CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 marzo 2014
206.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Conversione in legge del decreto-legge 6 marzo 2014, n. 16, recante disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche. (C. 2162 Governo).

PROPOSTA DI PARERE DEI DEPUTATI CHIMIENTI ED ALTRI

  L'XI Commissione,
   esaminato il disegno di legge di conversione del decreto-legge 6 marzo 2014, n. 16, recante disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche (C. 2162);
  considerato che:
   l'articolo 4 del decreto in esame individua un percorso attraverso cui recuperare gradualmente le somme indebitamente attribuite in sede di contrattazione collettiva, risolvendo le criticità connesse al non corretto utilizzo dei fondi in questione da parte di diversi comparti delle pubbliche amministrazioni;
   la norma in questione assolve al recupero delle suddette somme obbligando di fatto le Regioni ad adottare ulteriori misure di contenimento della spesa per il personale tramite piani di riorganizzazione votati alla razionalizzazione e snellimento delle strutture amministrative quali l'accorpamento di uffici, la riduzione delle dotazioni organiche del personale dirigenziale e riduzione della spesa del personale dirigenziale in misura non inferiore al 20 per cento e del personale non dirigenziale in misura non inferiore del 10 per cento. Dette «sanzioni» rischiano di determinare squilibri organizzativi ogniqualvolta venga applicata da un ente già dimensionato in funzione delle sue reali esigenze amministrative. La norma, infatti non sembra subordinare la citata razionalizzazione del personale a un'effettiva «sussistenza di posizioni ridondanti» e questa mancata specifica lascia perplesso il gruppo M5S;
   il M5S manifesta la sua ferma contrarietà all'ipotesi di ridurre ulteriormente la spesa del personale non dirigenziale, che in questi anni è già stato oggetto di misure di razionalizzazione severe e cospicue;
   l'articolo 19, secondo quanto riportato in rubrica dovrebbe contenere «disposizioni volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche», ma solo fino al 31 marzo 2014;
   si è giunti al paradosso per cui, ancora una volta, ci si limita ad improvvisare soluzioni-tampone che non risolvono il problema alla radice, ma che semplicemente mettono una pezza in attesa di provvedimenti risolutori e definitivi che ad oggi, pur essendo stati annunciati a più riprese, risultano ancora una chimera;
   la legge n. 124 del 1999, disponendo il trasferimento dai comuni allo Stato del personale impiegato per i servizi amministrativi, tecnici e ausiliari nelle scuole, ha di fatto condotto alla riduzione di ben 11.800 unità di collaboratori scolastici inseriti in graduatoria, aprendo la strada alle esternalizzazioni ed alla pratica degli appalti per i servizi di pulizia delle scuole;
   la situazione a seguito delle modifiche introdotte dalla legge n. 124 del 1999 ha presto assunto contorni schizofrenici: a Pag. 105fronte del taglio di 11.800 collaboratori scolastici, e dunque di una conseguente vacanza organica di personale ATA già inserito in graduatoria, lo Stato è divenuto titolare di contratti di servizio per 620 milioni complessivi con ditte esterne che hanno impiegato l'equivalente di oltre 24.000 unità a tempo pieno, praticamente il doppio dei posti tagliati. Si sarebbero addirittura verificate situazioni paradossali in cui venivano ad esempio impiegati 57 dipendenti esternalizzati per la pulizia di sei classi;
   assumere gli 11.800 bidelli mancanti avrebbe invece comportato una spesa di circa 300 milioni, dunque un risparmio di circa 320 milioni di euro rispetto alla spesa sostenuta dallo stato centrale per onorare i contratti di servizio con le ditte esterne. Ma la via dell'assunzione, suggerita in più occasioni dal M5S, non è mai stata intrapresa e i Governi hanno continuato a reperire le ingenti cifre che dal fondo di funzionamento delle scuole;
   per tentare di realizzare un qualche risparmio, anziché procedere all'assunzione di personale ATA qualificato e inserito in graduatorie, si è dapprima optato per la riduzione della spesa per i contratti di pulizia evitando di acquistare il servizio a luglio-agosto, e successivamente dall'anno scolastico 2013-2014 si è imposto l'acquisto dei servizi di pulizia delle scuole a seguito di una gara CONSIP (come avviene in tutta la PA). Infine, con il decreto del fare, si è fissato un limite di spesa per l'acquisto di questi servizi «pari a quanto si spenderebbe per svolgerli mediante ricorso a personale dipendente. Il costo del servizio è stato portato a circa 300 milioni di euro (rispetto ai 620 milioni), imponendo gare d'appalto al ribasso che hanno determinato il rischio concreto di precarizzazione e di drastiche riduzioni degli stipendi dei lavoratori, se non addirittura la conclusione del contratto. Un rischio divenuto concreto per circa 12.000 lavoratori ex LSU, che sulla base di una disposizione contenuta nell'ultima legge di stabilità avrebbero visto i loro contratti scadere il 28 febbraio;
   l'articolo 19 del decreto in esame «proroga la proroga», estendendo dal 28 febbraio al 31 marzo 2014 il termine per la prosecuzione dei contratti stipulati dalle scuole per l'acquisizione dei servizi di pulizia. Dunque fino al 31 marzo le scuole situate nei territori in cui non è attiva la convenzione CONSIP acquisteranno i servizi in questione dalle imprese che li fornivano fino al 31 dicembre 2013, alle stesse condizioni economiche in essere a quella data. Nei territori in cui la convenzione CONSIP è attiva, le scuole acquistano ulteriori servizi avvalendosi dell'impresa aggiudicataria della gara CONSIP, per effettuare servizi straordinari di pulizia e servizi ausiliari fino al 31 marzo;
   tale proroga viene disposta in deroga al limite di spesa di cui all'articolo 58 del decreto n. 69 del 2013, che viene a tal fine incrementato di 20 milioni di euro per l'esercizio finanziario 2014 mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa relativa alla dotazione del Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi;
   il M5S esprime in merito all'articolo 19 una serie di perplessità: innanzitutto la solita prassi, ormai ben radicata, di coprire gli oneri di spesa attingendo a fondi necessari per il buon funzionamento della scuola pubblica. In questo caso, come già avvenuto nel recentissimo decreto sugli scatti stipendiali dei docenti, per reperire i 20 milioni di euro necessari si intacca il fondo per l'arricchimento dell'offerta formativa;
   il M5S chiede di limitare gli effetti della proroga solo ai territori in cui è attiva la convenzione CONSIP per l'acquisto dei servizi di pulizia e ausiliari nelle scuole. Per i territori nei quali la suddetta convenzione non è attiva proponiamo invece una soluzione di buon senso e cioè il ricorso al personale ATA inserito in graduatoria per lo svolgimento delle medesime mansioni;Pag. 106
   il problema delle pulizie nelle istituzioni scolastiche va risolto definitivamente, cancellando le esternalizzazioni e garantendo la possibilità agli ex LSU impiegati dalle ditte di pulizia di entrare nella graduatoria ATA per le stesse mansioni. Questi principi sono alla base di una proposta di legge che il M5S ha depositato pochi giorni fa e che permetterebbe davvero di porre fine al sistema delle esternalizzazioni, che tanti danni, anche economici, ha già causato;

  esprime

PARERE CONTRARIO

Chimienti, Tripiedi, Baldassarre, Bechis, Ciprini, Cominardi, Rizzetto, Rostellato.

Pag. 107

ALLEGATO 2

Conversione in legge del decreto-legge 6 marzo 2014, n. 16, recante disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche. (C. 2162 Governo).

PARERE APPROVATO

   La XI Commissione,
   esaminato il disegno di legge di conversione del decreto-legge 6 marzo 2014, n. 16, recante disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche (C. 2162);
   rilevato che il provvedimento reca un complesso di interventi – per lo più riconducibili ad esigenze di finanza locale – riprendendo il contenuto di disposizioni discusse in occasione dell'esame parlamentare dei decreti n. 126 e n. 151 del 2013;
   analizzate le parti del testo di più diretto interesse della XI Commissione;
   preso atto che l'articolo 19, comma 1, del decreto proroga dal 28 febbraio al 31 marzo il termine per la prosecuzione dei contratti stipulati dalle istituzioni scolastiche per l'acquisto di servizi di pulizia e di servizi ausiliari;
   considerato che, proprio in relazione a tale articolo 19, il rappresentante del Governo, intervenuto presso la Commissione VII, chiamata anch'essa a pronunciarsi in sede consultiva, ha offerto rassicurazioni circa la continuità di tali servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori impiegati, facendo altresì riferimento ad una possibile soluzione strutturale per i lavoratori in esubero,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE