CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 agosto 2018
49.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Fondo europeo per la difesa (COM(2018)476 final).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione,
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Fondo europeo per la Difesa (COM(2018) 476;
   preso atto della nota trasmessa dal Governo ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, sul documento,

  premesso che:
   la proposta di istituire il Fondo europeo per la difesa si inquadra nelle recenti iniziative promosse a livello europeo per rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri dell'Unione europea nel settore della difesa, rafforzando l'autonomia strategica dell'Unione europea, in un contesto geopolitico in grande e veloce trasformazione rispetto agli assetti recenti;
   la proposta ha l'obiettivo di migliorare la competitività dell'industria della difesa dell'Unione, mediante il sostegno alla cooperazione transfrontaliera tra gli Stati membri e tra imprese, centri di ricerca, amministrazioni nazionali, organizzazioni internazionali e università nella fase di ricerca sui prodotti e sulle tecnologie della difesa, nonché in quella del loro sviluppo;
   la Commissione europea ha già avviato, nell'attuale quadro finanziario pluriennale, in scadenza nel 2020, una fase sperimentale delle stesse iniziative che il Fondo europeo per la difesa intende riproporre, sviluppandole nel prossimo quadro finanziario pluriennale;
   le azioni svolte nel quadro del futuro Fondo dovranno rispettare i princìpi etici e la pertinente normativa nazionale, dell'Unione e internazionale;
   rilevato che la proposta si basa in particolare sull'articolo 173 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) che costituisce la base giuridica per le azioni finalizzate, tra l'altro, a promuovere un ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese, in particolare delle PMI, in tutta l'Unione, e favorevole alla cooperazione tra imprese, come pure a favorire un migliore sfruttamento del potenziale industriale delle politiche di innovazione, di ricerca e di sviluppo tecnologico;
   tenuto conto che nel contesto globale attuale nessun Paese è in grado da solo di garantire la sicurezza e gestite le minacce che oltrepassano le frontiere;
   considerato che l'Unione europea è chiamata a rafforzare la propria autonomia strategica, assumendosi maggiori responsabilità nella protezione dei suoi interessi, dei suoi valori, in complementarità e cooperazione con la NATO;
   considerato che a tal fine si rende necessario lo sviluppo di tecnologie chiave in settori critici e di capacità strategiche per assicurare la leadership tecnologica attraverso una maggiore cooperazione all'interno dell'Unione europea; Pag. 57
   rilevato che una maggiore cooperazione in tale ambito può contribuire a massimizzare le realizzazioni e la qualità degli investimenti nella difesa effettuati dagli Stati membri, evitando duplicazioni, migliorando l'interoperabilità dei materiali per la difesa, riducendo la frammentazione e rendendo più efficiente la spesa pubblica in tale ambito;
   rilevata la necessità che il presente parere, unitamente al documento finale delle Commissioni di merito, sia trasmesso tempestivamente alle Istituzioni europee;
   rilevata la necessità di tenere in opportuna considerazione la situazione precipua della Gran Bretagna al fine di non escluderla dall'accesso al Fondo a prescindere dall'esito delle trattative su Brexit anche in ragione della stretta e positiva collaborazione di quest'ultimo Stato con molti paesi membri dell'UE, inclusa l'Italia;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valutino le Commissioni di merito l'opportunità di segnalare che, nelle competenti sedi europee:
    a) siano escluse, ai fini dell'individuazione delle azioni ammissibili ai finanziamenti, ai sensi dell'articolo 11 della proposta di regolamento, deroghe al requisito minimo della partecipazione di almeno tre imprese in tre diversi Paesi membri/associati, al fine di promuovere una collaborazione più inclusiva possibile fra quanti saranno disponibili e interessati a sviluppare insieme nuovi equipaggiamenti e tecnologie;
    b) si chiarisca, in termini inequivoci quanto affermato dalla Commissione europea nel Piano d'azione europeo in materia di difesa del 30 novembre 2016, per cui i contributi nazionali alla capacità del Fondo europeo per la difesa siano considerati come misure «una tantum» nel quadro del patto di stabilità e crescita e quindi non computabili nel calcolo del deficit strutturale;
    c) si chiarisca il meccanismo di governance del Fondo, specificando il ruolo dell'Agenzia europea per la difesa e quello del Servizio europeo per l'azione esterna;
    d) si chiarisca che, tra gli obiettivi del Fondo, vi sia il rafforzamento della cooperazione tra gli Stati membri dell'Unione europea nell'ambito dell'industria della difesa, anche al fine di migliorare la sicurezza dei cittadini e favorire la cooperazione pacifica con i Paesi Terzi;
    e) sia sviluppato un processo che permetta il facile accesso da parte delle PMI e delle imprese a media capitalizzazione ai progetti di ricerca, sviluppo e realizzazione delle tecnologie di difesa prevedendo una percentuale del Fondo da destinarsi esplicitamente ad esse al fine di promuovere le tante eccellenze italiane del settore, spesso svantaggiate nell'accesso ai Fondi europei;
    f) si chiariscano le modalità di accesso e la relazione tra Commissione europea, operatori economici e Stati di riferimento in caso di partecipazione ai progetti finanziati dal Fondo in oggetto da parte di partecipate da Stati o soggetti terzi;
    g) sia chiarito il sistema di negoziazione delle singole convenzioni tra Paesi membri coinvolti per la realizzazione dei progetti;
    h) si stabilisca che il sistema di valutazione e controllo dei risultati prodotti grazie al Fondo europeo in esame evidenzi le ricadute di medio e lungo termine e si preveda di comunicare tali valutazioni anche agli Stati membri e ai Pag. 58Parlamenti nazionali per un opportuno livello di controllo democratico;
    i) si chiarisca il ruolo del Regno Unito nel Fondo alla luce del processo Brexit, promuovendo il coinvolgimento della Gran Bretagna indipendentemente dall'esito delle trattative in corso per l'uscita dall'Unione europea;
    l) si preveda l'automatica applicazione della valutazione ad hoc dei costi indiretti ritenendo il contributo forfettario del 25 per cento come possibilità residuale.

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ALLEGATO 2

RELAZIONE DEL PRESIDENTE, SERGIO BATTELLI SULLA PARTECIPAZIONE ALLA RIUNIONE DEI PRESIDENTI COSAC, SVOLTASI A VIENNA L'8 E IL 9 LUGLIO 2018.

  La riunione, divisa in due sessioni, è stata l'occasione per affrontare le tematiche relative alle priorità della Presidenza austriaca dell'Unione e al futuro dell'Unione europea.

  I lavori, presieduti dall'onorevole Lopatka, presidente della Commissione affari europei del Nationalsrat, si aprono con l'intervento dell'onorevole Sobotka, presidente del Nationalrat austriaco, che richiama, in particolare, l'importanza della cooperazione interparlamentare rispetto alle principali sfide che l'Europa sta affrontando. Segnala in proposito le crisi in materia di migrazione e sicurezza, la Brexit e il tema della crisi finanziaria e dell'euro, nonché gli sviluppi delle relazioni transoceaniche. Con particolare riferimento alla crisi migratoria, il presidente Sobotka ha evidenziato la necessità di un maggior rafforzamento dell'applicazione delle regole di Schengen, unitamente ad un maggiore controllo delle frontiere, aggiungendo che, in questo contesto, dovrebbe esserci un maggiore focus sul tema dei rimpatri nei Paesi di origine. Sul tema della Brexit, il presidente ha espresso apprezzamento sull'operato del negoziatore Barnier, che ha bene interpretato la posizione dei 27, formulando l'auspicio che si possa promuovere una posizione unitaria su Brexit a livello europeo. Infine, Sobotka ha affrontato il tema dell'allargamento dell'Unione ai Paesi dei Balcani, evidenziando la necessità di dare una prospettiva europea a tali Paesi.
  Interviene quindi la Presidente del Consiglio federale (Bundesrat) Posch-Gruska, che ha sottolineato il ruolo della Commissione affari europei del Bundesrat, che è tra le più attive soprattutto sul tema del controllo di sussidiarietà, principio importante di cui tuttavia, a suo avviso, non occorre abusare per portare avanti tensioni nazionalistiche.
  Dopo taluni interventi sull'ordine dei lavori, concernenti in particolare la richiesta di: indicare espressamente anche il partito politico dei rappresentanti (Romania), una maggiore trasparenza sul programma della prossima COSAC (Olanda) e sulla scelta di tempi e tematiche (Francia) e alcuni adempimenti di carattere procedurale, i lavori sono proseguiti con lo svolgimento della prima sessione.

I SESSIONE – Priorità della Presidenza austriaca.

  La sessione si è aperta con l'intervento della sottosegretaria di Stato per l'interno Karoline Edstadler, che ha sottolineato come l'obiettivo principale della presidenza austriaca sia quello di rafforzare l'Unione europea, portandola più vicino ai cittadini, riflettendo il motto scelto «un'Europa che protegge» e ha ricordato l'importanza del principio di sussidiarietà, richiamando in proposito il lavoro della task force Timmermans.
  La sottosegretaria ha quindi presentato le priorità della Presidenza austriaca. Esse sono sintetizzabili in tre punti principali: 1) sicurezza e lotta all'immigrazione clandestina; 2) prosperità e competitività attraverso la digitalizzazione e 3) stabilità nei rapporti di vicinato, portando i Paesi dei Balcani e del Sud Est europeo più vicino all'Unione europea.
  Sul primo tema, la sottosegretaria ha ricordato come la questione sarà al centro del Summit di Salisburgo previsto per il Pag. 60mese di settembre 2018, che si concentrerà sul rafforzamento delle frontiere esterne e di FRONTEX, considerata una precondizione per altre riforme, ad iniziare da quella del diritto di asilo e delle regole di Dublino.
  Sul secondo tema, la sottosegretaria ha sottolineato l'esigenza di implementare il mercato unico digitale, creando una cornice moderna e bilanciata che salvaguardi al tempo stesso una competizione corretta tra gli operatori economici.
  Sulla questione dell'allargamento, la rappresentante del governo austriaco ha sottolineato come potrà esserci pace e prosperità solo garantendo la stabilità nell'immediato vicinato, osservando come sia essenziale offrire ai Paesi dei Balcani una prospettiva europea, poiché questi fanno già parte dell'Europa e sarebbe, a suo avviso, importante che possano aderire all'Unione europea rispettando tutti i criteri richiesti.
  L'onorevole Edstadler ha, infine, richiamato i negoziati molto delicati sul nuovo Quadro finanziario pluriennale, rilevando come i fondi devono dimostrare il valore aggiunto europeo, e su Brexit, formulando l'auspicio di concludere il negoziato entro I termini previsti, facendo sì che il Regno Unito resti un partner molto stretto dell'Unione europea.
  All'intervento della sottosegretaria è seguito il dibattito tra i presidenti, con l'intervento di 20 partecipanti di diversi Paesi.
  Il tema più discusso è stato quello dell'immigrazione. Un gruppo di interventi (Francia, Polonia, Estonia) ha evidenziato la necessità di un rafforzamento delle frontiere esterne e di FRONTEX, chiedendo anche la riforma del diritto di asilo. Un altro gruppo consistente di interventi, tra cui quello svolto dal presidente Battelli, ha sottolineato la necessità di una maggiore solidarietà tra gli Stati membri dell'Unione e di un approccio più umano al tema dei migranti (Italia, Portogallo, Paesi Bassi, Malta e Spagna). Il presidente Battelli ha, in particolare, richiamato la necessità di cambiare ottica e trasformare l'attuale gestione puramente emergenziale in una che riconosca la natura strutturale delle politiche migratorie. In questo quadro bisogna superare il sistema di Dublino per definirne uno basato sull'equa ripartizione delle responsabilità e che cancelli il criterio del Paese di primo arrivo. Ha ricordato inoltre che l'UE dovrebbe assumersi una responsabilità comune per i salvati in mare, senza che essa ricada, in ordine alle richieste di asilo, esclusivamente sui Paesi di primo arrivo, rilevando come occorra superare il concetto di «attraversamento illegale» per le persone soccorse in acque internazionali e portate a riva in adempimento di obblighi di diritto internazionale e nazionale e come non sia possibile portare tutti i naufraghi in Italia o in Spagna. Altri interventi hanno evidenziato il positivo esito del Consiglio europeo sui temi dei ricollocamenti e sui controlli esterni (Ungheria), richiamando, in particolare, la revisione delle regole di Dublino (Lussemburgo) e suggerendo anche una combinazione tra i due approcci (Regno Unito). La rappresentante del Parlamento europeo ha evidenziato la necessità di trovare il giusto equilibrio tra il rafforzamento delle frontiere e il rispetto per le convenzioni internazionali.
  Sulla questione dell'allargamento ai Paesi dei Balcani, mentre molti partecipanti hanno convenuto sulla necessità di una stabilità della regione, alcuni (Francia) hanno evidenziato le perplessità che ricorrono in proposito nelle opinioni pubbliche di molti Paesi.
  Sulla questione della digitalizzazione le opinioni sono state prevalentemente favorevoli.
  Su Brexit, il dibattito si è concentrato in particolare sul tema dei confini con l'Irlanda, in particolare, sulla questione di un eventuale hard border con l'Irlanda.
  Sul Quadro finanziario pluriennale si segnala in particolare la posizione della Francia che ha rilevato la necessità di mantenere l'attuale livello per i fondi PAC e di coesione.
  Nella sua replica, la sottosegretaria Edstadler ha osservato come sia necessario ricostruire fiducia con agire comune. Con Pag. 61riferimento al tema della migrazione, ha evidenziato come occorra impegnarsi per ripristinare spazio Schengen, rilevando tuttavia come ciò, a suo avviso, sarà possibile solo rafforzando le frontiere esterne dell'Unione europea. Solo dopo il rafforzamento delle frontiere si potrà, a suo avviso, realizzare il processo di riforma del regolamento di Dublino. Su Brexit, la sottosegretaria ha fatto presente che l'Austria farà di tutto per portare avanti il negoziato e che il Regno Unito dovrà restare interlocutore importante. Ribadisce la necessità di una forte attenzione sulla sussidiarietà, auspicando che l'Unione europea faccia passi indietro su questioni minori, da lasciare agli Stati membri, esercitando invece una maggiore incisività sulle questioni più importanti. La rappresentante del Governo ha poi sottolineato l'impegno sulla digitalizzazione e sul tema dell'allargamento ai Paesi dei Balcani per esportare stabilità e per tutelare tali Paesi da influenze di Paesi terzi. La sottosegretaria ha richiamato inoltre l'importanza di tutelare i diritti umani, auspicando l'adesione dell'Unione europea alla Convenzione di Strasburgo. Sul Quadro finanziario pluriennale, la rappresentante del Governo austriaco ha ribadito l'impegno a concludere il negoziato, evidenziando la necessità di un valore aggiunto europeo riguardo ai singoli fondi. Ha rilevato quindi come sia importante esportare i valori europei dello Stato di diritto e della tutela dei diritti umani, da tutelare anche all'interno, osservando come sia sempre necessario il sostegno dei Parlamenti nazionali.

II SESSIONE – Futuro e prospettive dell'Unione europea.

  La sessione si è aperta con l'intervento del primo Vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, che ha rilevato preliminarmente come il futuro delle istituzioni europee dipenderà dalla qualità delle proposte messe sul tavolo per riportare fiducia nelle medesime istituzioni. Il Vicepresidente ha annunciato in proposito la presentazione del rapporto sulla sussidiarietà al Presidente della Commissione europea Juncker, osservando come una parte della legittimazione, che spesso viene questionata, dovrà venire dal coinvolgimento dei cittadini, nonché dalla dimostrazione della necessità delle scelte che si compiono. Ha sottolineato quindi l'importanza della cooperazione con i Parlamenti nazionali, ben oltre il controllo della proporzionalità e della sussidiarietà. Il Vicepresidente Timmermans ha inoltre richiamato la necessità di una dimensione europea rispetto alle sfide attualmente poste nel mondo dalla globalizzazione, dal nuovo corso della politica americana e dalle minacce derivanti dalla Cina e Russia, evidenziando come sia un'illusione la possibilità che lo Stato nazionale possa dare risposte adeguate in proposito.
  La prima Vicepresidente del Parlamento europeo Mairead Mc Guinness ha rilevato come tutti i rappresentanti eletti dal popolo saranno giudicati sul modo in cui fanno fronte alle sfide piuttosto che su come possano impedire che queste si presentino. Ha invitato quindi i colleghi a riflettere su come lavorare meglio insieme, migliorando la sinergia tra Parlamento europeo e Parlamenti nazionali. La Vicepresidente ha inoltre valutato positivamente il lavoro della task force Timmermans per rendere più forti le istituzioni europee, auspicando un coinvolgimento del Parlamento europeo per discutere insieme le proposte. Ha osservato quindi come, troppo spesso, si interagisca solo nella fase discendente, mentre sarebbe necessario un migliore coordinamento utilizzando le procedure e le strutture già esistenti. Sulla Brexit, l'onorevole Mc Guinness ha rilevato come sia necessario individuare una strada di compromesso per concludere i negoziati, auspicando che il processo possa concludersi nei termini previsti. Con riferimento alle prossime elezioni del Parlamento europeo, nell'evidenziare come le scelte di oggi si ripercuoteranno sulle prossime generazioni, ha formulato l'auspicio che rimanga spazio sufficiente per parlare delle questioni più Pag. 62importanti e non solo di quelle nazionali, rilevando come potrà essere importante la partecipazione degli Stati membri.

  Il dibattito che è seguito si è svolto con la partecipazione di 21 oratori, che hanno toccato temi diversi come sicurezza, immigrazione, Brexit, Quadro finanziario pluriennale o politiche economiche, insieme con tematiche più generali come il rispetto dei diritti umani, la sussidiarietà e il ruolo dei Parlamenti nazionali.

  In tale contesto, il presidente della 14a Commissione del Senato, Licheri ha evidenziato la necessità di trovare finanziamenti sui temi della crescita, dello sviluppo e dell'innovazione, nonché la necessità di valorizzare la ICE, anche con il coinvolgimento dei Parlamenti nazionali.

  Con riferimento alla questione della sicurezza, si sono registrati diversi interventi relativi all'esigenza di un rafforzamento della politica estera e di difesa europea. Il dibattito ha ripreso le fila del tema della migrazione, già affrontato anche nel corso della prima sessione, rilevando come l'Unione sia chiamata oggi a garantire la sicurezza dei propri cittadini.

  Parimenti sono stati ripresi i temi della Brexit e dell'allargamento dell'UE.
  Con riferimento alle riforme relative al futuro dell'Europa, una particolare attenzione si è concentrata sul ruolo dei Parlamenti nazionali ritenuto necessario per il superamento delle sfide attuali dell'Europa (Francia, Germania e Bulgaria).

  Con riferimento alle prossime elezioni europee alcuni interventi hanno evidenziato come esse saranno un test di maturità europeo (Germania) e altri hanno richiamato l'attenzione sui rischi di un'avanzata di euro scettici e demagoghi (Repubblica Ceca), che traggono vantaggio da target politici molto facili.

  Nella sua replica Timmermans ha richiamato l'attenzione sulla vulnerabilità dei valori europei, malgrado la loro solidità, evidenziando come non sia più possibile non agire contro il nazionalismo che andrebbe sostituito dal patriottismo civico. Il Vicepresidente ha ricordato inoltre come la migrazione sia un problema politico molto sentito, anche al di là dei numeri, osservando come non siano sufficienti soluzioni parziali, in particolare il rafforzamento delle frontiere esterne, senza la riforma di Dublino. Su Brexit, il Commissario ha richiamato la necessità di sostenere il negoziatore Barnier. Il Commissario ha infine evidenziato la necessità di garantire il rispetto dei diritti garantiti dai trattati, in tal senso richiamando, con riferimento ai recenti sviluppi della situazione polacca, la necessità dell'indipendenza del potere giudiziario, della separazione dei poteri e dello Stato di diritto.

  La Vicepresidente del Parlamento europeo Mc Guinnes, intervenendo in replica, ha osservato che occorre coinvolgere la gente sui temi fondamentali per l'Europa, individuando le questioni che dimostrano come sia necessario un approccio comune. Con riferimento al Quadro finanziario pluriennale ha ricordato come per nuove politiche servirebbero più risorse. Ha inoltre richiamato la necessità di sostenere la partecipazione, specie dei giovani alle prossime elezioni europee, richiamando, in fine, la necessità di rispettare i diritti umani, inclusa la libertà di religione.