CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 novembre 2020
474.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
Pag. 248

ALLEGATO 1

7-00555 Braga, 700569 Labriola e 7-00577 Lucchini: Rafforzamento dell'istituto dei contratti di fiume.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

   La VIII Commissione,

   premesso che:

    il Forum economico mondiale 2019 ha ribadito come la sicurezza idrica sia la principale istanza geopolitica del futuro, perché rappresenta la rete «che tiene insieme le sfide su cibo, energia, clima, crescita economica e sicurezza che l'economia mondiale dovrà affrontare nel corso dei prossimi due decenni». L'acqua rappresenta quindi uno dei settori prioritari in cui una buona governance partecipata diventa fondamentale per la tutela e la salute dei corpi idrici;

    la corretta gestione dei bacini idrografici, unita ad un'efficace azione di tutela delle acque, è per il nostro Paese, oggi più che mai, una delle questioni prioritarie da affrontare, alla luce soprattutto degli ormai evidenti e sempre più gravi effetti dei cambiamenti climatici, con conseguenti costi economici, ambientali e di vite umane;

    fiumi, laghi e zone umide, lagune costiere, litorali marini e falde sono ambienti naturali in cui hanno luogo importanti servizi ecosistemici, pertanto la loro tutela e corretta gestione sono fondamentali per garantire l'uso plurimo delle acque;

    la recente «Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030» afferma che «occorre adoperarsi di più per ristabilire gli ecosistemi di acqua dolce e le funzioni naturali dei fiumi», eliminando o adeguando le barriere che impediscono il passaggio dei pesci migratori, recuperando la continuità ecologica e geomorfologica per ripristinare un naturale flusso di sedimenti. È determinante garantire una manutenzione del territorio che assecondi la naturale dinamica fluviale, tutelando i servizi ecosistemici e intervenendo puntualmente sulla base di piani redatti con competenze interdisciplinari;

    già nel 2000, il World Water Forum definisce i contratti di fiume come forme di accordo che permettono di «adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale»;

    i contratti di fiume, disciplinati in Italia dall'articolo 68-bis del Testo unico ambientale, rappresentano uno strumento con una forte carica innovativa ed ideale nella pianificazione e cura delle acque e possono fornire un contributo fondamentale per innalzare la qualità della gestione ambientale dei territori fluviali, mettendo in atto una gestione integrata dei rischi idraulico-geologici e una manutenzione dei corsi d'acqua secondo principi di inclusività, sostenibilità ambientale, sociale, organizzativa ed economica, purché conformi alle previsioni della pianificazione di bacino vigente. Attualmente essi trovano riferimento in tutti i piani di gestione distrettuali, come misure non strutturali dei relativi programmi di misure, in quanto strumenti utili ad una più efficiente ed efficace attuazione degli obiettivi di buona qualità ambientale e di sicurezza previsti a livello comunitario dalla direttiva quadro «acque» (2000/60/CE), e dalle direttive «alluvioni» (2007/60/CE), «habitat» (92/43/CEE) e «strategia marina» (2008/56/CE);

    i contratti di fiume, intesi anche nelle forme dei contratti di lago, aree umide, lagune costiere, litorali marini e falde, coinvolgono in maniera costante soggetti che operano nel territorio, incentivando la condivisione, Pag. 249 il sostegno e la responsabilità nelle azioni che si intendono perseguire, e favorendo una maggiore consapevolezza delle comunità locali sul valore del bene acqua e degli ecosistemi acquatici. Purché conformi alle previsioni della pianificazione di bacino vigente, essi rappresentano un'opportunità per coinvolgere la base del governo territoriale dei bacini idrografici ed incrementare l'efficacia dell'azione delle pubbliche amministrazioni avviando quella manutenzione del territorio che troppo spesso manca e che rappresenta un prerequisito fondamentale per la prevenzione dei disastri naturali e il superamento della sola logica dell'emergenza nonché per il sostegno a uno sviluppo ecocompatibile, anche sul piano economico, dei territori;

    i contratti di fiume possono avere inoltre un ruolo centrale per preservare la biodiversità, gli ecosistemi e le loro funzioni, nonché per la riduzione della vulnerabilità ai fenomeni naturali estremi;

    i contratti di fiume hanno peraltro dimostrato di sapere integrare tra loro discipline, obiettivi e politiche per la gestione integrata dei corpi idrici e dei bacini idrografici, attraverso il miglioramento della governance multi-stakeholder e la promozione della partecipazione attiva;

    in Italia sin dal 2007 il Tavolo nazionale sui contratti di fiume ha operato mettendo a sistema le esperienze di contratti di fiume diffuse sul territorio nazionale, contribuendo allo scambio di conoscenze, progettualità e buone pratiche che ne ha consentito una significativa diffusione in tutto il Paese, così come risulta dal documento di posizione e proposta approvato dalla relativa Assemblea nel corso di tre sessioni tenutesi nel mese di luglio 2020, fatto proprio dal presente atto di indirizzo. Oggi in Italia si contano oltre 200 processi di contratti di fiume in essere a diversi stadi di sviluppo e, tra questi, diverse decine sottoscritti ed in fase di attuazione dei rispettivi programmi d'azione, distribuiti in tutte le regioni italiane e ricomprendenti, oltre che gli ambiti fluviali, anche altri ecosistemi acquatici quali laghi, aree umide, lagune costiere, litorali marini e falde;

    si ravvisa pertanto la necessità di sostenere un rafforzamento ed una evoluzione attuativa dei contratti di fiume, a partire dall'inserimento dello strumento dei contratti di fiume all'interno della nuova programmazione europea 2021-2027 e del piano di riparto dei fondi del Recovery Fund, riconoscendone la capacità di integrare nel rispetto delle diversità dei singoli territori, tutti i cinque obiettivi strategici, ed in particolare gli obiettivi 2 e 5, della programmazione della politica di coesione 2021-2027; i contratti di fiume possono inoltre contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Green Deal Europeo, nonché all'attuazione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile;

    la risoluzione n. 8-00271 approvata nel corso della XVII legislatura dalla Commissione VIII impegnava il Governo pro tempore ad una serie di interventi sull'attuazione dei contratti di fiume che oggi richiedono di essere aggiornati e ulteriormente rafforzati, anche alla luce dei nuovi programmi comunitari, rafforzando l'azione dell'Osservatorio nazionale dei contratti di fiume costituitosi presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

    Preso atto che nella definizione di contratto di fiume rientrano anche – come previsto dalle linee guida in materia elaborate dal MATTM – i contratti di lago, di costa, di acque di transizione, di foce e di falda,

impegna il Governo:

   1) ad adottare le iniziative di competenza per inserire i contratti di fiume nel quadro delle politiche di sostegno delle amministrazioni coinvolte nell'attuazione dei progetti green proposti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per accedere anche ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e l'utilizzo delle risorse del Recovery Fund;

   2) a sostenere lo strumento dei contratti di fiume in ragione della loro capacità di superare una logica meramente amministrativa e settoriale e di sviluppare Pag. 250Partenariati Pubblico Privati (PPP) stabili e costituiti, in grado di produrre programmi d'azione partecipati con concrete ricadute territoriali maggiormente efficaci, promuovendo progetti innovativi e integrati con priorità ad infrastrutture «verdi» e «blu», conformi alle previsioni della pianificazione di bacino vigente, che concorrono alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, finalizzate al ripristino della naturalità dei bacini idrici italiani, al fine di migliorarne la qualità e lo stato ecologico, garantendo la tutela degli ecosistemi e della biodiversità e ridurre il rischio idraulico;

   3) ad adottare le iniziative di competenza per inserire i contratti di fiume nell'Accordo di partenariato e nei programmi operativi oggetto della nuova programmazione 2021-2027, garantendo la coerenza con l'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico e un adeguato supporto finanziario ai processi e ai programmi d'azione;

   4) a promuovere anche attraverso i contratti di fiume, in collaborazione con le regioni e le autorità di distretto, interventi di manutenzione idraulica sostenibile e periodica dei bacini e sottobacini idrografici che mirino al mantenimento delle caratteristiche naturali dell'alveo, alla corretta manutenzione delle foci e della sezione fluviale anche al fine di ripristinare in tratti di particolare pericolosità per abitati e infrastrutture adeguate sezioni idrauliche per il deflusso delle acque;

   5) a salvaguardare attraverso i contratti di fiume la varietà e la molteplicità delle biocenosi riparie, preservando le funzioni ecosistemiche del corso d'acqua e degli ecosistemi ripariali e tutelando le zone umide perialveali e perifluviali, quali i boschi ripariali e tutti quegli habitat appartenenti all'ecosistema fluviale;

   6) a promuovere, per quanto di competenza, i contratti di fiume intesi anche nelle forme dei contratti di lago, aree umide, lagune costiere, litorali marini e falde, affinché trovino un adeguato riconoscimento nella programmazione regionale 2021-2027 per il tramite delle Regioni interessate, attraverso premialità e incentivi nelle misure dei programmi FEARS-PSR, FESR, FSE tenuto anche conto dei contenuti delle proposte strategiche in materia ambientale (implementazione dei contratti di fiume) fatte al Governo dalla Conferenza delle regioni del dicembre 2019;

   7) a riconoscere ai contratti di fiume il ruolo già attribuito dalla Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici in corso di approvazione, contribuendo attraverso forme di consultazione e partecipazione alla definizione degli scenari e dei piani in relazione alla mitigazione della vulnerabilità delle risorse idriche e al contenimento dell'impatto degli eventi estremi;

   8) ad attivarsi, nell'ambito delle proprie competenze, affinché i programmi d'azione dei contratti di fiume vengano considerati dalle Regioni per la stesura delle strategie regionali per lo sviluppo sostenibile «Verso un'Europa sostenibile entro il 2030», al fine di individuare i principali strumenti per contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile nonché ai contenuti dell'Agenda 2030 sullo Sviluppo sostenibile, adottata nel 2015 dall'Assemblea generale dell'Onu;

   9) ad assumere iniziative volte a valorizzare il coinvolgimento di soggetti privati, in particolare degli agricoltori, che tramite i contratti di fiume accettano di svolgere attivamente un ruolo di presidio e manutenzione del territorio;

   10) ad adottare iniziative per destinare una quota percentuale di risorse europee e nazionali in materia di dissesto idrogeologico e cambiamenti climatici a interventi individuati nei contratti di fiume;

   11) a favorire una maggiore sinergia e continuità tra le strategie e le scelte operate dalle Autorità di bacino distrettuale (Adbd), i lineamenti delle politiche regionali e le istanze delle comunità locali in materia di gestione dei bacini idrografici nella prossima fase di aggiornamento dei piani di gestione dei distretti idrografici;

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   12) a consolidare e potenziare, attraverso la prosecuzione della linea di intervento prevista dal PON Governance, le attività dell'Osservatorio nazionale dei contratti di fiume nell'ambito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, affinché possa svolgere con efficacia ancora maggiore il ruolo di monitoraggio, coordinamento, supporto e di impulso dello sviluppo dei contratti di fiume sul territorio nazionale, incrementando anche l'attività di formazione rivolta alle amministrazioni pubbliche su tali temi;

   13) a promuovere iniziative di corretta informazione e formazione multidisciplinare in merito alle tipologie d'intervento, ai criteri e alle modalità di esercizio della manutenzione sostenibile dei corpi idrici superficiali, delle foci, dell'alveo e della sezione fluviale degli stessi;

   14) ad adottare iniziative volte a prevedere che i contratti di fiume siano riconosciuti e utilizzati nei programmi di educazione ambientale nelle scuole in materia di acqua e inseriti nella nuova programmazione INFEA (Informazione educazione ambientale).
(8-00092) «Braga, Lucchini, Labriola, Rotta, Deiana, Pezzopane, Cortelazzo, Fregolent, Muroni, Plangger, Badole, Benvenuto, Buratti, Casino, Daga, D'Eramo, Ilaria Fontana, Gava, Gelmini, Mazzetti, Morgoni, Parolo, Patassini, Pellicani, Raffaelli, Rixi, Ruffino, Valbusa, Vallotto».

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ALLEGATO 2

D.L. n. 125/2020: Misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020. C. 2779 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il D.L. n. 125 del 2020, recante Misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVI D, nonché per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020 (C. 2779 Governo, approvato dal Senato);

   ricordato che il provvedimento in esame proroga al 31 gennaio 2021 la dichiarazione dello stato di emergenza che scadeva il 15 ottobre 2020;

   richiamate le disposizioni di cui all'articolo 1, commi 4-duodevicies e 4-undevicies, introdotti al Senato, che prorogano lo stato di emergenza per gli eccezionali eventi meteorologici verificatisi in alcune regioni nel 2018 (Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Sardegna, Sicilia, Veneto) e nelle province autonome di Trento e Bolzano, nonché la prorogabilità, fino al 31 dicembre 2024, delle contabilità speciali dei commissari delegati delle regioni e province autonome colpite da determinati eventi calamitosi del 2017 e 2018, in cui sono confluite risorse per la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico e per altri investimenti, tenuto conto dell'impossibilità di concludere gli interventi finanziati a causa dell'emergenza epidemiologica da Covid-19,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 3

D.L. n. 150/2020: Misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario. C. 2772 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il decreto-legge n. 150 del 2020 (C. 2772 Governo), recante «Misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario»;

   richiamate le previsioni dell'articolo 3 che reca misure volte ad accelerare le procedure di approvvigionamento di beni, servizi e lavori di manutenzione, la predisposizione del programma operativo per la gestione dell'emergenza da COVID-19 e del Piano triennale straordinario, delineando le funzioni del Commissario straordinario;

   apprezzata la finalità sottesa al comma 1 di realizzare risparmi di spesa mediante il ricorso alle centrali di acquisto esistenti;

   valutata positivamente la ratio del comma 3 di accelerare il processo di esecuzione delle opere di edilizia sanitaria, i cui progetti risultano finanziati;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 4

5-01867 Colaninno: Messa in sicurezza del ponte di Borgoforte (MN).

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione al finanziamento del ponte di Borgoforte, ricordo che con il decreto n. 1 del 3 gennaio 2020, del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, è stato assentito un finanziamento complessivo di euro 3.553.219,63, come richiesto dalla Provincia di Mantova, a valere sulle risorse del Fondo di cui all'articolo 1, comma 891, della legge di bilancio 2019 – per la messa in sicurezza di circa 76 ponti relativi al bacino del fiume Po, classificati come prioritari secondo criteri legati al miglioramento della sicurezza, al traffico interessato e alla popolazione servita.
  Nello scorso mese di aprile, è stata già trasferita alla Provincia di Mantova la prima tranche delle risorse assegnate.
  Il trasferimento della seconda, della terza e della quarta franche avverrà sulla base dello stato di avanzamento dei lavori e della rendicontazione trasmessa dal soggetto attuatore.
  Più in generale, evidenzio che, al fine di accelerare gli interventi di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione dei ponti e viadotti esistenti, oltre alle risorse previste dal Fondo infrastrutture 2018 e dal Fondo investimenti 2019, l'articolo 49, comma 1, del decreto-legge cosiddetto agosto, ha istituito – nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – un fondo da ripartire, con una dotazione di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023, per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza.
  Inoltre, con la legge di bilancio per il 2021 verranno stanziate ulteriori risorse aventi la medesima finalità.

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ALLEGATO 5

5-03658 Ficara: Tempi per la realizzazione da parte di Anas dell'intervento di risanamento conservativo del ponte di Cassibile nel territorio della provincia di Siracusa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La società ANAS riferisce di aver approvato, lo scorso 30 marzo, il progetto riguardante l'intervento di consolidamento del ponte Cassibile, lungo la strada statale 115 Sud Occidentale Sicula, per un investimento pari a circa 1.150.000 euro.
  Il successivo mese di giugno, la società ha acquisito l'autorizzazione sismica da parte del Genio Civile di Siracusa e ha consegnato i lavori all'impresa esecutrice al termine della stagione estiva, così da evitare disagi all'utenza e per tener conto delle richieste della Riserva Naturale Orientata Cavagrande del Cassibile.
  Le opere di cantierizzazione sono in fase di conclusione e le lavorazioni – che inizieranno entro il corrente mese di novembre per una durata stimata in 294 giorni – saranno eseguite mantenendo il transito attivo con l'istituzione di un senso unico alternato.