CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 ottobre 2013
104.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

7-00120 Bruno Bossio: Sugli interventi a tutela dell'utilizzo per finalità di interesse generale delle reti, degli impianti, dei beni e dei rapporti di rilevanza strategica nel settore delle comunicazioni.
7-00124 Biasotti: Sugli interventi a tutela dell'utilizzo per finalità di interesse generale delle reti, degli impianti, dei beni e dei rapporti di rilevanza strategica nel settore delle comunicazioni.

DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DAL GOVERNO

  La rete di telecomunicazioni è un asset fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese. La rete di accesso è di fatto un monopolio naturale che necessita di costose e complesse valorizzazioni. Come tale, è oggetto di una particolare attenzione da parte del Governo italiano in quanto asset che, seppur privato, comporta un interesse strategico generale per l'intera collettività. Avere una rete di telecomunicazioni all'avanguardia è una delle sfide cruciali per il futuro e per l'intero sistema Paese.
  Ciò premesso, le recenti vicende societarie del gruppo Telco sono all'attenzione del Governo che è chiamato a vigilare sul fatto che tali cambiamenti azionari garantiscano non solo un piano adeguato di investimenti sulla rete telefonica ma anche la protezione attiva dell'occupazione, in quanto la forza lavoro, i lavoratori di Telecom Italia, le competenze che ci sono, costituiscono un patrimonio per l'intero Paese. Patrimonio di conoscenze, ingegnerie, competenze, che non può in alcun modo essere disperso, ma anzi deve essere valorizzato.
  Un cambio di controllo su una società di rilevanza come Telecom comporta come necessaria conseguenza un confronto chiaro e leale tra il Governo e i soci di riferimento.
  I punti del confronto dovranno riguardare in particolare quattro argomenti: mantenimento dei livelli occupazionali; adeguatezza dei nuovi investimenti; mantenimento e miglioramento della qualità del servizio; separazione tra governance della rete e governance del servizio.
  Per il Governo l'obiettivo di tutela e valorizzazione dell’asset resta prioritario e prevede una partecipazione significativa della Cassa depositi e prestiti non in funzione di sostegno o di aiuto, ma come scelta imprenditoriale in un'attività profittevole come si è finora dimostrata quella della gestione delle reti nazionali.
  A tal riguardo, come precisato dal Ministero dell'economia e finanze il settore delle infrastrutture di telecomunicazioni rientra nelle priorità della Cassa Depositi e Prestiti (da ora CDP) che, nell'ambito dell'Agenda Digitale Europea 2020, intende promuoverne lo sviluppo e l'ammodernamento.
  Come è noto la CDP ha sostenuto, per il tramite del Fondo Strategico Italiano S.p.A. (da ora FSI), l'investimento in Metroweb S.p.A. azienda proprietaria della rete in fibra ottica nell'area metropolitana di Milano.
  Tale rete è attualmente la più grande rete metropolitana in Europa. L'investimento è finalizzato a finanziare il piano di espansione delle reti di nuove generazione nelle principali città italiane.Pag. 132
  Da informazioni acquisite presso il Ministero dell'economia e finanze risulta inoltre, che CDP ha fornito la propria disponibilità, anche per il tramite di FSI, a valutare un investimento in una società di nuova costituzione proprietaria della rete di telecomunicazioni d'accesso fissa di Telecom Italia S.p.A., finalizzato al finanziamento degli interventi di ammodernamento necessari alla realizzazione del progetto di banda larga su scala nazionale.
  In tal ambito, eventuali sinergie tra Metroweb e la società proprietaria della Rete d'Accesso di Telecom permetterebbero di ottimizzare gli investimenti nel settore, minimizzare le sovrapposizioni possibili nella costruzione di più reti nelle stesse città, promuovere una tempistica accelerata e ridurre i costi della costruzione dell'infrastruttura.
  Per poter finalizzare il possibile investimento in tale società di nuova costituzione, è propedeutica la «societarizzazione» degli asset infrastrutturali da parte di Telecom stessa, con la conseguente individuazione del perimetro di attività e un analisi di dettaglio degli attivi e passivi.
  L'acquisizione di tali informazioni risulta necessaria per il FSI e CDP al fine di completare l'istruttoria sul possibile investimento in tale nuova società, nell'ambito dei criteri di mercato di valutazione dell'intervento contenuti nello Statuto del FSI.
  Per quanto concerne, infine, l'adozione dei regolamenti di attuazione del decreto legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito nella legge 11 maggio 2012, n. 56, recante «Norme in materia di poteri speciali nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni» (meglio noti come Golden Power), il 9 ottobre scorso, il Consiglio dei Ministri ha avviato il complesso iter di definizione dei suddetti regolamenti. In particolare si è proceduto all'esame preliminare di tre schemi di decreto del Presidente della Repubblica di seguito indicati.
  Nel primo schema, sono stati individuati gli attivi nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni, a norma dell'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 21 del 2012.
  Nel secondo schema sono state definite le procedure per l'attivazione dei poteri speciali nei settori della difesa e sicurezza nazionale, a norma dell'articolo 1, comma 8, del citato decreto-legge n. 21 del 2012.
  Nel terzo schema, sono state definite le procedure per l'attivazione dei poteri speciali nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni, a norma dell'articolo 2, comma 9, del predetto decreto-legge.
  Gli schemi dei suddetti decreti saranno trasmessi al Parlamento e ai Consiglio di Stato, e con riguardo al terzo schema anche alle Autorità indipendenti di settore, per i pareri di competenza.
  Intanto è in via di pubblicazione il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che conferisce poteri speciali al Governo per esigenze della Difesa e della sicurezza nazionale. I poteri speciali in questione sono esercitabili anche nei confronti di imprese italiane ed europee.
  Al di là dei poteri regolamentari reali e concreti che si potranno esercitare, conformemente ai diritto europeo, c’è il potere di fatto derivante da un Governo in carica che può in qualche modo determinare alcune scelte, anzi ribadisco che ha il dovere di farlo per questo asset così strategico ai fine di trarre opportunità e vantaggi per il Paese.
  Con queste premesse e precisazioni ritengo che possano essere accolti gli impegni rivolti al Governo.

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ALLEGATO 2

5-00486 Liuzzi: Imminente chiusura dell'emittente televisiva locale pugliese Antenna Sud.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nel mese di maggio 2012 la regione Puglia è transitata al digitale terrestre. In tale occasione l'emittente televisiva Antenna Sud ha presentato, in intesa con altre emittenti aventi la stessa frequenza, la domanda per l'inserimento nella graduatoria di assegnazione delle frequenze digitali della regione Puglia ed essendosi utilmente classificata nella graduatoria è stata destinataria di una frequenza digitale (CH 45 Uhf).
  Dalla documentazione in possesso dei competenti uffici del MiSE risulta che al momento di presentazione della domanda (marzo 2012) la società non presentava evidenti segni di dissesto. La stessa ha, infatti, dichiarato un patrimonio al netto delle perdite pari ad euro 2.746.291 e 36 dipendenti e la rete radioelettrica risultava composta da sette impianti con area di servizio Bari, Barletta, Andria e Trani.
  L'emittente Antenna Sud ha percepito, inoltre, i contributi erogati dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della legge n. 448 del 1998 come di seguito specificati:
   nell'anno 2011 ha percepito euro 427.298,54 quale acconto dei contributi relativi all'anno 2010 ed euro 57.524,16 per differenze a seguito di revisione graduatoria del 2009;
   nell'anno 2012 ha percepito euro 47.477,61 riscossi il 29 febbraio 2012 per il saldo dei contributi relativi all'anno 2010 nonché 98.179,13 riscossi il 13 dicembre 2012 per una integrazione relativa all'anno 2010;
   nell'anno 2013 ha percepito euro 508.035,72 riscossi il 18 marzo 2013 per contributi relativi all'anno 2011 + un saldo relativo all'anno 2009 pari ad euro 5.343,81 riscosso il 12 agosto 2013, ed attualmente è in Ragioneria il mandato di pagamento per euro 104.159,93 relativa alla 2a integrazione dell'anno 2010.

  Dal 2011 alla data odierna la società Antenna Sud Edivision ha, quindi, beneficiato di contributi ai sensi della legge 448 del 1998 per un totale di euro 1.143.858,97 a cui vanno aggiunti 104.159,93 in corso di pagamento.
  Si fa presente, altresì che dalle informazioni fornite dal Dipartimento per informazione e l'editoria, l'emittente ha regolarmente presentato domanda dal 1998 ai sensi dell'articolo 23 della legge 6 agosto 1990, n. 223, e successive modificazioni ed integrazioni, ed ha ottenuto i provvedimenti di riconoscimento delle agevolazioni per ciascun anno, fino all'annualità 2010.
  Mentre per quanto riguarda i contributi P.I.A., per la promozione dell'innovazione dei processi aziendali, a cui fa riferimento l'Onorevole interrogante, risulta che la ditta abbia presentato in data 30 luglio 2004 la domanda-progetto a valere sul 2o bando PIA, che tuttavia non è mai stata oggetto di un decreto di concessione provvisoria delle agevolazioni.
  In merito alle dismissione e vendita di alcune frequenze si precisa che tale operazione e avvenuta prima dello switch-off quando era possibile vendere le singole frequenze di cui era proprietaria la società. Pag. 134Infatti risulta che con atto del 9 marzo 2012 la Antenna Sud Edivision ha venduto alla Canale Italia 2 S.r.l. le frequenze operanti nelle province di Lecce, Taranto, Brindisi, Potenza e Matera. In ogni caso, trattandosi di compravendita tra soggetti privati, previste dalla normativa radiotelevisiva il MiSE non può avere cognizione della destinazione del ricavato.
  Si aggiunge, infine, che nel corso del corrente anno l'emittente ha sospeso per un periodo le trasmissioni, poi riprese. Allo stato attuale le trasmissioni risultano regolarmente in corso.
  Attualmente dagli atti in possesso degli uffici competenti del MiSE non consta alcuno stato di crisi a carico dell'emittente Antenna Sud.
  La situazione dell'emittente in questione risulta, purtroppo, comunque essere comune a molte altre televisioni locali, in grave crisi economiche per la riduzione dei ricavi della pubblicità. E sono proprio quelle più strutturate, che hanno investito nella programmazione e nel personale in termini qualitativi e quantitativi, ad avere le maggiori sofferenze e a dover in molti casi ricorrere alla cassa integrazione.

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ALLEGATO 3

5-00939 Catalano: Carenza di personale e conseguente riduzione del servizio postale da parte di Poste italiane SpA, con particolare riguardo al territorio di Varese.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto in esame concerne i disservizi rilevati, nei giorni 26 e 27 agosto scorso presso l'ufficio postale di Via Fratelli di Italia, nel comune di Busto Arsizio (VA).
  Al riguardo, rappresento preliminarmente che qualsiasi intervento di chiusura e/o rimodulazione dell'orario di apertura degli uffici postali da parte di Poste Italiane è sottoposto a vincoli stringenti previsti dalla normativa di settore e definiti dall'Autorità di Regolamentazione del settore postale (AGCOM), allo scopo di garantire la fornitura del servizio universale su tutto il territorio nazionale.
  Infatti ogni intervento di razionalizzazione della rete postale pubblica da parte della Società vede coinvolta la citata Autorità di regolamentazione e vigilanza sia relativamente al rispetto dei parametri normativi che nel suo iter attuativo.
  Tali interventi si rendono necessari per i profondi cambiamenti in atto nel mercato postale a seguito della liberalizzazione del mercato (Direttiva 2008/6/CE recepita con DL n. 58 di marzo 2011) e della progressiva riduzione dei volumi postali per effetto della digitalizzazione delle comunicazioni.
  Ciò premesso, Poste Italiane ha rappresentato che, con riferimento al Comune di Busto Arsizio, né nel Piano degli interventi per l'anno 2012 né in quello per l'anno 2013 sono stati previsti interventi di razionalizzazione di interesse per il territorio in esame, dove l'Azienda è presente con un Ufficio Poste Impresa e 10 Uffici Postali, idonei a garantire i previsti standard di qualità dei servizi.
  In particolare, relativamente all'ufficio di «Busto Arsizio 1», la citata società ha evidenziato, che lo stesso è dotato di 5 sportelli e una sala consulenza, ed è aperto al pubblico, dal lunedì al venerdì, con orario 8,20/13,35 ed il sabato con orario 8,20/12,35.
  Per quanto concerne nello specifico i disservizi rilevati dall'Onorevole interrogante nell'atto in esame, Poste Italiane ha comunicato che effettivamente, nelle giornate del 26 e 27 agosto nonostante fossero regolarmente applicate tutte le risorse disponibili, si sono registrati taluni rallentamenti nell'operatività dell'ufficio medesimo a causa della ripresa dell'attività, dopo la pausa estiva, di gran parte degli studi legali e commerciali della zona, che ha determinato flussi di traffico inattesi e superiori alla media. Nella giornata del 26 agosto, peraltro, si è anche verificata un'interruzione dell'erogazione di energia elettrica, che ha inevitabilmente ed ulteriormente rallentato lo svolgimento dei servizi.
  Poste Italiane ha assicurato, inoltre, che l'ufficio è sottoposto ad un costante monitoraggio, al fine di valutare la tempestiva adozione di eventuali interventi, qualora se ne evidenziasse la necessità.
  Per quanto concerne le risorse attualmente operanti presso gli uffici postali della Filiale di Busto Arsizio, la Società ha reso noto che le unità presenti risultano equamente distribuite, al fine di soddisfare adeguatamente le richieste di servizi da parte della clientela, precisando altresì che in territorio lombardo, Pag. 136ed in particolare nella provincia di Varese, è in atto un costante confronto con i rappresentanti delle OO.SS. locali su vari argomenti di interesse, tra i quali il tema degli organici e della corretta allocazione delle risorse.
  Poste Italiane ha sottolineato che tale ultimo aspetto forma oggetto di particolare approfondimento, in relazione all'organizzazione della rete degli uffici postali, allo scopo di cogliere le possibili ricollocazioni del personale interessato dalla riorganizzazione del settore dei Servizi Postali.
  Da ultimo l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, per quanto di propria competenza, ha comunicato che relativamente alla carenza di personale denunciata, tale aspetto rientra tra i profili gestionali e organizzativi dell'azienda. In tema di qualità del servizio universale invece ha assicurato, anche alla luce dei principi della liberalizzazione del mercato, che provvederà a interloquire con Poste Italiane per avere maggiore conoscenza dei fatti lamentati, delle cause che li hanno determinati e le eventuali decisioni in merito.

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ALLEGATO 4

Legge quadro in materia di interporti e di piattaforme logistiche territoriali. (C. 730 Velo ed altri).

EMENDAMENTI APPROVATI

ART. 4.

  Al comma 2, lettera b), aggiungere, in fine, le seguenti parole: o loro delegati.
4. 9. Quaranta, Nardi.