CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 aprile 2015
429.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Documento di economia e finanza 2015 (Doc. LVII, n. 3)

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,
   esaminato il Documento di economia e finanza 2015 (Doc. LVII, n. 3);
   rilevato che il percorso di avvicinamento all'obiettivo di medio termine (OMT) – il cui conseguimento è posticipato al 2017 – appare pienamente coerente con l'impostazione adottata in sede europea in tema di flessibilità;
   preso atto che la clausola europea sulle riforme, come definita nel patto di Stabilità e Crescita (articolo 5 del regolamento (CE) n. 1466 del 1997, come modificato dal regolamento (UE) 1175 del 2011), riconosce agli Stati membri una maggiore gradualità nel raggiungimento del pareggio di bilancio strutturale;
   richiamata sul punto la Comunicazione della Commissione Europea del gennaio 2015 «Sfruttare al meglio la flessibilità consentita dalle norme vigenti del patto di Stabilità e Crescita», che – a fronte dell'impegno degli Stati membri concernente gli investimenti e le riforme strutturali, e tenuto conto della situazione congiunturale – consente l'uso ottimale dei margini di flessibilità insiti nell'attuale normativa europea;
   valutato positivamente l'impegno qualificante del Governo a disattivare l'entrata in vigore delle clausole di salvaguardia poste a garanzia dei saldi di finanza pubblica previste per il 2016 dalla legge di stabilità 2015 per circa 0,8 per cento di Pil e dalla legge di stabilità 2014 per circa 0,2 per cento di Pil;
   evidenziate le previsioni tendenziali di crescita del Pil nel periodo 2015-2019 (0,7 per cento nel 2015, 1,3 per cento nel 2016, 1,2 per cento nel 2017 e 1,1 per cento nel biennio successivo) che riflettono i primi segnali di graduale ripresa dell'economia italiana e che giustificano la necessità di azioni di intervento volte a consolidare le prospettive di crescita in una fase ciclica moderatamente espansiva;
   auspicato un rafforzamento dell'azione governativa con misure che accrescano stabilmente il potenziale di crescita dell'economia, anche attraverso lo sfruttamento al meglio degli attuali fattori favorevoli, rappresentati dalla diminuzione del prezzo del petrolio, dal quantitative easing e dalla diminuzione dello spread;
   sollecitato il Governo a dare piena realizzazione alle riforme strutturali già avviate, riconducibili alle aree di intervento richiamate nel Programma Nazionale di Riforma (PNR), con particolare riguardo alle dinamiche occupazionali e del mercato del lavoro, alla competitività, alla concorrenza, alla giustizia e alla Pubblica amministrazione, al fine di garantire il conseguimento degli obiettivi nazionali di crescita, produttività, occupazione e sostenibilità delineati dalla Strategia «Europa 2020»;
   evidenziato come l'azione riformatrice del Governo – per recuperare il ritardo competitivo dell'Italia – debba necessariamente intensificarsi a livello di politiche di semplificazione burocratica e normativa, in coerenza con gli obiettivi stabiliti a livello di Unione europea per la riduzione degli oneri amministrativi, attraverso Pag. 216interventi di riduzione sostanziale degli oneri regolatori e degli adempimenti gravanti su imprese e cittadini che rappresentano un aggravio economicamente significativo;
   ricordata la necessità di far progredire l'efficienza e la qualità della pubblica amministrazione, anche attraverso il miglioramento della gestione dei fondi dell'UE, rafforzandone la capacità di amministrazione, la trasparenza, la valutazione e il controllo di qualità sia a livello nazionale sia a livello regionale, come indicato nelle «Raccomandazioni specifiche per l'Italia» del Consiglio dell'Unione europea (CSR – Country Specific Recommendation), adottate a chiusura del semestre europeo 2014;
   sottolineate più in generale le preoccupazioni in merito alla persistenza di bassi livelli di crescita della produttività che indeboliscono ulteriormente la competitività del Paese, oltre ad aggravare gli squilibri macroeconomici dell'Italia, e richiamato quindi il Governo ad un rigoroso impegno per intervenire, con misure rapide e incisive, su tali aspetti che pesano considerevolmente sull'economia italiana;
   richiamata da ultimo la «Relazione per paese relativa all'Italia 2015» del 18 marzo 2015 (COM (2015) 85), in cui la Commissione europea – preso atto dei profili economici e degli aspetti macroeconomico-strutturali del nostro Paese – evidenzia le principali sfide politiche alle quali l'Italia deve far fronte, aventi ad oggetto il risanamento di bilancio favorevole alla crescita, l'attuazione delle riforme strutturali per accrescere la produttività, il superamento delle strozzature infrastrutturali e una maggiore efficienza del sistema fiscale e della pubblica amministrazione, ivi compreso il sistema giudiziario,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 217

ALLEGATO 2

Delega al Governo per la riforma del codice della nautica da diporto (C. 2722 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,
   esaminato il disegno di legge recante «Delega al Governo per la riforma del Codice della nautica da diporto» C. 2722;
   premesso che il vigente codice della nautica da diporto (decreto legislativo n. 171 del 2005) è stato emanato sulla base della legge n. 172 del 2003 che prevedeva anche l'attuazione della direttiva 2003/44/CE in materia di ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri riguardanti le imbarcazioni da diporto;
   richiamata la Strategia dell'Unione europea «Crescita blu – Opportunità per una crescita sostenibile dei settori marino e marittimo» (COM (2012) 494) nella quale si identifica il settore del turismo costiero e marittimo come un comparto con particolari potenzialità per promuovere un'Europa intelligente, sostenibile e inclusiva;
   rilevato che la delega si pone l'obiettivo di garantire la concorrenzialità del settore nell'ambito della Comunicazione della Commissione europea «Strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo (COM(2014)86)», presentata il 20 febbraio 2014;
   considerato che con riferimento alla navigazione da diporto, la Comunicazione indica, da un lato, che le qualifiche richieste per l'esercizio della professione di skipper e per il diportismo in genere sono profondamente diverse tra gli Stati membri, limitando in tal modo lo sviluppo transfrontaliero del comparto e incidendo negativamente sul mercato del lavoro nella nautica, e, dall'altro, che le differenze tra gli Stati membri relativamente alle qualifiche obbligatorie e alle dotazioni di sicurezza a bordo nella navigazione turistica da diporto limitano la mobilità e l'accesso al mercato;
   tenuto conto che la Commissione europea ha preannunciato l'intenzione di valutare se sia necessario un intervento dell'Unione europea sulla normativa del settore;
   richiamata l'attenzione su alcuni principi di delega, contenuti al comma 2 dell'articolo 1, sottolineando la necessità che il Governo in sede di attuazione della delega tenga adeguatamente conto dei principi di derivazione europea; in particolare, nella revisione dei titoli professionali del diporto (lettera n)) e nella istituzione della figura professionale dell'istruttore di vela, in possesso di brevetto e iscritto ad un elenco nazionale (lettera t)), andrà garantito il rispetto dei principi di libera circolazione dei lavoratori, di libera prestazione dei servizi, nonché di mutuo riconoscimento dei titoli; inoltre, nel procedere alla razionalizzazione delle attività di controllo delle unità da diporto (lettera Pag. 218u)) dovranno essere adottate procedure conformi alle regole in materia di concorrenza;
   ricordato infine che l'articolo 1, lettera bb), introdotto al Senato, prevede l'adeguamento del codice della nautica da diporto alla direttiva 2013/53/UE, che stabilisce i requisiti per la progettazione e la fabbricazione di imbarcazioni da diporto e moto d'acqua, nonché per alcune tipologie di motori marini, il cui termine di recepimento è fissato al 18 gennaio 2016,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.