TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 579 di Giovedì 21 ottobre 2021

 
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MOZIONI CONCERNENTI INIZIATIVE VOLTE A DARE SEGUITO AL DETTATO COSTITUZIONALE IN MATERIA DI DIVIETO DI RIORGANIZZAZIONE DEL DISCIOLTO PARTITO FASCISTA

   La Camera,

   premesso che:

    il 9 ottobre 2021, in occasione di una manifestazione contro l'obbligo del green pass per i lavoratori (che entrerà in vigore il 15 ottobre 2021), nel centro di Roma, per l'intero pomeriggio e fino a tarda sera, si sono susseguiti duri scontri con la polizia, episodi di violenza e vandalismo culminati con il grave danneggiamento della sede della Cgil, dove alcuni manifestanti hanno fatto irruzione al piano terra devastando diverse stanze, e la successiva aggressione perpetrata durante la notte al Policlinico Umberto I ai danni dei medici e degli infermieri intenti nel proprio lavoro;

    particolarmente allarmante è stata la notizia trapelata dell'intenzione dei manifestanti di raggiungere nella giornata di sabato le sedi di Palazzo Chigi e di Palazzo Montecitorio, scongiurata solo grazie all'intervento delle forze di polizia, che hanno riportato quasi una quarantina di agenti feriti, mentre non è possibile escludere che l'innalzamento dello scontro verificatosi nella giornata di sabato 9 ottobre 2021 sia proprio dovuto alla reazione conseguente ad una forte azione di contrasto perseguita dalle forze di polizia nell'ultimo anno;

    al di là delle responsabilità individuali dei leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, già pregiudicati per gravi reati e che erano a capo dei manifestanti che hanno assaltato la sede della Cgil – al momento in stato di arresto e sulle cui responsabilità i firmatari del presente atto di indirizzo auspicano venga fatta luce il più presto possibile dalle autorità preposte –, colpisce la forte matrice fascista alla base delle gravi azioni violente poste in essere ai danni di un corpo intermedio, rappresentante dei diritti dei lavoratori quale quello della Cgil, azioni contraddistinte da un'inquietante carica eversiva e tali da configurare un vero e proprio attacco, con metodi violenti, alla democrazia italiana;

    del resto, già in passato Forza Nuova è stata protagonista di altre inaccettabili azioni di intimidazione nei confronti del libero diritto di cronaca, come, per esempio, nel caso della manifestazione organizzata sotto la sede della redazione del quotidiano la Repubblica;

    è evidente che i gravi fatti accaduti non solo nulla hanno a che vedere con la libertà fondamentale di manifestazione del pensiero, pilastro della Costituzione antifascista nata nel 1948, ma hanno purtroppo messo in evidenza come movimenti di estrema destra, dediti talvolta a rievocazioni considerate folcloristiche del passato regime, abbiano compiuto un salto di qualità, riuscendo ad infiltrarsi e ad intercettare le proteste e il malumore di tutti coloro che non hanno condiviso le scelte di Governo in merito all'estensione dell'obbligo del green pass;

    l'uso della violenza quale metodo di lotta politica cui si è assistito nella giornata di sabato 9 ottobre 2021 non solo non può essere mai tollerato, ma impone una riflessione attenta, perché va a toccare proprio quella «pubblica esaltazione dei fatti e metodi propri dei fascisti» richiamata dall'articolo 1 della legge 20 giugno 1952, n. 645, che attua la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione;

    preoccupa, e al tempo stesso amareggia, assistere a questi rigurgiti così pericolosi per la tenuta della democrazia italiana e che sembrano riportare l'Italia indietro nel tempo, proprio nel momento in cui il nostro Paese, dopo quasi due anni di pandemia e il sacrificio umano di oltre 130.000 vittime, si sta finalmente risollevando con orgoglio e determinazione, tanto sul piano sanitario quanto su quello economico,

impegna il Governo

1) a valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione fascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana.
(1-00524) (Nuova formulazione) «Serracchiani, Davide Crippa, Boschi, Fornaro, Fiano, Muroni, Avossa, Bazoli, Benamati, Berlinghieri, Boccia, Boldrini, Bonomo, Bordo, Enrico Borghi, Braga, Bruno Bossio, Buratti, Campana, Cantini, Carla Cantone, Cappellani, Carè, Carnevali, Casu, Ceccanti, Cenni, Ciagà, Ciampi, Critelli, Dal Moro, De Filippo, De Luca, De Maria, De Menech, De Micheli, Del Basso De Caro, Delrio, Di Giorgi, Fassino, Fragomeli, Frailis, Gariglio, Giorgis, Gribaudo, Gualtieri, Incerti, La Marca, Lacarra, Lattanzio, Lepri, Letta, Lorenzin, Losacco, Lotti, Madia, Gavino Manca, Mancini, Mauri, Melilli, Miceli, Morani, Morassut, Morgoni, Mura, Nardi, Navarra, Nitti, Orfini, Pagani, Ubaldo Pagano, Pellicani, Pezzopane, Piccoli Nardelli, Pini, Pizzetti, Pollastrini, Prestipino, Quartapelle Procopio, Raciti, Rizzo Nervo, Andrea Romano, Rossi, Rotta, Sani, Schirò, Sensi, Siani, Soverini, Topo, Vazio, Verini, Viscomi, Zan, Zardini, Baldino, Elisa Tripodi, Brescia, Maurizio Cattoi, Corneli, De Carlo, Dieni, Francesco Silvestri, Alaimo, Azzolina, Giordano, Spadoni, Casa, Sut, Carbonaro, Galizia, Federico, Perantoni, Marco Di Maio, Fregolent, Ungaro, Occhionero, Vitiello, Rosato, Anzaldi, Gadda, Marattin, Migliore, Mor, Moretto, Noja, Paita, Bersani, Conte, De Lorenzo, Dori, Fassina, Fratoianni, Palazzotto, Pastorino, Stumpo, Timbro, Ferri, Del Barba, Annibali, Barzotti, Alemanno, Bendinelli, Colaninno, Angiola, Vito, Ianaro, Villani, D'Arrando, Lorefice, Sportiello, Vianello, Cecconi, Fioramonti, Fusacchia, Lombardo».

(11 ottobre 2021)

   La Camera,

   premesso che:

    sabato 9 ottobre 2021 si è tenuta a Roma una manifestazione di protesta contro l'obbligo di possesso della certificazione verde per i lavoratori; secondo i dati della questura, alla manifestazione hanno partecipato circa 10.000 persone, tra cui moltissime famiglie con bambini;

    le istanze pacifiche e democratiche della grande maggioranza dei manifestanti sono tuttavia passate in secondo piano a causa di alcune decine di individui che, dopo essersi staccati dal corteo, hanno preso d'assalto la sede della Cgil, dove sono state danneggiati suppellettili ed impianti; a questo inaccettabile atto di vandalismo e di intimidazione sono seguiti disordini al Policlinico Umberto I, dove alcuni medici e infermieri sono stati aggrediti;

    per effetto degli scontri con le forze dell'ordine, che hanno riportato diversi feriti, alcuni individui appartenenti a queste frange violente sono stati arrestati; tra loro, sono stati individuati esponenti del movimento di Forza Nuova;

    alla luce di tali fatti, è stata avanzata da alcune forze politiche di maggioranza la proposta di sciogliere il movimento neofascista ed è stata richiamata in proposito la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, che sancisce il divieto di ricostituzione del partito fascista, e la sua disposizione attuativa, la legge 20 giugno 1952, n. 645, cosiddetta legge Scelba; nel rispetto dei principi sanciti dagli articoli 18 e 49 della Costituzione, che tutelano i partiti e stigmatizzano tutte le organizzazioni che non sono in linea con i principi costituzionali della democrazia, la legge Scelba contempla la possibilità di scioglimento per decreto come extrema ratio rispetto alla mancanza nel sistema ordinamentale di altri strumenti per raggiungere il medesimo obiettivo;

    l'ordinamento italiano prevede, sia a livello costituzionale che normativo, forme di controllo e restrizione nei confronti di movimenti sovversivi; nondimeno è importante sottolineare come queste abbiano sempre incontrato un'applicazione restrittiva – in ottemperanza al carattere liberale e democratico del nostro sistema – e coerente al dettato costituzionale nel suo complesso, in particolare con riferimento al nucleo insopprimibile dei principi del nostro ordinamento fondamentale; non è infatti nello spirito del nostro ordinamento costituzionale consentire l'adozione di misure di restrizione delle libertà fondamentali, tanto più di quelle di natura politica, senza un'attenta ponderazione della pluralità di interessi in gioco;

    appare convincente, in questo senso, l'interpretazione sostenuta da autorevole dottrina costituzionalistica che riconduce il divieto della XII disposizione transitoria e finale non solo al «disciolto partito fascista», ma ad ogni partito che «sotto qualsiasi forma», perseguendo l'instaurazione di dittature o l'abbandono dei principi democratici, ne richiami le caratteristiche; ciò appare più coerente con lo spirito che i Padri costituenti hanno inteso imprimere alla nostra Carta, nel senso che il contrasto all'ideologia fascista non può essere intesa solo come la resistenza verso una realtà storica ben determinata (le contingenze storiche al momento della sua redazione non potevano che richiedere la presenza di una tale clausola), ma anche nei confronti di tutte le istanze ideologico-programmatiche estremiste e violente;

    quanto richiamato emerge con chiarezza anche dalla lettera dell'articolo 2 della legge 20 giugno 1952, n. 645, la cui portata si dispiega nei confronti di movimenti di ogni ispirazione politica nella misura in cui esaltino la violenza come metodo di lotta politica;

    sulla base di queste premesse, a livello giurisprudenziale, sono state enucleate alcune condizioni pratiche per l'applicazione della misura di scioglimento così delicata e radicale, che incide intensamente sugli spazi di libertà degli individui; tra queste condizioni rientrano la presenza di una condotta violenta, la chiara intenzione di ricondurre tale violenza al sovvertimento dell'ordine costituzionale e la concreta pericolosità del movimento;

    questi criteri sono stati concepiti e utilizzati nei tre casi di scioglimento di associazioni neofasciste che si sono verificati nella storia repubblicana, tutti peraltro operati su impulso dell'autorità giudiziaria e non su iniziativa del Governo; data l'estrema delicatezza dell'oggetto, la magistratura e il Governo, come più volte sottolineato dalla Corte costituzionale, sono dunque chiamati ad applicare la normativa sulla condotta politico-eversiva «secondo lo spirito della Costituzione per un'adeguata applicazione al caso concreto» (sentenza n. 74 del 1958);

    non va dimenticato che nel nostro ordinamento esistono altre fattispecie di reati politici atte proprio a reprimere condotte associative sovversive non specificamente riconducibili al fascismo: è il caso del delitto di associazione sovversiva, previsto dall'articolo 270 del codice penale;

    l'assalto alla sede della Cgil portato avanti da esponenti di Forza Nuova costituisce non solo un grave atto contro l'ordine pubblico, ma anche un'intollerabile lesione dei valori costituzionali del nostro sistema;

    episodi di violenza simili non sono, purtroppo, sconosciuti nella storia recente del nostro Paese: si pensi ai disordini causati a Genova dai centri sociali legati dalla rete Indymedia durante il G8 del 2001; e più recentemente: alle devastazioni in seguito ad un corteo antifascista promosso dal centro sociale «Kavarna» di Cremona (24 gennaio 2015); al pestaggio da parte di una quindicina di esponenti dei centri sociali torinesi di due militanti del gruppo studentesco «Aliud» (12 novembre 2019); all'assalto contro il comune di Torino, ricoperto di uova e vernice, e al rogo dell'effige del Presidente del Consiglio dei ministri (Torino, 11 ottobre 2021); alle violenze dei «No Tav» contro le forze dell'ordine e i simboli delle istituzioni; alle decine di aggressioni ad esponenti del centrodestra e della sinistra parlamentare negli ultimi anni;

    questi fatti di assoluta violenza ingenerano nell'opinione pubblica allarme sociale e minacciano la convivenza libera e democratica tra i cittadini;

    altrettanto gravi episodi di violenza sono da imputarsi a organizzazioni e ad associazioni legate tanto alla sinistra estrema quanto all'estrema destra e al radicalismo islamico, attivamente impegnate nella propaganda antisemita indirizzata strumentalmente contro lo Stato d'Israele, certamente perseguibili ai sensi della legge Scelba e, soprattutto, ai sensi dell'articolo 270 del codice penale;

    al riguardo si possono citare le ripetute aggressioni ai rappresentanti della Brigata ebraica nel corso delle celebrazioni per il 25 aprile, delle quali si rendono responsabili ogni anno esponenti dell'area antagonista e dei centri sociali; il Partito marxista leninista italiano di Firenze che organizza la commemorazione del dittatore Mao Tse Tung e pubblica manifesti accusando Israele di essere una nazione di «criminali nazisti sionisti» con foto di un palestinese armato; i cento centri sociali che combattono «l'apartheid israeliano», il cui elenco è pubblicato in rete;

    dalla Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza 2020 della Presidenza del Consiglio dei ministri si evince, inoltre, che «le evidenze raccolte dall'intelligence nel 2020, sistematicamente condivise con le forze di polizia, fanno stato di come l'anarco-insurrezionalismo resti la componente eversiva endogena più vitale», con 98 attentati terroristici riconducibili all'area anarchica nel 2019 e 24 attentati e 52 arrestati nel 2020;

    ad ogni modo, è necessario evitare pericolose strumentalizzazioni all'interno del dibattito politico-istituzionale, distinguendo in maniera chiara il piano della tutela della salute e delle resistenze alle azioni governative relative alle misure adottate in tale ambito da quello più strettamente politico, legato a contrapposizioni di tipo ideologico che rischiano di compromettere i successi registrati nel fronteggiare l'emergenza sanitaria che consentono la ripartenza del Paese,

impegna il Governo:

1) ad adottare tempestivamente ogni misura prevista dalla legge per contrastare tutte – nessuna esclusa – le realtà eversive che intendano perseguire il sovvertimento dei valori fondamentali dell'ordinamento costituzionale e, di conseguenza, che rappresentano un concreto pericolo per l'impianto democratico;

2) a dare seguito, con sollecitudine, per quanto di competenza e secondo legge, alle verifiche e agli accertamenti della magistratura in ordine agli episodi del 9 ottobre 2021 richiamati in premessa.
(1-00534) «Molinari, Occhiuto, Lollobrigida, Marin e Lupi».

(19 ottobre 2021)

   La Camera,

   premesso che:

    il 9 ottobre 2021 si è svolta a Roma in piazza del Popolo una delle tante manifestazioni contro l'obbligo del green pass per i lavoratori italiani, a cui hanno partecipato pacificamente decine di migliaia di persone;

    a fronte di una manifestazione pacifica, un esiguo numero di facinorosi è riuscito a gettare discredito sulla gran parte dei manifestanti pacifici;

    un gruppo di poche decine di soggetti si è infatti distaccato percorrendo circa due chilometri in corteo verso la sede della Confederazione generale italiana del lavoro (Cgil), per poi assaltare e vandalizzare la sede del principale sindacato italiano;

    il suddetto gruppo, distaccatosi dal resto dei manifestanti, ed addirittura, come risulta da fonti di stampa, «scortato dalle forze dell'ordine», è stato guidato da personaggi riconducibili al movimento neofascista Forza Nuova, tra cui Roberto Fiore e Giuliano Castellino, noti alle forze dell'ordine, pregiudicati per reati gravi e, tra l'altro, il secondo è destinatario di provvedimenti restrittivi che gli avrebbero dovuto impedire di essere anche solo presente in piazza;

    preme ricordare che Roberto Fiore ha vissuto da latitante per molti anni nel Regno Unito, sviluppandovi una fitta rete di relazioni economiche, finanziarie e politiche, che non sarebbero state possibili senza un'adeguata copertura da parte degli apparati di sicurezza, e che la sua organizzazione politica, Forza Nuova, all'interno del contenitore Alternativa Sociale, è stata alleata della coalizione di centro-destra guidata da Silvio Berlusconi;

    desta particolare preoccupazione come sia stato possibile che personaggi ben noti alle forze dell'ordine e, per giunta, destinatari di provvedimenti restrittivi, abbiano potuto organizzare e guidare indisturbati un corteo di circa due chilometri, mettendo in pericolo il resto dei manifestanti, le forze dell'ordine e la cittadinanza;

    tale preoccupazione è ancora più allarmante se si considera il numero estremamente esiguo di persone che sono state in grado di agire indisturbate e con violenza nel pieno centro di Roma, in prossimità di un elevato numero di luoghi sensibili;

    il fatto che poche decine di persone abbiano potuto condurre indisturbate tali azioni violente solleva molti dubbi su come sia stato gestito l'ordine pubblico durante la manifestazione;

    nei giorni successivi agli incidenti, alcune inchieste giornalistiche hanno riportato alla luce notizie inquietanti circa il ruolo del fondo britannico Saint George Educational Trust, fondato dallo stesso Roberto Fiore nel 1995, che avrebbe finanziato alcune sigle riconducibili all'integralismo cattolico, tra cui l'associazione Vicit Leo, il cui presidente, Daniele Trabucco, ha fatto parte di un tavolo tecnico istituito dal Ministro degli affari regionali e delle autonomie;

    il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, ha parlato di una «strumentalizzazione» delle manifestazioni contro il green pass da parte di «gruppi violenti neofascisti»;

    per contro, in data 18 ottobre 2021 lo sgombero da parte delle forze di polizia del varco 4 del porto di Trieste – interessato da una manifestazione pacifica organizzata dai lavoratori portuali contro le misure restrittive che rendono onerosissimo per milioni di cittadini italiani l'esercizio del diritto al lavoro – è avvenuto con una postura aggressiva e mezzi di dispersione delle folle inermi da stato autoritario;

    tutto ciò deve richiamare l'attenzione delle istituzioni affinché i manifestanti pacifici siano messi nelle condizioni di esercitare liberamente il diritto di riunione, così come previsto dall'articolo 17 della Costituzione, senza il pericolo di infiltrazioni da parte di gruppi e organizzazioni eversive il cui unico scopo è quello di strumentalizzare manifestazioni pacifiche che nulla hanno a che fare con le loro finalità eversive,

impegna il Governo:

1) a garantire il massimo grado di libertà per tutte le manifestazioni pacifiche così come previsto dall'articolo 17 della Costituzione, anche attraverso un'adeguata gestione dell'ordine pubblico al fine di prevenire la situazione per cui pochi facinorosi e provocatori possano strumentalizzare manifestazioni pacifiche e compromettere l'ordine e la sicurezza pubblica;

2) qualora risulti da indagini e provvedimenti della magistratura la riorganizzazione del disciolto partito fascista, come da articolo 3, comma 1, della legge 20 giugno 1952, n. 645, a dare seguito al relativo scioglimento ed alla confisca dei beni.
(1-00535) «Cabras, Colletti, Forciniti, Corda, Paolo Nicolò Romano, Trano, Maniero, Testamento, Leda Volpi, Spessotto, Giuliodori, Vallascas, Sapia, Costanzo, Massimo Enrico Baroni».

(20 ottobre 2021)