CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 luglio 2020
414.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Programma Nazionale di Riforma per il 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza per il medesimo anno (Doc. LVII, n. 3 – Sezione III).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il Programma nazionale di riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020;
   richiamato il parere favorevole espresso il 28 aprile scorso sulle parti di competenza del Documento di economia e finanza per il 2020;
   preso atto del fatto che, per effetto della crisi sanitaria ed economica conseguente alla pandemia da COVID-19, il PNR è stato presentato successivamente all'approvazione delle risoluzioni parlamentari sulle sezioni I e II del DEF 2020;
   considerato che i programmi del Governo e le iniziative di riforma si conformano alle Raccomandazioni specifiche approvate nel 2019 ma anche a quelle per il 2020, approvate dal Consiglio dell'UE il 20 luglio 2020, nonché allo European Green Deal, che costituisce il principale progetto europeo di medio e lungo termine;
   valutato positivamente l'accordo raggiunto il 21 luglio dai Capi di Stati e di Governo dell'UE sulla istituzione del fondo Next Generation EU, con una dotazione di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi per i Paesi più in difficoltà;
   apprezzato che il nostro Paese dovrebbe ottenere complessivamente 208,8 miliardi da Next Generation EU, una somma significativamente più elevata dei 172,8 previsti dalla proposta originaria della Commissione europea, beneficiando di una quota di prestiti molto più alta (da 90,9 a 127,4 miliardi) e potendo contare su una soluzione ponte efficace per avere risorse già a partire da quest'anno, in attesa che Next Generation EU entri in funzione nel 2021;
   preso atto che il PNR ribadisce la volontà di eliminare la web tax introdotta con la legge n. 160 del 2019 (legge di bilancio 2020) non appena saranno individuate regole condivise a livello internazionale per tassare i profitti delle multinazionali del digitale;
   atteso che lo scenario post-pandemia richiederà di rafforzare o estendere il supporto agli investimenti diretti esteri, che subiranno un calo consistente, adottando misure indirizzate a creare condizioni più attrattive sia per investitori stranieri sia per quelli nazionali e, nel contempo, assicurando uno screening efficace degli investimenti stranieri per tutelare i settori strategici;
   valutati positivamente gli interventi in materia di internazionalizzazione delle imprese contenuti nei decreti-legge n. 18, 23 e 34 del 2020, convertiti, con modificazioni, dalle leggi n. 27, 40 e 77 del 2020;
   apprezzato che il PNR preannuncia un rafforzamento del ruolo della rete diplomatica estera, di SIMEST e di ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, più volte auspicato da questa Commissione;
   condiviso l'inserimento nel PNR 2020 di uno specifico capitolo che illustra come Pag. 73le cinque priorità individuate dal Governo potranno influenzare il posizionamento dell'Italia rispetto ai diciassette Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030: si tratta di un'innovazione assai opportuna, che va nel senso auspicato più volte dal Parlamento di una rivisitazione complessiva delle politiche pubbliche e degli interventi legislativi alla luce della loro congruenza e funzionalità rispetto ai goal ed ai target della stessa Agenda 2030,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019 (C. 2572 Governo).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,
   esaminato, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 2572, recante Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'anno finanziario 2019;
   premesso che:
    lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno finanziario 2019, di cui alla legge di bilancio 30 dicembre 2018, n. 145, recava stanziamenti per 2.728,39 milioni di euro e che gli stanziamenti definitivi di competenza risultano pari a 2.971,14 milioni di euro, con una variazione in aumento di 212,56 milioni di euro, pari al 7,7 per cento delle previsioni iniziali;
    la spesa del MAECI è in larghissima misura di parte corrente, pari a 2.897,01 milioni di euro, che incidono sugli stanziamenti complessivi per il 97,5 per cento, mentre la spesa in conto capitale per il restante 2,5 per cento ammonta a 74,13 milioni di euro;
    in termini di competenza, la spesa finale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per il 2018 ha un'incidenza sul bilancio dello Stato dello 0,5 per cento;
    come evidenziato dalla Corte dei Conti, la gestione evidenzia una capacità di impegno del 91,36 per cento, in leggera diminuzione rispetto all'esercizio precedente (92,69 per cento nel 2018), e una capacità di pagamento (velocità di gestione della spesa) del 99,23 per cento, in netto miglioramento rispetto al 2018 dove l'indicatore segnava il 95,79 per cento;
    si registra un aumento dei residui finali totali di 76,9 milioni, imputabile esclusivamente alle spese in conto capitale, ed un volume dei residui accertati al 31 dicembre 2019 pari a 158,85 milioni, di cui 94,17 milioni per la parte corrente e 64,68 milioni per il conto capitale;
    si registrano incrementi nella Missione 4 «Italia in Europa e nel mondo», pari a 206,76 milioni di euro, tenendo conto che il Programma 4.2 relativo alla «Cooperazione allo sviluppo», assorbe quasi il 40,3 per cento degli stanziamenti definitivi (in calo rispetto al 42 per cento del 2018) e che il Programma 4.6 «Promozione della pace e sicurezza internazionale», relativo ad iniziative di sostegno del processo di soluzione di crisi in atto all'estero, soprattutto in Nordafrica, Medio Oriente e Libia, ha registrato uno stanziamento definitivo per il 2019 di circa 534 milioni, in calo del 10,5 per cento rispetto all'esercizio precedente;
   segnalato l'incremento del 35,7 per cento del Programma 4.8 «Italiani nel mondo e politiche migratorie», passato da circa 64,5 milioni del 2018 a poco più di 87,5 nel 2019, laddove nel 2018 si era registrato un notevole decremento di risorse per le variazioni avvenute sullo stanziamento del Fondo Africa;
   evidenziato soprattutto l'incremento a favore del Programma 4.9 «Promozione del sistema Paese» che presenta uno stanziamento definitivo di competenza in crescita con 220,9 milioni di euro stanziati Pag. 75rispetto ai circa 192,7 milioni del 2018 (circa 183 milioni nel 2017 e 148 milioni nel 2016), a conferma della priorità strategica rivestita dal Programma;
   quanto ai programmi che fanno riferimento all'organizzazione complessiva delle sedi estere, cioè il Programma 4.12 «Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari» e 4.13 «Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini e alle imprese», lo stanziamento è stato, rispettivamente, pari a 128,3 milioni, in lieve riduzione, e a 596,6 milioni di euro, con un lieve incremento delle risorse rispetto al 2018;
   in merito alla Missione n. 32 (Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche), essa ha registrato un aumento pari a circa 5,79 milioni, risultanti da una diminuzione di 2,71 milioni dello stanziamento per il Programma 32.2 (Indirizzo politico) e da un incremento di 8,5 milioni delle dotazioni finanziarie del Programma 32.3 (Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza);
   quanto alla Relazione sull'utilizzo degli stanziamenti per le politiche di cooperazione allo sviluppo, prevista dall'articolo 14, comma 2, della legge n. 125 del 2014, allegata al Rendiconto generale dello Stato, emerge che l'Aiuto pubblico allo sviluppo (APS) comunicato dalle Amministrazioni pubbliche italiane per l'anno 2019, è pari a 3.434,02 milioni, corrispondente allo 0,19 per cento del Reddito nazionale lordo (RNL), dato che, ove validato dall'OCSE, farebbe registrare un decremento di 0,01 punti percentuali del rapporto APS/RNL conseguito nel 2018;
   il maggiore contribuente dell'APS italiano si conferma, anche per il 2018, il Ministero dell'economia e delle finanze che, con erogazioni pari a 1,92 miliardi di euro, determina il 55,8 per cento dell'APS complessivo, importo che comprende gli importi di competenza di Cassa Depositi e Prestiti e di SACE;
   il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale si colloca in seconda posizione destinando alla cooperazione allo sviluppo, insieme all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, circa 1,2 miliardi di euro, pari al 37,2 per cento circa dell'APS;
   con riferimento ai canali di intervento, il canale multilaterale, con contributi pari a 2,6 miliardi di euro, inclusi i contributi al bilancio dell'Unione europea e al Fondo Europeo di Sviluppo (FES), rappresenta il 76,16 per cento dell'APS complessivo;
   quanto al posizionamento sul piano internazionale, sulla base dei dati preliminari 2019 pubblicati dall'OCSE/DAC l'Italia si conferma all'ottavo posto nella classifica dei donatori del Comitato per l'Aiuto allo Sviluppo-DAC per ammontare netto di APS, e al diciottesimo posto con riferimento al rapporto APS/RNL. Limitatamente ai Paesi G7, l'Italia si posiziona sesta, in termini percentuali, dietro al Regno Unito (0,7 per cento) alla Germania (0,60 per cento) alla Francia (0,44 per cento), al Giappone (0,29 per cento) e al Canada (0,27 per cento),

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

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ALLEGATO 3

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020 (C. 2573 Governo).

Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,
   esaminato, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, per le parti di propria competenza, il disegno di legge, approvato dal Senato, recante Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2020, con riferimento alla Tabella n. 6, recante lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno finanziario 2020;
   premesso che:
    lo stato di previsione del MAECI per il 2020, approvato con la legge di bilancio per il 2020 27 dicembre 2019, n. 160, reca spese in competenza per un totale di 2.978,03 milioni di euro, di cui 2.783 milioni di parte corrente e 195,03 milioni in conto capitale;
    le autorizzazioni di cassa ammontano a 3.053,30 milioni di euro, dei quali 2.783,8 di parte corrente e 269,5 milioni in conto capitale;
    la consistenza dei residui presunti risulta valutata, al 1o gennaio 2020, in 13,08 milioni, dei quali 12,55 milioni di parte corrente, e 0,53 milioni ascrivibili al conto capitale;
    tali previsioni hanno subito variazioni nel corso dell'esercizio finanziario sia per l'incidenza di atti amministrativi intervenuti nel periodo gennaio-maggio 2020, che hanno già prodotto i loro effetti sulle poste di bilancio, sia in conseguenza delle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame;
    le variazioni già introdotte in bilancio per atto amministrativo nel periodo gennaio-maggio derivanti dall'applicazione di provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all'approvazione del bilancio hanno determinato un aumento di 524.54 milioni di euro delle dotazioni di competenza e di cassa dovuti a provvedimenti amministrativi intercorsi nel periodo gennaio-maggio 2020, in relazione a provvedimenti legislativi e a norme di carattere generale nel frattempo adottate, in larga parte (421,31 milioni) riconducibili all'applicazione di disposizioni introdotte da provvedimenti normativi ed alla proroga delle missioni internazionali di pace (90 milioni);
    con il provvedimento in esame, con riferimento allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, le previsioni per il 2020 risultano assestate a 3.501,93 milioni per la competenza, dei quali 3.285,66 milioni di parte corrente e 216,26 milioni di conto capitale. Per quanto concerne le autorizzazioni di cassa le previsioni si assestano a 3.577,21 milioni, di cui 3.286,43 di parte corrente e 290,77 di conto capitale;Pag. 77
    i residui si assestano a 392,24 milioni di euro: di tale importo 99,18 milioni ricadono nella parte corrente e 293,06 milioni nel conto capitale;
    la massa spendibile, che nelle previsioni di bilancio era di 2.991,11 milioni, risulta, in seguito alle proposte di assestamento, pari a 3.894,17 milioni, e il coefficiente di realizzazione si attesta al 92 per cento circa;
    evidenziata, da un lato, la proroga e, dall'altro, la drastica riduzione delle risorse per il 2021 per il Fondo per il sostegno della promozione della cultura e della lingua italiana all'estero, di cui alla Tabella 6, concernente tra l'altro le dotazioni degli Istituti di cultura, delle cattedre di italianistica nelle università straniere, delle borse di studio, dei corsi di lingua e cultura degli enti promotori, che subirà una decurtazione di 20 milioni di euro, pur rappresentando un pilastro della promozione linguistica e culturale del Sistema Italia all'estero,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con le seguenti osservazioni:
   1) si valuti l'esigenza di adottare senza ritardo misure necessarie ad invertire il trend concernente l'investimento in Aiuto pubblico allo sviluppo al fine di realizzare l'obiettivo dello 0,7 per cento del RNL, al quale l'Italia si è impegnata in sede OCSE per la realizzazione dell'Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile;
   2) si valuti l'urgenza di rifinanziare adeguatamente le misure di promozione della lingua e cultura italiana, nel contesto dello sforzo per la promozione dell'internazionalizzazione del Sistema Paese provvedendo fin da ora ad impostare in tale direzione la legge di bilancio per il 2021.

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ALLEGATO 4

Progetti finanziati nel periodo 2017-2020 dal Fondo Africa/Fondo migrazioni del MAECI, istituito dall'articolo 1, comma 621, della legge 11 dicembre 2016, n. 232.

DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DAL GOVERNO

    

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ALLEGATO 5

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Kosovo sul trasferimento delle persone condannate, fatto a Roma l'11 aprile 2019 (C. 2314 Governo).

EMENDAMENTO

Art. 3.

  Sostituire il comma 1 con il seguente: 1. Agli oneri derivanti dalle spese di missione discendenti dall'attuazione degli articoli 3, 10 e 21 dell'Accordo di cui all'articolo 1 della presente legge, valutati in euro 5.114 annui a decorrere dall'anno 2020, e dalle rimanenti spese derivanti dall'attuazione degli articoli 7 e 21 del medesimo Accordo, pari a euro 4.000 annui a decorrere dall'anno 2020, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2020-2022, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2020, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
3. 1. Il Relatore.
(Approvato)

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ALLEGATO 6

Interrogazione n. 5-04403 Quartapelle Procopio: Sulla tutela dell'autonomia degli Ordini forensi e dello Stato di diritto in Turchia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio la Deputata Quartapelle per aver attirato l'attenzione su uno sviluppo delicato e importante: il progetto di legge di riforma dell'avvocatura in Turchia. È questione che stiamo seguendo, con particolare riguardo ai sistemi di elezione delle rappresentanze locali dell'ordine degli avvocati. Soprattutto su questo punto si registrano, infatti, proteste da parte dei legali turchi. Prestiamo uguale attenzione al caso degli avvocati Timtik e Unsal, che ha suscitato la reazione, tra gli altri, del Consiglio Nazionale Forense italiano.
  Queste vicende rientrano nel tema del rispetto della democrazia, dello stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Tutti argomenti che hanno influenzato negli ultimi anni l'andamento dei rapporti tra Turchia e Unione Europea e che sono stati discussi in occasione dei contatti tra Italia e Turchia ad alto livello, da ultimo nella visita del Ministro Di Maio ad Ankara del 19 giugno.
  L'Italia attribuisce la massima importanza alla tutela e alla promozione della libertà di espressione e alla tutela dei difensori dei diritti umani. Tutti temi fondamentali, tra le priorità italiane per il mandato 2019-2021 al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, sostenuti regolarmente in tutti i consessi multilaterali. Basti ricordare la nostra attiva partecipazione, in coordinamento con i partner UE, ai lavori negoziali che hanno portato all'adozione da parte dell'Assemblea Generale ONU della risoluzione sulla protezione dei difensori dei diritti umani a dicembre, co-sponsorizzata dall'Italia. Sosteniamo regolarmente le risoluzioni del Consiglio Diritti Umani sul tema e partecipiamo costantemente agli eventi e alle iniziative internazionali in materia, anche in ambito Consiglio d'Europa.
  Nella Revisione Periodica Universale del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, l'Italia ha raccomandato alla Turchia di: a) adottare misure adeguate per proteggere la libertà di espressione, di riunione e di associazione e garantire un ambiente sicuro e abilitante per le organizzazioni della società civile, i difensori dei diritti umani e i giornalisti, definendo le limitazioni alle libertà fondamentali nel rispetto degli obblighi internazionali; b) rafforzare l'indipendenza della magistratura; c) garantire che tutte le accuse di detenzione arbitraria, tortura e trattamenti disumani da parte delle forze di sicurezza siano debitamente indagate.
  Il Governo italiano, in vista della posizione che la Turchia assumerà a settembre sulle raccomandazioni ricevute dal Consiglio Diritti Umani, continuerà a seguire con la massima attenzione l'evoluzione della situazione.

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ALLEGATO 7

Interrogazione n. 5-04404 Delmastro delle Vedove: Sul sequestro di motopescherecci italiani per sconfinamento nelle acque territoriali croate.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il fermo del motopeschereccio «Furore» è avvenuto il 20 luglio. L'imbarcazione sarebbe entrata per 236 metri nelle acque territoriali croate presso l'isola di Busi.
  Dagli elementi forniti dalle Autorità croate al nostro Consolato a Fiume risulta che, a fronte del fermo intimato, il motopeschereccio italiano avrebbe invertito la rotta procedendo verso le acque internazionali. Qui, alle ore 9:07, l'imbarcazione è stata fermata da un'unità navale croata, a circa mezzo miglio dalle acque territoriali della Croazia. In quell'area, insieme al «Furore», vi erano altri tre pescherecci italiani. Secondo le Autorità croate le altre imbarcazioni italiane non erano tuttavia entrate nelle acque territoriali di Zagabria.
  Una volta eseguito il fermo dell'imbarcazione, al Capitano del motopeschereccio «Furore» è stato intimato di dirigersi verso il porto croato di Lissa, Vis in lingua locale, per procedere con le contestazioni formali.
  In un primo momento, il Capitano ha opposto un rifiuto, adducendo ragioni di salute personale non compatibili con la situazione epidemiologica in Croazia. Ricevuta assistenza medica, il Capitano del motopeschereccio «Furore» ha quindi fatto rotta su Lissa, dove l'imbarcazione è stata posta sotto sequestro giudiziario. Il personale è stato rinviato a giudizio per ingresso illegale nelle acque territoriali croate e per pesca illegale.
  Come da procedura consolidata, il processo in questione si è svolto per direttissima ieri, 21 luglio. Il Tribunale croato ha condannato il Comandante al pagamento di una sanzione pari a 14.400 kune (l'equivalente di 1.900 euro) e ciascun membro a una multa pari a 2.400 kune (318 euro). Il peschereccio è già ripartito per l'Italia.
  Le Autorità croate hanno sostenuto con il nostro Consolato che il «Furore», già nel 2018, si fosse reso responsabile di ingresso illegale nelle acque territoriali croate, anche se all'epoca non lo avevano fermato.
  Il caso non è comunque isolato. Si tratta di una dinamica ben nota, da molti anni. Come ricordato anche dall'Interrogante, negli ultimi due mesi risultano altri tre fermi di imbarcazioni italiane per ingresso illegale in acque territoriali croate e pesca illegale. La procedura adottata dalle Autorità di Zagabria prevede, appunto, il fermo giudiziario e il processo per direttissima dell'equipaggio, permettendo alle imbarcazioni e agli equipaggi italiani di rientrare in Italia, in media nell'arco di 48 ore dal fermo come in questo caso. Il ripetersi di casi analoghi è probabilmente motivo del particolare rigore usato in questo caso dalle autorità croate nell'esercizio di facoltà loro riconosciute dal diritto internazionale.
  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale continuerà a prestare assistenza alle nostre imbarcazioni, agli armatori e agli equipaggi.
  La Farnesina sta altresì svolgendo un'attenta valutazione degli interessi italiani nelle acque circostanti le nostre coste, con particolare riguardo alle aree marittime di interesse esclusivo nazionale e ai diritti storici che potrebbero essere riconosciuti ai pescatori italiani.