CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 ottobre 2019
255.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02920 Dara: Sulla crisi industriale della IVECO Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al quesito posto dall'Onorevole interrogante informo che l'operazione di scorporo oggetto del quesito era stata già annunciata a febbraio 2018: data in cui CNH Industrial ha dichiarato ufficialmente lo spin-uff di Iveco e FPT (società del Gruppo che si occupa di moto-propulsori).
  Ciò premesso, informo che il piano di sviluppo CNH Industrial 2020-2024 ha previsto la creazione di due società (entrambe quotate in borsa): l'una per veicoli commerciali e motori; l'altra per i settori agricoltura, costruzioni e veicoli speciali.
  In Italia, invero, lo scorporo delle attività di Iveco e FPT sembra coinvolgere complessivamente 11.500 dipendenti (6.300 in forza presso Iveco e 5.200 in forza presso FPT). Le Organizzazioni Sindacali hanno lamentato la situazione di crisi in cui versa la società negli ultimi anni, chiedendo altresì di prendere provvedimenti per tutelare i lavoratori.
  Sentito il Ministero del lavoro, a riguardo, quest'ultimo ha posto in evidenza che – allo stato – la società non ha presentato istanze per l'accesso ai benefìci della CIGS.
  Con specifico riferimento alle iniziative intraprese dal Ministero dello sviluppo economico, informo che quest'ultimo ha già avviato un tavolo di confronto con tutte le parti interessate dall'operazione (tra cui le organizzazioni sindacali), al fine di risolvere la situazione occupazionale e produttiva dello stabilimento, in crisi da diversi anni. L'ultimo incontro del tavolo, in particolare, si è svolto nel primo trimestre del 2019. Nel corso della riunione il MiSE ha annunciato il raggiungimento dell'intesa che sblocca il finanziamento pluriennale (fino al 2029), per il tramite di un'apposita convenzione che sarà sottoscritta tra MEF, MiSE e Difesa, di programmi produttivi del settore. L'incontro si è svolto in un clima di positività e le parti si sono dichiarate soddisfatte del risultato raggiunto.
  Di conseguenza, il MISE, ove richiesto, conferma la propria disponibilità a continuare il dialogo già intrapreso, con lo specifico fine di trovare soluzioni volte a tutelare l'occupazione e garantire che realtà aziendali di grande rilevanza nell'economia italiana (come la IVECO) si confrontino costantemente con le istituzioni e continuino a produrre sul territorio italiano.

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ALLEGATO 2

5-02921 Benamati: Sulla crisi industriale della ex Magneti Marelli Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Magneti Marelli è una multinazionale italiana specializzata nella fornitura di prodotti e sistemi ad alta tecnologia per l'industria automobilistica, con sede a Corbetta (MI) e con vari impianti di produzione in altre parti d'Italia (Bologna, Udine, Venaria Reale Torino ecc.) e in tutto il mondo.
  Nel maggio 2019 è stata ceduta da FCA alla giapponese Calsonic Kansei dando vita a un grande produttore di componentistica nel modo dell’automotive. Il nuovo gruppo si chiama Magneti Marelli CK Holdings, brevemente Marelli.
  A riguardo si rappresenta che la cessione societaria non è stata motivata dalla scarsa redditività dell'azienda, bensì da una scelta di politica industriale portata avanti dalla proprietà.
  Risulta che nell'accordo sottoscritto tra FCA e Marelli, le stesse – al fine di sostenere la presenza della Marelli in Italia – si erano impegnate, a mantenere la sede operativa a Corbetta per cinque anni e a stipulare un accordo di fornitura pluriennale da parte di FCA.
  Con riferimento alla richiesta relativa agli ammortizzatori sociali, è stato sentito il Ministero del lavoro, il quale a riguardo ha informato che «allo stato la società non ha presentato recenti istanze per l'accesso ai benefìci dell'integrazione salariale».
  Convocheremo, comunque qualora ce ne fosse bisogno un apposito tavolo di confronto con tutte le parti interessate per garantire che il piano industriale di Magneti Marelli salvaguardi, in primo luogo, i livelli occupazionali.
  Sulle politiche per l’automotive, rappresento l'attenzione del Ministero dello sviluppo economico ad attuare misure (normative e non) finalizzate a dare una spinta a questo settore, fondamentale per la nostra economia.
  A tal fine, il Ministro Stefano Patuanelli, ha convocato al MiSE, il 18 ottobre 2019, un apposito tavolo di confronto in cui associazioni e sindacati potranno individuare i migliori strumenti per rilanciare il settore dell’automotive, anche attraverso le opportunità messe a disposizione dalla mobilità eco-sostenibile.

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ALLEGATO 3

5-02922 Moretto: Sulle iniziative per il rilancio dello stabilimento FCA di Melfi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Governo è in prima linea per sostenere la filiera produttiva di autoveicoli, come dimostrano le ultime misure normative volte ad incentivare veicoli a basse emissioni CO2.
  Tali misure sono volte ad assicurare la transizione energetica dell’automotive, che riveste un ruolo strategico per l'intera economia nazionale.
  È proprio la strategicità del settore che ha spinto il MISE – come già detto nel QT presentato dall'onorevole Benamati – ad avviare interventi specifici a sostegno della riconversione tecnologica e della riqualificazione del comparto (tenuto conto soprattutto della costante dinamica di riduzione dei volumi prodotti nel nostro territorio).
  La complessità delle sfide future non è riconducibile a una soluzione univoca né in termini di orientamento in favore di una sola tecnologia, né per quanto attiene agli obiettivi di policy: è necessaria una pluralità di linee di azione che si concentrino su soluzioni tecnologiche innovative, sulle competenze, sulla regolamentazione e sulla necessaria dotazione infrastrutturale.
  In particolare, sulle infrastrutture connesse informo per quel che segue.
  Il MISE, insieme al MIT, sta aggiornando il piano nazionale infrastrutture di ricarica e si sta predisponendo un decreto che prevede la realizzazione di una piattaforma unica nazionale delle colonnine di ricarica e l'avvio di misure per favorire la diffusione delle stesse.
  Un altro settore cui il MiSE sta dedicando attenzione è quello delle batterie ad alta capacità di accumulo, che consentiranno ai veicoli elettrici di funzionare come un deposito di energia che può essere utilizzato in caso di mancanza di energia elettrica (tenuto conto altresì della strategia europea sviluppata con la «Battery Alliance»). A questo scopo è in via di definizione a livello europeo un «Important Project of Common European Interest» che vede coinvolto il nostro Paese con vari stakeholder, tra cui FCA.
  La legge di bilancio 2020, infine, sarà occasione per incentivare ulteriormente il percorso verso la mobilità elettrica e a basse emissioni.
  Ovviamente, tutto ciò rappresentato, sarà oggetto del prossimo Tavolo sul settore automotive, appositamente convocato dal Ministro Patuanelli.
  Circa le problematiche occupazionali esposte, relative all'azienda FCA e, in particolare, per il sito operativo di Melfi, il Ministero del lavoro ha comunicato che ha in corso un contratto di solidarietà autorizzato con proprio decreto ministeriale del 5 aprile 2019, per un massimo di 7205 unità, con decorrenza 1o febbraio 2019 fino al 31 dicembre 2019.
  Inoltre, segnalo che in data 6 marzo 2019 FCA Melfi ha presentato istanza di Contratto di Sviluppo, per un investimento industriale finalizzato alla produzione dell'automobile «Jeep Compass» nella versione ibrida ed un progetto di ricerca e sviluppo, realizzato congiuntamente dalle società aderenti, per lo sviluppo di soluzioni funzionali alla produzione di autovetture a propulsione puramente elettrica.
  Infine, informo che, contestualmente alla presentazione della domanda di Contratto di Sviluppo, la Società ha richiesto di attivare un Accordo di Sviluppo, che attualmente è in fase di negoziazione.

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ALLEGATO 4

5-02923 Barelli: Sulle iniziative a tutela delle imprese nazionali del settore della plastica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli interroganti denunciano il rischio che le politiche, giuste e doverose, di tutela ambientale e della salute umana si traducano in misure eccessivamente onerose per i produttori e trasformatori di materie plastiche, con danno alle imprese e all'occupazione di un settore, il petrolchimico, di rilievo nel quadro del sistema produttivo nazionale.
  Invero, si informa che la politica del MiSE per il settore è finalizzata alla qualificazione e alla reindustrializzazione dei poli chimici, al rafforzamento strutturale e allo sviluppo ecocompatibile delle PMI trasformatrici esistenti. Infatti, la sostenibilità ambientale rappresenta condizione irrinunciabile per lo sviluppo del sistema industriale e le attività di ricerca e innovazione segnano la strada obbligata da seguire per coniugare industria, ambiente e competitività delle imprese.
  Certamente, per raggiungere l'ambizioso traguardo nazionale e unionale di inversione delle crescenti tendenze di consumo di plastica, si deve far leva anche su misure di disincentivazione all'impiego della stessa.
  Ma è necessario sottolineare che quelle di disincentivazione sono solo una parte delle misure messe in atto dal legislatore e dal Governo italiano.
  Numerose sono infatti le misure propositive, che fanno leva sull'incentivazione e lo stimolo alla rinnovazione.
  In primo luogo si ricorda la misura del credito d'imposta inserita dall'articolo 1, commi da 96 a 99, della legge di Bilancio 2018. Si tratta del credito d'imposta del 36 per cento delle spese sostenute dalle imprese che acquistano prodotti realizzati con materiali derivati da plastiche miste, provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica o da selezione di rifiuti urbani residui.
  In secondo luogo, si ricordano le misure introdotte con il Decreto Crescita, specificamente: le agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell'ambito dell'economia circolare; le disposizioni in materia di rifiuti e di imballaggi; le agevolazioni fiscali sui prodotti da riciclo e riuso. Le misure introdotte con il Decreto Crescita saranno a breve attuate con decreti di prossima emanazione del MATTM, di concerto con MEF e MiSE.
  Lo stesso MATTM sta lavorando ad altre iniziative sui rifiuti di plastica, tra le quali si ricorda: il regolamento recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto in caso di prodotto sottoposto a un'operazione di recupero.
  Ricordo inoltre l'iniziativa Global Start Up Program con la quale il MiSE sostiene start up titolari di brevetti non ancora presenti sui mercati internazionali, impegnate nello sviluppo di nuove idee ad alto contenuto tecnologico. Uno dei settori su cui si concentra il progetto è quello della «circular economy» e intende incentivare le emissioni low carbon, nonché la produzione e l'uso di materiali innovativi sostitutivi della plastica.
  Pertanto, confermo l'impegno del Governo a portare avanti una politica plastic free attraverso diverse iniziative, anche normative, che garantiscano il giusto bilanciamento di tutti gli interessi in gioco (e specifico che una delle sedi in tal senso potrà essere anche la legge di Bilancio per il 2020 di cui si è discusso ieri notte al Consiglio dei Ministri).

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ALLEGATO 5

5-02924 Alemanno: Sulle iniziative a favore dei consumatori in materia di assicurazioni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto in discussione richiama l'attenzione sulla disciplina e sul funzionamento del Fondo per le vittime della strada.
  In proposito rappresento che, con il decreto ministeriale 22 dicembre 2018, è stata prevista la determinazione, per l'anno 2019, del contributo dovuto dalle imprese di assicurazione alla CONSAP S.p.A. nella misura del 2,50 per cento.
  Tuttavia, come evidenziato dagli interroganti, negli ultimi anni le coperture assicurative sono diminuite, ed il ricorso al Fondo vittime della strada è stato più frequente, essendo cresciuto il numero di automobilisti che non dispone di una copertura RC Auto.
  Ne è conseguito che:
   minore è stato il numero di premi pagati;
   minore è stata la disponibilità finanziaria del Fondo per garantire i risarcimenti dovuti agli aventi diritto.

  Al fine di incrementare l'efficienza della gestione del Fondo di garanzia e far fronte così ai costi degli indennizzi causati dalla circolazione dei veicoli sprovvisti di copertura assicurativa, l'attuazione del Piano di interventi predisposto a beneficio del Fondo, è stata articolata sulla base di numerose iniziative, finalizzate al contenimento delle uscite ed alla ulteriore razionalizzazione e miglioramento dell'efficienza del sistema.
  Ciò ha consentito al Fondo di contenere le perdite di esercizio, le quali nel 2018 si sono assestate intorno a euro 33 MLN (dato quest'ultimo che si stima potrebbe anche migliorare per il 2019).
  Lo sforzo operativo invero ha permesso, anche in presenza di andamenti economici del Fondo non positivi, di non variare l'aliquota contributiva sulle polizze assicurative senza gravare sul costo dell'assicurazione RC auto a carico dei consumatori ed assicurati.
  A riguardo, preciso che il Ministero dello sviluppo economico è attivamente coinvolto nell'attuazione delle disposizioni recate dalla legge per la concorrenza 2017, finalizzate proprio a garantire una maggiore efficienza del Fondo.
  Tra queste ricordo:
   la predisposizione dell'ulteriore regolamentazione recante le implementazioni all'Archivio informatico antifrode;
   l'adozione dei decreti recanti le caratteristiche tecniche delle black-box (MiSE di concerto con MIT) e che garantiranno la riduzione delle frodi in fase di accertamento dei sinistri, oltre all'applicazione di sconti obbligatori a vantaggio dei consumatori.

  In tal modo, si potrà procedere al fine di completare il percorso virtuoso già intrapreso, portando così a compimento le riforme recenti, oltre ad alcune ulteriori innovazioni che potranno essere apprezzate e auspicate da tutti gli stakeholders (consumatori, imprese, intermediari), con conseguente riduzione dei premi assicurativi.
  Inoltre, informo che l'ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) ha stimato, nel 2018, circa 2 milioni e 700mila veicoli, circolanti senza copertura RC auto.
  Contro tale pratica ed in attesa dell'omologazione dei sistemi di rilevazione a Pag. 112distanza, di competenza del MIT, a dicembre 2018 la Fondazione ANIA e il Servizio Polizia Stradale hanno pertanto siglato un protocollo di collaborazione, che ha sancito l'avvio del progetto Plate Check per il monitoraggio, la prevenzione e il contrasto all'evasione assicurativa.
  In conclusione, dunque, rappresento che l'insieme di tali misure, nonché quelle di iniziativa parlamentare, potranno avere effetti positivi sulla gestione del Fondo e sulla complessiva garanzia assicurativa, a tutela degli utenti della strada e dei cittadini che pagano le polizze auto.

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ALLEGATO 6

DL 105/2019: Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. C. 2100 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il testo del disegno di legge di «Conversione in legge del decreto-legge n. 105 del 2019, recante disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica» (C. 2100 Governo);
   preso atto che l'articolo 1, commi 1 e 2, istituisce il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, al fine di assicurare la sicurezza di reti, sistemi informativi e servizi informatici necessari allo svolgimento di funzioni o alla prestazione di servizi, dalla cui discontinuità possa derivare un pregiudizio alla sicurezza nazionale demandando l'individuazione dei soggetti inclusi nel perimetro medesimo ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR);
   preso, altresì, atto delle numerose competenze attribuite al Ministero dello sviluppo economico dal provvedimento in questione quali, ad esempio, quelle riguardanti l'elaborazione di misure di sicurezza di cui all'articolo 1, comma 3, lettera b) e comma 4;
   ricordato che l'articolo 1, comma 7, individua alcuni compiti del Centro di valutazione e certificazione nazionale (CVCN), con riferimento all'approvvigionamento di prodotti, processi, servizi di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) e associate infrastrutture, qualora destinati a reti, sistemi informativi, sistemi informatici ricompresi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica;
   ricordato, inoltre, che l'articolo 1, comma 12 individua nel Ministero dello sviluppo economico, l'autorità competente all'accertamento delle violazioni e all'irrogazione delle sanzioni previste dal decreto per ciò che attiene gli operatori nazionali privati inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale;
   sottolineato che l'articolo 4 estende l'ambito operativo delle norme in tema di poteri speciali esercitabili dal Governo nei settori ad alta intensità tecnologica (cd. golden power), contenute nel decreto legge n. 21 del 2012,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE