CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 aprile 2020
356.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Documento di economia e finanza 2020. Doc. LVII n. 3 e Annesso.

PROPOSTA DI PARERE DELLA RELATRICE

  La Commissione XIII,
   esaminato il documento in oggetto;
   premesso che:
    l'epidemia pandemica causata dal nuovo Coronavirus (COVID-19) diffusasi su scala globale, ha interessato in misura sempre più severa il nostro Paese a partire dalla seconda metà di febbraio;
    l'impatto dell'emergenza epidemica, ha determinato un crollo nelle previsioni di crescita a livello globale già indebolite nel corso degli ultimi due anni a causa dell'acuirsi delle tensioni geopolitiche e commerciali. Gli effetti drammatici dell'emergenza sanitaria si innestano pertanto in uno scenario già complesso, e le limitazioni individuali agli spostamenti congiuntamente al crollo senza precedenti delle attività commerciali e produttive, riducono drasticamente le prospettive di crescita con particolare riferimento all'Eurozona;
    l'economia italiana ha subìto una caduta senza precedenti nella storia repubblicana del periodo post-bellico, con gravi ripercussioni sul fronte sociale, occupazionale e nella tenuta del nostro sistema produttivo;
    la straordinarietà della situazione, aggravata dalla persistente incertezza sul percorso della pandemia a livello nazionale e globale, rende pertanto complessa ogni previsione anche a breve termine, e alcuni fattori come la mancanza di miglioramento della fiducia, le modificazioni nel comportamento delle imprese e delle famiglie, e la volatilità nei prezzi delle materie prime, potrebbero ritardare la ripresa economica;
    gli effetti della pandemia sul sistema economico e sociale si protrarranno verosimilmente nel tempo, dovendo le imprese operare in regime di distanziamento sociale, con rigorosi protocolli di sicurezza anche nei prossimi trimestri e con implicazioni relativamente agli scambi commerciali nel mercato interno ed estero;
    ne consegue la necessità, come ben evidenziato dal documento in esame, considerata la straordinarietà degli accadimenti, di riconsiderare lo scenario macroeconomico che era stato delineato dall'ultima Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, approvata lo scorso anno;
    nello scenario tendenziale, in media d'anno, e secondo quanto evidenziato, il PIL reale si contrarrebbe di 8,1 punti percentuali in base ai dati di contabilità trimestrale e dell'8,0 per cento in termini grezzi;
    tale contrazione del PIL, senza precedenti, sarebbe spiegata per circa un terzo dalla caduta del commercio internazionale di beni e servizi e, per la rimanente parte, dalle politiche di distanziamento sociale e dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori a livello nazionale;
    il prodotto interno lordo potrebbe tornare a crescere nel 2021, con un incremento del 4,7 per cento, nel presupposto che dal primo trimestre del prossimo anno si renda disponibile su larga scala un Pag. 129vaccino contro il COVID-19, che darebbe luogo ad una completa ripresa dell'attività economica e sociale;
   rilevato che:
    in tale complesso quadro, il Governo ha adottato un'articolata strategia di contrasto alla pandemia in corso, finalizzata, da un lato, alla sostenibilità del sistema sanitario e a contenere, quanto più possibile, il numero di perdite umane e di ricoveri ospedalieri nelle terapie intensive, dall'altro, ad attuare misure di politica economica e fiscale volte ad assicurare il necessario supporto economico ai cittadini e alle imprese;
    in particolare, con il decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020 (c.d Cura Italia), appena convertito in legge, insieme al potenziamento delle risorse del Sistema Sanitario Nazionale, sono state introdotte misure volte a sostenere sia la liquidità delle imprese, messa a serio rischio dal crollo della domanda determinato dal blocco delle attività commerciali e produttive, sia la tutela dei redditi da lavoro, al fine di scongiurare il rischio di aumento delle diseguaglianze sociali e della disoccupazione;
    per quanto concerne specificamente il settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, è stato istituito un fondo di 100 milioni per la copertura degli interessi sui finanziamenti bancari e sui mutui contratti dalle imprese e per l'arresto temporaneo delle attività di pesca, compresa quella delle acque interne; è stato rafforzato l'accesso al Fondo rotativo per le imprese di Cassa depositi e prestiti per il finanziamento a tasso agevolato degli investimenti realizzati dalle imprese della filiera avicola; è stato esteso il pegno rotativo a tutti i prodotti agroalimentari DOP e IGP; è stata prevista la realizzazione di una campagna straordinaria di comunicazione per promuovere le produzioni nazionali;
    tra le misure introdotte figurano, inoltre, la possibilità, da parte delle regioni, di concedere ai lavoratori agricoli il trattamento di integrazione salariale in deroga per la durata della sospensione del rapporto di lavoro nonché la previsione di una indennità in favore dei lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'INPS (coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali) e degli operai agricoli a tempo determinato;
    a tali interventi si aggiungono il finanziamento, per complessivi 50 milioni di euro, del Fondo sociale indigenti, per il ritiro dal mercato di eccedenze agroalimentari al fine di evitare spreco di prodotto e il crollo dei prezzi, e che consentirà sostegno a comparti in crisi e alle persone in condizioni di bisogno, nonché l'aumento, dal 50 al 70 per cento, per il solo 2020 e a determinate condizioni, della percentuale di contributi PAC di cui può essere richiesto l'anticipo da parte delle imprese agricole;
   rilevato altresì che:
    con il successivo decreto-legge n. 23 dell'8 aprile 2020 (cd. decreto Liquidità), in corso d'esame alla Camera, sono state poi ulteriormente rafforzate le misure per il sostegno di famiglie e imprese, venendo assicurata un'immissione di liquidità nel sistema economico per complessivi 400 miliardi, che si sommano ai 350 soggetti a moratoria o garantiti dal decreto «Cura Italia»;
    tale decreto, le cui disposizioni sono applicabili anche alle imprese del settore agricolo, prevede un ulteriore rinvio di adempimenti fiscali da parte di lavoratori e imprese; il potenziamento delle garanzie concesse attraverso la società SACE Simest del gruppo Cassa Depositi e Prestiti sui prestiti delle imprese colpite dall'emergenza, a condizione che i finanziamenti siano destinati alle attività produttive localizzate in Italia; una maggiore celerità dei pagamenti della PA verso i propri fornitori; l'estensione del cosiddetto golden power, ovvero dello strumento che consente allo Stato di autorizzare preventivamente operazioni societarie in imprese operanti in settori strategici per il sistema Paese, al fine di bloccare scalate ostili;Pag. 130
    nello specifico, il provvedimento in questione prevede, fino al 31 dicembre 2020, un potenziamento e un'estensione dell'intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, in deroga alla disciplina ordinaria, al fine di rafforzare ulteriormente, anche alla luce della intervenuta nuova disciplina sugli aiuti di Stato della Commissione europea, le misure di sostegno all'accesso al credito necessario per contrastare gli effetti negativi prodotti sull'economia dalla diffusione del COVID-19;
    tali disposizioni transitorie trovano applicazione, in quanto compatibili, anche alle garanzie rilasciate da ISMEA, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 102 del 2004, in favore delle imprese agricole e della pesca. Per tali finalità sono assegnati a ISMEA 100 milioni di euro per l'anno 2020;
   considerato che:
    l'Esecutivo si appresta ad adottare ulteriori provvedimenti, con i quali verranno rifinanziati e saranno estesi interventi volti ad un complessivo sostegno e rilancio del sistema economico, in particolare attraverso: misure in tema di credito, liquidità e capitalizzazione delle imprese; l'estensione della cassa integrazione in deroga; la previsione di indennità in favore dei lavoratori autonomi nonché di strumenti di sostegno al reddito in favore dei cittadini non coperti da altre forme di assistenza; il sostegno alle politiche di inclusione sociale e agli investimenti degli enti territoriali; il rinvio di alcuni adempimenti fiscali in favore delle imprese e dei lavoratori autonomi; misure di supporto a imprese e lavoratori dei settori sottoposti a chiusure temporanee e in cui ulteriori misure di distanziamento sociale potrebbero essere confermate nei prossimi mesi;
    sarà prevista, inoltre, la soppressione degli aumenti dell'IVA e delle accise previsti dalla legislazione vigente per il 2021 e gli anni seguenti;
    per far fronte alle esigenze finanziarie determinate dall'adozione di tali urgenti misure, è previsto un incremento della stima di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare;
    in particolare, la Relazione al Parlamento incrementa la deviazione temporanea di bilancio a ulteriori 55 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di PIL) per il 2020 e 24,6 miliardi a valere sul 2021 (1,4 per cento del PIL);
   ritenuto che:
    nel Documento in esame, si sottolinea, inoltre, come il Governo ritenga prioritario incentivare gli investimenti volti a promuovere forme di economia circolare e a favorire la transizione ecologica, aumentando la competitività e la resilienza dei sistemi produttivi a shock ambientali e di salute e perseguendo politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, finalizzate a conseguire una maggiore sostenibilità ambientale e sociale;
    queste innovazioni dovranno essere allineate al Green Deal europeo, che resta la strategia chiave dell'Unione Europea per i prossimi decenni. A livello nazionale, si lavorerà sull'attuazione del Green and Innovation Deal che la Legge di Bilancio ha finanziato per il triennio 2020-2022. La prima iniziativa sarà quella di accelerare le nuove opere pubbliche già in fase avanzata di progettazione e la manutenzione di quelle esistenti;
    il Documento evidenzia altresì che tanto maggiore sarà la credibilità delle riforme strutturali messe in atto, tanto minore sarà il livello dei rendimenti sui titoli di Stato, e ciò agevolerà il processo di rientro;
   ritenuto altresì che:
    in questo difficile contesto, la filiera agricola e agroalimentare ha svolto, e continuerà a svolgere, un ruolo di fondamentale importanza nel sistema Paese, dovendo la stessa essere collocata, come sottolineato dalla Ministra Bellanova nel corso dell'informativa urgente del 16 Pag. 131aprile ultimo scorso, al centro dell'agenda politica, non solo italiana, ma, più in generale, europea;
    le politiche nazionali dovranno trovare piena integrazione con le politiche comunitarie, per un programma strategico di rilancio del comparto agricolo ed agroalimentare in grado di coniugare sostenibilità economica, ambientale e sociale delle produzioni, e che possa garantire al contempo alle imprese una adeguata redditività ed un rafforzamento rispetto al posizionamento nei mercati internazionali;
    i blocchi alle frontiere, così come la chiusura di alcuni settori rilevanti come l'Ho.Re.Ca e il turismo, insieme alla contrazione dei mercati esteri, hanno determinato rilevanti perdite economiche per l'intero comparto agricolo e agroalimentare già penalizzato da alcune fragilità strutturali e dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici;
    il comparto agricolo, a causa dell'emergenza in corso, sconta, inoltre, gli effetti di una grave carenza di lavoratori stagionali, con conseguente difficoltà di reperimento della manodopera nella stagione di maggiore picco produttivo per molte produzioni;
    occorre delineare un piano straordinario per il lavoro agricolo, attraverso efficaci misure di prevenzione e di contrasto al fenomeno del caporalato e la predisposizione, in tempi rapidi, di forme trasparenti e semplificate negli adempimenti, utili all'incontro tra domanda e offerta regolare di lavoro;
    occorre altresì introdurre misure volte a stanziare risorse straordinarie per i comparti agricoli, della pesca e della acquacoltura più duramente colpiti dalla crisi; la chiusura di determinate attività in particolare legate al turismo, alla catena Horeca, e alla contrazione nelle esportazioni, ha determinato gravi eccedenze di prodotto con particolare riferimento agli alimenti freschi e alle produzioni locali di qualità, insieme a una significativa contrazione degli ordini, con particolare riguardo ad alcuni comparti quali, per esempio, quello zootecnico e delle carni lavorate, quello lattiero caseario, ittico, vitivinicolo e ortofrutticolo, anche in riferimento ai prodotti di quarta gamma, quello della produzione olivicola di qualità nonché i piccoli birrifici. Il perdurare delle misure di distanziamento sociale inizia altresì a determinare effetti negativi in alcuni settori di produzione, come nel caso della quarta gamma;
    il settore florovivaistico, in particolare, è stato costretto a sospendere ogni attività commerciale nel periodo di maggiore picco produttivo, senza poter contare in alcun modo sugli aiuti PAC di cui non è beneficiario. Anche i comparti della silvicoltura e della manutenzione del verde, hanno subito un fermo temporaneo nella prima fase della emergenza degli interventi in ambito pubblico e privato. Sarebbe pertanto utile valutare una proroga ed estensione di misure come il bonus verde, che a causa della epidemia risulteranno probabilmente sottoutilizzate;
    allo stesso modo, risultano colpiti tutti gli ambiti legati alla multifunzionalità agricola, con particolare riferimento alle attività in ambito sociale, quali l'agriturismo, l'ittiturismo, l'ippoturismo e il comparto degli equidi in generale, anche in relazione al fermo delle competizioni e delle gare, tutte attività per le quali è opportuno pianificare una progressiva ripartenza alla luce della loro rilevanza strategica a fini occupazionali, sociali e ricreativi;
    ulteriori interventi sono indispensabili a sostenere il settore ittico, con particolare riferimento alla piccola pesca e alla miticoltura, maggiormente penalizzati dal blocco del circuito Ho.Re.Ca a causa del sostanziale azzeramento della domanda di prodotto fresco;
    insieme alla esigenza di misure volte all'agevolazione nell'accesso al credito e a misure di ristoro dirette, si evidenzia la necessità di interventi di semplificazione amministrativa, rapidità nella Pag. 132erogazione dei fondi ed eventuali ulteriori proroghe termini legate al rinnovo di autorizzazioni, permessi, e verifiche;
    esiste, infine, un problema di autonomia nell'approvvigionamento delle materie prime, acuito da uno scenario internazionale che, insieme alla crisi sanitaria in atto, vede il riacutizzarsi di politiche nazionali isolate che rallentano, se non ostacolano, gli scambi commerciali. Occorrerà pertanto rafforzare alcune produzioni nazionali oggi abbastanza limitate – come ad esempio nel comparto cerealicolo – e rafforzare le politiche di filiera;
   valutato che:
    gli investimenti infrastrutturali, con particolare riferimento alla rete idrica e logistica, la ricerca e l'innovazione tecnologica, nonché la dotazione di reti e servizi di telecomunicazione efficienti (Information and Communication Technology-ICT), accompagnata dall'accesso alla rete internet ad alta velocità (banda larga), sono condizione essenziale di sviluppo socio-economico delle aree rurali, giocando un ruolo determinante per la competitività del settore agricolo, agroalimentare e forestale, della pesca e dell'acquacoltura,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   si valuti l'opportunità di:
    1) adottare con urgenza misure volte a far fronte alla carenza di manodopera nel settore agricolo, che ha assunto oramai le connotazioni di una vera e propria emergenza, predisponendo in tempi rapidi strumenti utili a favorire, in modo trasparente e semplificato negli adempimenti, l'incontro tra domanda e offerta di lavoro;
    2) estendere le misure di indennizzo previste per i lavoratori ai pescatori autonomi e ai soci di cooperativa, che esercitano professionalmente l'attività di pesca in acque marittime, interne e lagunari;
    3) prevedere ulteriori misure di accesso al credito, ristoro e indennizzo proporzionati alla perdita di fatturato, al fine di accompagnare i comparti sopra menzionati e maggiormente colpiti dagli effetti della crisi epidemiologica in atto, nel superamento della forte crisi di liquidità, consentendo agli stessi di far fronte alle spese correnti, al pagamento dei mutui e alle anticipazioni per la nuova annata;
    4) prevedere azioni di promozione del Made in Italy agroalimentare sul mercato interno ed internazionale;
    5) prevedere eventuali ulteriori semplificazioni negli adempimenti, proroghe di termini legate al rinnovo di autorizzazioni, permessi e verifiche, nonché l'accelerazione delle procedure di liquidazione delle misure di sostegno, con particolare riferimento agli aiuti relativi all'arresto temporaneo di pesca delle annualità pregresse;
    6) attuare disposizioni volte all'intensificazione della vigilanza, del controllo e della prevenzione di comportamenti e pratiche di concorrenza sleale;
    7) favorire ulteriori forme di ritiro dal mercato ed incentivi allo stoccaggio di prodotti da destinare agli aiuti alimentari tramite fondo indigenti;
    8) introdurre forme di incentivazione ai fini della riconversione, anche temporanea, per i servizi a domicilio di generi alimentari e la diffusione di piattaforme per il commercio elettronico, anche su base locale;
    9) sostenere l'imprenditoria femminile e l'attività dei giovani agricoltori, ad esempio prevedendo forme di sgravio contributivo e l'incentivazione dell'imprenditoria;
    10) sostenere lo strumento dei contratti di filiera, con particolare riferimento a comparti strategici come quello cerealicolo; Pag. 133questo per rafforzare il comparto agricolo nazionale, incentivando la produzione con particolare riferimento alle sementi, al mais, alle proteine vegetali e al grano, rispetto ai quali il nostro Paese non è in grado pienamente di garantire l'auto approvvigionamento, che risulta strategico in situazioni emergenziali;
    11) sostenere l'innovazione tecnologica e infrastrutturale, promuovendo la realizzazione di reti infrastrutturali e di servizi di telecomunicazione (ICT) nelle aree rurali, per favorirne lo sviluppo socio-economico;
    12) relativamente al settore vitivinicolo, al fine di consentire lo smaltimento delle scorte accumulatesi, introdurre: a) misure volte a favorire la commercializzazione del prodotto, tramite specifiche mediatiche; b) disposizioni volte a favorire la riduzione delle rese per ettaro delle unità vitate iscritte nello schedario viticolo, diverse da quelle utilizzate per produrre vini tutelate, mediante modifica all'articolo 8 comma 10 della legge n. 238 del 2016; c) disposizioni volte a semplificare la vendita diretta on line;
    13) introdurre misure di sostegno specifico per le filiere specializzate nel settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café), in considerazione dell'azzeramento delle vendite tramite questo canale, in forza del blocco pressoché completo della ristorazione;
    14) in considerazione dell'aggravarsi degli oneri a carico delle imprese, posticipare e sterilizzare la plastic tax mediante modifica al comma 651 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019 e la sugar tax mediante modifica del comma 675 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019;
    15) innalzare da 700mila euro a 1 milione di euro l'ammontare dei crediti d'imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'articolo 34 comma 1 della legge n. 388 del 2000;
    16) introdurre agevolazioni fiscali e contributive per le aziende del settore agroalimentare per i premi corrisposti ai lavoratori dipendenti a fronte dei maggiori carichi di lavoro e i rischi sostenuti nel corso dell'emergenza sanitaria, estendendo il regime fiscale agevolato già previsto per la retribuzione di produttività;
    17) prevedere campagne mediatiche volte a favorire la commercializzazione di prodotti agroalimentari italiani e volte a tutelarne l'immagine, in particolare nel settore zootecnico, oggetto di specifici e ingiustificati attacchi sui mass media, in considerazione dell'elevata sicurezza e igienicità delle filiere agroalimentari nazionali.

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ALLEGATO 2

Documento di economia e finanza 2020. Doc. LVII n. 3 e Annesso.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La Commissione XIII,
   esaminato il documento in oggetto;
   premesso che:
    l'epidemia pandemica causata dal nuovo Coronavirus (COVID-19) diffusasi su scala globale, ha interessato in misura sempre più severa il nostro Paese a partire dalla seconda metà di febbraio;
    l'impatto dell'emergenza epidemica, ha determinato un crollo nelle previsioni di crescita a livello globale già indebolite nel corso degli ultimi due anni a causa dell'acuirsi delle tensioni geopolitiche e commerciali. Gli effetti drammatici dell'emergenza sanitaria si innestano pertanto in uno scenario già complesso, e le limitazioni individuali agli spostamenti congiuntamente al crollo senza precedenti delle attività commerciali e produttive, riducono drasticamente le prospettive di crescita con particolare riferimento all'Eurozona;
    l'economia italiana ha subìto una caduta senza precedenti nella storia repubblicana del periodo post-bellico, con gravi ripercussioni sul fronte sociale, occupazionale e nella tenuta del nostro sistema produttivo;
    la straordinarietà della situazione, aggravata dalla persistente incertezza sul percorso della pandemia a livello nazionale e globale, rende pertanto complessa ogni previsione anche a breve termine, e alcuni fattori come la mancanza di miglioramento della fiducia, le modificazioni nel comportamento delle imprese e delle famiglie, e la volatilità nei prezzi delle materie prime, potrebbero ritardare la ripresa economica;
    gli effetti della pandemia sul sistema economico e sociale si protrarranno verosimilmente nel tempo, dovendo le imprese operare in regime di distanziamento sociale, con rigorosi protocolli di sicurezza anche nei prossimi trimestri e con implicazioni relativamente agli scambi commerciali nel mercato interno ed estero;
    ne consegue la necessità, come ben evidenziato dal documento in esame, considerata la straordinarietà degli accadimenti, di riconsiderare lo scenario macroeconomico che era stato delineato dall'ultima Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, approvata lo scorso anno;
    nello scenario tendenziale, in media d'anno, e secondo quanto evidenziato, il PIL reale si contrarrebbe di 8,1 punti percentuali in base ai dati di contabilità trimestrale e dell'8,0 per cento in termini grezzi;
    tale contrazione del PIL, senza precedenti, sarebbe spiegata per circa un terzo dalla caduta del commercio internazionale di beni e servizi e, per la rimanente parte, dalle politiche di distanziamento sociale e dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori a livello nazionale;
    il prodotto interno lordo potrebbe tornare a crescere nel 2021, con un incremento del 4,7 per cento, nel presupposto che dal primo trimestre del prossimo anno si renda disponibile su larga scala un Pag. 135vaccino contro il COVID-19, che darebbe luogo ad una completa ripresa dell'attività economica e sociale;
   rilevato che:
    in tale complesso quadro, il Governo ha adottato un'articolata strategia di contrasto alla pandemia in corso, finalizzata, da un lato, alla sostenibilità del sistema sanitario e a contenere, quanto più possibile, il numero di perdite umane e di ricoveri ospedalieri nelle terapie intensive, dall'altro, ad attuare misure di politica economica e fiscale volte ad assicurare il necessario supporto economico ai cittadini e alle imprese;
    in particolare, con il decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020 (c.d Cura Italia), appena convertito in legge, insieme al potenziamento delle risorse del Sistema Sanitario Nazionale, sono state introdotte misure volte a sostenere sia la liquidità delle imprese, messa a serio rischio dal crollo della domanda determinato dal blocco delle attività commerciali e produttive, sia la tutela dei redditi da lavoro, al fine di scongiurare il rischio di aumento delle diseguaglianze sociali e della disoccupazione;
    per quanto concerne specificamente il settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, è stato istituito un fondo di 100 milioni per la copertura degli interessi sui finanziamenti bancari e sui mutui contratti dalle imprese e per l'arresto temporaneo delle attività di pesca, compresa quella delle acque interne; è stato rafforzato l'accesso al Fondo rotativo per le imprese di Cassa depositi e prestiti per il finanziamento a tasso agevolato degli investimenti realizzati dalle imprese della filiera avicola; è stato esteso il pegno rotativo a tutti i prodotti agroalimentari DOP e IGP; è stata prevista la realizzazione di una campagna straordinaria di comunicazione per promuovere le produzioni nazionali;
    tra le misure introdotte figurano, inoltre, la possibilità, da parte delle regioni, di concedere ai lavoratori agricoli il trattamento di integrazione salariale in deroga per la durata della sospensione del rapporto di lavoro nonché la previsione di una indennità in favore dei lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'INPS (coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali) e degli operai agricoli a tempo determinato;
    a tali interventi si aggiungono il finanziamento, per complessivi 50 milioni di euro, del Fondo sociale indigenti, per il ritiro dal mercato di eccedenze agroalimentari al fine di evitare spreco di prodotto e il crollo dei prezzi, e che consentirà sostegno a comparti in crisi e alle persone in condizioni di bisogno, nonché l'aumento, dal 50 al 70 per cento, per il solo 2020 e a determinate condizioni, della percentuale di contributi PAC di cui può essere richiesto l'anticipo da parte delle imprese agricole;
   rilevato altresì che:
    con il successivo decreto-legge n. 23 dell'8 aprile 2020 (cd. decreto Liquidità), in corso d'esame alla Camera, sono state poi ulteriormente rafforzate le misure per il sostegno di famiglie e imprese, venendo assicurata un'immissione di liquidità nel sistema economico per complessivi 400 miliardi, che si sommano ai 350 soggetti a moratoria o garantiti dal decreto «Cura Italia»;
    tale decreto, le cui disposizioni sono applicabili anche alle imprese del settore agricolo, prevede un ulteriore rinvio di adempimenti fiscali da parte di lavoratori e imprese; il potenziamento delle garanzie concesse attraverso la società SACE Simest del gruppo Cassa Depositi e Prestiti sui prestiti delle imprese colpite dall'emergenza, a condizione che i finanziamenti siano destinati alle attività produttive localizzate in Italia; una maggiore celerità dei pagamenti della PA verso i propri fornitori; l'estensione del cosiddetto golden power, ovvero dello strumento che consente allo Stato di autorizzare preventivamente operazioni societarie in imprese operanti in settori strategici per il sistema Paese, al fine di bloccare scalate ostili;Pag. 136
    nello specifico, il provvedimento in questione prevede, fino al 31 dicembre 2020, un potenziamento e un'estensione dell'intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, in deroga alla disciplina ordinaria, al fine di rafforzare ulteriormente, anche alla luce della intervenuta nuova disciplina sugli aiuti di Stato della Commissione europea, le misure di sostegno all'accesso al credito necessario per contrastare gli effetti negativi prodotti sull'economia dalla diffusione del COVID-19;
    tali disposizioni transitorie trovano applicazione, in quanto compatibili, anche alle garanzie rilasciate da ISMEA, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 102 del 2004, in favore delle imprese agricole e della pesca. Per tali finalità sono assegnati a ISMEA 100 milioni di euro per l'anno 2020;
   considerato che:
    l'Esecutivo si appresta ad adottare ulteriori provvedimenti, con i quali verranno rifinanziati e saranno estesi interventi volti ad un complessivo sostegno e rilancio del sistema economico, in particolare attraverso: misure in tema di credito, liquidità e capitalizzazione delle imprese; l'estensione della cassa integrazione in deroga; la previsione di indennità in favore dei lavoratori autonomi nonché di strumenti di sostegno al reddito in favore dei cittadini non coperti da altre forme di assistenza; il sostegno alle politiche di inclusione sociale e agli investimenti degli enti territoriali; il rinvio di alcuni adempimenti fiscali in favore delle imprese e dei lavoratori autonomi; misure di supporto a imprese e lavoratori dei settori sottoposti a chiusure temporanee e in cui ulteriori misure di distanziamento sociale potrebbero essere confermate nei prossimi mesi;
    sarà prevista, inoltre, la soppressione degli aumenti dell'IVA e delle accise previsti dalla legislazione vigente per il 2021 e gli anni seguenti;
    per far fronte alle esigenze finanziarie determinate dall'adozione di tali urgenti misure, è previsto un incremento della stima di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare;
    in particolare, la Relazione al Parlamento incrementa la deviazione temporanea di bilancio a ulteriori 55 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di PIL) per il 2020 e 24,6 miliardi a valere sul 2021 (1,4 per cento del PIL);
   ritenuto che:
    nel Documento in esame, si sottolinea, inoltre, come il Governo ritenga prioritario incentivare gli investimenti volti a promuovere forme di economia circolare e a favorire la transizione ecologica, aumentando la competitività e la resilienza dei sistemi produttivi a shock ambientali e di salute e perseguendo politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, finalizzate a conseguire una maggiore sostenibilità ambientale e sociale;
    queste innovazioni dovranno essere allineate al Green Deal europeo, che resta la strategia chiave dell'Unione Europea per i prossimi decenni. A livello nazionale, si lavorerà sull'attuazione del Green and Innovation Deal che la Legge di Bilancio ha finanziato per il triennio 2020-2022. La prima iniziativa sarà quella di accelerare le nuove opere pubbliche già in fase avanzata di progettazione e la manutenzione di quelle esistenti;
    il Documento evidenzia altresì che tanto maggiore sarà la credibilità delle riforme strutturali messe in atto, tanto minore sarà il livello dei rendimenti sui titoli di Stato, e ciò agevolerà il processo di rientro;
   ritenuto altresì che:
    in questo difficile contesto, la filiera agricola e agroalimentare ha svolto, e continuerà a svolgere, un ruolo di fondamentale importanza nel sistema Paese, dovendo la stessa essere collocata, come sottolineato dalla Ministra Bellanova nel corso dell'informativa urgente del 16 Pag. 137aprile ultimo scorso, al centro dell'agenda politica, non solo italiana, ma, più in generale, europea;
    le politiche nazionali dovranno trovare piena integrazione con le politiche comunitarie, per un programma strategico di rilancio del comparto agricolo ed agroalimentare in grado di coniugare sostenibilità economica, ambientale e sociale delle produzioni, e che possa garantire al contempo alle imprese una adeguata redditività ed un rafforzamento rispetto al posizionamento nei mercati internazionali;
    i blocchi alle frontiere, così come la chiusura di alcuni settori rilevanti come l'Ho.Re.Ca e il turismo, insieme alla contrazione dei mercati esteri, hanno determinato rilevanti perdite economiche per l'intero comparto agricolo e agroalimentare già penalizzato da alcune fragilità strutturali e dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici;
    il comparto agricolo, a causa dell'emergenza in corso, sconta, inoltre, gli effetti di una grave carenza di lavoratori stagionali, con conseguente difficoltà di reperimento della manodopera nella stagione di maggiore picco produttivo per molte produzioni;
    occorre delineare un piano straordinario per il lavoro agricolo, attraverso efficaci misure di prevenzione e di contrasto al fenomeno del caporalato e la predisposizione, in tempi rapidi, di forme trasparenti e semplificate negli adempimenti, utili all'incontro tra domanda e offerta regolare di lavoro;
    occorre altresì introdurre misure volte a stanziare risorse straordinarie per i comparti agricoli, della pesca e della acquacoltura più duramente colpiti dalla crisi; la chiusura di determinate attività in particolare legate al turismo, alla catena Horeca, e alla contrazione nelle esportazioni, ha determinato gravi eccedenze di prodotto con particolare riferimento agli alimenti freschi e alle produzioni locali di qualità, insieme a una significativa contrazione degli ordini, con particolare riguardo ad alcuni comparti quali, per esempio, quello zootecnico e delle carni lavorate, quello lattiero caseario, ittico, vitivinicolo e ortofrutticolo, anche in riferimento ai prodotti di quarta gamma, quello della produzione olivicola di qualità nonché i piccoli birrifici. Il perdurare delle misure di distanziamento sociale inizia altresì a determinare effetti negativi in alcuni settori di produzione, come nel caso della quarta gamma;
    il settore florovivaistico, in particolare, è stato costretto a sospendere ogni attività commerciale nel periodo di maggiore picco produttivo, senza poter contare in alcun modo sugli aiuti PAC di cui non è beneficiario. Anche i comparti della silvicoltura e della manutenzione del verde, hanno subito un fermo temporaneo nella prima fase della emergenza degli interventi in ambito pubblico e privato. Sarebbe pertanto utile valutare una proroga ed estensione di misure come il bonus verde, che a causa della epidemia risulteranno probabilmente sottoutilizzate;
    allo stesso modo, risultano colpiti tutti gli ambiti legati alla multifunzionalità agricola, con particolare riferimento alle attività in ambito sociale, quali l'agriturismo, l'ittiturismo, l'ippoturismo e il comparto degli equidi in generale, anche in relazione al fermo delle competizioni e delle gare, tutte attività per le quali è opportuno pianificare una progressiva ripartenza alla luce della loro rilevanza strategica a fini occupazionali, sociali e ricreativi;
    ulteriori interventi sono indispensabili a sostenere il settore ittico, con particolare riferimento alla piccola pesca e alla miticoltura, maggiormente penalizzati dal blocco del circuito Ho.Re.Ca a causa del sostanziale azzeramento della domanda di prodotto fresco;
    insieme alla esigenza di misure volte all'agevolazione nell'accesso al credito e a misure di ristoro dirette, si evidenzia la necessità di interventi di semplificazione amministrativa, rapidità nella Pag. 138erogazione dei fondi ed eventuali ulteriori proroghe termini legate al rinnovo di autorizzazioni, permessi, e verifiche;
    esiste, infine, un problema di autonomia nell'approvvigionamento delle materie prime, acuito da uno scenario internazionale che, insieme alla crisi sanitaria in atto, vede il riacutizzarsi di politiche nazionali isolate che rallentano, se non ostacolano, gli scambi commerciali. Occorrerà pertanto rafforzare alcune produzioni nazionali oggi abbastanza limitate – come ad esempio nel comparto cerealicolo – e rafforzare le politiche di filiera;
   valutato che:
    gli investimenti infrastrutturali, con particolare riferimento alla rete idrica e logistica, la ricerca e l'innovazione tecnologica, nonché la dotazione di reti e servizi di telecomunicazione efficienti (Information and Communication Technology-ICT), accompagnata dall'accesso alla rete internet ad alta velocità (banda larga), sono condizione essenziale di sviluppo socio-economico delle aree rurali, giocando un ruolo determinante per la competitività del settore agricolo, agroalimentare e forestale, della pesca e dell'acquacoltura,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   si valuti l'opportunità di:
    1) adottare con urgenza misure volte a far fronte alla carenza di manodopera nel settore agricolo, che ha assunto oramai le connotazioni di una vera e propria emergenza, predisponendo in tempi rapidi strumenti utili a favorire, in modo trasparente e semplificato negli adempimenti, l'incontro tra domanda e offerta di lavoro;
    2) estendere le misure di indennizzo previste per i lavoratori ai pescatori autonomi e ai soci di cooperativa, che esercitano professionalmente l'attività di pesca in acque marittime, interne e lagunari;
    3) prevedere ulteriori misure di accesso al credito, ristoro e indennizzo proporzionati alla perdita di fatturato, al fine di accompagnare i comparti sopra menzionati e maggiormente colpiti dagli effetti della crisi epidemiologica in atto, nel superamento della forte crisi di liquidità, consentendo agli stessi di far fronte alle spese correnti, al pagamento dei mutui e alle anticipazioni per la nuova annata;
    4) prevedere azioni di promozione del Made in Italy agroalimentare sul mercato interno ed internazionale nonché introdurre strumenti di sostegno ai produttori volti a favorire la diffusione e la vendita in specifici corners dei prodotti agroalimentari tipici regionali, in qualsiasi forma tutelati, presso la grande distribuzione organizzata (GDO) operante nei medesimi territori, secondo modalità che ne preservino l'immagine, la reputazione e il valore;
    5) prevedere eventuali ulteriori semplificazioni negli adempimenti, proroghe di termini legate al rinnovo di autorizzazioni, permessi e verifiche, nonché l'accelerazione delle procedure di liquidazione delle misure di sostegno, con particolare riferimento agli aiuti relativi all'arresto temporaneo di pesca delle annualità pregresse;
    6) attuare disposizioni volte all'intensificazione della vigilanza, del controllo e della prevenzione di comportamenti e pratiche di concorrenza sleale;
    7) favorire ulteriori forme di ritiro dal mercato ed incentivi allo stoccaggio di prodotti da destinare agli aiuti alimentari tramite fondo indigenti;
    8) introdurre forme di incentivazione ai fini della riconversione, anche temporanea, per i servizi a domicilio di generi alimentari e la diffusione di piattaforme per il commercio elettronico, anche su base locale;
    9) sostenere l'imprenditoria femminile e l'attività dei giovani agricoltori, ad Pag. 139esempio prevedendo forme di sgravio contributivo e l'incentivazione dell'imprenditoria;
    10) sostenere lo strumento dei contratti di filiera, con particolare riferimento a comparti strategici come quello cerealicolo; questo per rafforzare il comparto agricolo nazionale, incentivando la produzione con particolare riferimento alle sementi, al mais, alle proteine vegetali e al grano, rispetto ai quali il nostro Paese non è in grado pienamente di garantire l'auto approvvigionamento, che risulta strategico in situazioni emergenziali;
    11) sostenere l'innovazione tecnologica e infrastrutturale, promuovendo la realizzazione di reti infrastrutturali e di servizi di telecomunicazione (ICT) nelle aree rurali, per favorirne lo sviluppo socio-economico;
    12) relativamente al settore vitivinicolo, al fine di consentire lo smaltimento delle scorte accumulatesi, introdurre: a) misure volte a favorire la commercializzazione del prodotto, tramite specifiche mediatiche; b) disposizioni volte a favorire, tenuto conto delle specificità territoriali, la riduzione delle rese per ettaro delle unità vitate iscritte nello schedario viticolo, diverse da quelle utilizzate per produrre vini tutelate, mediante modifica all'articolo 8, comma 10, della legge n. 238 del 2016; c) disposizioni volte a semplificare la vendita diretta on line;
    13) introdurre misure di sostegno specifico per le filiere specializzate nel settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café), in considerazione dell'azzeramento delle vendite tramite questo canale, in forza del blocco pressoché completo della ristorazione;
    14) in considerazione dell'aggravarsi degli oneri a carico delle imprese, posticipare e sterilizzare la plastic tax mediante modifica al comma 651 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019 e la sugar tax mediante modifica del comma 675 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019;
    15) innalzare da 700 mila euro a 1 milione di euro l'ammontare dei crediti d'imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'articolo 34 comma 1 della legge n. 388 del 2000;
    16) introdurre agevolazioni fiscali e contributive per le aziende del settore agroalimentare per i premi corrisposti ai lavoratori dipendenti a fronte dei maggiori carichi di lavoro e i rischi sostenuti nel corso dell'emergenza sanitaria, estendendo il regime fiscale agevolato già previsto per la retribuzione di produttività;
    17) prevedere campagne mediatiche volte a favorire la commercializzazione di prodotti agroalimentari italiani e volte a tutelarne l'immagine, in particolare nel settore zootecnico, oggetto di specifici e ingiustificati attacchi sui mass media, in considerazione dell'elevata sicurezza e igienicità delle filiere agroalimentari nazionali.

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ALLEGATO 3

DL 23/2020: Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali. C. 2461 Governo.

PROPOSTA DI PARERE DELLA RELATRICE

  La Commissione XIII,
   esaminato, per i profili di competenza, il provvedimento in oggetto, recante «Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali»;
   premesso che:
    come si evince dalla relazione illustrativa, il decreto-legge in esame si fonda sugli attuali orientamenti assunti dall'Unione europea, che, alla luce degli effetti dell'emergenza in corso, consentono agli Stati membri di adottare misure dirette a salvaguardare le imprese da una potenziale e grave crisi di liquidità;
    in particolare, la Commissione, con comunicazione C (2020) 1863 del 19 marzo 2020, denominata «Temporary Framework for State aid measures to support the economy in the current COVID-19 outbreak «, richiamando l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, consente agli Stati di intervenire con diverse misure ritenute compatibili con il regime degli aiuti di Stato « per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia «;
   rilevato che:
    l'articolo 1 del provvedimento in discussione, al fine assicurare la necessaria liquidità alle imprese con sede in Italia, colpite dall'epidemia COVID-19, dispone che SACE S.p.A. conceda, fino al 31 dicembre 2020, garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all'esercizio del credito in Italia, per finanziamenti sotto qualsiasi forma alle suddette imprese. Si dispone un impegno finanziario di 200 miliardi di euro, di cui almeno 30 miliardi destinati al supporto delle PMI (comprendendo tra queste i lavoratori autonomi e i liberi professionisti titolari di partita IVA);
    il successivo articolo 2, recante misure per il sostegno all'esportazione, all'internazionalizzazione e agli investimenti delle imprese, riforma il sistema della garanzia dello Stato sugli impegni assicurativi assunti da SACE S.p.A. introducendo, a decorrere dal 1o gennaio 2021, un nuovo sistema di coassicurazione per i rischi non di mercato, in base al quale gli impegni derivanti dall'attività assicurativa di SACE S.p.A. sono assunti dallo Stato e dalla stessa SACE S.p.A. in una proporzione pari, rispettivamente, al 90 e al 10 per cento. Si demanda alla legge di bilancio la definizione dei limiti cumulati all'assunzione di impegni da parte di SACE S.p.A. e dello Stato, sulla base del piano annuale di attività deliberato dal neo istituito Comitato per il sostegno finanziario pubblico, composto da sei membri, di cui uno designato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
    l'articolo 12 chiarisce che beneficiari della disciplina transitoria del Fondo solidarietà mutui «prima casa» (cosiddetto Pag. 141Fondo Gasparrini) secondo le modalità agevolate previste dall'articolo 54 del decreto-legge «Cura Italia» n. 18 del 2020, e alle condizioni ivi previste, sono i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'INPS relative agli artigiani, agli esercenti attività commerciali ed ai coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali, qualora tali soggetti non siano titolari di pensione e non siano iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
   rilevato altresì che:
    l'articolo 13 introduce, fino al 31 dicembre 2020, un potenziamento e un'estensione dell'intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, in deroga alla disciplina ordinaria, al fine di rafforzare ulteriormente – anche alla luce della intervenuta nuova disciplina sugli aiuti di Stato della Commissione europea – le misure di sostegno all'accesso al credito necessario per contrastare gli effetti negativi prodotti sull'economia dalla diffusione del COVID-19, riproducendone l'impianto e parte dei contenuti dell'articolo 49 del decreto-legge n. 18 del 2020, che viene, per coordinamento, abrogato (comma 12);
    tale articolo, oltre a prevedere interventi di carattere strutturale e non straordinario sul Fondo di garanzia PMI, eleva da 25 mila euro a 40 mila euro l'importo massimo delle operazioni di micro credito e, per l'anno 2020, rifinanzia il Fondo di 1.729 milioni di euro;
    in particolare, che il comma 11 dell'articolo in esame prevede che le disposizioni transitorie ivi contenute trovino applicazione, in quanto compatibili, anche alle garanzie rilasciate da ISMEA, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 102 del 2004, in favore delle imprese agricole e della pesca. Per tali finalità sono assegnati a ISMEA 100 milioni di euro per l'anno 2020, prevedendo così un incremento dello stanziamento già disposto dal comma 8 dell'abrogato articolo 49 del decreto-legge n. 18 del 2020 per un importo di 80 milioni di euro;
    le predette risorse sono versate su un conto corrente di tesoreria centrale appositamente istituito, intestato a ISMEA, per essere utilizzate in base al fabbisogno finanziario derivante dalla gestione delle garanzie;
   considerato che:
    l'articolo 14 prevede l'estensione delle facoltà operative del Fondo di garanzia per l'impiantistica sportiva e del Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi, entrambi gestiti e amministrati dall'Istituto per il credito sportivo, alle operazioni di liquidità. A tal fine, si assegna, per l'anno 2020, una dotazione di 30 milioni di euro al primo Fondo e di 5 milioni di euro al secondo. Osservo che il comma 3 dell'articolo in esame individua la copertura degli oneri da esso derivanti, pari a 35 milioni di euro per l'anno 2020, nella corrispondente riduzione delle somme di cui all'articolo 56, comma 6, del decreto-legge n. 18 del 2020, (dotazione di 1,73 miliardi di euro dell'apposita sezione speciale del Fondo di garanzia per le PMI colpite dalla crisi COVID-19) e a 5 milioni di euro per l'anno 2020, in soli termini di fabbisogno, mediante utilizzo delle risorse di cui all'articolo 13, comma 12, del decreto-legge in esame che abroga l'articolo 49, comma 8, del decreto-legge n. 18 del 2020, che prevedeva un trasferimento ad ISMEA;
   considerato altresì che:
    l'articolo 41 estende, tra l'altro, ai lavoratori assunti fra il 24 febbraio 2020 e il 17 marzo 2020, data di entrata in vigore del decreto-legge n. 18 del 2020, la platea dei beneficiari dei trattamenti di integrazione salariale ordinaria e in deroga disposti dagli articoli 19 e 22 del richiamato decreto in favore dei datori di lavoro che hanno subito una sospensione o una riduzione dell'attività lavorativa in conseguenza dell'emergenza epidemiologica dovuta al COVID-19. Il trattamento può decorrere (retroattivamente) dal 23 febbraio 2020 ed ha una durata non superiore a nove settimane (fatti salvi i possibili Pag. 142periodi aggiuntivi, con riferimento a soggetti operanti in determinati territori);
   ritenuto, infine, che:
    il settore florovivaistico è senza dubbio quello, tra i settori agricoli, più colpito dagli effetti del coronavirus in termini di perdita di fatturato rispetto agli anni precedenti;
    l'articolo 78, comma 2-quinquiesdecies, del decreto-legge n. 18 del 2020 (c.d Cura Italia) prevede a favore delle imprese del settore florovivaistico la sospensione, dalla data di entrata in vigore della legge di conversione fino al 15 luglio 2020, dei versamenti delle ritenute alla fonte e dei contributi previdenziali e assistenziali, nonché la sospensione tra il 1o aprile e il 30 giugno 2020 dei versamenti IVA;
    i versamenti dovranno essere effettuati o in un'unica soluzione entro il 31 luglio 2020 o attraverso rateizzazione dell'importo, con la prima rata pagabile a decorrere da luglio 2020, e per un totale di 5 rate;
    appare necessario riferire il differimento al 31 luglio 2020 anche ai versamenti di cui all'articolo 60 del decreto «Cura Italia» e dovuti entro il 20 marzo 2020, termine quest'ultimo prorogato dall'articolo 21 del provvedimento in discussione al 16 aprile 2020;
    in tal modo, fermo restando l'obbligo di assolvere pienamente agli obblighi di versamento, si allevia il peso della mancanza di liquidità che grava sulle imprese del settore florovivaistico;
   condiviso l'impianto complessivo del provvedimento in discussione,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   1) si valuti l'opportunità di estendere l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 13, relativo al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI), ai consorzi di bonifica;
   2) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a prevedere la sospensione di tutti i versamenti delle accise sulle bevande alcoliche sino al 31 agosto 2020, con conseguente possibilità di rateizzazione del pagamento del relativo importo;
   3) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a modificare, l'articolo 78, comma 1, capoverso 4-bis, del decreto-legge n. 18 del 2020, relativo all'anticipo dei contributi PAC per le imprese agricole, sostituendo le parole «15 giugno» con le seguenti: «15 maggio»;
   4) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a modificare l'articolo 78, comma 2-quinquiesdecies, terzo periodo, del decreto-legge n. 18 del 2020 («Cura Italia»), nel senso di aggiungere dopo le parole: «I versamenti sospesi di cui al periodo precedente» le seguenti: «e quelli di cui all'articolo 60 del presente decreto»;
   5) si valuti l'opportunità di introdurre misure di sostegno specifico per le filiere specializzate nel settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café), in considerazione dell'azzeramento delle vendite tramite questo canale, in forza del blocco pressoché completo della ristorazione;
   6) si valuti l'opportunità di innalzare da 700 mila euro a 1 milione di euro l'ammontare dei crediti d'imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'articolo 34 comma 1 della legge n. 388 del 2000;
   7) si valuti l'opportunità introdurre agevolazioni fiscali e contributive per le aziende del settore agroalimentare per i premi corrisposti ai lavoratori dipendenti a fronte dei maggiori carichi di lavoro e i rischi sostenuti nel corso dell'emergenza sanitaria, estendendo il regime fiscale agevolato già previsto per la retribuzione di produttività.

Pag. 143

ALLEGATO 4

DL 23/2020: Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali. C. 2461 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La Commissione XIII,
   esaminato, per i profili di competenza, il provvedimento in oggetto, recante «Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali»;
   premesso che:
    come si evince dalla relazione illustrativa, il decreto-legge in esame si fonda sugli attuali orientamenti assunti dall'Unione europea, che, alla luce degli effetti dell'emergenza in corso, consentono agli Stati membri di adottare misure dirette a salvaguardare le imprese da una potenziale e grave crisi di liquidità;
    in particolare, la Commissione, con comunicazione C (2020) 1863 del 19 marzo 2020, denominata «Temporary Framework for State aid measures to support the economy in the current COVID-19 outbreak», richiamando l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, consente agli Stati di intervenire con diverse misure ritenute compatibili con il regime degli aiuti di Stato « per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia»;
   rilevato che:
    l'articolo 1 del provvedimento in discussione, al fine assicurare la necessaria liquidità alle imprese con sede in Italia, colpite dall'epidemia COVID-19, dispone che SACE S.p.A. conceda, fino al 31 dicembre 2020, garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all'esercizio del credito in Italia, per finanziamenti sotto qualsiasi forma alle suddette imprese. Si dispone un impegno finanziario di 200 miliardi di euro, di cui almeno 30 miliardi destinati al supporto delle PMI (comprendendo tra queste i lavoratori autonomi e i liberi professionisti titolari di partita IVA);
    il successivo articolo 2, recante misure per il sostegno all'esportazione, all'internazionalizzazione e agli investimenti delle imprese, riforma il sistema della garanzia dello Stato sugli impegni assicurativi assunti da SACE S.p.A. introducendo, a decorrere dal 1o gennaio 2021, un nuovo sistema di coassicurazione per i rischi non di mercato, in base al quale gli impegni derivanti dall'attività assicurativa di SACE S.p.A. sono assunti dallo Stato e dalla stessa SACE S.p.A. in una proporzione pari, rispettivamente, al 90 e al 10 per cento. Si demanda alla legge di bilancio la definizione dei limiti cumulati all'assunzione di impegni da parte di SACE S.p.A. e dello Stato, sulla base del piano annuale di attività deliberato dal neo istituito Comitato per il sostegno finanziario pubblico, composto da sei membri, di cui uno designato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
    l'articolo 12 chiarisce che beneficiari della disciplina transitoria del Fondo solidarietà mutui «prima casa» (cosiddetto Pag. 144Fondo Gasparrini) secondo le modalità agevolate previste dall'articolo 54 del decreto-legge «Cura Italia» n. 18 del 2020, e alle condizioni ivi previste, sono i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'INPS relative agli artigiani, agli esercenti attività commerciali ed ai coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali, qualora tali soggetti non siano titolari di pensione e non siano iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
   rilevato altresì che:
    l'articolo 13 introduce, fino al 31 dicembre 2020, un potenziamento e un'estensione dell'intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, in deroga alla disciplina ordinaria, al fine di rafforzare ulteriormente – anche alla luce della intervenuta nuova disciplina sugli aiuti di Stato della Commissione europea – le misure di sostegno all'accesso al credito necessario per contrastare gli effetti negativi prodotti sull'economia dalla diffusione del COVID-19, riproducendone l'impianto e parte dei contenuti dell'articolo 49 del decreto-legge n. 18 del 2020, che viene, per coordinamento, abrogato (comma 12);
    tale articolo, oltre a prevedere interventi di carattere strutturale e non straordinario sul Fondo di garanzia PMI, eleva da 25 mila euro a 40 mila euro l'importo massimo delle operazioni di micro credito e, per l'anno 2020, rifinanzia il Fondo di 1.729 milioni di euro;
    in particolare, che il comma 11 dell'articolo in esame prevede che le disposizioni transitorie ivi contenute trovino applicazione, in quanto compatibili, anche alle garanzie rilasciate da ISMEA, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 102 del 2004, in favore delle imprese agricole e della pesca. Per tali finalità sono assegnati a ISMEA 100 milioni di euro per l'anno 2020, prevedendo così un incremento dello stanziamento già disposto dal comma 8 dell'abrogato articolo 49 del decreto-legge n. 18 del 2020 per un importo di 80 milioni di euro;
    le predette risorse sono versate su un conto corrente di tesoreria centrale appositamente istituito, intestato a ISMEA, per essere utilizzate in base al fabbisogno finanziario derivante dalla gestione delle garanzie;
   considerato che:
    l'articolo 14 prevede l'estensione delle facoltà operative del Fondo di garanzia per l'impiantistica sportiva e del Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi, entrambi gestiti e amministrati dall'Istituto per il credito sportivo, alle operazioni di liquidità. A tal fine, si assegna, per l'anno 2020, una dotazione di 30 milioni di euro al primo Fondo e di 5 milioni di euro al secondo. Osservo che il comma 3 dell'articolo in esame individua la copertura degli oneri da esso derivanti, pari a 35 milioni di euro per l'anno 2020, nella corrispondente riduzione delle somme di cui all'articolo 56, comma 6, del decreto-legge n. 18 del 2020, (dotazione di 1,73 miliardi di euro dell'apposita sezione speciale del Fondo di garanzia per le PMI colpite dalla crisi COVID-19) e a 5 milioni di euro per l'anno 2020, in soli termini di fabbisogno, mediante utilizzo delle risorse di cui all'articolo 13, comma 12, del decreto-legge in esame che abroga l'articolo 49, comma 8, del decreto-legge n. 18 del 2020, che prevedeva un trasferimento ad ISMEA;
   considerato altresì che:
    l'articolo 41 estende, tra l'altro, ai lavoratori assunti fra il 24 febbraio 2020 e il 17 marzo 2020, data di entrata in vigore del decreto-legge n. 18 del 2020, la platea dei beneficiari dei trattamenti di integrazione salariale ordinaria e in deroga disposti dagli articoli 19 e 22 del richiamato decreto in favore dei datori di lavoro che hanno subito una sospensione o una riduzione dell'attività lavorativa in conseguenza dell'emergenza epidemiologica dovuta al COVID-19. Il trattamento può decorrere (retroattivamente) dal 23 febbraio 2020 ed ha una durata non superiore a nove settimane (fatti salvi i possibili Pag. 145periodi aggiuntivi, con riferimento a soggetti operanti in determinati territori);
   ritenuto, infine, che:
    il settore florovivaistico è senza dubbio quello, tra i settori agricoli, più colpito dagli effetti del coronavirus in termini di perdita di fatturato rispetto agli anni precedenti;
    l'articolo 78, comma 2-quinquiesdecies, del decreto-legge n. 18 del 2020 (c.d Cura Italia) prevede a favore delle imprese del settore florovivaistico la sospensione, dalla data di entrata in vigore della legge di conversione fino al 15 luglio 2020, dei versamenti delle ritenute alla fonte e dei contributi previdenziali e assistenziali, nonché la sospensione tra il 1o aprile e il 30 giugno 2020 dei versamenti IVA;
    i versamenti dovranno essere effettuati o in un'unica soluzione entro il 31 luglio 2020 o attraverso rateizzazione dell'importo, con la prima rata pagabile a decorrere da luglio 2020, e per un totale di 5 rate;
    appare necessario riferire il differimento al 31 luglio 2020 anche ai versamenti di cui all'articolo 60 del decreto «Cura Italia» e dovuti entro il 20 marzo 2020, termine quest'ultimo prorogato dall'articolo 21 del provvedimento in discussione al 16 aprile 2020;
    in tal modo, fermo restando l'obbligo di assolvere pienamente agli obblighi di versamento, si allevia il peso della mancanza di liquidità che grava sulle imprese del settore florovivaistico;
   condiviso l'impianto complessivo del provvedimento in discussione,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   1) si valuti l'opportunità di estendere l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 13, relativo al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI), ai consorzi di bonifica, alle cooperative di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228 nonché alle cooperative forestali di cui all'articolo 10, comma 6, del decreto legislativo 3 aprile 2018 n. 34;
   2) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a prevedere la sospensione di tutti i versamenti delle accise sulle bevande alcoliche sino al 30 settembre 2020, con conseguente possibilità di rateizzazione del pagamento del relativo importo;
   3) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a modificare, l'articolo 78, comma 1, capoverso 4-bis, del decreto-legge n. 18 del 2020, relativo all'anticipo dei contributi PAC per le imprese agricole, sostituendo le parole «15 giugno» con le seguenti: «15 maggio»;
   4) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a modificare l'articolo 78, comma 2-quinquiesdecies, terzo periodo, del decreto-legge n. 18 del 2020 («Cura Italia»), nel senso di aggiungere dopo le parole: «I versamenti sospesi di cui al periodo precedente» le seguenti: «e quelli di cui all'articolo 60 del presente decreto»;
   5) si valuti l'opportunità di introdurre misure di sostegno specifico per le filiere specializzate nel settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café), in considerazione dell'azzeramento delle vendite tramite questo canale, in forza del blocco pressoché completo della ristorazione;
   6) si valuti l'opportunità di innalzare da 700 mila euro a 1 milione di euro l'ammontare dei crediti d'imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'articolo 34 comma 1 della legge n. 388 del 2000;
   7) si valuti l'opportunità introdurre agevolazioni fiscali e contributive per le aziende del settore agroalimentare per i premi corrisposti ai lavoratori dipendenti a fronte dei maggiori carichi di lavoro e i rischi sostenuti nel corso dell'emergenza sanitaria, estendendo il regime fiscale agevolato già previsto per la retribuzione di produttività.