CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 agosto 2020
422.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04509 Masi: Sull'applicazione del cosiddetto bonus vacanze.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Masi, unitamente ad altri colleghi, chiede quali iniziative si intendano adottare per superare le criticità segnalate in relazione all'operatività della misura cosiddetta «bonus vacanze».
  Le conseguenze economiche della pandemia hanno colpito in modo particolarmente drammatico il settore del turismo, il primo settore a risentire dei danni provocati dall'espandersi del virus e, con ogni probabilità, purtroppo l'ultimo a riprendersi da questa fase di emergenza internazionale.
  Proprio per l'urgente necessità di far fronte agli ingenti danni subiti dal settore a causa della diffusione del Covid-19, prima con il decreto «Cura Italia» e poi con il decreto «Rilancio» abbiamo previsto norme di carattere emergenziale relative al turismo e alla cultura.
  A tal proposito, tra le altre misure, è stato introdotto il Tax credit o bonus vacanze in favore dei nuclei familiari con un reddito ISEE non superiore a 40.000 euro, per i pagamenti legati alla fruizione dei servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive, dagli agriturismi e dai bed&breakfast, che sta già consentendo a molte famiglie, che altrimenti avrebbero dovuto rinunciare alle vacanze estive, di viaggiare in Italia.
  La misura, che è effettiva dal 1o luglio tramite l'Applicazione «IO» di PagoPA, sta dando ottimi risultati.
  Il credito è utilizzabile da un solo componente per ciascun nucleo familiare, nella misura massima di 500 euro per ogni nucleo familiare, 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e 150 euro per quelli composti da una sola persona.
  Segnalo che ad oggi, in neanche un mese, sono oltre 1.033.753 i buoni già erogati, per un controvalore di 466 milioni di euro, e oltre 162.000 quelli spesi.
  In considerazione dei dati che ho appena illustrato e che dimostrano un andamento in continua crescita, peraltro in un così breve periodo, posso affermare che la misura sta dando risultati più che soddisfacenti, anche in relazione alle strutture ricettive che vi aderiscono.
  Il Ministero assicura comunque un continuo confronto con le associazioni di categoria per la risoluzione di problematiche operative e gestionali e il monitoraggio della misura, anche al fine di rilevare tempestivamente eventuali criticità.

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ALLEGATO 2

5-04510 Della Frera: Sugli interventi a favore del turismo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Governo è ben consapevole del fatto che la pandemia da COVID-19 abbia colpito in modo particolarmente drammatico il settore del turismo. Tutte le componenti delle attività turistiche, quali il turismo culturale, il business travel, i viaggi d'istruzione, l'enogastronomia sono state rapidamente compromesse, con conseguenze molto gravi su tutta la filiera e su un insieme assai vasto di categorie di operatori: alberghi e altre strutture ricettive, agenzie di viaggi, tour operator, ristoranti, bar, commercio al dettaglio, guide turistiche, stabilimenti balneari, termali, catering, trasporti, organizzatori di attività convegnistica e molti altri.
  Proprio per l'urgente necessità di far fronte agli ingenti danni subiti dal settore a causa della diffusione del Covid-19, prima con il decreto «Cura Italia» e poi con il decreto «Rilancio», abbiamo previsto norme di carattere emergenziale relative al turismo, sostenute e integrate dal Parlamento in sede di conversione in legge.
  Gli interventi comprendono misure a sostegno sia dei lavoratori sia delle imprese (dalle agevolazioni fiscali, alle garanzie in materia di prestiti, alla sospensione di versamenti e contributi previdenziali), nel contesto di una complessa manovra economica del Governo connessa all'emergenza epidemica.
  Venendo più specificamente all'oggetto del quesito, mi preme evidenziare che il prossimo decreto fiscale affronterà le problematiche ulteriori, destinando risorse consistenti a questo comparto.
  In primo luogo, particolare attenzione sarà rivolta alla categoria dei lavoratori del settore, per i quali è allo studio la decontribuzione dei costi del personale per gli operatori, compreso anche quelli termali, e la proroga delle indennità speciali già prevista per i lavoratori stagionali nel settore del turismo.
  Al contempo, sarà prevista la esenzione del versamento anche della seconda rata IMU 2020 per tutti gli operatori del settore, nonché un notevole incremento del Fondo dedicato per le agenzie di viaggio e per i tour operator, fondo, istituito proprio in considerazione dell'impatto economico negativo conseguente all'adozione delle misure di contenimento del COVID-19.
  Saranno inoltre introdotte anche agevolazioni fiscali per la riqualificazione delle strutture ricettive, volte a sostenere gli investimenti nel settore turistico.
  Di imminente adozione è il decreto attuativo del Fondo per la promozione del turismo in Italia, con una dotazione di 15 milioni di euro, previsto dal Decreto rilancio e finalizzato a sostenere iniziative di promozione mirate al riposizionamento strategico turistico del Sistema Paese e azioni specifiche destinate al recupero dei flussi turistici in aree particolarmente colpite dalla emergenza sanitaria.
  Venendo più specificamente alla misura del tax credit o bonus vacanze, i dati a disposizione dimostrano il successo dell'iniziativa, che sta già consentendo a molte famiglie che altrimenti avrebbero dovuto rinunciare alle vacanze estive di viaggiare in Italia.
  Come ho già anticipato nella risposta al precedente quesito, ad oggi, infatti, in neanche un mese sono oltre 1.033.753 i buoni già erogati, per un controvalore di 466 milioni di euro, e oltre 162.000 quelli spesi.Pag. 76
  Proprio in considerazione degli ottimi dati registrati – che dimostrano che la misura risulta «ben calibrata» – non si ritiene, allo stato, di intervenire sulla disposizione, pur restando disponibili a valutare, anche alla luce dei dati acquisibili nel medio periodo, possibili miglioramenti applicativi della norma.

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ALLEGATO 3

5-04511 Nardi: Sulle iniziative a tutela dell'associazione italiana alberghi per la gioventù.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Nardi, unitamente ad altri colleghi, chiede quali iniziative si intendano intraprendere al fine di salvaguardare l'attività e le funzioni dell'Associazione italiana alberghi per la gioventù e sostenere il turismo tra le categorie più svantaggiate, in particolare tra i giovani.
  In base allo statuto L'A.I.G. – Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù – è stata costituita con atto n. 28339 del 19 dicembre 1945, è un Ente Morale e Assistenziale a carattere nazionale priva di fini di lucro.
  L'Associazione ha per scopo istituzionale la promozione del turismo giovanile, attraverso la realizzazione e la gestione degli Ostelli per la Gioventù, e l'attuazione di ogni altra iniziativa idonea a favorire il miglioramento morale, culturale e fisico della gioventù, mediante la pratica del turismo, considerato mezzo insostituibile per la promozione sociale dei giovani e per favorirne la reciproca conoscenza.
  A livello internazionale l'AIG è membro ed unico rappresentante per l'Italia della Federazione Internazionale degli Ostelli per la Gioventù (IYHF, International Youth Hostel Federation), massimo organismo mondiale competente per la ricettività dei giovani.
  Durante la conversione in Senato del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali, fu approvato e poi stralciato, l'emendamento 15.0.13 che prevedeva la soppressione dell'Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù e, conseguentemente, costituiva l'ente pubblico non economico denominato Ente Italiano Alberghi per la Gioventù (EIG), sottoposto alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il nuovo ente (EIG) sarebbe entrato a far parte degli enti di promozione economica con una nuova dotazione organica di 57 unità. Inoltre, veniva prevista la nomina di un Commissario straordinario al fine dell'adeguamento statutario e per consentire l'ordinato trasferimento dei beni e delle funzioni al nuovo Ente, nonché per la definizione dei rapporti pendenti in capo all'AIG. Gli oneri che lo Stato avrebbe sostenuto a decorrere dal 2020 sarebbero stati pari a 1,7 milioni di euro all'anno.
  Il Governo, oggi come un anno fa, è disponibile a valutare positivamente un'analoga proposta normativa per affrontare e risolvere l'attuale situazione dell'Associazione italiana alberghi della gioventù e salvaguardare le attività e le funzioni che questa svolge.

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ALLEGATO 4

5-04512 Andreuzza: Sulle iniziative a favore degli operatori turistici di Jesolo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Andreuzza, unitamente ad altri colleghi, chiede quali iniziative si intendano intraprendere per indennizzare gli operatori del settore turistico di Jesolo per le perdite economiche subite a causa dei contagi da Coronavirus, emersi nelle scorse settimane, di alcuni migranti presenti nel centro di accoglienza della Croce Rossa.
  Sono ben consapevole che le conseguenze economiche della pandemia hanno colpito in modo particolarmente drammatico il settore del turismo, che per la sua trasversalità è stato il primo settore a risentire dei danni provocati dall'espandersi del virus.
  Proprio per l'urgente necessità di far fronte agli ingenti danni subiti dal settore a causa della diffusione del Covid-19, come ho già ampiamente illustrato nelle precedenti risposte, abbiamo previsto norme di carattere emergenziale relative al turismo, sostenute e integrate dal Parlamento in sede di conversione in legge.
  Gli interventi comprendono misure a sostegno sia dei lavoratori sia delle imprese, nel contesto di una complessa manovra economica del Governo connessa all'emergenza epidemica. Ricordo, più in particolare, il tax credit vacanze fino a 500 euro, che sta già consentendo a molte famiglie che altrimenti avrebbero dovuto rinunciare alle vacanze estive di viaggiare in Italia e che da ottimi risultati, ma anche l'esenzione dall'imposta municipale propria IMU per il settore turistico, il riconoscimento di specifici crediti di imposta, e l'istituzione di più fondi a sostegno e per la promozione del turismo.
  Venendo più specificamente all'oggetto del quesito, sottolineo come in alcuni casi, come quello di Jesolo o, per motivi diversi, quello di Lampedusa, le difficoltà degli operatori turistici sono state acuite da emergenze specifiche, connesse alla presenza di cittadini stranieri in condizioni difficili.
  In proposito il Governo svolge un'azione continua di vigilanza e d'intervento, anche allo scopo di alleggerire la pressione sulle comunità e sulle attività economiche locali.
  Allo stesso fine, ogni misura idonea potrà essere presa in considerazione nell'intento, auspicabilmente condiviso, di assicurare il sostegno necessario agli operatori economici e di garantire la tutela della salute delle comunità locali e dei cittadini stranieri che si trovano in condizioni di disagio.

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ALLEGATO 5

Interventi a favore del pomodoro San Marzano. Nuovo testo C. 229 Paolo Russo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il nuovo testo della proposta di legge recante «Interventi a favore del pomodoro San Marzano» (nuovo testo C. 229 Paolo Russo),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 6

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Trentottesima relazione annuale della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulle attività antidumping, antisovvenzioni e di salvaguardia dell'UE e sull'utilizzo degli strumenti di difesa commerciale da parte di paesi terzi nei confronti dell'UE nel 2019. COM(2020) 164 final.

DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo);
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, la Trentottesima relazione annuale sulle attività antidumping, antisovvenzioni e di salvaguardia dell'UE e sull'utilizzo degli strumenti di difesa commerciale da parte di paesi terzi nei confronti dell'UE nel 2019 (COM(2020)164);
   premesso che:
    la creazione del mercato unico europeo, che costituisce il risultato più evidente e percepibile per la generalità dei cittadini del processo di integrazione europea, va inquadrato nella tendenza più generale contrassegnata dalla progressiva liberalizzazione degli scambi internazionali a partire dal secondo dopoguerra;
    il mercato unico ha assicurato le condizioni per favorire la ricostruzione e la crescita impetuosa delle economie europee negli scorsi decenni, garantendo anche un costante allargamento dell'occupazione;
    le economie europee, in quanto economie aperte e di trasformazione, si contraddistinguono per l'intensità degli scambi. L'Unione europea rimane tuttora il maggiore esportatore e importatore di beni e servizi, a livello globale, insieme alla Cina e agli Stati Uniti;
    l'Unione europea ha tradizionalmente assunto, nelle sedi negoziali internazionali, un approccio favorevole alla liberalizzazione degli scambi e all'abolizione, o quanto meno alla riduzione, di dazi e barriere alla libera circolazione di merci e servizi;
    negli anni più recenti, la crescita costante del peso delle economie emergenti, in particolare della Cina, ha comportato una redistribuzione delle quote di mercato a scapito dei Paesi europei, anche per effetto di pratiche commerciali spesso sleali;
    di fronte alla persistenza di comportamenti scorretti da parte di alcuni Paesi, negli anni più recenti l'Unione europea si è vista costretta a fare ricorso a specifiche misure volte a contrastare l'ampio ricorso al dumping e alle sovvenzioni ingiustificate ai danni dei sistemi produttivi europei. A tal fine, sono stati adottati strumenti di difesa commerciale la cui efficacia è oggetto di puntuale monitoraggio da parte della Commissione europea;
    l'Italia, per la elevata vocazione manifatturiera, è fra i Paesi più interessati allo sviluppo di un leale e corretto sistema di scambi commerciali e, allo stesso tempo, fra quelli che hanno subito l'accelerazione della competizione a livello globale tradottasi in una contrazione delle proprie attività manifatturiere di circa il 25 per cento;
    gli scenari evidenziano una costante escalation del contenzioso fra alcuni dei maggiori attori internazionali cui si Pag. 81accompagna lo stallo dei negoziati di Doha da cui è discesa una prevalenza del ricorso ad accordi bilaterali;
    i dati che emergono dalla relazione annuale della Commissione europea in esame presentano alcuni elementi di criticità accanto ad aspetti indubbiamente positivi;
    in particolare, le misure antidumping e antisovvenzioni adottate dalla Commissione europea, e fortemente caldeggiate, tra gli altri, dall'Italia, hanno prodotto effetti sicuramente positivi, in particolare laddove hanno comportato una drastica riduzione dei flussi di importazione, specie dalla Cina, pregiudizialmente sleali;
    allo stesso tempo, dalle attività di monitoraggio e inchiesta sono emerse la necessità di istituire misure di salvaguardia sulle importazioni di alcuni prodotti, a partire dall'acciaio, e l'esigenza di fronteggiare con la giusta fermezza la persistenza di comportamenti scorretti, quale l'elusione dei vincoli imposti alle importazioni di provenienza dalla Cina, attraverso la loro effettuazione sotto falsa identità;
    preso atto dei dati e delle valutazioni acquisiti nel corso delle audizioni svolte;
    rilevata la necessità che il presente documento sia trasmesso al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico,

impegna il Governo ad adoperarsi affinché, in sede di negoziato nelle sedi europee, siano rappresentate le seguenti questioni:
   a) a sostenere il lavoro di monitoraggio svolto dalla Commissione europea, in termini sempre più puntuali ed accurati, mano a mano che si consolidano le conoscenze e le competenze, sulle pratiche antidumping e le sovvenzioni concesse da alcuni Paesi per acquisire quote di mercato ai danni delle imprese europee nonché l'attività di inchiesta e i procedimenti antielusivi posti in essere direttamente dalla Commissione europea;
   b) a sostenere, in tutte le sedi, le iniziative della Commissione europea per garantire una corretta applicazione delle regole e degli accordi assunti nell'ambito del WTO;
   c) a sollecitare tutte le competenti amministrazioni nazionali affinché rafforzino l'efficienza e la capacità di intervenire tempestivamente degli apparati chiamati a vigilare sull'applicazione delle difese assunte a livello europeo per assicurare la correttezza degli scambi evitando le importazioni pregiudizievoli sleali;
   d) a sollecitare le Istituzioni europee perché definiscano quanto prima un quadro di regole certo ed efficace per quanto concerne la prevenzione delle falsificazioni con particolare riferimento alle produzioni tipiche o protette, che sottraggono ingenti quote di mercato ai sistemi produttivi europei e, in particolare, alle imprese italiane che molto spesso, per le limitate dimensioni che le contraddistinguono, non sono in grado di sostenere gli oneri connessi alla protezione delle proprie produzioni e al contrasto degli abusi;
   e) a promuovere l'adozione di una disciplina più puntuale, anche a tutela dei consumatori oltre che delle imprese europee, per garantire la massima trasparenza e la riconoscibilità dei beni prodotti nell'ambito dell'Unione europea, con particolare riguardo a quelli che hanno un forte radicamento con i territori di riferimento;
   f) a favorire l'implementazione delle attività tecniche specifiche svolte dalla Commissione europea, finalizzate ad accrescere nelle PMI la consapevolezza degli strumenti di difesa commerciale.

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ALLEGATO 7

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Individuare e affrontare le barriere al mercato unico. (COM(2020)93 final).

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Piano d'azione a lungo termine per una migliore attuazione e applicazione delle norme del mercato unico. (COM(2020)94 final).

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una nuova strategia industriale per l'Europa. (COM(2020)102 final).

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia per le PMI per un'Europa sostenibile e digitale. (COM(2020)103 final).

DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo);
   esaminate, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, le Comunicazioni della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni: Individuare e affrontare le barriere al mercato unico (COM(2020)93); Piano d'azione a lungo termine per una migliore attuazione e applicazione delle norme del mercato unico (COM(2020)94); Una nuova strategia industriale per l'Europa (COM(2020)102); Una strategia per le PMI per un'Europa sostenibile e digitale (COM(2020)103);
   premesso che:
   il pacchetto in esame costituisce una delle iniziative più significative fra quelle poste in essere nei primi mesi di attività della nuova Commissione europea la quale opportunamente attribuisce carattere prioritario all'obiettivo di adottare un complesso di misure dirette a sostenere e rafforzare la competitività dell'industria europea;
   tale obiettivo risulta particolarmente urgente nel contesto attuale, contrassegnato dall'impatto gravissimo, sul piano economico e sociale, della pandemia da Covid-19. L'interruzione delle attività economiche e produttive derivanti dai lockdown rischia, infatti, di comportare la chiusura definitiva di una serie di imprese con l'effetto di determinare la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro a livello continentale;
   le previsioni successivamente aggiornate sull'impatto della pandemia evidenziano un quadro contrassegnato da un costante aggravamento della crisi, da una drammatica contrazione del PIL dei Paesi europei a fronte di una ripresa già avviatasi in alcune delle economie emergenti, a Pag. 83partire dalla Cina, che negli scorsi anni hanno condotto una concorrenza durissima e talora sleale che ha posto in seria difficoltà i sistemi manifatturieri europei;
   l'approccio trasversale e organico prospettato dal pacchetto posto in essere dalla Commissione europea appare, quindi, particolarmente apprezzabile, in primo luogo perché testimonia l'accresciuta consapevolezza, a livello europeo, della gravità della condizione in cui versa il settore manifatturiero che già a seguito della crisi esplosa nel 2008 ha registrato una contrazione del fatturato e delle unità produttive di poco inferiore al 20 per cento. L'obiettivo di promuovere una rinascita industriale in Europa, da tempo affermato nei documenti delle Istituzioni europee, non aveva fino ad oggi trovato una compiuta traduzione in termini concreti se non per singole questioni;
   l'approccio proposto con i documenti in esame merita apprezzamento anche laddove prefigura l'adozione di un complesso di interventi coerenti da assumere contestualmente su più fronti e prospetta misure di vario genere che investono l'assetto normativo, i profili organizzativi e amministrativi, gli strumenti di incentivazione e, più in generale, la realizzazione di un contesto fortemente orientato a valorizzare le potenzialità dell'industria europea;
   l'esperienza del nostro Continente e, in particolare, dei Paesi che hanno una più accentuata vocazione manifatturiera, a partire da Germania, Italia e Francia, dimostra che l'industria è un fattore imprescindibile di progresso e di sviluppo tecnologico, specie laddove, come nel caso italiano, essa è fortemente radicata nelle filiere produttive legate ai territori e inserita in catene di valore fortemente integrate a livello transfrontaliero;
   una risposta comune, che non rimetta alle iniziative dei singoli Stati membri la responsabilità di fronteggiare e correggere i fattori di criticità che incidono negativamente sulla tenuta e le prospettive di crescita dell'industria europea, è dunque indispensabile, tanto più per l'Italia dove si registra una maggiore concentrazione industriale proprio nelle regioni settentrionali più duramente colpite dalla pandemia le quali sono strettamente integrate con le economie dei maggiori partners, a partire dalla Germania;
   merita altresì apprezzamento il dato di partenza da cui prende le mosse la Commissione europea, vale a dire la necessità di rilanciare il mercato unico valorizzandone appieno le potenzialità per quanto concerne il contributo che esso può fornire per accrescere la produttività, ampliare le opportunità offerte ai consumatori, aumentare le occasioni di investimento e accrescere la crescita dell'occupazione a livello continentale;
   in tale senso, appaiono pienamente condivisibili le iniziative preannunciate per un sistematico monitoraggio delle normative poste in essere dai Paesi membri per la verifica della loro coerenza con la disciplina europea in modo da evidenziare per tempo eventuali discrasie che possano pregiudicare, in primo luogo ai danni dei consumatori, il pieno dispiegamento della potenzialità del mercato unico, così come per il rafforzamento degli strumenti e delle procedure di raccordo tra Stati membri e Commissione europea per prevenire eventuali contenziosi e conflitti;
   merita altresì pieno apprezzamento lo sforzo preannunciato dalla Commissione europea di inserire il rilancio dell'industria manifatturiera nell'ambito dello scenario più generale del Green deal che costituisce un'occasione strategica fondamentale per promuovere l'innovazione tecnologica e l'aggiornamento dei processi produttivi in chiave di compatibilità ambientale. Ciò appare tanto più indispensabile per le piccole e medie imprese, chiamate ad uno sforzo aggiuntivo per sostenere gli oneri connessi alla conversione e che vanno quindi supportate allo scopo di consentire loro di collocarsi alla frontiera tecnologica;
   nella stessa logica va sostenuto l'impegno della Commissione a privilegiare lo Pag. 84sforzo di riconversione di alcuni dei comparti che si contraddistinguono per l'elevata intensità energetica e per il forte impatto ambientale, a partire dall'acciaio relativamente al quale la Commissione europea preannuncia la presentazione di una specifica strategia per la produzione a zero emissioni;
   altrettanto meritoria appare l'attenzione prestata dalla Commissione europea per promuovere l'evoluzione in senso digitale dell'industria continentale e per sostenere lo sviluppo di settori all'avanguardia sotto questo profilo attraverso il sostegno a una più stretta sinergia dei comparti cosiddetti Dual use in cui gli obiettivi civili, della difesa, della sicurezza e dello spazio possono convivere con reciproco vantaggio;
   preso atto del parere espresso dalla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
   rilevata la necessità che il presente documento sia trasmesso al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico

impegna il Governo ad adoperarsi affinché, in sede di negoziato nelle sedi europee, siano rappresentate le seguenti questioni:
   a) seguire puntualmente, con la massima attenzione e capacità propositiva, i progressi che saranno realizzati a livello europeo per quanto concerne la valorizzazione del mercato unico come strumento fondamentale per la ripresa e la crescita dell'industria europea, con particolare riguardo alle iniziative preannunciate per assicurare una corretta e coerente applicazione delle regole in materia, mediante l'istituzione di apposita task force (SMET) specificamente incaricata di rafforzare la cooperazione tra la Commissione europea e gli Stati membri e il rafforzamento del sistema SOLVIT;
   b) sostenere la proposta di valorizzare tutti gli strumenti e le procedure di precontenzioso in materia di mercato unico e aiuti di Stato, a partire dal pieno recupero di Eu-pilot ai fini di un preventivo scambio di valutazioni tra le amministrazioni nazionali e i competenti uffici della Commissione europea;
   c) sollecitare sistematicamente tutte le amministrazioni, nazionali e locali, per avvalersi delle opportunità di dialogo strutturato con la Commissione europea nella definizione di misure e interventi normativi che possano comportare violazioni alla disciplina europea in materia di mercato unico, concorrenza e aiuti di Stato, attenendosi con il massimo rigore al principio del divieto di gold plating che in passato non ha trovato sistematica attuazione nel nostro Paese laddove il recepimento della disciplina europea ha spesso comportato un aggravamento degli adempimenti posti a carico degli operatori economici e delle imprese manifatturiere;
   d) concorrere attivamente all'approfondito riesame che la Commissione europea intende avviare sulle regole in materia di aiuti di Stato, facendo valere le specificità dell'industria nazionale la quale, più ancora che in qualunque altro Paese europeo, si contraddistingue per la netta prevalenza di imprese di piccola e media dimensione e per il numero limitato di imprese in grado di giocare un ruolo decisivo negli scenari globali. In questo senso alla luce dell'attuale situazione anche l'innalzamento del livello del regime «de minimis», particolarmente rilevante per le PMI, andrebbe accuratamente considerato indirizzandolo anche sulle reti d'impresa che spesso sono parte integrante di distretti produttivi;
   e) sostenere nell'ambito del rafforzamento del mercato unico politiche di tutela dei consumatori con forme più avanzate di tracciabilità dei prodotti e di più efficace tutela delle indicazioni di provenienza (made in);
   f) sostenere la creazione di nuovi progetti industriali europei ambiziosi e innovativi, coerenti con l'attuale revisione delle linee guida per «importanti progetti di comune interesse europeo» (IPCEI), Pag. 85anche al fine di favorire l'emergere di gruppi europei capaci di sostenere la sfida globale in settori industriali strategici – a partire anche dalla riconversione green dell'industria comunitaria nei suoi settori storici di impegno – creando contemporaneamente le condizioni per una piena partecipazione delle PMI a tale sforzo e avviando inoltre una revisione delle regole sugli aiuti di Stato per gli IPCEI;
   g) attivarsi per sostenere con adeguati stanziamenti, nell'ambito del prossimo Quadro finanziario pluriennale, i programmi specificamente finalizzati alle piccole e medie imprese per promuoverne l'innovazione tecnologica, la conversione in vista della neutralità climatica e la digitalizzazione. Contestualmente, occorre assicurare la piena coerenza fra le strategie poste in essere a livello europeo e le politiche perseguite a livello nazionale;
   h) sollecitare la Commissione a creare un mercato unico europeo digitale e dei dati, promuovendo lo scambio di dati tra le imprese e le istituzioni pubbliche; a sviluppare ed elaborare dati sul territorio europeo, con particolare riferimento ai dati di organismi pubblici; a creare un migliore sistema fiscale digitale in cui i profitti siano tassati dove le imprese hanno un'interazione significativa con gli utenti;
   i) supportare il progetto europeo per la costruzione di Gaia X, un'infrastruttura di open data basata su una rete di servizi diversi con condizioni quadro e strutture di supporto comuni al servizio di utenti e fornitori;
   j) velocizzare i tempi di realizzazione di una rete digitale nel nostro Paese in grado di assicurare elevate prestazioni in modo da disporre di una infrastruttura che possa offrire al sistema delle imprese condizioni pari a quelle dei maggiori concorrenti, recuperando il ritardo che tuttora contraddistingue il nostro Paese, come documentato dalla ricognizione annuale condotta dalla Commissione europea attraverso l'indicatore DES
   k) sostenere e supportare il sistema industriale, che già attualmente in Italia garantisce la parte preponderante della spesa per la ricerca e l'innovazione, per accedere ai programmi più significativi adottati a livello europeo a questo fine, a partire Orizzonte 2020, InvestEU e Fondo per l'innovazione, anche favorendo una più stretta integrazione tra mondo della ricerca, sistemi universitari e imprese produttive, in particolare valorizzando il ruolo che allo scopo può essere svolto dai distretti attraverso l'individuazione di cluster specificamente finalizzati allo scopo;
   l) promuovere nel campo della ricerca e innovazione industriale i partenariati pubblici-privati (es. Regioni-PMI) per incoraggiare innovazioni e sperimentazioni anche con il coinvolgimento di soggetti già attivi sul territorio rafforzando gli ecosistemi industriali dell'innovazione in particolare i DIH (Digital Innovation Hub), la rete EEN (European Enterprise Network co-finanziato nell'ambito del Programma COSME 2014-2020) e i cluster tecnologici. Valutare inoltre la possibilità di utilizzare i fondi europei per cofinanziare, attraverso schemi nazionali, gli investimenti in R&I (soprattutto delle PMI), in modo complementare agli strumenti tradizionali dei bandi europei basati sui grant.
   m) sollecitare la Commissione a porre in essere una forte strategia volta a favorire il rientro in Europa, e quindi nei diversi paesi come l'Italia, delle aziende che negli scorsi anni hanno delocalizzato la produzione fuori dai confini dell'Unione accompagnando in Italia questo percorso con le opportune misure nazionali. Attivarsi, inoltre, affinché siano messi in campo a livello comunitario posizioni rigide e severe riguardo alla concorrenza globale sleale e per il blocco delle acquisizioni predatorie da parte di soggetti esterni all'Unione;
   n) evidenziare che, per sostenere una transizione giusta dal punto di vista ambientale, servono strumenti importanti per facilitarla e conseguire obiettivi climatici ambiziosi – che ne affrontino al contempo Pag. 86le ripercussioni sul piano sociale – quali un il Just Transition Fund, operando, nel contempo, perché l'applicazione di tale fondo si basi su criteri plurimi in modo da evitare paradossali penalizzazioni per i paesi che, come l'Italia, hanno già svolto molte attività sul piano della decarbonizzazione;
   o) evidenziare come il prevalente richiamo nella strategia europea di programmi di sviluppo delle energie rinnovabili basati sull'offshore non sia congruente con la maggior parte dei pieni energetici e climatici (PNIEC) degli stati membri in cui prevalgono gli sviluppi del solare;
   p) evidenziare come nell'ambito della transizione verso la neutralità climatica con una nuova mobilità «sostenibile e intelligente» una strategia complessiva di settore dovrà considerare non solo lo sviluppo di nuove piattaforme comunitarie per le nuove tecnologie di motorizzazioni e per l'uso avanzato dell'auto (auto elettrica, batterie, guida assistita ecc.) ma dovrà parallelamente prevedere anche un forte impegno per lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore dei carburanti innovativi (elettricità, biometano, idrogeno);
   q) sostenere le specifiche peculiarità dell'industria nazionale operante nel campo della difesa, della sicurezza e dello spazio, nell'ambito dei programmi europei PESCO che sono in corso di attuazione, posto che tali programmi comportano lo stanziamento di ingenti risorse per la cui ripartizione è indispensabile evitare il rischio di una concentrazione a vantaggio di alcuni partner;
   r) cogliere l'opportunità offerta dalla Commissione europea con la previsione di un piano specifico per il rafforzamento del comparto farmaceutico in Europa, anche alla luce dell'emergenza Covid-19, per far valere le capacità dell'industria nazionale del settore che si caratterizza per un elevato dinamismo che le ha consentito di collocarsi, per fatturato, in una posizione di primazia;
   s) proseguire il lavoro avviato sulle sei catene del valore strategiche assicurando il cofinanziamento nazionale ai progetti già avviati e a quelli in fase di avvio per non pregiudicare la possibilità del sistema Paese di partecipare attivamente ai progetti di punta a livello europeo;
   t) cogliere tutte le opportunità offerte dalla strategia sull'Unione dei mercati dei capitali per fornire al sistema delle imprese, e in particolare alle piccole e medie imprese, un più agevole accesso a fonti di finanziamento alternative al credito bancario e realizzare coerenti politiche, anche sotto il profilo fiscale, dirette a incentivare la patrimonializzazione delle imprese ed eventualmente la loro aggregazione promuovendone la crescita dimensionale;
   u) conseguirne la piena attuazione interna della disciplina sui ritardi di pagamento utilizzando strumenti di monitoraggio e di applicazione rafforzati e valutando la fattibilità di meccanismi alternativi di risoluzione/mediazione per le PMI per assicurare una rapida risoluzione delle controversie sui pagamenti nelle transazioni commerciali;
   v) porre in essere politiche tese a cogliere e valorizzare le differenze fra micro, piccole e medie imprese, sostenendo l'impulso positivo determinato dal principio del Think Small First;
   w) favorire l'attuazione del Green Public Procurement (GPP) con particolare riguardo agli aspetti di semplificazione;
   x) sul tema della proprietà intellettuale nelle policy per la politica industriale, lavorare all'ampia armonizzazione della normativa europea perseguendo i più alti standard di protezione con particolare attenzione al Sistema Brevettuale Unitario.