CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 giugno 2017
846.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'Ecuador in materia di cooperazione nel campo della difesa, fatto a Roma il 18 novembre 2009 e a Quito il 20 novembre 2009 (C. 4465 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge C. 4465 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'Ecuador in materia di cooperazione nel campo della difesa, fatto a Roma il 18 novembre 2009 e a Quito il 20 novembre 2009»;
   considerato che l'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione, riserva la materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato» alla competenza legislativa esclusiva dello Stato,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Ratifica ed esecuzione del Memorandum d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Perù per la cooperazione nel campo della sicurezza e difesa e dei materiali per la difesa, fatto a Roma il 17 marzo 2010 (C. 4466 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge C. 4466 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione del Memorandum d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Perù per la cooperazione nel campo della sicurezza e difesa e dei materiali per la difesa, fatto a Roma il 17 marzo 2010»;
   considerato che l'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione, riserva la materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato» alla competenza legislativa esclusiva dello Stato,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Macedonia in materia di cooperazione di polizia, fatto a Roma il 1o dicembre 2014 (C. 4467 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge C. 4467 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Macedonia in materia di cooperazione di polizia, fatto a Roma il 1o dicembre 2014»;
   considerato che l'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione, riserva la materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato» alla competenza legislativa esclusiva dello Stato,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 31

ALLEGATO 4

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Mozambico sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Maputo il 19 marzo 2014 (C. 4468 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge C. 4468 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Mozambico sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Maputo il 19 marzo 2014»;
   considerato che l'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione, riserva la materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato» alla competenza legislativa esclusiva dello Stato,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 5

Ratifica ed esecuzione del Protocollo sui privilegi e le immunità del tribunale unificato dei brevetti, fatto a Bruxelles il 29 giugno 2016 (C. 4469 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge C. 4469 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione del Protocollo sui privilegi e le immunità del tribunale unificato dei brevetti, fatto a Bruxelles il 29 giugno 2016»;
   considerato che l'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione, riserva la materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato» alla competenza legislativa esclusiva dello Stato,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 6

5-08530 Lodolini: Sul servizio antincendio nei porti delle Marche.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'onorevole Lodolini richiama l'attenzione del Ministro dell'interno sul tema della sicurezza in mare e nei porti con particolare riferimento a quello di Ancona, evidenziando alcune criticità venutesi a creare a seguito dell'emanazione di una circolare del Capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco del luglio 2015.
  L'interrogante lamenta in particolare come il nuovo assetto organizzativo abbia previsto per il distaccamento portuale dei vigili del fuoco di Ancona la riduzione della dotazione organica da 28 a 24 unità e la dislocazione in un altro scalo dell'unità navale di grandi dimensioni in dotazione.
  Nell'adottare tali misure non si sarebbe tenuto conto che, secondo la legge quadro in materia portuale n. 84 del 1984, il porto di Ancona è uno scalo di prima categoria sotto il profilo militare e di prima classe sotto i profili commerciale e industriale e che, d'altra parte, sarebbero presenti nella zona alcune rilevanti fonti di rischio dettagliatamente indicate nell'interrogazione.
  Al riguardo, va considerato, innanzitutto, che il sistema classificatorio previsto dalla legge quadro citata dall'onorevole interrogante ripartisce i porti italiani solamente in base all'importanza militare e alla rilevanza economica, ma non tocca nemmeno incidentalmente gli aspetti relativi al servizio antincendi portuale.
  Per l'organizzazione del servizio antincendi e per la classificazione dei porti sotto tale specifico profilo, il riferimento normativo è costituito dalla legge n. 690 del 1940, certamente datata ma tuttora valida, come risulta confermato dall'articolo 26 del decreto legislativo n. 139 del 2006.
  In base ad essa, il porto di Ancona non risulta posizionato nella prima categoria, a cui è associato il massimo fattore di rischio, bensì nella seconda.
  In questo quadro di riferimento, si è innestato il progetto di riordino delle strutture centrali e periferiche del Corpo nazionale, elaborato dall'Amministrazione dell'interno, a legislazione vigente e con riduzione di spesa, per ottimizzare le risorse esistenti e razionalizzare il funzionamento delle sedi di servizio.
  Nell'estate del 2015, a conclusione dei lavori istruttori, tale piano è stato trasfuso in un decreto ministeriale, relativo alla ripartizione delle sedi e della dotazione organica del personale del Corpo nazionale sul territorio nazionale, e in alcuni atti discendenti del Capo del Corpo medesimo, tra i quali la circolare da cui ha preso spunto l'interrogazione.
  Vorrei evidenziare che tanto il piano di riordino quanto i provvedimenti attuativi hanno determinato l'entità del dispositivo di soccorso per ogni singola sede, sulla base di analisi statistiche, parametri e indicatori rigorosi, riconducibili al rischio territoriale.
  In particolare, per quanto riguarda il servizio antincendio portuale, il piano ha previsto, nel rispetto della citata legge n. 690 del 1940, la distinzione dei distaccamenti portuali in due classi.
  Per individuare i distaccamenti interessati e inserirli nella prima o nella seconda classe, si è tenuto conto dell'analisi di rischio effettuata a partire dai dati oggettivi, relativi al traffico di merci pericolose Pag. 34e passeggeri, estrapolati dall'ultima pubblicazione dell'Associazione dei porti italiani, risalente all'anno 2013.
  Il piano ha previsto, poi, per i distaccamenti portuali individuati, il riposizionamento delle unità navali, tenendo conto che, nella prospettiva del Corpo nazionale, vi è una revisione strutturale delle modalità di espletamento del servizio antincendi portuale con il progressivo abbandono, delle unità navali di grandi dimensioni.
  La flotta navale del Corpo nazionale sarà, quindi, costituita da unità di rapido intervento di limitate dimensioni abilitate alla navigazione in acque territoriali e aventi caratteristiche prestazionali idonee a supportare l'azione di contrasto di emergenze ragionevolmente ipotizzabili.
  Il piano di riordino che ho sinteticamente descritto ha inserito Ancona tra le sedi portuali della seconda classe e, conformemente a quanto previsto per i distaccamenti di tale tipologia, le ha assegnato una dotazione organica di 24 unità di specialisti nautici.
  Quanto al naviglio in dotazione al distaccamento, ritengo di poter affermare che non ne sia stata attuata la riduzione. È vero, invece, che, in linea con il prospettato abbandono delle unità navali di grandi dimensioni, si è provveduto a sostituire una nave da 130 tonnellate con una nave di medio tonnellaggio – 60 tonnellate –, a cui si aggiunge una nave antincendio da 30 tonnellate di riserva, entrambe adeguate a garantire la copertura del servizio.
  Questa è la situazione attuale, riguardo alla quale faccio presente che la classificazione dei porti è oggetto di periodico riesame sulla base dei dati dell'Assoporti. In tale sede, la situazione di Ancona sarà rivalutata, al pari di quella degli altri distaccamenti portuali, ai fini della conferma o della rimodulazione della classe di appartenenza e dell'annessa consistenza della dotazione organica.
  Parimenti, l'Amministrazione effettua ciclicamente l'analisi dei dati di settore forniti da organismi riconosciuti (quali l'Organizzazione europea dei porti di mare, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'Assoporti e l'ISTAT), al fine di confermare o meno il piano di distribuzione delle unità navali della flotta del Corpo nazionale, nel rispetto dei vincoli di copertura del servizio imposti dalla legge n. 690 del 1940, oltreché di quelli di finanza pubblica.

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ALLEGATO 7

5-10494 Labriola: Sull'organico del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor/Signora Presidente, onorevoli colleghi, l'onorevole Labriola – nell'evidenziare l'impegno profuso e la professionalità dimostrata dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco nelle recenti emergenze che hanno colpito il centro Italia – sollecita l'adozione di iniziative volte al superamento della carenza organica che si registra in tutti i ruoli del personale, con particolare riferimento a quelli del settore operativo. A tal fine, l'interrogante chiede, in particolare, l'assorbimento del personale risultato idoneo al concorso a 814 posti nella qualifica di vigile del fuoco, indetto nel novembre 2008.
  In merito a quest'ultima questione, rappresento che la graduatoria del predetto concorso è stata più volte prorogata per esigenze di contenimento della spesa pubblica, in deroga a quanto previsto dal decreto legislativo n. 165 del 2001. Da ultimo, come riportato nell'interrogazione, essa è stata ulteriormente prorogata fino al 31 dicembre di quest'anno con la legge di bilancio per l'anno 2017.
  In ragione delle assunzioni effettuate nel corso degli anni, la graduatoria del concorso in parola ha visto lo scorrimento di circa 4500 idonei a fronte di un concorso bandito per 814 posti. Questi numeri costituiscono un'importante risposta alle aspettative dei circa 7.600 idonei del concorso medesimo.
  Per quanto concerne la problematica più generale della carenza di personale, rappresento innanzitutto che, a partire dal 2016, il turn over del personale è stato ripristinato integralmente. In sostanza, dopo svariati anni di blocco parziale degli avvicendamenti, abbiamo ricominciato ad assumere lo stesso numero di vigili del fuoco rispetto a quelli che lasciano il servizio.
  Evidenzio poi l'importanza del concorso pubblico a 250 posti di vigile del fuoco, indetto nello scorso mese di novembre a distanza di otto anni dal concorso precedente. Alle prove preselettive, conclusesi pochi giorni fa hanno partecipato 37.668 candidati, di cui 6.009 sono stati ammessi alle fasi successive. Si prevede che la procedura concorsuale avrà termine entro la fine del prossimo anno.
  Tali misure – mi riferisco sia al ripristino del turn over sia al concorso a 250 posti – consentiranno, tra l'altro, di incidere sul fenomeno dell'aumento dell'età media del personale in servizio, che rischia di diventare una seria criticità sia sul piano organizzativo che funzionale. Rilevo, infatti, che l'età media degli idonei del concorso a 814 posti risulta essere superiore a 36 anni.
  Giova ricordare anche che, in questa legislatura, la dotazione organica dei vigili del fuoco è stata incrementata di 2.430 unità complessive, grazie a tre successivi interventi legislativi fortemente sostenuti dai Governi pro tempore.
  Tale potenziamento dell'organico, unitamente allo sblocco totale del turn over, ha consentito di immettere nei ruoli operativi altre 848 unità di personale, di cui 398 sono state assegnate alle sedi di servizio il 5 giugno scorso. Le restanti 450 unità, ridottesi di 3 unità rinunciatarie, stanno frequentando il corso di formazione che si concluderà il 2 agosto prossimo.Pag. 36
  Aggiungo che, nell'ambito dell'operazione di assorbimento del Corpo forestale dello Stato, 390 unità del relativo personale sono transitate nei ruoli dei vigili del fuoco per l'assolvimento dei compiti in materia di spegnimento degli incendi boschivi.
  Ulteriori assunzioni saranno possibili, in via straordinaria, facendo leva sulle risorse del Fondo per il pubblico impiego istituito con la legge di bilancio 2017. Come noto, quota parte di tale fondo, pari a circa 119 milioni di euro per quest'anno e a circa 153 milioni per il 2018, è destinata ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nelle amministrazioni dello Stato, ivi compreso il Corpo nazionale, in aggiunta alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente.
  Al momento, la somma da destinare in modo specifico alle assunzioni straordinarie dei vigili del fuoco non è stata ancora definita. Tuttavia, il Dipartimento dei vigili del fuoco ha già allo studio un piano di tali assunzioni straordinarie che, una volta individuata la somma spettante al Corpo nazionale, consentirà di ridurne ulteriormente le carenze di organico. Tengo a sottolineare che le assunzioni in questione andranno ad aggiungersi a quelle consentite dal turn over.
  In attesa di tale definizione, è comunque prevista, entro la data del 15 dicembre 2017, e quindi a valere sulla graduatoria del concorso a 814 posti, l'assunzione di altre 301 unità di vigili del fuoco a copertura del turn over per l'anno 2016.

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ALLEGATO 8

5-11149 Toninelli e 5-11567 Rubinato: Sulla soppressione di alcune sedi della polizia postale.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor/Signora Presidente, onorevoli deputati, rispondo congiuntamente alle interrogazioni degli onorevoli Toninelli, Rubinato e Casellato, che richiamano l'attenzione sulla ventilata chiusura di una serie di Sezioni della Polizia postale e delle comunicazioni della Lombardia, con particolare riferimento a quella di Cremona, e dell'analoga Sezione di Treviso.
  Informo che la questione evidenziata dagli onorevoli interroganti è legata, al pari della proposta di soppressione di altri Uffici di polizia sul territorio nazionale, all'attuazione di un piano di razionalizzazione sottoposto al parere delle Autorità provinciali di pubblica sicurezza nei primi mesi del 2014.
  Il piano è ancora in attesa di definizione, anche per la sopravvenienza della legge n. 124/2015, con cui il Parlamento ha delegato il Governo ad adottare importanti misure di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Per quanto attiene in particolare al riordino del sistema della pubblica sicurezza, il legislatore ha chiarito che il nuovo assetto organizzativo dovrà essere volto ad evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive nell'esercizio delle funzioni di polizia, nonché favorire la gestione associata dei servizi strumentali in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Tali principi sono stati recepiti nell'articolo 3 del decreto legislativo n. 177/2016, con cui è stato stabilito che la razionalizzazione della dislocazione delle Forze di polizia sul territorio sarà determinata con decreto del Ministro dell'interno, privilegiando l'impiego della Polizia di Stato nei comuni capoluogo e dell'Arma dei carabinieri nel restante territorio, fatte salve specifiche deroghe per particolari esigenze di ordine e sicurezza pubblica.
  Per giungere alla compiuta definizione di tale disegno di valenza strategica, sono stati istituiti presso il Dipartimento della pubblica sicurezza appositi gruppi interforze che non hanno ancora terminato la loro attività.
  Tanto detto in linea generale, rappresento che anche la Polizia postale e delle comunicazioni è coinvolta nel riordino in questione, essendo evidente la necessità di adeguarne l'organizzazione alle notevoli trasformazioni registratesi nel settore.
  Infatti, alle tradizionali mansioni di scorta e tutela di beni e servizi postali se ne sono affiancate e sostituite altre del tutto differenti, caratterizzate da spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica e orientate al contrasto del crimine informatico nelle sue forme più variegate.
  Muovendo da tale constatazione, il piano di razionalizzazione punta a concentrare le più spiccate e qualificate risorse professionali nei Compartimenti dei capoluoghi regionali e nelle Sezioni provinciali in cui operano Procure Distrettuali con ampia competenza in tema di reati informatici.
  Sottolineo, comunque, che le professionalità attualmente in servizio presso le Sezioni continueranno a operare sul territorio, prevedendo tale rimodulazione un loro impiego nei reparti investigativi delle locali Questure.
  Intendo assicurare fin d'ora che il nuovo assetto organizzativo della Polizia postale e delle comunicazioni sarà ispirato Pag. 38ad esclusive esigenze di efficientamento e di adeguamento alla trasformazione tecnologica del Paese, senza che ne venga a soffrire la qualità del «prodotto» sicurezza.
  È impensabile, d'altra parte, che il Ministero dell'interno possa depauperare un Servizio, quello della Polizia postale e delle comunicazioni appunto, deputato a presidiare un ambito di interesse strategico per il Paese.
  L'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico, e il contrasto di tali sodalizi su internet richiede, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, l'adeguamento costante delle tecnologie in uso, oltreché – ovviamente – dei livelli di professionalità delle risorse umane in dotazione.

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ALLEGATO 9

5-11298 Agostinelli: Sul pagamento di servizi di ristorazione forniti da strutture operanti nel territorio colpito dal sisma del 2016.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'onorevole Agostinelli chiede notizie in merito al mancato pagamento delle fatture emesse dal ristorante il «Vecchio Mulino» sito nel comune di Pieve Torina, per l'erogazione del vitto in favore di una parte del personale dei vigili del fuoco in servizio su quel territorio per l'emergenza sismica che ha colpito l'Italia centrale tra l'agosto del 2016 e il gennaio di quest'anno.
  Inoltre, chiede di conoscere se vi siano altre strutture di ristorazione per le quali sia riscontrabile una situazione analoga.
  Premetto che, a seguito dei predetti eventi sismici, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco ha istituito, per la gestione delle operazioni di soccorso nel territorio della Regione Marche, i Comandi operativi avanzati di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Arquata del Tronto. Al personale ivi operante si è reso necessario garantire un adeguato servizio mensa e, a tal fine, si è fatto ricorso anche alla stipula di convenzioni con vari esercizi di ristorazione, tra i quali quello citato nell'interrogazione.
  Per quanto concerne il rimborso delle fatture in favore dei predetti ristoratori, faccio presente che le criticità segnalate sono state determinate dal fatto che le risorse a disposizione del Corpo nazionale sul proprio Fondo per le emergenze e sull'ordinario capitolo di bilancio destinato al servizio mensa dei vigili del fuoco sono risultate esigue in rapporto alle ingenti aliquote di personale impiegato in Italia centrale e alla prolungata durata del loro impiego. Ragion per cui, per una sollecita definizione del problema, si è reso necessario prelevare, nei limiti del possibile, delle somme anche dal cosiddetto «Fondo scorta» del Corpo nazionale.
  Complessivamente, per far fronte alle esigenze di vitto, il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ha accreditato in favore della Direzione regionale dei vigili del fuoco delle Marche, in diversi momenti e a valere sui Fondi sopra menzionati, un importo complessivo di circa 644 mila euro.
  Tali accreditamenti hanno consentito di provvedere, in un primo momento, al saldo delle fatture relative al periodo agosto-novembre 2016. Successivamente, e precisamente nello scorso mese di maggio, si è provveduto al saldo delle fatture relative al periodo dicembre 2016 – febbraio 2017, nonché al pagamento di una parte delle fatture relative allo scorso mese di marzo.
  Per quanto riguarda le fatture al momento non evase, riferibili ai mesi di marzo e aprile scorsi, rappresento che i Comandi provinciali delle Marche hanno già provveduto ad inoltrarle alla Direzione regionale dei vigili del fuoco. Per onorarle, si procederà ad effettuare, se del caso, ulteriori prelievi dal Fondo scorta del Corpo nazionale, in attesa che il Dipartimento dei vigili del fuoco si veda reintegrati i pertinenti capitoli di bilancio da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della protezione civile.
  Le modalità e la tempistica di pagamento a cui ho fatto appena cenno valgono per tutti gli esercizi di ristorazione di cui il Corpo nazionale si è avvalso nel Pag. 40territorio marchigiano durante l'emergenza in questione, compreso il ristorante il «Vecchio Mulino» sito nel comune di Pievetorina.
  Informo, infine, che oltre a quest'ultimo ristorante, nella provincia di Macerata sono otto gli esercizi per i quali si sta progressivamente provvedendo a saldare le spettanze per i servizi di ristorazione erogati, mentre per altre due strutture, situate nel comune di Tolentino e di Camerino, la convenzione per i servizi in questione è stata attivata solo a partire dal marzo di quest'anno.

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ALLEGATO 10

5-11457 Labriola e 5-11502 Ricciatti: Sul fenomeno del cosiddetto «blue whale».

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi, rispondo congiuntamente alle interrogazioni degli onorevoli Labriola e Ricciatti, che richiamano l'attenzione del Governo sul fenomeno del «blue whale», chiedendo l'adozione di iniziative volte a contrastarne la diffusione, compresi maggiori controlli dei social network nei quali esso compare.
  Rappresento che la Polizia postale e delle comunicazioni in questi ultimi mesi è impegnata, tanto d'iniziativa che sulla base di specifiche segnalazioni, a valutare, attraverso il monitoraggio della rete Internet, l'effettiva portata del fenomeno del «blue whale», che desta allarme sociale e ha avuto una vasta eco sugli organi di informazione.
  Tale pratica avrebbe come obiettivo, per chi la conduce in Rete in qualità di «curatore», di coinvolgere i partecipanti in atti di autolesionismo, inducendo comportamenti sempre più pericolosi fino a determinare nelle vittime intenzioni suicide.
  L'attività della Polizia postale e delle comunicazioni mira ad identificare persone o gruppi di persone eventualmente coinvolti in tale fenomeno, per prevenire l'esposizione di bambini e ragazzi ad un rischio per la loro incolumità connesso alla frequentazione della Rete. Nel contempo, ai medesimi fini, viene svolta una raccolta centralizzata delle segnalazioni.
  La Polizia postale e delle comunicazioni ha ricevuto finora circa 170 segnalazioni relative al fenomeno. Gli accertamenti disposti, volti alla tempestiva localizzazione delle vittime, hanno fatto emergere che la percentuale dei casi qualificanti ipotesi di reato, come l'istigazione al suicidio o il procurato allarme, è inferiore al 5 per cento delle segnalazioni pervenute.
  Informo che nel portale del Commissariato di pubblica sicurezza on line è stata resa operativa una stanza virtuale dedicata, per rivolgere consigli ai genitori e ai ragazzi e illustrare i pericoli emergenti in Rete, agevolare le segnalazioni e sensibilizzare gli utenti, anche grazie all'ausilio specialistico di psicologi della Polizia di Stato.
  È peraltro evidente che la prevenzione di qualsiasi forma di uso distorto e pericoloso del web, che costituisca espressione di disagio e vulnerabilità giovanile – compreso il fenomeno qui in esame – richiede anche il coinvolgimento attivo del mondo della scuola, delle famiglie e dell'associazionismo. In tal senso, la tematica della «balena blu» è stata inserita nella campagna che gli uffici della citata struttura specialistica della Polizia di Stato svolgono nelle scuole per un uso consapevole del web.
  Assicuro che la Polizia postale continuerà a monitorare assiduamente la rete internet per prevenire e contrastare la diffusione di tale fenomeno, riferendo prontamente all'Autorità giudiziaria sui contenuti di rilevanza penale eventualmente rinvenuti all'interno degli spazi e servizi di comunicazione on line.
  Quanto all'episodio menzionato nell'interrogazione dell'onorevole Labriola, relativo al suicidio di un quindicenne, avvenuto nella città di Livorno nello scorso mese di febbraio, rappresento che gli accertamenti svolti dalle Forze di Polizia, supportati anche da numerose informazioni Pag. 42testimoniali, hanno condotto ad escludere l'ipotesi, sostenuta da alcuni media, che l'evento fosse riconducibile al fenomeno in questione. Il pubblico ministero titolare del fascicolo sull'evento, all'esito delle indagini, ha chiesto ed ottenuto l'archiviazione del relativo procedimento.
  L'onorevole Ricciatti, proprio in considerazione della diffusione di fenomeni simili a quello in esame, richiama l'attenzione sulla necessità di rivalutare il piano nazionale di razionalizzazione dei presidi della Polizia di Stato, con particolare riferimento alle Sezioni della Polizia postale e delle comunicazioni.
  Come il Viceministro Bubbico ha riferito alla stessa onorevole Ricciatti in Aula Camera la scorsa settimana e come io stesso ho riferito poco fa in risposta alle interrogazioni degli onorevoli Toninelli, Rubinato e Casellato, il piano è ancora in fase di predisposizione.
  Per giungere alla sua compiuta definizione, sono stati istituiti presso il Dipartimento della pubblica sicurezza appositi gruppi interforze che non hanno ancora terminato la loro attività.
  Anche la Polizia postale e delle comunicazioni è coinvolta nel riordino, essendo evidente la necessità di adeguarne l'organizzazione alle notevoli trasformazioni registratesi nel settore.
  Comunque, intendo ribadire che il nuovo assetto organizzativo della Polizia postale e delle comunicazioni sarà ispirato ad esclusive esigenze di efficientamento e di adeguamento alla trasformazione tecnologica del Paese, senza che ne venga a soffrire la qualità del «prodotto» sicurezza e che, d'altro canto, le professionalità attualmente in servizio presso le Sezioni continueranno a operare sul territorio, mediante la rimodulazione del loro impiego nei reparti investigativi delle locali Questure.