CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 27 gennaio 2015
377.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03572 Tino Iannuzzi: Tutela del diritto alla salute delle popolazioni della Costiera amalfitana.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione sollevata dalla interrogazione in esame, comunico quanto segue.
  Con il decreto del commissario ad acta (DCA) n. 49 del 2010, la regione Campania ha approvato il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, e ha prevista la disattivazione delle funzioni del presidio ospedaliero «Italia Giordano» di Castiglione di Ravello, e la riconversione dello stesso in una struttura polifunzionale per la salute.
  Il successivo DCA n. 17 del 16 marzo 2011 ha inoltre disposto l'annessione del citato presidio all'azienda ospedaliera universitaria «Ruggi d'Aragona» di Salerno, demandando la pianificazione di dettaglio delle funzioni della struttura polifunzionale per la salute all'adozione, da parte della stessa azienda ospedaliera universitaria, del proprio atto aziendale che avrebbe, tra l'altro, dovuto definire le modalità e i tempi di attuazione del processo di riconversione in questione.
  Ad oggi il citato atto aziendale dell'AOU «Ruggi d'Aragona» non risulta essere stato ancora trasmesso ai Ministeri affiancanti per la preventiva valutazione.
  In una nota del 25 settembre 2014 di riscontro alla richiesta di elementi sulla struttura sanitaria in questione, i sub commissari regionali hanno comunicato che: «la predetta proposta di atto aziendale è all'esame di un'apposita commissione, quindi ancora priva di efficacia. In ogni caso, è in corso di elaborazione la rimodulazione della rete ospedaliera, in attuazione del regolamento condiviso in conferenza Stato regioni del 5 agosto 2014, all'interno del quale saranno riesaminate le esigenze di offerta ospedaliera, nel rispetto delle indicazioni e degli standard».
  Va anche precisato che circa la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, nelle premesse del decreto n. 18 del 2014 – con il quale è stato approvato il Programma Operativo 2013-2015 – il commissario ad acta ha dichiarato di voler emanare un provvedimento volto alla riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale, nei termini e con le modalità da concordare con i Ministeri affiancanti. Nel corso della riunione del 10 aprile 2014, la struttura commissariale è stata invitata, dai Ministeri affiancanti, a precedere in tempi rapidi alla riorganizzazione della rete ospedaliera per acuti e post acuti, da sottoporre ai medesimi Ministeri in preventiva approvazione entro il 30 settembre 2014; termine per il quale la struttura commissariale, nella successiva seduta del 22 luglio 2014, ha chiesto tuttavia un rinvio al 31 dicembre 2014.
  A seguire, con nota del 22 dicembre 2014, la struttura commissariale ha dichiarato che il provvedimento «è di imminente arrivo», e ha chiesto un ulteriore breve rinvio per avvalersi di «eventuali osservazioni e suggerimenti» dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali.
  Va a questo punto anche detto che, gli organismi di monitoraggio hanno subordinato l'erogazione della metà delle spettanze residue relative all'anno 2011, anche alla presentazione e valutazione positiva del provvedimento di riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete di emergenza-urgenza.Pag. 96
  Per gli aspetti di precipuo rilievo locale, la prefettura di Salerno ha segnalato quanto segue.
  Il presidio ospedaliero di Castiglione di Ravello è ubicato in un'area considerata geograficamente disagiata, con zone collinari e montane collegate da un asse stradale difficile e tortuoso e caratterizzate da un alto rischio idrogeologico, a causa dei frequenti fenomeni di smottamenti e frane che investono periodicamente il territorio, con la conseguente chiusura di fondamentali tratti viari: esso rappresenta l'unica struttura di riferimento per i tanti cittadini residenti nei comuni della Costiera Amalfitana e per i numerosi turisti che ivi soggiornano, non solo nel periodo estivo.
  La necessità di garantire nel territorio la presenza di un efficiente servizio di immediato intervento, è da sempre un'esigenza fortemente avvertita e più volte rappresentata dalla popolazione e dagli stessi amministratori locali, anche con manifestazioni di protesta e ripetute sollecitazioni anche al Ministero.
  La regione Campania, nell'ambito del piano di rientro del debito sanitario, ha ridisegnato l'assetto della rete ospedaliera territoriale utilizzando una metodologia di analisi delle prestazioni erogate in regime di ricovero, ridefinendo il fabbisogno di prestazioni ospedaliere appropriate e, quindi, l'indice programmatico di posti letto per 1.000 abitanti sulla base del quale procedere al riassetto della rete attraverso una complessiva riorganizzazione di tutti i presidi e le aziende ospedaliere del territorio regionale.
  Per ciascuna delle strutture di ricovero pubbliche sono stati definiti, per singola disciplina, i posti letto, distinti in posti letto ordinari e a ciclo diurno; sono stati inoltre individuati i presidi ospedalieri destinati alla dismissione, stante la loro non rispondenza ai princìpi e ai criteri fissati dal citato provvedimento, tra cui, principalmente, l'inadeguatezza della soglia minima di operatività delle strutture pubbliche, definita pari a 100 posti letto per le strutture per acuti e pari a 80 posti letto per le strutture di riabilitazione e lungodegenza (criterio della «congruità dimensionale»), necessaria per garantire qualità e sicurezza.
  Nell'ambito di tale piano la rete ospedaliera pubblica e privata della provincia di Salerno è stata riprogrammata, prevedendo un indice di 3,33 posti letto per mille abitanti, con una riduzione complessiva di 351 posti letto rispetto alla precedente dotazione della provincia stessa.
  In questo quadro la programmazione regionale può avviare una concreta verifica per individuare se vi sono strutture ospedaliere di zone particolarmente disagiate così come previsto dal regolamento sugli standard approvato dalla conferenza Stato-regioni.
  Come per altre aree del Paese anche in questo caso la collaborazione del Ministero confermo che può essere garantita.

Pag. 97

ALLEGATO 2

Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale. C. 2617 Governo, C. 2071 Maestri e C. 2095 Bobba.

EMENDAMENTI APPROVATI

ART. 1.

  Sostituire il comma 1 con il seguente:
  1. Al fine di sostenere la libera iniziativa dei cittadini che si associano per perseguire il bene comune, di elevare i livelli di cittadinanza attiva, coesione e protezione sociale favorendo la partecipazione, l'inclusione e il pieno sviluppo della persona, di valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione lavorativa, in attuazione degli articoli 2, 3, 18, e 118, quarto comma, della Costituzione, il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, decreti legislativi in materia di disciplina del Terzo settore. Per Terzo settore si intende il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche e solidaristiche che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d'interesse generale, anche mediante la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale conseguiti anche attraverso forme di mutualità, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con le finalità stabilite nei rispettivi statuti o atti costitutivi.
1. 12. Fossati (Nuova formulazione).

  Al comma 2, sostituire la lettera a) con la seguente:
   a) alla revisione della disciplina del titolo II del libro primo del codice civile in materia di associazioni, fondazioni e altre istituzioni di carattere privato senza scopo di lucro, riconosciute come persone giuridiche o non riconosciute;.
*1. 61. Miotto (Nuova formulazione).

  Al comma 2, sostituire la lettera a) con la seguente:
   a) alla revisione della disciplina del titolo II del libro primo del codice civile in materia di associazioni, fondazioni e altre istituzioni di carattere privato senza scopo di lucro, riconosciute come persone giuridiche o non riconosciute;.
*1. 5. Beni (Nuova formulazione).

  Al comma 2, sostituire la lettera b) con la seguente:
   b) al riordino e alla revisione organica della disciplina speciale e delle altre disposizioni vigenti relative agli enti del Terzo settore di cui al comma 1, compresa la disciplina tributaria applicabile a tali enti, mediante la redazione di un apposito codice del Terzo settore, secondo i princìpi e i criteri direttivi di cui all'articolo 20, commi 3 e 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni;.
1. 63. Miotto (Nuova formulazione).

  Al comma 3, sostituire le parole: la Conferenza unificata, ai sensi del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 con le seguenti: d'intesa con la Conferenza Unificata di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni.
1. 64. Miotto (Nuova formulazione).

  Al comma 4, dopo le parole: affari esteri aggiungere le seguenti: e della cooperazione internazionale.
1. 100. Il Relatore.

  Al comma 6, dopo le parole: in vigore aggiungere le seguenti: di ciascuno.
1. 101. Il Relatore.