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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 688 di venerdì 7 ottobre 2016

Pag. 1

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SIMONE BALDELLI

  La seduta comincia alle 9,30.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bratti, Bueno, Dambruoso, Di Gioia, Epifani, Ferranti, Fico, Garofani, Giachetti, Locatelli, Losacco, Migliore, Pisicchio, Realacci, Rosato, Sanga, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centoundici, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di una interpellanza urgente (ore 9,34).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza urgente.

(Elementi in ordine alla situazione finanziaria della società Il Sole 24 Ore e iniziative per rivedere la disciplina delle imprese quotate in borsa in funzione di una maggiore tutela dei risparmiatori – n. 2-01490)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Pesco ed altri n. 2-01490 (Vedi l'allegato A – Interpellanza urgente).
  Chiedo al deputato Alessio Villarosa se intenda illustrare l'interpellanza di cui è cofirmatario o se si riservi di intervenire in sede di replica.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, Sergio Noto, professore di storia dell'impresa all'università di Verona, ci ricorda che Il Sole 24 Ore definì Parmalat la Coca Cola d'Italia, proprio poco prima della bancarotta della società; nel 2009, invece, decise di dare il premio di uomo dell'anno a Giulio Tremonti, all'epoca Ministro dell'economia delle finanze di un Paese in profonda crisi economica; tra l'altro, azionista di maggioranza di alcuni dei più grandi soci di Confindustria, proprietaria de Il Sole 24 Ore: ENI, ENEL, Finmeccanica. Al terzo posto, Il Sole chi nominò ? Emma Marcegaglia, allora presidente di Confindustria ! Vede, Presidente, questo modo di fare comunicazione, di fare informazione instilla poi nella testa Pag. 2dei cittadini dei pensieri sbagliati, perché frutto di valutazioni basate su conflitti di interessi palesi.
  Il Sole in realtà è in crisi da sette anni, però nessuno ne ha mai parlato; o, per meglio dire, ne hanno parlato ma con degli accenni, cercando però poi di difendersi tra di loro. Il Sole è in crisi da sette anni, ma le comunicazioni al pubblico non sembrano rappresentare la realtà.
  Pochi anni fa, secondo i dati diffusi dall'amministrazione del giornale, Il Sole era l'unico in Italia che riusciva ad aumentare le copie vendute. Questa barzelletta penso che in pochi la conoscano, però queste erano le comunicazioni ! Benito Benedini, in seguito ad alcune critiche, pubblicò un comunicato; quindi le 27 mila persone che acquistarono le azioni in quel periodo, probabilmente leggevano i giornali, si informavano sui giornali: anche perché a cosa servirebbero i giornali, se non ad informare i cittadini ? Benito Benedini, in seguito ad alcune critiche, pubblicò un comunicato per difendere i risultati ottenuti nel corso della sua amministrazione, e quelli del direttore dell'epoca, che era Roberto Napoletano, che è anche direttore sia della radio che dell'agenzia di stampa del gruppo. Dichiarò: le copie sono aumentate, Roberto Napoletano ha preso la direzione del giornale a fine marzo 2011, a 261.661 copie (questi i dati della ADS di marzo 2011), e portò la diffusione a marzo 2014 a 362 mila copie. Quindi un gran risultato: Benito Benedini prende il suo giornale, e pubblica e difende se stesso e gli amici.
  Ma in realtà, Presidente e Ministro, in realtà questo è frutto di – chiamiamola – alcuni quotidiani la chiamano illusione ottica. Perché è un'illusione ottica ? I dati sul periodo di direzione di Gianni Riotta erano alterati dal fatto che all'epoca nelle statistiche sulle copie vendute non erano conteggiati gli abbonamenti digitali.
  Non solo: non erano conteggiati gli abbonamenti su Internet; o meglio, erano conteggiati gli abbonamenti su Internet, però erano gonfiati da un'offerta che permetteva agli abbonamenti cartacei di ricevere un abbonamento digitale per un piccolo sovrapprezzo.
  Presidente, siamo veramente stanchi di questa metodica; siamo stanchi di sapere che un giornale ad esempio come l'Unità, che ha caricato sui cittadini italiani 100 milioni di euro di debiti, che percepiva milioni e milioni, circa 4 milioni di euro di fondi pubblici per fare informazione indipendente verso i cittadini, in realtà è il giornale del PD. In realtà oggi lo dirige un deputato del PD, Romano ! Cioè noi dovremmo fare informazione, dovremmo garantire la libertà di stampa, ma in realtà garantiamo la stampa partitica.
  Noi siamo gli unici a non avere un giornale, non vorremmo mai avere un giornale: uno di quei giornali che i cittadini normali percepiscono come un quotidiano indipendente, che dà loro le informazioni corrette senza favorire né l'uno né gli altri. Noi abbiamo un blog, che si chiama blog di Beppe Grillo, c’è il logo del MoVimento 5 Stelle: è molto chiaro che quel sito dà informazioni del MoVimento 5 Stelle. Ma sui giornali, Il Sole 24 Ore di proprietà di Confindustria, non c’è scritto «siamo di proprietà di Confindustria», non ci sono i loghi che fanno capire chiaramente a chiunque lo legge che probabilmente alcune informazioni potrebbero essere manipolate, così come è stato dimostrato.
  Ma la cosa che più ci fa arrabbiare è avere 27 mila cittadini che hanno acquistato le azioni credendo si trattasse, soprattutto dopo le dichiarazioni di Benedini, di un giornale in ascesa, che stesse riprendendo di nuovo il cammino per il risanamento; per scoprire poi dopo che era semplicemente un'illusione ottica.
  Con questa interpellanza vogliamo allora sapere tante cose: ad esempio vogliamo sapere se è vero che il Sole abbia manipolato l'andamento delle vendite tra copie cartacee vendute in edicola, abbonamenti cartacei, abbonamenti digitali e via dicendo. Se sia vero che gli incrementi dichiarati nella diffusione poi però non si sarebbero tradotti in lettori né in ricavi. Ma soprattutto vorremmo sapere se questo Pag. 3mitico direttore Roberto Napoletano, che è riuscito a far crescere le copie vendute magicamente, nascondendo però che c'erano delle nuove modalità per acquistarle, effettivamente ha ricevuto questa buonuscita di 4 milioni di euro. 4 milioni di euro ! Anche perché lo Stato c'entra, perché sui quotidiani prendiamo meno tasse di quelle che dovremmo prendere. Sono meno soldi per i cittadini, quindi i quotidiani... Ma tutte le aziende italiane devono comportarsi bene, e lo Stato deve verificare se effettivamente lo fanno ! Quindi vogliamo sapere se questi 4,6 milioni di euro siano compatibili con i risultati di bilancio, che addirittura in sei mesi avrebbero registrato una perdita di 30 milioni di euro. 30 milioni di euro, dal nulla ! E nessuno indaga.
  Grazie a Daniele abbiamo iniziato a lavorare su questo argomento, e ne abbiamo scoperte di tutti i colori. Questa è una piccola parte di quello che è successo all'interno de Il Sole 24 Ore: ci vorrebbero ore, mesi, per parlare di quello che è accaduto all'interno Il Sole 24 Ore.
  Vorremmo anche sapere se è vero che il presidente del collegio sindacale de Il Sole 24 Ore abbia inviato una segnalazione alla Consob sulla preoccupante crisi della società, perché noi di questa Consob, Presidente, iniziamo veramente a non fidarci più: lo abbiamo visto con i risparmiatori, lo vediamo con le vendite allo scoperto. Chiediamo alla Consob di bloccare le operazioni di vendita allo scoperto, che stanno rubando soldi agli azionisti italiani, così come sembra che sia accaduto con Il Sole 24 Ore, e dopo un paio di giorni Vegas, il presidente di Consob, blocca le vendite allo scoperto, però solo per un tot di mesi, e solo su MPS. Ministro, cortesemente ci dia tutte le risposte che abbiamo inserito nell'interpellanza, perché dobbiamo fare chiarezza sul mondo della libertà di informazione, che vede l'Italia quasi al settantesimo posto per libertà di informazione.

  PRESIDENTE. Il Vice Ministro dell'Economia e delle finanze, Luigi Casero, ha facoltà di rispondere.

  LUIGI CASERO, Vice Ministro dell'Economia e delle finanze. Grazie, Presidente. Con l'interpellanza urgente n. 2-01490 l'onorevole Pesco ed altri pongono quesiti in ordine alla situazione del quotidiano Il Sole 24 Ore. Al riguardo la Consob, Commissione nazionale per le società e la Borsa, ha comunicato che in data 30 settembre 2016 il dottor Giorgio Squinzi, presidente del consiglio d'amministrazione, e i consiglieri dottoressa Pomodoro, dottoressa Parzani, dottor Pesenti, dottor Chiassarini hanno rassegnato le dimissioni con effetto immediato. Come riferito dal comunicato stampa diffuso dall'emittente, il 1o ottobre 2016 «tale decisione è stata motivata anche in considerazione della richiesta avanzata dal socio di maggioranza circa la disponibilità dei consiglieri a rimettere il proprio mandato nell'interesse della società e della preservazione della stessa».
  Il successivo 1o ottobre ha presentato le dimissioni anche il consigliere dottoressa Colaiacovo che, come precisato nel comunicato stampa del 2 ottobre, «resta componente del consiglio di amministrazione in regime di prorogatio ex articolo 2385 codice civile».
  Ai sensi dell'articolo 21, secondo periodo dello statuto sociale, essendo venuti a mancare «la maggioranza degli amministratori (ovvero 6 su complessivi 11 membri) si ritiene dimissionario l'intero consiglio e si deve convocare l'assemblea per le nuove nomine. Il consiglio resta peraltro in carica fino a che l'assemblea abbia deliberato sul nuovo rinnovo e sia intervenuta l'accettazione da parte della maggioranza dei nuovi amministratori.». Conseguentemente, in data 2 ottobre 2016, il consiglio di amministrazione dell'emittente, composto dai dottori Luigi Abete, Niccolò Dubini, Marcella Panucci, Carlo Robiglio e Maria Carmela Colaiacovo, operante in regime di prorogatio, ha proceduto alla nomina del dottor Robiglio quale presidente e, su proposta di quest'ultimo, del dottor Abete quale vicepresidente. Come precisato nel già richiamato comunicato stampa del 2 ottobre: «Il presidente Robiglio e il vicepresidente Pag. 4Abete hanno accettato le rispettive funzioni pro tempore dichiarando che saranno disponibili a ricoprire i suddetti incarichi soltanto fino alla prossima assemblea». Inoltre il consiglio di amministrazione «ha assegnato al presidente Robiglio le medesime deleghe precedentemente detenute dal presidente dimissionario, al fine di conservare l'equilibrio preesistente tra le deleghe attribuite alle diverse cariche sociali». A tale riguardo, si evidenzia che l'articolo 24 dello statuto dell'emittente prevede: «Il consiglio elegge fra i suoi membri il presidente, se questi non è nominato dall'assemblea, e può eleggere un vicepresidente che lo sostituisce in caso di assenza o di impedimento». Pertanto, ai sensi dello statuto, il conferimento delle suddette cariche rientra tra le attribuzioni del consiglio di amministrazione.
  Infine, come indicato sempre nel comunicato stampa del 2 ottobre: «Il consiglio di amministrazione ha convocato l'assemblea ordinaria nei tempi minimi previsti dallo statuto vigente per il 14 novembre 2016 ore 10 in prima convocazione, e per il 21 novembre, per la stessa ora, in seconda convocazione». L'avviso di convocazione dell'assemblea ordinaria dei soci dell'emittente, pubblicato in data 4 ottobre del 2016, ha ad oggetto la nomina dei componenti del consiglio di amministrazione e del presidente per il triennio 2016-2018 mediante il sistema del voto di lista ex articolo 147-ter del decreto legislativo n. 58 del 1998 (TUF) e dell'articolo 21 dello statuto sociale. In pari data è stata anche pubblicata la relazione degli amministratori, redatta ai sensi articolo 125-ter del TUF, sulle proposte di deliberazione dell'unico punto all'ordine del giorno della suddetta assemblea.
  Si fa presente che la procedura di rinnovo dell'organo amministrativo è all'attenzione della Commissione nazionale per le società e la Borsa, che continuerà a monitorare l'informativa pre-assembleare che prevede la pubblicazione delle liste di candidati al consiglio, entro il ventesimo giorno precedente la data dell'assemblea in prima convocazione, nonché lo svolgimento e gli esiti della suddetta assemblea.
  Per quanto riguarda la situazione finanziaria-patrimoniale de Il Sole 24 Ore sempre la Consob ha comunicato che in data 30 settembre 2016 il consiglio di amministrazione de Il Sole 24 Ore ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016 dalla quale è emersa una perdita consolidata di 49,8 milioni di euro dovuta sia all'ordinario andamento di gestione sia agli oneri non ricorrenti. Al netto di tali oneri non ricorrenti il risultato consolidato del primo trimestre sarebbe stato negativo comunque per 23,6 milioni di euro. La perdita registrata al 30 giugno 2016 dal Gruppo Sole 24 Ore, unitamente agli effetti negativi del cambio retrospettivo di principio contabile relativo alle banche dati, ad alcune correzioni di errori e alla valutazione attuariale del TFR, ha determinato un'erosione del patrimonio netto consolidato che è sceso da 82,7 milioni di euro a 28,2 milioni di euro.
  Una parte degli oneri non ricorrenti imputati al conto economico al 30 giugno 2016 è riconducibile alla svalutazione delle attività per imposte differite per 10,4 milioni di euro resasi necessaria, secondo quanto comunicato da Il Sole 24 Ore nella relazione finanziaria semestrale, a causa della nuova valutazione sulla recuperabilità delle imposte anticipate effettuata alla luce delle linee guida del nuovo piano industriale 2016-2020 approvate il 27 settembre 2016.
  Con riferimento alla vigenza delle copie digitali multiple nella relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016 de Il Sole 24 Ore è riportato che il consiglio di amministrazione di Accertamento Diffusione Stampa (ADS) «ha deliberato la sospensione della pubblicazione delle dichiarazioni mensili stimate relative alle copie digitali multiple» a partire dal mese di aprile e che «nel mese di luglio 2016, ADS – che è sempre Accertamento Diffusione Stampa – ha comunicato che il ripristino della normale divulgazione dei dati è prevista entro l'autunno». Pertanto «i dati comunicati Pag. 5da ADS relativi alle diffusioni del mese di giugno 2016, che quindi non rilevano le copie multiple, riportano una diffusione totale (carta più digitale) de Il Sole 24 Ore pari a 249.000 copie medie giorno, di cui 115 mila copie digitali. Tali dati rappresentano una stima, che è attualmente in fase di approfondimento e verifica, anche in merito alle copie promozionali. Come previsto dal regolamento ADS tali dati stimati saranno assoggettati a un'attività di verifica e certificazione annuale da parte di un esperto indipendente».
  Nella relazione finanziaria semestrale Il Sole 24 Ore ha anche comunicato di non aver rispettato, al 30 giugno 2016, due covenants del prestito sindacato a medio termine pari a 50 milioni di euro sottoscritto dal gruppo con i principali istituti bancari di riferimento il 23 ottobre 2014 e oggetto di rinegoziazione il 27 luglio 2015.
  Con riferimento al primo covenant, legato all’ebitda, il gruppo ha richiesto alle banche finanziatrici di sospendere l'applicazione dello stesso per la data di calcolo del 30 giugno 2016. Tale richiesta è stata formalmente accolta dagli istituti di credito il 2 agosto 2016.
  La significativa erosione del patrimonio netto al 30 giugno 2016 precedentemente descritta e la posizione finanziaria netta del gruppo al 30 giugno 2016 negativa hanno provocato anche il mancato rispetto di un secondo covenant del prestito sindacato che prevede che il rapporto tra posizione finanziaria netta e patrimonio netto non debba essere superiore a 0,75 per tutta la durata del finanziamento. Con riferimento a tale secondo parametro nella relazione finanziaria semestrale è riportato che «il 26 settembre 2016 è stata pertanto inviata agli istituti finanziatori la comunicazione del mancato rispetto dei covenants e la contestuale richiesta di disponibilità ad organizzare quanto prima un incontro per condividere le motivazioni collegate al mancato rispetto del parametro finanziario e per ridefinire la struttura del finanziamento con riferimento a quanto contenuto nel piano industriale che il consiglio di amministrazione della società approverà nel corso del prossimo mese di ottobre. In data 29 settembre 2016 le banche finanziatrici hanno confermato la loro disponibilità ad effettuare l'incontro richiesto». La società nella relazione finanziaria semestrale ha precisato altresì che la ridefinizione della struttura del finanziamento si rende necessaria anche in relazione alle previsioni di non rispetto dei covenants al 31 dicembre 2016 e alla scadenza a breve del finanziamento previsto per il 23 ottobre dell'anno prossimo. Al riguardo, nel corso della presentazione dei risultati semestrali in conference call, tenuta con gli analisti il 3 ottobre corrente mese il CFO del gruppo Valentina Montanari ha precisato che i vertici de Il Sole 24 Ore inizieranno a discutere con le banche per una rinegoziazione della scadenza del debito del gruppo già questa settimana e che il gruppo punta soprattutto ad un'estensione della durata contrattuale.
  Con particolare riferimento agli andamenti di mercato, infine, si rappresenta che, nel periodo compreso fra il 4 gennaio e il 4 ottobre 2016, il prezzo delle azioni de Il Sole 24 Ore ha avuto un andamento volatile e ha registrato una variazione negativa del 30,2 per cento, passando da 0,626 a 0,437 euro, a fronte di un ribasso del 21,3 per cento dell'indice FTSE-MIB, con un quantitativo mediamente scambiato pari a 77.601 azioni per un controvalore di euro 40.088. In particolare, il prezzo ha registrato un primo accentuato ribasso nel periodo 18 gennaio-9 febbraio 2016, nel quale ha perso il 28,7 per cento del proprio valore, passando da 0,635 a 0,4528. Un ulteriore trend negativo si è verificato nel periodo 18 marzo-24 giugno 2016, nell'arco del quale il prezzo è passato da 0,5975 a 0,4524 (-24,2 per cento), facendo registrare un nuovo minimo di periodo. Infine il prezzo ha fatto registrare un ulteriore marcato ribasso concentrato in poche sedute, comprese fra il 30 settembre e il 4 ottobre 2016, nelle quali ha perso il 16,2 per cento del proprio valore, passando da 0,5065 euro a 0,437 registrando il minimo assoluto.Pag. 6
  Con riferimento ai volumi nelle sedute del 3 e 4 ottobre 2016, i quantitativi scambiati sono risulti superiore alla media del periodo e pari rispettivamente a un 1.906.192 azioni e 910.070 azioni.
  In conclusione la Consob ha evidenziato che continuerà a svolgere la propria attività di vigilanza a tutela degli investitori nonché dell'efficienza e della trasparenza del mercato, del controllo societario e del mercato dei capitali.

  PRESIDENTE. L'onorevole Pesco ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

  DANIELE PESCO. Grazie Presidente. Non siamo totalmente soddisfatti in quanto pensavamo che il Governo volesse prendere parte a questa discussione con più partecipazione, in quanto pensiamo che il Governo in questa fase debba veramente rendersi responsabile, non tanto perché Il Sole 24 Ore è comunque una società importante che dirige un giornale importante, ma anche per il fatto che Il Sole 24 Ore è il giornale di Confindustria e sappiamo benissimo che Confindustria ogni volta che viene in Parlamento a parlare durante le audizioni viene praticamente osannata, viene trattata con tantissimo rispetto, come se le notizie che porta Confindustria in questo Palazzo siano veramente degne del segno divino. Insomma con questa crisi del giornale di Confindustria, ci rendiamo conto che forse le informazioni che ci porta Confindustria non sono così attendibili, perché se una società, un soggetto giuridico, dirige una società e la dirige così male, in sette anni non è riuscito a sistemare una situazione finanziaria veramente sul lastrico, vuol dire che forse anche le informazioni che ci porta, quando viene qui al Palazzo, in queste Aule, durante le audizioni, e con riferimento alle attività normative del Governo e di questo Parlamento, non sono così attendibili. Secondo me è questa la notizia più importante che abbiamo cercato di fare emergere con questa interpellanza. Un buco da 300 milioni di euro accumulato in sette anni vuol dire che forse ci rappresenta una situazione nella quale qualcosa che non va bene c’è. Questa è la critica politica, secondo noi, più importante da fare in questo momento.
  Poi c’è la questione dei lavoratori, di 1200 persone, giornalisti, che probabilmente si sono dedicati in questi anni a riportare delle notizie forse un po’ troppo favorevoli a questo Governo, e magari non proprio attinenti alla realtà, che in questo momento però sono in pericolo, perché, se il giornale va così male, anche queste persone sono in pericolo.
  Quindi, probabilmente, qualcosa in più da questo Governo ce l'aspettavamo. Si tratta di 1200 giornalisti che si sono riuniti in assemblea e hanno sfiduciato il loro direttore Napoletano che anch'esso probabilmente, visto che era lui a dirigere il giornale, qualche attività non proprio corretta l'ha fatta durante la gestione, probabilmente non è stato abbastanza accorto da riuscire a fare andare bene le cose.
  Prima abbiamo parlato di abbonamenti, anche il Governo ci ha risposto sul numero di abbonamenti, ci ha letto i numeri rilevati dalla società Ads, che si occupa della diffusione della stampa. Sugli abbonamenti noi abbiamo seri dubbi e perché le dico questo ? Perché da fonti interne ed esterne al giornale, con le quali appunto abbiamo avuto contatti, sembra che Il Sole 24 Ore, non so se lo facciano anche altri giornali, abbia, o abbia avuto, dei rapporti con una società londinese. Di cosa si sarebbe occupata questa società londinese, tra l'altro i cui soggetti sono nascosti perché si tratta di una fiduciaria ? Si occupava della gestione, raccolta e – badate bene – attivazione degli abbonamenti digitali. Che cosa vuol dire attivazione ? Vuol dire che se un abbonamento digitale viene venduto, ma non viene attivato, probabilmente il suo dato non viene raccolto dall'associazione che si occupa della rilevazione dei dati della stampa, se invece viene attivato, è logico che sembra un abbonamento vero, sembra un abbonamento utilizzato; pare che questa società si occupasse proprio di attivare questi abbonamenti e quindi la cosa ci lascia veramente molto perplessi, vuol dire che Pag. 7forse i dati non erano così corretti. Ma a cosa serve falsificare i dati, se questo è successo ? Serve a far vedere che l'azienda va bene, serve a far vedere che l'azienda vende tante copie, serve a vendere meglio la pubblicità sul proprio giornale, quindi si cerca in qualche modo di far vedere le cose in modo migliore rispetto alla realtà. Questa è una cosa molto grave e ci ritroviamo di nuovo in questa Aula a discutere di fenomeni veramente gravi che succedono nel nostro Paese e in questo caso riguarda una società quotata in borsa, Il Sole 24 Ore, il giornale di Confindustria, Confindustria che viene in queste Aule a portarci le informazioni importanti per orientare l'attività politica del Parlamento e del Governo. Proprio la settimana scorsa ci siamo occupati di un caso simile, probabilmente anche in questo caso di una truffa, effettuata durante un concorso pubblico. Quindi fenomeni di questo genere ne capitano troppi in Italia e bisogna far qualcosa per riuscire a cambiare le cose. Ne Il Sole 24 Ore, abbiamo detto cosa sta succedendo: vi è stato un grande cambiamento all'interno del consiglio di amministrazione: si sono dimessi praticamente – mi sembra – sei consiglieri d'amministrazione tra cui, mi dispiace dirlo, ma l'ha detto anche lei, Viceministro, Livia Pomodoro, un ex giudice che tra l'altro era anche consigliere d'amministrazione nella famosa bad bank, sapete la famosa Rev, la bad bank che avrebbe dovuto gestire i crediti deteriorati delle quattro banche risolte, per modo di dire, dal Governo e dal Parlamento. Anche in quel consiglio di amministrazione, la giudice Pomodoro, che veramente stimo tantissimo, si è dimessa. Perché si è dimessa ? Se si è dimessa da là e da qua, ciò vuol dire che le cose non andavano bene né per Il Sole 24 Ore né nella Rev. E perché nella Rev le cose non andavano bene ? Penso io, ma è un mio giudizio politico, probabilmente vi era chi voleva fare le cose in modo magari lontano dalla trasparenza, lontano dalla legalità e qualche dubbio ce l'ho. In questo caso della Rev si parla del fondo di soluzione, si parla di Bankitalia, in questo caso si parla di un giornale di Confindustria. Ci rendiamo conto che qui vi è un sistema che non va bene perché se si agisce in modo così lontano dalla trasparenza vuol dire che c’è qualcosa che non va bene e queste cose ci fanno infuriare, ci fanno infuriare ! Nel caso de Il Sole 24 Ore si parla di 300 milioni di buco, 250 milioni raccolti attraverso la quotazione in borsa. Ora va bene che un azionista è libero di prendere azioni, specularci sopra, di venderle, però sono soldi e quei soldi ci si aspetta che vengano gestiti in modo regolare, in modo trasparente. Ma se abbiamo tutti questi dubbi sulle copie vendute di un giornale, ecco che ci indigniamo, soprattutto perché, come ho ripetuto prima, Confindustria viene in queste Aule a portarci le buone informazioni, ci viene a portare le cose sulle quali il Governo e il Parlamento dovrebbero orientarsi per far andar bene questo Governo e questo Paese. Come facciamo a fidarci ancora di Confindustria se gestisce in questo modo un giornale ? Noi non ci fidiamo più, non ci fidavamo prima, ci aspettiamo che anche il Governo e anche la maggioranza di questo Parlamento inizi a fidarsi un po’ meno dei giudizi di Confindustria. Scusate, ma quando ci vuole, ci vuole. Confindustria che, tra l'altro, cosa ha detto in ordine al referendum ? Ha detto di votare «sì». È logico: gli industriali che seguono il Governo Renzi dicono di votare sì ad un referendum in cui cittadini non voteranno più i senatori, ma i senatori saranno consiglieri regionali votati da loro stessi. Elezioni di secondo livello, chiamiamole come volete, ma, alla fine, gli elettori e i cittadini non potranno più votare i senatori. Questa è una cosa veramente che indigna e, molto di più, ci indigna il fatto che gli industriali italiani associati in questa Confindustria dicano di votare in questo modo, cioè, di votare per il «sì»: questo ci fa indignare ancora di più. Ma andiamo oltre.
  C’è un altro soggetto che dice di votare «sì» al referendum ed è JP Morgan. Scusate se ne parlo ora, anche se non è proprio attinente, ma visto che il Governo si fida così tanto di Confindustria, mi Pag. 8viene da parlare anche di JP Morgan, di cui il Governo continua a fidarsi. Continua a fidarsi, perché sembra che la crisi di MPS sia proprio stata affidata a JP Morgan grazie all'azione di questo Governo, che ha sollevato la cornetta, ha detto all'ex amministratore delegato Viola di levarsi dalle scatole, Viola ha accettato e così se ne è andato anche il presidente, l'ex presidente di Monte dei Paschi.
  Ora, noi non vogliamo difendere Viola, perché, secondo noi, ne ha combinate parecchie, anche in Monte dei Paschi, però non ci piace che questo Governo continui a fidarsi delle persone sbagliate, dei soggetti sbagliati: l'ha fatto con Confindustria e lo sta facendo con JP Morgan; JP Morgan della quale non posso non ricordare il fatto che è ancora indagata per la manipolazione dell'Euribor e questa cosa non ci fa infuriare, ci fa infuriare due volte. Il fatto che un soggetto è indagato a livello europeo per aver manipolato i tassi Euribor, con i quali tutti – la maggior parte italiani – pagano interessi sui mutui e il Governo continua a fidarsi di questa banca americana internazionale non ci fa indignare, ci fa veramente uscire dai gangheri.
  Quindi, Viceministro, noi della sua risposta non siamo contenti. Vogliamo veramente che il Governo prenda una posizione più marcata in questa crisi de il Sole 24 Ore. Vogliamo che lo faccia anche in molti altri ambiti, come, ad esempio, la crisi bancaria, tirandosi fuori dalle scelte delle banche, però, agendo con azioni che, in realtà, riescano a mettere al sicuro, quanto meno, i risparmiatori. Questo il Governo non lo sta facendo: siamo indignati e ci fermiamo qua.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza urgente all'ordine del giorno.

Ordine del giorno della prossima seduta.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

  Lunedì 10 ottobre 2016, alle 15,30:

  1. – Discussione sulle linee generali della proposta di legge:
   LAURICELLA ed altri: Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale in materia di furto di materiale appartenente a infrastrutture destinate all'erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici (C. 2664-A).
  — Relatore: Berretta.

  2. – Discussione sulle linee generali della mozione Vito ed altri n. 1-01346 concernente iniziative per il rinnovo dei contratti dei comparti dei vigili del fuoco, delle forze dell'ordine e delle forze armate.

  La seduta termina alle 10,05.