CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 novembre 2014
330.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015) (C. 2679-bis Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 (C. 2680 Governo).

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.

PROPOSTA DI RELAZIONE DEL RELATORE

  La IV Commissione,
   esaminate la Tabella n. 11, recante lo stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2015, allegata al disegno di legge del Governo C. 2680, recante il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e il bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017, e le connesse parti del disegno di legge C. 2679, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015);
   rilevato che, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, le previsioni di spesa per la competenza ammontano, per il 2015, a circa 19 miliardi e 776 milioni, con un decremento di circa 535,5 milioni rispetto al bilancio previsionale per il 2014;
   in termini di cassa le previsioni per il 2015 registrano un incremento di circa 456 milioni di euro rispetto alle previsioni della legge di bilancio per il 2014 ed ammontano ora a 21 miliardi e 126 milioni circa;
   con riferimento, invece, alle previsioni assestate per il 2014, lo stanziamento relativo al bilancio di competenza ammonta circa a 20 miliardi e 899 milioni di euro, mentre le autorizzazioni di cassa sono pari a circa 21 miliardi e 200 milioni, facendo registrare un decremento di quasi 1.123 milioni di euro in termini di competenza e 74,4 milioni in termini di cassa;
   le risorse destinate all'attività propria delle Forze armate, ossia alla «funzione difesa» assommano per il 2015 a circa 13,5 miliardi, in diminuzione di circa 498 milioni di euro rispetto al bilancio previsionale dell'anno precedente, e, all'interno di questa voce, circa 9 miliardi e 739 milioni di euro sono costituiti dalle spese per il personale, con un incremento del 2,40 per cento rispetto al 2014; 1 miliardo e 170 milioni di euro sono costituiti dalle spese per l'esercizio, in diminuzione del 12,92 per cento rispetto alle previsioni iniziali per il 2014, compromettendo così il già precario equilibrio dell'esercizio stesso; mentre circa 2 miliardi e 668 milioni di euro sono costituiti dalle spese per gli investimenti, con una diminuzione di circa 552 milioni di euro, pari al 17,14 per cento rispetto allo stanziamento del 2014, in accordo con le determinazioni di recente assunte dal Parlamento;
   richiamato che il disegno di stabilità per l'anno 2015 reca numerose misure di razionalizzazione e riduzione della spesa che riguardano il comparto della difesa, con particolare riferimento al personale, e questo anche dopo lo stralcio disposto dalla Presidente della Camera che ha riguardato diverse disposizioni di interesse della Commissione; Pag. 68
   considerato che il Governo ha chiarito che dal 1o gennaio 2015 saranno corrisposti gli aumenti stipendiali derivanti da promozioni e dalla maturazione degli assegni funzionali e i trattamenti di omogeneizzazione derivanti dall'anzianità di servizio per il personale del comparto difesa-sicurezza e soccorso pubblico e che permarrà il blocco per la sola corresponsione delle classi e degli scatti biennali spettanti al personale dirigente;
   rilevato che il comma 4 dell'articolo 21 dispone l'abrogazione delle norme del codice dell'ordinamento militare che prevedono il conferimento di talune promozioni al personale militare all'atto della cessazione dal servizio per limite di età o perché dichiarato non più idoneo al servizio per causa di servizio ovvero a seguito di decesso per causa di servizio; che appare doveroso mantenere almeno le promozioni per i militari deceduti per causa di servizio; e che il diverso istituto cosiddetto «dei sei scatti» non è oggetto di abrogazione;
   rilevato, altresì, che il comma 5 del medesimo articolo 21 dispone una riduzione, a decorrere dall'anno 2015, dell'indennità di ausiliaria per il personale in servizio permanente delle Forze armate e delle Forze di polizia ad ordinamento militare. A tal proposito, se da un lato va considerato che i risparmi previsti dalla relazione tecnica, di circa 5 milioni di euro nel 2015, crescenti fino a 40 milioni nel 2019, potrebbero risultare sovrastimati alla luce del fatto sia che il personale in servizio non riceve incrementi retributivi a causa delle misure derivanti dal blocco stipendiale sia del limitato numero del personale che accede all'ausiliaria, dall'altro lato deve essere considerata l'opportunità di estendere al personale delle Forze armate la possibilità di optare tra l'ausiliaria e il cosiddetto «moltiplicatore» di cui articolo 3, comma 7, della legge n. 165 del 30 aprile 1997;
   richiamato l'articolo 24, che dispone la riduzione delle dotazioni di bilancio in termini di competenza e di cassa del Ministero della difesa, per complessivi 504,5 milioni per il 2015, 614,9 milioni per il 2016 e 611,6 milioni per il 2017 e rilevato che tale riduzione riguarda soprattutto il Programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» (- 497 milioni nel 2015);
   segnalato che il comma 2 dell'articolo 31 fissa in quattro anni, ove ciò risulti possibile, la durata della permanenza all'estero del personale militare ivi chiamato a ricoprire determinati incarichi, con un risparmio stimato dalla relazione tecnica in 1,6 milioni di euro l'anno;
   segnalato, altresì, che il comma 5 del medesimo articolo 31 esclude la possibilità per il Ministero della difesa di procedere al rinnovo dei contratti di trasporto collettivo in essere con linee bus affidate a terzi per le esigenze del personale della difesa, con un risparmio quantificato in 0,25 milioni di euro annui a decorrere dal 2015;
   richiamato altresì il comma 14 dell'articolo 31, che dispone la riduzione dell'autorizzazione di spesa relativa alla fissazione delle dotazioni organiche e delle consistenze degli ufficiali, dei sottufficiali e dei volontari dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, nonché di quelle a disposizione per le consistenze dei volontari del Corpo delle capitanerie di porto, e considerato che è opportuno valutare l'impatto di tale previsione sulla quantità dei volontari delle Capitanerie di porto, tenendo presente che non sono venuti meno gli impegni di soccorso in mare dell'Italia, anche dopo le recenti decisioni concernenti l'operazione denominata Triton;
   rivestono indubbio interesse le disposizioni in materia di immobili della difesa di cui ai commi da 15 a 18 dell'articolo 31, che prevedono la realizzazione, da parte della Difesa, attraverso la dismissione di immobili in proprio uso, di introiti tali da determinare un miglioramento dei saldi di finanza pubblica per un importo non inferiore a 220 milioni di euro nel 2015 e a 100 milioni di euro in ciascuno degli anni 2016 e 2017. Pur tuttavia, al fine di Pag. 69favorire il raggiungimento dell'obiettivo 2015, appare funzionale concordare con i comuni interessati, ovvero con l'Organizzazione rappresentativa degli stessi, le possibili compensazioni;
   richiamata l'attenzione sulla tematica relativa al comma 19 dell'articolo 31, che abroga l'articolo 1095 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, ed in particolare sulle ricadute del dispositivo sul Corpo di Sanità dell'Esercito e sul Corpo di Commissariato;
   rilevato inoltre che:
    con riferimento alle disposizioni stralciate dalla Presidenza della Camera, in particolare a quelle concernenti la Rappresentanza militare e la razionalizzazione dei Tribunali militari, si auspica un confronto di merito nell'ambito di provvedimenti diversi dal disegno di legge di stabilità;
    con riferimento, invece, alle disposizioni concernenti l'Agenzia Industrie Difesa, si auspica che le stesse possano essere riformulate e rese ammissibili per essere discusse e inserite già nel disegno di legge di stabilità 2015;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con le seguenti osservazioni:
   con riferimento infine agli emendamenti approvati dalla Commissione – rispetto ai quali si evidenzia che le risorse in essi indicate non assicurano la copertura delle esigenze in questione, con riguardo al blocco del trattamento economico dei dipendenti pubblici di cui all'articolo 21, comma 3 – va considerato che al personale delle Forze di Polizia ad ordinamento militare ed a quello delle Forze Armate saranno comunque corrisposti, dal 1o gennaio 2015, gli aumenti stipendiali derivanti da promozioni e dalla maturazione degli assegni funzionali;
   all'articolo 24 appare necessario incrementare i fondi della Difesa assegnati al Programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari», anche in considerazione del fatto che le risorse destinate all'esercizio sono già largamente insufficienti e che appare, quindi, opportuno valutare la possibilità di ottenere risparmi in altri settori;
   in merito all'articolo 31, comma 14, ultimo periodo («Gli oneri previsti ... a decorrere dall'anno 2016»), pur segnalando che le risorse corrispondenti a tali funzioni non gravano sul bilancio del Dicastero indicato bensì su quello delle Infrastrutture e Trasporti – in quanto si tratta di compiti di carattere diverso da quelli militari – va rilevato che il medesimo periodo appare disarmonico rispetto alle previsioni della legge n. 244 del 2012 e del decreto legislativo n. 8 del 2014 nelle parti in cui prevedono l'esclusione del Corpo delle Capitanerie di Porto da riduzioni in ragione delle funzioni esercitate;
  e con le seguenti condizioni:
   all'articolo 21, comma 3, sia esplicitato che i percettori di trattamento di omogeneizzazione non saranno sottoposti per il 2015 al blocco di classi/scatti biennali derivanti dall'anzianità di servizio;
   all'articolo 21, comma 4, sia espunta dal testo la parte relativa ai decessi per causa di servizio, significando che le promozioni nei casi di specie devono essere confermate;
   all'articolo 21, comma 5, sia previsto per il personale in servizio permanente delle Forze armate il diritto di opzione tra l'ausiliaria e il cosiddetto «montante contributivo» di cui articolo 3, comma 7, della legge 30 aprile 1997, n. 165;
   all'articolo 31, comma 5, al fine di evitare conseguenze sul trasporto del personale in questione, sia disposta la sostituzione integrale del trasporto abrogato con mezzi in dotazione alla Difesa;
   all'articolo 31, commi da 15 a 18, al fine di favorire il raggiungimento dell'obiettivo di bilancio 2015 pari a 220 milioni di euro, sia previsto il coinvolgimento dell'ANCI per definire le compensazioni previste dall'articolo 26 del decreto-legge Pag. 70n. 133 del 2014 relativamente agli immobili non residenziali da valorizzare;
   all'articolo 31, commi da 15-18, nell'ambito delle disposizioni che autorizzano la cessione a titolo oneroso, previa intesa con l'Agenzia del demanio, di immobili liberi, anche residenziali, a fondi comuni di investimento immobiliare, sia prevista la comunicazione al comune interessato per gli immobili non residenziali;
   sia prevista la non applicabilità del comma 19 dell'articolo 31 al Corpo delle Capitanerie di Porto in quanto, avendo esso competenze concernenti sia la rete di salvaguardia della vita umana in mare sia funzioni di polizia, appare doveroso che quel vertice, dal quale dipendono sia gli uomini che i mezzi, sia posto a livello paritario rispetto alle figure dirigenziali dei Ministeri di riferimento.

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ALLEGATO 2

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015) (C. 2679-bis Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 (C. 2680 Governo).

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI RELAZIONE DEL GRUPPO DEL MOVIMENTO 5 STELLE

   La IV Commissione,
   esaminata la Tabella n. 11, stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2015, del disegno di legge C. 2680, recante «Bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017», e le connesse parti del disegno di legge C. 2679, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)»;
   considerato che:
    tutta la manovra contraddice gli intenti sui quali il Parlamento ha approvato la legge n. 244 del 2012 che, ponendosi l'obbiettivo di riorganizzare il nostro sistema difensivo, ha stabilito come strategico il conseguimento di un equilibrio tra le tre voci (esercizio, investimento e personale);
    la ripartizione percentuale tra i 3 capitoli di spesa del bilancio della Difesa che scaturisce dalla manovra in oggetto aggrava questo disequilibrio: il Personale arriva a sfiorare il 72 per cento, l'Esercizio si riduce all'8,6 per cento, mentre l'Investimento si assesta poco sotto il 20 per cento;
    mentre il Personale raggiunge i 9.739,3 milioni di euro, con nuova significativa crescita rispetto ai 9.511,5 milioni del 2014 (+227,8 milioni), l'Esercizio sprofonda addirittura a 1.170,9 milioni contro i 1.344,7 di quest'anno (-173,8) e, infine, l'Investimento ai attesta a 2.668,7 milioni, in contrazione rispetto ai 3.220,7 previsionali del 2014 (-552 milioni);
    tutto questo senza tener conto dell'incongruità delle voci che afferiscono al bilancio della Difesa essendo ancora incompleto visto che altre voci di spesa che dovrebbero essere ricondotte, seguendo le linee guida della NATO, al Ministero della Difesa sono assegnate in realtà ai bilanci di altri Ministeri, riducendo di molto la percentuale destinata all'investimento;
    la legge di stabilità per il 2015 stanzia al comma 12, dell'articolo 21, 850 milioni di euro sia per il 2015 e il 2016. Si tratta di uno stanziamento sovradimensionato e che preoccupa non poco perché fa pensare che, finita finalmente la negativa la missione ISAF, il Governo italiano voglia impegnare ancora le Forze armate italiane in Afghanistan con un contingente variabile tra le 800 e le 1000 unità ben lontano da quel disimpegno armato in quel teatro, di cui invece ci sarebbe bisogno;
    le norme dell'articolo 21 (pubblico impiego) e dell'articolo 31 (Ministero della Pag. 72Difesa) sono contraddittorie perché alternano misure positive ad altre negative (primo fra tutti il blocco dei contratti, misura vessatoria per tutto il pubblico impiego che vede il proprio potere di acquisto deteriorarsi in quanto bloccato dal 2010);
    oltre che la Proroga del blocco economico dei contratti di lavoro del personale pubblico a tutto il 31 dicembre 2015, si segnalano anche l'estensione al 2018 della norma che prevede il computo dell'Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC) in godimento al 31 dicembre 2013, e dunque il conseguente blocco del suo pagamento per il 2015; il blocco degli automatismi stipendiali per il personale non contrattualizzato (dunque, anche quello delle Forze armate) previsti dalla legge n. 448 del 1998, e pertanto il 2015 non sarà utile ai fini della maturazione di classi/scatti; la riduzione (-119 milioni di euro) dell'autorizzazione di spesa relativa al riordino delle carriere del personale non direttivo/dirigente delle Forze armate, con trasferimento al bilancio dello Stato dei residui 2011-2014; la svendita degli immobili del Ministero della Difesa, inclusi quelli a carattere residenziale, i cui proventi verranno integralmente e definitivamente versati all'entrata del bilancio dello Stato, e non più riassegnati al Ministero, intervenendo nuovamente sugli immobili della Difesa nonostante il Parlamento abbia recentemente disciplinato all'articolo 26 del cosiddetto decreto Sblocca Italia le procedure per l'alienazione degli stessi e non si affronta in modo alcuno la grave penuria di alloggi di servizio per il personale delle Forze armate;
    positive ma ancora insufficienti a rompere il circuito di prebende e privilegi acquisiti in questi decenni di spesa allegra sono le misure che stabiliscono:
     l'abrogazione delle norme che prevedono per il personale delle Forze armate la promozione il giorno precedente la cessazione del servizio;
     la riduzione dal 70 al 50 per cento dell'indennità di ausiliaria, calcolata quale differenza tra il trattamento di quiescenza e quello del parigrado in servizio. Qui non si ha il coraggio, però, di portare a fondo questa linea prevedendo, come invece sarebbe necessario, un'estinzione dell'istituto dell'ausiliaria compensandolo magari con la possibilità per i militari di ricorrere alla previdenza integrativa complementare;
     la riduzione del 50 per cento delle indennità per piloti (Ufficiali in SPE) e di quella per i controllori di volo (Ufficiali e Sottufficiali in SPE);
     l'abrogazione per i militari pensionati della possibilità di percepire in un'unica soluzione il valore corrispondente alle rafferme biennali non contratte per raggiungimento dei limiti d'età;
     l'abrogazione dell'indennità di trasferimento in Patria di personale Forze armate, pari a trenta diarie intere di missione per il primo anno e del 30 per cento per il secondo, dopo l'impiego in Enti/organismi internazionali;
     il prolungamento da tre a quattro anni, con rallentamento degli avvicendamenti (-330 annui), del personale trasferito all'estero e riduzione del 10 per cento degli organici del personale civile;
     la riduzione del 20 per cento del personale assegnato agli Uffici di diretta collaborazione del Ministro;
     l'abrogazione dei cosiddetti «stage difesa» nell'ambito delle iniziative di pubblicizzazione delle Forze armate;
     che le medaglie mauriziane, concesse al personale militare con 10 lustri di servizio, non siano coniate solo in oro;
     la riduzione del numero di alloggi ASIR (di rappresentanza), dagli attuali 55 a soli 6, che saranno assegnati ai Vertici militari (Capo stato maggiore della Difesa; Capi stato maggiore di Forza armata; Segretario Generale e Comandante Generale dell'Arma dei carabinieri), con contestuale recupero ai fini della loro valorizzazione degli alloggi oggi in uso a Comitati territoriali e altri;Pag. 73
     l'abrogazione della norma che prevede l'attribuzione del grado di tenente generale o corrispondente, ancorché non organicamente previsto, agli Ufficiali più anziani di vari Corpi (TRAMAT, Commissariato, Sanità, Capitanerie di Porto e ruolo armi dell'Aeronautica militare) se in possesso di un'anzianità minima pari a un anno nel grado di maggiore generale o corrispondente;
    considerato, infine, che l'insieme dei provvedimenti in oggetto proseguano in una politica depressiva e di rigore anacronistico secondo i dettami stabiliti a Bruxelles dai trattati europei, gli stessi dettami che hanno portato l'Italia e l'Europa in una crisi economica sempre più profonda,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO
Frusone, Basilio, Artini, Rizzo, Corda, Tofalo, Paolo Bernini.

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ALLEGATO 3

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015) (C. 2679-bis Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 (C. 2680 Governo).

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione,
   esaminate la Tabella n. 11, recante lo stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2015, allegata al disegno di legge del Governo C. 2680, recante il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e il bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017, e le connesse parti del disegno di legge C. 2679, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015);
   rilevato che, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, le previsioni di spesa per la competenza ammontano, per il 2015, a circa 19 miliardi e 776 milioni, con un decremento di circa 535,5 milioni rispetto al bilancio previsionale per il 2014;
   in termini di cassa le previsioni per il 2015 registrano un incremento di circa 456 milioni di euro rispetto alle previsioni della legge di bilancio per il 2014 ed ammontano ora a 21 miliardi e 126 milioni circa;
   con riferimento, invece, alle previsioni assestate per il 2014, lo stanziamento relativo al bilancio di competenza ammonta circa a 20 miliardi e 899 milioni di euro, mentre le autorizzazioni di cassa sono pari a circa 21 miliardi e 200 milioni, facendo registrare un decremento di quasi 1.123 milioni di euro in termini di competenza e 74,4 milioni in termini di cassa;
   le risorse destinate all'attività propria delle Forze armate, ossia alla «funzione difesa» assommano per il 2015 a circa 13,5 miliardi, in diminuzione di circa 498 milioni di euro rispetto al bilancio previsionale dell'anno precedente, e, all'interno di questa voce, circa 9 miliardi e 739 milioni di euro sono costituiti dalle spese per il personale, con un incremento del 2,40 per cento rispetto al 2014; 1 miliardo e 170 milioni di euro sono costituiti dalle spese per l'esercizio, in diminuzione del 12,92 per cento rispetto alle previsioni iniziali per il 2014, compromettendo così il già precario equilibrio dell'esercizio stesso; mentre circa 2 miliardi e 668 milioni di euro sono costituiti dalle spese per gli investimenti, con una diminuzione di circa 552 milioni di euro, pari al 17,14 per cento rispetto allo stanziamento del 2014, in accordo con le determinazioni di recente assunte dal Parlamento;
   richiamato che il disegno di stabilità per l'anno 2015 reca numerose misure di razionalizzazione e riduzione della spesa che riguardano il comparto della difesa, con particolare riferimento al personale, e questo anche dopo lo stralcio disposto dalla Presidente della Camera che ha riguardato diverse disposizioni di interesse della Commissione; Pag. 75
   considerato che il Governo ha chiarito che dal 1o gennaio 2015 saranno corrisposti gli aumenti stipendiali derivanti da promozioni e dalla maturazione degli assegni funzionali e i trattamenti di omogeneizzazione derivanti dall'anzianità di servizio per il personale del comparto difesa-sicurezza e soccorso pubblico e che permarrà il blocco per la sola corresponsione delle classi e degli scatti biennali spettanti al personale dirigente;
   rilevato che il comma 4 dell'articolo 21 dispone l'abrogazione delle norme del codice dell'ordinamento militare che prevedono il conferimento di talune promozioni al personale militare all'atto della cessazione dal servizio per limite di età o perché dichiarato non più idoneo al servizio per causa di servizio ovvero a seguito di decesso per causa di servizio; che appare doveroso mantenere almeno le promozioni per i militari deceduti per causa di servizio; e che il diverso istituto cosiddetto «dei sei scatti» non è oggetto di abrogazione;
   rilevato, altresì, che il comma 5 del medesimo articolo 21 dispone una riduzione, a decorrere dall'anno 2015, dell'indennità di ausiliaria per il personale in servizio permanente delle Forze armate e delle Forze di polizia ad ordinamento militare. A tal proposito, se da un lato va considerato che i risparmi previsti dalla relazione tecnica, di circa 5 milioni di euro nel 2015, crescenti fino a 40 milioni nel 2019, potrebbero risultare sovrastimati alla luce del fatto sia che il personale in servizio non riceve incrementi retributivi a causa delle misure derivanti dal blocco stipendiale sia del limitato numero del personale che accede all'ausiliaria, dall'altro lato deve essere considerata l'opportunità di estendere al personale delle Forze armate la possibilità di optare tra l'ausiliaria e il cosiddetto «moltiplicatore» di cui articolo 3, comma 7, della legge n. 165 del 30 aprile 1997;
   richiamato l'articolo 24, che dispone la riduzione delle dotazioni di bilancio in termini di competenza e di cassa del Ministero della difesa, per complessivi 504,5 milioni per il 2015, 614,9 milioni per il 2016 e 611,6 milioni per il 2017 e rilevato che tale riduzione riguarda soprattutto il Programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» (- 497 milioni nel 2015);
   segnalato che il comma 2 dell'articolo 31 fissa in quattro anni, ove ciò risulti possibile, la durata della permanenza all'estero del personale militare ivi chiamato a ricoprire determinati incarichi, con un risparmio stimato dalla relazione tecnica in 1,6 milioni di euro l'anno;
   segnalato, altresì, che il comma 5 del medesimo articolo 31 esclude la possibilità per il Ministero della difesa di procedere al rinnovo dei contratti di trasporto collettivo in essere con linee bus affidate a terzi per le esigenze del personale della difesa, con un risparmio quantificato in 0,25 milioni di euro annui a decorrere dal 2015;
   richiamato altresì il comma 14 dell'articolo 31, che dispone la riduzione dell'autorizzazione di spesa relativa alla fissazione delle dotazioni organiche e delle consistenze degli ufficiali, dei sottufficiali e dei volontari dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, nonché di quelle a disposizione per le consistenze dei volontari del Corpo delle capitanerie di porto, e considerato che è opportuno valutare l'impatto di tale previsione sulla quantità dei volontari delle Capitanerie di porto, tenendo presente che non sono venuti meno gli impegni di soccorso in mare dell'Italia, anche dopo le recenti decisioni concernenti l'operazione denominata Triton;
   rivestono indubbio interesse le disposizioni in materia di immobili della difesa di cui ai commi da 15 a 18 dell'articolo 31, che prevedono la realizzazione, da parte della Difesa, attraverso la dismissione di immobili in proprio uso, di introiti tali da determinare un miglioramento dei saldi di finanza pubblica per un importo non inferiore a 220 milioni di euro nel 2015 e a 100 milioni di euro in ciascuno degli Pag. 76anni 2016 e 2017. Pur tuttavia, al fine di favorire il raggiungimento dell'obiettivo 2015, appare funzionale concordare con i comuni interessati, ovvero con l'Organizzazione rappresentativa degli stessi, le possibili compensazioni;
   richiamata l'attenzione sulla tematica relativa al comma 19 dell'articolo 31, che abroga l'articolo 1095 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, ed in particolare sulle ricadute del dispositivo sul Corpo di Sanità dell'Esercito e sul Corpo di Commissariato;
   rilevato inoltre che:
   con riferimento alle disposizioni stralciate dalla Presidenza della Camera, in particolare a quelle concernenti la Rappresentanza militare e la razionalizzazione dei Tribunali militari, si auspica un confronto di merito nell'ambito di provvedimenti diversi dal disegno di legge di stabilità;
   con riferimento all'articolo 17, comma 20, anch'esso stralciato dalla Presidenza della Camera, si auspica che si possa trovare quanto prima una soluzione normativa per prorogare l'utilizzo dei militari nella cosiddetta terra dei fuochi oltre il 31 dicembre 2014;
   con riferimento, invece, alle disposizioni concernenti l'Agenzia Industrie Difesa, si auspica che le stesse possano essere riformulate e rese ammissibili per essere discusse e inserite già nel disegno di legge di stabilità 2015;
   con riferimento infine agli emendamenti approvati dalla Commissione – rispetto ai quali si evidenzia che le risorse in essi indicate non assicurano la copertura delle esigenze in questione, con riguardo al blocco del trattamento economico dei dipendenti pubblici di cui all'articolo 21, comma 3 – va considerato che al personale delle Forze di Polizia ad ordinamento militare ed a quello delle Forze Armate saranno comunque corrisposti, dal 1o gennaio 2015, gli aumenti stipendiali derivanti da promozioni e dalla maturazione degli assegni funzionali,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
  con le seguenti osservazioni:
   all'articolo 24 appare necessario incrementare i fondi della Difesa assegnati al Programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari», anche in considerazione del fatto che le risorse destinate all'esercizio sono già largamente insufficienti e che appare, quindi, opportuno valutare la possibilità di ottenere risparmi in altri settori;
   in merito all'articolo 31, comma 14, ultimo periodo («Gli oneri previsti ... a decorrere dall'anno 2016»), pur segnalando che le risorse corrispondenti a tali funzioni non gravano sul bilancio del Dicastero indicato bensì su quello delle Infrastrutture e Trasporti – in quanto si tratta di compiti di carattere diverso da quelli militari – va rilevato che il medesimo periodo appare disarmonico rispetto alle previsioni della legge n. 244 del 2012 e del decreto legislativo n. 8 del 2014 nelle parti in cui prevedono l'esclusione del Corpo delle Capitanerie di Porto da riduzioni in ragione delle funzioni esercitate;
  e con le seguenti condizioni:
   all'articolo 21, comma 3, sia esplicitato che i percettori di trattamento di omogeneizzazione non saranno sottoposti per il 2015 al blocco di classi/scatti biennali derivanti dall'anzianità di servizio;
   all'articolo 21, comma 4, sia espunta dal testo la parte relativa ai decessi per causa di servizio, significando che le promozioni nei casi di specie devono essere confermate;
   all'articolo 21, comma 5, sia previsto per il personale in servizio permanente delle Forze armate il diritto di opzione tra l'ausiliaria e il cosiddetto «montante contributivo» di cui articolo 3, comma 7, della legge 30 aprile 1997, n. 165;
   all'articolo 31, comma 5, al fine di evitare conseguenze sul trasporto del personale Pag. 77in questione, sia disposta la sostituzione integrale del trasporto abrogato con mezzi in dotazione alla Difesa;
   all'articolo 31, commi da 15 a 18, al fine di favorire il raggiungimento dell'obiettivo di bilancio 2015 pari a 220 milioni di euro, sia previsto il coinvolgimento dell'ANCI per definire le compensazioni previste dall'articolo 26 del decreto-legge n. 133 del 2014 relativamente agli immobili non residenziali da valorizzare;
   all'articolo 31, commi da 15-18, nell'ambito delle disposizioni che autorizzano la cessione a titolo oneroso, previa intesa con l'Agenzia del demanio, di immobili liberi, anche residenziali, a fondi comuni di investimento immobiliare, sia prevista la comunicazione al comune interessato per gli immobili non residenziali;
   sia prevista la non applicabilità del comma 19 dell'articolo 31 al Corpo delle Capitanerie di Porto in quanto, avendo esso competenze concernenti sia la rete di salvaguardia della vita umana in mare sia funzioni di polizia, appare doveroso che quel vertice, dal quale dipendono sia gli uomini che i mezzi, sia posto a livello paritario rispetto alle figure dirigenziali dei Ministeri di riferimento.