CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 aprile 2015
428.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Documento di economia e finanza 2015 (Doc. LVII, n. 3 e Allegati).

PARERE APPROVATO

  La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni),
   esaminato, per i profili di competenza, il Documento di economia e finanza 2015 (Doc. LVII, n. 3 e Allegati);
   premesso che il Documento in oggetto ribadisce – come già indicato nel DEF 2014 – la centralità delle riforme istituzionali nell'ambito del processo di rinnovamento del Paese, prevedendo la definitiva approvazione della riforma elettorale per il maggio 2015, mentre quella della riforma costituzionale è prevista entro la fine del 2015;
   preso atto degli obiettivi indicati dal Programma nazionale di riforma (PNR) in relazione alle predette riforme, con particolare riferimento alla razionalizzazione dei procedimenti decisionali e dei rapporti tra i diversi livelli di governo, nonché all'esigenza di migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione. Sotto quest'ultimo aspetto, il PNR rileva che, oltre alle citate riforme in itinere, l'Italia ha adottato diverse altre misure normative, tra cui la riforma degli enti locali, con l'istituzione delle città metropolitane e il ridimensionamento delle province (legge n. 56 del 2014), di cui è sottolineato l'impatto di contenimento della spesa pubblica, soprattutto per quel che riguarda le spese del personale;
   evidenziato che, per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di crescita, il PNR 2015 indica alcuni interventi strutturali di riforma della pubblica amministrazione che sono in massima parte definiti in un disegno di legge delega attualmente all'esame del Senato (S. 1577), volto a perseguire l'obiettivo del riordino della normativa per il reclutamento del personale pubblico e del sistema della dirigenza pubblica, in particolare attraverso l'istituzione dei ruoli unici della dirigenza statale, regionale e locale e la riforma del sistema di valutazione dei dirigenti e delle ipotesi di responsabilità, nonché del trattamento economico;
   rilevato che, sempre in materia di pubblica amministrazione, il Documento in esame evidenzia che, rispetto agli obiettivi prefissati nel DEF 2014, con il decreto-legge n. 90 del 2014 sono stati introdotti una nuova disciplina della mobilità del personale pubblico e, al fine di favorire il ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni, l'abrogazione dell'istituto del trattenimento in servizio e l'ampliamento dell'ambito applicativo dell'istituto della risoluzione unilaterale del contratto da parte della pubblica amministrazione nei confronti dei dipendenti che abbiano maturato i requisiti pensionistici, mentre il decreto-legge n. 66 del 2014 ha disposto misure di contenimento degli stipendi apicali nelle pubbliche amministrazioni e nelle società ed enti controllati;
   preso atto che la seconda azione di intervento prioritario per il Governo nel settore considerato consiste nel riordino delle partecipazioni pubbliche e che nella legge di stabilità 2015 è stato, da ultimo, definito un programma di razionalizzazione delle società partecipate locali che dovrà essere ultimato entro il 31 marzo 2016;Pag. 30
   considerato che la terza azione indicata riguarda la digitalizzazione della pubblica amministrazione; a tale proposito il PNR conferma gli obiettivi già delineati nel DEF 2014: l'attivazione della piattaforma di comunicazione fra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni (Italia Login); il completamento del sistema pubblico di identità digitale e della nuova anagrafe nazionale della popolazione residente; l'attuazione dei pagamenti elettronici e della fatturazione elettronica. Rispetto al precedente DEF, una maggiore enfasi è attribuita dal PNR 2015 agli investimenti per la trasparenza attraverso la diffusione degli open data: al riguardo si fa, infatti, riferimento ad un aumento degli investimenti e si annuncia lo sviluppo delle iniziative già realizzate per la trasparenza negli appalti pubblici (Open EXPO) e nella spesa delle amministrazioni pubbliche italiane;
   osservato che il PNR 2015 si concentra, in particolare, sulla ridefinizione delle strutture periferiche dell'amministrazione statale, mediante riduzione del numero delle prefetture e loro trasformazione in Uffici territoriali dello Stato, in cui confluiscono tutti gli uffici periferici statali (anche in questo caso, le misure sono contenute nel disegno di legge delega di riforma della pubblica amministrazione);
   richiamata la centralità delle politiche di semplificazione – volte a semplificare il contesto normativo – che il Governo considera essenziali per recuperare il ritardo competitivo dell'Italia, a vantaggio delle imprese e dei cittadini, e che dovrebbero portare, nel corso del 2015, all'adozione di misure quali la riorganizzazione della conferenza di servizi, l'introduzione del silenzio assenso tra amministrazioni e la predisposizione di codici in importanti materie, nonché all'attuazione dell'Agenda per la semplificazione 2015-2017, che individua cinque settori strategici di intervento: cittadinanza digitale; welfare e salute; fisco; edilizia e impresa;
   preso atto che un significativo filone di interventi volti all'obiettivo dello stimolo della competitività del sistema imprenditoriale è rappresentato, nel DEF 2015, dalle politiche per la concorrenza, nell'ambito delle quali assumono specifico rilievo i servizi pubblici locali di rilevanza economica;
   ricordato al riguardo che la Commissione europea richiede all'Italia di rimuovere tutti gli ostacoli e le restrizioni alla concorrenza nel settore, nonché di applicare con rigore la normativa che imponeva di rettificare entro il 31 dicembre 2014 i contratti che non ottemperano alle disposizioni sugli affidamenti in house;
   fatto presente che il suddetto disegno di legge di riforma della pubblica amministrazione contiene una delega per il riordino della disciplina dei servizi pubblici locali e che, in attesa di una compiuta riforma del settore, oltre ad essere stato costituito l'Osservatorio per i servizi pubblici locali (SPL) presso il Ministero dello sviluppo economico, alcuni interventi di natura regolatoria – previsti, soprattutto, dal decreto-legge n. 133 del 2014 (cosiddetto «Sblocca Italia») – hanno interessato, rispettivamente: il comparto idrico; il comparto dei rifiuti; le concessioni autostradali,
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PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Documento di economia e finanza 2015 (Doc. LVII, n. 3 e Allegati).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEL GRUPPO M5S

   La I Commissione, in sede d'esame del Documento di economia e finanza 2015 (DEF),
   premesso che:
    il Documento di economia e finanza (DEF) fotografa lo stato di salute del Paese, attraverso indicatori quali il tasso di crescita, il rapporto tra prodotto interno lordo e deficit, il percorso di rientro da un eventuale debito pubblico, ma soprattutto, consegna al Parlamento, ai cittadini e all'Unione europea le prospettive del Governo, che illustra il cammino futuro, gli obiettivi ed i mezzi per realizzarli;
    in ordine alle previsioni e alle dichiarazioni sugli aspetti di interesse della I Commissione, giova ricordare che i contenuti sono pressoché identici al DEF 2014, in particolare per quanto riguarda la riforma costituzionale e la legge di riforma del sistema elettorale della Camera dei deputati, che risultano, al pari dello scorso anno, in itinere;
    della riforma costituzionale viene esaltata, in particolare, l'eliminazione delle province: ad avviso dei firmatari del presente atto l'affermazione è vera al mero livello linguistico, avendo proceduto all'espunzione dal testo costituzionale del lemma corrispondente, che risulta, però, sostituito da una nuova articolazione territoriale, l'ente di area vasta, del quale non sono ancora chiari confini e destini;
    per quanto riguarda le procedure finalizzate alla «migliore riallocazione» del personale delle province, si segnala che ciò, per il momento, ha comportato un costo aggiuntivo per la finanza pubblica di 30 milioni di euro a decorrere dall'anno in corso, costituiti in fondo presso il ministero dell'economia;
    alla riforma della legge elettorale sono ascritti, anche nel presente Documento, poteri taumaturgici in ordine ad indubitabili effetti sulla governabilità, asserita e garantita quinquennale, assunto che appare non condivisibile ed infondato, al pari dell'asserita garanzia della rappresentatività democratica, assunto, questo, falso, non corroborato, anzi del tutto smentito, dalle simulazioni applicative;
    in itinere presso l'altro ramo del Parlamento, in prima lettura, risulta il disegno di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, per la quale la maggior parte delle misure sono oggetto di delega: posto che non vi saranno cambiamenti nel corso dell’iter, il Governo vi ascrive un effetto in termini economici pari allo 0,4 per cento del PIL nel 2020, sommandovi anche gli effetti delle misure, anch'esse tutte da adottare, dell'Agenda delle semplificazioni 2015-2017;
    in altro paragrafo, il DEF preannuncia «le priorità per le Amministrazioni centrali, volte, tra l'altro, ad una revisione approfondita dei capitoli di spesa verificandone l'utilità»: ancora di là da venire e da decidere, dunque, nonostante l'impegno profuso da numerosi Commissari straordinari per la revisione della spesa pubblica a decorrere dal 2006;Pag. 32
    al pari dello scorso anno, al pari di recenti DEF e di più datati DPEF:
   qualche rigo è dedicato alla «riorganizzazione delle strutture periferiche dello Stato», al fine di creare «un nuovo modello di servizio più efficiente ed efficace»: dal 2008 possediamo più di uno studio, commissionato dai Governi, che ha già definito l'articolazione territoriale per l'ottenimento del miglior servizio e della maggiore efficacia al minor costo;
   qualche altro rigo è dedicato nuovamente «alla razionalizzazione delle funzioni di polizia» – nel DEF 2014 la locuzione utilizzata era «migliore coordinamento delle forze di polizia», da attuarsi entro il 2014 –, cui è aggiunta, quest'anno, «la revisione in tempi rapidi – anche ai fini del contenimento della spesa pubblica – la gestione dei servizi strumentali dell'amministrazione statale e dei corpi di polizia, attraverso la loro gestione associata»;
   risulta difficile non condividere la bontà degli intenti dichiarati – «semplificare l'accesso ai servizi dell'amministrazione statale sul territorio; potenziare l'efficacia delle funzioni di polizia sul territorio; accrescere l'efficienza della gestione dei servizi strumentali» –: essi risultano privi di ulteriori e specifiche indicazioni attuative, di portata estremamente generale e, dunque, neutri; per osservazioni puntuali, si rimane, dunque, in attesa dei dettagli i quali, evidentemente, sembrerebbero lungi da venire, nonostante il reiterato allarme sicurezza-terrorismo-immigrazione lanciato dal ministro competente che, in occasione della recentissima audizione presso questa sede, non ha saputo dame illustrazione;
   la razionalizzazione della spesa pubblica, ai fini della sua riduzione, di cui al piano del Commissario Cottarelli – ultimo, in ordine di tempo, dei Commissari che negli anni hanno consegnato i relativi dossier – non ha avuto larga attuazione fino ad oggi, se non in misura prevalente a carico degli enti locali e territoriali, che hanno contribuito al miglioramento dei saldi di finanza pubblica con circa 7 miliardi nel 2014 e ulteriori 8,5 miliardi nel 2015, consentendo al Governo di finanziare il «bonus fiscale». Tale scelta ha ridotto sensibilmente le risorse delle autonomie locali, incidendo negativamente sulla erogazione dei servizi sociali ed assistenziali forniti a livello territoriale dai comuni ai cittadini, in particolare quelli, in aumento, in condizione di maggior disagio e bisogno;
   nella programmazione economica del prossimo triennio, la realizzazione della riduzione della spesa pubblica diventa necessaria, non per aumentare le risorse da destinare agli investimenti produttivi e per ridurre la pressione fiscale, ma per evitare l'ulteriore aggravio delle aliquote Iva;
   dunque, non solo la programmazione per il triennio 2016-2018 non include un percorso di riduzione della pressione fiscale, fondamentale sia per sostenere la domanda di beni e servizi, sia per incentivare gli investimenti nel nostro paese, soprattutto di imprese estere, ma dal Documento in esame si rileva che la pressione fiscale è prevista in aumento dal 43,5 per cento del PIL del 2014 al 43,7 per cento nel 2019, con un picco del 44,1 per cento nel 2016 e 2017;
   la gran parte delle azioni di riforma indicate ricalcano pedissequamente quelle dei recenti DEF e dei più vecchi DPEF; le incerte prospettive indicate ed il conseguente disegno complessivo, ordinamentale, finanziario ed economico, che si evincono dal Documento in titolo non appaiono condivisibili,
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PARERE CONTRARIO

Cozzolino, Cecconi, Dadone, D'Ambrosio, Dieni, Nuti, Toninelli, Nesci.

Pag. 33

ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione degli Emendamenti alla Convenzione sulla protezione fisica dei materiali nucleari del 3 marzo 1980, adottati a Vienna l'8 luglio 2005, e norme di adeguamento dell'ordinamento interno (C. 2124-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato).

PARERE APPROVATO

   Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge in titolo;
   preso atto che l'unica modifica sostanziale apportata dal Senato riguarda la soppressione dell'articolo 10 del testo approvato dalla Camera, volto ad introdurre nel codice penale il delitto di traffico e abbandono di materiale nucleare, e che tale soppressione deriva dalla necessità di coordinare il contenuto del provvedimento in oggetto con quello della proposta di legge sui reati ambientali C. 342 e abb.-B, approvata dalla Camera e modificata dal Senato;
   rilevato che, sotto il profilo del rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, il provvedimento si inquadra nell'ambito della materia politica estera e rapporti internazionali dello Stato, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione, demandata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato,
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PARERE FAVOREVOLE.