CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 marzo 2021
545.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Disegno di legge di conversione del decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri (C. 2915 Governo).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge di conversione del decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri;

   esaminate, in particolare, le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 2, del provvedimento, che trasferiscono al Ministero della Transizione ecologica le funzioni e i compiti spettanti allo Stato relativi allo sviluppo sostenibile, anche in materia di attuazione e gestione della Convenzione di Washington (CITES) e dei relativi regolamenti europei, nonché di rapporti con organizzazioni internazionali e rapporti con l'Unione europea nel settore dell'energia, ferme restando le competenze del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale;

   evidenziato che, visto il ruolo centrale che il Ministero della Transizione ecologica assumerà nell'attuazione dei princìpi cardine e nel perseguimento degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, sarà da tenere di volta in volta nella adeguata considerazione il ruolo del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale quale Amministrazione dello Stato titolata alla gestione dei negoziati internazionali anche sulle questioni di rilievo ambientale, come nel caso della COP26;

   valutata, inoltre, la disposizione di cui all'articolo 6, comma 2, lettera d), che, definendo le attribuzioni del nuovo Ministero del Turismo, gli assegna, tra le altre, competenze in materia di relazioni con l'Unione europea e internazionali nel settore del turismo, fatte salve le competenze del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale;

   ritenuto, a tal fine, significativo richiamare il turismo delle radici, la cui competenza resterebbe attribuita al MAECI, quale settore strategico dell'economia italiana da cui in futuro potranno tornare a derivare significativi flussi economici in entrata, una volta superata la crisi pandemica,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Risoluzioni nn. 7-00161 Delmastro delle Vedove, 7-00163 Orsini, 7-00561 Formentini e 7-00574 Quartapelle Procopio: Sugli sviluppi della situazione in Venezuela.

TESTO UNIFICATO DELLE RISOLUZIONI PRESENTATO DALLA DEPUTATA QUARTAPELLE PROCOPIO E APPROVATO DALLA COMMISSIONE

   La III Commissione

   premesso che,

    lo scorso 6 dicembre Nicolás Maduro ha dichiarato di aver vinto le elezioni legislative del Venezuela, non ritenute però valide dall'UE. L'astensione è stata del 69 per cento, il dato più alto degli ultimi dieci anni. Con l'80 per cento delle schede scrutinate il suo partito, il Partido socialista unido de Venezuela (PSUDV), si è assicurato il 67,6 per cento dei voti, contro il 18 incassato dalle altre formazioni;

    intanto pochi giorni fa è stata espulsa dal Paese – decisione decretata da Nicolás Maduro e attuata dal suo ministro degli Esteri, Jorge Arreaza – l'Ambasciatrice dell'Unione europea, Isabel Brilhante Pedrosa, in risposta alle sanzioni imposta dall'Unione europea. Arreaza ha giustificato l'espulsione dichiarando che l'Unione europea ha già imposto sanzioni nei confronti di 55 persone in Venezuela, senza avere nessuna autorità morale o legale per farlo. Altre quattro lettere di protesta sono state consegnate dal cancelliere venezuelano ai rappresentanti diplomatici di Spagna, Francia, Germania e Paesi Bassi in risposta alle nuove sanzioni che l'Ue ha determinato, lunedì 22 febbraio, contro 19 funzionari del regime. Le sanzioni dell'Ue rispondono alle elezioni legislative del 6 dicembre scorso, svoltesi senza il riconoscimento dell'OSA e della stessa Unione europea; le sanzioni individuali colpiscono soggetti del regime (politici, giudici, militari) ritenuti responsabili di gravi violazioni di diritti umani e colpevoli di aver contribuito all'alterazione della democrazia e delle procedure elettive e parlamentari;

    il nuovo Parlamento venezuelano derivante da quelle elezioni – che però non sono state riconosciute valide dall'UE –, insediatosi a gennaio 2021 e che non gode del riconoscimento di tutta la comunità internazionale, è tornato in mano a Maduro e che ha già cominciato quella che ha tutta l'aria di una epurazione politica. Infatti, la Contraloría General de la República ha inabilitato Juan Guaidó e altri 27 parlamentari eletti nel 2015: nessuno di loro potrà ricoprire una carica istituzionale per i prossimi 15 anni. Il motivo di tale decisione risiede, secondo la Contraloría General de la República, nel fatto che le persone inabilitate si sarebbero rifiutate di offrire una dichiarazione giurata relativa al loro patrimonio a conclusione del mandato;

    considerando che:

    la già gravissima crisi politica, economica, istituzionale, sociale e umanitaria in Venezuela si è ulteriormente acuita, diventando drammatica durante la pandemia;

    circa cinque milioni di venezuelani hanno già abbandonato il Paese, l'80 per cento di essi sono sfollati nei Paesi della regione. Secondo l'UNHCR la crisi dei profughi venezuelani è la seconda più grave al mondo dopo quella siriana e, secondo le stime, entro la fine del 2020 il numero complessivo di persone in fuga da una situazione in costante peggioramento nel paese, supererà i 6,5 milioni;

    è necessario e urgente continuare a sostenere tutti gli sforzi a favore di una soluzione politica, pacifica e democratica alla crisi del Venezuela e continuare a Pag. 76costruire le condizioni per un confronto tra il governo e l'opposizione perché si verifichino le condizioni minime per svolgere un processo elettorale credibile che porti a elezioni presidenziali e parlamentari libere, giuste e trasparenti, quindi libero e democratico; che deve portare ad una riforma del Consiglio nazionale elettorale che ne garantisca la piena indipendenza, la fine dell'ingerenza del Tribunale Supremo nel funzionamento interno e nella scelta dei dirigenti dei partiti politici di opposizione, la garanzia di un accesso paritetico ai mezzi d'informazione, l'aggiornamento dei registri elettorali con l'inclusione dei venezuelani all'estero e la riabilitazione dei leader politici di opposizione oggi in carcere o nell'esilio,

impegna il Governo:

   ad assumere tempestivamente ogni iniziativa di competenza in ambito internazionale che sia ritenuta utile per favorire il dialogo tra l'opposizione democratico e, per quanto possibile, il regime di Nicolas Maduro, per cercare di favorire una transizione pacifica e democratica che conduca a nuove elezioni presidenziali e politiche libere e trasparenti;

   ad adoperarsi in sede europea e nei rapporti con gli USA, con i Paesi del Gruppo internazionale di contatto, del Gruppo di Lima e con le democrazie occidentali non parte dell'Unione europea per giungere al più presto ad una posizione univoca per sostenere un dialogo e negoziato con la partecipazione di tutti gli attori politici e della società civile che porti a processi credibili, inclusivi e democratici, comprese le elezioni locali, presidenziali e legislative, continuando a considerare Juan Guaidó ed altri rappresentanti dell'opposizione democratica come attori importanti ed interlocutori privilegiati;

   a chiedere, altresì, nei rapporti bilaterali con il Venezuela e in tutti i consessi internazionali, di garantire la pienezza dei diritti politici e civili, la libertà e la sicurezza di tutti i membri dell'opposizione, in particolare dei membri dell'Assemblea Nazionale eletta nel 2015, specialmente di Juan Guaidó ed altri rappresentanti dell'opposizione democratica;

   ad attivarsi per prestare immediatamente soccorso ai connazionali italiani in pericolo, per favorire l'ingresso senza impedimenti di aiuti umanitari nel Paese, al fine di evitare che la crisi umanitaria e sanitaria si aggravi ulteriormente;

   a chiedere l'immediata scarcerazione delle centinaia di prigionieri politici detenuti nelle strutture di polizia e di intelligence venezuelane, tra i quali figurano anche alcuni venezuelani con cittadinanza italiana e ad assicurare il pieno rispetto dei diritti umani e politici nell'intero Paese.
(8-00101) «Quartapelle Procopio, Formentini, Orsini, Delmastro Delle Vedove, Di Stasio».