CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 ottobre 2015
525.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-06709 Sisto: Sugli atti criminali commessi nella città di Bari.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati,
   con l'interrogazione all'ordine del giorno gli onorevoli Sisto e Gelmini, nel porre all'attenzione del Ministro dell'interno il grave episodio criminale verificatosi due giorni fa nella zona industriale di Bari, chiedono quali iniziative si intendano intraprendere per garantire nel capoluogo pugliese un maggior numero di unità operative delle Forze dell'ordine.
  Come ricordato dagli interroganti, nella mattinata dello scorso 19 ottobre, nella zona industriale di Bari San Paolo, un commando di tre autovetture con a bordo 15 individui, travisati e armati di kalashnikov, dopo aver bloccato le vie d'accesso con alcuni furgoni e camion posti trasversalmente, ha fermato un portavalori blindato degli «Istituti di Vigilanza Riuniti d'Italia» seguito da un altro furgone blindato fungente da scorta. Il portavalori era diretto alla filiale della Banca d'Italia con a bordo un'ingente somma di denaro stimata approssimativamente dall'istituto di vigilanza in otto milioni di euro in contanti. Dal portavalori è stato asportato denaro per un valore in corso di quantificazione.
  I malfattori, dopo aver dato alle fiamme i veicoli utilizzati per bloccare il traffico, si sono dileguati esplodendo alcuni colpi di fucile.
  Le indagini sull'episodio, tuttora in corso e coperte da segreto istruttorio, sono condotte dall'Arma dei carabinieri anche al di fuori del territorio provinciale e regionale.
  Il fatto criminoso è stato esaminato nel corso del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutosi ieri presso la Prefettura di Bari con la partecipazione anche di rappresentanti della magistratura e degli enti locali.
  La riunione del Comitato era stata già convocata per un'analisi complessiva della situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica nell'area metropolitana di Bari, in vista di una prossima Conferenza regionale delle Autorità di pubblica sicurezza finalizzata a potenziare le linee strategiche del contrasto al crimine organizzato, con particolare riferimento ai fenomeni criminosi che hanno una dimensione ultraprovinciale.
  E certamente la rapina in questione si inquadra in questo più ampio ambito, considerata la notevole complessità organizzativa e la «scientifica» esecuzione posta in essere, tipiche di bande specializzate che si spostano su tutto il territorio nazionale, avvalendosi anche di manovalanza locale.
  Voglio anche sottolineare che nei mesi scorsi numerose riunioni del Comitato provinciale erano state dedicate all'analisi dell'andamento della delittuosità, anche al fine di pervenire a veri e propri Patti per la sicurezza del capoluogo e dell'area metropolitana, nel solco del modello di sicurezza integrata su cui il Ministro dell'interno ha avviato un confronto con i sindaci delle città metropolitane.
  Con riferimento al fenomeno delle rapine su strada ai danni di autotrasportatori e portavalori, informo che l'Arma dei carabinieri e la Polizia di Stato hanno svolto sin dalla fine di settembre mirate indagini e specifici servizi repressivi e preventivi, che hanno permesso di disarticolare tre sodalizi criminali dediti alle rapine ai TIR, traendo in arresto 8 pregiudicati, Pag. 72eseguendo il fermo di indiziato di delitto nei confronti di 6 persone e deferendone altre 6 all'Autorità giudiziaria per ricettazione.
  Peraltro nei primi otto mesi dell'anno, i furti in danno di automezzi pesanti con merci sono diminuiti del 49 per cento, passando da 53 a 27, e le rapine sempre in danno di mezzi pesanti sono scese del 50 per cento, passando da 26 a 13.
  Quanto all'asserita escalation riguardante soprattutto l'aumento di reati contro il patrimonio e contro la persona commessi con violenza, evidenzio che il confronto dei dati relativi ai primi otto mesi degli anni 2014 e 2015 mostra una diminuzione della delittuosità nel comune capoluogo pari al 7 per cento circa, pur non potendosi sottacere che l'analisi di dettaglio evidenzia, per singole fattispecie criminose, una dinamica incrementale in parziale controtendenza rispetto al dato generale.
  Venendo al quesito degli onorevoli interroganti relativo all'incremento degli organici delle Forze dell'ordine, informo che già nel settembre del 2014 erano state assegnate alla Questura di Bari 59 unità di personale operativo. Nel prossimo mese di novembre è in programma l'assegnazione di ulteriori 10 unità.
  Ricordo, poi, che il dispositivo delle Forze di polizia a presidio del capoluogo pugliese si compone attualmente di 1.589 appartenenti ai ruoli operativi della Polizia di Stato, affiancati da 1.032 militari dell'Arma dei carabinieri e da 1.030 appartenenti alla Guardia di finanza.
  Si aggiunge che, in occasione dei servizi straordinari di controllo del territorio, a rinforzo delle Forze territoriali vengono impiegate aliquote dei Reparti regionali Prevenzione Crimine della Polizia di Stato e unità della Compagnia di Intervento Operativo dell'11o battaglione Carabinieri Puglia. Il sistema di sicurezza è integrato da un contingente di 90 militari delle Forze armate, che concorre alle attività di vigilanza a obiettivi sensibili nell'ambito del «Progetto strade sicure».
  Per completezza, informo che è in corso il monitoraggio dei sistemi di videosorveglianza esistenti al fine di creare un'anagrafe integrata di tali dispositivi e valutarne compiutamente le esigenze di potenziamento. Per quanto concerne la città di Bari, il sindaco, in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha comunicato che è stato approntato un progetto di videosorveglianza urbana per un valore di 950 mila euro che, previo esame dello stesso comitato, potrà andare in esecuzione nel 2016.
  Concludo, assicurando che il Ministero dell'interno manterrà una vigile attenzione sulla situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica a Bari, al fine di cogliere preventivamente ogni segnale premonitore o accadimenti che rendano necessaria l'adozione di ulteriori misure di prevenzione o repressione dei fenomeni criminosi.

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ALLEGATO 2

5-06708 Dadone: Sul funzionamento degli strumenti volti alla verifica della sicurezza nazionale, in particolare nell'ambito del procedimento per il riconoscimento della cittadinanza.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati,
   la questione posta dall'onorevole Dadone, unitamente ad altri deputati, attiene alle verifiche sulla sussistenza di motivi inerenti alla sicurezza della Repubblica ostativi all'acquisto della cittadinanza iure culturae nella fattispecie transitoria di cui all'articolo 4 del disegno di legge approvato di recente dalla Camera dei deputati e ora all'esame del Senato.
  In sostanza gli onorevoli interroganti manifestano la preoccupazione che il termine di sei mesi apposto per tali verifiche sia troppo lungo in rapporto al rischio costituito dalla presenza nel territorio nazionale di soggetti potenzialmente molto pericolosi. Ed esprimono l'ipotesi che tale previsione scaturisca dall'aleatorietà delle attività di controllo del territorio e dall'assenza di banche dati costantemente aggiornate.
  Preliminarmente, rappresento che il tema evidenziato nell'interrogazione è ben noto al Ministero dell'interno, nel senso che esso da tempo provvede agli accertamenti inerenti alla sicurezza nazionale, nell'ambito dell'attività istruttoria espletata a norma della legge n. 91 del 1992 a fronte di ciascuna domanda di acquisto della cittadinanza iure matrimonii o iure domicilii.
  L'Amministrazione dispone, quindi, di procedure, banche dati e strumenti consolidati, regolarmente impiegati per tali verifiche.
  Faccio riferimento al sistema informativo SICITT, in uso al Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, che consente la gestione elettronica del singolo fascicolo e garantisce l'interoperabilità e lo scambio delle informazioni in tempo reale tra tutti gli organismi coinvolti, secondo elevati standard di sicurezza e riservatezza dei dati. In particolare, il sistema genera automaticamente in via telematica la richiesta di parere alle prefetture, agli organismi di sicurezza, alla Polizia di prevenzione e ai Dicasteri interessati – cioè il Ministero degli affari esteri e il Ministero della giustizia – Casellario centrale – che possono visualizzare i dati in tempo reale, senza necessità di acquisizione cartacea di copia delle istanze.
  Da parte sua il Dipartimento della pubblica sicurezza dispone di un Centro elaborazione dati in cui confluiscono le notizie e le informazioni acquisite dalle Forze di polizia nel corso delle attività di prevenzione e repressione dei reati e di quelle amministrative. I predetti dati sono inseriti senza ritardo e custoditi nello SDI (Sistema Di Indagine) e il loro aggiornamento avviene in tempo reale.
  Posso assicurare, quindi, che il termine di sei mesi in questione non scaturisce dalle inadeguatezze organizzative e funzionali paventate dagli onorevoli interroganti, bensì da accorte considerazioni legate alla peculiarità della disciplina transitoria che si intende introdurre.
  Nel disegno di legge è previsto, infatti, che gli interessati avranno un breve lasso di tempo, cioè un anno dall'entrata in vigore del provvedimento, per presentare la domanda di cittadinanza.
  D'altra parte, è stato calcolato che la platea dei potenziali beneficiari della disposizione Pag. 74in parola sia compresa in un range variabile tra le 110 mila e le 130 mila unità.
  E quindi i sei mesi previsti costituiscono esclusivamente un termine prudenziale per far fronte adeguatamente e con accuratezza alle attività istruttorie inerenti alle istanze di cittadinanza, che potrebbero essere numerose e la cui presentazione si concentrerà in pochi mesi.

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ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay riguardante lo svolgimento di attività lavorativa da parte dei familiari conviventi del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo, fatto a Roma il 26 agosto 2014 (C. 3302 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge C. 3302 Governo, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay riguardante lo svolgimento di attività lavorativa da parte dei familiari conviventi del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo, fatto a Roma il 26 agosto 2014»;
   considerato che l'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione, riserva la materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato» alla competenza legislativa esclusiva dello Stato,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 4

Ratifica ed esecuzione del Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal Protocollo del 28 aprile 1978, fatto a Milano il 23 febbraio 2015 (C. 3331 Governo).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge C. 3331 Governo, recante «Ratifica ed esecuzione del Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal Protocollo del 28 aprile 1978, fatto a Milano il 23 febbraio 2015»;
   considerato che l'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione, riserva la materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato» alla competenza legislativa esclusiva dello Stato,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.