CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 marzo 2021
545.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05454 Iezzi: Sulle iniziative adottate per garantire l'applicazione delle misure di ordine pubblico anti-assembramento nella città di Milano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

   in merito ai fatti oggetto dell'interrogazione riconducibili a casi di violazione delle disposizioni «anti assembramento» registrate in alcune zone della movida milanese, il Prefetto di Milano ha riferito di aver costantemente garantito, in seno al Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica e con il puntuale supporto delle Forze di Polizia e delle Polizie locali interessate, l'adozione di idonei dispositivi di controllo del territorio finalizzati ad assicurare il rispetto delle disposizioni sanitarie nei luoghi di tradizionale incontro e frequentazione cittadina, con peculiare riguardo alle aree del divertimento.
   In tal senso, e con specifico riferimento ai fatti della serata del 27 febbraio scorso, la locale Questura definì con tempestività, in sede di tavolo tecnico, servizi di controllo e di ordine e sicurezza pubblica volti a scongiurare il pericolo di assembramenti e a garantire il rispetto delle misure anti-contagio vigenti, concentrandosi sugli ambiti territoriali noti come consueti siti di aggregazione di frequentatori di giovane età.
   Tenuto conto, pertanto, dell'esigenza di assicurare una diffusa presenza di presidi del territorio, l'area della Darsena è stata oggetto di specifiche disposizioni operative, che sulla base del prevedibile maggiore afflusso nelle ore pomeridiane, hanno implicato la predisposizione di equipaggi dedicati della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, coadiuvati dalla Polizia Locale, in particolare intervenuta presso i punti di accesso alle aree pedonali lungo il Naviglio Grande, nonché lungo la Darsena.
   Le criticità registrate durante la serata sono state in parte riconducibili, oltre che all'affollamento dei frequentatori dei locali nell'area in questione, alla contestuale presenza in loco di alcuni rappresentanti del gruppo anarchico «Galipettes occupato», che avevano allestito una consolle musicale tra la Darsena e il Naviglio Grande. Sono ad oggi in corso gli accertamenti necessari alla individuazione delle responsabilità ed alla comminazione delle conseguenti sanzioni.
   Le valutazioni conseguenti alla gestione dei fatti del 27 febbraio scorso hanno consentito di ricalibrare i servizi di controllo dell'area posti in essere già a partire dalla successiva giornata – in occasione della quale, grazie all'utilizzo di 100 transenne, 12 punti di accesso e l'impiego di 180 uomini delle Forze dell'ordine coadiuvate da ulteriori pattuglie della Polizia locale, non sono emerse criticità di rilievo. Inoltre, gli elementi emersi sono stati oggetto di approfondimento anche in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, svoltosi presso la Prefettura il 3 marzo scorso. Nella circostanza, il consesso ha condiviso l'esigenza di predisporre un sistema di controllo e filtraggio dei numerosi accessi che, attraverso il supporto dei pubblici esercenti e senza comportare la chiusura delle aree a rischio di sovraffollamento, consente di regolare le presenze in ragione delle caratteristiche dei luoghi e nel pieno rispetto delle disposizioni per il contenimento della diffusione virale.
   Segnalo inoltre che le Forze di polizia realizzano un costante adeguamento dei dispositivi di controllo delle aree in questione per garantirne la massima efficacia e rispondenza alla situazione concreta e alle contingenti necessità sanitarie. Pag. 52
   Con riferimento all'ulteriore vicenda segnalata dagli Onorevoli interroganti, relativa alla manifestazione avvenuta il 5 marzo scorso di fronte al Consolato del Senegal, informo che la Questura di Milano, attraverso la predisposizione di un idoneo dispositivo di controllo, ha consentito di limitare le azioni di dimostrazione inscenate dal gruppo di manifestanti – pari a circa 40 persone – senza ulteriori turbative dell'ordine pubblico. L'intervento delle Forze di polizia ha consentito, altresì, al Vice Console del Senegal un'efficace interlocuzione con gli autori del presidio che ha contribuito a rasserenare il clima.
   Su un piano più generale, si assicura che le autorità provinciali delle Forze di polizia sono costantemente impegnate a garantire, su tutto il territorio nazionale, il rispetto delle misure di prevenzione del contagio attraverso una costante e capillare attività di controllo. In quest'ottica segnalo che dal primo gennaio 2021 allo scorso 8 marzo sono state controllate oltre 6.350.000 persone, ne sono state sanzionate più di 75.000 mentre 900 sono state denunciate per inosservanza delle misure di quarantena.

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ALLEGATO 2

5-05455 Magi: Sui ritardi nella definizione delle domande di regolarizzazione dei lavoratori stranieri da parte delle prefetture.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

   la procedura di emersione dei rapporti di lavoro irregolari, prevista dal Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 è gestita dagli Sportelli Unici per l'Immigrazione presso le Prefetture.
   I requisiti per accedere al procedimento e le fasi della procedura sono stati disciplinati da due decreti interministeriali, il primo dei quali adottato il 27 maggio 2020 su iniziativa del Ministero dell'interno, alla vigilia dell'inizio della procedura, il secondo l'8 settembre 2020, su iniziativa del Ministero del Lavoro.
   In origine il termine per la presentazione delle domande era stato fissato al 15 luglio 2020, ma successivamente esso è stato prorogato al 15 agosto. Complessivamente sono state presentate 207.542 domande.
   Per la gestione di tale complesso procedimento è stato predisposto uno specifico applicativo informatico, mentre sul sito ministeriale è stato pubblicato materiale informativo di carattere giuridico e tecnico-operativo sull'emersione dei rapporti di lavoro.
   A seguire si è svolta una serie di videoconferenze con i responsabili degli Sportelli, allo scopo di focalizzare le criticità emerse nelle varie fasi della complessa procedura, nell'ottica di fornire un indirizzo univoco sulla casistica di maggiore incidenza e per standardizzare le risposte ai quesiti.
   Occorre anche rilevare su un piano generale che rallentamenti nella trattazione delle istanze sono stati determinati sia dalla complessità degli adempimenti procedurali, che investono le competenze intrecciate di più Amministrazioni (Prefettura, Questura, Ispettorato territoriale del lavoro, INPS), articolandosi in complesse fasi sub-procedimentali, sia soprattutto dagli effetti della pandemia che ha limitato la funzionalità delle strutture periferiche, il cui personale ha dovuto (quando possibile) lavorare da remoto e ridurre gli appuntamenti con l'utenza.
   In ogni caso, per far fronte al carico di lavoro, il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 ha previsto un apposito procedimento volto ad utilizzare, per un periodo non superiore a sei mesi, prestazioni di lavoro a termine tramite un'agenzia di somministrazione di lavoro e, in considerazione della complessità della relativa procedura e dell'oggettiva difficoltà di stipulare entro il 2020 contratti con i lavoratori, è stato altresì disposto lo slittamento al 2021 della copertura di spesa necessaria.
   Pertanto, per attuare le previsioni del predetto decreto-legge, è stato adottato un provvedimento in data 29 maggio 2020 per l'individuazione della stazione appaltante per l'espletamento, previa indagine di mercato, di una procedura negoziata (senza previa pubblicazione di un bando) tramite piattaforma CONSIP. Al termine del procedimento di gara, l'Amministrazione ha disposto l'aggiudicazione definitiva il 18 novembre 2020. Successivamente, il 22 dicembre 2020, è stato sottoscritto l'Accordo quadro con la società aggiudicataria, e lo scorso 16 febbraio è stato stipulato il relativo contratto attuativo. A seguire, l'annuncio della selezione di 800 unità di personale è stato pubblicato il 5 gennaio. Sono pervenute 20.061 candidature e tra di esse sono state selezionate le 800 unità che svolgeranno attività amministrativa di supporto agli Sportelli Unici per l'immigrazione e che saranno assegnate a ciascuna sede proporzionalmente al numero delle istanze di emersione pervenute. Pag. 54
   La società aggiudicataria procederà alla stipula dei contratti di lavoro individuali e i lavoratori avranno il profilo di assistente amministrativo.
   Si confida che entro questo mese i lavoratori selezionati potranno essere operativi e così contribuire ad accelerare le procedure di regolarizzazione.

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ALLEGATO 3

5-05456 Ceccanti: Sulle misure adottate per garantire la sicurezza dei giornalisti Claudio Brambilla e Luisa Biella.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

   gli Onorevoli interroganti richiamano l'attenzione sull'episodio dell'incendio, verosimilmente di natura dolosa, sviluppatosi in Merate la sera del 12 ottobre u.s., che ha riguardato le autovetture di due giornalisti del network d'informazione «merateonline».
   All'evento è stata attribuita la massima importanza investigativa e le relative indagini sono attualmente condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Lecco.
   In merito alle misure adottate per la tutela dei due giornalisti, in occasione della Riunione Tecnica di Coordinamento Interforze tenutasi lo scorso 16 ottobre in Prefettura, è stata confermata una misura tutoria già attivata in via d'urgenza dal Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri il 13 ottobre scorso presso le abitazioni dei giornalisti e la sede della testata giornalistica. Successivamente, il 17 dicembre 2020, le misure tutorie a favore dei giornalisti sono state prorogate fino al 31 marzo 2021.
   Con riferimento al fenomeno delle intimidazioni nei confronti dei giornalisti, rammento che, con Decreto del Ministro dell'interno, datato 21 novembre 2017, è stato istituito presso il Ministero dell'interno il «Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti».
   Il suddetto Centro di Coordinamento, attraverso il potenziamento degli strumenti di monitoraggio e lo scambio di informazioni tra i diversi soggetti interessati, promuove approfondimenti ed analisi sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti e formula proposte finalizzate alla individuazione di mirate strategie di prevenzione e contrasto.
   In seguito, con decreto del Capo della datato 10 settembre 2018, è stato costituito l'Organismo permanente di supporto al citato Centro di Coordinamento, quale sede privilegiata di confronto tra referenti del mondo dell'informazione e rappresentanti delle articolazioni dipartimentali competenti ratione materiae, al fine di individuare a livello operativo gli interventi più idonei rispetto alle criticità contestuali. L'Organismo in questione:

   effettua un costante monitoraggio del fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti anche mediante l'analisi dei dati forniti dalle articolazioni territoriali delle strutture che lo compongono;

   propone al Centro di Coordinamento iniziative e strategie di prevenzione e contrasto di livello strategico ed elabora strumenti di intervento operativo, tenuto conto delle valutazioni elaborate con riferimento ai diversi contesti territoriali;

   riferisce periodicamente al Centro di Coordinamento sull'andamento del fenomeno in esame e sugli sviluppi delle iniziative in corso.

  Il Ministro Lamorgese ha inteso imprimere nuovo impulso al predetto Centro di Coordinamento fin dalla riunione da lei presieduta il 10 gennaio 2020, cui è seguita una direttiva ai Prefetti per avviare un monitoraggio strutturato e con periodicità semestrale che consenta di delineare in maniera dinamica un quadro conoscitivo complessivo degli scenari di rischio a livello territoriale nonché delle iniziative conseguentemente assunte.
  Il Ministero dell'interno, dunque, segue con grande attenzione il tema delle minacce Pag. 56 ai giornalisti, la cui attività è di fondamentale importanza per la circolazione delle informazioni. Di qui il dovere delle istituzioni di intervenire per tutelare gli operatori dei media e la libertà di stampa, che rappresenta uno dei pilastri della democrazia.
  Lo scorso 4 marzo si è riunito al Viminale, in videoconferenza e presieduto dal Ministro, il predetto Centro di coordinamento per un aggiornato punto di situazione. In tale occasione il Ministro ha ribadito l'importanza di mantenere alto il livello di attenzione sul fenomeno in considerazione del valore essenziale che una stampa libera riveste in una società democratica.

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ALLEGATO 4

5-05457 Brescia: Sulle iniziative adottate per garantire la continuità didattica nel corso dello svolgimento delle elezioni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, On.li Deputati,

   gli Onorevoli interroganti chiedono di conoscere le iniziative del Governo volte a facilitare ai comuni l'individuazione di sedi alternative agli edifici scolastici per lo svolgimento delle elezioni in termini tali da assicurare la continuità didattica delle scuole, già ostacolata dall'emergenza epidemiologica.
   Attualmente, sul territorio nazionale l'88 per cento dei 61.562 seggi elettorali si trova all'interno di edifici scolastici.
   A tale fine informo che presso il Ministero dell'interno è stato di recente istituito un apposito Gruppo di lavoro, composto da rappresentanti del Ministero dell'interno, dell'istruzione, dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e dall'Unione delle province d'Italia (Upi), per un approfondimento congiunto volto a individuare immobili da destinare al funzionamento dei seggi elettorali in alternativa all'ordinario utilizzo di strutture scolastiche.
   Il citato organismo ha approvato il documento che indica i requisiti per la costituzione della «sala delle elezioni» (cioè dei locali all'interno dei quali sono costituiti i seggi) e per l'individuazione dei fabbricati che ospitano i seggi. Il Gruppo di lavoro ha altresì indicato in via esemplificativa alcuni tipi di edifici che potrebbero ospitare sezioni elettorali, rispetto ai quali i comuni interessati dovranno verificare l'idoneità e il rispetto dei requisiti indicati.
   Sotto il profilo tipologico, questi edifici sono, per esempio, uffici comunali e sale consiliari; biblioteche e sale di lettura; palestre e impianti sportivi, comprese le palestre scolastiche se il loro uso come seggio non impedisca l'attività didattica.
   Con il documento approvato si intende imprimere nuovo impulso alla iniziativa avviata l'anno scorso in occasione del turno di consultazioni elettorali del 20 e 21 settembre 2020, che ha consentito lo spostamento in sedi diverse dagli edifici scolastici di 1.464 sezioni elettorali distribuite in 471 comuni.
   I comuni dovranno verificare previamente l'idoneità dei fabbricati e dei locali alternativi sia con riferimento ai requisiti prescritti dalla normativa vigente per i locali all'interno dei quali poter costituire i seggi, sia per l'individuazione dei fabbricati che ospitano i seggi stessi. Tale verifica va realizzata considerando la necessità di garantire la regolarità delle operazioni di voto e scrutinio, l'esigenza di assicurare un agevole accesso e deflusso degli elettori, nonché la vigilanza da parte delle Forze dell'ordine.
   Nel contempo il Ministero dell'istruzione, secondo quanto concordato in seno al Gruppo di lavoro, sta inviando i risultati del monitoraggio degli uffici scolastici regionali sulle scuole attualmente sede di seggio, con la ricognizione di locali alternativi alle aule che potrebbero essere utilizzati senza interruzioni dell'attività didattica. Le risultanze di tale attività di ricognizione saranno inviate ai Prefetti affinché ne informino i Comuni della rispettiva provincia.
   Il citato documento del Gruppo di lavoro è stato inviato ai Prefetti ai fini di una sensibilizzazione dei sindaci sull'esigenza di individuare il maggior numero di immobili come sedi alternative di seggi, assicurando loro ogni utile collaborazione per il raggiungimento dell'obiettivo. Gli stessi Prefetti sono stati invitati a dare pronta comunicazione al Ministero dell'interno in merito alle iniziative assunte. Parallelamente, le associazioni rappresentative degli enti locali sopraricordate si sono impegnate Pag. 58 a sensibilizzare il territorio sulla tematica.
   Le modalità con cui si sono tenute sinora le elezioni, che ha visto l'utilizzo per quasi il 90 per cento di edifici scolastici, comporta ora un notevole sforzo per individuare un numero di sedi maggiori rispetto a quello dell'anno scorso, ma il tempo che si ha dinanzi lascia confidare in risultati più ampi sotto il profilo numerico.

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ALLEGATO 5

5-05458 D'Ettore: Sulle attività di vigilanza nei confronti delle Commissioni di indagine per lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso e sulla gestione commissariale degli enti disciolti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

   come noto, l'articolo 143, comma 1, del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (T.U.O.E.L.) disciplina i presupposti per lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali a causa di collegamenti o forme di condizionamento della criminalità organizzata. Il medesimo articolo, al comma 2, stabilisce che al fine di verificare la sussistenza degli elementi sintomatici di infiltrazione criminale, il Prefetto competente per territorio dispone ogni opportuno accertamento, di norma promuovendo l'accesso presso l'ente interessato. In tal caso, il Prefetto nomina una commissione d'indagine, composta da tre funzionari della pubblica amministrazione. La commissione termina gli accertamenti e rassegna al Prefetto le proprie conclusioni entro tre mesi dalla data di accesso, rinnovabili una volta per un ulteriore periodo massimo di tre mesi.
   Con il decreto del Presidente della Repubblica che dispone lo scioglimento è nominata una commissione straordinaria per la gestione dell'ente, composta di tre membri scelti tra funzionari dello Stato, in servizio o in quiescenza, e tra magistrati della giurisdizione ordinaria o amministrativa in quiescenza (cfr. art. 144 del T.U.O.E.L).
   La giurisprudenza ha chiarito che l'articolo 143 del T.U.O.E.L. delinea un modello di valutazione prognostica atto a realizzare una decisa anticipazione della soglia della prevenzione rispetto a un evento di messa in pericolo per l'ordine pubblico. Il relativo procedimento è caratterizzato da margini di apprezzamento dell'Amministrazione in ordine agli elementi su collegamenti diretti o indiretti, magari non traducibili in singoli addebiti personali, ma tali tuttavia da rendere plausibile il condizionamento degli amministratori, e rilevanti anche quando il valore indiziario dei dati non sia sufficiente per l'avvio dell'azione penale. In tale ambito di apprezzamento non basta una pur riscontrata commissione di atti illegittimi da parte dell'ente locale, ma è necessario un quid pluris, consistente in una condotta, attiva od omissiva, che risulti condizionata dalla criminalità con modalità ed in termini tali da rendere attendibili ipotesi di collusione, che siano ancorate a risultanze obiettive. Ciò in quanto l'art. 143 del T.U.O.E.L. precisa le caratteristiche di obiettività delle risultanze da identificare, richiedendo che esse siano concrete, e perciò fattuali, univoche, ovvero non di ambivalente interpretazione, rilevanti, in quanto significative di forme di condizionamento. La discrezionalità riconosciuta all'Amministrazione è comunque sempre controbilanciata dalla necessità di commisurare l'intervento più penetrante dello Stato a contrasto del fenomeno mafioso con i più alti valori costituzionali alla base del nostro ordinamento, quali il rispetto della volontà popolare espressa con il voto e l'autonomia dei diversi livelli di governo garantita dalla Costituzione.
   Sottolineo anche che le commissioni d'indagine e le commissioni incaricate della gestione straordinaria degli enti sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata operano in costante e stretta collaborazione sia con il Ministero dell'interno sia con le prefetture territorialmente competenti. Pag. 60
   In particolare, le commissioni straordinarie esercitano le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta e al sindaco nonché ogni altro potere e incarico connesso alle medesime cariche. In quanto tali, esse svolgono funzioni d'indirizzo e vigilanza nei confronti dell'intero ente locale, con le connesse responsabilità. Durante la gestione straordinaria, inoltre, l'ente continua a essere tenuto a tutti gli incombenti previsti dalla legge per le amministrazioni locali, segnatamente sul piano contabile.
   L'articolo 145 del T.U.O.E.L. prevede poi specifici adempimenti a carico delle commissioni straordinarie le quali – per far fronte a situazioni di gravi disservizi e per avviare la sollecita realizzazione di opere pubbliche indifferibili – entro il termine di sessanta giorni dall'insediamento, adottano un piano di priorità degli interventi, anche con riferimento a progetti già approvati e non eseguiti. Gli atti relativi devono essere nuovamente approvati dalle commissioni straordinarie.
   L'attività svolta dalle commissioni straordinarie è altresì oggetto della relazione che il Ministero dell'interno presenta al Parlamento ai sensi dell'articolo 146, comma 2, del T.U.O.E.L.
   Giova anche evidenziare che i provvedimenti di scioglimento adottati ai sensi della richiamata normativa sono sempre oggetto di una attenta e puntuale verifica di tutti i presupposti richiesti.
   Al riguardo, rileva la circostanza che negli ultimi anni tutti i casi di contenzioso per i quali sono intervenute pronunce di primo e/o di secondo grado su provvedimenti di scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata si sono conclusi in senso favorevole per l'Amministrazione, avendo l'Autorità giudiziaria verificato la legittimità dei cennati provvedimenti.
   Infine, per completezza informo che, sul piano quantitativo, nell'ultimo quinquennio – dal 2016 e sino al 28 febbraio 2021 – sono stati adottati:

   86 provvedimenti di scioglimento per infiltrazione/condizionamento di tipo mafioso, con contestuale nomina, per un periodo di 18 mesi, delle Commissioni per la gestione straordinaria degli enti;

   76 proroghe di gestione commissariale per ulteriori sei mesi. Inoltre, sono stati disposti 108 accessi ispettivi, 20 dei quali conclusisi senza scioglimento per insussistenza dei presupposti.

  Per tutti i citati provvedimenti di scioglimento il Ministro ha provveduto ad interessare le Autorità Giudiziarie competenti, ai fini delle dichiarazioni di incandidabilità e dell'applicazione delle misure di prevenzione nei riguardi degli amministratori i cui comportamenti hanno dato luogo agli scioglimenti.

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ALLEGATO 6

Emendamenti trasmessi dalla XIV Commissione, riferiti al disegno di legge C. 2670, recante Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2019-2020.

PARERE APPROVATO

  La I Commissione,

   esaminati, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, gli emendamenti, trasmessi dalla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea, presentati presso la medesima Commissione al disegno di legge C. 2670, recante disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2019-2020, per quanto attiene alle parti del provvedimento afferenti agli ambiti di competenza della I Commissione,

  esprime

PARERE CONTRARIO

  sugli emendamenti:

   Montaruli 2.2, Sensi 11.1, Sensi 12.1, Pettarin 12.3, Montaruli 12.5, Montaruli 12.4, Montaruli 12.6, Montaruli 13.5, Montaruli 13.6, Paolin 13.1, Maggioni 13.2, Giglio Vigna 13.3, Bazzaro 13.4, Battilocchio 14.1, Mantovani 15.1.