CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 settembre 2020
443.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.

PRIMA PROPOSTA DI RILIEVI DEL RELATORE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminato lo schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund deliberato dalla Commissione Bilancio nella seduta del 23 settembre;
   tenuto conto della proposta di Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza approvata dal Comitato interministeriale per gli affari europei il 9 settembre 2020 e trasmessa alle Camere dal Presidente del Consiglio dei ministri il 15 settembre 2020;
   condiviso l'accenno contenuto nel paragrafo 5 dello schema di relazione al nesso tra il livello insufficiente degli investimenti in istruzione (oltre che in innovazione) e il ritardo produttivo del Paese – che mostra livelli di istruzione sensibilmente più bassi rispetto a quelli esistenti nell'Unione europea – e alla conseguente necessità di una decisa inversione di rotta nell'investimento in capitale umano e in ricerca, a cominciare da interventi di supporto al diritto allo studio volti a sostenere soprattutto i nuclei familiari con disagio economico;
   condiviso altresì il principio affermato nel medesimo paragrafo 5 che un'attenzione particolare deve essere riservata alla promozione dell'industria culturale e del turismo, quale vero asset strategico dell'Italia, e che appare d'altra parte fondamentale la creazione di veri e propri distretti territoriali ad alta vocazione turistica e culturale con l'obiettivo di rilanciare i siti minori;
   condivisa l'analisi di contesto di cui al paragrafo I.2 della proposta di Linee guida del Governo, secondo cui il basso incremento della produttività in Italia si spiega almeno in parte con i divari educativi (oltre che tecnologici) del Paese rispetto alla media degli altri Paesi europei (in termini di risultati scolastici nei test internazionali, di numero di laureati, di tassi di abbandono scolastico); condivisa altresì l'idea (enunciata nel paragrafo I.3 della proposta di Linee guida) che sono necessari maggiori investimenti in istruzione, formazione e ricerca, come pure l'idea (enunciata a sua volta nel paragrafo II.1 della proposta di Linee guida) che tra gli obiettivi di lungo termine da perseguire vi debbano essere l'aumento della spesa per ricerca e sviluppo, l'abbattimento dell'abbandono scolastico, il miglioramento della preparazione degli studenti e l'aumento del numero di diplomati e laureati;
   condivisa l'idea (enunciata anche nel paragrafo II. 2 della proposta di Linee guida, con riferimento alla missione n. 1, «Digitalizzazione, innovazione, e competitività del sistema produttivo») che si debba puntare all'innovazione e alla digitalizzazione dell'istruzione e della cultura (oltre che degli altri settori della pubblica amministrazione e del Paese);
   condivisa, per quanto riguarda la ricerca, la riflessione sull'importanza, per lo sviluppo del sistema Paese, della creazione di innovation ecosystems, intesi come luoghi di contaminazione di didattica avanzata, ricerca, laboratori pubblico-privati e terzo settore per rafforzare le ricadute sociali ed economiche delle attività di Pag. 105ricerca (di cui si parla nella proposta di Linee guida del Governo, nell'ambito della missione n. 4);
   condivisa l'idea – espressa nel paragrafo I.3 della proposta di Linee guida – che si debba investire nella bellezza dell'Italia, rafforzando la tutela del patrimonio artistico e culturale (oltre che naturale) della Nazione e promuoverne la fruizione, consolidandone le potenzialità e la capacità di attrazione di flussi turistici;

VALUTA FAVOREVOLMENTE LO SCHEMA DI RELAZIONE

  e formula i seguenti rilievi:
  Per quanto riguarda l'area tematica «Istruzione, formazione, ricerca e cultura» (oggetto della missione n. 4 delle sei missioni in cui, secondo la proposta di Linee guida del Governo, dovrebbe articolarsi il Piano italiano di ripresa e resilienza), la VII Commissione:
   a) condivide – e anzi reputa fondamentale per il futuro del Paese – il principio che si debba puntare a incrementare la spesa pubblica per l'istruzione, in special modo terziaria, e per la ricerca e lo sviluppo (R&S), in misura tale da non solo colmare il divario (gap) di spesa in rapporto al PIL nei confronti della media dei Paesi dell'UE-27, ma collocare l'Italia al di sopra di quel livello nell'arco temporale del programma NGEU; ritiene però che, anche dopo la conclusione dell'arco temporale del programma, si debba garantire il mantenimento in modo permanente almeno dello stesso livello di spesa per istruzione, oltre che per ricerca, della media UE-27;
   b) condivide il principio che si debba puntare a migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione, per rendere più positivi i risultati educativi (aumento del numero di laureati e diplomati, miglioramento dei risultati nei test internazionali, diminuzione dell'abbandono scolastico, etc.), reputando fondamentale il ruolo dell'istruzione e della formazione lungo tutta la durata della vita; e ritiene quindi essenziale non solo attivare politiche di lifelong learning, per favorire l'apprendimento nella fascia di popolazione di età adulta, ma anche valorizzare la formazione nella fase che precede la scuola primaria (cioè nella fascia 0-6 anni), che è un momento essenziale del processo di apprendimento cognitivo, oltre che di acquisizione delle capacità sociali e relazionali. A tal fine ritiene indispensabile garantire la presenza di una rete di strutture formative per la fascia 0-6 anni (sia pubbliche, sia private con adeguati standard di servizio) capillarmente diffusa su tutto il territorio nazionale ed effettivamente accessibile a tutte le famiglie;
   c) con riferimento alle infrastrutture scolastiche e universitarie, condivide il principio che si debba puntare alla loro riqualificazione o ricostruzione in chiave di efficienza energetica e antisismica e di cablaggio con fibra ottica (nell'ottica della digitalizzazione e della transizione green) e ritiene che consistenti quote di risorse debbano essere investite per questa finalità. Sottolinea tuttavia la necessità che gli interventi finanziati con il Piano NGEU non siano limitati alla riqualificazione energetica e ai miglioramenti tecnologici e antisismici, ma siano ampliati a un rinnovamento complessivo degli ambienti di apprendimento, per realizzare poli infrastrutturali che non soltanto abbiano ambienti di apprendimento e strutture collegate (laboratori, palestre, campus, biblioteche, etc.) concepiti secondo le esigenze della didattica moderna e delle sue innovazioni, ma siano anche in grado di fungere da fattori di rigenerazione urbana e da centri di aggregazione sociale positiva e ricostituire il patto scuola-territorio erogando attività e servizi attrattivi per tutta la popolazione non solo scolastica e studentesca;
   d) per quanto riguarda il miglioramento della qualità della formazione scolastica, condivide l'idea che si debba tendere alla digitalizzazione dei processi e degli strumenti di apprendimento; condivide altresì l'analisi di dettaglio sul tema «ricerca e sviluppo» contenuta nel paragrafo Pag. 106IV.4 della proposta di Linee guida, dove – tra l'altro – si evidenzia la necessità di promuovere l'accesso degli studenti diplomati ai corsi di laurea nelle discipline STEM, compresa l'informatica, anche migliorando l'insegnamento di queste discipline nelle scuole; concorda infine sull'assoluta necessità d'incrementare il sistema di formazione professionalizzante secondaria terziaria e di migliorare il raccordo tra scuola e mondo del lavoro anche attraverso politiche che favoriscano tra gli studenti l'esperienza del mondo del lavoro già negli anni di scuola; tuttavia ritiene che le competenze insegnate non debbano semplicemente essere «adeguate alle esigenze dell'economia e agli standard internazionali», ma debbano anche e innanzitutto tendere a formare cittadini consapevoli, forniti degli strumenti culturali e cognitivi che occorrono per comprendere le dinamiche e le sfide del loro tempo;
   e) in riferimento al personale della scuola, concorda che si debbano adottare iniziative per la riqualificazione, formazione e selezione del personale, reputando che l'investimento sul capitale umano delle istituzioni scolastiche sia fondamentale, assieme a quello sulle infrastrutture, per il successo degli sforzi tesi a migliorare i risultati del Paese in termini di numero di laureati, punteggio nei testi internazionali, etc. A questo scopo giudica essenziale valorizzare la professionalità del personale docente e in generale di tutto il personale della scuola, prevedendo sistemi di reclutamento stabili e consolidati, con l'obiettivo di porre fine al fenomeno del precariato scolastico, percorsi adeguati di formazione continua obbligatoria e retribuita, in particolare sulle innovazioni didattiche e digitali, retribuzioni in linea con la media dei Paesi dell'UE-27, e una valorizzazione delle varie competenze richieste oggi dall'autonomia scolastica;
   f) con riferimento all'università, condivide – ed anzi reputa assolutamente prioritario – l'obiettivo di aumentare il numero di laureati e di quanti conseguono titoli di studio di livello superiore e concorda sul principio che si debba agevolare l'accesso alla formazione avanzata degli studenti meritevoli provenienti da famiglie con disagio economico e sociale. A questo fine ritiene essenziale un cospicuo investimento non solo per il finanziamento degli istituti di promozione del diritto allo studio (borse di studio, tasse universitarie, etc.), ma anche per la realizzazione di infrastrutture di edilizia residenziale per gli studenti universitari non residenti nelle città sedi delle università, nonché l'avvio di politiche di accompagnamento delle ragazze e dei ragazzi al mondo universitario che superino la logica dell'orientamento, così come attualmente concepito;
   g) in generale, concorda sull'importanza dell'inclusione sociale e territoriale (che il Governo, nel paragrafo I.3 della proposta di Linee guida) indica come una delle tre linee strategiche intorno a cui è costruito il Piano di rilancio) e reputa essenziale, in questo ambito, la realizzazione di un piano di azioni integrato formazione/cultura che abbia come finalità principale il contrasto della povertà educativa e culturale, con interventi concentrati a partire dai territori socialmente ed economicamente svantaggiati e con indici maggiori di dispersione scolastica.

  Con più specifico riferimento all'area tematica «Cultura», la VII Commissione ritiene necessario integrare la finalità generale contenuta nella Proposta di linee guida del Governo con i seguenti rilievi:
   a) sarà necessario riservare una particolare attenzione alla promozione dell'industria culturale e del turismo (che – come riconosciuto anche dalla proposta di Linee guida del Governo – è il vero asset strategico dell'Italia), sostenere la tutela del patrimonio artistico, culturale e naturale, in particolare per i piccoli e medi attrattori culturali, e promuoverne una quanto più ampia fruizione, così da garantire la stabilizzazione degli interventi previsti;
   b) è opportuno estendere il piano straordinario di efficientamento energetico ai luoghi della cultura, sia per il patrimonio Pag. 107pubblico sia per quello privato, nonché progettare interventi per mettere in sicurezza antisismica i siti e i luoghi della cultura e assicurare per essi un sistema nazionale integrato di monitoraggio e prevenzione dei rischi;
   c) è opportuno – come veicolo per aumentare l'attrattività del patrimonio culturale materiale – creare linee di investimento indirizzate alla valorizzazione dello spettacolo dal vivo e delle arti performative e al sostegno delle tante professionalità di alto livello operanti in ambito artistico, in tutta la filiera a partire dalla fase creativa e autoriale; è altresì fondamentale un piano di azione che possa tutelare e sviluppare tutto il capitale umano del settore culturale; il valore del nostro patrimonio artistico e culturale è infatti strettamente connesso alle condizioni di lavoro di chi vi opera, per cui dovrà essere prioritario garantire strumenti legislativi più idonei e allineati alle norme europee;
   d) è essenziale l'elaborazione di piani che mettano in connessione la creatività, una solida attività di contrasto della povertà educativa e la sostenibilità del patrimonio culturale con i bisogni specifici di valorizzazione culturale e professionale delle comunità e dei territori, con particolare riguardo ai borghi storici delle aree interne: manifestazioni, eventi, spettacoli devono diventare un veicolo di attrazione dei luoghi meno conosciuti, che fuoriescono dai canali turistici mainstream;
   e) il nostro patrimonio diffuso dovrà essere reinserito in un circuito di produzione di valori economici e sociali e di moltiplicazione delle filiere territoriali per assicurare continuità e stabilità agli interventi di prevenzione e tutela;
   f) è necessario prestare attenzione al sistema delle imprese culturali e creative – che sono centrali per i temi della cultura e della creatività e sono un tassello importante dell'intero comparto culturale – soprattutto nei processi di rivitalizzazione del tessuto civile ed economico del nostro Paese;
   g) occorrerà sostenere il progetto di internazionalizzazione del cinema e dell'audiovisivo, attraverso un aiuto alla filiera produttiva, per ampliarla e ammodernarla, come previsto dalla proposta di Linee guida del Governo; è quindi importante l'investimento economico nella realizzazione di infrastrutture, studios, incubatori di imprese specializzate in produzioni e postproduzioni;
   h) sarà necessario realizzare un piano per la digitalizzazione del patrimonio culturale, mirato ad alimentare il sistema dei beni e delle attività culturali, quello del turismo e il complesso della attività della stessa amministrazione e ad ampliare la sfera di libero accesso al patrimonio culturale, associando alla digitalizzazione uno sviluppo che ne moltiplichi un uso replicabile in diversi campi e funzioni a scopo di tutela, di prevenzione dei rischi, di promozione editoriale, di comunicazione, di educazione, di sviluppo della fruizione, assicurando contributi al longlife learning, ai processi di gamification, di merchandising e di promozione turistica, stimolando la creazione di reti che possano facilitare la diffusione di conoscenza e tecnologie, assicurando compensi adeguati per attrarre forza lavoro qualificata.

  Per quanto riguarda l'area tematica «Informazione ed editoria», la VII Commissione sottolinea come priorità quella di assicurare risorse adeguate e provvedimenti tempestivi per un settore economico che ha un valore anche per la qualità della democrazia. Segnala, in particolare, la prioritaria esigenza di misure per la transizione tecnologica e digitale di tutta la filiera della stampa, compresa quella di prossimità, per la formazione di competenze nelle nuove professioni digitali, per la valorizzazione della professione giornalistica e per il sostegno alla domanda di informazione di qualità.
  Con riferimento all'area tematica «Sport» (riconducibile alla missione n. 5 della proposta di Linee guida, «Equità sociale, di genere e territoriale», e più Pag. 108precisamente all'insieme – o cluster – «Investimenti nel settore sportivo per l'inclusione sociale»), la VII Commissione considera prioritario investire risorse per la riqualificazione e la realizzazione di impianti sportivi e per l'impiantistica sportiva di base, anche attraverso la costruzione di impianti a servizio delle scuole ma aperti alla comunità territoriale, così da promuovere il più possibile la diffusione della pratica sportiva e motoria, con personale docente qualificato in tutti i gradi di scuola e impianti sportivi idonei.

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ALLEGATO 2

Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.

RILIEVI DELIBERATI DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminato lo schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund deliberato dalla Commissione Bilancio nella seduta del 23 settembre;
   tenuto conto della proposta di Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza approvata dal Comitato interministeriale per gli affari europei il 9 settembre 2020 e trasmessa alle Camere dal Presidente del Consiglio dei ministri il 15 settembre 2020;
   condiviso l'accenno contenuto nel paragrafo 5 dello schema di relazione al nesso tra il livello insufficiente degli investimenti in istruzione (oltre che in innovazione) e il ritardo produttivo del Paese – che mostra livelli di istruzione sensibilmente più bassi rispetto a quelli esistenti nell'Unione europea – e alla conseguente necessità di una decisa inversione di rotta nell'investimento in capitale umano e in ricerca, a cominciare da interventi di supporto al diritto allo studio volti a sostenere soprattutto i nuclei familiari con disagio economico;
   condiviso altresì il principio affermato nel medesimo paragrafo 5 che un'attenzione particolare deve essere riservata alla promozione dell'industria culturale e del turismo, quale vero asset strategico dell'Italia, e che appare d'altra parte fondamentale la creazione di veri e propri distretti territoriali ad alta vocazione turistica e culturale con l'obiettivo di rilanciare i siti minori;
   condivisa l'analisi di contesto di cui al paragrafo I.2 della proposta di Linee guida del Governo, secondo cui il basso incremento della produttività in Italia si spiega almeno in parte con i divari educativi (oltre che tecnologici) del Paese rispetto alla media degli altri Paesi europei (in termini di risultati scolastici nei test internazionali, di numero di laureati, di tassi di abbandono scolastico); condivisa altresì l'idea (enunciata nel paragrafo I.3 della proposta di Linee guida) che sono necessari maggiori investimenti in istruzione, formazione e ricerca, come pure l'idea (enunciata a sua volta nel paragrafo II.1 della proposta di Linee guida) che tra gli obiettivi di lungo termine da perseguire vi debbano essere l'aumento della spesa per ricerca e sviluppo, l'abbattimento dell'abbandono scolastico, il miglioramento della preparazione degli studenti e l'aumento del numero di diplomati e laureati;
   condivisa l'idea (enunciata anche nel paragrafo II.2 della proposta di Linee guida, con riferimento alla missione n. 1, «Digitalizzazione, innovazione, e competitività del sistema produttivo») che si debba puntare all'innovazione e alla digitalizzazione dell'istruzione e della cultura (oltre che degli altri settori della pubblica amministrazione e del Paese);
   condivisa, per quanto riguarda la ricerca, la riflessione sull'importanza, per lo sviluppo del sistema Paese, della creazione di innovation ecosystems, intesi come luoghi di contaminazione di didattica avanzata, ricerca, laboratori pubblico-privati e terzo settore per rafforzare le ricadute sociali ed economiche delle attività di Pag. 110ricerca (di cui si parla nella proposta di Linee guida del Governo, nell'ambito della missione n. 4);
   condivisa l'idea – espressa nel paragrafo I.3 della proposta di Linee guida – che si debba investire nella bellezza dell'Italia, rafforzando la tutela del patrimonio artistico e culturale (oltre che naturale) della Nazione e promuoverne la fruizione, consolidandone le potenzialità e la capacità di attrazione di flussi turistici;

VALUTA FAVOREVOLMENTE LO SCHEMA DI RELAZIONE

  e formula i seguenti rilievi:
  Per quanto riguarda l'area tematica «Istruzione, formazione, ricerca e cultura» (oggetto della missione n. 4 delle sei missioni in cui, secondo la proposta di Linee guida del Governo, dovrebbe articolarsi il Piano italiano di ripresa e resilienza), la VII Commissione:
   a) condivide – e anzi reputa fondamentale per il futuro del Paese – il principio che si debba puntare a incrementare la spesa pubblica per l'istruzione, in special modo terziaria, e per la ricerca e lo sviluppo (R&S), in misura tale da non solo colmare il divario (gap) di spesa in rapporto al PIL nei confronti della media dei Paesi dell'UE-27, ma collocare l'Italia al di sopra di quel livello nell'arco temporale del programma NGEU; ritiene però che, anche dopo la conclusione dell'arco temporale del programma, si debba garantire il mantenimento in modo permanente almeno dello stesso livello di spesa per istruzione, oltre che per ricerca, della media UE-27;
   b) condivide il principio che si debba puntare a migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione, per rendere più positivi i risultati educativi (aumento del numero di laureati e diplomati, miglioramento dei risultati nei test internazionali, diminuzione dell'abbandono scolastico, etc.), reputando fondamentale il ruolo dell'istruzione e della formazione lungo tutta la durata della vita; e ritiene quindi essenziale non solo attivare politiche di lifelong learning, per favorire l'apprendimento nella fascia di popolazione di età adulta, ma anche valorizzare la formazione nella fase che precede la scuola primaria (cioè nella fascia 0-6 anni), che è un momento essenziale del processo di apprendimento cognitivo, oltre che di acquisizione delle capacità sociali e relazionali. A tal fine ritiene indispensabile garantire la presenza di una rete di strutture formative per la fascia 0-6 anni (sia pubbliche, sia private con adeguati standard di servizio) capillarmente diffusa su tutto il territorio nazionale ed effettivamente accessibile a tutte le famiglie;
   c) con riferimento alle infrastrutture scolastiche e universitarie, condivide il principio che si debba puntare alla loro riqualificazione o ricostruzione in chiave di efficienza energetica e antisismica e di cablaggio con fibra ottica (nell'ottica della digitalizzazione e della transizione green) e ritiene che consistenti quote di risorse debbano essere investite per questa finalità e per allineare il numero di alunni per classe ai parametri europei. Sottolinea tuttavia la necessità che gli interventi finanziati con il Piano NGEU non siano limitati alla riqualificazione energetica e ai miglioramenti tecnologici e antisismici, ma siano ampliati a un rinnovamento complessivo degli ambienti di apprendimento, per realizzare poli infrastrutturali che non soltanto abbiano ambienti di apprendimento e strutture collegate (laboratori, palestre, campus, biblioteche, etc.) concepiti secondo le esigenze della didattica moderna e delle sue innovazioni, ma siano anche in grado di fungere da fattori di rigenerazione urbana e da centri di aggregazione sociale positiva e ricostituire il patto scuola-territorio erogando attività e servizi attrattivi per tutta la popolazione non solo scolastica e studentesca;
   d) per quanto riguarda il miglioramento della qualità della formazione scolastica, condivide l'idea che si debba tendere alla digitalizzazione dei processi e degli strumenti di apprendimento; condivide altresì l'analisi di dettaglio sul tema Pag. 111«ricerca e sviluppo» contenuta nel paragrafo IV.4 della proposta di Linee guida, dove – tra l'altro – si evidenzia la necessità di promuovere l'accesso degli studenti diplomati ai corsi di laurea nelle discipline STEM, compresa l'informatica, anche migliorando l'insegnamento di queste discipline nelle scuole; concorda infine sull'assoluta necessità d'incrementare il sistema di formazione professionalizzante terziaria e di migliorare il raccordo tra scuola e mondo del lavoro anche attraverso politiche che favoriscano tra gli studenti l'esperienza del mondo del lavoro già negli anni di scuola; tuttavia ritiene che le competenze insegnate non debbano semplicemente essere «adeguate alle esigenze dell'economia e agli standard internazionali», ma debbano anche e innanzitutto tendere a formare cittadini consapevoli, forniti degli strumenti culturali e cognitivi che occorrono per comprendere le dinamiche e le sfide del loro tempo;
   e) in riferimento al personale della scuola, concorda che si debbano adottare iniziative per la riqualificazione, formazione e selezione del personale, reputando che l'investimento sul capitale umano delle istituzioni scolastiche sia fondamentale, assieme a quello sulle infrastrutture, per il successo degli sforzi tesi a migliorare i risultati del Paese in termini di numero di laureati, punteggio nei test internazionali, etc. A questo scopo giudica essenziale valorizzare la professionalità del personale docente e in generale di tutto il personale della scuola, prevedendo sistemi di reclutamento stabili e consolidati, anche con l'obiettivo di porre fine al fenomeno del precariato scolastico, percorsi adeguati di formazione continua obbligatoria e retribuita, in particolare sulle innovazioni didattiche e digitali, retribuzioni in linea con la media dei Paesi dell'UE-27 e una valorizzazione delle varie competenze richieste oggi dall'autonomia scolastica;
   f) con riferimento all'università, condivide – ed anzi reputa assolutamente prioritario – l'obiettivo di aumentare il numero di laureati e di quanti conseguono titoli di studio di livello superiore e concorda sul principio che si debba agevolare l'accesso alla formazione avanzata degli studenti meritevoli provenienti da famiglie con disagio economico e sociale. A questo fine ritiene essenziale un cospicuo investimento non solo per il finanziamento degli istituti di promozione del diritto allo studio (borse di studio, tasse universitarie, etc.), ma anche per la realizzazione di infrastrutture di edilizia residenziale per gli studenti universitari non residenti nelle città sedi delle università, nonché l'avvio di politiche di accompagnamento delle ragazze e dei ragazzi al mondo universitario che superino la logica dell'orientamento, così come attualmente concepito;
   g) in generale, concorda sull'importanza dell'inclusione sociale e territoriale (che il Governo, nel paragrafo I.3 della proposta di Linee guida indica come una delle tre linee strategiche intorno a cui è costruito il Piano di rilancio) e reputa essenziale, in questo ambito, la realizzazione di un piano di azioni integrato formazione/cultura che abbia come finalità principale il contrasto della povertà educativa e culturale, con interventi concentrati a partire dai territori socialmente ed economicamente svantaggiati e con indici maggiori di dispersione scolastica.

  Con più specifico riferimento all'area tematica «Cultura», la VII Commissione ritiene necessario integrare la finalità generale contenuta nella Proposta di linee guida del Governo con i seguenti rilievi:
   a) sarà necessario riservare una particolare attenzione alla promozione dell'industria culturale e del turismo (che – come riconosciuto anche dalla proposta di Linee guida del Governo – è il vero asset strategico dell'Italia), sostenere la tutela del patrimonio artistico, culturale e naturale, in particolare per i piccoli e medi attrattori culturali, e promuoverne una quanto più ampia fruizione, così da garantire la stabilizzazione degli interventi previsti;
   b) è opportuno estendere il piano straordinario di efficientamento energetico Pag. 112ai luoghi della cultura, sia per il patrimonio pubblico sia per quello privato, nonché progettare interventi per mettere in sicurezza antisismica i siti e i luoghi della cultura e assicurare per essi un sistema nazionale integrato di monitoraggio e prevenzione dei rischi;
   c) è opportuno – come veicolo per aumentare l'attrattività del patrimonio culturale materiale – creare linee di investimento indirizzate alla valorizzazione dello spettacolo dal vivo e delle arti performative e al sostegno delle tante professionalità di alto livello operanti in ambito artistico, in tutta la filiera a partire dalla fase creativa e autoriale; è altresì fondamentale un piano di azione che possa tutelare e sviluppare tutto il capitale umano del settore culturale; il valore del nostro patrimonio artistico e culturale è infatti strettamente connesso alle condizioni di lavoro di chi vi opera, per cui dovrà essere prioritario garantire strumenti legislativi più idonei e allineati alle norme europee;
   d) è essenziale l'elaborazione di piani che mettano in connessione la creatività, una solida attività di contrasto della povertà educativa e la sostenibilità del patrimonio culturale con i bisogni specifici di valorizzazione culturale e professionale delle comunità e dei territori, con particolare riguardo ai borghi storici delle aree interne: manifestazioni, eventi, spettacoli devono diventare un veicolo di attrazione dei luoghi meno conosciuti, che fuoriescono dai canali turistici mainstream;
   e) il nostro patrimonio diffuso dovrà essere reinserito in un circuito di produzione di valori economici e sociali e di moltiplicazione delle filiere territoriali per assicurare continuità e stabilità agli interventi di prevenzione e tutela;
   f) è necessario prestare attenzione al sistema delle imprese culturali e creative – che sono centrali per i temi della cultura e della creatività e sono un tassello importante dell'intero comparto culturale – soprattutto nei processi di rivitalizzazione del tessuto civile ed economico del nostro Paese;
   g) occorrerà sostenere il progetto di internazionalizzazione del cinema e dell'audiovisivo, attraverso un aiuto alla filiera produttiva, per ampliarla e ammodernarla, come previsto dalla proposta di Linee guida del Governo; è quindi importante l'investimento economico nella realizzazione di infrastrutture, studios, incubatori di imprese specializzate in produzioni e postproduzioni;
   h) sarà necessario realizzare un piano per la digitalizzazione del patrimonio culturale, mirato ad alimentare il sistema dei beni e delle attività culturali, quello del turismo e il complesso della attività della stessa amministrazione e ad ampliare la sfera di libero accesso al patrimonio culturale, associando alla digitalizzazione uno sviluppo che ne moltiplichi un uso replicabile in diversi campi e funzioni a scopo di tutela, di prevenzione dei rischi, di promozione editoriale, di comunicazione, di educazione, di sviluppo della fruizione, assicurando contributi al longlife learning, ai processi di gamification, di merchandising e di promozione turistica, stimolando la creazione di reti che possano facilitare la diffusione di conoscenza e tecnologie, assicurando compensi adeguati per attrarre forza lavoro qualificata.

  Per quanto riguarda l'area tematica «Informazione ed editoria», la VII Commissione sottolinea come priorità quella di assicurare risorse adeguate e provvedimenti tempestivi per un settore economico che ha un valore anche per la qualità della democrazia. Segnala, in particolare, la prioritaria esigenza di misure per la transizione tecnologica e digitale di tutta la filiera della stampa, compresa quella di prossimità, per la formazione di competenze nelle nuove professioni digitali, per la valorizzazione della professione giornalistica e per il sostegno alla domanda di informazione di qualità.
  Con riferimento all'area tematica «Sport» (riconducibile alla missione n. 5 della proposta di Linee guida, «Equità sociale, di genere e territoriale», e più Pag. 113precisamente all'insieme – o cluster – «Investimenti nel settore sportivo per l'inclusione sociale»), la VII Commissione considera prioritario investire risorse per incentivare lo sport di base e per la riqualificazione e la realizzazione di impianti sportivi e per l'impiantistica sportiva di base, anche attraverso la costruzione di impianti a servizio delle scuole ma aperti alla comunità territoriale, così da promuovere il più possibile la diffusione della pratica sportiva e motoria, con personale docente qualificato in tutti i gradi di scuola e impianti sportivi idonei.

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ALLEGATO 3

Schema di decreto ministeriale per la definizione di nuove classi del corso di laurea in scienze dei materiali e dei corsi di laurea magistrale in scienze dei materiali e in data science (Atto n. 193).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La VII Commissione
   esaminato lo schema di decreto ministeriale recante la definizione di nuove classi del corso di laurea in «scienza dei materiali» e dei corsi di laurea magistrale in «scienza dei materiali» e in «data science» (atto del Governo n. 193);

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) valuti il Governo se sia necessario disciplinare la sorte dei corsi di laurea e di laurea magistrale attualmente esistenti in Scienza dei materiali afferenti a classi di laurea già esistenti (L-27 Scienze e tecnologie chimiche e L-30 Scienze e tecnologie fisiche; nonché LM 53 Scienza e ingegneria dei materiali);
   b) nelle premesse, si valuti se richiamare anche il decreto ministeriale 25 ottobre 2019, n. 989, recante le Linee generali d'indirizzo della programmazione delle università 2019-2021 e gli indicatori per la valutazione periodica dei risultati, come integrato dal decreto ministeriale 6 agosto 2020;
   c) all'articolo 3, comma 1, si valuti l'opportunità di richiamare espressamente, oltre ai regolamenti didattici di ateneo, di cui all'articolo 11, comma 7, lettera d), anche i regolamenti didattici dei corsi di studio, cui fa riferimento l'articolo 12, comma 2, lettera d), del decreto ministeriale n. 270 del 2004 (citato nel testo);
   d) all'articolo 5, comma 1, si valuti l'opportunità di specificare che ciascun CFU corrisponde a 25 ore di impegno medio per studente;
   e) all'articolo 5, comma 3, si valuti l'opportunità di richiamare i commi 1 e 2 dell'articolo 7 del decreto ministeriale n. 270 del 2004, dedicati al conseguimento del titolo di studio riferito, rispettivamente, alla laurea e alla laurea magistrale; nonché di precisare che con l'espressione «nei rispettivi regolamenti didattici» si fa riferimento ai regolamenti didattici del corso di laurea (così da escludere il riferimento ai regolamenti didattici di ateneo); nonché di chiarire se ai fini del calcolo dei crediti complessivi necessari per il conseguimento del titolo siano inclusi i crediti relativi alla preparazione della prova finale e se l'acquisizione dei crediti complessivi consenta agli studenti di essere ammessi a sostenere la prova finale e di conseguire il titolo di studio indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all'università, in conformità con quanto previsto dall'articolo 5, comma 3, dei decreti ministeriali 16 marzo 2007 recanti rispettivamente «Determinazione delle classi delle lauree universitarie» e «Determinazione delle classi di laurea magistrale».