CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 marzo 2016
608.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni in materia di acquisto e dismissione delle autovetture di servizio o di rappresentanza delle pubbliche amministrazioni (C. 3220 Sorial).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il nuovo testo della proposta di legge C. 3220 Sorial ed altri, recante «Disposizioni in materia di acquisto e dismissione delle autovetture di servizio o di rappresentanza delle pubbliche amministrazioni», come risultante dagli emendamenti approvati;
   richiamato il parere espresso, sul precedente testo, nella seduta del 17 novembre 2015;
   evidenziato che il provvedimento in esame detta misure per conseguire la riduzione dei costi delle autovetture di servizio e di rappresentanza delle amministrazioni pubbliche (cosiddette «auto blu»), tra l'altro prorogando di due anni la disposizione introdotta dall'articolo 1, comma 143, della legge n. 228 del 2012 (legge di stabilità 2013) che sancisce il divieto per le amministrazioni pubbliche di acquistare autovetture e di stipulare contratti di leasing aventi ad oggetto autovetture;
   considerato che l'articolo 15 del decreto-legge n. 66 del 2014 esclude i servizi per la difesa e la sicurezza dalle disposizioni di contenimento della spesa per autovetture;
   rilevato che il comma 2 dell'articolo 1 prevede che «restano ferme» le disposizioni concernenti le autovetture utilizzate per talune tipologie di servizi svolti dalle amministrazioni pubbliche e in particolare – per quanto riguarda l'ambito di competenza di questa Commissione – quelle utilizzate per i servizi operativi della difesa e della sicurezza militare,

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PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 2

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo federale della Repubblica di Somalia in materia di cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 17 settembre 2013 (C. 3459 Governo, approvato dal Senato).

PRIMA PROPOSTA DI PARERE DELLA RELATRICE

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 3459 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo federale della Repubblica di Somalia in materia di cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 17 settembre 2013;
   rilevato, in particolare, che l'Accordo si prefigge di realizzare una cooperazione reciprocamente vantaggiosa nel campo militare, che sarà condotta in conformità alle rispettive legislazioni nazionali, agli impegni internazionali assunti, e, per l'Italia, anche in linea con la normativa europea;
   evidenziato che le modalità attraverso le quali la cooperazione potrà essere attuata sono disciplinate dall'articolo II del citato Accordo, che menziona espressamente visite reciproche di delegazioni e scambi di esperienze tra esperti; incontri tra rappresentanti di istituzioni della difesa; attività congiunte di formazione e addestramento del personale, come anche corsi teorici e pratici, seminari, conferenze; esercitazioni militari congiunte e partecipazione ad operazioni a carattere umanitario e di peacekeeping; visite di navi e aerei militari; attività culturali e sportive congiunte; supporto ad iniziative commerciali relative a prodotti e servizi nel settore della difesa;
   considerato che l'articolo III prevede che il supporto alle iniziative commerciali nel campo della difesa sia finalizzato dalle Parti alla razionalizzazione del controllo sui materiali militari e sulle attività collegate, precisando le modalità con cui potranno svilupparsi le attività nel settore degli approvvigionamenti, della ricerca in materia di difesa, nonché nel campo degli equipaggiamenti militari;
   segnalata, infine, l'esigenza di ratificare l'Accordo in considerazione del fatto che esso costituisce un rilevante impegno politico del nostro Paese in un'area di valenza strategica come quella del Corno d'Africa interessata dal noto fenomeno della pirateria marittima,

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PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo federale della Repubblica di Somalia in materia di cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 17 settembre 2013 (C. 3459 Governo, approvato dal Senato).

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVA DEL GRUPPO DEL MOVIMENTO 5 STELLE

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 3459 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo federale della Repubblica di Somalia in materia di cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 17 settembre 2013;
  considerato che:
   l'Accordo in questione, già approvato dal Senato il 26 novembre 2015, riguarda l'addestramento e la fornitura di armi all'esercito somalo, espressione militare di un Governo prodotto di una travagliata fase di transizione che è ben lungi da essere conclusa. L'instabilità della regione e del Governo oggi insediato a Mogadiscio non danno sotto questo profilo garanzie sufficienti che il flusso di armi verso l'esercito somalo non cada nelle ’mani sbagliate’ o che pur rimanendo nelle ’giuste mani’ non diventi strumento di oppressione per il popolo somalo; tra i punti più rilevanti vanno evidenziati il supporto logistico e acquisizione di prodotti e servizi nel settore della difesa, l'organizzazione delle Forze militari, struttura ed equipaggiamento delle unità militari e l'approvvigionamento di apparecchiature militari;
   contrariamente a quanto affermato nella relazione al provvedimento in titolo – nella quale il Governo italiano non ravvisa alcuna violazione delle norme interne e internazionali che possa ostacolare la ratifica dell'Accordo – il 25 ottobre 2015 il Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha esteso l'embargo sulle armi alla Somalia fino 15 novembre 2016, confermata anche dall'Unione europea. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha anche espresso profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria in Somalia, condannando con la massima fermezza gli attacchi contro gli operatori umanitari in costante aumento, e per le continue notizie di corruzione, distrazione di risorse pubbliche e scorrettezza finanziaria che coinvolge i membri delle Amministrazioni del governo federale e il Parlamento federale stesso, sottolineando come ci sia una crescente minaccia al processo di pace e di riconciliazione e che si ponga, da parte della comunità internazionale, la necessità di adottare sanzioni mirate;
   ampie e documentate sono purtroppo le violazioni dei diritti umani, con particolare riferimento alla condizione dei bambini soldato. Provato è il coinvolgimento delle forze di Governo nelle violazioni dei diritti umani. Forte e perdurante l'instabilità politica, sociale ed economica del Paese e forti le tensioni interne (con riferimento a al-Shabaab e ai fenomeni di pirateria);
   dopo la caduta della dittatura di Siad Barre nel 1991, il Paese è sprofondato – anche per le responsabilità occidentali e Pag. 66anche dell'Italia con la disastrosa missione militare Restore Hope – in una lunga guerra civile, di fatto rendendolo uno dei territori più violenti e poveri del mondo. In questo contesto e in assenza di un'autorità centrale riconosciuta, per oltre 20 anni, si è imposto il governo dei diversi gruppi clanici che si sono violentemente scontrati tra loro. Nel 1995 l'ONU, incapace di far fronte alla situazione ritirò le proprie truppe, lasciando il Paese nella mani dei cosiddetti «signori della guerra». Negli anni successivi la comunità internazionale si è trovata di fronte a una situazione estremamente caotica che ha visto anche il coinvolgimento dell'esercito etiope e dell'Unione Africana, con l'emergere di istanze separatiste in alcune regioni e la nascita del gruppo islamico estremista Al-Shabaab;
   in seguito, si sono registrati alcuni progressi a livello politico e militare, attraverso l'elezione da parte del Parlamento del nuovo Presidente della Repubblica Somala, Hassan Sheikh Mohamud (10 settembre 2012) e la liberazione, da parte delle truppe dell’African Union Mission to Somalia (AMISOM) e delle Forze di Sicurezza Somale delle principali città della Somalia centro-meridionale, tra cui Chisimaio, tuttavia la situazione nel Paese resta instabile e altamente insicura;
   nel suo ultimo rapporto del 2015, Human Right Watch ha indicato chiaramente come nell'impeto della lotta al terrorismo, le forze governative abbiano poco o nessun riguardo per i civili, spesso coinvolti negli scontri armati e che, tra le forze regolari somale, sono in uso pratiche di violenza sessuale, violazione dei diritti umani, omicidi ingiustificabili, torture e arresti di massa;
   appare evidente che questi sviluppi negativi della situazione dei diritti umani in Somalia non possono vedere il Parlamento italiano indifferente, tanto da imporre la necessità di una sospensione della ratifica dell'accordo stesso alla luce del quadro d'instabilità politica e dall'inaffidabilità delle stesse forze armate somale a cui sono destinati armamenti e cooperazione nel campo della difesa. Visti i precedenti dei primi anni ’90 è necessario utilizzare il principio di precauzione ed imporre garanzie sull'effettiva bontà di questa cooperazione che allo stato attuale non sembrano sussistere;
   l'Italia è presente in questo Paese con diverse missioni dell'Unione europea sia civili sia militari quali: EUCAP Nestor, volta a sviluppare un clima di pace, stabilità e prosperità mediante un'ampia gamma di azioni che includono la dimensione politica, diplomatica, di sviluppo, di sicurezza e umanitaria, attraverso un'attività formativa finalizzata al capacity building condotta a favore della Somalia, di Gibuti, del Kenya, delle Seychelles e della Tanzania e all'acquisizione di capacità adeguate per lottare contro la pirateria e rafforzare la sicurezza marittima nelle loro acque territoriali; EUTM Somalia, una missione militare per contribuire all'addestramento delle Forze di sicurezza della Somalia; tuttavia, la Somalia, invece di essere pacificata da anni di missioni internazionali è divenuta focolaio di terrorismo, in linea con tutti i contesti internazionali in cui l'Occidente si è cimentato come «portatore di democrazia»;
   come opportunamente riporta un dossier redatto dalla rete Archivio Disarmo sul coinvolgimento dell'Italia in Somalia: «in considerazione della tormentata storia somala, della tragicità della situazione umanitaria e delle ambiguità degli attori in campo, appare necessario interrogarsi sul coinvolgimento italiano, in particolar modo sull'adeguatezza dell'accordo di cooperazione militare. Infatti, le numerose violazioni dei diritti umani, che coinvolgono direttamente e primariamente i bambini, sono imputate anche a quelle forze che collaborano strettamente con le missioni dell'Unione europea e verso le quali è rivolta l'attività di formazione delle truppe italiane. È imperativo quindi chiedersi quali siano i meccanismi di controllo messi in atto, soprattutto rispetto al fenomeno dei bambini soldato.»; Pag. 67
   in questo contesto non appare affatto chiaro, quindi, quale sia lo scopo e l'opportunità di stringere un accordo di cooperazione con un Paese in cui è ancora in corso un conflitto e le cui condizioni attuali sembrano essere in contraddizione rispetto allo spirito della normativa italiana che, con la legge 185 del 1990, regola il commercio delle armi e, indirettamente, le ’apposite intese governative’, ovvero la forma giuridica assunta con accordi di cooperazione militare; inoltre, tale legge proibisce le esportazioni verso Paesi in cui vi siano accertate e gravi violazioni dei diritti umani, conflitti in corso, problemi relativi alla chiarezza della destinazione finale dei materiali commerciati e in generale situazioni contrarie allo spirito della Costituzione così come esplicitato dall'articolo 11;
   che sarebbe opportuna, per quanto sopra espresso, almeno la sospensione della discussione del disegno di legge in titolo fino alla scadenza dell'embargo sulle armi deliberato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite fino al novembre 2016;
   che comunque, utilizzando il criterio precauzionale, la sospensione della ratifica del Trattato in questione dovrebbe essere mantenuta fino a quando:
    come auspicato anche in sede Onu e UE, le situazioni di conflitto ancora in corso non cesseranno definitivamente e le condizioni di sicurezza del Paese saranno pienamente assicurate;
    non sarà fatta chiarezza circa la destinazione finale delle armi commerciate e perlopiù sotto embargo;
    non verrà garantita la piena agibilità degli operatori umanitari;
    non verranno fornite le necessarie e irrinunciabili garanzie del rispetto dei diritti umani, con particolare riferimento soprattutto al fenomeno dei bambini soldato;
    non verranno adottate le urgenti misure per combattere la diffusa corruzione e la distrazione di fondi pubblici.

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PARERE CONTRARIO

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ALLEGATO 4

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo federale della Repubblica di Somalia in materia di cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 17 settembre 2013 (C. 3459 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 3459 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo federale della Repubblica di Somalia in materia di cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 17 settembre 2013;
   rilevato, in particolare, che l'Accordo si prefigge di realizzare una cooperazione reciprocamente vantaggiosa nel campo militare, che sarà condotta in conformità alle rispettive legislazioni nazionali, agli impegni internazionali assunti, e, per l'Italia, anche in linea con la normativa europea;
   evidenziato che le modalità attraverso le quali la cooperazione potrà essere attuata sono disciplinate dall'articolo II del citato Accordo, che menziona espressamente visite reciproche di delegazioni e scambi di esperienze tra esperti; incontri tra rappresentanti di istituzioni della difesa; attività congiunte di formazione e addestramento del personale, come anche corsi teorici e pratici, seminari, conferenze; esercitazioni militari congiunte e partecipazione ad operazioni a carattere umanitario e di peacekeeping; visite di navi e aerei militari; attività culturali e sportive congiunte; supporto ad iniziative commerciali relative a prodotti e servizi nel settore della difesa;
   considerato che l'articolo III prevede che il supporto alle iniziative commerciali nel campo della difesa sia finalizzato dalle Parti alla razionalizzazione del controllo sui materiali militari e sulle attività collegate, precisando le modalità con cui potranno svilupparsi le attività nel settore degli approvvigionamenti, della ricerca in materia di difesa, nonché nel campo degli equipaggiamenti militari;
   segnalata, infine, l'esigenza di ratificare l'Accordo in considerazione del fatto che esso costituisce un rilevante impegno politico del nostro Paese in un'area di valenza strategica come quella del Corno d'Africa interessata dal noto fenomeno della pirateria marittima,

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PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere, in sede di applicazione dell'Accordo, la possibilità di privilegiare la cooperazione nell'ambito dell'addestramento e della formazione delle forze di sicurezza e di difesa, finalizzata anche al ripristino delle necessarie ed irrinunciabili tutele dei diritti umani.

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ALLEGATO 5

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione in materia di difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo e il Governo della Repubblica del Senegal, fatto a Roma il 17 settembre 2012 (C. 3461 Governo, approvato dal Senato)

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 3461 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione in materia di difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo e il Governo della Repubblica del Senegal», fatto a Roma il 17 settembre 2012;
   considerato che l'Accordo in esame rientra nel novero degli accordi di cooperazione in campo militare che il Ministero della difesa italiano ha concluso, su base sia bilaterale sia multilaterale, anche nell'intento di consolidare le rispettive capacità difensive e di migliorare la comprensione reciproca sulle questioni della sicurezza;
   rilevato che l'articolo 3 e l'articolo 4 individuano, rispettivamente, i campi della cooperazione e le modalità attraverso le quali la cooperazione stessa potrà essere attuata, menzionandoli espressamente;
   rilevato, altresì, che il capitolo VI disciplina la cooperazione nel settore dei materiali per la difesa e che, come evidenziato nella relazione illustrativa, l'eventuale riesportazione verso Paesi terzi del materiale acquisito potrà essere effettuata solo con il preventivo benestare della Parte cedente in accordo ai princìpi della legge sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali d'armamento (legge n. 185 del 1990);
   segnalata, infine, l'esigenza di ratificare l'Accordo anche in considerazione del fatto che con la sottoscrizione dell'Accordo in esame viene perseguita un'azione stabilizzatrice di un'area di particolare valore strategico e politico, alla luce degli interessi nazionali e degli impegni internazionali assunti dall'Italia nella regione dell'Africa occidentale,

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PARERE FAVOREVOLE