CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 giugno 2020
395.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Ratifica ed esecuzione dell'accordo quadro tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Australia, dall'altra, fatto a Manila il 7 agosto 2017. C. 2121 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge recante «Ratifica ed esecuzione dell'accordo quadro tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Australia, dall'altra, fatto a Manila il 7 agosto 2017» (C. 2121 Governo, approvato dal Senato),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 144

ALLEGATO 2

Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Minamata sul mercurio, con Allegati, fatta a Kumamoto il 10 ottobre 2013. C. 2373 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge recante «Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Minamata sul mercurio, con Allegati, fatta a Kumamoto il 10 ottobre 2013» (C. 2373 Governo, approvato dal Senato),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 145

ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Mongolia sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 3 maggio 2016. C. 2521 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Mongolia sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 3 maggio 2016» (C. 2521 Governo, approvato dal Senato),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 146

ALLEGATO 4

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 10 novembre 2016 e a Montevideo il 14 dicembre 2016. C. 2523 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 10 novembre 2016 e a Montevideo il 14 dicembre 2016» (C. 2523 Governo, approvato dal Senato),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 147

ALLEGATO 5

Programma di lavoro della Commissione per il 2020 – Un'Unione più ambiziosa. (COM(2020)37 final).

Programma di lavoro adattato 2020 della Commissione. (COM(2020)440 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020. (Doc. LXXXVI, n. 3).

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2020 – Un'Unione più ambiziosa (COM(2020)37 final), il Programma di lavoro adattato per il 2020 della Commissione europea (COM(2020)440) e la Relazione Programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020 (Doc. LXXXVI, n. 3);
   ricordato che, in materia di aiuti di Stato, la Commissione europea, in considerazione delle esigenze legate alla politica di concorrenza, ha avviato un'ampia e articolata revisione del processo al quale stanno partecipando tutti gli Stati membri, al fine di verificare le misure adottate in materia di aiuti di Stato con le conseguenti ricadute sul mercato;
   rilevata, al riguardo, l'opportunità di operare una revisione della legislazione sugli aiuti di Stato a favore della sostenibilità, rivolta in particolare alle PMI nonché la realizzazione di una governance economica europea coerente con la transizione ecologica;
   rilevato che occorrerebbe concedere uno spazio fiscale per gli investimenti pubblici, prevedendo una compensazione mirata degli investimenti ecologici rispetto alle regole del Patto di stabilità e crescita ed auspicata, più in generale, l'introduzione da un lato di un sistema equo di tassazione effettiva della cosiddetta economia digitale e, dall'altro, di regole fiscali omogenee in tutti gli Stati membri per evitare indebiti vantaggi fiscali e fenomeni elusivi;
   sottolineato che i danni provocati dalla pandemia da covid-19 colpiranno in particolar modo il settore turistico di gran parte degli Stati europei per un periodo probabilmente lungo e che sarebbe opportuno, al riguardo, prevedere un fondo di emergenza del turismo ad hoc, teso a rinnovare e ampliare l'offerta turistica attraverso un sostegno economico e sgravi fiscali per permettere alle imprese di predisporre un'offerta sostenibile e digitale;
   evidenziata l'opportunità di tutelare al meglio il settore produttivo culturale e creativo anche prevedendo l'allocazione di fondi all'interno del Piano Next Generation e aumentando le risorse all'interno del budget 2021-2027;
   sottolineata l'importanza di continuare a favorire lo sviluppo dell'economia circolare con l'obbiettivo di supportare le PMI;
   evidenziata, al riguardo, l'opportunità di intervenire prioritariamente nei settori alimentare, tessile, delle costruzioni, della mobilità e del turismo;Pag. 148
   rilevata, l'opportunità, di continuare a collaborare in sede europea per la definizione di standard comuni negli acquisti pubblici (public procurement) nonché l'interoperabilità e la sicurezza delle reti informatiche e di comunicazione;
   sottolineata l'opportunità di effettuare un'analisi degli effetti della cosiddetta direttiva servizi al fine di verificare se occorra, a livello europeo, allargare il campo delle relative esenzioni;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
   a) si valuti l'opportunità di operare una revisione della legislazione sugli aiuti di Stato a favore della sostenibilità, rivolta in particolare alle PMI nonché la realizzazione di una governance economica europea coerente con la transizione ecologica;
   b) si valuti l'opportunità di prevedere un fondo di emergenza del turismo ad hoc, finalizzato a rinnovare e ampliare l'offerta turistica;
   c) si valuti l'opportunità di continuare a favorire lo sviluppo dell'economia circolare con l'obbiettivo di supportare le PMI, intervenendo prioritariamente nei settori alimentare, tessile, delle costruzioni, della mobilità e del turismo.

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ALLEGATO 6

5-04231 Alemanno: Sulle iniziative a sostegno delle imprese operanti nel settore della ristorazione collettiva.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il question time in oggetto riguarda la crisi economica che sta attraversando il settore della ristorazione, a seguito delle misure di lockdown che il Governo ha attuato per fronteggiare la pandemia da Covid-19.
  Consapevole delle difficoltà che il citato settore sta incontrando nel risollevarsi, come ricordato dagli Onorevoli interroganti, il Governo ha convocato un Tavolo di confronto interministeriale con le diverse associazioni di categoria. Il citato tavolo si è tenuto qualche settimana fa in videoconferenza e ha visto la partecipazione del Ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, insieme a quella della Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova.
  Dal confronto avviato, sono emerse le numerose necessità, cui occorre far fronte in modo celere per garantire la sopravvivenza di tante imprese del settore e accompagnare la ripartenza delle loro attività, anche alla luce delle diverse misure di sicurezza che ciascun operatore-ristoratore è tenuto ad adottare ogni giorno (distanziamento, igienizzazione, riformulazione del servizio hanno, infatti, imposto una forte diminuzione della capacità ricettiva delle strutture e, di conseguenza, del fatturato).
  Va sottolineato, infatti, che le aziende che operano nel comparto in questione vanno da una dimensione di micro-impresa a quella di multinazionale, e impiegano, tra lavoratori diretti e indiretti, circa due milioni di persone (tra pubblici esercizi, ristorazione collettiva, commerciale e mense). Ne consegue la differenziazione dei servizi offerti dalle varie componenti ed un diverso modo di fronteggiare l'emergenza.
  Una delle richieste maggiormente esposte al tavolo ha riguardato la cassa integrazione. In questo ambito, è stato annunciato l'avvio di una consultazione interministeriale, con il coinvolgimento anche di altri dicasteri e, in particolare della Ministra del lavoro, Nunzia Catalfo.
  È stata, altresì, richiesta l'introduzione di specifici incentivi fiscali – oltre a quanto già previsto nell'immediato per l'Irap – nonché un aumento della percentuale del credito di imposta per gli affitti, al fine di dare maggiore respiro alle imprese in difficoltà a seguito del lockdown. In tale ambito, ci si è impegnati ad interloquire con il Ministero competente (ossia il Ministero dell'economia e delle finanze) e si rimette al dibattito parlamentare la presentazione di ulteriori e specifiche proposte normative a favore del settore.
  Voglio ricordare, infatti, che già con il Decreto Liquidità e con il Decreto Rilancio sono state introdotte alcune misure pensando in maniera esplicita alle difficoltà delle imprese italiane dopo il periodo di lockdown.
  In particolare, il Decreto Liquidità (decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23) ha previsto per tutte le categorie merceologiche – anche per le imprese che operano nella filiera della ristorazione e dei pubblici servizi – una procedura semplificata e di immediato accesso al Fondo di garanzia per le PMI, con lo scopo di permettere a chi svolge attività d'impresa di reperire immediatamente la liquidità necessaria per far fronte all'emergenza in atto.Pag. 150
  Con il Decreto Rilancio (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34), inoltre, sono state recepite una serie di richieste provenienti dal mondo dell'impresa italiana, come:
   il credito d'imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo (pari al 60 per cento);
   la riduzione degli oneri delle bollette per le utenze elettriche connesse in bassa tensione per uso non domestico;
   il credito d'imposta in misura pari al 60 per cento delle spese sostenute nel 2020, per un massimo di 80.000, in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus, compresi gli interventi edilizi per l'adeguamento degli ambienti di lavoro.

  In conclusione, tengo a precisare che il tavolo della ristorazione rappresenta la sede istituzionale in cui gli operatori del settore potranno dar finalmente voce alle proprie esigenze, e vedrà coinvolti tutti i Ministri competenti per materia, affinché si continui a collaborare al fine di offrire ulteriori strumenti di sostegno all'intera filiera della ristorazione.

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ALLEGATO 7

5-04232 Benamati: Sulla situazione dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si vuole evidenziare preliminarmente che il settore siderurgico è considerato senz'altro strategico, in quanto costituisce un elemento imprescindibile delle attività produttive del nostro Paese, dando lavoro a circa 70 mila addetti diretti e a quasi il doppio in modo indiretto.
  Nel 2019, il fatturato dell'intero comparto è stato stimato in circa 40 miliardi di euro e un'importante quota è stata rappresentata dall'attività sui mercati esteri (attualmente il 34 per cento della quota di mercato). Al contempo è noto, purtroppo, che da anni è in corso una perdurante crisi della siderurgia (in Europa, prima ancora che in Italia); le cause di tale crisi risiedono in una molteplicità di fattori, ne cito alcuni: la concorrenza con altri Paesi, il cui basso costo della manodopera incide sul prezzo finale del prodotto siderurgico; gli standard e la regolamentazione in materia di emissioni, che essendo diversi tra l'Unione europea ed il resto del mondo, fanno sì che le imprese che producono all'interno dell'UE debbano scontano regole più rigide per la salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica.
  Come ha avuto modo di affermare il Ministro Patuanelli durante un'apposita informativa a riguardo, il rilancio del settore deve necessariamente passare da una profonda e radicale ristrutturazione, che ne aumenti la competitività, puntando su un acciaio di qualità e sulle filiere che ne fanno uso (come l'industria elettrotecnica, la meccanica di precisione e altre similari), al fine di garantire all'Italia una produzione siderurgica che non sia solo legata a prodotti di base, ma anche a quelli ad alto valore aggiunto.
  Nello specifico degli stabilimenti dell'ex Ilva, come è noto, lo scorso 4 marzo è stato perfezionato un accordo di modifica del contratto di affitto dei rami d'azienda, con obbligo di acquisto, originariamente stipulato il 28 giugno 2017 e già oggetto di precedenti modifiche. I punti qualificanti del nuovo assetto contrattuale sono i seguenti:
   l'anticipazione del termine entro cui dovrebbero verificarsi le condizioni a cui è subordinato l'obbligo di Arcelor Mittal di acquisire i complessi aziendali di Ilva (precisamente dall'agosto 2023 al maggio 2022);
   l'impegno ad attuare un piano industriale che sia improntato alla graduale decarbonizzazione dell'attività produttiva dello stabilimento di Taranto;
   l'adozione di un piano ambientale coerente con l'assetto produttivo previsto dal nuovo piano industriale;
   l'impegno delle parti a collaborare per la ricerca di soluzioni per la gestione del personale (fermi restando i risultati raggiunti su questo fronte con l'accordo sindacale sottoscritto nel settembre 2018);
   la previsione dell'ingresso di investitori terzi nel capitale della società Arcelor Mittal, con facoltà per quest'ultima di recedere dal contratto in caso in cui il relativo accordo di co-investimento non venga stipulato entro il 30 novembre 2020 Pag. 152e a condizione che in tale evenienza Arcelor Mittal versi una multa penitenziale di 500 milioni di euro.

  Ebbene, Arcelor Mittal ha comunicato ai commissari e ai rappresentanti delle istituzioni che il sopraggiungere della pandemia da COVID-19 e le misure di contenimento adottate dal Governo hanno fortemente inciso sull'attività produttiva dello stabilimento di Taranto e – di conseguenza – vi era la necessità di una rivisitazione del Piano industriale. Attualmente la trattativa sta proseguendo e Arcelor Mittal ha dichiarato che gli «accordi di Marzo» sono vincolanti e intende rispettarli, seppure il Governo abbia bocciato quanto presentato dalla stessa lo scorso 5 giugno. Com’è noto, si sta lavorando contemporaneamente alla nuova compagine societaria e si sta valutando anche un intervento pubblico, ove ne sussistano le condizioni.
  In conclusione, il Governo si aspettava un piano industriale che non rimettesse in discussione l'esito dei complessi negoziati culminati con gli accordi del 4 marzo scorso, con i quali erano stati prospettati grandi investimenti. È importante chiarire, infatti, che parlare di Ilva non è esclusivamente dibattere su uno stabilimento siderurgico, bensì è parlare di una visione industriale del nostro Paese, dove la siderurgia non può che essere al centro e vedere un grande atto di responsabilità da parte di tutte le forze politiche.

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ALLEGATO 8

5-04233 Dara: Sulla crisi dell'azienda Corneliani.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come correttamente ricordano gli Onorevoli interroganti, la Corneliani S.r.l. è un'importante azienda del settore della moda e dell'abbigliamento maschile di lusso, controllata al 51 per cento dal fondo Investcorp e per il resto dalla famiglia Corneliani, che impiega oltre mille dipendenti tra le sedi di Mantova e Milano, le filiali estere in Cina e negli Stati Uniti, gli stabilimenti produttivi esteri e il retail diretto.
  Il Ministero dello sviluppo economico sta seguendo la difficile situazione dell'azienda in parola e sta tenendo contatti con l'azienda, con i sindacati nazionali di categoria e con la Regione Lombardia.
  Come noto, infatti, l'azienda ha visto un riassetto ai vertici e ha avviato un piano di riorganizzazione volto a restituire competitività al brand italiano, con l'obiettivo di aumentare le vendite. Purtroppo, l'obiettivo della crescita non è stato ancora raggiunto e la situazione di difficoltà dell'azienda è stata ulteriormente aggravata dalle conseguenze economico-finanziarie derivanti dalla crisi pandemica da Covid-2019.
  Il consiglio di amministrazione ha pertanto presentato domanda per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo con riserva.
  Ebbene, è solo in data 24 giugno 2020 che è arrivata, da parte delle organizzazioni sindacali locali, una richiesta di attivazione di un tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico.
  Alla luce della situazione riguardante la Corneliani, tengo a precisare che la ricerca di una soluzione a livello regionale sembrerebbe auspicabile, sebbene confermi la disponibilità del Ministero dello sviluppo economico ad attivare un tavolo a livello ministeriale, laddove a livello regionale non si riuscisse ad addivenire ad una composizione della vertenza.
  Ciò detto, si vogliono ricordare gli interventi messi in campo dal Ministero dello sviluppo economico a supporto del settore tessile e moda nel suo complesso.
  Tra questi voglio ricordare il Progetto Pilota sull'applicazione della tecnologia Blockchain al settore tessile, che consente di ottenere la piena tracciabilità dei prodotti tessili in tutte le fasi di produzione e di garantire sia la corretta certificazione al consumatore sulla loro provenienza, sia il contrasto al fenomeno della contraffazione.
  Infine, si ricordano le misure trasversali che il Governo ha messo in campo a tutela delle imprese nazionali, a seguito dell'emergenza da Covid-19.
  In primis si ricorda il Piano Transizione 4.0, approvato con legge di bilancio 2020, il quale ha operato una ridefinizione della disciplina degli incentivi fiscali collegati al «Piano nazionale Impresa 4.0», rimodulando le misure di sostegno agli investimenti in beni strumentali tecnologicamente avanzati e rendendo la misura fruibile anche per le imprese che a fine anno non conseguiranno un utile di bilancio. Sul punto si ricorda che il Piano ha introdotto anche un nuovo credito d'imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, in attività di innovazione tecnologica e in attività di design e innovazione estetica, particolarmente interessante per il settore in parola.
  Infine, si richiama il «Decreto Liquidità» con il quale è stato potenziato il Pag. 154Fondo di garanzia per le PMI per fare fronte alle esigenze immediate di liquidità delle imprese e dei professionisti. Nello specifico, sono state semplificate le procedure di accesso, si è previsto un incremento delle coperture della garanzia ed è stata estesa la platea dei beneficiari. Il medesimo decreto, inoltre, ha introdotto un nuovo strumento straordinario per sostenere, attraverso la garanzia di SACE e la controgaranzia dello Stato, la concessione di finanziamenti alle attività economiche e d'impresa danneggiate dall'emergenza in corso.

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ALLEGATO 9

5-04234 Torromino: Sulle misure a sostegno delle aziende operanti nel mercato elettrico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Occorre premettere che l'insieme dei temi indicati con l'atto in discussione rientra in una politica energetica che, in questi anni e ancora adesso, si pone l'obiettivo di perseguire un equilibrio tra l'esigenza di favorire la transizione energetica in condizioni di sicurezza, continuando ad assicurare la competitività del sistema produttivo nazionale e creando le condizioni di ampliamento e maggiore efficienza del mercato dell'energia elettrica.
  Andando nel dettaglio dei temi sollevati rilevo che:
   le agevolazioni a favore delle imprese energivore sono ormai pienamente operative e consentono ai beneficiari di ridurre il gap di costo rispetto ai propri competitors, così da promuovere la competitività dell'industria nazionale nel contesto europeo. Le imprese in possesso di specifici requisiti presentano ogni anno una dichiarazione sulla base delle quali la Cassa per i servizi energetici ed ambientali (CSEA) elabora l'elenco di soggetti agevolabili per l'anno successivo. Vorrei evidenziare che, con la deliberazione 217/2020/Reel, l'ARERA ha previsto l'istituzione di una «sessione suppletiva», in modo da venire incontro alle imprese che non rispettano il termine attualmente stabilito per la presentazione della dichiarazione, necessaria per l'aggiornamento dell'elenco per l'anno successivo;
   il servizio di interrompibilità del carico elettrico è utile per il mantenimento della sicurezza di funzionamento del sistema elettrico e, in tal senso, valorizza il contributo che le imprese con determinate caratteristiche di carico possono dare, accettando la disponibilità al distacco nei casi di criticità del sistema. Il servizio, dunque, è considerato parte integrante del sistema di difesa della rete nazionale per mitigare il rischio di disalimentazioni diffuse in presenza di eventi improvvisi.
   la misura nota come « interconnector virtuale» è stata introdotta dal Legislatore con la legge 99/09 per dare impulso alla realizzazione di nuove linee di importazione di energia dall'estero per 2.500 MW, in coerenza con gli obiettivi di creazione del mercato unico che si poneva la Commissione Europea all'epoca, attraverso il coinvolgimento attivo di clienti finali grandi consumatori di energia nel finanziare nuovi elettrodotti. Il riconoscimento del vantaggio per le singole imprese, in termini di riduzione del prezzo dell'energia, è correlato al finanziamento dell'opera e alla remunerazione dell'investimento e dei relativi rischi. Ricordo che la misura premiante – inizialmente per 6 anni – è stata già oggetto di una proroga per pari durata e dovrebbe andare in scadenza nel 2021. Al momento, il Ministero dello sviluppo economico e Terna sono impegnati a completare i procedimenti di autorizzazione delle linee e riconoscimento dell'esenzione dal diritto di accesso di terzi, nell'ottica di dare piena attuazione al programma iniziale degli impegni assunti da parte delle imprese; ciò consentirà di verificare la concreta possibilità di realizzazione delle linee ancora non costruite, anche considerando le posizioni dei gestori delle reti dei Paesi interessati, e dunque Pag. 156di avere maggiori elementi di valutazione anche sulla richiesta di proroga sollevata dagli Onorevoli interroganti;
   infine, come richiamato nell'atto in parola, il decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, (convertito in legge 2 novembre 2019, n. 128), ha istituito all'articolo 13 il Fondo per la transizione energetica nei settori industriali. In occasione del recepimento della direttiva (UE) 2018/410 sul nuovo sistema ETS, l'articolo 23 del recentissimo decreto legislativo 9 giugno 2020, n. 47, di attuazione della citata direttiva ha integrato la precedente disposizione, confermando che «la quota annua dei proventi derivanti dalle aste, eccedente il valore di 1000 milioni di euro, è destinata, nella misura massima di 100 milioni di euro per il 2020 e di 150 milioni di euro annui a decorrere dal 2021», al «Fondo per la transizione energetica nel settore industriale» di cui al successivo articolo 29, per finanziare interventi di decarbonizzazione e di efficientamento energetico del settore industriale. A tal punto tengo a precisare che, una volta definito il quadro normativo di riferimento, il MiSE procederà a dare corretta attuazione alla norma nazionale, seguendo – in parallelo – il processo comunitario di definizione delle nuove Linee guida in materia di ETS.

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ALLEGATO 10

5-04235 Baldini: Sulle iniziative per salvaguardare l'attività delle imprese che detengono concessioni di pertinenza demaniali marittime.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto in discussione pone l'attenzione sulla materia dei canoni delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative e sulle criticità che potrebbero derivare alle imprese che ne detengono la pertinenza.
  A riguardo, premesso che la competenza sul riordino sistematico dei canoni di tali concessioni non rientra nelle competenze specifiche del Ministero dello sviluppo economico, tengo a precisare che uno degli obiettivi principali del MiSE è proprio quello di tutelare l'attività produttiva di tutte imprese che operano sul territorio, tra cui le imprese di un settore, come quello turistico, fortemente strategico per il sistema Paese.
  A tal fine, appare necessario assicurare liquidità alle imprese coinvolte, le quali devono sostenere costi gravosi, per salvaguardare la produttività, da un lato, e garantire i livelli occupazionali, dall'altro.
  Ebbene, nell'ambito delle proprie competenze, vari sono gli strumenti che il MiSE ha messo a disposizione per aiutare le imprese dopo l'emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Si pensi, a mero titolo esemplificativo, ai seguenti:
   l'accesso al Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, potenziato già con la legge di bilancio 2020 e da ultimo semplificato e integrato con il DL Liquidità (decreto-legge 23/2020, convertito in L. 40/2020);
   alle misure relative al Piano Impresa 4.0, il quale prevede incentivi fiscali di interesse per l'intera filiera turistica (dagli arredi alla ristorazione alle forniture e alle nuove tecnologie informatiche);
   alla misura «Formazione 4.0», volta a stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale;
   alle misure di semplificazione procedimentale (in fase di redazione) per accelerare i procedimenti amministrativi e sgravare le imprese da oneri burocratici eccessivi.

  Si rappresenta, infine, che le competenze in materia di turismo sono state nuovamente attribuite al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MIBACT), il quale ha allo studio l'attuazione delle disposizioni contenute nella legge di bilancio 2019 (legge n. 145 del 2018), con particolare attenzione a quanto ivi disposto in materia di concessioni demaniali marittime e della proroga trentennale delle concessioni stesse (articolo 1, commi 675-684).
  Inoltre, con il Decreto Rilancio (articolo 182, comma 2 del Decreto-legge n. 34 del 2020) sono state introdotte ulteriori misure di sostegno per il settore turistico volte ad assicurare la certezza dei rapporti giuridici e la parità di trattamento tra gli operatori, e concernenti altresì la questione dei canoni concessori con particolare riguardo ai contenziosi in atto. Come noto, tale provvedimento è ora in fase di conversione e sono stati proposti numerosi emendamenti che sono oggi in fase di discussione.Pag. 158
  È dunque massimo l'impegno del Governo anche per il comparto in parola, e ciascuna Amministrazione – nell'ambito delle proprie competenze – attualmente ha allo studio una serie di misure volte ad evitare ulteriori difficoltà per le imprese coinvolte nonché a garantire i lavoratori interessati.