CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 marzo 2017
792.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-10843 Franco Bordo: Sulla fase valutativa dell'avvio dei lavori della Commissione VIA per il progetto di riqualificazione dell'aeroporto di Firenze-Peretola.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quanto riferisce il Ministero dell'ambiente, competente in materia di valutazione ambientale, il procedimento di valutazione di impatto ambientale per il progetto Masterplan 2014-2029 dell'aeroporto di Firenze, avviato il 24 marzo 2015, è tuttora in corso.
  Il Ministero dei beni culturali ha espresso il proprio parere positivo con prescrizioni in data 16 aprile 2016 e la Commissione Tecnica di Valutazione dell'Impatto Ambientale VIA e VAS ha espresso il proprio parere positivo con prescrizioni in data 2 dicembre 2016.
  Lo scorso 7 febbraio, a seguito di specifica istanza da parte del Proponente, il MATTM ha richiesto alla Commissione Tecnica VIA/VAS l'espressione di un parere integrativo, in particolare in merito ai temi legati al rischio di incidente aereo e all'analisi del rischio di bird strike. Attualmente il procedimento è in fase di valutazione tecnica e ambientale presso la Commissione.
  In merito alle specifiche richieste avanzate dall'Onorevole interrogante, il MATTM riferisce anche che la Commissione Tecnica di Valutazione dell'Impatto Ambientale VIA e VAS, ai fini dell'espressione del parere di competenza, nel corso del procedimento di valutazione ambientale ha tenuto in opportuna considerazione tutte le osservazioni e i pareri espressi dai soggetti interessati al procedimento, ai sensi di quanto previsto dal decreto legislativo n. 152/2006.

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ALLEGATO 2

5-10844 Biasotti: Sulla pubblicità dell'attività e degli atti istruttori sottostanti all'istituzione di Catania come sede dell'Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia orientale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Fermo restando quanto già riferito dal Ministro Delrio il 1o febbraio scorso in risposta ad atto di analogo argomento in Aula Camera e da me in questa Commissione nelle sedute di question time del 2 febbraio e del 2 marzo scorso, segnalo che è intervenuto un fatto nuovo rappresentato dal deposito, presso il Tar di Catania, del ricorso avverso il decreto ministeriale del 25 gennaio 2017, atto poi trasmesso al MIT dall'Avvocatura dello Stato il 21 marzo scorso.
  Poiché il ricorso contiene anche istanza cautelare di sospensiva del provvedimento impugnato non si può che aspettare, a questo punto, gli esiti del provvedimento cautelare.

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ALLEGATO 3

5-10845 Spessotto: Cessazione dei voli Alitalia dall'aeroporto Tito Minniti e iniziative a favore del trasporto aereo da e per Reggio Calabria.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Sulla problematica posta il Ministro Delrio nel corso del question time in Aula Camera il 15 marzo scorso ha avuto modo di riferire che da più di un anno sono in corso riunioni sulla mobilità nell'area dello Stretto con ENAC, ENAV, il Presidente della Regione Calabria e gli enti comunali interessati per cercare di mantenere Alitalia al tavolo ed evitare di interrompere il servizio.
  Tali iniziative hanno permesso di formalizzare, lo scorso 24 marzo, un apposito documento dichiarativo di impegno, nel quale è delineato il pacchetto di interventi per il rilancio dell'aeroporto e, in particolare, misure per promuovere le rotte domestiche esistenti. Grazie a tale impegno, Alitalia riprenderà a partire dal 30 marzo prossimo i decolli per e da Roma e Milano per Reggio Calabria con cadenza giornaliera, inizialmente uno per rotta.
  Proseguono in tal senso gli incontri e si continuerà a lavorare per mantenere Alitalia nell'aeroporto dello Stretto; come dichiarato ieri dal Ministro Delrio dobbiamo avere l'ambizione di terminare rapidamente le procedure amministrative e trovare insieme una prospettiva di sviluppo ulteriore. Il Ministro si è poi dichiarato fiducioso che entro la fine dell'anno ci saranno le condizioni per cui altre compagnie potranno utilizzare l'aeroporto.
  L'altra questione che andava risolta era il tema dell'inefficienza e inefficacia della società di gestione, che come sappiamo è fallita.
  Conseguentemente, la Regione Calabria ha fatto la gara per la gestione dell'aeroporto di Reggio Calabria e quello di Crotone per creare un sistema più solido e più capace di trattare con le compagnie aeroportuali attirando nuovo traffico.
  Tale procedura, anche a causa di un ricorso da parte degli enti locali, si è prolungata e solamente il 3 marzo scorso, vista la sospensiva del Consiglio di Stato, è stato possibile aggiudicare la gara alla società Sacal, che attualmente gestisce Lamezia Terme.
  Possiamo così iniziare a parlare di una rete di aeroporti calabresi che avrà la possibilità, la capacità e le condizioni per attirare traffico e rilanciare il tessuto sociale ed economico della regione Calabria.

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ALLEGATO 4

5-10958 Oliaro: Interventi urgenti volti ad impedire i continui disservizi a danno del pendolarismo ferroviario umbro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito al collegamento veloce su linea Direttissima tra Roma e Orte, Ferrovie dello Stato riferisce che sono in corso rilevanti interventi di manutenzione ai dispositivi dell'infrastruttura (trazione elettrica, armamento, sistemi di sicurezza e segnalamento), già avviati dal 2016 e con termine previsto entro il 2018; la conclusione di tali interventi, dal valore complessivo di oltre 40 milioni di euro, consentirà miglioramenti in termini di affidabilità dell'infrastruttura, incrementando i livelli di regolarità e qualità dei servizi. I benefici legati alle attività di manutenzione in corso risultano già evidenti, tenendo conto che nell'ultimo periodo i guasti all'infrastruttura hanno registrato un positivo trend in riduzione.
  Quanto agli eventi del 1o e del 2 marzo, Trenitalia ha comunicato che questi non sono riconducibili ad un sovraccarico del traffico tra Roma Tiburtina e Settebagni nella fascia di punta ma sono da attribuirsi a cause puntuali.
  Più nel dettaglio: il 1o marzo scorso il treno RV 2484 è rimasto bloccato in prossimità della stazione di Settebagni a causa della caduta della linea aerea di alimentazione e rottura del pantografo; i viaggiatori – informati sulle cause e l'entità stimabile del ritardo – sono stati riportati a Roma Tiburtina con altro convoglio, in attesa del ripristino circolazione, assistiti dal personale Trenitalia e indirizzati su treni alternativi e con l'impiego di bus sostitutivi. L'interruzione della linea ha provocato ricadute rilevanti sugli altri treni – sia AV che regionali – in circolazione nella tratta e fascia oraria interessate (tra cui il RV 2328), determinando ritardi e soppressioni. Il 2 marzo scorso un guasto a un treno in transito sulla linea Direttissima ha causato l'interruzione della circolazione; si è reso, pertanto, necessario instradare il traffico sulla linea cosiddetta «lenta», con conseguenti ritardi per tutti i treni coinvolti, tra cui il RV 2488 in partenza da Roma per Perugia alle ore 17,58. Il 7 marzo scorso, l'IC 531 è stato soppresso per un guasto improvviso e imprevedibile all'apparato SCMT della locomotiva; i viaggiatori in partenza da Perugia sono stati trasbordati sul treno Regionale 22801 sino a Terni, da dove hanno potuto proseguire per Roma con l'IC 533, a cui è stata assegnata la fermata straordinaria di Roma Tiburtina.
  RFI e Trenitalia stanno già adottando tutte le azioni mitigative necessarie a garantire la piena continuità del servizio e contenere il disagio per i viaggiatori; in ogni caso, in tutte le stazioni interessate sono stati effettuati annunci sia visivi che sonori sull'anormalità in atto.
  Per quanto riguarda gli intercity, voglio ricordare che la definizione del nuovo Contratto di Servizio passeggeri a media e lunga percorrenza, entrato in vigore lo scorso 1o gennaio per una durata decennale, prevede un incremento della qualità dei servizi erogati rispetto al passato, proprio per superare le criticità dei servizi intercity che si sarebbero potute creare in assenza di un concreto piano di investimenti sul materiale rotabile.
  Ovviamente tale programma di investimenti, essendo il Contratto entrato in vigore di recente, è stato appena avviato e necessita di una prima fase di transizione per poter entrare a regime.Pag. 92
  A tale scopo le attuali risorse economiche, assegnate come corrispettivo per il mantenimento degli obblighi di servizio pubblico su determinate relazioni ferroviarie a domanda debole non sostenibili a libero mercato e/o non servite da servizi Alta Velocità (AV), mirano a rendere sostenibile la gestione del servizio attivando nel contempo un percorso virtuoso di miglioramento quali-quantitativo degli intercity.
  In particolare, per quanto attiene agli investimenti, per i prossimi anni avremo:
   300 milioni dedicati al restyling del parco rotabili e agli adeguamenti tecnologici, anche funzionali al transito sulla linea Direttissima Roma-Firenze;
   circa 500 milioni di incremento del valore del capitale investito conseguenti all'introduzione nell’asset del servizio universale di materiale rotabile con età media di 15 anni anziché degli attuali 25, e analoga riduzione dell'età media dei locomotori oggetto di alcuni dei disagi citati nell'atto in discussione.

  Tutti questi elementi permettono di affermare che l'azione del MIT è in linea con le attese dell'Onorevole Interrogante, ma soprattutto con quelle dell'utenza e dei territori attraversati ogni giorno dagli oltre 100 intercity e intercity notte presenti nell'offerta programmata.

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ALLEGATO 5

5-10959 Tullo: Sicurezza della circolazione stradale in presenza di cantieri.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito all'incidente verificatosi nella giornata del 26 marzo scorso sull'Autostrada A10 tra Albissola e Celle Ligure, la società concessionaria Autostrade per l'Italia ha comunicato che il cantiere era conforme, per dotazioni e geometrie, sia al disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada da adottare per il segnalamento temporaneo, sia agli standard della stessa società concessionaria, che integrano le prescrizioni di legge con accorgimenti finalizzati a potenziare i preavvisi all'utenza e a migliorare la visibilità della segnaletica. In particolare, il cantiere prevede:
   la presegnalazione del cantiere sul pannello a messaggio variabile precedente (in assenza di eventi prioritari da segnalare);
   l'impiego, sulle testate di chiusura corsia, di frecce direzionali luminose ad alta efficienza anche in orario diurno;
   l'impiego di lampeggiatori di preavviso ad elevata potenza in avvicinamento al cantiere.

  Tali dispositivi erano tutti attivi nel momento dell'incidente.
  Il cantiere, resosi necessario a seguito di un precedente incidente avvenuto nello stesso punto, è stato allestito nella giornata di domenica anche in considerazione del minore traffico veicolare e pesante.
  Inoltre, il citato disciplinare tecnico regolamenta anche la sicurezza nei cantieri autostradali; nel caso di cantieri di maggiore durata, gli stessi sono separati dal traffico mediante l'istallazione di barriere di tipo new jersey.
  Il MIT assicura il costante richiamo alle società concessionarie sulla massima attenzione e diligenza nella gestione dei cantieri in sicurezza.
  Quanto alle strade stradali in gestione ANAS, la stessa società riferisce di provvedere a porre in essere tutte le prescrizioni contenute nelle normative in materia di segnaletica stradale secondo quanto previsto dal Codice della Strada, dal decreto ministeriale 10 luglio 2002 e dal decreto interministeriale 4 marzo 2013.
  Nello specifico, in prossimità dei cantieri e in presenza di un eventuale restringimento parziale della carreggiata, viene installata apposita serie di cartelli segnaletici di prescrizione. La delimitazione vera e propria del cantiere varia a seconda della durata delle operazioni e della tipologia delle lavorazioni.
  Inoltre, il personale che opera all'interno dei cantieri stradali viene formato, addestrato e dotato di indumenti ad alta visibilità, al fine di operare nella massima sicurezza possibile.
  In particolare, per quanto riguarda la sicurezza delle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare ANAS ha adottato, a partire dal dicembre 2010, il modello di organizzazione e di gestione previsto dall'articolo 30 del decreto legislativo n. 81/2008, la cui attuazione è garantita attraverso un sistema così articolato:
   controlli operativi interni eseguiti dal datore di lavoro e dai dirigenti e/o preposti da lui delegati; Pag. 94
   controlli effettivi sul funzionamento del modello a cura di un ufficio dedicato mediante auditor altamente specializzati: dal 2013 ad oggi, tale ufficio ha effettuato audit su circa 75 cantieri.

  Infine, tramite la propria Sala operativa nazionale ANAS effettua un costante monitoraggio sulle segnalazioni di possibili mancati incidenti in prossimità dei cantieri su strada.

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ALLEGATO 6

5-09186 Prodani: Riattivazione della linea ferroviaria «Transalpina» nel tratto Campo Marzio – Opicina.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale riferisce che la linea Transalpina presenta dei condizionamenti all'esercizio dei treni merci per le forti pendenze nella direzione Porto-Villa Opicina e per la sua portata dei treni inferiore alla media; la portata è tuttavia migliorabile con piccoli interventi e vanno rivisti i profili delle gallerie per consentire il transito dei container HC (high cube).
  Nei progetti della predetta Autorità di sistema portuale c’è l'utilizzazione della linea Transalpina quale collegamento più breve tra il Porto di Trieste e il transito internazionale di Villa Opicina e, proprio ai fini della riattivazione della linea, l'Ente ha già iniziato un confronto con RFI, soggetto che ha in concessione la linea in qualità di gestore dell'infrastruttura nazionale. Inoltre, ritenendo che i tempi di ripristino della linea Transalpina non siano lunghi, l'Autorità ha già dato indicazioni alle imprese ferroviarie per l'utilizzazione con locomotori di adeguata potenza per i treni merci.
  Inoltre, la società Adriafer, operatore di manovra dell'Autorità Portuale di Sistema portuale del Mare Adriatico, ha in corso la richiesta di certificazione come impresa ferroviaria presso l'ANSF per la tratta Trieste Campo Marzio – Villa Opicina di 15 km e per la tratta più lunga di 34 km via Bivio Aurisina.
  Dal canto suo, Rete Ferroviaria Italiana ha evidenziato che, nell'ambito dei progetti di potenziamento previsti nell'area, la regione Friuli Venezia Giulia ha un panorama di rilevanti interventi sulla rete esistente i cui principali sono:
   il nuovo piano regolatore di Trieste Campo Marzio e di Villa Opicina;
   l’upgrading della linea esistente Bivio Aurisina e Villa Opicina;
   il potenziamento della dorsale del porto (linea alta) con la realizzazione di nuovi impianti terminali in Servola e Aquilinia per avere la possibilità di inoltro diretto dei treni lungo la linea di cintura.

  In questo contesto, il ripristino della Transalpina rappresenta uno degli interventi che RFI sta analizzando, anche di concerto con le realtà locali, per ottenere un itinerario alternativo di uscita dal porto ma anche la chiusura di una sistema ad anello tra Campo Marzio – Villa Opicina e Aurisina da conseguire per mezzo di nuove bretelle di collegamento tra linee in ambito Villa Opicina.
  Non meno importante è anche la funzione retro portuale che l'impianto di Villa Opicina e Fernetti hanno già oggi rispetto al porto di Campo Marzio e che potrebbe un domani trovare ulteriore sviluppo.
  Altre modalità di utilizzo di questa linea da parte di sistemi passeggeri o di tipo turistico sono in funzione degli accordi Pag. 96che Regione e Comune potranno stabilire con RFI per l'acquisizione di nuovi servizi.
  RFI conferma quindi la disponibilità ad una possibile riattivazione della linea, tenendo presente che il ripristino delle condizioni di circolazione su una linea che per lungo tempo è stata sospesa all'esercizio sarà subordinato alle opere di manutenzione delle strutture esistenti con un costo stimato di circa 2 milioni di euro e con tempi da definire in base alla disponibilità dei finanziamenti e a successivi approfondimenti progettuali.

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ALLEGATO 7

5-10001 Spessotto: Modalità di pubblicazione delle relazioni della Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime e di trasmissione delle raccomandazioni ivi contenute.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Sentita la Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime, riferisco quanto segue.
  Circa la trasmissione delle relazioni redatte dalla Direzione ai destinatari istituzionali competenti per materia, segnalo che, in generale, la stessa trasmette le raccomandazioni unitamente al collegamento al sito istituzionale nel quale sono disponibili le relazioni di inchiesta sugli incidenti; nel caso particolare dell'inchiesta in argomento, la relazione stessa era comunque già disponibile sul sito dell'ERA (European Railway Agency), sito peraltro pubblico e senza alcuna limitazione di accesso.
  Quanto alla mancata pubblicazione della predetta relazione sul sito del MIT, questa è stata dovuta a problemi tecnici superati con la realizzazione del sito proprio della Digifema www.digifema.mit.gov.it sito autonomo rispetto al sito istituzionale del Ministero e dal quale è scaricabile la relazione stessa.
  Le raccomandazioni emesse a seguito dell'inchiesta richiamata dagli onorevoli interroganti sono state trasmesse a tutti i soggetti interessati, compresa la Direzione generale per le infrastrutture ed il trasporto ferroviario del MIT, in data 24 maggio 2016 via posta certificata con conferma di ricezione.

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ALLEGATO 8

5-10044 Spessotto: Innalzamento dei livelli di sicurezza connessi alla circolazione sul ponte della libertà di Venezia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In premessa ricordo che la Direzione generale per i sistemi di trasporto ad impianto fisso e il trasporto pubblico locale del MIT svolge funzioni in materia di sicurezza dei sistemi di trasporto ad impianti fissi, dove è supportata anche dagli Uffici territorialmente competenti (USTIF), e provvede al riparto e all'erogazione dei contributi statali afferenti capitoli di spesa in carico alla Direzione stessa.
  Per quanto riguarda l'intervento in esame, l'USTIF del Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia – USTIF di Venezia ha rilasciato il Nulla Osta ai sensi dell'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 753 del 1980 all'apertura al pubblico esercizio della tratta tranviaria Mestre – Venezia il 14 agosto 2015, successivamente e a conclusione di una serie di attività di controllo e di verifica sugli impianti e sui rotabili.
  Riguardo, invece, agli eventi verificatisi sul Ponte della Libertà (rottura di una vite che collega due semiforcelle di sostegno alla linea aerea di contatto), la predetta Direzione generale evidenzia che già prima dell'ultimo evento del 3 novembre 2016 erano in corso da parte dell'azienda ACTV accertamenti e verifiche per il superamento delle problematiche connesse a tali accadimenti. Successivamente al distacco della vite di collegamento forcella – isolatore con caduta a terra della stessa, l'USTIF di Venezia, nelle more della conclusione delle attività già in corso, ha disposto la messa in sicurezza di tutta la linea aerea di contatto e contestualmente ha inviato una nota di inizio di procedura di sospensione della validità del Nulla Osta, chiedendo nel contempo una ulteriore campagna di verifica dei montaggi eseguiti, prove di simulazione del comportamento di insieme, prove di resistenza e mantenimento della geometria della sospensione nelle varie specifiche situazioni ambientali e di esercizio previste e prevedibili.
  Il 14 febbraio scorso, lo stesso USTIF ha valutato positivamente la prosecuzione dell'esercizio in virtù dell'adozione temporanea adottata e dell'attività di monitoraggio intensificata, anche in considerazione:
   delle ipotesi formulate sui cedimenti avvenuti e l'individuazione dei provvedimenti da porre in essere;
   del completamento della messa in opera delle fascette di sicurezza su tutte le sospensioni sottomensola delle linee tranviarie;
   degli esiti delle prove sulle sospensioni della LAC a valle della messa in opera di tali fascette;
   dell'installazione di telecamere su due pali della LAC sul Ponte della Libertà;
   delle relazioni prodotte inerenti sia l'analisi del comportamento della struttura di sospensione attualmente in opera, sia l'analisi di soluzioni migliorative da adottare.

  Ha altresì ritenuto che, proprio per il carattere temporaneo della soluzione, sia necessario avviare l’iter approvativo di una proposta progettuale di variante che elimini definitivamente le problematiche intervenute.Pag. 99
  Per tutto quanto sopra esposto, rimanendo comunque in attesa di ricevere dal Direttore dell'esercizio del sistema tranviario un report settimanale sull'esito delle ispezioni ai componenti della sospensione e sugli eventuali comportamenti anomali registrati dalle telecamere, l'USTIF di Venezia ha concesso ulteriori novanta giorni a far data dal giorno 14 febbraio 2017 (quindi con scadenza 16 maggio 2017) per permettere di portare a termine le operazioni di collaudo tecnico-amministrativo sulla proposta definitiva per evitare di dare seguito alla procedura di sospensione del Nulla Osta all'esercizio.
  Sul secondo argomento, riguardante i cedimenti strutturali che avrebbero interessato la pista ciclabile sul Ponte della Libertà, occorre far presente l'opera non rientra nelle competenze del MIT, né dal punto di vista tecnico né finanziario in quanto non beneficia di risorse statali, ma in quelle del Comune di Venezia.
  Per ultimo, sulla volontà espressa dal Comune di Venezia di raddoppiare il ponte con una corsia parallela a sbalzo sulla laguna, attraverso il ricorso a finanziamenti da parte dei privati per dedicare una corsia riservata al tram, già nelle prime istruttorie ministeriali che hanno riguardato l'approvazione del sistema tranviario fra il 2002 e il 2004, il MIT aveva raccomandato al Comune di Venezia di ricercare una soluzione che permettesse la circolazione del tram sul Ponte della Libertà in sede riservata; conseguentemente vista la soluzione ipotizzata dal Comune di Venezia, non può che auspicarsene la realizzazione.

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ALLEGATO 9

5-10052 Tullo: Rallentamento dei tempi di percorrenza di alcuni collegamenti ferroviari tra la Liguria e Roma.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In premessa, ricordo che i servizi ferroviari delle Frecce (Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca) sono effettuati in regime di mercato e vengono quindi gestiti dall'impresa ferroviaria in piena autonomia commerciale; non essendo oggetto di alcun corrispettivo pubblico e sostenendosi esclusivamente con i ricavi da traffico, la programmazione dei servizi si basa su valutazioni di carattere commerciale finalizzate a garantirne la sostenibilità economica.
  Con particolare riferimento ai collegamenti ferroviari Genova-Roma e viceversa, Trenitalia riferisce che – considerata la necessità inderogabile di modificare, con il cambio orario dell'11 dicembre 2016, l'impostazione delle tracce dei treni ETR 460 impiegati per alcuni dei Frecciabianca in servizio tra Roma e Genova da rango P a rango C – il modello di offerta sulla direttrice tirrenica nord è stato oggetto di revisione.
  Come risultato, anche per effetto della compatibilità con l'offerta dei servizi regionali, i tempi di percorrenza tra Roma e Genova sono stati uniformati per tutti i collegamenti; sull'intero percorso, quindi, alcuni treni (2 coppie) hanno avuto un allungamento della durata del viaggio mentre altri (3 coppie) una riduzione.
  La nuova conformazione dell'offerta così strutturata comporta, comunque, alcuni benefici. Sinteticamente:
   un unico canale Frecciabianca con struttura cadenzata e simmetrica lungo l'intero percorso, più solido e stabile;
   un miglioramento della puntualità, in ragione dell'eliminazione di interferenze tra l'offerta a lunga percorrenza e quella regionale;
   il miglioramento delle coincidenze nei nodi principali della direttrice tra i collegamenti di lunga percorrenza e quelli regionali.

  Inoltre, dal 24 gennaio scorso Trenitalia ha attivato un nuovo collegamento veloce tra Genova e Roma, costituito da una coppia di Frecciargento programmata con un tempo di percorrenza complessivo di 3 ore e 56 minuti; anche tali treni, con fermata a La Spezia, Pisa e Firenze Campo di Marte, sono effettuati in regime di mercato.

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ALLEGATO 10

5-10489 Liuzzi: Operatività dell'aeroporto di Salerno-Pontecagnano e suo inserimento nel piano nazionale per gli aeroporti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Lo scalo di Salerno Pontecagnano, come riportato nello schema di Piano Nazionale degli Aeroporti, è attualmente dotato di infrastrutture di volo inadeguate ed è stato inserito tra gli aeroporti di interesse nazionale per poter offrire un appropriato livello di capacità con un parziale assorbimento dei traffici quando l'aeroporto di Napoli Capodichino non sarà in grado di soddisfare, in ragione del raggiungimento dei limiti di capacità, il previsto aumento di traffico. Lo scalo, previo potenziamento infrastrutturale, sarebbe inoltre a servizio di rilevanti aree della Basilicata.
  Premesso ciò, finché non saranno realizzati interventi di adeguamento sullo scalo, per il suo sviluppo allo stato non può che prospettarsi una possibile vocazione relativa al segmento di traffico corrispondente all'aviazione generale – sia commerciale che privata – e ai servizi elicotteristici di collegamento con le isole, atteso che non si è ancora concluso l’iter di concessione della gestione totale.
  In realtà, il Piano di intervento ventennale alla base della procedura di affidamento della gestione totale prevede nel lungo periodo che lo scalo possa raggiungere un volume di traffico prossimo ad un volume di 1,3 milioni di passeggeri; l'attività è oggi di fatto sospesa, ad eccezione di una limitata attività di aviazione generale.
  Il Master Plan dell'aeroporto di Salerno, che abbraccia un orizzonte temporale di dieci anni, prevede una serie di opere infrastrutturali necessarie per far svolgere allo stesso il ruolo assegnatogli dallo Stato e consentire quindi l'operatività sullo scalo anche ad aeromobili per traffico commerciale. I contenuti di tale Master Plan, approvato in linea tecnica da ENAC nel mese di aprile 2015, possono essere sintetizzati come segue.
  Le previsioni di traffico commerciale al 10o anno sono di 529.593 passeggeri/anno e 5.327 movimenti/anno.
  La realizzazione delle opere è prevista secondo due fasi temporali successive di attuazione, oltre una terza di massimo sviluppo che va oltre l'orizzonte temporale del piano.
  Nella fase breve termine (1o-3o anno) è prevista:
   acquisizione delle aree per prolungamento della pista di volo;
   prolungamento pista di volo a 2.000 metri e realizzazione delle opere correlate;
   potenziamento delle caratteristiche di portanza della pavimentazione della pista;
   realizzazione nuove RESA in THR 23 e THR 05;
   livellamento e adeguamento della portanza della CGA;
   costruzione edificio multifunzionale, mezzi di rampa e ampliamento W.F.;
   realizzazione nuova aerostazione aviazione generale e relativa viabilità e parcheggi.

  Nella fase medio termine (4o-10o anno) è prevista:
   acquisizione di aree per ampliamento parcheggio area terminale e nuova viabilità;Pag. 102
   prolungamento pista di volo a 2.200 metri e realizzazione delle opere correlate;
   riqualifica e ampliamento terminal esistente;
   ampliamento e riqualifica parcheggi auto e viabilità di accesso.

  Il Master Plan prevede opere per un importo complessivo di circa 75 milioni di euro, di cui 40 milioni finanziati dallo Stato secondo la previsione del decreto-legge Sblocca Italia.
  Tutta la documentazione relativa al Master Plan è consultabile sul portale VIA VAS del Ministero dell'ambiente in quanto, a seguito dell'approvazione in linea tecnica da parte di ENAC, è stata attivata la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, tuttora in corso; a conclusione di tale procedura verrà attivata quella di conformità urbanistica.

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ALLEGATO 11

5-10677 Giulietti: Sullo stato del trasporto ferroviario umbro e sul passaggio della sua rete ferroviaria (ex FCU) a RFI.
5-10584 Galgano: Sullo stato del trasporto ferroviario umbro e sul passaggio della sua rete ferroviaria (ex FCU) a RFI.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente alle interrogazioni dell'Onorevole Giulietti e dell'Onorevole Galgano in quanto vertono su analogo argomento.
  È doveroso premettere che con l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 112/2015 e del decreto ministeriale 5 agosto 2016, tutte le ferrovie regionali ex concesse, interconnesse e ricomprese nell'allegato al citato decreto ministeriale, e tra queste anche la Ferrovia Centrale Umbra, sono passate definitivamente sotto il controllo dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie; è quindi fatto obbligo ai gestori dell'infrastruttura definire un programma degli interventi di adeguamento agli standard nazionali, in assenza dei quali l'esercizio viene svolto con azioni mitigative a volte impattanti sulla qualità del servizio.
  In tale mutato contesto normativo, ove ANSF è subentrata a MIT e USTIF per i controlli sulla sicurezza dell'esercizio ferroviario, la Regione Umbria, con la collaborazione di Rete Ferroviaria Italiana, ha proceduto ad una prima analisi dello stato tecnico/manutentivo dell'intera tratta ricadente sotto la responsabilità del gestore dell'infrastruttura Umbria TPL e Mobilità, al fine di valutare tutti gli interventi necessari per adeguare la stessa rete ferroviaria agli standard RFI. Tale pianificazione è stata definita in coerenza con gli obiettivi di cui al predetto decreto legislativo e con le risorse finanziarie disponibili rispetto a quelle necessarie per adeguare l'intera rete agli standard nazionali.
  Alta è l'attenzione sulle condizioni della rete e sulle attività manutentive da eseguire che ovviamente interessano la restante rete in esercizio, la quale come è noto ha un'estensione di 153 km di linea e dovrà essere adeguata anche agli standard nazionali, così come previsto dal predetti provvedimenti normativi, nonché dai regolamenti europei che interessano le reti interconnesse come Ferrovia Centrale Umbra lo è nel panorama nazionale.
  La Regione Umbria è da tempo attiva nei contatti con RFI per trasferire alla stessa la concessione della rete ovvero, nei tempi tecnici necessari, affidarle direttamente, così come definito negli ultimi recenti incontri, le attività tecniche di supporto alla realizzazione degli interventi che il piano richiesto da ANSF prevede per l'adeguamento agli standard nazionali tipici proprio nelle reti gestite da RFI. Tale impegno è stato confermato e definito anche a seguito degli ultimi incontri.
  Gli interventi che posso essere così sommariamente riassunti:
   attrezzaggio della rete con il sistema di terra e relativo adeguamento del segnalamento;
   sistemazione e adeguamento di alcuni tratti di rete, e in particolare della tratta Umbertide – Città di Castello, oggi chiusa al servizio ferroviario;
   sistemazione dei passaggi a livello e delle opere d'arte, troveranno copertura con le risorse di cui ai fondi FSC, e in particolare nei 51 milioni già autorizzati.

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  Le risorse necessarie per estendere le attività di adeguamento su tutta la rete hanno una stima dei costi pari a 150 milioni di euro.
  Quanto allo stato delle diverse tratte ferroviarie, informo che con provvedimenti del 5 settembre 2015 e 20 febbraio 2017 il Direttore dell'esercizio ha sostituito con autobus il servizio ferroviario rispettivamente sulla tratta Umbertide – Città di Castello e Perugia Ponte San Giovanni – Perugia S. Anna.
  Infatti, questa ultima tratta è oggetto di lavori di ammodernamento, adeguamento e sistemazione della rete, che peraltro verrà elettrificata completando la linea nella sua interezza, e a seguito di gara ad evidenza pubblica sono stati aggiudicati all'ATI CSI-IMAF, per un importo di 13,5 milioni di euro circa, che trovano copertura nelle risorse di cui alla legge n. 211/92.
  Dal punto di vista trasportistico, la tratta riveste un'importanza strategica in quanto unisce il centro storico di Perugia con il nodo ferroviario di Perugia Ponte San Giovanni, ove convergono sia i servizi svolti da Trenitalia sulla direttrice ovest-est Terontola Foligno che quelli regionali da Sansepolcro a Terni (nord-sud), con caratteristiche tecniche che la rendono unica in quanto ha una pendenza del 60 per mille. I lavori previsti consisteranno nella sistemazione della sede per tutta la sua estensione, compresa l'elettrificazione, nella messa in sicurezza del tracciato in alcuni versanti oggi interessati da dissesti idrogeologici, nel rinnovo degli impianti, degli enti di piazzale delle stazioni di Perugia S. Anna e Piscille e in attività di sistemazione e di consolidamento della galleria Pallotta.
  In corrispondenza della stazione di Piscille, adiacente all'istituto scolastico ITIS, verrà realizzato anche un sottopasso pedonale assieme al nuovo piano del ferro.
  Lavori importanti e significativi che in questo momento, come previsto dalla normativa, sono stati preceduti dalla bonifica degli ordigni bellici, per la quale attività è stata richiesta alle competenti autorità militari l'autorizzazione a procedere.
  Infine, con le risorse disponibili nei fondi FSC assentiti alla Regione Umbria verrà finanziato l'intervento di adeguamento, sistemazione e rinnovo della sede della tratta Umbertide – Città di Castello, per il quale dovrà essere appaltata sia la progettazione che la realizzazione.

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ALLEGATO 12

Disposizioni in materia di modalità di pagamento delle retribuzioni ai lavoratori (Nuovo testo C. 1041 Di Salvo).

PARERE APPROVATO

  La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
   esaminato, per i profili di competenza, il nuovo testo della proposta di legge recante «Disposizioni in materia di modalità di pagamento delle retribuzioni ai lavoratori» (C. 1041 Di Salvo);
   valutata positivamente la finalità della proposta di legge in esame di garantire la corresponsione di retribuzioni conformi a quanto stabilito dalla contrattazione collettiva, introducendo l'obbligo per il datore di lavoro di versare le retribuzioni attraverso gli istituti bancari o gli uffici postali;
   preso atto del ruolo che – ai fini di verifica della regolarità della retribuzione – assume Poste italiane spa, ad ulteriore conferma del ruolo cruciale di questa azienda derivante dalla ramificazione territoriale e dalla intima connessione con il tessuto sociale ed economico del nostro Paese, anche in ragione del servizio pubblico essenziale svolto sia nelle grandi città che nelle comunità locali periferiche del paese,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE