CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 febbraio 2015
394.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

7-00580 Santerini: Sulle modalità di attuazione del piano «La Buona Scuola».

PROPOSTA DI RIFORMULAZIONE

  La VII Commissione,
   premesso che:
    le Linee Guida per «La Buona scuola» prevedono la stabilizzazione di circa 148 mila docenti, mediante la loro immissione in ruolo, nell'intento di avviare a soluzione l'annosa situazione del precariato;
    il Governo, per rispondere ai bisogni reali delle scuole, con tale stabilizzazione, così come chiaramente affermato nel testo de «La Buona scuola», intende anche ampliare l'offerta formativa e migliorarne la qualità, fornendo al piano di assunzioni una specifica caratterizzazione qualitativa;
    nella legge di stabilità 2015 è stato istituito un fondo per la realizzazione del piano della «Buona Scuola» con particolare riferimento non solo al piano straordinario di assunzione dei docenti ma anche alla formazione dei docenti e dirigenti scolastici;
    la distribuzione di tale personale deve essere effettuata conseguentemente in base a criteri funzionali agli obiettivi di qualità del servizio scolastico e alle necessità delle singole scuole, affinché possano raggiungere gli esiti di efficacia formativa da loro stesse individuati, ponendo particolare attenzione alle aree a rischio di disagio minorile e a forte processo migratorio;
    uno degli scopi più importanti da conseguire con il razionale impiego di tali risorse umane deve essere costituito dalla prevenzione e dal contrasto della dispersione scolastica a sostegno del successo formativo, al fine di contribuire credibilmente alla riduzione della dispersione dal 17,6 per cento attuale al 10 per cento entro il 2020, così come richiesto nel Documento conclusivo dell'Indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica, approvato dalla Commissione «Cultura, Scienza e Istruzione» della Camera e tenendo conto delle indicazioni della Commissione Europea che ha posto il fenomeno della dispersione scolastica tra i cinque obiettivi della strategia Europa 2020;
    il rapporto di autovalutazione previsto dalla direttiva 18 settembre 2014, n. 11, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 settembre 2014, n. 80, dispone che le singole scuole analizzino i dati sugli alunni per quanto riguarda evasione, ripetenze, abbandoni e si rende, pertanto, necessario richiedere alle scuole di determinare gli obiettivi che intendano perseguire in questo campo;
    la continuità didattica, una delle condizioni per qualificare l'offerta formativa, da molti anni viene gravemente compromessa dalla irregolarità dello svolgimento delle lezioni nei primi mesi dell'anno scolastico a causa di assegnazioni tardive del personale; occorre quindi assicurare il diritto prioritario alla continuità didattica degli alunni senza penalizzare il regolare accesso al posto di lavoro Pag. 136del personale docente, normalizzando lo svolgimento dell'attività didattica fin dall'inizio delle lezioni,

impegna il Governo:

   ad utilizzare al meglio i docenti da stabilizzare, dopo aver proceduto alla copertura dei posti vacanti e disponibili, disponendo che il nuovo organico non sia aggiuntivo bensì costituisca a tutti gli effetti espansione dell'organico e, per questo, sia stabile e fisso, correlato all'attuazione dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche o loro reti, attuazione a cui concorrono tutti i docenti, anche negli istituti comprensivi, superando schemi connessi alla titolarità di cattedra, bensì riconducibili ad una logica di organico pienamente disponibile per l'istituzione scolastica autonoma per un arco temporale non inferiore a un triennio;
   ad operare per una complessiva revisione delle attuali classi di concorso finalizzata, in particolare, a garantire un ottimale utilizzo delle competenze professionali dell'organico superando le attuali rigidità;
   a considerare la stabilizzazione come una misura necessaria ma non sufficiente per una strategia volta a dotare le scuole di risorse professionali competenti e motivate e a potenziare gli interventi di sviluppo professionale;
   ad assicurare che l'organico funzionale delle scuole consenta, oltre alla copertura delle supplenze brevi, l'attuazione degli obiettivi di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e dell'integrazione, attraverso progetti stabili;
   ad assegnare un organico funzionale potenziato alle aree a elevata complessità, da ridefinire ciclicamente tenendo anche conto dei caratteri della popolazione scolastica e dei risultati di apprendimento anche risultanti dalle prove standardizzate Invalsi;
   a considerare gli effettivi bisogni rappresentati dalle scuole in relazione agli obiettivi da raggiungere individuati nel piano dell'offerta formativa, prevedendo che, su base territoriale, si realizzi il più possibile una corrispondenza tra le competenze professionali dei docenti e le specifiche esigenze formative, didattiche e organizzative delle scuole, consentendo a queste di esprimere gradimenti in ordine alle competenze stesse;
   a valutare, in accordo con le Regioni, l'introduzione dei livelli essenziali delle prestazioni e di strumenti valutativi della qualità e quantità dei servizi erogati nella scuola dell'autonomia. Tali parametri possono facilitare l'utilizzo efficiente delle risorse e la verifica del rispetto degli stessi livelli essenziali delle prestazioni in tutto il sistema nazionale di istruzione, nonché della piena applicazione della legge sulla parità scolastica in tema di organizzazione, integrazione scolastica, performance formative, onde evitare eventuali inadempimenti;
   a modificare i tempi delle procedure preparatorie dell'anno scolastico nella gestione del personale docente (mobilità, nomine in ruolo, conferimento supplenze annue/temporanee fino al termine delle attività) prevedendo come obiettivo finale di conferire entro l'estate le supplenze annue e fino al termine delle attività, per permettere il regolare avvio dell'anno scolastico;
   a sostenere, in particolare, il segmento dell'Istruzione tecnica e dell'Istruzione e Formazione professionale per il quale, in accordo con le Regioni, pianificare una graduale riorganizzazione;
   a sostenere, anche con incentivi ed agevolazioni, l'innovazione didattica digitale in generale, ed in particolare gli investimenti in laboratori, didattica laboratoriale ed alternanza scuola lavoro oltre che gli interventi che le scuole attivano per sostenere e promuovere l'uso dei libri digitali;
   a formare e qualificare i docenti assunti nelle competenze richieste dalla qualità dell'insegnamento, in particolare Pag. 137nella lingua straniera e nell'informatica, nonché nei compiti di prevenzione del disagio, rinnovamento delle metodologie didattiche, orientamento, sviluppo delle competenze, integrazione interculturale e interventi tempestivi per affrontare le difficoltà di apprendimento, anche attraverso l'utilizzo dei Dipartimenti e delle Facoltà universitarie;
   a sostenere l'ingresso del personale docente immesso in ruolo utilizzando il già previsto anno di prova sia per la formazione di adeguate competenze che per la valutazione della conferma nei ruoli; ed a rivedere altresì la composizione del Comitato di valutazione prevedendo, oltre al dirigente e ai docenti, anche figure esterne;
   ad attivare un sistema di formazione continua in servizio degli insegnanti che coinvolga scuola e università, per assicurare una cooperazione tra innovazione educativa, sperimentazione scolastica e ricerca universitaria; a perseguire, sia nella formazione iniziale, sia in quella continua, piena integrazione tra i saperi disciplinari, i metodi di insegnamento, le didattiche e le competenze pedagogiche;
   ad accertare e monitorare da parte delle scuole il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della dispersione e dei fenomeni di bullismo dichiarati nel rapporto di autovalutazione delle scuole, che dovranno compilare entro luglio 2015, prevedendo un'apposita attenzione al miglioramento, della scuola anche in collaborazione con l'Invalsi e, a tale scopo, a completare le anagrafi scolastiche con il concorso delle Regioni, indispensabili per la prevenzione degli abbandoni e della dispersione;
   a prevedere di affrontare, nell'ambito di tale riorganizzazione dell'organico scolastico, la revisione dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, al fine di valorizzare l'acquisizione delle competenze sociali e civiche anche attraverso nuove modalità di valutazione degli studenti e autovalutazione delle scuole, l'individuazione di figure di coordinamento e una revisione curricolare e del tempo-scuola coerenti con la pratica effettiva del vivere a scuola da cittadini;
   a riferire ai competenti organi parlamentari decorso un anno sullo stato e sull'esito dell'attuazione del Piano «La Buona scuola».
(7-00580) «Santerini, Rocchi, Carocci».

Pag. 138

ALLEGATO 2

7-00580 Santerini: Sulle modalità di attuazione del piano «La Buona Scuola».

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione,
   premesso che:
    le Linee Guida per «La Buona scuola» prevedono la stabilizzazione di circa 148 mila docenti, mediante la loro immissione in ruolo, nell'intento di avviare a soluzione l'annosa situazione del precariato;
    il Governo, per rispondere ai bisogni reali delle scuole, con tale stabilizzazione, così come chiaramente affermato nel testo de «La Buona scuola», intende anche ampliare l'offerta formativa e migliorarne la qualità, fornendo al piano di assunzioni una specifica caratterizzazione qualitativa;
    nella legge di stabilità 2015 è stato istituito un fondo per la realizzazione del piano della «Buona Scuola» con particolare riferimento non solo al piano straordinario di assunzione dei docenti ma anche alla formazione dei docenti e dirigenti scolastici;
    la distribuzione di tale personale deve essere effettuata conseguentemente in base a criteri funzionali agli obiettivi di qualità del servizio scolastico e alle necessità delle singole scuole, affinché possano raggiungere gli esiti di efficacia formativa da loro stesse individuati, ponendo particolare attenzione alle aree a rischio di disagio minorile e a forte processo migratorio;
    uno degli scopi più importanti da conseguire con il razionale impiego di tali risorse umane deve essere costituito dalla prevenzione e dal contrasto della dispersione scolastica a sostegno del successo formativo, al fine di contribuire credibilmente alla riduzione della dispersione dal 17,6 per cento attuale al 10 per cento entro il 2020, così come richiesto nel Documento conclusivo dell'Indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica, approvato dalla Commissione «Cultura, Scienza e Istruzione» della Camera e tenendo conto delle indicazioni della Commissione Europea che ha posto il fenomeno della dispersione scolastica tra i cinque obiettivi della strategia Europa 2020;
    il rapporto di autovalutazione previsto dalla direttiva 18 settembre 2014, n. 11, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 settembre 2014, n. 80, dispone che le singole scuole analizzino i dati sugli alunni per quanto riguarda evasione, ripetenze, abbandoni e si rende, pertanto, necessario richiedere alle scuole di determinare gli obiettivi che intendano perseguire in questo campo;
    la continuità didattica, una delle condizioni per qualificare l'offerta formativa, da molti anni viene gravemente compromessa dalla irregolarità dello svolgimento delle lezioni nei primi mesi dell'anno scolastico a causa di assegnazioni tardive del personale; occorre quindi assicurare il diritto prioritario alla continuità didattica degli alunni senza penalizzare il regolare accesso al posto di lavoro del personale docente, normalizzando lo svolgimento dell'attività didattica fin dall'inizio delle lezioni,

impegna il Governo:

   ad utilizzare al meglio i docenti da stabilizzare, dopo aver proceduto alla copertura Pag. 139dei posti vacanti e disponibili, disponendo che il nuovo organico non sia aggiuntivo bensì costituisca a tutti gli effetti espansione dell'organico e, per questo, sia stabile e fisso, correlato all'attuazione dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche o loro reti, attuazione a cui concorrono tutti i docenti, anche negli istituti comprensivi, superando schemi connessi alla titolarità di cattedra, bensì riconducibili ad una logica di organico pienamente disponibile per l'istituzione scolastica autonoma per un arco temporale non inferiore a un triennio;
   ad operare per una complessiva revisione delle attuali classi di concorso finalizzata, in particolare, a garantire un ottimale utilizzo delle competenze professionali dell'organico superando le attuali rigidità;
   a considerare la stabilizzazione come una misura necessaria ma non sufficiente per una strategia volta a dotare le scuole di risorse professionali competenti e motivate e a potenziare gli interventi di sviluppo professionale;
   ad assicurare che l'organico funzionale delle scuole consenta, oltre alla copertura delle supplenze brevi, l'attuazione degli obiettivi di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e dell'integrazione, attraverso progetti stabili;
   ad assegnare un organico funzionale potenziato alle aree a elevata complessità, da ridefinire ciclicamente tenendo anche conto dei caratteri della popolazione scolastica e dei risultati di apprendimento anche risultanti dalle prove standardizzate Invalsi;
   a considerare gli effettivi bisogni rappresentati dalle scuole in relazione agli obiettivi da raggiungere individuati nel piano dell'offerta formativa, prevedendo che, su base territoriale, si realizzi il più possibile una corrispondenza tra le competenze professionali dei docenti e le specifiche esigenze formative, didattiche e organizzative delle scuole, consentendo a queste di esprimere gradimenti in ordine alle competenze stesse;
   a valutare, in accordo con le Regioni, l'introduzione dei livelli essenziali delle prestazioni e di strumenti valutativi della qualità e quantità dei servizi erogati nella scuola dell'autonomia. Tali parametri possono facilitare l'utilizzo efficiente delle risorse e la verifica del rispetto degli stessi livelli essenziali delle prestazioni in tutto il sistema nazionale di istruzione, nonché della piena applicazione della legge sulla parità scolastica in tema di organizzazione, integrazione scolastica, performance formative, onde evitare eventuali inadempimenti;
   a modificare i tempi delle procedure preparatorie dell'anno scolastico nella gestione del personale docente (mobilità, nomine in ruolo, conferimento supplenze annue/temporanee fino al termine delle attività) prevedendo come obiettivo finale di conferire entro l'estate le supplenze annue e fino al termine delle attività, per permettere il regolare avvio dell'anno scolastico;
   a sostenere, in particolare, il segmento dell'Istruzione tecnica e dell'Istruzione e Formazione professionale per il quale, in accordo con le Regioni, pianificare una graduale riorganizzazione;
   a valorizzare e disciplinare opportunamente la didattica laboratoriale anche in stage, assumendo iniziative per incentivare – anche fiscalmente – le aziende ad organizzare percorsi e alternanza scuola-lavoro, anche attraverso l'assunzione di personale specializzato per la formazione e l'investimento in spazi laboratoriali dedicati, e incrementando il numero di ore di alternanza;
   a sostenere, anche con incentivi ed agevolazioni, l'innovazione didattica digitale in generale e gli interventi che le scuole attivano per sostenere e promuovere l'uso dei libri digitali, di cui all'articolo 6 del decreto-legge n. 104 del 12 settembre 2013;
   a formare e qualificare i docenti assunti nelle competenze richieste dalla qualità dell'insegnamento, in particolare Pag. 140nella lingua straniera e nell'informatica, nonché nei compiti di prevenzione del disagio, rinnovamento delle metodologie didattiche, orientamento, sviluppo delle competenze, integrazione interculturale e interventi tempestivi per affrontare le difficoltà di apprendimento, anche attraverso l'utilizzo dei Dipartimenti e delle Facoltà universitarie;
   a sostenere l'ingresso del personale docente immesso in ruolo utilizzando il già previsto anno di prova sia per la formazione di adeguate competenze che per la valutazione della conferma nei ruoli; ed a rivedere altresì la composizione del Comitato di valutazione prevedendo, oltre al dirigente e ai docenti, anche figure esterne;
   ad attivare un sistema di formazione continua in servizio degli insegnanti che coinvolga scuola e università, per assicurare una cooperazione tra innovazione educativa, sperimentazione scolastica e ricerca universitaria; a perseguire, sia nella formazione iniziale, sia in quella continua, piena integrazione tra i saperi disciplinari, i metodi di insegnamento, le didattiche e le competenze pedagogiche;
   ad accertare e monitorare da parte delle scuole il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della dispersione e dei fenomeni di bullismo dichiarati nel rapporto di autovalutazione delle scuole, che dovranno compilare entro luglio 2015, prevedendo un'apposita attenzione al miglioramento, della scuola anche in collaborazione con l'Invalsi e, a tale scopo, a completare le anagrafi scolastiche con il concorso delle Regioni, indispensabili per la prevenzione degli abbandoni e della dispersione;
   a prevedere di affrontare, nell'ambito di tale riorganizzazione dell'organico scolastico, la revisione dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, al fine di valorizzare l'acquisizione delle competenze sociali e civiche anche attraverso nuove modalità di valutazione degli studenti e autovalutazione delle scuole, l'individuazione di figure di coordinamento e una revisione curricolare e del tempo-scuola coerenti con la pratica effettiva del vivere a scuola da cittadini;
   a riferire ai competenti organi parlamentari decorso un anno sullo stato e sull'esito dell'attuazione del Piano «La Buona scuola».
(8-00098) «Santerini, Rocchi, Carocci».

Pag. 141

ALLEGATO 3

7-00385 Marzana: Sull'inserimento di autori meridionali nei programmi di letteratura delle scuole italiane.

PROPOSTA DI RIFORMULAZIONE

  La VII Commissione,
   premesso che:
    il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca pro tempore Gelmini, con decreto 11 marzo 2010, n. 26, ha nominato una commissione di studio con il compito di coordinare ed orientare le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia, del primo ciclo e dei licei;
    dal lavoro di suddetta Commissione, dopo un attento e accurato studio, è stato adottato il regolamento recante «Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi» previsti per i percorsi liceali di cui all'articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, in relazione all'articolo 2, commi 1 e 3, del medesimo regolamento, di cui al decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 7 ottobre 2010, n. 211;
    nell'ambito di tale regolamento, tra gli obiettivi specifici di apprendimento per il quinto anno del liceo non appaiono, tra gli autori della letteratura del Novecento, esponenti della cultura del Sud Italia, ovvero grandi della letteratura italiana come Sciascia, Quasimodo;
    in particolare, nella parte relativa delle indicazioni nazionali per i licei si legge: «(...) L'incidenza lungo tutto il Novecento delle voci di Pascoli e d'Annunzio ne rende imprescindibile lo studio; così come, sul versante della narrativa, la rappresentazione del «vero» in Verga e la scomposizione delle forme del romanzo in Pirandello e Svevo costituiscono altrettanti momenti non eludibili del costituirsi della «tradizione del Novecento». Dentro il secolo XX e fino alle soglie dell'attuale, il percorso della poesia, che esordirà con le esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, contemplerà un'adeguata conoscenza di testi scelti tra quelli di autori della lirica coeva e successiva (per esempio Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto, ...). Il percorso della narrativa, dalla stagione neorealistica ad oggi, comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino, P. Levi e potrà essere integrato da altri autori (per esempio Pavese, Pasolini, Morante, Meneghello...)», tralasciando molti fra i più importanti protagonisti della letteratura e poetica meridionali che si ascrivono a pieno titolo come parte fondante della cultura italiana;
    le indicazioni raccomandano, infine, la lettura di pagine della migliore prosa saggistica, giornalistica e memorialistica;
    appare evidente che in tal modo viene proposta agli studenti una visione viziosamente nordista, del tutto incompleta; gli autori meridionali saranno confinati a realtà regionali, palesandosi in tal modo una netta esclusione di un pezzo significativo della cultura essenziale per la storia del nostro Paese; si noti che, a parte Verga e Pirandello e l'indicazione di una sola donna (Elsa Morante), su 17 poeti e scrittori consigliati non c’è un solo nome a sud di Roma; mancano, quindi figure meridionali che hanno dato lustro alla Pag. 142letteratura italiana del XX secolo, come Gesualdo Bufalino, Elio Vittorini, Leonardo Sciascia, Domenico Rea, Salvatore Quasimodo, Matilde Serao, Anna Maria Ortese;
    se da una parte si può affermare che non si tratta di indicazioni prescrittive, d'altra parte questo non deve tranquillizzare, poiché tali decisioni avranno gravi ripercussioni sia sul piano culturale che a livello editoriale, poiché le case editrici, nel momento in cui elaboreranno i manuali per i licei, si atterranno principalmente alle indicazioni del Ministero, magari classificando tutti gli esclusi come «minori» creando in tal modo una immagine falsata della letteratura del Novecento;
    si aggiunga che in tal caso si paventerebbe pure il ritiro dal mercato dei testi in uso e la ristampa dei nuovi testi letterari propedeutici con la logica conseguenza che le famiglie si troverebbero a non poter acquistare libri di seconda mano e quindi costretti a sostenere un oneroso esborso;
    per porre rimedio a questa inspiegabile mancanza, da diversi anni (4 anni) si è attivato il Centro di documentazione sulla poesia del Sud che opera in provincia di Avellino, come pure il sostegno di quattro regioni (ordini del giorno del consiglio regionale della Campania del 16 maggio 2012, del consiglio regionale della Calabria del 28 maggio 2012, intervento del presidente del consiglio regionale del Molise del luglio 2012, dell'assessore all'istruzione della Basilicata del settembre 2012);
    si contano numerosi interventi giornalistici di autorevoli intellettuali e studiosi di letteratura italiana (tra cui Alberto Asor Rosa, in «Corriere del Mezzogiorno» del 29 marzo 2012, pagina 17, e di Paolo Di Stefano, in «Corriere della Sera» del 21 marzo 2012, pagina 35), nonché diverse interrogazioni parlamentari sul tema;
    nella risposta del 5 giugno 2012, all'interrogazione a risposta orale n. 3-02216 del 18 aprile 2012, il Sottosegretario all'istruzione, all'università e alla ricerca pro tempore Marco Rossi Doria dichiarava che «in via personale» stava «esaminando con attenzione la questione», e che da allora non c’è stato nessun ulteriore pronunciamento del Ministero, tant’è che il testo delle «Indicazioni» è rimasto invariato;
    reinserire nei programmi scolastici delle scuole superiori di secondo grado autori del sud significa restituire dignità a tutta la letteratura italiana garantendo agli studenti una conoscenza ed una formazione compiuta della nostra storia e della nostra cultura,

impegna il Governo:

   al fine di proporre un quadro completo della Letteratura italiana idoneo a valorizzare tutte le aree culturali del Paese, a rivedere il regolamento recante le Indicazioni nazionali concernenti l'insegnamento della letteratura del Novecento nei licei eliminando gli elenchi esemplificativi;
   a ristrutturare le Indicazioni in modo che indirizzino i docenti a proporre testi rappresentativi le diverse correnti e tipologie letterarie, i differenti linguaggi espressivi e lo studio di un ampio numero di autori e autrici in modo da cogliere in maniera omogenea, anche su base geografica, la ricca tradizione letteraria e artistica italiana;
   al fine di implementare l'autonomia didattica, a definire le linee guida e favorire la diffusione gratuita di materiali didattici autoprodotti, anche mettendo a disposizione un portale in cui caricare i testi, come sancito dall'articolo 6 del decreto-legge n. 104 del 2013.
(7-00385)
«Marzana, Luigi Gallo, Brescia, Vacca, Di Benedetto, Battelli, Simone Valente, D'Uva, Rizzo, Sibilia».

Pag. 143

ALLEGATO 4

7-00385 Marzana: Sull'inserimento di autori meridionali nei programmi di letteratura delle scuole italiane.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione,
   premesso che:
    il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca pro tempore Gelmini, con decreto 11 marzo 2010, n. 26, ha nominato una commissione di studio con il compito di coordinare ed orientare le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia, del primo ciclo e dei licei;
    dal lavoro di suddetta Commissione, dopo un attento e accurato studio, è stato adottato il regolamento recante «Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi» previsti per i percorsi liceali di cui all'articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, in relazione all'articolo 2, commi 1 e 3, del medesimo regolamento, di cui al decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 7 ottobre 2010, n. 211;
    nell'ambito di tale regolamento, tra gli obiettivi specifici di apprendimento per il quinto anno del liceo non appaiono, tra gli autori della letteratura del Novecento, esponenti della cultura del Sud Italia, ovvero grandi della letteratura italiana come Sciascia, Quasimodo;
    in particolare, nella parte relativa delle indicazioni nazionali per i licei si legge: «(...) L'incidenza lungo tutto il Novecento delle voci di Pascoli e d'Annunzio ne rende imprescindibile lo studio; così come, sul versante della narrativa, la rappresentazione del «vero» in Verga e la scomposizione delle forme del romanzo in Pirandello e Svevo costituiscono altrettanti momenti non eludibili del costituirsi della «tradizione del Novecento». Dentro il secolo XX e fino alle soglie dell'attuale, il percorso della poesia, che esordirà con le esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, contemplerà un'adeguata conoscenza di testi scelti tra quelli di autori della lirica coeva e successiva (per esempio Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto, ...). Il percorso della narrativa, dalla stagione neorealistica ad oggi, comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino, P. Levi e potrà essere integrato da altri autori (per esempio Pavese, Pasolini, Morante, Meneghello...)», tralasciando molti fra i più importanti protagonisti della letteratura e poetica meridionali che si ascrivono a pieno titolo come parte fondante della cultura italiana;
    le indicazioni raccomandano, infine, la lettura di pagine della migliore prosa saggistica, giornalistica e memorialistica;
    appare evidente che in tal modo viene proposta agli studenti una visione viziosamente nordista, del tutto incompleta; gli autori meridionali saranno confinati a realtà regionali, palesandosi in tal modo una netta esclusione di un pezzo significativo della cultura essenziale per la storia del nostro Paese; si noti che, a parte Verga e Pirandello e l'indicazione di una sola donna (Elsa Morante), su 17 poeti e scrittori consigliati non c’è un solo nome a sud di Roma; mancano, quindi figure meridionali che hanno dato lustro alla Pag. 144letteratura italiana del XX secolo, come Gesualdo Bufalino, Elio Vittorini, Leonardo Sciascia, Domenico Rea, Salvatore Quasimodo, Matilde Serao, Anna Maria Ortese;
    se da una parte si può affermare che non si tratta di indicazioni prescrittive, d'altra parte questo non deve tranquillizzare, poiché tali decisioni avranno gravi ripercussioni sia sul piano culturale che a livello editoriale, poiché le case editrici, nel momento in cui elaboreranno i manuali per i licei, si atterranno principalmente alle indicazioni del Ministero, magari classificando tutti gli esclusi come «minori» creando in tal modo una immagine falsata della letteratura del Novecento;
    si aggiunga che in tal caso si paventerebbe pure il ritiro dal mercato dei testi in uso e la ristampa dei nuovi testi letterari propedeutici con la logica conseguenza che le famiglie si troverebbero a non poter acquistare libri di seconda mano e quindi costretti a sostenere un oneroso esborso;
    per porre rimedio a questa inspiegabile mancanza, da diversi anni (4 anni) si è attivato il Centro di documentazione sulla poesia del Sud che opera in provincia di Avellino, come pure il sostegno di quattro regioni (ordini del giorno del consiglio regionale della Campania del 16 maggio 2012, del consiglio regionale della Calabria del 28 maggio 2012, intervento del presidente del consiglio regionale del Molise del luglio 2012, dell'assessore all'istruzione della Basilicata del settembre 2012);
    si contano numerosi interventi giornalistici di autorevoli intellettuali e studiosi di letteratura italiana (tra cui Alberto Asor Rosa, in «Corriere del Mezzogiorno» del 29 marzo 2012, pagina 17, e di Paolo Di Stefano, in «Corriere della Sera» del 21 marzo 2012, pagina 35), nonché diverse interrogazioni parlamentari sul tema;
    nella risposta del 5 giugno 2012, all'interrogazione a risposta orale n. 3-02216 del 18 aprile 2012, il Sottosegretario all'istruzione, all'università e alla ricerca pro tempore Marco Rossi Doria dichiarava che «in via personale» stava «esaminando con attenzione la questione», e che da allora non c’è stato nessun ulteriore pronunciamento del Ministero, tant’è che il testo delle «Indicazioni» è rimasto invariato;
    reinserire nei programmi scolastici delle scuole superiori di secondo grado autori del sud significa restituire dignità a tutta la letteratura italiana garantendo agli studenti una conoscenza ed una formazione compiuta della nostra storia e della nostra cultura,

impegna il Governo

   al fine di proporre un quadro completo della Letteratura italiana idoneo a valorizzare tutte le aree culturali del Paese, a rivedere il regolamento recante le Indicazioni nazionali concernenti l'insegnamento della letteratura del Novecento nei licei eliminando gli elenchi esemplificativi;
   a ristrutturare le Indicazioni in modo che indirizzino i docenti a proporre testi rappresentativi le diverse correnti e tipologie letterarie, i differenti linguaggi espressivi e lo studio di un ampio numero di autori e autrici in modo da cogliere in maniera omogenea, anche su base geografica, la ricca tradizione letteraria e artistica italiana;
   al fine di implementare l'autonomia didattica, a definire le linee guida e favorire la diffusione gratuita di materiali didattici digitali autoprodotti, anche mettendo a disposizione un portale in cui caricare i testi, come sancito dall'articolo 6 del decreto-legge n. 104 del 2013.
(8-00099) «Marzana, Luigi Gallo, Brescia, Vacca, Di Benedetto, Battelli, Simone Valente, D'Uva, Rizzo, Sibilia».

Pag. 145

ALLEGATO 5

Interventi per il sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche. (Nuovo testo C. 1533 Mariani).

EMENDAMENTI APPROVATI

ART. 2

  Sostituire il comma 2 con il seguente:
  2. Per il finanziamento, a seguito di appositi bandi pubblici emanati, con cadenza annuale, dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dei progetti di ricerca presentati dalle università e finalizzati alla previsione e prevenzione dei rischi geologici, è autorizzata la spesa di due milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017.
2. 1. (Nuova formulazione) Segoni.

ART. 3

  Al comma 1, sostituire le parole da è aggiunto a venti con le seguenti: sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, ovvero venti, purché gli stessi costituiscano almeno l'80 per cento di tutti i professori, ricercatori di ruolo e a tempo determinato dell'università appartenenti ad una medesima area disciplinare».
3. 1. (Nuova formulazione) Vacca, D'Uva, Simone Valente, Luigi Gallo, Brescia, Marzana, Di Benedetto.

  Sopprimere i commi 2 e 3.
3. 3. Relatore.