CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 ottobre 2018
83.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Emendamenti Scerra 1.3 e Spadoni 19.1 al disegno di legge: Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018 (C. 1201 Governo).

PARERE APPROVATO

  La XI Commissione,
   esaminati, per quanto di competenza, gli emendamenti Scerra 1.3 e Spadoni 19.1 al disegno di legge di delegazione europea 2018 (C. 1201 Governo), trasmessi dalla XIV Commissione;
   preso atto che l'emendamento Scerra 1.3 è volto a inserire nell'elenco delle direttive da recepire con la delega di cui all'articolo 1 del disegno di legge la direttiva (UE) 2018/958, relativa a un test della proporzionalità prima dell'adozione di una nuova regolamentazione delle professioni;
   apprezzata la finalità dell'emendamento Spadoni 19.1, volto ad aumentare la garanzia di protezione dalle radiazioni ionizzanti, con riferimento al personale aeronavigante,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 80

ALLEGATO 2

7-00021 Rizzetto, 7-00066 Serracchiani, 7-00076 Polverini e 7-00087 Pallini: Iniziative normative per tutelare il diritto di accesso al pensionamento dei lavoratori esclusi dal mercato del lavoro e dal sistema previdenziale.

TESTO UNIFICATO DELLE RISOLUZIONI APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XI Commissione,
   premesso che:
    a partire dall'anno 2012, numerosi lavoratrici e i lavoratori sono stati condannati a un fenomeno velocemente assurto agli onori della cronaca con il nome di «esodati»: persone che hanno sottoscritto accordi per uscire dal mondo del lavoro facendo affidamento sui criteri pensionistici ante legge 28 giugno 2012, n. 92, cosiddetta «legge Fornero» e che, pertanto, con la modifica dei criteri per il riconoscimento del diritto alla pensione, dopo decenni di lavoro, si sono ritrovate a non essere più occupate e, imprevedibilmente, a non poter ancora accedere alla pensione;
    al riguardo, come è noto, il Governo Monti varò un'ingente manovra finanziaria incentrata, tra l'altro, su una drastica operazione di innalzamento dell'età pensionistica e sull'abolizione delle pensioni di anzianità; una decisione che, sin dal suo esordio, evidenziò notevoli problemi attuativi su numerosi processi di ristrutturazione aziendale e sui percorsi di vita lavorativa costruiti sul previgente regime pensionistico; difatti, le problematiche e la destrutturazione del sistema previdenziale e occupazionale vennero individuate e sollevate già in fase di esame della richiamata legge: basti pensare che sin dai primi mesi di vigenza delle disposizioni approvate a fine 2011, e poi nel corso dei sette anni successivi, il legislatore è dovuto intervenire ben otto volte per provvedere a salvaguardare i soggetti interessati dalla riforma «Fornero» ed esclusi dal pensionamento;
    il lungo e complesso lavoro normativo per risolvere il fenomeno degli esodati ha portato al varo di ben otto salvaguardie attraverso le disposizioni normative contenute nel decreto-legge n. 216 del 2011 (cosiddetto «milleproroghe 2012»), nel decreto-legge n. 95 del 2011 (cosiddetto spending review), nella legge n. 228 del 2012 (legge di stabilità 2013), nel decreto-legge n. 102 del 2013, nella legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità 2014), nella legge ad hoc n. 147 del 2014, nella legge n. 208 del 2015 (legge di stabilità 2016) e, in ultimo, nella legge n. 232 del 2016 (legge di bilancio 2017);
    le citate salvaguardie hanno interessato complessivamente poco più di 142.000 lavoratori, che si sono visti accolta la richiesta di pensionamento sulla base delle regole previgenti alla riforma Fornero, su un totale teorico di oltre 203.000 lavoratori stimati come aventi diritto. Uno scostamento significativo che ha comportato ingenti risparmi di spesa: basti pensare che rispetto alla platea di 30.700 unità prevista dall'ottava salvaguardia, è stato riconosciuto il diritto al trattamento pensionistico solo a meno della metà dei richiedenti;
    tuttavia, le otto manovre di salvaguardia fino ad oggi introdotte non sono state sufficienti;Pag. 81
    si ritiene, quindi, prioritario e urgente intervenire per consentire l'accesso all'assegno pensionistico alla platea di uomini e donne in questione, che stanno vivendo una condizione di grande disagio sociale, poiché rimasti da anni senza un reddito;
    si tratta anche di un provvedimento di giustizia sociale nei confronti di queste persone, che a parità di diritto rispetto a quelle già salvaguardate, non hanno potuto beneficiare delle precedenti manovre di salvaguardia a causa di criteri e paletti temporali posti come condizioni per l'accesso;
    tale intervento normativo, pertanto, dovrà essere definitivo ed escludere parametri o limiti temporali che comportino un'irragionevole esclusione degli aventi diritto, considerando, tra l'altro, che le risorse finanziarie per coprire la manovra esistono e avanzano anche dalle precedenti salvaguardie, che, come predetto, hanno interessato un numero molto inferiore a quello previsto; ciò è anche confermato dai report riepilogativi dell'Istituto nazionale della previdenza sociale;
    pertanto, risulta necessario e improcrastinabile adottare, previo confronto con le organizzazioni sindacali, misure idonee per concludere questa annosa vicenda, caratterizzata da anni di bisogno e disagio sociale imposti a norma di legge a decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori nel nostro Paese,

impegna il Governo

ad assumere tempestivamente le adeguate iniziative normative volte a tutelare il diritto di accesso al pensionamento della platea di lavoratrici e lavoratori rimasti esclusi e fuoriusciti dal mercato del lavoro e non entrati nel sistema previdenziale a causa delle modifiche apportate al quadro legislativo dalla riforma Monti-Fornero, prevedendo disposizioni che non rechino limiti e che non siano soggette a interpretazioni che possano mettere nuovamente a rischio l'accesso ai trattamenti pensionistici.
(8-00004) «Rizzetto, Serracchiani, Polverini, Pallini, Gribaudo, Carla Cantone, Lacarra, Lepri, Mura, Viscomi, Zan, Zangrillo, Cannatelli, Fatuzzo, Musella, Rotondi, Scoma, Murelli, Tripiedi, Tucci, De Lorenzo, Vizzini, Davide Aiello, Perconti, Costanzo, Legnaioli, Invidia, Segneri, Giannone, Cubeddu, Siragusa, Amitrano, Bilotti, Eva Lorenzoni, Bubisutti, Caffaratto, Caparvi, Moschioni».