TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 709 di Venerdì 17 giugno 2022

 
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INTERPELLANZE URGENTI

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

   Tim, Open Fiber ed Enel hanno affidato lavori per la manutenzione della rete e per la realizzazione di nuove infrastrutture di connessione, nel territorio reatino;

   i lavori, attraverso affidamenti diretti o attraverso subappalti, vengono effettuati dalla società MVM spa;

   la società MVM non retribuisce i lavoratori reatini da molti mesi e si era impegnata a presentare un piano per il pagamento delle retribuzioni e delle spettanze arretrate e a informare le parti sociali sulla ripresa dei lavori, che ha interrotto. Nulla di tutto ciò è accaduto;

   il 26 maggio 2022, dopo una serie di incontri convocati dal prefetto, nonostante l'impegno assunto ad erogare ulteriori acconti sulle competenze salariali arretrate, è apparso chiaro che gli impegni non sarebbero stati onorati, cosa che è puntualmente accaduta;

   i lavoratori reatini sono ormai giunti al limite della sopportazione non percependo la retribuzione da mesi e ricevendo solo promesse illusorie dall'azienda, mentre dalla comunità giungono segnalazioni di disservizi sulla rete, che non trovano soluzione proprio perché non ci sono più lavoratori in grado di garantire manutenzioni e riparazioni;

   dalle interlocuzioni con le aziende committenti risultano inadempimenti dell'azienda verso gli istituti previdenziali e che anche il pagamento degli oneri, finalizzato evidentemente ad evitare la revoca dei contratti, comunque non comporterà con tutta evidenza l'erogazione degli stipendi ai lavoratori;

   la situazione economico-finanziaria dell'azienda non sembra essere tale da permettere un efficiente svolgimento dei lavori, mettendo a rischio la realizzazione di interventi sulle infrastrutture di rete in tutta la provincia di Rieti;

   i disservizi sulla rete sono ormai evidenti, tanto che le società committenti sembra stiano utilizzando altre aziende per risolverli, mentre i lavoratori reatini sono senza stipendio;

   i lavoratori saranno costretti a cercare collocazioni in altre aziende, lontano dal territorio provinciale o regionale, con l'ulteriore effetto negativo che alla ripresa dei servizi a chiunque affidati, la mancanza di personale disponibile in loco e che conosce il territorio orograficamente complesso determinerà ulteriori disservizi e ritardi;

   sono talmente evidenti gli inadempimenti contrattuali che è necessario porre in essere tutte le azioni possibili per individuare nel territorio reatino aziende in grado di adempiere ai contratti in essere e riassorbire i lavoratori –:

   se il Governo ritenga di adottare iniziative di competenza in relazione alla situazione descritta in premessa, che vede aziende assegnatarie di contratti da parte di società come Tim, Open Fiber ed Enel non pagare per mesi le spettanze dovute ai lavoratori e interrompere di fatto la realizzazione delle reti;

   se il Governo intenda adottare iniziative di competenza, in raccordo con le aziende committenti, perché sia data soluzione nel più breve tempo possibile alla questione;

   quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per non mettere a rischio lo sviluppo dei territori di aree interne che vedranno inevitabilmente rallentata la realizzazione di opere decisive per lo sviluppo del territorio, ampliando il gap infrastrutturale che per anni ne ha rallentato la crescita;

   se il Governo ritenga opportuno, per quanto di competenza, adottare decise iniziative per mettere i lavoratori in sicurezza e dotare finalmente il territorio delle infrastrutture necessarie alla crescita e allo sviluppo.
(2-01539) «Melilli, Trancassini, Gabriele Lorenzoni, Fusacchia, Zucconi, Lorenzin».

(13 giugno 2022)

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   presso l'isola di Lampedusa, nell'intera giornata del 6 giugno 2022, si sono susseguiti interventi di soccorso e sbarchi di migranti accolti presso l'hotspot dell'isola, con quattordici approdi e più di 300 persone arrivate in poche ore;

   secondo fonti stampa, l'hotspot di Contrada Imbriacola è al collasso, dovendo gestire 880 migranti, a fronte di circa 350 posti disponibili;

   in passato, in occasione di simili episodi, si è potuto verificare lo stato di degrado dei luoghi e delle strutture nelle quali sono stati accolti i migranti, a causa del sovraffollamento, e in cui hanno dovuto soggiornare per lunghi periodi –:

   se il Ministro interpellato conoscenza di quanto esposto in premessa;

   se e quali iniziative urgenti ritenga opportuno intraprendere, per quanto di competenza, per garantire la funzionalità delle procedure di accoglienza, anche al fine di evitare che episodi di tale gravità abbiano a ripetersi.
(2-01540) «Davide Aiello, Baldino, D'Orso, Alaimo, Azzolina, Maurizio Cattoi, Corneli, De Carlo, Dieni, Giordano, Francesco Silvestri, Elisa Tripodi, Ascari, Cataldi, Di Sarno, Giuliano, Saitta, Salafia, Sarti, Scutellà, Adelizzi, Buompane, Donno, Faro, Flati, Gallo, Gubitosa, Lovecchio, Manzo, Misiti, Torto».

(14 giugno 2022)

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

   al fine di mitigare l'impatto economico e sociale della pandemia, l'Unione europea ha varato uno strumento finanziario senza precedenti, per dimensioni finanziarie e per misure messe in campo: il dispositivo («facility») per la ripresa e la resilienza;

   l'obiettivo dichiarato è quello di «rendere le economie e società europee più sostenibili, resilienti e meglio preparate alle sfide e alle opportunità delle transizioni ecologica e digitale». Le riforme e gli investimenti finanziati con questo strumento sono stati poi adottati dai Paesi membri nell'ambito dei loro Piani nazionali di ripresa e resilienza Pnrr;

   la Commissione europea, nelle linee guida per la redazione dei Piani, aveva da subito individuato sette sfide comuni a livello europeo (European Flagship) al fine di orientare le scelte nazionali. Tra queste viene indicata la necessità di un investimento ambizioso sulle competenze dei lavoratori: «upskill and reskill»;

   nell'ambito del Pnrr italiano tale sfida è affrontata, con riferimento ai lavoratori, nell'ambito della Missione 5, componente 1;

   sono già scaduti i termini per le approvazioni dei programmi regionali;

   in circa un terzo delle regioni non sono stati approvati i piani regionali attuativi del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol) finanziato, come sopra detto, con 4,4 miliardi di euro dal Pnrr (4,9 miliardi con fondi React Eu);

   l'adozione del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori è avvenuta nei termini (il decreto interministeriale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell'economia e delle finanze è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale) –:

   quali siano i dati sulle assunzioni nei centri per l'impiego;

   quale sia lo stato di avanzamento del piano di potenziamento previsto dalla legge istitutiva del reddito di cittadinanza.
(2-01522) «Invidia, Segneri, Cominardi, Ciprini, Davide Aiello, Tucci, Barzotti, Pallini, Alemanno».

(17 maggio 2022)

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della transizione ecologica – per sapere – premesso che:

   la scheda sintetica redatta dal Commissario straordinario per l'intervento di messa in sicurezza e gestione di rifiuti pericolosi e radioattivi siti nel deposito ex Cemerad del comune di Statte (Taranto), risalente al novembre 2020, riporta che, dei complessivi 16.747 fusti, 13.672 fusti sono stati rimossi;

   a marzo 2020, il commissario in parola aveva segnalato alla Presidenza del Consiglio dei ministri la mancanza di risorse per la rimozione dei restanti 3.075 fusti; tuttavia, la Presidenza del Consiglio dei ministri non è intervenuta a seguito di tale segnalazione e, a fine 2020, è cessata la sorveglianza armata del sito;

   in data 20 gennaio 2021, l'interrogazione a risposta in Commissione n. 5-05294 del primo firmatario del presente atto fa emergere le criticità che hanno comportato un aggravio dei tempi di lavorazione e dei costi dell'intervento;

   in data 13 marzo 2021, per sopperire a quelle che gli interpellanti giudicano le inerzie di Palazzo Chigi, il Parlamento ha approvato un impegno nell'ambito della mozione unitaria n. 1-00414 riguardante la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) per il finanziamento della rimozione dei fusti e per la bonifica del deposito ex Cemerad, impegno già contenuto nella mozione abbinata 1-00441 del primo firmatario del presente atto;

   in data 30 marzo 2021, la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (cosiddette Ecomafie) ha approvato la «Relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulle attività connesse», in cui viene aggiornata la situazione del deposito ex Cemerad e sottolineata la mancanza di fondi per il completamento delle operazioni;

   in data 9 giugno 2021, a seguito di un'altra interrogazione n. 5-06189 del primo firmatario del presente atto sull'aggiornamento della situazione ex Cemerad, il Ministro della transizione ecologica ha assicurato il monitoraggio della vicenda;

   nel corso dell'esame del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108 («decreto Semplificazioni»), è stato approvato un emendamento del primo firmatario del presente atto (37.023), che prevede che le risorse di un fondo già esistente presso il Ministero della transizione ecologica possano essere utilizzate anche per casi come quello del deposito ex Cemerad;

   in seguito, nella legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio 2022), all'articolo 1, comma 417, è stato previsto lo stanziamento di 8.800.000 milioni di euro per l'anno 2022, per la rimozione dei fusti del deposito ex Cemerad: tale cifra non sarebbe tuttavia sufficiente a coprire anche le spese per l'abbattimento del capannone, che è attualmente in condizioni molto precarie e picchettato;

   in data 18 maggio 2022, si è svolta in Commissione «Ecomafie» l'audizione della dottoressa Vera Corbelli, Commissario alle bonifiche per l'intervento di messa in sicurezza e gestione dei rifiuti pericolosi e radioattivi siti nel deposito ex Cemerad del comune di Statte (Taranto), che ha dichiarato che le suddette risorse sono contenute nel capitolo 750316 del Ministero della transizione ecologica, ma mancherebbe l'attivazione di un circuito finanziario da parte del Ministero dell'economia e delle finanze per poter usufruire di questi fondi, affermando infine che il Ministero dell'economia e delle finanze, assieme all'Agenzia per la coesione territoriale e al Ministero della transizione ecologica, sta cercando di risolvere il problema –:

   se il Governo intenda fornire delucidazioni su quali siano le motivazioni per cui, ancora oggi, il citato commissario non possa usufruire dei fondi per la rimozione dei fusti dei rifiuti pericolosi e radioattivi siti nel deposito ex Cemerad del comune di Statte (Taranto), come intenda risolvere siffatto problema e se intenda fornire ulteriori chiarimenti sulla possibilità di nuovi stanziamenti di risorse finanziarie, affinché vi sia il rilascio incondizionato da ogni vincolo radiologico dell'area e di tutte le installazioni insistenti sulla stessa.
(2-01532) «Vianello, Schullian».

(31 maggio 2022)

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della transizione ecologica, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:

   nel bacino padano è in atto una progressiva desertificazione. Dalle foto satellitari messe a confronto, nell'arco dei decenni emerge con evidenza l'aumento della superficie non coperta da vegetazione nelle aree della pianura del Po;

   dalla fine del 2021 al marzo 2022 sono stati 110 i giorni consecutivi senza foggia. Le precipitazioni a Torino da dicembre 2021 ad aprile 2022 sono state di 37 millimetri, pari al 15 per cento della media degli ultimi anni;

   le portate del grande fiume, nel marzo 2022, hanno raggiunto i valori minimi dal 1972: a Pontelagoscuro il dato è di 603 metri cubi al secondo, con un deficit complessivo di marzo pari a –55 per cento. In Lombardia al 15 aprile 2022 risultava una carenza del 50 per cento del volume idrico (451 milioni di metri cubi) rispetto ai 5 anni precedenti;

   la quota idrica disponibile per il bacino Padano si sta riducendo progressivamente negli anni. Dai dati Arpa emerge che, fra manto nevoso, invasi e laghi, nel febbraio 2015, si stimavano 4 miliardi di metri cubi di acqua, 2,6 miliardi nel 2018, 1,5 miliardi nel febbraio 2022;

   fonti di Greenpeace e Wwf mostrano che la zootecnia assorbe circa il 50 per cento delle risorse idriche nazionali e in pianura Padana si trovano circa il 60 per cento dei capi di allevamento nazionali. L'impronta idrica della produzione in Italia ammonta a circa 70 miliardi di metri cubi. L'Italia inoltre importa acqua «virtuale» o nascosta nei cibi «stranieri», per 62 miliardi di metri cubi l'anno, su 132 miliardi di metri cubi totali di acqua consumata;

   oltre all'aspetto quantitativo va considerato, sotto il profilo qualitativo, che le infrazioni per i nitrati permangono in molte zone d'Italia e gli indici di eutrofizzazione sono peggiorativi in molti corpi idrici, con un raddoppio delle falde eutrofiche nel periodo 2015-2019 rispetto al 2012-2015, come da rapporto Arpa Lombardia;

   in Emilia-Romagna si osserva un progressivo peggioramento del livello dei nitrati nelle falde, con 20 stazioni su 37 superiori a 50 milligrammi al litro nel 2015, in particolare nelle zone subappenniniche. Lo stesso fenomeno è riscontrato dal 2014 nella bassa bresciana e i rapporti Arpa non consentono di comprendere con chiarezza le cause e le possibili soluzioni;

   secondo Federparchi l'agricoltura padana deve tornare ad usare l'acqua per risparmiarla, immagazzinandola nelle falde, permettendo quindi la circolazione della risorsa idrica nella rete irrigua in inverno, nelle marcite, sui prati e nelle risaie;

   l'Associazione nazionale bonifiche e irrigazione (Anbi) rileva che la falda idrica del Po sarebbe ridotta del 200 per cento. Coldiretti ha chiesto lo stato di emergenza già dal mese di aprile e concorda con Anbi il cosiddetto Piano dei «10.000 laghetti» (bacini per trattenere le precipitazioni). Anche la regione Veneto ha chiesto lo stato di emergenza per siccità;

   il segretario generale dell'Autorità di bacino del Po, Meuccio Berselli, ha enunciato che «per il comparto agricolo serve risorsa per poter far fronte ai fabbisogni utili alle produzioni che in questo momento storico sono ancora più indispensabili per le nostre comunità. È prioritario che si istituiscano dove possibile deroghe per consentire il prelievo di acqua. Prelievo che per l'agricoltura e la produzione di energetica idroelettrica, vista la carenza, ha una valenza imprescindibile», facendo emergere il rischio di concorrenza fra produzione energetica ed esigenze del settore agricolo;

   secondo il Wwf gli effetti del cambiamento climatico si stanno abbattendo su un territorio «estremamente vulnerabile», in cui i fiumi sono ridotti a canali, senza quelle zone riparie fondamentali per attenuare questo genere di fenomeni: i boschi ripariali e le zone umide perifluviali – come le lanche, i rami laterali dei fiumi – fungevano da «spugna» per il fiume, trattenendo l'acqua delle piogge o delle eventuali alluvioni e permettendo alle falde di ricaricarsi durante le piene per poi rilasciare l'acqua durante l'anno, progressivamente. Wwf e Anepla hanno ricordato come il progetto di «rinaturazione del Po» – proposto e inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza – sia di fondamentale importanza. Il Wwf chiede inoltre che venga costituito un comitato scientifico che venga coinvolto «nella valutazione della proposta di programma d'azione del progetto di rinaturazione del Po», così come un maggiore coinvolgimento dei comuni;

   al Ministero della transizione ecologica è in corso un tavolo con le autorità di bacino con l'obiettivo di tracciare un percorso condiviso per l'individuazione degli strumenti più opportuni ed efficaci sul tema –:

   se i Ministri interpellati intendano fornire dettagliati elementi in merito al deficit idrico dei diversi distretti interessati, con particolare riferimento al bacino Padano e alle prospettive attese;

   se il Governo ritenga sia a rischio, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, l'approvvigionamento idropotabile umano e se intenda deliberare lo stato di emergenza;

   se intendano adottare iniziative per studiare l'incidenza delle diverse cause locali e globali della siccità sui livelli di falda nel bacino padano e negli altri bacini interessati (Arno, Tevere e altri);

   se intendano affrontare la siccità in corso con una programmazione idrica che riporti maggiori quantità d'acqua sul suolo anche in inverno, mediante la rinaturazione riparia, il ripristino delle funzioni dei rivi laterali e la riforestazione dei bacini siccitosi, come quello Padano, al fine di limitare la desertificazione;

   se intendano adottare iniziative per implementare e aumentare i bacini di accumulo idrico (anche in riferimento ai fondi istituiti a tal fine nel 2017) e le aree di scolmata già presenti e, in tal caso, se intendano adottare iniziative per ridurre, e come, il carico eutrofico e di nitrati che si troverebbe distribuito in un volume idrico minore;

   se dispongano di dati aggiornati in merito allo stato chimico e trofico delle falde acquifere, considerando gli effetti negativi della riduzione delle falde;

   se intendano fornire dettagliati elementi circa l'impronta idrica delle attività antropiche nel bacino padano e programmare, in caso di prosecuzione o peggioramento della crisi idrica, una distribuzione prioritaria della risorsa per l'approvvigionamento di acqua potabile e per la filiera alimentare;

   se intendano adottare iniziative per rivedere gli incentivi all'utilizzo di cereali negli impianti bioenergetici, alla luce della crisi idrica, della crisi bellica e delle difficoltà di importazione dei cereali stessi;

   se intendano fornire ogni utile elemento in merito al tavolo istituito con le autorità di bacino e ai finanziamenti erogati e previsti per i bacini idrici e i contratti di fiume.
(2-01542) «Zolezzi, Federico, Daga, Deiana, D'Ippolito, Di Lauro, Maraia, Micillo, Terzoni, Traversi, Varrica, D'Arrando, Mammì, Marzana, Nappi, Misiti, Penna, Provenza, Ruggiero, Sportiello, Villani, Caso, Currò, Grimaldi, Gabriele Lorenzoni, Martinciglio, Migliorino, Zanichelli, Del Grosso, Di Stasio, Emiliozzi».

(14 giugno 2022)

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della cultura, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   tra i settori maggiormente colpiti dalle conseguenze dalla pandemia da Covid-19 e che sta facendo ancora i conti con una ripartenza solo parziale c'è sicuramente quello della cultura e dello spettacolo, la cui attività è stata interrotta dalla pandemia per oltre due anni e i cui costi di riapertura sono spesso insostenibili per la sopravvivenza stessa delle aziende di tale settore;

   in particolare, le imprese del settore dello spettacolo viaggiante hanno subito, durante la pandemia, la paralisi dell'attività in misura analoga ai pubblici esercizi e agli ambulanti e il settore stenta a ripartire anche a causa di canoni ritenuti troppo elevati;

   per fronteggiare gli effetti negativi derivanti da tale situazione, sono state quindi assunte diverse misure volte a sostenere gli operatori del settore. Nell'ambito delle misure urgenti a sostegno del settore cultura, il decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, cosiddetto decreto «sostegni bis», ha disposto, all'articolo 65, comma 6, alcune misure in favore dello spettacolo viaggiante e delle attività circensi danneggiate dall'emergenza da COVID-19, estendendo fino al 30 giugno 2022 l'esenzione dal pagamento del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, già prevista fino al 31 dicembre 2021, per i soggetti che esercitano le attività di spettacolo viaggiante e circensi;

   sono considerati, a tal fine, «spettacoli viaggianti» – e godono pertanto dell'esenzione dal Cup – le attività spettacolari, i trattenimenti e le attrazioni allestiti a mezzo di attrezzature mobili, all'aperto o al chiuso, ovvero i parchi permanenti, anche se in maniera stabile;

   l'articolo 6-bis del medesimo provvedimento è intervenuto, inoltre, a sostegno delle piccole attività sportive ricreative e legate alle tradizioni locali e per finalità di interesse pubblico, fissando per l'anno 2021 a 500 euro l'importo annuo del canone dovuto quale corrispettivo dell'utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime, a fronte dei 2500 euro previsti dalla norma per tale tipologia di canone, a prescindere dall'attività che vi viene svolta. Tale soglia minima riguarda solo le attività senza scopo di lucro praticate da pescatori o associazioni di pescatori dilettanti e si collega spesso alla promozione dei prodotti del territorio;

   la ragione di tale intervento sta nel fatto che le disposizioni succitate, introdotte dal cosiddetto «decreto agosto», hanno messo in difficoltà migliaia di micro e piccoli concessionari di porzioni di mare e di spiaggia non a scopo di lucro, come associazioni sportive e no profit, gavitelli e ormeggi privati, pescatori e scuole di vela, che avevano subito un aumento spropositato rispetto all'effettivo scopo e utilizzo della loro concessione demaniale;

   la legge 18 marzo 1968, n. 337, riconosce, all'articolo 1, la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante, svolta in forma itinerante o a carattere permanente, del quale settore lo Stato sostiene il consolidamento e lo sviluppo;

   il riconoscimento della funzione sociale di tale settore, strettamente legato alle tradizioni e alla cultura popolare, sancisce la valenza di un'attività che svolge un ruolo importante nella fruizione del tempo libero e nella creazione di momenti di aggregazione e spettacolo sia nei centri urbani che nelle località prive di altri spazi per la socializzazione e il tempo libero;

   la forte valenza delle attività di spettacolo viaggiante consiste, inoltre, nel consolidamento delle tradizioni delle feste patronali, quali espressioni irrinunciabili della cultura popolare e per questo meritevoli di tutela e rilancio –:

   al fine di promuovere la ripresa dello spettacolo viaggiante e delle attività circensi danneggiate dall'emergenza epidemiologica da Covid-19, nonché sostenere il consolidamento e lo sviluppo di una categoria importantissima per la scena culturale italiana, attraverso una tassazione equa, sostenibile e coerente con gli spazi occupati, quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere, al fine di prevedere una revisione del regime di tassazione, anche attraverso una auspicata riquantificazione strutturale della soglia minima dei canoni demaniali dovuti quale corrispettivo dell'utilizzazione di aree e pertinenze demaniali per attività legate a tali settori, in riconoscimento della funzione sociale svolta dalle attività di spettacolo viaggiante;

   al fine di sostenere il settore della piccola pesca sportiva, le attività ricreative ad esso legate nonché la promozione delle tradizioni locali, svolte in forma singola o associata senza scopo di lucro e per finalità di interesse pubblico individuate e deliberate dagli enti locali territorialmente competenti, se il Governo intenda adottare iniziative per prorogare o rendere strutturale la disposizione di riduzione dell'importo annuo del canone dovuto quale corrispettivo dell'utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime.
(2-01541) «Galizia, Tuzi, Pignatone, Cillis, Cadeddu, Battelli, Berti, Businarolo, Del Sesto, Grillo, Papiro, Ricciardi, Scerra, Vignaroli, Bella, Carbonaro, Casa, Cimino, Iorio, Melicchio, Vacca, Valente, Alemanno, Carabetta, Chiazzese, Giarrizzo, Orrico, Palmisano, Perconti, Sut».

(14 giugno 2022)