CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 agosto 2018
47.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00313 Casciello: Sull'accorpamento dell'area archeologica di Velia e della Certosa di Padula al parco archeologico di Paestum.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Casciello, unitamente ad altri suoi onorevoli colleghi, richiamando anche alcune interrogazioni parlamentari della precedente legislatura, chiede di conoscere se il Ministero intende assumere iniziative finalizzate all'accorpamento dell'area archeologica di Velia e della Certosa di Padula al Parco archeologico di Paestum.
  Lo scorso anno questo Ministero ha proceduto ad implementare la propria struttura sulla base dei nuovi provvedimenti di organizzazione, operando il trasferimento di alcune aree archeologiche dalle Soprintendenze ai Musei autonomi e ai Poli Museali.
  Come è noto, e come correttamente riferito dall'onorevole interrogante, il sito archeologico di Velia è stato assegnato al Polo museale regionale Campania.
  Si conviene con alcune considerazioni dell'onorevole interrogante circa il fatto che la vicinanza dei luoghi potrebbe favorirne la promozione e la valorizzazione congiunta; tali elementi, noti a questa amministrazione, saranno opportunamente approfonditi e le varie opzioni organizzative saranno valutate tenendo in considerazioni le più opportune condizioni e modalità di gestione del sito.
  Del resto, da una parte il «Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Paestum e Velia e la Certosa di Padula», è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO dal 1998, complessivamente come «paesaggio culturale» di eccezionale valore, ed i competenti Uffici del Ministero continuano a seguirne il complesso processo di formazione del piano di gestione.
  Dall'altra, il solo Parco archeologico di Elea-Velia, che, rammento, nel 2017 è stato visitato da circa trentamila visitatori, è stato oggetto di due interventi finanziari per l'importo complessivo di 9,9 milioni di euro:
   1. Velia, città delle acque – lavori di restauro e valorizzazione (importo totale: euro 9.646.236,59);
   2. Velia, città delle acque – Servizi e forniture per la fruizione (importo totale: euro 349.000).

  I finanziamenti sono a valere sul Programma Operativo Nazionale PON Cultura e Sviluppo (FESR 2014-2020) che è lo strumento per la realizzazione della Politica di Coesione UE in favore delle «regioni in ritardo di sviluppo» (Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia).
  I lavori, alcuni in fase di avvio di cantiere, riguardano: lavori sul verde e sui percorsi di visita; 2) messa in sicurezza e restauro delle strutture archeologiche; 3) lavori di restauro e valorizzazione delle Terme Ellenistiche e Fonte Yele.
  Altri lavori, in fase di verifica del progetto esecutivo riguardano: 1) adeguamento e integrazione impianto antincendio; (come sapete l'area è purtroppo soggetta a ricorrenti incendi) 2) interventi di restauro e valorizzazione Terme Romane; 3) Sistemazione dei depositi e dei reperti archeologici; 4) lavori di adeguamento impiantistico e illuminotecnica.Pag. 76
  Nell'ultimo lotto di lavori, in fase di progettazione esecutiva, sono previste opere di: 1) lavori di sistemazione idrogeologica; 2) lavori di sistemazione dell'Agorà; 3) lavori di completamento della messa in sicurezza Insula I; 4) lavori di realizzazione coperture Masseria Coppellis; 5) lavori di realizzazione copertura del frigidarium.
  Vorrei infine rassicurare gli onorevoli interroganti in merito alla adeguata promozione e alla opportuna valorizzazione del Parco Archeologico di Elea-Velia.
  Nell'ambito dello stesso progetto Velia, città delle acque – Servizi e forniture per la fruizione, l'intervento, del valore di 349 mila euro, prevede la progettazione e implementazione di un Piano di comunicazione per la valorizzazione del Parco archeologico attraverso la realizzazione di un marchio di identità visiva per il sito archeologico di Elea- Velia, azioni di animazione territoriale, iniziative con le scuole, etc. questo progetto di comunicazione è stato ultimato ed è in fase di pubblicazione il bando di gara per l'affidamento delle attività ivi previste.

Pag. 77

ALLEGATO 2

5-00314 Piccoli Nardelli: Sui tempi di adozione dei decreti legislativi previsti dalla legge n. 175 del 2017.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Piccoli Nardelli, unitamente ad altri suoi onorevoli colleghi, chiede notizie in merito ai tempi di adozione dei decreti legislativi attuativi della legge 22 novembre 2017, n. 175.
  Come è noto, gentili onorevoli, l'articolo 2 della Legge 22 novembre 2017 n. 175 «Disposizioni in materia di spettacolo e delega al Governo per il riordino della materia», entrata in vigore il 27 dicembre 2017, delega il Governo ad adottare, entro 12 mesi dall'entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per il coordinamento e il riordino delle disposizioni legislative e di quelle regolamentari adottate ai sensi dell'articolo 24, comma 3-bis, del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2016 n. 160, in materia di attività, organizzazione e gestione delle Fondazioni lirico-sinfoniche e degli enti di cui al decreto legislativo 29 giugno 1996 n. 367 e di cui alla legge 11 novembre 2003 n. 310, nonché per la riforma, la revisione e il riassetto della vigente disciplina nei settori del teatro, della musica, della danza, degli spettacoli viaggianti, delle attività circensi, dei carnevali storici e delle rievocazioni storiche, mediante la redazione di un unico testo normativo denominato «Codice dello spettacolo».
  L’iter procedurale descritto all'articolo 2, comma 5, della legge per l'adozione dei decreti legislativi è stato già attivato dall'Amministrazione che ha definito il regime di incompatibilità dei componenti e le modalità di svolgimento dei compiti del Consiglio superiore dello spettacolo, con il Decreto ministeriale n. 73 del 2018.
  Parallelamente gli uffici hanno provveduto ad una ricognizione della normativa vigente in materia di Spettacolo dal vivo (per quanto concerne musica, teatro, danza, circhi e spettacoli viaggianti, carnevali storici e rievocazioni storiche) nonché della normativa che regola il settore specifico delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche.
  Il passaggio successivo sarebbe la costituzione del Consiglio superiore dello spettacolo ai sensi dell'articolo 4, commi 3 e 4, della legge, che prevede in totale 15 membri nominati dal Ministro per i beni e le attività culturali di cui:
   a) undici personalità del settore dello spettacolo di particolare e comprovata qualificazione professionale e capacità anche in campo giuridico, economico, amministrativo e gestionale, nominate, nel rispetto del principio dell'equilibrio di genere, dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, tre delle quali su designazione della Conferenza unificata;
   b) quattro membri scelti dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo nell'ambito di una rosa di nomi proposta dalle associazioni di categoria e dagli enti del terzo settore di cui alla legge 6 giugno 2016, n. 106, maggiormente rappresentativi del settore dello spettacolo.

  Il Presidente è nominato dal Ministro tra le personalità di cui alla lettera a). Il Ministro deve comunicare i nominativi del Presidente e dei componenti alle Commissioni Pag. 78parlamentari competenti, allegando i curriculum vitae dei soggetti nominati.
  Come sapete, nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche del Ministero, svoltasi presso questa Commissione, congiuntamente alla Commissione cultura del Senato, il 24 luglio scorso, il Ministro si è impegnato ad inserire nel primo provvedimento legislativo utile, la proroga al dicembre 2019 dei termini concessi per l'esercizio della delega, in quanto i pochi mesi che mancano alla scadenza del termine fissato dalla legge per l'adozione dei decreti attuativi non costituiscono un orizzonte temporale sufficiente a garantire la conclusione dei lavori. Al tempo stesso il Ministro si è impegnato a procedere con l'elaborazione e la messa a punto delle proposte dei testi normativi per la disciplina dello spettacolo dal vivo a partire dalle Fondazioni Lirico Sinfoniche, per le quali ha evidenziato l'esigenza di intervenire tempestivamente al fine di procedere alla revisione delle modalità di individuazione e nomina della governance. A proposito della priorità segnalata dal Ministro di un intervento in materia di Fondazioni Lirico Sinfoniche vorrei richiamare l'articolo 24, comma 3-bis, del decreto-legge 24 giugno 2016 n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2016 n. 160, che prevede l'individuazione di requisiti che le Fondazioni lirico sinfoniche dovranno possedere alla data del 31 dicembre 2018, al fine dell'inquadramento alternativamente come «Fondazione lirico-sinfonica» «teatro lirico-sinfonico».
  Tale termine è stato spostato, dall'articolo 7 della legge 175/2017, alla data del 31 dicembre 2019. Tra i requisiti che le Fondazioni lirico sinfoniche dovranno dimostrare di aver raggiunto entro tale data, dovrà esserci anche la dimostrazione del riequilibrio economico finanziario.

Pag. 79

ALLEGATO 3

5-00315 Fusacchia e Toccafondi: Sulla realizzazione del progetto «Grandi Uffizi» a Firenze.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Toccafondi, unitamente ad altri suoi onorevoli colleghi, chiede come il Ministero intenda procedere rispetto ai lavori del progetto Grandi Uffizi.
  Il Progetto dei Nuovi Uffizi riguarda un'opera pubblica di valore «strategico» per la città di Firenze, sia sotto il profilo culturale che sotto quello socio-economico.
  E tuttavia, in questi anni, durante i lavori, il museo non ha mai dovuto chiudere neanche per un giorno a causa dei lavori stessi.
  Il completamento delle opere previste dal progetto Nuovi Uffizi è stato finanziato con i fondi del Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali (Decreto ministeriale del primo settembre del 2015) per 18 milioni di euro per il terzo stralcio del secondo lotto dei lavori e con i fondi del Piano Stralcio Cultura e Turismo (CIPE FSC 2014-2020) per 40 milioni di euro per il quarto conclusivo stralcio.
  Dei 40 milioni previsti dal Piano Stralcio Cultura e Turismo 33 serviranno per il completamento dei Novi Uffizi e 7 per i lavori che consentiranno la riapertura del Corridoio Vasariano.
  Ad oggi il progetto dei Nuovi Uffizi, che ha fra gli obiettivi quello di adeguare l'intero complesso monumentale degli Uffizi alla destinazione museale secondo i più aggiornati criteri tecnico-scientifici e gli attuali standard di funzionamento e sviluppo dei musei e di migliorare le condizioni di fruizione pubblica della Galleria degli Uffizi e la sua attrattività nell'ambito del turismo culturale, ha portato, fra l'altro, all'apertura di 56 nuove sale per esposizione permanente (erano 45 prima dell'inizio dei lavori) e alla realizzazione di una nuova area dedicata interamente alle mostre temporanee oltre a nuovi servizi per il pubblico.
  Lo stralcio finanziato con il Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali consentirà, fra l'altro, la realizzazione dei nuovi spazi destinati al servizio di accoglienza e biglietteria e del nuovo ristorante. I lavori si concluderanno entro il 2023.
  Il Decreto di approvazione del Contratto per l'esecuzione di questo stralcio di lavori è stato registrato senza osservazioni dalla competente Sezione di Controllo per la Toscana della Corte dei Conti il 18 luglio scorso.
  Per lo stralcio conclusivo e di completamento dei lavori, che prevede, fra l'altro, la realizzazione di una nuova scala di collegamento, della nuova uscita su piazza del Grano, del guardaroba e il completamento del raddoppio degli spazi museali destinati ad esposizione permanente, l'Amministrazione è in possesso del Progetto definitivo e procederà entro l'anno all'affidamento della progettazione ed esecuzione dei lavori. I lavori dovranno concludersi entro il 2024.
  Per quanto riguarda la cosiddetta Loggia Isozaki, la cui realizzazione, come ben sapete, pur non facendo parte del Progetto Nuovi Uffizi è nata contestualmente con esso e vi è funzionalmente coordinata. Dovrà trovare ora una sua opportuna definizione per le relazioni di carattere ingegneristico che ha con l'ultimo stralcio dei lavori dei Nuovi Uffizi.Pag. 80
  Il progetto della nuova uscita ideata da Isozaki ha sicuramente una forte connotazione moderna che ha il coraggio di riempire un retro, una lacuna in quel tessuto urbano, rimanendo tuttavia all'interno del profilo degli Uffizi.
  Per la realizzazione della nuova uscita ideata da Isozaki e il cui progetto esecutivo è stato validato dall'Amministrazione nel 2008, saranno necessari, a seguito di una valutazione di massima, circa 13 milioni di euro. Il tempo per l'esecuzione dei lavori rientra comunque nei tempi previsti per il completamento dei Nuovi Uffizi.
  Per quanto riguarda il Corridoio Vasariano, sono stati previsti 7 milioni di euro dal Piano Stralcio Cultura e Turismo per l'esecuzione dei lavori che ne consentiranno la riapertura.
  Gli obiettivi legati alla riapertura del Corridoio Vasariano comprendono: la messa in sicurezza del percorso sotto il profilo della prevenzione incendi con la realizzazione delle necessarie uscite di sicurezza, la valutazione di rischio sismico e l'esecuzione di alcune opere di miglioramento sismico, l'accessibilità totale del percorso da palazzo Vecchio a Palazzo Pitti con l'eliminazione delle barriere architettoniche, il miglioramento del comfort termo-igrometrico del percorso del Corridoio, la realizzazione di due servizi igienici per il pubblico, il recupero di alcuni spazi a servizio del percorso.
  Il progetto esecutivo, coordinato da personale del Ministero, sarà terminato entro l'autunno e poi si procederà alla gara per l'esecuzione dei lavori. Il tempo previsto per l'esecuzione dei lavori è di circa 1 anno e mezzo. La verifica del progetto e la gara saranno gestite da Invitalia.

Pag. 81

ALLEGATO 4

5-00316 Nitti: Sull'assegnazione dei contributi del FUS.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Nitti chiede quali iniziative il Ministero stia valutando per rispondere con efficacia alle preoccupazioni dei soggetti operanti nel mondo dello spettacolo a seguito della pubblicazione del decreto 26 luglio 2018, di assegnazione dei contributi a valere sul FUS.
  Permettetemi di prendere qualche minuto in più per la risposta così da poter definire i criteri e le modalità per l'assegnazione dei contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo unico per lo Spettacolo, che sono stati delineati dal decreto del 27 luglio 2017, in linea con quanto disposto dall'articolo 9, comma 1, della legge n. 112/2013.
  Ai fini dell'intervento finanziario dello Stato, le attività di spettacolo dal vivo considerate (articolo 2 del decreto ministeriale sopracitato) sono quelle a carattere professionale relative alla produzione, programmazione e promozione.
  Il decreto ministeriale 27 luglio 2017, in continuità con il precedente decreto ministeriale 1o luglio 2014, non si basa sul principio della storicità di un organismo come valore in sé o della continuità della contribuzione, quanto piuttosto sulla capacità di aderire agli obiettivi strategici richiesti dal decreto ministeriale, declinati in obiettivi operativi e questi in fenomeni individuati per ogni tipologia di attività e a cui corrispondono i punteggi attraverso i quali le Commissioni competenti esercitano la propria attività di valutazione.
  In particolare, l'articolo 5 del decreto ministeriale 27 luglio 2017 (che disciplina l’iter procedimentale seguito dall'Amministrazione per la valutazione della domanda, per la determinazione e l'attribuzione del contributo) prevede che nel primo anno di ciascun triennio (nel caso di specie, per il triennio 2018-2020, l'anno 2018) – una volta effettuata la verifica documentale del progetto triennale e del programma annuale da parte dell'Amministrazione – le Commissioni consultive competenti per materia, valutino, secondo parametri definiti negli 5 Allegati del medesimo decreto ministeriale, «il raggiungimento della soglia minima di ammissibilità qualitativa pari a dieci punti. Qualora il punteggio conseguito dalla singola domanda sia inferiore a tale punteggio, la domanda stessa è respinta per carenza di qualità artistica».
  L'attività di valutazione delle Commissioni consultive competenti si è conclusa a luglio 2018; conseguentemente sono stati emanati i decreti direttoriali con l'individuazione degli Organismi ammessi al finanziamento FUS per il triennio 2018-2020 e con la indicazione degli esclusi.
  Nella tabella che lascio qui in Commissione sono riportati i dati relativi al triennio FUS 2015-2017 e a quello 2018-2020.
  Tutti gli atti adottati dalla Direzione generale Spettacolo, a seguito delle valutazioni espresse dalle Commissioni consultive competenti per materia, sono stati pubblicati sul sito internet della Direzione generale, insieme ai verbali di seduta e alle schede di qualità artistica con i punteggi attribuiti dalle Commissioni.
  È stato altresì consentito – per ragioni di massima trasparenza e al fine di consentire agli interessati la possibilità di tutelare i propri interessi giuridici – l'accesso sulla piattaforma FUS on line ai programmi di attività presentati dagli organismi Pag. 82che hanno partecipato alla procedura di valutazione ai fini dell'assegnazione del contributo FUS.
  I dati relativi alla dimensione quantitativa (DQ) e alla qualità indicizzata (QI) sono stati pubblicati, unitamente a quelli di QA (qualità artistica) e al valore dimensionale, quale strumento operativo di formazione dei raggruppamenti in sotto-insiemi nei decreti direttoriali di assegnazione del 26 luglio 2018 e pubblicati sul sito della Direzione Generale.
  In riferimento alle Commissioni Consultive competenti per materia consentitemi di precisare quanto segue:
  Le Commissioni consultive per lo spettacolo vengono nominate sulla base di quanto previsto dalle relative norme, ovvero:
   il decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 89 Regolamento per il riordino degli organismi presso il Ministero per i beni e le attività culturali, nel cui articolo 2 si precisa «la funzione consultiva» di tali commissioni, «in ordine alla valutazione degli aspetti qualitativi dei progetti e delle iniziative afferenti alle richieste di contributo nei settori di rispettiva competenza»;
   il decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91 convertito con modificazioni dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, articolo 13, comma 1 (razionalizzazione degli organismi collegiali operati presso il MiBACT);
   il decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo del 10 febbraio 2014, articolo 2 (nomina dei componenti delle Commissioni consultive per lo spettacolo).

  Le Commissioni consultive per materia sono composte ciascuna da 5 membri di cui tre sono individuati dal Ministro e due sono designati dalla Conferenza Unificata.
  È importante tener presente che l'attività delle Commissioni è inserita all'interno di un complesso iter procedurale che necessita di un arco temporale ampio e non comprimibile, che deve essere avviato tempestivamente all'inizio di ciascun anno, per assicurare lo svolgimento di tutti gli adempimenti connessi sia alla liquidazione dei saldi dei contributi assegnati nell'anno precedente, sia all'assegnazione del contributo per l'anno in corso.
  Poiché le precedenti Commissioni consultive per lo spettacolo avevano completato il loro mandato il 31 dicembre 2017, al fine di garantire la continuità dell'azione amministrativa ed il regolare espletamento delle procedure previste dalla norma per la ripartizione dei Fondi FUS tra i diversi settori dello spettacolo con l'acquisizione del parere delle Commissioni consultive competenti per materia e successivamente quello della Conferenza Unificata, l'Amministrazione ha provveduto a pubblicare in tempo utile per la gestione del FUS 2018, ovvero il 6 novembre 2017, gli avvisi aventi ad oggetto la manifestazione di interesse alla nomina a componente delle commissioni consultive per lo spettacolo (Musica, Teatro, Danza, circhi e spettacolo viaggiante), ai sensi dell'articolo 2 del decreto ministeriale del 10 febbraio 2014.
  Alla scadenza del 28 novembre sono pervenute 82 candidature.
  Per quanto concerne le designazioni della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 28, queste sono state acquisite nella seduta del 21 dicembre 2017.
  Ai sensi dell'articolo 2, comma 4 del decreto ministeriale 10 febbraio 2014, i componenti delle Commissioni devono essere scelti tra esperti altamente qualificati nelle materie di competenza o tra docenti universitari o critici delle medesime materie. I componenti delle Commissioni sono tenuti a dichiarare, all'atto del loro insediamento, di non versare in situazioni di incompatibilità con la carica ricoperta con particolare riferimento all'insussistenza di rapporti economici di dipendenza o di collaborazione di tipo continuativo con enti o soggetti rientranti nel settore di competenza delle Commissioni.
  Per quanto concerne, inoltre i tempi di esame delle istanze pervenute si precisa che i Commissari hanno avuto accesso alle domande sulla piattaforma FUS ONLINE Pag. 83a partire dal 19 febbraio 2018 e che pertanto, a partire da tale data hanno potuto visionare, anche da remoto, i progetti triennali ed i programmi presentati dai diversi soggetti.
  Per quanto riguarda infine il numero delle imprese storiche non ammesse, rimando al prospetto che lascio in Commissione.
  Da tali dati emerge il numero dei nuovi ingressi ed il totale dei soggetti ammessi a contributo nel triennio 2018/2020 che registra un saldo attivo in termini quantitativi rispetto ai soggetti beneficiari dei Fondi FUS del precedente triennio.
  Concludo, e so che ho preso più tempo di quanto concessomi dai regolamenti parlamentari, e fornisco una risposta alle preoccupazioni espresse dall'onorevole Lattanzio, precisando che è già stato avviato l’iter per assicurare risorse aggiuntive al settore dello spettacolo dal vivo in sede di legge di assestamento del bilancio dello Stato e sono allo studio strumenti tecnici volti oltre che al possibile reintegro delle assegnazioni 2018 anche alla individuazione di progetti meritevoli che non siano stati già individuati tra i beneficiari FUS.

MUSICA TEATRO DANZA CIRCO E SPETTACOLO VIAGGIANTE QUOTA MULTIDISCIPLINARE DA FONDO DEFINITO IN CONSULTA TOTALI
stanziamento 2017 70.963.492.53 +
367.000,00
(per Under 35)
11.699.574,39 +
136.956,79
(per Under 35)
4.951.850,27 +
91.589,86
(per Under)
3.922.919,00
stanziamento 2018 70.963.492.53 +
330.000
(per Under 35)
11.699.574,39 +
120.000
(per Under 35)
4.957.772,57 +
100.000,00
(per Under 35)
3.845.000,00
n. organismi finanziati fus 2017 255 273 110 31 32 701
n. istanze pervenute nel 2018 495 452 147 80 64 1238
n. istanze ammissibili 2018 460 444 147 80 59 1190
n. organismi respinti fus 2018 170 164 34 30 22 420
n. organismi finanziati fus 2018 290 287 113 50 37 777
n. organismi finanziati 2017
e respinti nel 2018
6 19 5 5 1 36
n. nuove istanze ammesse fus 2018 48 49 20 24 7 148
Pag. 84

ALLEGATO 5

Introduzione dell'obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l'abbandono di bambini nei veicoli chiusi (Testo base C. 651 Meloni).

PARERE APPROVATO

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminati, per gli aspetti di propria competenza, gli emendamenti alla proposta di legge C. 651 Meloni, approvati dalla Commissione Trasporti in linea di principio nell'ambito dell'esame in sede legislativa delle proposte di legge C. 651 e abbinate;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   L'articolo aggiuntivo 1.02 dei relatori sia riformulato nei termini seguenti: «Al fine di prevenire gli episodi di abbandono dei bambini nei veicoli al momento dell'ingresso a scuola, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, di concerto con il Ministro per la famiglia e le disabilità, a seguito di intesa in sede di Conferenza unificata e acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali, emana Linee guida di indirizzo per assicurare campagne di sensibilizzazione e informazione dei genitori e delle scuole»;

NULLA OSTA

  sui restanti emendamenti e articoli aggiuntivi.

Pag. 85

ALLEGATO 6

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una nuova agenda europea per la cultura (COM(2018)267 final).

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura (COM(2018)268 final).

PROPOSTA DI DOCUMENTO CONCLUSIVO FORMULATA DAL RELATORE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminate congiuntamente le due Comunicazioni della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolate «Una nuova agenda europea per la cultura (COM(2018)267 final)» e «Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura (COM(2018)268 final)»;
   tenuto conto delle osservazioni formulate dal Consiglio regionale delle Marche con la risoluzione approvata nella seduta n. 105 del 17 luglio 2018;
   tenuto conto del parere espresso dalla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);

  premesso che:
   la Commissione europea intende dare seguito all'auspicio – formulato dai leader degli Stati membri e delle istituzioni europee in occasione del 60o anniversario della firma dei trattati di Roma e ribadito nella riunione di Göteborg del novembre 2017 e nel Consiglio europeo del dicembre 2017- di un'Unione europea «in cui i cittadini abbiano nuove opportunità di sviluppo culturale e sociale e di crescita economica (...), un'Unione che preservi il nostro patrimonio culturale e promuova la diversità culturale» (Dichiarazione di Roma, marzo 2017);
   la Commissione europea – sulla base del dell'agenda del Vertice di Göteborg del novembre 2017 e del mandato conferitole dal Consiglio europeo del dicembre 2017 – sta lavorando per definire politiche in materia di formazione, istruzione e cultura a favore dei giovani, in vista di un'Unione in cui i giovani ricevano la migliore istruzione e la migliore formazione possibili e possano studiare e trovare lavoro in tutto il continente e in cui il patrimonio culturale comune sia preservato e la diversità culturale promossa;
   la Commissione europea, nel sottolineare che «è interesse di tutti gli Stati membri sfruttare a pieno le potenzialità rappresentate da istruzione e cultura quali forze propulsive per occupazione, giustizia sociale e cittadinanza attiva e mezzi per sperimentare l'identità europea in tutta la sua diversità», riconosce la cultura come importante fattore di promozione della coesione dei popoli europei e di sviluppo dello spirito di comunità;
   la Commissione cultura della Camera dei deputati condivide gli obiettivi e le Pag. 86linee di indirizzo esposte dalla Commissione europea nelle due comunicazioni, che delineano un percorso di sempre maggiore valorizzazione della cultura, con l'obiettivo di far sì che questa venga incardinata in ogni aspetto della vita pubblica e politica, pur nelle sue molteplici sfaccettature, e diventi uno dei tratti distintivi e fondanti delle politiche europee;
   è necessario fornire ai giovani gli strumenti per decodificare la realtà che vivono e ben prepararli, in termini di competenze, ad essere competitivi nell'arena globale del mercato del lavoro;

  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) è necessario accrescere la dotazione finanziaria europea nel settore della promozione della cultura e del sostegno alla crescita e all'inserimento lavorativo dei giovani nelle imprese e nelle attività collegate all'arte e alla cultura;
   b) la Commissione europea dovrebbe individuare efficaci misure di promozione dello sviluppo intellettuale e culturale degli infanti (bambini fino a sei anni), reperendo inoltre maggiori risorse per le politiche in questo ambito; più in generale, occorre che l'Europa adotti misure concrete a favore dell'infanzia, stabilendo adeguati finanziamenti sia per il sostegno di progetti di produzione culturale per questa fascia di età – campo nel quale l'Italia ha eccellenze editoriali e creative – sia per l'effettivo accesso del maggior numero di bambini a questi prodotti;
   c) particolare attenzione va prestata dalle istituzioni europee, ed internamente dai singoli Paesi, alle periferie, intese nel senso lato di periferie culturali, urbane e nazionali; occorre andare incontro al tipo di pubblico – proprio di certe aree metropolitane e delle zone rurali – sul quale le iniziative non solo europee, ma anche nazionali di promozione della cultura rischiano di non attecchire e di non produrre effetti e non avere ricadute; occorre dare la possibilità a fasce di popolazione sempre più ampie e a soggetti proponenti sempre più diversificati di partecipare davvero allo sviluppo culturale e creativo; raggiungere le periferie significa infatti assicurare una maggiore diffusione della cultura europea, che, fra gli altri, non può non guardare ai Paesi vicini nell'area del Mediterraneo e dei Balcani;
   d) è fondamentale comprendere l'importanza di cogliere ogni occasione offerta ai giovani dall'Unione europea in materia di scambi finalizzati alla formazione e all'istruzione professionale, lavorando per promuovere l'avvio di ulteriori iniziative europee finalizzate a incentivare la mobilità sul territorio europeo, prima e dopo il conseguimento dei titoli di studio;
   e) là dove vi sia una attenta valorizzazione della formazione e delle possibilità di mobilità per i professionisti del comparto culturale e creativo, è necessario considerare – tra le misure a sostegno delle giovani imprese del settore – un strategia orientata alla stabilizzazione occupazionale ed economica dedicata a questi giovani professionisti, costruita sulla consapevolezza che non può esistere differenza nella quantificazione del valore del lavoro creato da uomini o donne;
   f) è importante fare in modo che tutte le opportunità di fruizione culturale e di formazione e mobilità sul territorio europeo siano concepite sin dall'inizio come pienamente accessibili al più ampio pubblico possibile di giovani, senza considerare preferenze o ingiusti criteri di esclusioni di sorta;
   g) è opportuno istituire percorsi di istruzione comuni per tutti gli studenti delle scuole medie superiori degli Stati membri aventi come finalità la conoscenza e la comprensione delle istituzioni e delle politiche poste in essere a livello europeo: corsi appositi potrebbero essere previsti nell'ambito della programmazione europea relativa al periodo 2021-2027, attraverso specifiche linee di finanziamento;Pag. 87
   h) è essenziale definire strumenti di monitoraggio degli effetti conseguiti dalle iniziative europee nei singoli Paesi membri e nei diversi territori interni ai Paesi europei, che pur considerando in tal senso parametri di tipo qualitativo, debbono valorizzare una analisi quantitativa poiché maggiormente indicativa dello stato di salute del settore;
   i) nelle fasi di selezione e valutazione dei progetti concorrenti per l'accesso a finanziamenti europei, occorre garantire un'attenta analisi non solo delle proposte avanzate, ma anche della solidità delle imprese creative che le propongono, nonché delle strategie di crescita di tali imprese, del loro assetto organizzativo interno e dell'impatto sociale della loro attività; sul piano nazionale risulta poi importante comprendere l'entità dell'utilizzo dei finanziamenti europei in materia di cultura e di misure a sostegno della formazione e della crescita della gioventù;
   l) appare opportuno che, ferme restando le esigenze di controllo e trasparenza, siano introdotte misure di semplificazione nell'accesso alle procedure di richiesta, gestione e rendicontazione dei fondi;
   m) in generale, in considerazione della rilevantissima entità del patrimonio culturale italiano – che, con riguardo ai soli siti patrimonio dell'umanità conta il maggior numero di siti inclusi nella lista UNESCO – si evidenzia la opportunità di promuovere maggiormente, nello spazio europeo, il ruolo dell'Italia come Paese promotore e guida in ambito culturale.

Pag. 88

ALLEGATO 7

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa creativa (2021-2027) e che abroga il regolamento (UE) n. 1295/2013 (COM(2018) 366 final).

PROPOSTA DI DOCUMENTO CONCLUSIVO FORMULATA DALLA RELATRICE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento della Camera dei deputati, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa creativa (2021-2027) e che abroga il regolamento (UE) n. 1295/2013 (atto COM (2018)366 final);
   preso atto della nota trasmessa dal Governo, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, nonché degli ulteriori elementi di conoscenza e di valutazione acquisiti con l'audizione svolta sui temi trattati dal documento;
   tenuto conto del parere espresso dalla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);

  premesso che:
   il programma in esame sostituisce quello di cui al vigente regolamento (UE) n. 1295/2013, che ha istituito il programma Europa creativa 2014-2020, tuttora in corso, a sostegno dei settori culturali, creativi e dell'audiovisivo europei, per proseguirne le attività negli anni 2021-2027. Dalla valutazione della Commissione europea sul programma in corso è emerso che i settori culturale e creativo europei devono ottenere un maggiore sostegno, anche economico, al fine di favorire le produzioni transfrontaliere; aumentare il numero di opere europee, garantendo una maggiore distribuzione; garantire che le tecnologie digitali siano sfruttate appieno nel rispetto della diversità culturale e linguistica dell'Europa; sostenere più incisivamente la libertà ed il pluralismo dei media;
   l'iniziativa si prefigge di promuovere la ricchezza culturale e linguistica europea, unitamente al suo patrimonio culturale, e di sostenere la competitività, la crescita e la scalabilità dell'industria e dell'impresa nei settori culturali, artistici e dell'audiovisivo in particolare; essa si inserisce quindi nella cornice della Nuova agenda culturale presentata dalla Commissione europea il 22 maggio 2018, prevedendo che i settori Media e Cultura e il nuovo settore Transettoriale continuino a valersi di un'autonoma programmazione dei fondi di sostegno anche per gli anni 2021-2027;
   la proposta di regolamento conferma l'attuale struttura del programma Europa creativa già in corso per gli anni 2014-2020, con le due sottosezioni Cultura e Media affiancate da una nuova sezione Transettoriale;
   il programma Europa creativa finanzia numerosi premi e iniziative che contribuiscono alla diffusione della cultura negli Stati membri, favorendo l'accesso e la fruizione del patrimonio culturale. Tra questi l'iniziativa «Capitali europee della cultura», il marchio del patrimonio europeo, il Premio biennale dell'Unione europea per l'architettura contemporanea, le Giornate europee del patrimonio, il Premio Pag. 89dell'Unione europea per la musica contemporanea, il Premio annuale dell'Unione europea per la letteratura, il sostegno ai film europei, il forum del cinema europeo;
   il programma finanzia le piattaforme europee, volte a stimolare una programmazione a livello europeo delle attività culturali e artistiche, e le reti europee, grazie alle quali gli operatori del settore possono lavorare a livello internazionale, migliorando la propria visibilità in Europa e nel mondo; il programma si prefigge di promuovere la mobilità e la visibilità di creatori e artisti;
   il programma Europa creativa intende offrire risposta ad alcune delle sfide cruciali che il comparto cultura è chiamato ad affrontare e trae origine dalla centralità che le istituzioni europee intendono assegnare al fattore cultura, nella duplice veste di valore fondante di un'identità europea e di fattore economico in grado di contribuire alla crescita economica degli Stati membri e dell'Unione. Secondo i dati della Commissione europea, i settori culturale e creativo europei generano circa 509 miliardi di euro di valore aggiunto al Prodotto interno lordo, pari al 5,3 per cento del totale dell'UE, e danno lavoro ad oltre 12 milioni di addetti a tempo pieno, pari al 7,7 per cento della forza lavoro europea;
   il sostegno finanziario offerto dal programma Europa creativa è complementare a quello proveniente da fondi nazionali e regionali in favore della programmazione di opere audiovisive europee. Nel programma europeo possono ravvisarsi elementi di valore aggiunto riferiti al settore audiovisivo: 1) viene promossa la circolazione transfrontaliera delle opere culturali e creative europee (in particolare audiovisive); 2) finanziamenti aggiuntivi possono essere favoriti dal supporto economico dell'Unione europea; 3) viene favorita la creazione di reti europee e partenariati transfrontalieri;
   le finalità della proposta sono coerenti con gli obiettivi della legge nazionale n. 220 del 2016 che rafforza il sostegno pubblico al settore cinematografico e audiovisivo. Devono pertanto ritenersi pienamente condivisibili le finalità e gli strumenti della proposta di regolamento;

  considerato che:
   la dotazione finanziaria prevista, seppure incrementata rispetto a quella del vigente programma Europa creativa 2014-2020, resta insufficiente in relazione agli obiettivi prefissati e alle esigenze del settore audiovisivo. Le risorse assegnate al settore Media appaiono insufficienti in rapporto alle necessità. La carenza di risorse potrebbe condurre al respingimento di proposte e progetti anche aventi elevato potenziale. Ugualmente insufficienti appaiono le risorse destinate al settore Cultura – che appare fortemente sottofinanziato, nonostante l'aumento delle risorse rispetto alla programmazione del 2014-2020 – e al settore Transettoriale. In particolare, la dotazione finanziaria appare ancora più inadeguata se considerata al netto dell'inflazione;
   maggiori risorse permetterebbero di affrontare l'agguerrita concorrenza internazionale, assicurando all'Europa un ruolo non più secondario, e consentirebbero di estendere le attività sostenute;
   le imprese italiane incontrano difficoltà nell'accedere alle risorse per lo sviluppo di progetti singoli e per la promozione e distribuzione online;
   si determina una penalizzazione dei produttori indipendenti (bando sviluppo Tv programming), ai quali è richiesta la titolarità dei diritti dell'opera (che sono trattenuti dai broadcaster nazionali);
   altri punti deboli si rinvengono nel settore Cultura, ed in particolare nella previsione di: 1) un'elevata quota di cofinanziamento nel bando sulle traduzioni letterarie (40/50 per cento), che numerosi operatori, piccole e medie imprese in primo luogo, hanno difficoltà a raggiungere; 2) punti automatici, che si sostanziano nell'attribuzione ai vincitori dell'EUPL Pag. 90(European Prize for Literature) di un punteggio superiore, di fatto penalizzando e scoraggiando diverse case editrici italiane;
   altre criticità riguardano le attività di monitoraggio, che dovrebbero essere ulteriormente rafforzate con un adeguato progetto di valutazione che approfondisca la qualità, l'efficacia, l'efficienza e l'impatto sociale della politica tenendo conto delle variabili di processo, al fine di un miglioramento della governance e dell'implementazione strategica. La valutazione ex ante, in itinere ed ex post deve essere accompagnata da una chiara definizione degli obiettivi e dei risultati di ricerca. Pertanto, è necessario chiarire il metodo di valutazione, l'approccio che si intende perseguire, la tecnica di commisurazione e raccolta dati, nonché gli standard da prendere in considerazione nella valutazione degli esiti. Altresì, occorre definire: gli indicatori e le variabili volti ad analizzare l'efficacia esterna o di impatto; l'efficacia interna intesa come rapporto tra prodotti e obiettivi dei promotori; l'efficienza come rapporto tra risorse impiegate rispetto ai prodotti. Inoltre, è utile stabilire precisamente il budget destinato alla ricerca valutativa. Infine, occorre coinvolgere gli stakeholder nei processi di valutazione, promuovendo la cultura valutativa così come stabilito dalla rete europea di valutazione;

  tenuto conto:
   della necessità di diffondere una maggiore conoscenza delle opportunità offerte dal programma Europa creativa;
   della necessità di garantire una maggiore trasversalità della cultura nell'ambito dei diversi strumenti finanziari predisposti dalle istituzioni europee;
   dell'opportunità di prevedere ulteriori misure a sostegno del settore della musica, che consenta di indirizzare un sostegno finanziario più mirato ai diversi anelli di tale catena;

  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) si ritiene necessario prevedere un significativo aumento delle risorse finanziarie a disposizione del programma, al fine di raggiungere una percentuale di incremento pari al 50 per cento rispetto al vigente programma;
   b) si preveda di destinare risorse finanziare per l`attività di monitoraggio e valutazione, stante le criticità evidenziate nelle premesse di questo documento;
   c) si reputa necessario adottare iniziative volte a favorire un incremento, anche sulla base territoriale, delle iniziative e degli strumenti, anche di audience development e formazione, volti a diffondere la conoscenza dei bandi e delle opportunità offerte da Europa creativa al fine di consentire a un numero sempre più ampio di progetti di accedere ai finanziamenti;
   d) si ritiene necessario prevedere, ferme restando le esigenze di controllo e trasparenza, misure di semplificazione delle procedure di accesso ai fondi;
   e) occorre rendere più cogente e strutturale il rapporto e l'integrazione tra i diversi programmi e tra le risorse e le azioni, superando la dizione «seal of excellence»;
   f) appare opportuno introdurre un nuovo obiettivo relativo alla qualità della produzione artistica, ponendo maggiore attenzione sugli artisti e le professionalità creative e correggendo l'impostazione economicistica della proposta;
   g) si ritiene inoltre opportuno, relativamente al settore Cultura, specificare le priorità di ciascuna delle nuove azioni ed introdurre un premio europeo per il teatro;
   h) con riguardo al piano di intervento per il settore Media si reputa opportuno: esplicitare i collegamenti con la Direttiva AVMS sui Servizi di Media audiovisivi; reintrodurre nel testo del regolamento la Pag. 91dizione «indipendenti» per consentire l'accesso alle produzioni più piccole o comunque non riferibili ad un network (si tratta di soggetti penalizzati, se non estromessi, dall'attuale formulazione della proposta europea); introdurre un'articolazione per generi (animazione, ragazzi, documentari, etc.); e porre le premesse per la creazione di una piattaforma europea di film e audiovisivi; con riguardo al settore Transettoriale si sottolinea l'esigenza di favorire il pluralismo dei media e di modificare il sistema di valutazione (EACEA), anche con il contributo di esperti nazionali del settore;
   i) si reputa opportuno introdurre uno strumento di garanzia sui prestiti InvestEU;
   l) si ritiene necessario il mantenimento del Comitato Europa creativa, che assolve ad una funzione di raccordo con i desk nazionali;
   m) si preveda, nei regolamenti relativi ai fondi strutturali e agli altri programmi finanziati dall`Unione europea, con particolare riguardo ai regolamenti relativi ai fondi di coesione, ai programmi Erasmus, Horizon, InvestEU, alla politica estera ed alla cooperazione, il riferimento esplicito alla cultura, inclusa la cultura locale e regionale, nelle sue diverse forme ed accezioni, compresi le lingue ed i dialetti territoriali, nonché il dialogo interculturale;
   n) si prevedano attività di formazione per i funzionari della pubblica amministrazione al fine di garantire adeguata assistenza alla presentazione dei progetti;
   o) si prevedano, anche al fine di consentire l`accesso ai finanziamenti a un maggior numero di soggetti, strumenti volti a favorire forme di partenariato per la presentazione di progetti culturali a livello europeo.