CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 aprile 2016
621.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Sugli esiti della riunione interparlamentare organizzata dalla Commissione diritti della donna e uguaglianza di genere (FEMM) del Parlamento europeo avente ad oggetto «Donne rifugiate e richiedenti asilo nell'Unione europea» (Bruxelles, 3 marzo 2016).

RELAZIONE SUI TEMI OGGETTO DELLA PREDETTA RIUNIONE

  L'incontro interparlamentare, avente ad oggetto Le donne rifugiate e richiedenti asilo nell'UE, è stato organizzato dalla Commissione per i diritti della donna e la parità di genere (FEMM) del Parlamento europeo in occasione della «Giornata internazionale della Donna 2016».
  Esso ha registrato la partecipazione di 43 parlamentari provenienti da 18 Stati membri, oltre che da Norvegia, Albania, Montenegro, Serbia e Turchia. La delegazione italiana era composta dall'onorevole Dieni (M5S-Commissione Affari costituzionali) e dalla senatrice Bisinella (Misto-Commissione affari costituzionali).
  L'incontro è stato introdotto dal Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, il quale ha evidenziato come sempre più la crisi dei rifugiati sta diventando una crisi delle donne alla luce dei dati contenuti in un recente rapporto dell'UNICEF, secondo cui il numero di donne e dei bambini richiedenti asilo ha superato quello degli uomini (quasi il 60 per cento rispetto al 27 per cento del giugno scorso). Il Presidente Schulz si è soffermato sulla necessità di misure volte, da un lato, a combattere la violenza contro le donne nei Paesi di origine, di transito e di destinazione e, dall'altro, a favorire l'integrazione nella società delle donne profughe e la loro partecipazione nel mercato del lavoro. Nell'apprezzare gli sforzi compiuti dalle autorità turche al confine con la Siria, ha introdotto il complesso tema dei finanziamenti a favore della Turchia, oggetto del vertice in programma la settimana successiva.
  Il secondo intervento introduttivo è stato svolto da Mary Robinson, ex Presidente dell'Irlanda ed ex Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, la quale ha posto il tema della necessità di risorse aggiuntive per assistere i Paesi maggiormente colpiti dalla crisi, affinché questi ultimi adottino misure per il rispetto dei diritti umani dei richiedenti asilo e dei rifugiati. La signora Robinson, soffermandosi quindi sul ruolo dei cambiamenti climatici nella crisi dei rifugiati e del maggiore impatto che tale fenomeno produce sulle donne, ha sollecitato un attivo coinvolgimento di queste ultime nella strategia di risposta ai cambiamenti climatici.
  La sessione introduttiva si è chiusa con l'intervento di Nawal Soufi, giovane attivista per i diritti umani, la quale, attraverso un numero telefonico di emergenza per i profughi in mare, ha contribuito a salvare migliaia di persone, comunicando ai soccorsi le coordinate di imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo. L'attivista, ripercorrendo un recente viaggio dalla Turchia e attraverso le frontiere balcaniche ha documentato in prima persona la violazione dei diritti dei profughi e ha quindi chiesto con forza l'attivazione di corridoi umanitari e di vie legali di accesso in Europa.
  L'incontro si è successivamente articolato in tre sessioni parallele, dedicate rispettivamente alla Violenza contro le donne rifugiate e richiedenti asilo, alla Dimensione di genere e salute: la situazione delle rifugiate e delle richiedenti asilo, all’Integrazione Pag. 20delle donne rifugiate. I tre workshop, ai quali hanno partecipato parlamentari europei, parlamentari nazionali ed esperti, sono stati co-organizzati dal Parlamento europeo rispettivamente con l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, con l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) e con la Commissione europea.
  I principali temi affrontati nei workshop sono stati illustrati in sessione plenaria da tre parlamentari europei.
  L'europarlamentare spagnolo Urtasun (Gruppo Verde/Alleanza libera europea) ha riportato la necessità espressa nel primo workshop di una celere ratifica da parte di tutti i Paesi firmatari della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul). Nel workshop si è inoltre discusso dell'esigenza di accrescere la consapevolezza e di affrontare il problema della violenza alle donne nei centri di transito e di accoglienza, attraverso misure volte a realizzare infrastrutture (quali dormitori e servizi igienici separati) e a mettere a disposizione delle donne rifugiate servizi sanitari e informazioni nella propria lingua, oltre che in materia di formazione del personale alle frontiere.
  L'europarlamentare italiana Aiuto (M5S) ha preliminarmente ricordato che la direttiva sull'accoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri sancisce espressamente la protezione del diritto alla salute di questi ultimi. Tra i temi affrontati nel workshop, la relatrice ha richiamato l'esigenza di personale medico specializzato in particolare per le cure prenatali e postnatali, la necessità di mettere a disposizione delle donne rifugiate informazioni nella propria lingua e di fornire servizi sanitari che tengano conto delle differenti culture, la rimozione delle barriere giuridiche per l'accesso da parte dei rifugiati alla sanità, la necessità di adeguare i servizi sanitari al fine di tenere conto della mobilità dei rifugiati. La relatrice ha inoltre rilevato il problema della mancanza di testimonianze dirette da parte delle donne rifugiate (e, più ancora, dei bambini), ipotizzando la creazione di apposite aree sicure nei centri di accoglienza dove potere raccogliere tali testimonianze, e ha quindi esortato ad evitare il trattenimento dei richiedenti asilo, evidenziando l'impatto di tale procedura sulle donne e sui minori. La parlamentare europea ha concluso il suo intervento riportando l'appello condiviso dei partecipanti al workshop affinché siano stanziate maggiori risorse per realizzare progetti a favore dei rifugiati basati sul genere.
  L'europarlamentare svedese Bjork (Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica), riferendo sul terzo workshop, si è soffermata sul ruolo della donna ai fini dell'integrazione dell'intera famiglia nella società di destinazione. I parlamentari partecipanti alla sessione hanno convenuto sulla necessità di misure per assicurare un alloggio adeguato, iniziative di formazione ai fini dell'accesso nel mercato del lavoro, prestazioni sociali e sanitarie, misure volte ad accelerare la procedura per i ricongiungimenti familiari, interventi per garantire una maggiore sicurezza delle donne contro gli abusi, un rafforzamento del ruolo della società civile nell'integrazione delle donne rifugiate. La relatrice ha ricordato che tali temi sono affrontati nel progetto di risoluzione di iniziativa sulla situazione delle donne rifugiate e richiedenti asilo adottato dalla Commissione FEMM e in corso di discussione in Plenaria.
  Nel corso del dibattito, è innanzitutto intervenuta l'europarlamentare italiana Cécile Kyenge (PD-S&D), la quale ha evidenziato l'importanza del sostegno psicologico alle donne già nella prima fase di accoglienza, attraverso in particolare il ricorso alla «etnopsichiatria». Ha quindi richiamato il suo rapporto di iniziativa sulla necessità di un approccio olistico alle migrazioni (in corso di esame presso la Commissione Libertà civili, Giustizia e Affari interni del PE), che mira a fornire una cornice all'interno della quale elaborare politiche migratorie coerenti con i valori fondamentali. Pag. 21
  Nel suo intervento, l'onorevole Dieni ha ricordato gli sforzi dell'Italia per garantire i diritti delle donne e dei bambini richiedenti asilo, richiamando l'Europa ad affrontare le cause che generano il fenomeno migratorio; la parlamentare ha quindi affrontato il tema delle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico dei migranti, ribadendo la necessità di canali per la migrazione legale. L'onorevole Dieni ha quindi espresso l'esigenza di un finanziamento stabile all'interno del bilancio dell'UE per garantire assistenza adeguata ai richiedenti asilo.
  Successivamente, la parlamentare turca ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra UE e Turchia nella gestione dell'emergenza, evidenziando la necessità di snellire ed accelerare le procedure per l'utilizzo dei fondi internazionali per aiutare i profughi. La parlamentare tedesca ha introdotto il controverso tema del riconoscimento dei Paesi sicuri e della compatibilità di tale riconoscimento con il contenuto del diritto individuale di asilo; la stessa parlamentare ha inoltre suggerito di inserire nella relazione di iniziativa del Parlamento europeo il riferimento ai programmi di reinsediamento dell'ONU. La parlamentare portoghese ha evidenziato la necessità di disporre di dati più completi relativi ai transiti, disaggregati per genere ed età.
  A chiusura del dibattito sono intervenute la rappresentante dell'organismo delle Nazioni unite per l'uguaglianza di genere (UN Women) Ingibjorg Gisladottir e l'europarlamentare britannica socialista Mary Honeyball.
  La prima, dopo avere descritto i rischi per le donne in termini di abusi e violenze nell'attuale situazione ai confini greci e a Calais, ha evidenziato la necessità di un'interpretazione della Convenzione di Ginevra del 1951 e del successivo Protocollo del 1967 orientata al genere e di un'applicazione del diritto d'asilo che tenga conto della violenza di genere o dei matrimoni forzati subiti. Le condizioni di salute, le violenze subite e la condizione di LGBTI andrebbero inoltre prese in considerazione nell'applicazione degli accordi di riammissione.
  L'onorevole Honeyball, rapporteur sulla relazione di iniziativa del PE sulla situazione delle donne rifugiate e richiedenti asilo nell'UE, ha infine ripreso i numerosi spunti emersi nel corso dell'incontro. Evidenziando la dimensione femminile della crisi dei profughi, alla luce dei dati dell'UNICEF, ha chiesto ai Governi misure adeguate, anche in vista del vertice con la Turchia, e ha sollecitato le stesse donne rifugiate a far sentire di più la loro voce.

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ALLEGATO 2

Distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione (Testo base C. 1202 Arlotti e C. 915 Gianluca Pini).

EMENDAMENTI

ART. 2.

  Al comma 2, primo periodo, sostituire le parole: e la provincia di Rimini con le seguenti: e i sindaci dei comuni di Montecopiolo, di Sassofeltrio.

  Conseguentemente, sostituire il comma 3 con il seguente:
  3. I sindaci dei comuni di cui all'articolo 1 designano, entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, un coordinatore delegato a partecipare, con funzioni consultive, alle attività di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo.
2. 1. Invernizzi, Gianluca Pini.

  Al comma 4, primo periodo, sostituire la parola: centoottanta con la seguente: novanta.
2. 2. Invernizzi, Gianluca Pini.

  Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:
  5-bis. Alla tabella A allegata all'ordinamento giudiziario, di cui al regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) alla voce tribunale di Pesaro, le parole: «Montecopiolo,» e «Sassofeltrio,» sono soppresse;
   b) alla voce tribunale di Rimini, dopo le parole: «Monte Colombo,» è inserita la seguente: «Montecopiolo,» e dopo le parole: «Santarcangelo di Romagna,» è inserita la seguente: «Sassofeltrio,».
2. 3. Invernizzi, Gianluca Pini.