CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 31 luglio 2014
282.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02185 Colletti: Iniziative del Ministero della salute per assicurare adeguati livelli igienico-sanitari del reparto di neurochirurgia dell'ospedale civile di Pescara.
5-02833 Colletti: Ispezione dell'Agenzia sanitaria regionale presso il reparto di neurochirurgia dell'ospedale civile di Pescara.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si risponde congiuntamente agli atti ispettivi in esame, stante l'analogia dei contenuti.
  Il 24 febbraio 2014 il Ministero della salute ha trasmesso una nota all'Assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo ed al Direttore Generale dell'ASL di Pescara, con la quale, relativamente alle notizie riportate dai mezzi di informazione su casi di persone decedute presso la unità operativa di neurochirurgia dell'Ospedale Civile di Pescara, si richiedeva di effettuare le indagini più appropriate al fine di analizzare tali casi e di approfondire quanto accaduto, rispetto ai possibili fattori causali e/o contribuenti, e sulle azioni poste in essere in esito alle risultanze delle indagini, chiedendo anche di voler trasmettere al Ministero della salute una relazione con ogni informazione acquisita.
  A seguito di tale richiesta, la Regione Abruzzo – Servizio Attività Ispettiva e Controllo Qualità, con nota del 4 giugno 2014, ha comunicato di aver attivato il competente Dipartimento di Prevenzione della Asl di Pescara, il quale ha prodotto alcune relazioni circa gli esiti di una ispezione effettuata presso l'Ospedale Civile di Pescara.
  Inoltre, con nota del 13 marzo 2014, a firma sia del direttore generale della ASL di Pescara sia del direttore sanitario, è stata trasmessa una ulteriore relazione su quanto in questione.
  Da tale documentazione, richiesta ed acquisita per il tramite della Regione che ne corrobora e valida il contenuto, emerge che i casi individuati nel periodo giugno 2011-settembre 2013 sono 12, con un tasso di incidenza delle infezioni neurochirurgiche dello 0,087 per cento, che appare in linea con il tasso di complicanze infettive correlate a tale attività chirurgica, nonché in linea con il trend dei tassi di infezione delle strutture sanitarie di riferimento nello stesso ambito.
  In particolare, in base ai dati acquisiti a livello regionale, tra tali 12 casi, 8 si sono verificati dopo l'istituzione del sistema di sorveglianza aziendale dei microrganismi sentinella: tra gli 8 casi, 2 sono stati regolarmente segnalati dalla unità di neurochirurgia al Gruppo Operativo Epidemiologico Aziendale (G.O.E.), in quanto microrganismi sentinella e, dunque, soggetti ad indagine epidemiologica e clinica, senza peraltro riscontro di mortalità direttamente attribuibile.
  Dei restanti 6 casi non segnalati al G.O.E., 4 non risultano infezioni del sito chirurgico correlate all'assistenza, sia per la tipologia di microrganismo isolato (non sentinella) che per il sito corporeo interessato.
  I restanti due casi sono risultati infezioni del sito chirurgico sostenute da microrganismi sentinella e, pur non essendo stati segnalati, non sono esitati in decessi attribuibili ad infezione.Pag. 470
  Tutta la relativa documentazione sanitaria è stata sottoposta a sequestro, ed è attualmente a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
  Le sale operatorie della unità di neurochirurgia disponibili per gli interventi sono 2 e non una.
  Il coordinatore delle Direzioni mediche dei presidi ospedalieri della ASL di Pescara, ha disposto, dal luglio 2013, il trasferimento degli interventi neurochirurgici dalle due sale dedicate al 1o piano ala nord a due sale ubicate al piano terra dell'Ospedale Civile, nel blocco operatorio centrale.
  Tale trasferimento è stato deciso per la complessiva razionalizzazione e riorganizzazione delle risorse umane e strumentali operanti all'interno del blocco operatorio centrale.
  Fino al luglio 2013, le sale operatorie neurochirurgiche ubicate al 1o piano sono state regolarmente sottoposte ad interventi di manutenzione preventiva e correttiva degli impianti aeraulici ed elettrici, nonché a controlli semestrali di validazione ambientale e del livello di contaminazione microbiologica dell'aria e delle superfici.
  Gli esiti di tali campionamenti sono risultati nei limiti della norma e sono stati acquisiti dai Carabinieri N.A.S. di Pescara il 30 ottobre 2013.
  Per i casi di infezione segnalati dalla unità di neurochirurgia al G.O.E. sono state prontamente effettuate verifiche, con specifiche misure precauzionali per interrompere la possibile catena di trasmissione dell'infezione.
  Inoltre, indipendentemente dalle segnalazioni fatte dalla unità di neurochirurgia, sono stati intrapresi rilevanti interventi sistematici per il controllo delle infezioni, in tutto l'ambito chirurgico ospedaliero.
  Le attività implementate per la prevenzione e il controllo delle infezioni nella ASL di Pescara e, nello specifico caso, per ridurre il rischio di insorgenza di infezioni a carico della ferita chirurgica, rappresentano una realtà quotidiana e un impegno costante, nella direzione del miglioramento continuo, da parte degli organismi aziendali dedicati.
  La disamina dei dati ha permesso di verificare che le infezioni del sito chirurgico, nell'ambito in oggetto e nel periodo indice, non ha avuto incidenza anomala né mortalità attribuibile.
  A conferma del lavoro svolto dalla ASL di Pescara, si rileva che l'AGENAS ha riconosciuto che la procedura predisposta dall'ASL, quale «Buona pratica effettiva per la sicurezza dei pazienti», e come tale, selezionata ed inserita nel sistema di sottomissione e condivisione tra i Paesi europei.

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ALLEGATO 2

5-03062 Sorial: Procedura per presentare le domande di contributo statale per i servizi di baby sitting.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare dell'On. Sorial concernente l'intervento introdotto, in via sperimentale, dall'articolo 4 della legge 92 del 2012 per consentire alla madre lavoratrice di beneficiare dei voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting ovvero per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati.
  Preliminarmente faccio presente, come il Governo ha già avuto modo di ricordare, che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dopo aver valutato gli esiti del monitoraggio effettuato dall'INPS relativamente a tale intervento, ha ritenuto necessario avviare una revisione dei criteri di accesso e delle modalità di utilizzo dei voucher in parola.
  In particolare, anche a seguito della risposta fornita all'interrogazione in Commissione lavoro n. 5-01634 presentata dall'On. D'Incecco, Lenzi, ho ritenuto necessario avviare congiuntamente all'INPS degli approfondimenti nella prospettiva di giungere ad una revisione della disciplina contenuta nel decreto ministeriale del 22 dicembre 2012 – che com’è noto ha stabilito in maniera dettagliata i predetti criteri – al fine si semplificare la fruizione dei benefici e, soprattutto, aumentare la platea dei beneficiari.
  Innanzitutto, nel rilevare che il contributo è stato scarsamente utilizzato probabilmente anche per l'esiguità dell'importo, il Ministero che rappresento sta valutando l'opportunità di aumentare l'importo del voucher da 300 a 600 euro. Tale aumento risulta essere, infatti, ugualmente compatibile con lo stanziamento finanziario disponibile ma – al tempo stesso – consente di rendere più conveniente il ricorso a tali voucher rispetto ai congedi parentali.
  Faccio presente, inoltre, che al fine di incrementare il numero delle lavoratrici beneficiarie, è stata avviata un'interlocuzione con il Dipartimento per la funzione pubblica allo scopo di estendere questi benefici anche alle lavoratrici del pubblico impiego. Le verifiche sin ora condotte lasciano prefigurare come realizzabile tale estensione e sono, pertanto. in fase di definizione le modalità d'attuazione di tale intervento.
  Inoltre, allo scopo di semplificare le modalità di richiesta dei benefici in parola si sta valutando la possibilità di prevedere che la domanda possa essere presentata in qualsiasi momento dell'anno e non più, come previsto dal citato decreto, in un circoscritto lasso di tempo stabilito dall'INPS attraverso apposita circolare. In tale ipotesi, accertata la sussistenza dei requisiti, l'INPS ammette al beneficio la lavoratrice, nei limiti della disponibilità delle risorse, secondo l'ordine di presentazione delle domande. Solo in caso di necessità, in relazione all'andamento delle istanze ed alle disponibilità finanziarie residue, con successivo decreto direttoriale potrà essere individuato un valore massimo dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) dell'anno di riferimento per accedere al beneficio.
  Da ultimo, faccio presente che si sta valutando la possibilità di avviare una capillare campagna informativa per accrescere la diffusione di tali misure tra le potenziali beneficiarie.

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ALLEGATO 3

5-02454 Iannuzzi: Proposta di riconversione delle strutture ospedaliere della ASL di Salerno e tutela dei LEA.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ai fini della risposta all'atto ispettivo in esame, questo Ministero ha richiesto e sollecitato gli elementi di competenza delle Autorità sanitarie locali, peraltro non ancora pervenuti.
  L'interrogazione parlamentare in esame richiama la deliberazione n. 106 del 4 febbraio 2014 del direttore generale dell'ASL di Salerno, recante una «proposta/piano» di riconversione dei quattro presidi ospedalieri di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide, in attuazione del decreto del commissario ad acta n. 82 del 2013.
  La proposta contenuta nella deliberazione n. 106 del 4 febbraio 2014 prevede, tra l'altro, la riduzione dei posti letto riservati alla rianimazione e alla terapia intensiva e dei posti letto assegnati alla cardiologia e, altresì, un accorpamento funzionale su quattro diversi presidi ospedalieri anziché su un'unica struttura.
  Tuttavia, ad oggi non risultano trasmessi ai Ministeri affiancanti, per il prescritto parere, gli atti del commissario ad acta concernenti l'accoglimento o meno della proposta in questione.
  Per quanto riguarda, più in generale, la tematica relativa alla riconversione dei presidi ospedalieri di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide, il Ministero della salute ricorda che, in base a quanto disposto dalla delibera n. 49/2010, recante «Riassetto della rete ospedaliera e territoriale, con adeguati interventi per la dismissione/riconversione/riorganizzazione dei presidi non in grado di assicurare adeguati profili di efficienza e di efficacia», e dalla delibera n. 73/2011, recante «Approvazione del Piano attuativo dell'Azienda sanitaria locale di Salerno con prescrizioni», i predetti presidi ospedalieri «confluiranno in un'unica struttura ospedaliera la cui realizzazione è da prevedersi nel programma di interventi per l'edilizia sanitaria (ex articolo 20 della legge n. 67 del 1988)».
  La struttura sarà denominata Presidio Ospedaliero Unico della Valle del Sele, previsto come struttura di II livello della rete dell'emergenza, e quale hub di 1o livello per l'emergenza cardiologica e per l'ictus cerebrale, con un numero di posti letto pari a 261 ordinari e 67 in regime di day hospital.
  Con la delibera n. 82/2013 è stato approvato il Programma Operativo (P.O.) 2013-2015, successivamente modificato ed integrato dalla delibera n. 18/2014, nel quale si precisa che, attraverso un percorso condiviso con le aziende sanitarie, si è effettuato il processo di identificazione degli obiettivi del programma degli investimenti in edilizia ed in tecnologie, con le risorse di cui all'articolo 20 della legge n. 67 del 1988.
  In conseguenza di ciò, la realizzazione dell'ospedale della Valle del Sele è stata programmata tra gli obiettivi non prioritari.
  Nel P.O. 2013-2015 si prevede, pertanto, che «l'Azienda Sanitaria Locale di Salerno dovrà proporre una nuova organizzazione delle strutture interessate dai processo di accorpamento, tenendo conto comunque della destinazione ad esse attribuita, come previsto nella programmazione approvata dalla delibera n. 49/2010, Pag. 473ed in particolare, per quanto concerne l'accorpamento dei presidi di Eboli e Battipaglia, che è previsto conservino il ruolo di presidi ospedalieri inseriti nella rete dell'emergenza-urgenza, di provvedere con tempestività a realizzare l'accorpamento delle funzioni».
  I tavoli di monitoraggio del piano di rientro della Regione Campania, nella riunione del 27 novembre 2013, hanno ritenuto adeguatamente impostato il programma operativo 2013-2015, subordinatamente alle prescrizioni di cui al medesimo verbale.
  Nell'ambito di tale verbale, non sono contenute prescrizioni in ordine all'azione concernente la «Dismissione e riconversione delle strutture ospedaliere di piccole dimensioni o con ridotta attività».
  In merito alla ridefinizione della rete ospedaliera destinata ad acuti e post acuti (azione 14.1.4), è stata formulata la seguente prescrizione: «è necessario procedere, entro tempi programmati, alla ridefinizione della rete pubblica e privata per acuti e post acuti, con individuazione analitica dei numero dei posti letto suddivisi per struttura, disciplina, DH e ordinari, unità operative (nel rispetto delle indicazioni degli standard nazionali). È necessario che al programma operativo venga allegato un quadro organico della situazione e di quanto previsto dalla normativa regionale vigente in materia, viste le numerose modifiche apportate alla delibera n. 49/2010».
  Nelle premesse della delibera n. 18 del 2014, con il quale sono state approvate le modifiche ed integrazioni al programma operativo 2013-2015, il commissario ad acta ha scritto di voler adempiere alle richieste presentate dai Ministeri competenti.
  Ciò premesso, in ordine allo stato di attuazione dell'azione 14.1.1, questo Ministero ha chiesto informazioni dettagliate alla struttura commissariale, la quale, lo scorso 16 giugno, ha comunicato la sospensione del progetto di accorpamento, a causa di problematiche tuttora in corso di istruttoria.
  Per completezza, si precisa che la rete ospedaliera dell'ASL di Salerno, delineata dalla programmazione regionale approvata dalle delibere n. 49/2010 e n. 73/2011, prevede un indice di 3,33 posti letto per mille abitanti, di cui 0,56 dedicati alla riabilitazione e lungodegenza, con una conseguente riduzione di 224 posti letto pubblici (da 2.936 a 2.712) e 127 privati provvisoriamente accreditati (da 1.102 a 975), per un totale di 351 posti letto.
  La dotazione regionale complessiva di posti letto, programmata dalla citata delibera n. 49/2010, è pari a 3,3 posti letto per 1000 abitanti, di cui 0,5 per riabilitazione e lungodegenza post-acuzie.
  A tal riguardo, metto a disposizione dell'On.le interrogante la Tabella A, relativa ai posti letto pubblici e privati complessivi dell'ASL di Salerno, e l'indice di posti letto per 1.000 abitanti, per gli anni 2011-2013.
  Dalla Tabella A si evince che la riduzione dei posti letto è stata effettivamente pari a 253 (anni 2012-2013); il tasso si è stabilizzato su 3,41 posti letto per 1.000 abitanti.
  Del pari, metto a disposizione la Tabella 1, recante i dati relativi ai posti letto dal 2011 al 2013 in degenza ordinaria e in day hospital/day surgery dei 5 presidi ospedalieri di Oliveto Citra, Eboli, Battipaglia, Roccadaspide, Agropoli, di cui era programmato l'accorpamento nel Presidio Ospedaliero Unico della Valle del Sele.
  Lascio anche la Tabella 2, recante la dotazione di posti letto relativamente alle discipline di cardiologia, terapia intensiva ed unità coronarica, dei presidi ospedalieri di Oliveto Citra, Roccadaspide, Eboli, Battipaglia, Agropoli, ed il totale complessivo dell'ASL di Salerno.
  Da ultimo, lascio la Tabella 3, recante il dettaglio della dotazione di posti letto, relativamente alle discipline di cardiologia, terapia intensiva ed unità coronarica, delle singole strutture ospedaliere che fanno capo all'ASL di Avellino, ed il totale complessivo relativamente alla stessa ASL di Avellino.

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Tabella A

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ALLEGATO 4

DL 91/2014: Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea. C. 2568 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 2568 Governo, approvato dal Senato, recante «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea»,
   apprezzate la semplificazione dei controlli sulle imprese agricole e l'istituzione del registro unico dei controlli ispettivi di cui all'articolo 1, commi 1 e 2, auspicando tuttavia che il predetto registro sia di facile consultazione e i dati in esso contenuti siano pienamente accessibili anche da parte dei servizi sanitari;
   evidenziata la necessità, all'articolo 3, comma 10, che l'introduzione di una nuova finalità del Fondo per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione delle derrate alimentari rappresentata dall'efficientamento della filiera della produzione e della erogazione non riduca le risorse destinate alle finalità proprie del Fondo, pregiudicando gli interventi rivolti agli indigenti;
   apprezzata la previsione di cui all'articolo 13, comma 9, secondo cui la dotazione aggiuntiva destinata dalla legge di stabilità 2014 al Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) riguarda anche la bonifica dei beni contenenti amianto, auspicando tuttavia che per tale finalità siano utilizzate risorse finanziarie adeguate, considerate le gravi patologie da cui sono colpiti i soggetti entrati in contatto con beni contenenti amianto,
  esprime:

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   a) all'articolo 3, comma 10, valuti la Commissione di merito l'opportunità di precisare che l'aver attribuito al Fondo per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione delle derrate alimentari anche la nuova finalità dell'efficientamento della filiera della produzione e della erogazione non comporti una riduzione delle risorse destinate alle finalità proprie del Fondo, pregiudicando i programmi di distribuzione delle derrate agli indigenti.