CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 giugno 2015
471.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014. C. 3123 Governo, approvato dal Senato.

PROPOSTE EMENDATIVE TRASMESSE DALLA XIV COMMISSIONE

  Ai commi 1 e 3, Allegato B, dopo la direttiva 43) 2014/68/UE inserire i seguenti:
   43-bis) Direttiva delegata 2014/75/UE della Commissione, del 13 marzo 2014, che modifica, adattandolo al progresso tecnico, l'allegato IV della direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda un'esenzione relativa al mercurio nelle lampade fluorescenti a catodo freddo destinate all'uso negli schermi retroilluminati a cristalli liquidi e contenenti non più di 5 mg di mercurio per lampada, utilizzate in strumenti di monitoraggio e controllo industriali immessi sul mercato antecedentemente al 22 luglio 2017 (termine di recepimento 31 dicembre 2014).
1. 4. Kronbichler, Franco Bordo, Zaccagnini, Scotto.

  Ai commi 1 e 3, Allegato B, dopo la direttiva 56 (UE) 2015/413, inserire la seguente:
   56-bis) 2015/652/UE che stabilisce i metodi di calcolo e gli obblighi di comunicazione ai sensi della direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel (termine di recepimento 21 aprile 2017);.
1. 9. Kronbichler, Pellegrino, Zaratti.

  Ai commi 1 e 3 Allegato B, dopo la direttiva 43) 2014/68/UE, inserire la seguente:
   43-bis) Direttiva delegata 2014/72/UE della Commissione, del 13 marzo 2014, che modifica, adattandolo al progresso tecnico, l'allegato III della direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda un'esenzione relativa al piombo nelle saldature e nelle finiture delle terminazioni di componenti elettrici ed elettronici nonché nelle finiture delle schede a circuito stampato utilizzate nei moduli di accensione e in altri sistemi elettrici ed elettronici di controllo del motore (termine di recepimento 31 dicembre 2014).
1. 14. Kronbichler, Franco Bordo, Zaccagnini, Scotto.

  Ai commi 1 e 3, Allegato B, dopo la direttiva 43) 2014/68/UE, inserire la seguente:
   43-bis) Direttiva delegata 2014/71/UE della Commissione, del 13 marzo 2014, che modifica, adattandolo al progresso tecnico, l'allegato IV della direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda un'esenzione relativa al piombo nelle saldature su un'interfaccia di ampia superficie di elementi stampati impilati (SDE, stacked die elements) (termine di recepimento 31 dicembre 2014).
1. 15. Kronbichler, Franco Bordo, Zaccagnini, Scotto.

  Ai commi 1 e 3 Allegato B, dopo la direttiva 43) 2014/68/UE, inserire la seguente:
   43-bis) Direttiva delegata 2014/73/UE della Commissione, del 13 marzo 2014, Pag. 194che modifica, adattandolo al progresso tecnico, l'allegato IV della direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda un'esenzione relativa al piombo negli elettrodi di platino platinato a fini di misurazioni della conduttività (termine di recepimento 31 dicembre 2014).
1. 16. Kronbichler, Franco Bordo, Zaccagnini, Scotto.

  Ai commi 1 e 3, Allegato B, dopo la direttiva 43) 2014/68/UE, inserire la seguente seguenti:
   43-bis) Direttiva delegata 2014/74/UE della Commissione, del 13 marzo 2014, che modifica, adattandolo al progresso tecnico, l'allegato IV della direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda un'esenzione relativa al piombo in dispositivi diversi dai sistemi di connettori a pin conformi «C-press» per strumenti di monitoraggio e controllo industriali (termine di recepimento 31 dicembre 2014).
1. 17. Kronbichler, Franco Bordo, Zaccagnini, Scotto.

  Ai commi 1 e 3, Allegato B, dopo la direttiva 43) 2014/68/UE, inserire la seguente:
   43-bis) Direttiva delegata 2014/76/UE della Commissione, del 13 marzo 2014, che modifica, adattandolo al progresso tecnico, l'allegato III della direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda un'esenzione relativa al mercurio nei tubi luminosi a scarica fabbricati a mano utilizzati per la segnaletica, l'illuminazione decorativa o architettonica e specialistica nonché per l'arte luminosa (termine di recepimento 31 dicembre 2014).
1. 18. Kronbichler, Franco Bordo, Zaccagnini, Scotto.

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ALLEGATO 2

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014. C. 3123 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE TRASMESSE

  La X Commissione
   esaminati gli emendamenti Kronbichler 1.4, 1.9, 1.14, 1.15, 1.16, 1.17 e 1.18, trasmessi dalla XIV Commissione e riferiti al disegno di legge «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014» (C. 3123 Governo, approvato dal Senato);
   preso atto del parere del Governo,
  delibera di esprimere

PARERE CONTRARIO

  sugli emendamenti Kronbichler 1.4, 1.9, 1.14, 1.15, 1.16, 1.17 e 1.18.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-04793 Mura: Razionalizzazione e delocalizzazione dei servizi e delle attività di Telecom.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione all'atto in esame, in cui si rappresentano le gravi difficoltà che il settore delle telecomunicazioni sta vivendo in Sardegna, si riferiscono i seguenti elementi di risposta.
  L'azienda ha dichiarato la volontà di mantenere la propria presenza sul territorio della regione Sardegna ed ha evidenziato che, in data 27 e 28 marzo 2013, è stato stipulato un accordo con le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali del settore delle telecomunicazioni col duplice intento di rafforzare la propria presenza sul mercato e di salvaguardare al contempo i livelli occupazionali, prevedendo sia il ricorso ad ammortizzatori sociali non traumatici (contratti di solidarietà e mobilità volontaria ex lege n. 223 del 1991) che l'attivazione di percorsi di riconversione professionale.
  Pur in presenza di un mercato sempre più caratterizzato dall'inasprirsi della pressione competitiva e dalla riduzione del fatturato complessivo del settore, la società ha dichiarato di voler realizzare significativi processi di internalizzazione di attività su tutto il territorio nazionale, utilizzando e valorizzando le capacità produttive e la competitività del personale interno.
   L'avanzamento di tale percorso sarà oggetto di monitoraggio e confronto semestrale con le organizzazioni sindacali firmatarie dell'accordo sopra citato.
  In particolare, per quanto riguarda la Divisione Caring Services, che in Sardegna occupa 85 persone, Telecom ha rappresentato di aver avviato degli interventi per aumentarne la capacità competitiva e le flessibilità operative, assicurando una maggiore efficienza ed un elevato livello di qualità nel settore.
  In tale contesto, la predetta società ha dovuto tener conto del fatto che la dispersione sul territorio delle sedi della Divisione Caring Services incide negativamente sui costi industriali, comportando spese per canoni di locazione e gestione di più immobili e, pertanto, ha ritenuto necessario assumere iniziative volte a ridurre tali svantaggi competitivi mediante anche una razionalizzazione delle sedi territoriali al fine di rafforzarne le sinergie di funzionamento.
  Per rispondere a tali esigenze, è stata costituita la nuova società del Caring, di proprietà Telecom al 100 per cento.
  Per quanto riguarda la ricaduta occupazionale nel territorio sardo, pur confermando che nel corso del 2015 il presidio di Caring Services (call center del servizio 187) della città di Nuoro, che occupa 7 persone, verrà chiuso, Telecom ha evidenziato che, al fine di minimizzare gli effetti derivanti da tale manovra, nell'accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali è stato previsto il ricorso al telelavoro, su base volontaria, per tutte le unità operative in forza alla sede in chiusura, soluzione questa che consentirà di evitare perdite occupazionali nella città di Nuoro.
  L'azienda ha infine, precisato che, qualora si presenti l'occasione di diversificazione professionale, al momento non Pag. 197prevista né prefigurabile nel breve-medio periodo, ai lavoratori della citata struttura saranno garantite pari opportunità di accesso ad eventuali selezioni interne, sempre che siano in possesso dei requisiti necessari.
  Il Ministero dello sviluppo economico ha convocato per il prossimo 3 luglio un tavolo di confronto inerente alla sopracitata società di Caring, controllata da Telecom al 100 per cento, per discutere nel suo complesso la questione.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-05374 Ricciatti: Piano industriale di Whirlpool/Indesit.
Interrogazione n. 5-05390 Terzoni: Piano industriale di Whirlpool/Indesit.

TESTO CONGIUNTO DELLA RISPOSTA

  La vicenda Whirlpool è seguita con la massima attenzione dal Governo, il quale ha tempestivamente attivato il confronto con le parti sociali sul piano industriale per gli anni 2015-2018, presentato dall'azienda. Questo piano prevede 500 milioni di investimenti in processi, prodotti, ricerca e sviluppo, e lo sviluppo di piattaforme produttive all'avanguardia, oltre al consolidamento di una forte presenza industriale nel nostro Paese.
   Va anche sottolineato che Whirlpool collocherà in Italia oltre il 70 per cento della ricerca e sviluppo presente in Europa; sarà lasciato in un altro Paese solo lo sviluppo relativo alle lavastoviglie.
   Nello stesso piano, tuttavia, sono contenuti elementi del tutto inaccettabili: anzitutto, una quantità di eccedenze occupazionali, che, al netto delle assunzioni previste, è pari ad un quarto della forza lavoro esistente. Questo significa che l'occupazione dovrebbe ridursi di oltre 2 mila persone entro il 2018 (di queste 600 sono impiegati e quadri), attestandosi a circa 4.800 dipendenti. In questa difficile situazione si colloca l'annunciata volontà di chiudere il sito di Carinaro, dove sono occupate 820 persone, e quello di None, dove sono occupate altre 90 persone, mentre le eccedenze occupazionali tra gli impiegati sono tutte allocate a Fabriano e a Varese.
   La maggiore criticità resta comunque quella della Campania, ove, oltre a Carinaro, altre 200 eccedenze sono presenti nello stabilimento di Napoli, mentre per quanto riguarda gli stabilimenti di Fabriano e Comunanza, la società Whirlpool ha confermato l'impegno a mantenere una specifica missione produttiva e non ha dichiarato esuberi strutturali. Su tutti questi temi si sono svolti presso il Ministero dello sviluppo economico una serie di incontri, con l'attiva presenza anche del Ministero del lavoro; incontri che si sono sommati a quelli svolti direttamente tra le parti.
   Nell'incontro dello scorso maggio, il Governo ha dovuto prendere atto dell'indisponibilità di Whirlpool a modificare in modo significativo le parti di piano maggiormente negative, poiché il piano, nel suo complesso, non compensava gli aspetti positivi previsti e pur presenti nel progetto. Il Governo ha sempre ribadito la propria disponibilità a riconvocare le parti, ma soltanto dopo che l'azienda avesse presentato nuove proposte, capaci di dare maggiori certezze ai lavoratori e rispondenti all'esigenza, più volte sottolineata dallo stesso Ministro, di dare prospettive reali anche ai lavoratori degli stabilimenti campani.
   Solo nell'incontro del 17 giugno, al Ministero dello sviluppo economico, si sono verificati significativi passi avanti. Whirlpool, infatti, ha annunciato sostanziali modifiche al piano industriale, dichiarando che lo stabilimento di Carinaro non cesserà l'attività, perché avrà una nuova missione strategica per tutto il mercato Pag. 199europeo, mediorientale ed africano, con un ulteriore aumento degli investimenti in Italia.
  In ordine allo stabilimento di Teverola la società Whirlpool ha altresì manifestato la volontà di investire in un progetto di reindustrializzazione, al fine di trovare un nuovo soggetto industriale capace di presentare un piano sostenibile che garantisca una nuova missione produttiva allo stabilimento stesso.
   Con riferimento, invece, al sito torinese di None, l'Azienda ha informato di un progetto di riconversione di una parte di esso, quella dedicata all'attività di logistica, grazie all'intesa con una società attiva nel settore; mentre per gli addetti alla ricerca è previsto il loro totale utilizzo nel gruppo.
   Il Ministero dello sviluppo economico ha espresso il proprio apprezzamento per le novità introdotte dall'Azienda che ha accolto le richieste del Governo e ha mostrato di comprendere il senso delle Sue richieste, soprattutto motivate dalla difesa dell'occupazione, in una difficile realtà economica come quella del Mezzogiorno.
  Il prossimo 2 luglio è previsto un nuovo e decisivo incontro, presso il Ministero dello sviluppo economico, nel corso del quale si cercherà di addivenire ad una positiva intesa con le parti interessate.

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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-05642 Ricciatti: Rilancio produttivo e tutela dei livelli occupazionali della società Mercatone Uno Holding Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La procedura di amministrazione straordinaria per «Mercatone Uno» è stata aperta, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, in data 7 aprile 2015.
  La richiesta avanzata dalla proprietà dell'azienda è avvenuta dopo la rinuncia ad un tentativo di Concordato Preventivo dimostratosi incapace di risolvere i gravi problemi economici-finanziari.
   Il Gruppo, con sede ad Imola, fondato alla fine degli anni ’70, svolge la propria attività nell'ambito della grande distribuzione non alimentare e rappresenta, nel segmento low cost, una delle più importanti realtà in Italia con circa 80 punti vendita, dislocati su tutto il territorio nazionale.
   «Mercatone Uno», si ritiene opportuno aggiungere, opera in un settore, quello della grande distribuzione, oggi fortemente colpito dal calo dei consumi interni e da importanti processi di riorganizzazione.
  In conformità alle previsioni di legge, i commissari straordinari dovranno presentare, entro 180 giorni dall'apertura della procedura, ai fini della relativa approvazione del Ministro dello sviluppo economico, un programma di recupero dell'equilibrio economico da realizzare o mediante una ristrutturazione economico-finanziaria o la cessione dei complessi aziendali.
   Secondo quanto anticipato per le vie brevi dai commissari di Mercatone Uno, il programma in corso di predisposizione sarà volto alla cessione dei complessi aziendali.
   Per quanto riguarda l'avviso esplorativo per la raccolta di manifestazioni di interesse, allo stato non vi sono significativi aggiornamenti rispetto a quanto già informato il 13 maggio scorso, atteso che l'invito è stato pubblicato sulla stampa nazionale ed internazionale lo scorso 15 maggio e scadrà il 30 giugno prossimo.
  Si può tuttavia riferire che i signori Commissari hanno di recente comunicato la previsione di poter dare prospettiva economica duratura a circa 50 punti vendita, mentre per altri 30 non si prevede, al momento, una loro positiva proiezione; ciò comporterà la necessità di predisporre adeguata strumentazione per la tutela sociale ed economica dei lavoratori coinvolti.
   Un prossimo incontro, è previsto per il giorno 15 luglio; in quell'occasione i Commissari daranno evidenza anche alle Organizzazioni Sindacali del lavoro svolto e delle prospettive che nel frattempo si sono concretizzate circa la cessione degli asset.

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ALLEGATO 6

Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. C. 3098 Governo, approvato dal Senato.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge recante «Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche» (C. 3098);
   osservato che, in riferimento all'articolo 2, comma 1, lettera m), appare opportuno precisare gli effetti della revoca o dell'annullamento d'ufficio di atti endoprocedimentali;
   rilevato che, in riferimento all'articolo 3, comma 2, in cui si prevede l'intervento generalizzato del Presidente del Consiglio, previa delibera del Consiglio dei Ministri, in caso di mancato accordo tra amministrazioni, appare opportuno chiarire l'attribuzione del potere di adozione del provvedimento finale, nonché coordinare detta previsione con le discipline di settore approfondendo la valutazione d'impatto costituzionale in casi di dissenso di amministrazioni regionali o di province autonome in ambiti di competenza regionale concorrente o residuale;
   sottolineata, in riferimento agli articoli 2 e 3, l'opportunità del generale coordinamento tra le disposizioni in materia di conferenza di servizi – da adottarsi, ai sensi dell'articolo 2, entro dodici mesi dall'entrata in vigore della legge – e le disposizioni in materia di silenzio assenso tra pubbliche amministrazioni, aventi – ai sensi dell'articolo 3 – efficacia immediata a decorrere dall'entrata in vigore della legge;
   evidenziata, in riferimento all'articolo 14, l'opportunità di un rafforzamento di principi e criteri di delega particolarmente utili al contrasto – anche alla luce dei ripetuti rilievi della Corte dei conti – di anomalie emergenti nei rapporti finanziari tra enti locali e società partecipate;
   rilevata, in riferimento all'articolo 15, l'opportunità di precisare le linee direttrici per la delega al Governo – ai sensi del comma 1, lettera n) – della «individuazione e allocazione dei poteri di regolazione e controllo tra i diversi livelli di governo e le autorità indipendenti» in materia di servizi pubblici locali di interesse economico generale;
   sottolineata, infine, in riferimento all'articolo 16, l'opportunità di precisare i principi e i criteri per la individuazione delle disposizioni da modificare o abrogare, con riferimento anche alla definizione delle «condizioni» per l'adozione dei provvedimenti attuativi, la cui mancanza dà luogo ad abrogazione espressa e specifica,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) in riferimento all'articolo 1, comma 1, valuti la Commissione di merito l'opportunità dell'integrazione dei principi e dei criteri direttivi di cui alla lettera b) con il richiamo allo «statuto delle imprese» di cui alla legge 11 novembre 2011, n. 180, nonché alle esperienze degli sportelli unici per le attività produttive (SUAP) e delle Agenzie per le imprese;Pag. 202
   b) in riferimento all'articolo 4, valuti la Commissione di merito l'opportunità di chiarire l'ambito oggettivo della delega (disciplina di SCIA e silenzio assenso e introduzione di disciplina per attività soggette a comunicazione preventiva), nonché i principi e i criteri di delega per la individuazione dei procedimenti oggetto di segnalazione certificata di inizio attività, di silenzio assenso, di autorizzazione espressa e di comunicazione preventiva;
   c) in riferimento all'articolo 8, valuti la Commissione di merito l'opportunità di integrare le previsioni di cui al comma 1, lettera a), con il richiamo delle funzioni assegnate agli enti camerali, anche sul versante del supporto e della promozione degli interessi generali delle imprese e delle economie territoriali, nonché con l'adozione del metodo dei costi standard ai fini di una determinazione del fabbisogno finanziario del sistema camerale adeguata alle sue finalità istituzionali, e valuti altresì l'opportunità – in riferimento al comma 1, lettera b) – di una riconsiderazione delle soglie dimensionali minime per gli enti camerali;
   d) in riferimento all'articolo 10, valuti la Commissione di merito l'opportunità di esplicitare l'esigenza di dotare gli enti di ricerca, pur nell'ambito delle pubbliche amministrazioni, di uno «statuto speciale», nonché gli effettivi ambiti applicativi del richiamato coordinamento con le migliori pratiche internazionali.

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ALLEGATO 7

Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. C. 3098 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge recante «Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche» (C. 3098);
   osservato che, in riferimento all'articolo 2, comma 1, lettera m), appare opportuno precisare gli effetti della revoca o dell'annullamento d'ufficio di atti endoprocedimentali;
   rilevato che, in riferimento all'articolo 3, comma 2, in cui si prevede l'intervento generalizzato del Presidente del Consiglio, previa delibera del Consiglio dei Ministri, in caso di mancato accordo tra amministrazioni, appare opportuno chiarire l'attribuzione del potere di adozione del provvedimento finale, nonché coordinare detta previsione con le discipline di settore approfondendo la valutazione d'impatto costituzionale in casi di dissenso di amministrazioni regionali o di province autonome in ambiti di competenza regionale concorrente o residuale;
   sottolineata, in riferimento agli articoli 2 e 3, l'opportunità del generale coordinamento tra le disposizioni in materia di conferenza di servizi – da adottarsi, ai sensi dell'articolo 2, entro dodici mesi dall'entrata in vigore della legge – e le disposizioni in materia di silenzio assenso tra pubbliche amministrazioni, aventi – ai sensi dell'articolo 3 – efficacia immediata a decorrere dall'entrata in vigore della legge;
   evidenziata, in riferimento all'articolo 14, l'opportunità di un rafforzamento di principi e criteri di delega particolarmente utili al contrasto – anche alla luce dei ripetuti rilievi della Corte dei conti – di anomalie emergenti nei rapporti finanziari tra enti locali e società partecipate;
   rilevata, in riferimento all'articolo 15, l'opportunità di precisare le linee direttrici per la delega al Governo – ai sensi del comma 1, lettera n) – della «individuazione e allocazione dei poteri di regolazione e controllo tra i diversi livelli di governo e le autorità indipendenti» in materia di servizi pubblici locali di interesse economico generale;
   sottolineata, infine, in riferimento all'articolo 16, l'opportunità di precisare i principi e i criteri per la individuazione delle disposizioni da modificare o abrogare, con riferimento anche alla definizione delle «condizioni» per l'adozione dei provvedimenti attuativi, la cui mancanza dà luogo ad abrogazione espressa e specifica,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) in riferimento all'articolo 1, comma 1, valuti la Commissione di merito l'opportunità dell'integrazione dei principi e dei criteri direttivi di cui alla lettera b) con il richiamo allo «statuto delle imprese» di cui alla legge 11 novembre 2011, n. 180, nonché alle esperienze degli sportelli unici per le attività produttive (SUAP) e delle Agenzie per le imprese;Pag. 204
   b) in riferimento all'articolo 4, valuti la Commissione di merito l'opportunità di chiarire l'ambito oggettivo della delega (disciplina di SCIA e silenzio assenso e introduzione di disciplina per attività soggette a comunicazione preventiva), nonché i principi e i criteri di delega per la individuazione dei procedimenti oggetto di segnalazione certificata di inizio attività, di silenzio assenso, di autorizzazione espressa e di comunicazione preventiva;
   c) in riferimento all'articolo 8, valuti la Commissione di merito l'opportunità di integrare le previsioni di cui al comma 1, lettera a), con il richiamo delle funzioni assegnate agli enti camerali, anche sul versante del supporto e della promozione degli interessi generali delle imprese e delle economie territoriali, nonché con l'adozione del metodo dei costi standard ai fini di una determinazione del fabbisogno finanziario del sistema camerale adeguata alle sue finalità istituzionali, e valuti altresì l'opportunità – in riferimento al comma 1, lettera b) – di una riconsiderazione delle soglie dimensionali minime per gli enti camerali;
   d) in riferimento all'articolo 10, valuti la Commissione di merito l'opportunità di esplicitare, a valle di un percorso di riordino, l'esigenza di dotare gli enti di ricerca, pur nell'ambito delle pubbliche amministrazioni, di uno «statuto speciale», nonché gli effettivi ambiti applicativi del richiamato coordinamento con le migliori pratiche internazionali.