CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 febbraio 2014
178.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

DL 150/2013: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative. C. 2027 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative;
   considerato che, all'articolo 6 comma 1, la proroga di sei mesi rispetto al termine originario di scadenza, il 1o gennaio 2014, per la dismissione della sede del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, in Piazzale Kennedy a Roma e la relativa risoluzione del contratto di locazione, comporta un minor risparmio di tre milioni di euro per l'anno 2014 rispetto a quanto preventivato, ai quali il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca farà fronte, secondo quanto affermato nella relazione tecnica annessa al provvedimento in esame, con la corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto sul capitolo 1659, piano di gestione 11, dello stato di previsione della spesa del medesimo dicastero;
   rilevato, poi, che è necessario chiarire la portata normativa dell'articolo 1, comma 9, in relazione a quanto previsto in materia di limiti assunzionali per il sistema delle università statali dall'articolo 14, comma 3, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) chiarisca il Governo gli effetti sulla funzionalità dei servizi resi dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, derivanti dal minor risparmio di tre milioni di euro, per l'anno 2014, conseguenti alla proroga di sei mesi, di cui all'articolo 6, comma 1, della dismissione della sede del medesimo Ministero in Piazzale Kennedy, a Roma, e della relativa risoluzione del contratto di locazione;
   b) chiarisca il Governo la portata normativa dell'articolo 1, comma 9, in relazione ai limiti assunzionali per il sistema delle università statali in quanto l'adozione del D.P.C.M., previsto dal medesimo articolo, sembrerebbe essere stata superata dalla disposizione dell'articolo 14, comma 3, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012.

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ALLEGATO 2

5-00292 Buonanno: Sulla disciplina dei test d'accesso alle facoltà universitarie a numero programmato.
5-00294 Vacca: Sulla disciplina dei test d'accesso alle facoltà universitarie a numero programmato.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente alle interrogazioni presentate dall'Onorevole Buonanno e dall'Onorevole Vacca, entrambe riguardanti le modalità di accesso ai corsi di laurea a numero programmato.
  Come è noto, il cosiddetto «bonus di maturità» (vale a dire il meccanismo di attribuzione di un determinato punteggio relativo al percorso scolastico ai fini dell'ammissione ai corsi di studi ad accesso programmato) è stato eliminato dall'articolo 20 del decreto legge 12 settembre 2013, n. 104, che ha abrogato l'articolo 4, comma 3, del decreto legislativo 14 gennaio 2008, n. 21 con il quale era stato introdotto il meccanismo di valutazione in parola. Si tratta di una decisione assunta dopo aver constatato che i diversi criteri per definire il sistema di attribuzione del punteggio associato al voto conseguito all'esame di Stato non erano idonei ad assicurare una corretta valorizzazione del percorso scolastico dei candidati. Ricordo anche che, in sede di conversione del citato decreto-legge n. 104 del 2013, sono state introdotte disposizioni volte a salvaguardare la posizione di coloro che, in virtù di tale meccanismo, avrebbero potuto superare il test di ammissione alle facoltà a numero chiuso per l'anno accademico 2013-2014.
  Aggiungo che la scelta di eliminare il «bonus di maturità» potrebbe ben essere oggetto di nuova valutazione da parte del Parlamento e del Governo, ove fosse possibile individuare un meccanismo di valorizzazione del percorso scolastico, convincente e compatibile con i tempi di svolgimento dei test di immatricolazione degli studenti. A questo scopo, il Ministro ha nominato una commissione di studio, che sta per concludere i propri lavori.
  Quanto alle date di svolgimento dei test di ammissione, il recente decreto ministeriale n. 85 del 5 febbraio 2014 ha fissato al mese di aprile 2014 lo svolgimento delle prove di accesso alle facoltà a numero programmato per il prossimo anno accademico 2014/2015, come già preannunciato dall'avviso pubblicato nel sito del Ministero in data 13 gennaio 2014. Si tratta di una decisione diretta non solo ad allineare l'Italia alla prassi degli altri paesi e a favorire l'ingresso degli studenti stranieri, come ha ricordato l'onorevole Buonanno, ma anche ad assicurare l'ordinato e tempestivo avvio delle attività didattiche, nonché a consentire agli studenti che non superano le prove di ammissione un ponderato riorientamento verso altri corsi di laurea.

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ALLEGATO 3

5-00639 Mucci: Sui fondi strutturali affluenti al comparto culturale e turistico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione dell'On.le Mucci e vorrei premettere che le questioni collegate alle materie di specifica competenza di questa Amministrazione nei settori cultura e turismo, per le quali si chiede di conoscere l'orientamento assunto dall'azione del Governo, sono già comprese nella strategia adottata dall'onorevole Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo (vedi decreto ministeriale 13 settembre 2013, CdC reg. 13 F. 372 del 22 ottobre 2013, contenente «Atto di indirizzo delle priorità politiche anno 2014 e triennio 2014-2016»).
  Per quanto concerne il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, con riferimento alla politica di coesione, questo Ministero ha assicurato una partecipazione attiva e costante al processo di definizione della strategia nazionale per lo sviluppo e la coesione, che vedrà la sua formalizzazione nell'Accordo di Partenariato e quindi nella programmazione operativa che ne discende. In sede nazionale, infatti, ha sostenuto l'assunzione di una piena consapevolezza della necessità che il nostro Paese ponga la cultura, in tutte le sue implicazioni, sociali ed economiche, al centro delle strategie di rilancio della crescita e quindi possa rappresentare un settore attivo e propulsivo nel raggiungimento degli obiettivi strategici che saranno a fondamento della nuova programmazione.
  Nel settembre 2012, in una fase in cui il negoziato sul bilancio dell'UE era ancora del tutto aperto e in sede nazionale prendeva avvio il percorso partenariale per la definizione dell'Accordo di Partenariato, il Ministro Ornaghi presentava al Ministro Barca il position paper. «Il ruolo del settore culturale nella politica di coesione 2014-2020», per rappresentare, con il giusto anticipo, l'opportunità di perseguire la massima integrazione del settore culturale all'interno delle politiche di coesione 2014-2020.
  Lo stesso impegno è stato assicurato nel corso del 2013 in tutti i tavoli partenariali istituzionali convocati dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica per la definizione dell'Accordo di Partenariato. In esito a questa attività ha ormai preso forma un assetto strategico per il prossimo periodo di programmazione che vede fortemente connessi cultura e turismo nelle politiche di sviluppo, in continuità, peraltro, con la visione assunta nel periodo 2007-13 e nelle politiche nazionali in atto, prime tra tutte quelle portate avanti dal Piano di Azione Coesione. In questo contesto, il giusto processo di perfezionamento, fondato sulla valutazione delle criticità incontrate e/o dei limiti delle politiche attuate, ha indotto per il prossimo periodo di programmazione da un lato, a rafforzare alcune dimensioni operative, dall'altro ad ampliare gli ambiti di policy. Ciò con riferimento in particolare:
   all'approccio territoriale delle politiche di valorizzazione culturale che dovranno trovare attuazione in aree di attrazione culturale attivando risorse del patrimonio culturale d'eccellenza e meno note in quadro di piena cooperazione tra i diversi livelli istituzionali;Pag. 189
   alla necessità di individuare e promuovere modelli di intervento a sostegno dei settori culturali e creativi, attraverso il sostegno alle imprese della filiera, favorendone l'integrazione con gli altri settori produttivi dei territori.
  A riguardo di questi temi, costituisce un pertinente riferimento il Piano di Azione Coesione, nell'ambito del quale il Ministero sta gestendo 130 milioni di euro, che rappresenta un indispensabile luogo di sperimentazione e un efficace strumento di supporto all'attuazione della programmazione 2007-13 e di slancio verso quella del periodo 2014-2020.
  In particolare, tra le diverse linee di azioni in cui si articola il Programma del MiBACT è opportuno evidenziare quella che va ad integrare i fondi del Programma Operativo Interregionale (POIn) Attrattori culturali, naturali e turismo, del valore di 95 milioni di euro, la cui attuazione passa attraverso una programmazione congiunta dell'amministrazione centrale e delle amministrazioni regionali; per il particolare carattere innovativo è utile richiamare anche le «Iniziative sperimentali per la promozione e il sostegno di giovani idee imprenditoriali per la valorizzazione, fruizione e gestione del patrimonio culturale», di imminente avvio, che prevede la sperimentazione di iniziative connesse alla filiera della valorizzazione culturale, attuate da imprese appartenenti al settore no profit condotte da giovani.
  Si tratta di una linea di azione che troverà la sua prima applicazione in specifici ambiti urbani, già identificati ai fini di un altro progetto innovativo di recente presentato dal Ministro Trigilia e dal Ministro Bray «Cultura in movimento», finalizzato alla «attivazione della dotazione dei luoghi», vale a dire a massimizzare il ruolo del patrimonio culturale come fattore di sviluppo delle economie locali.
  Nel merito delle ulteriori questioni poste all'attenzione, si rappresenta che unitamente ed in raccordo con la strategia sopra richiamata, specificamente rivolta allo sviluppo delle economie dei territori attraverso il sostegno e la promozione degli asset e delle dotazioni turistico-culturali, nonché delle competenze imprenditoriali di settore, il Governo – per il tramite del MiBACT con riferimento agli aspetti di propria competenza – ha promosso in questi mesi una serie di misure di particolare rilevanza per dare concretezza all'agenda politica in materia di cultura e turismo.
  Si segnalano in prima istanza a tale riguardo, le norme adottate nel quadro del cd. Decreto Valore Cultura (decreto legge n. 91/2013 convertito con la legge 112/2013), rivolte ad agevolare gli investimenti e quindi a promuovere l'afflusso di capitali privati nel settore della produzione culturale – con specifico riferimento ai comparti cinema, audiovisivo, musica – e a facilitare altre forme di contribuzioni private (donazioni, sponsorizzazioni) a favore della cultura.
  Altre significative misure, di recente adozione nel quadro della strategia per lo sviluppo ed il rilancio economico del Paese assunte dal Governo, sono indirizzate ad incentivare lo sviluppo del comparto delle imprese, di cui potranno evidentemente beneficiare in particolare quelle legate al settore turistico-culturale. Si tratta di quelle previste in particolare nell'ambito del Piano «destinazione Italia»er la valorizzazione della vocazione culturale e turistica dell'Italia, stimolando la crescita dimensionale delle imprese turistiche e l'attrazione di developer turistici, valorizzando il nostro patrimonio culturale attraverso fondi alimentati da donazioni private dedicati a grandi istituzioni culturali, prevedendo forme di forte defiscalizzazione per il mecenatismo culturale. Un primo pacchetto di misure è stato di recente attivato attraverso il cd. primo Decreto Destinazione Italia (DL 145/2013). In questo ambito si prevede di finanziare progetti per la valorizzazione di specifiche aree territoriali per migliorarne la capacità di valorizzazione della dotazione di beni storici, culturali e ambientali, nonché dei servizi per l'attrattività turistica, anche in relazione alle iniziative collegate ad Expo 2015, e quindi in coerenza con gli obiettivi definiti dal Governo nel quadro di Pag. 190«Agenda Italia 2015» con riferimento alla promozione turistica e all'attrattività del Paese.
  Comunico, da ultimo che il 7 febbraio scorso, il Ministero ha pubblicato il bando per la concessione di contributi a favore delle reti di impresa operanti nel settore del turismo, finalizzato a promuovere e sostenere i processi di interazione tra le imprese turistiche attraverso lo strumento delle reti di impresa con l'obiettivo di supportare i processi di riorganizzazione della filiera turistica, migliorare la specializzazione e qualificazione del comparto ed incoraggiare gli investimenti per accrescere la capacità competitiva ed innovativa della imprenditorialità turistica nazionale, in particolare sui mercati esteri.

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ALLEGATO 4

5-01796 Tino Iannuzzi: Sull'attribuzione di scuole e di borse di specializzazione alla facoltà di medicina dell'Università degli studi di Salerno.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La formazione specialistica dei medici è una delle priorità del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che presta il massimo impegno nel reperimento di risorse aggiuntive per aumentare il numero di contratti di specializzazione, che negli ultimi anni si è significativamente ridotto a causa della difficile situazione della finanza pubblica.
  A fronte della complessiva riduzione dei posti nelle scuole di specializzazione, si è comunque dato seguito all'istituzione di nuove scuole, in particolare presso l'Università di Salerno, a seguito dello sviluppo della Facoltà di medicina ricordato dall'onorevole interrogante. Il processo di costituzione delle scuole, peraltro, non può che essere graduale, sia per quanto riguarda le procedure, sia per quanto riguarda il numero dei contratti.
  Per quanto riguarda la procedura che ha condotto all'accreditamento delle scuole di specializzazione della facoltà di medicina e chirurgia dell'Università degli studi di Salerno e all'attivazione delle stesse con l'assegnazione dei contratti di specializzazione, l'Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica – a cui spettano la definizione degli standard per l'accreditamento delle strutture universitarie e ospedaliere e la verifica dei requisiti di idoneità delle strutture che compongono la rete formativa – ha esaminato i requisiti per l'accreditamento delle 31 scuole di specializzazione richieste dalla predetta università in due sedute, tenutesi il 5 aprile 2013 e il 3 dicembre 2013.
  Nella prima seduta, per l'Università di Salerno come per gli altri atenei, l'Osservatorio ha esaminato le scuole di maggiore impatto per il Servizio sanitario nazionale. Sulla base della rispettiva capacità ricettiva e del volume assistenziale delle strutture sanitarie inserite nella rete formativa delle scuole – secondo quanto previsto dall'articolo 35, comma 2, del decreto legislativo n. 368 del 1999 – sono state attivate le scuole di specializzazione in medicina interna e chirurgia generale.
  Nella seconda seduta, l'Osservatorio ha esaminato i requisiti per l'accreditamento delle altre scuole di specializzazione, esprimendo parere positivo su alcune proposte e negativo per altre, in ordine alle quali è stata riscontrata l'assenza di un'apposita struttura di riferimento e la carenza di docenti nei settori scientifico disciplinari obbligatori. I pareri espressi sono stati trasmessi al Ministero della salute in data 9 gennaio 2014, per l'emanazione del decreto interministeriale di accreditamento delle strutture. Non appena concluso il relativo iter, il MIUR provvederà ad emanare il decreto di istituzione. Dei nuovi accreditamenti, naturalmente, si terrà conto in sede di assegnazione dei contratti di specializzazione per il prossimo anno accademico.

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ALLEGATO 5

5-02041 Palmieri: Sulla salvaguardia dell'istituto «Albe Steiner» di Milano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Posso assicurare che il progetto sperimentale per l'attivazione di un corso di studi innovativo in materia di tecnologie dell'immagine e della comunicazione presso l'istituto tecnico statale ad ordinamento speciale «Albe Steiner» di Milano, previsto dal decreto del Ministro pro tempore del 2 agosto 2012, è in fase di realizzazione con risultati positivi, sia in termini di iscrizioni, sia in termini di successo formativo.
  Il comitato tecnico-scientifico previsto dall'articolo 3 del citato decreto è stato costituito con provvedimento del direttore dell'Ufficio scolastico regionale della Lombardia del 19 settembre 2012 e svolge regolarmente le proprie funzioni di indirizzo e proposta.
  In merito ai criteri per il reclutamento del personale docente deputato a tale progetto, è in corso di adozione, da parte del medesimo direttore dell'Ufficio scolastico regionale, la direttiva prevista dall'articolo 4, che consentirà al dirigente scolastico di indire un apposito bando. Nel frattempo la scuola si avvale di docenti in possesso dei titoli e delle competenze necessarie, conformemente a quanto avviene per altri casi di sperimentazione.
  Relativamente agli insegnamenti speciali richiamati dall'onorevole interrogante, devo precisare esse non sono state ancora individuate, in quanto il progetto prevede l'introduzione di alcune materie opzionali scelte all'ultimo anno. Tali discipline opzionali verranno individuate da un'apposita commissione e dal dirigente scolastico, secondo i criteri generali che sono stati invece definiti nell'ultima riunione del comitato tecnico-scientifico.