CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 febbraio 2017
772.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende (COM(2016)710 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5).

PARERE APPROVATO

  La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni),
   esaminati, per gli aspetti di propria competenza, il Programma di lavoro della commissione europea per il 2017 (COM (2016)710) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'UE per il 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
   considerato che:
    l'esame congiunto dei documenti della Commissione europea e del Governo offre una preziosa occasione per approfondire organicamente le principali questioni che devono essere affrontate dagli Stati membri e dalle Istituzioni europee, nonché per esprimere una valutazione complessiva sugli obiettivi prioritari individuati e sulle strategie messe in campo a livello nazionale e di Unione europea;
    tale approccio merita particolare apprezzamento anche in considerazione del fatto che negli ultimi anni sulle politiche ed iniziative europee in materia di Spazio di libertà, sicurezza e giustizia si è registrata un'intensificazione dell'attività e sono stati compiuti significativi progressi attraverso l'adozione di programmi complessivi ed organici volti ad affrontare temi di grande attualità e di primario interesse per i cittadini, come nel caso delle Agende europee sulla sicurezza e sulla migrazione che hanno definito le più recenti linee guida nelle rispettive materie;
    tale metodo consente un'analisi consapevole delle priorità e delle strategie dell'UE ed una valutazione appropriata delle eventuali criticità, inducendo gli Stati membri a fare uno sforzo al fine di ricondurre a coerenza le proprie politiche e di evitare la frammentazione degli interventi e il rischio di iniziative contradditorie;
    le priorità indicate dalla Commissione europea appaiono in larga parte condivisibili. Ciò vale anzitutto per i progressi che si intendono compiere per quanto riguarda la realizzazione dell'Unione della sicurezza, con particolare riferimento alle iniziative in materia di contrasto al terrorismo, sia sotto il profilo del blocco dei suoi finanziamenti, sia sotto il profilo della prevenzione e repressione del fenomeno dei combattenti stranieri, terreno sul quale si misurerà la capacità dell'Europa di rispondere efficacemente ad un fenomeno che ha recentemente assunto dimensioni tragiche;
    appare altresì assai condivisibile il tentativo di realizzare concretamente sul piano delle politiche europee in materia migrazione e asilo i principi di solidarietà e corresponsabilizzazione degli Stati membri stabiliti nei Trattati, atteso che le attuali regole si sono rivelate negli anni della crisi dei migranti del tutto inadeguate alla gestione dei flussi crescenti, che gravano in massima parte sugli Stati membri posti sulla linea del confine esterno dell'UE;
    è infine apprezzabile lo sforzo della Commissione europea volto a rafforzare il controllo delle frontiere esterne attraverso una pluralità di iniziative che hanno, tra Pag. 15l'altro, l'obiettivo di contrastare efficacemente i fenomeni del traffico dei migranti e della tratta degli esseri umani, assicurando nel contempo la salvaguardia della dignità umana e dei diritti fondamentali delle persone coinvolte,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) gli obiettivi e gli indirizzi strategici indicati dalla Commissione europea debbono trovare concreta, puntuale e tempestiva attuazione in termini efficaci, in modo da potenziare le capacità di prevenzione e di contrasto delle autorità competenti in materia di terrorismo e criminalità organizzata transfrontaliera;
   b) in questo quadro merita un rilievo a parte il potenziamento delle misure a livello europeo in materia di cybersecurity e più in generale di utilizzo della rete per fini illegali, considerato l'altissimo potenziale di tale infrastruttura per la propaganda e il reclutamento da parte delle organizzazioni terroristiche;
   c) in tale ambito, dovrebbe considerarsi ugualmente prioritario il potenziamento degli strumenti a livello europeo diretti alla prevenzione e al contrasto dei processi di radicalizzazione;
   d) dovrebbe altresì includersi tra le priorità fondamentali dell'UE il rafforzamento dello scambio di intelligence e di informazioni tra autorità di contrasto, anche tramite la rapida attuazione della recente riforma di Europol volta a potenziarne le funzioni;
   e) ai fini del miglioramento del quadro giuridico europeo è assolutamente prioritaria la rapida approvazione delle proposte in materia di razionalizzazione della gestione delle frontiere (la realizzazione del Sistema EES – Entry-Exit System e del Sistema europeo di informazioni e autorizzazione di viaggio – ETIAS), nonché l'attuazione della revisione della disciplina europea per quanto riguarda il reato di terrorismo e la detenzione di armi; è altresì opportuno che si proceda il più rapidamente possibile anche per quanto riguarda l’iter legislativo europeo del pacchetto normativo in materia di finanziamento del terrorismo presentato nel dicembre 2016;
   f) è necessario imprimere un nuovo slancio all’iter legislativo concernente l'istituzione della Procura europea mantenendo il livello di ambizione che presentava la proposta originaria della Commissione europea, senza svilire le funzioni e i poteri di tale nuovo organismo;
   g) occorre inserire tra le priorità della Commissione europea l'accelerazione dell'esecuzione delle decisioni adottate dal Consiglio nel 2015 in materia di ricollocazione, considerato che a quasi due anni di distanza dall'avvio del meccanismo gli Stati membri hanno accolto da Italia e Grecia soltanto poco più di un decimo del numero di richiedenti asilo per i quali avevano assunto impegni formali, anche mediante il ricorso a misure sanzionatorie nei confronti degli Stati membri più refrattari al rispetto dei propri obblighi;
   h) è necessario rivedere alcune delle disposizioni proposte dalla Commissione europea in materia di riforma del Sistema comune europeo di asilo, con particolare riguardo alla revisione del regolamento Dublino, che, come indicato dallo stesso Governo nella Relazione, sebbene contempli un articolato meccanismo di assegnazione dei richiedenti protezione per gestire situazioni di eccessiva pressione sui sistemi nazionali di asilo, mantiene sostanzialmente intatto il principio in forza del quale la gestione dei richiedenti asilo è in carico al Paese di primo ingresso;
   i) è infine essenziale dar seguito alle iniziative adottate a livello europeo, ivi compresa la risoluzione del Parlamento europeo dell'ottobre 2016 in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti fondamentali, al fine di potenziare gli strumenti di monitoraggio e controllo del rispetto dei diritti fondamentali da parte degli Stati membri.

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ALLEGATO 2

Disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia (Nuovo testo C. 3500 Bindi).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il nuovo testo della proposta di legge C. 3500 Bindi, recante «Disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia»,
   considerato che le disposizioni da esso recate sono riconducibili alle materie «sicurezza» e «giurisdizione e norme processuali» attribuite alla competenza legislativa esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, rispettivamente lettere h) ed l) della Costituzione;
   sottolineato che la proposta di legge introduce nell'ordinamento una normativa speciale integralmente dedicata ai testimoni di giustizia;
   preso atto che il provvedimento fa proprie molte delle proposte che la Commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere ha evidenziato nella Relazione sul sistema di protezione dei testimoni di giustizia (Doc. XXIII, n. 4) approvata dalla stessa Commissione nella seduta del 21 ottobre 2014,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 3

5-07047 Di Benedetto: Sul ripristino della funzionalità del sistema di videosorveglianza della stazione ferroviaria di Palermo.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, l'onorevole Di Benedetto, unitamente ad altri deputati, richiama l'attenzione del Ministero dell'interno sulla questione della sicurezza nella stazione ferroviaria di Palermo, chiedendo che venga ripristinata la funzionalità del sistema di videosorveglianza.
  Effettivamente il sistema in questione è ad oggi inattivo e, in conseguenza della sua sopravvenuta obsolescenza e dei consistenti costi necessari al suo ripristino, le Ferrovie dello Stato, competenti a garantire il monitoraggio degli ambienti interni della stazione, hanno optato per l'installazione di un nuovo dispositivo di videosorveglianza. Secondo le notizie acquisite dal dirigente del Compartimento della Polizia ferroviaria per la Sicilia, i fondi sono stati già stanziati e, a breve, sarà indetta un'apposita gara per la realizzazione del progetto. I lavori, negli intendimenti di Ferrovie dello Stato, dovrebbero essere ultimati entro la fine dell'anno.
  Nelle more dell'attivazione del nuovo impianto, il predetto Compartimento Polfer ha assicurato una significativa intensificazione dei servizi di controllo e prevenzione sia nell'ambito dell'area della stazione che a bordo dei treni. In particolare nel 2016, rispetto all'anno precedente, vi è stato un incremento di circa il 5 per cento delle pattuglie impiegate in stazione, del 50 per cento di quelle impiegate a bordo treno e del 64 per cento di quelle automontate lungo la linea ferroviaria. Inoltre sono aumentati del 44 per cento il numero dei treni scortati e del 27 per cento i servizi antiborseggio. Per effetto di tali attività sono state identificate, nel 2016, 8.180 persone, con un incremento del 24 per cento rispetto al 2015, mentre, su un piano più generale, si è registrato una flessione del 7 per cento dei delitti denunciati.
  In relazione ad alcuni recenti episodi di aggressione o violenza avvenuti all'interno della stazione, informo che i relativi autori sono stati identificati dal personale della Polizia ferroviaria e deferiti all'Autorità giudiziaria.
  Voglio inoltre evidenziare che, nelle aree limitrofe alla stazione ferroviaria e in relazione alla minaccia terroristica evocata anche nell'interrogazione, continua ad essere espletato un servizio di vigilanza dinamica dedicata a cura dei militari dell'Esercito nell'ambito dell'Operazione Strade sicure. Tale servizio prevede frequenti passaggi e soste nell'area esterna alla stazione, nonché nei pressi delle biglietterie e nei luoghi di transito dei passeggeri.
  Per completezza, informo che i temi della sicurezza urbana hanno formato oggetto, in questo periodo, di un approfondito esame al Tavolo della Prefettura di Palermo – con la partecipazione del sindaco del capoluogo – e in apposite riunioni del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.
  In detti incontri è stato convenuto di procedere all'elaborazione di un progetto per l'implementazione, l'ammodernamento Pag. 18e l'interconnessione dei sistemi di videosorveglianza nella città, evidenziandosi la valenza strategica di tale iniziativa per la tutela della sicurezza pubblica.
  Il progetto, elaborato nell'ambito di un Tavolo tecnico appositamente attivato presso la locale Questura, è stato quindi sottoposto all'esame del menzionato Comitato che lo ha approvato, valutandone la coerenza con gli obiettivi di supporto e rafforzamento dell'attività di prevenzione e controllo delle Forze di polizia sul territorio.
  Grazie alle linee di finanziamento già acquisite dal Comune di Palermo – nonché ad altre in via di reperimento – saranno realizzati ulteriori 7 sistemi di videosorveglianza in diverse zone della città, tra le quali rientra anche l'area esterna della stazione ferroviaria.

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ALLEGATO 4

5-10117 Cristian Iannuzzi: Sul reclutamento degli idonei al concorso pubblico per allievi agenti della Polizia di Stato svoltosi nel 2016.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, l'onorevole Iannuzzi chiede di conoscere i motivi per i quali, dopo la prova scritta tenutasi nel maggio dello scorso anno, non sia stato dato ulteriore seguito al concorso pubblico per il reclutamento di 559 allievi agenti della Polizia di Stato e se risponde al vero che l'Amministrazione dell'interno, pur in pendenza del predetto concorso, ne intenda indire un altro avente il medesimo oggetto.
  In effetti dal 4 al 6 maggio 2016 si sono svolte le prove scritte a quiz del predetto concorso riservato esclusivamente ai volontari in ferma prefissata delle Forze Armate.
  Le indagini svolte dall'Autorità giudiziaria sullo svolgimento delle prove hanno evidenziato la concreta possibilità che le stesse fossero state inficiate da irregolarità.
  Il Capo della Polizia, quindi, al fine di salvaguardare l'imparzialità delle operazioni di selezione, ha disposto, in data 12 dicembre 2016, la revoca del decreto di nomina della Commissione esaminatrice del concorso e di tutti gli atti relativi alla prova scritta.
  Di seguito sono state predisposte le attività occorrenti alla ripetizione della prova d'esame, che vedrà la partecipazione esclusivamente dei 13.857 candidati che hanno sostenuto quella precedente.
  In particolare, nella Gazzetta Ufficiale, serie speciale «Concorsi ed esami» del giorno 13 gennaio 2017, è stato dato avviso della predetta revoca e in quella del successivo 24 gennaio è stato pubblicato il diario della ripetizione della prova d'esame che si svolgerà dal 6 all'11 marzo prossimo presso la Scuola per ispettori e sovrintendenti della Guardia di finanza di Coppito, in provincia di L'Aquila.
  L'Amministrazione ha ravvisato, altresì, la necessità che del contenuto delle predette Gazzette Ufficiali fossero informati tutti i candidati che avevano sostenuto le prove concorsuali nei giorni dal 4 al 6 di maggio 2016 e non solo i 936 posizionatisi utilmente nella graduatoria relativa agli esiti delle prove scritte.
  A tal fine, si è provveduto, da un lato, a pubblicare un avviso sul sito della Polizia di Stato, dall'altro, a portare tutti i potenziali interessati a conoscenza delle determinazioni assunte dell'Amministrazione, attraverso gli indirizzi di posta elettronica da loro indicati all'atto della presentazione on-line della domanda di partecipazione al concorso.
  Faccio presente, infine, che, al di là della procedura concorsuale in questione, l'Amministrazione dell'interno ha programmato un altro concorso pubblico per la medesima qualifica.
  Relativamente alla richiesta di reclutare anche gli idonei del concorso a 559 posti, faccio presente che la regola generale dello «scorrimento delle graduatorie» non è applicabile all'assunzione degli allievi agenti della Polizia di Stato. Tale procedura contrasterebbe, infatti, con la disciplina speciale di cui all'articolo 2.199, comma 7-bis, del Codice dell'ordinamento militare, secondo la quale, dal 1o gennaio 2016, l'assunzione degli allievi agenti della Polizia di Stato avviene mediante concorso pubblico riservato in percentuale ai giovani provenienti dalla vita civile e ai volontari in ferma prefissata.