TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 77 di Martedì 28 marzo 2023

 
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INTERROGAZIONI

A)

   APPENDINO, BALDINO, AIELLO, ASCARI, BRUNO, CARAMIELLO, CARMINA, CAROTENUTO, CASO, CHERCHI, SERGIO COSTA, DONNO, D'ORSO, ILARIA FONTANA, L'ABBATE, MORFINO, PAVANELLI, PENZA, QUARTINI, SCUTELLÀ, SPORTIELLO, TORTO, AMATO, GIULIANO e PELLEGRINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per le disabilità. — Per sapere – premesso che:

   nelle ultime settimane ha avuto grande rilevanza, nelle sedi istituzionali e sui media, il caso dell'associazione «Crescere insieme», attiva da 37 anni nel quartiere Mirafiori Sud, a Torino, che opera nell'ambito del settore sociosanitario, costituitasi nel 1985 per iniziativa di un gruppo di volontari. L'associazione ha sempre posto particolare attenzione ad adulti in difficoltà, minori e famiglie, rispondendo alle problematiche con progetti finalizzati al benessere delle persone e al raggiungimento di un'autonomia individuale e operando in modo che maturassero una propria responsabilità al fine di non ricadere nel circuito assistenziale;

   in particolare, la struttura ospita due nuclei, con otto bambini in tutto, e, tra le altre attività che svolge, rivestono particolare rilevanza la distribuzione di pacchi alimentari a 240 persone nel quartiere, la presenza di un centro d'ascolto e i laboratori per bambini. Nonostante fino a ora l'associazione sia riuscita sostenere lo svolgimento delle sue attività, risulta evidente che, al momento, le previsioni di spesa superino di gran lunga quelle di entrata, mettendo il centro in forte difficoltà economica e a rischio di chiusura;

   la situazione descritta non è un caso isolato, accomuna migliaia di associazioni del terzo settore che svolgono nel nostro Paese una funzione di estrema importanza per la tenuta sociale. Si tratta di realtà che hanno sottoscritto progetti in tempi in cui non era possibile prevedere i rincari di materie prime, segnatamente quelle energetiche;

   il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, recante ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza – all'esame della Camera dei deputati – all'articolo 8, comma 2, dispone un contributo straordinario di 120 milioni di euro per l'anno 2022 al fine di ristorare parzialmente i costi sostenuti per l'energia elettrica e termica, nel terzo e quarto trimestre 2022, dagli enti del terzo settore, dalle associazioni di promozione sociale e dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Il contributo straordinario è calcolato in proporzione ai costi sostenuti nell'analogo periodo del 2021. All'emanazione del decreto-legge doveva seguire, entro 30 giorni, un ulteriore decreto del Presidente del Consiglio dei ministri volto a specificare criteri e termini per la presentazione delle istanze;

   non risulta agli interroganti l'adozione del suddetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, nonostante la sua oggettiva e rilevante urgenza –:

   quali siano le tempistiche necessarie per l'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui in premessa, affinché le associazioni in premessa possano presentare le richieste e beneficiare del contributo in tempi brevi;

   se si intenda altresì, a fronte del perdurante rincaro delle materie energetiche, in un contesto di elevata inflazione, adottare le iniziative di competenza affinché si preveda, nell'ambito della prossima legge di bilancio, un intervento di sostegno a carattere strutturale, alla luce del ruolo fondamentale che esercitano queste realtà.
(3-00005)

(7 novembre 2022)

B)

   CHERCHI. — Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. — Per sapere – premesso che:

   ogni anno milioni di animali, tra cui cavalli, polli, conigli, maiali, bovini, sono costretti a estenuanti viaggi senza ritorno, impossibilitati nei movimenti, sottoposti al caldo torrido o al freddo e durante i quali molte creature muoiono tra atroci sofferenze. Solo i più fortunati, o forse solo i più forti, arrivano vivi a destinazione, dove comunque troveranno la morte ad attenderli;

   tale crudeltà, oramai inaccettabile in un Paese che si reputa civile, è stata oggetto di attenzione da parte della Commissione d'inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto (Anit), incardinata presso il Parlamento europeo, la quale ha chiesto alla Commissione europea e al Consiglio dell'Unione europea di tener conto di quanto esposto durante la discussione sulla revisione del regolamento (CE) n. 1/2005, adottato dal Consiglio dell'Unione europea il 22 dicembre 2004 in merito al trasporto di animali vivi;

   secondo le raccomandazioni pubblicate il 7 settembre 2022 dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e consegnate alla Commissione europea nell'ambito di una serie di cinque pareri scientifici volti a coadiuvare la revisione in corso della legislazione, al fine di migliorare il benessere degli animali d'allevamento durante il trasporto, sarebbe auspicabile ridurre al minimo i tempi di viaggio, abbassare le temperature massime all'interno del veicolo e adottare soglie di tolleranza minime per lo spazio riservato agli animali. Infatti, secondo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, «le buone pratiche per il benessere degli animali non solo riducono inutili sofferenze, ma contribuiscono anche a rendere gli animali più sani. Si tratta di un elemento cardine per la sicurezza della filiera degli alimenti, considerati gli stretti nessi tra il benessere degli animali, la loro salute e le malattie veicolate da alimenti, in linea con il principio di salute unica globale»;

   durante l'ultimo Consiglio agricoltura e pesca dell'Unione europea (Agrifish) del 30 gennaio 2023, all'ordine del giorno era prevista la discussione di una nota informativa fornita dalla delegazione portoghese e sostenuta da altri Stati membri dell'Unione europea che si posizionava in contrasto con le sopra citate raccomandazioni dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare e con lo scenario delineatosi durante la riunione dell'Agrifish di luglio 2022, quando tredici Stati membri avevano proposto, tra le varie, il passaggio al commercio di carni e carcasse in modo da garantire l'osservanza delle leggi a tutela del benessere animale;

   tale documento è stato fortemente contrastato da molti Paesi, quali Austria, Germania, Danimarca, Paesi Bassi e Lussemburgo, i quali hanno chiesto un totale divieto di esportazione degli animali vivi;

   tuttavia, come riportato all'interrogante dall'associazione Animal equality, che in prima linea si sta battendo per l'affermazione del rispetto dei diritti degli animali allevati a scopo alimentare, in tale occasione il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha scelto di sostenere il documento portoghese, nel quale si afferma che: «L'obiettivo della revisione del regolamento dovrebbe essere quello di continuare a facilitare il commercio intracomunitario e l'esportazione di animali vivi, senza concentrarsi su misure volte a vietare o limitare alcuni tipi di trasporto» –:

   se la presa di posizione condivisa dal Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e quindi dell'Italia, sia fondata su solide basi scientifiche o sia semplicemente frutto di un orientamento ideologico di partito;

   se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, siano in possesso dei resoconti attestanti gli abusi e le illegalità eventualmente perpetrate, redatti dalle forze dell'ordine impegnate nei controlli su strada dei mezzi adibiti al trasporto di animali vivi;

   in che modo il Governo intenda superare le contraddizioni sopra esposte e di quali strumenti voglia avvalersi per tutelare il benessere degli animali durante il trasporto, così come sancito dalla Costituzione e alla luce delle richieste provenienti dall'Unione europea.
(3-00178)

(15 febbraio 2023)