziario prevista dall'articolo 165, comma 6, del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, al fine di rideterminare, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e per il solo periodo interessato dalla citata emergenza, le condizioni di equilibrio economico delle singole concessioni.
  In tale direzione, pertanto, resta fermo l'impegno del Governo di continuare a tutelare anche il citato comparto, come dimostra l'adozione delle misure di sostegno adottate sinora, che si possono riferire in generale anche a tale settore, tra cui, si segnala, per quanto di competenza, la messa in campo dei contributi a fondo perduto per il sostegno alle imprese, per oltre 15 miliardi di euro, misura che ha l'obiettivo di raggiungere una platea ancora più ampia di beneficiari, consentendo l'accesso ai contributi a 370 mila partite Iva in più.

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ALLEGATO 5

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica tunisina sullo sviluppo di una infrastruttura per la trasmissione elettrica finalizzata a massimizzare gli scambi di energia tra l'Europa ed il Nord Africa, fatto a Tunisi il 30 aprile 2019 (C. 3038 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,

   esaminato il testo del disegno di legge recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica tunisina sullo sviluppo di una infrastruttura per la trasmissione elettrica finalizzata a massimizzare gli scambi di energia tra l'Europa ed il Nord Africa, fatto a Tunisi il 30 aprile 2019» (C. 3038 Governo, approvato dal Senato),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 6

Disposizioni concernenti la rinegoziazione dei contratti di locazione di immobili destinati ad attività commerciali, artigianali e ricettive per l'anno 2021 in conseguenza dell'epidemia di COVID-19 (C. 2763 Zucconi).

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 1.

  Sopprimerlo.

  Conseguentemente, sopprimere gli articoli 2, 3, 4, 5 e 6.
1.1. Benamati, Barelli, Binelli, Moretto, Sut.

  Al comma 1, sostituire le parole: un nuovo contratto sottoscritto con le seguenti: un'apposita rinegoziazione contrattuale sottoscritta dalle parti che si avvalgono dell'assistenza degli Uffici di conciliazione e di mediazione istituiti.

  Conseguentemente sostituire il comma 3 con il seguente:

  3. La possibilità di rinegoziare il contratto di locazione ai sensi del comma 1 decorre per 12 mesi a partire dalla data di entrata in vigore della presente legge.
1.4. Zucconi, Caiata, De Toma.

  Al comma 1, sostituire le parole: un nuovo contratto sottoscritto con le seguenti: un'apposita rinegoziazione contrattuale sottoscritta dalle parti che si avvalgono dell'assistenza degli Uffici di conciliazione e di mediazione istituiti.

  Conseguentemente, al comma 3, sostituire le parole: stipulare un nuovo contratto di locazione con le seguenti: rinegoziare il contratto di locazione.
1.2. Zucconi, Caiata, De Toma.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

  1-bis. Ai fini della registrazione del contratto, l'Ufficio di conciliazione e di mediazione della Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura competente trasmette il contratto rinegoziato sottoscritto alla sede dell'Agenzia delle Entrate competente.
1.5. Zucconi, Caiata, De Toma.

  Al comma 3, sostituire le parole da: dal 1° gennaio 2021 fino alla fine del comma con le seguenti: per 12 mesi a partire dalla data di entrata in vigore della presente legge.
1.3. Zucconi, Caiata, De Toma.

ART. 2.

  Al comma 3, sostituire le parole: 900 milioni di euro per l'anno 2021 con le seguenti: 300 milioni di euro per l'anno 2021 e di 600 milioni di euro per l'anno 2022.

  Conseguentemente:

   al comma 4, sostituire le parole: per l'anno 2020 con le seguenti: per il periodo d'imposta relativo all'applicazione della rinegoziazione medesima.

   al comma 5, sostituire le parole: 1,6 miliardi di euro per l'anno 2021 con le seguenti: 600 milioni di euro per l'anno 2022 e di 1.000 milioni di euro per l'anno 2023.
2.2. Zucconi, Caiata, De Toma.

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  Al comma 6, sostituire le parole: il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo con le seguenti: il Ministro del turismo.
2.1. Zucconi, Caiata, De Toma.

ART. 3.

  Al comma 1, sostituire le parole: e fino al 1° maggio 2021 con le seguenti: ed entro il 1° maggio di ciascuno degli anni 2022 e 2023.
3.1. Zucconi, Caiata, De Toma.

ART. 4.

  Al comma 1, sostituire le parole: Per i mesi da gennaio a giugno 2021, con le seguenti: A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e per i successivi sei mesi.

  Conseguentemente:

   al comma 1, dopo le parole: in bassa aggiungere le seguenti: e media.

   al comma 2, sostituire le parole: dal 1° gennaio al 31 giugno 2021, con le seguenti: nei sei mesi successivi alla data di entrata in vigore della presente legge.

   sostituire le parole: superiore a 3,3 kW con le seguenti: fino ad un massimo di 100 kW.

   sostituire le parole: 3 kW con le seguenti: 100 kW.

   al comma 3, primo periodo, sostituire le parole: 500 milioni di euro per l'anno 2021 con le seguenti: 200 milioni di euro per l'anno 2021 e di 300 milioni di euro per l'anno 2022.
4.1. Zucconi, Caiata, De Toma.

ART. 6.

  Sostituirlo con il seguente:

Art. 6.
(Copertura finanziaria)

  1. Agli oneri di cui agli articoli 2 e 4, quantificati in euro 500 milioni per l'anno 2021, in euro 1500 milioni per l'anno 2022 e in euro 1000 milioni per l'anno 2023, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 12, comma 1, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26.
6.1. Zucconi, Caiata, De Toma.