TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 583 di Mercoledì 27 ottobre 2021

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   ERMELLINO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   a più di un anno di distanza dall'esplosione che il 4 agosto 2020 ha devastato il porto di Beirut uccidendo 214 persone e ferendone oltre 7.000, in Libano è in corso una drammatica crisi economica e sociale, tra le prime dieci dalla metà del XIX secolo secondo un recente rapporto della Banca mondiale (Spring 2021 Lebanon economic monitor – Lem). Da mesi scarseggiano farmaci e beni di prima necessità, l'approvvigionamento energetico è stato drasticamente ridotto, così come i servizi pubblici e finanziari, mentre il reddito pro capite, dal 2018, è calato del 40 per cento e il prodotto interno lordo del Paese si è ridotto nel 2020 del 20 per cento;

   alla crisi sociale si aggiunge l'escalation di violenza culminata nella manifestazione del 14 ottobre 2021, a un mese dalla formazione del nuovo Governo. Le proteste organizzate dagli sciiti di Hezbollah e Amal contro il giudice Tarek Bitar (che sta indagando sull'esplosione del porto di Beirut) hanno causato la morte di 7 persone e il ferimento di altre 30;

   il Libano è da sempre un Paese amico della Repubblica italiana, al quale lega l'Italia un rapporto di fiducia guadagnato in anni di missioni. Centro della cristianità mediorientale, il Paese è un partner strategico per l'Italia e per l'Europa, sia per il nostro posizionamento geopolitico nell'area Mediterranea sia per il contributo che potrebbe offrire per la stabilizzazione dell'intera regione;

   al termine del conflitto in Afghanistan, il Governo ha deciso di destinare i 120 milioni di euro già stanziati per la missione nel Paese per aiuti ai profughi del conflitto. La cifra, quasi il doppio dell'intera somma spesa dalla difesa italiana per i progetti umanitari in Afghanistan tra il 2005 e il 2021, verrà destinata in parte ad organizzazioni internazionali e in parte ai Governi di alcuni Paesi limitrofi. A parere dell'interrogante non sussistono sufficienti garanzie rispetto all'utilizzo delle risorse suddette, in particolare a fronte della dilagante corruzione o dei traffici di stupefacenti, che notoriamente costituiscono la principale fonte economica dell'area;

   mentre permane l'immobilismo dei Paesi occidentali, l'Iran, l'Iraq e altri Governi islamici inviano aiuti e stringono accordi con Beirut –:

   se vi siano iniziative di competenza, poste in essere o allo studio, per un intervento italiano di cooperazione a tutela della popolazione civile del Libano e per far fronte alla crisi sociale, economica e politica del Paese.
(3-02565)

(26 ottobre 2021)

   MIGLIORE, UNGARO, FREGOLENT, MARCO DI MAIO, OCCHIONERO, VITIELLO e GIACHETTI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   destano preoccupazioni le dichiarazioni del Presidente turco Erdogan in merito alla paventata possibilità di dichiarare 10 ambasciatori persone non gradite, situazione che per ora pare scongiurata ma che avrebbe notevoli ripercussioni sulle relazioni con la comunità internazionale. Si tratta dei rappresentanti diplomatici di Stati Uniti, Canada, Francia, Finlandia, Danimarca, Germania, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia e Svezia che hanno firmato, il 18 ottobre 2021, un appello per la liberazione di Osman Kavala. Secondo l'ambasciata Usa ad Ankara, peraltro, l'appello è in conformità all'articolo 41 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche;

   Kavala, filantropo e imprenditore turco, leader della società civile, da sempre in campo a difesa dei diritti dei suoi concittadini, anche quelli di origine curda e dei pochi armeni rimasti nel Paese, è in carcere in attesa di giudizio dal 2017 con l'accusa di aver finanziato le proteste di Gezi Park nel 2013 ed aver preso parte all'organizzazione del golpe contro il Presidente turco del 2016;

   il 10 dicembre 2019 la Corte europea dei diritti dell'uomo è intervenuta sulla vicenda chiedendo l'immediata scarcerazione di Osman Kavala ma, a oggi, gli appelli per la sua liberazione sono caduti nel vuoto. All'inizio di ottobre 2021 una nuova udienza di un tribunale turco ha negato la libertà al prigioniero, spingendo dunque gli ambasciatori ad intervenire;

   all'indomani della sconcertante minaccia turca molti esponenti delle istituzioni, tra i quali il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, hanno reclamato con ancora più vigore la liberazione di Osman Kavala;

   negli ultimi anni il Presidente Erdogan ha utilizzato i poteri conferitigli dallo stato di emergenza per incarcerare attivisti per i diritti umani, insegnanti, accademici, scrittori, avvocati, funzionari pubblici;

   sul fronte della negazione dei diritti umani, la Turchia a marzo 2021 ha dichiarato il suo ritiro dalla Convenzione internazionale di Istanbul sul contrasto alla violenza sulle donne, con la motivazione che le leggi nazionali sono sufficienti a garantirne la protezione, suscitando la protesta del Presidente degli Stati Uniti e della comunità internazionale;

   la Turchia è un interlocutore essenziale su molti dossier, dall'appartenenza alla Nato alla gestione dei flussi migratori, fino alla delicata questione libica –:

   quali siano gli intendimenti del Governo per promuovere la difesa dei diritti umani dei cittadini turchi tuttora ingiustamente detenuti, ivi compresa la liberazione di Osman Kavala, in un difficile contesto per le stesse rappresentanze diplomatiche presenti in quel Paese.
(3-02566)

(26 ottobre 2021)

   QUARTAPELLE PROCOPIO, BOLDRINI, DE MICHELI, DELRIO, FASSINO, LA MARCA, BERLINGHIERI, LORENZIN e FIANO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   l'emergenza umanitaria incombe in Afghanistan: più di 5 milioni di bambini sono a un passo dalla carestia. Secondo i dati delle Nazioni Unite, i bambini afghani soffrono la fame ogni giorno di più e le persone che raggiungeranno livelli di fame di crisi o di emergenza aumenteranno del 35 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020 – oltre 22 milioni di afghani – poiché la siccità causata dal cambiamento climatico si aggiunge ai disagi causati nel Paese dopo la presa del potere dei talebani. Difatti, la consegna degli aiuti internazionali su cui molti afghani hanno fatto affidamento negli ultimi due decenni – anche prima del ritorno al potere dei talebani, metà degli afghani, circa 18 milioni di persone, era dipendente dagli interventi umanitari internazionali- è stata in gran parte interrotta da quando i talebani hanno preso il potere ad agosto 2021;

   i leader del G20 si sono impegnati a garantire assistenza umanitaria direttamente agli afghani e a promuovere i diritti umani per tutti, comprese donne, bambine e minoranze, dando, come detto dallo stesso Presidente del Consiglio dei ministri Draghi a margine dello scorso G20 straordinario, «un mandato alle Nazioni Unite, di tipo generale, per il coordinamento della risposta e per agire anche direttamente»;

   inoltre, questa crisi umanitaria spingerà ancora più gli afghani a lasciare il Paese e a scegliere la migrazione come salvezza dalla fame, alimentando ulteriormente i flussi migratori verso i Paesi limitrofi, con la prevedibile destabilizzazione dell'intera area e l'urgenza, dunque, di istituire corridoi umanitari;

   pur riconoscendo, inoltre, lo straordinario lavoro del Governo italiano che ha assicurato l'uscita dall'Afghanistan di 5.011 persone, resta drammaticamente necessaria la prosecuzione dell'evacuazione degli afghani che hanno collaborato con i Paesi occidentali, ma non hanno potuto usufruire dei ponti aerei di agosto 2021 – tra cui purtroppo anche persone sulle liste italiane – e sono ogni minuto a rischio di essere uccisi dai talebani;

   alla luce della gravissima crisi umanitaria, l'Unione europea ha deciso che riaprirà entro un mese una rappresentanza diplomatica in Afghanistan, senza però riconoscere il Governo dei talebani, ma per far pressione per il rispetto dei diritti umani e per prevenire la catastrofe umanitaria –:

   quando e come il Governo italiano intenda proseguire l'evacuazione dei collaboratori afghani che sono rimasti bloccati nel Paese e a che punto invece sia l'istituzione dei corridoi umanitari per i profughi afghani dai Paesi terzi.
(3-02567)

(26 ottobre 2021)

   PALAZZOTTO, FORNARO e TIMBRO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il rapporto della Missione indipendente d'inchiesta in Libia istituita dal Consiglio Onu per i diritti umani evidenzia i crimini di guerra e contro l'umanità commessi contro le popolazioni più vulnerabili presenti in Libia da tutte le parti coinvolte nel conflitto iniziato nel 2016;

   soprattutto i migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo entrati in Libia e diretti in Europa sono sistematicamente sottoposti ad abusi, torture, violenze anche di tipo sessuale e svolgimento di lavori forzati;

   la Guardia costiera libica veste un ruolo di primo piano nella violazione dei diritti dei migranti, i quali pagano una somma di denaro per salpare dalle coste libiche per poi essere intercettati, catturati, riportati in Libia e detenuti in centri di prigionia in condizioni di terrificanti violazioni dei loro diritti fondamentali;

   anche il Pontefice ha sottolineato «la violenza disumana» alla quale sono sottoposti i migranti in Libia e la presenza di «veri lager»;

   secondo il rapporto solo il 30 per cento dei migranti intercettati dalla Guardia costiera libica nei primi otto mesi del 2021 figura come prigionieri nei campi di detenzione. Gli altri vengono probabilmente venduti a trafficanti e gruppi armati;

   si tratta di operazioni sistematiche e diffuse mai indagate dalle autorità libiche e il mancato accertamento delle responsabilità per gli abusi sui migranti evidenzia una politica di Stato che incoraggia l'estorsione ai danni dei migranti detenuti, l'uso di violenze e discriminazioni anche come strumento di deterrenza delle traversate in mare. Tale politica viene messa in atto anche da milizie (alcune delle quali gestiscono i centri di detenzione), da reti criminali e da trafficanti di esseri umani;

   la nota informativa sulla Libia della portavoce della Commissaria Onu per i diritti umani del 12 ottobre 2021 evidenzia il coinvolgimento diretto delle autorità governative negli abusi ai danni dei migranti e dei richiedenti asilo;

   questi due documenti fanno eco a numerose dichiarazioni istituzionali, diversi report di organizzazioni non governative e giornalistici che da anni denunciano le condizioni disumane dei migranti in Libia e, al contempo, la condotta criminale della Guardia costiera libica;

   con la proroga della missione bilaterale di assistenza alle istituzioni libiche l'Italia ha rinnovato il proprio supporto alla Guardia costiera libica, incrementandone il finanziamento di circa mezzo milione di euro –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere affinché venga rivista sostanzialmente la collaborazione dell'Italia con le autorità libiche che si sono macchiate di gravi violazioni dei diritti umani e di crimini contro l'umanità.
(3-02568)

(26 ottobre 2021)

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DE TOMA, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, GIOVANNI RUSSO, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, VINCI e ZUCCONI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   a distanza di più di un anno riemerge sugli organi di stampa la notizia del presunto finanziamento illecito di 3,5 milioni di euro al MoVimento 5 Stelle da parte del Governo del Venezuela, allora guidato da Hugo Chávez, che risulterebbe da un documento in possesso della magistratura spagnola;

   il trasferimento di denaro risulterebbe anche dalle spese segrete del Paese, amministrate dal Ministro dell'interno Tarek el Aissami, e sarebbe stato approvato e autorizzato dall'allora Ministro degli esteri e cancelliere Nicolás Maduro, attuale Presidente del Paese nonostante le contestatissime elezioni del 2018;

   l'inchiesta sulla valigetta venezuelana contenente i 3,5 milioni di euro per il MoVimento 5 Stelle è stata oggetto già un anno e mezzo fa di una proposta di inchiesta da parte del gruppo di Fratelli d'Italia, il cui esame alla Camera dei deputati non risulta ancora iniziato;

   già nel giugno del 2020 il quotidiano Il Giornale aveva, infatti, riportato ampiamente le dichiarazioni rese dall'ex capo dei servizi segreti del Governo venezuelano, Hugo Carvajal, alla magistratura spagnola, nelle quali avrebbe descritto in maniera dettagliata i diversi metodi con cui il regime inviava denaro sotto copertura ai partiti politici alleati del chavismo;

   le dichiarazioni di Carvajal al giudice spagnolo Manuel García-Castellón sono contenute in una lettera pubblicata dal sito Okdiario, nella quale ha scritto che «il Governo venezuelano ha finanziato illegalmente movimenti politici di sinistra nel mondo per almeno 15 anni», aggiungendo che il flusso di denaro continuerebbe ancora oggi;

   il MoVimento 5 Stelle ha tenuto da sempre una linea politica marcatamente filo-venezuelana e, infatti, nel corso della XVIII legislatura i Governi italiani non hanno mai preso alcuna posizione contro il dittatore Maduro e non si sono mai adoperati né per il riconoscimento di Juan Guaidó come Presidente ad interim del Venezuela, né per la transizione democratica del Paese;

   ad avviso degli interroganti, qualora le gravissime accuse fossero confermate, emergerebbero anche fattispecie penalmente rilevanti e persino varie ipotesi di reato ministeriale; per questi motivi è necessario fugare con estrema urgenza ogni dubbio circa l'asserito finanziamento a partiti del sistema politico italiano ad opera del regime venezuelano e circa eventuali condizionamenti che da ciò sarebbero derivati su decisioni del Governo nazionale –:

   quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, per acclarare l'ipotesi di un'eventuale ingerenza di Stati stranieri nella politica nazionale attraverso partiti politici nazionali e impedire le pericolose conseguenze che ne possono derivare.
(3-02569)

(26 ottobre 2021)

   BALDINI e MUGNAI. — Al Ministro del turismo. — Per sapere – premesso che:

   gli eventi «aggregativi» come le fiere sono uno straordinario volano per lo sviluppo del turismo;

   molti enti locali sono individuati come «tappe» strategiche di un percorso turistico perché sede di fiere ricorrenti o periodiche note in Italia e nel mondo;

   le fiere sono luoghi di incontro del turismo nazionale e internazionale e occasione per valorizzare e conservare tradizioni religiose, popolari, socio-culturali, enogastronomiche; sono anche, però, punto di riferimento di operatori economici che in base a questi eventi ricorrenti programmano la loro attività di anno in anno;

   l'emergenza sanitaria ha indotto molti enti locali ad annullare fiere che si svolgono ogni anno e che rappresentano tradizioni e identità locali di riconosciuta importanza; nei medesimi comuni si sono, peraltro, svolti regolarmente i mercati settimanali, nel rispetto delle regole di prevenzione e di contrasto alla diffusione del virus SARS-Cov-2;

   esemplare il caso della Fiera di S.Ermete a Forte dei Marmi: il tradizionale appuntamento annuale del 28 agosto dedicato al santo patrono è stato annullato dall'amministrazione locale dopo una riunione con le categorie economiche e le associazioni; annullate contestualmente altre due grandi attrattive turistiche del comune, i fuochi di artificio dal pontile e anche il Palio dei bagni previsto per il 18 agosto;

   l'evento è stato cancellato nonostante sia una straordinaria attrazione turistica di grande rilievo economico che richiama ogni anno oltre 7 mila persone e ospita 383 banchi; per effetto della pandemia, sul territorio nazionale il 40 per cento, in media, di tali eventi è stato annullato nei periodi in cui si registra il più alto numero di presenze;

   iniziative di straordinaria attrattività turistica come le fiere dovrebbero essere inserite in un «calendario turistico annuale» degli eventi e degli appuntamenti stabili comunicati a tutto il circuito turistico e agli operatori del settore; si potrebbe così potenziare l'offerta turistica segnalando tutte le attrazioni e gli eventi a cui il turista può partecipare durante il soggiorno; nel contempo, di concerto con il Ministero della salute, dovrebbero essere garantite ai comuni che le organizzano tutte le misure di sicurezza sanitaria necessarie ed adeguate, prontamente comunicate a tutta la filiera turistica, in modo che l'Italia si confermi Paese «sicuro» per il turista dal punto di vista sanitario –:

   quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, per garantire il periodico e regolare svolgimento di attrazioni turistiche come le fiere patronali.
(3-02570)

(26 ottobre 2021)

   FARO, SCANU, MASI, ORRICO, SUT, ALEMANNO, CARABETTA, CHIAZZESE, FRACCARO, GIARRIZZO, PALMISANO e PERCONTI. — Al Ministro del turismo. — Per sapere – premesso che:

   la crisi pandemica ha impattato in maniera durissima sul turismo producendo effetti devastanti su di un comparto la cui economia, come in nessun'altra attività, si basa sugli spostamenti e sull'interazione tra le persone;

   secondo i dati contenuti nella nota della Banca d'Italia del 28 settembre 2021, nel 2020 le presenze turistiche nel Paese si sono complessivamente contratte del 52,3 per cento;

   imponente il quadro di misure emergenziali adottato nel corso del 2020 e – in ragione del perdurare dell'emergenza epidemiologica, anche nel 2021 – per sostenere il comparto turistico dal punto di vista occupazionale, fiscale e finanziario;

   ad oggi si iniziano ad intravedere i primi segnali di ripresa del settore anche se i dati di Otex, il primo Osservatorio sul turismo residenziale, segnalano come per l'attività ricettiva, in particolare quella extralberghiera, il 2021 sia un anno peggiore rispetto al 2020;

   tra queste le strutture ricettive extralberghiere a carattere non imprenditoriale, prevalentemente a carattere familiare, mostrano una maggiore sofferenza, anche a causa della tempistica incerta che caratterizza l'emanazione dei provvedimenti attuativi delle più recenti misure di favore di cui esse sono beneficiarie;

   l'articolo 7-bis, comma 3, del decreto-legge n. 73 del 2021(cosiddetto «sostegni bis») ha istituito un fondo di 5 milioni di euro per il 2021 per il sostegno delle strutture ricettive extralberghiere a carattere non imprenditoriale munite di codice identificativo regionale o, in mancanza, di autocertificazione attestante lo svolgimento di attività di bed and breakfast;

   il citato comma 3 dell'articolo 7-bis affida i criteri di riparto del fondo ad un decreto del Ministro del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, che ad oggi non risulta ancora emanato;

   la ripresa delle attività ricettive, segnatamente di quelle extralberghiere a carattere non imprenditoriale, passa principalmente per innovazione, tecnologia, marketing, servizi; tuttavia, gli operatori segnalano una sorta di immobilismo nell'azione di Governo nonostante la presenza di un Ministero dedicato al turismo;

   le strutture ricettive extralberghiere a carattere non imprenditoriale – diffuse su tutto il territorio nazionale – contribuiscono a rispondere positivamente al fabbisogno del mercato turistico, specialmente nelle piccole realtà, contribuendo allo sviluppo economico di queste ultime e contrastandone lo spopolamento attraverso l'incoming –:

   quali siano i tempi di adozione del decreto e i criteri di riparto delle risorse del fondo citato in premessa.
(3-02571)

(26 ottobre 2021)

   SQUERI, BARELLI, PORCHIETTO, POLIDORI e TORROMINO. — Al Ministro del turismo. — Per sapere – premesso che:

   il nostro Paese deve al turismo circa il 13 per cento del prodotto interno lordo. Il report di Eurostat «Tourism satellite accounts in Europe», nell'edizione 2019, sottolinea che in Italia il turismo dà lavoro a 4,2 milioni di persone e il nostro è il Paese europeo in cui le attività turistiche generano il maggior numero di posti di lavoro. Nel 2019 il turismo in Italia ha fatto registrare 130,2 milioni di arrivi. Secondo il report della Banca d'Italia relativo allo stesso anno sul turismo internazionale, le entrate per viaggi internazionali nel 2019 hanno raggiunto i 44,3 miliardi di euro;

   le anticipazioni diffuse a settembre 2021 da Istat sul «Conto satellite del turismo 2020» riportano che il consumo turistico interno ha perso oltre 63 miliardi di euro rispetto al 2019, pari a un –4,1 per cento del prodotto interno lordo. Gli stranieri in Italia sono stati il 54,6 per cento in meno rispetto al 2019, con una perdita della spesa turistica di circa 35 miliardi di euro. Il crollo ha colpito soprattutto agenzie di viaggio (-55 per cento), ristorazione (-52,7 per cento) e strutture ricettive (-70 per cento);

   uno studio Isnart-Unioncamere, presentato il 15 ottobre 2021, fotografa un'estate in recupero, con un +30 per cento di presenze. Tuttavia, i primi 9 mesi del 2021 sono ancora in calo del 40 per cento sul 2019. Appare evidente la necessità di individuare ancora alcune misure, sia pure selettive, di sostegno del settore, soprattutto nelle città d'arte;

   il Piano nazionale di ripresa e resilienza in materia di turismo prevede un pacchetto d'iniziative da 1,7 miliardi di euro complessivi, dal «superbonus» dell'80 per cento per riqualificare alberghi, stabilimenti balneari e strutture ricettive, alla previsione di contributi a fondo perduto (da 40 a 100 mila euro), alla sezione speciale del fondo di garanzie piccole e medie imprese, per finanziare anche nuove iniziative under 35, le imprese femminili e gli investimenti per le attività al Sud, al tax credit digitalizzazione;

   il Piano nazionale per il turismo del 2017 offre una visione di insieme del fenomeno turistico nazionale. La delega turismo, approvata nel luglio 2019 dalla Camera dei deputati, che prevedeva misure di regolazione specifiche per le varie tipologie di turismo (sportivo, esperienziale, delle radici, religioso, enogastronomico) è ancora all'esame del Senato della Repubblica –:

   quali ulteriori misure intenda adottare il Ministro interrogato in termini di sostegno per i comparti turistici ancora in crisi e in termini di rilancio complessivo, soprattutto a livello internazionale, del turismo nel nostro Paese, con particolare riferimento alla sostenibilità dei flussi turistici.
(3-02572)

(26 ottobre 2021)

   MOLINARI, FURGIUELE, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CARRARA, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, DURIGON, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, GALLI, GASTALDI, GERARDI, GERMANÀ, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, LUCENTINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MARIANI, MATURI, MICHELI, MINARDO, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RAVETTO, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SCOMA, SNIDER, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZANELLA, ZENNARO, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   i giornali nazionali riportano la notizia che negli ultimi giorni un impressionante numero di migranti è riuscito a raggiungere le coste della Calabria; anche l'edizione on line de la Repubblica parla, insolitamente con toni allarmistici, di 10 sbarchi in 24 ore; da ultimo si è registrato l'arrivo di un peschereccio carico di ben 300 persone, in massima parte afgani, iracheni e, per la prima volta dopo molti anni, anche egiziani;

   secondo i dati sarebbero circa 7.000 le persone sbarcate negli ultimi due mesi; dall'inizio del 2021, il numero dei migranti ospitati a Roccella Jonica, unico e sguarnito presidio di prima accoglienza nell'area, è 9 volte superiore rispetto a quello del 2019 e più del doppio rispetto al 2020;

   tali numeri si presumono legati al mancato accordo sui flussi con la Turchia che avrebbe così «aperto» la rotta mediterraneo-orientale, ma ciò non basta per spiegare come sia possibile che il Ministero dell'interno non riesca a intercettare in alto mare imbarcazioni che trasportano carichi di uomini così elevati; sembra più che fondato il sospetto, avanzato da alcuni, secondo cui i migranti si avvicinino alle coste italiane con grandi imbarcazioni e che solo successivamente vengano trasferiti su mezzi più piccoli;

   contribuisce ad evidenziare come la situazione sia completamente sfuggita di mano al Ministero dell'interno anche il fatto che l'aumento vertiginoso degli sbarchi coincide con l'arrivo della stagione in cui, per evidenti ragioni legate alle cattive condizioni meteo, normalmente si registra una sensibile diminuzione degli arrivi; non solo, quindi, le imbarcazioni cariche di migranti continuano ad avvicinarsi indisturbati alle coste italiane, ma il loro numero addirittura aumenta nonostante le condizioni atmosferiche avverse;

   appare incredibile agli interroganti come, nell'indifferenza del Ministero dell'interno, la Calabria continui a fare i conti con incessanti e massicci arrivi, senza nemmeno essere dotata di strutture dalla forza finanziaria e organizzativa adeguata ad affrontarli –:

   se il Ministro interrogato intenda modificare radicalmente e nel più breve tempo possibile la propria politica in tema di immigrazione, impedendo attivamente ed efficacemente gli sbarchi, soprattutto quelli che interessano la costa calabrese, rafforzando, nelle more, la struttura di accoglienza di Roccella Jonica.
(3-02573)

(26 ottobre 2021)