TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 536 di Mercoledì 7 luglio 2021

 
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MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE DI COMPETENZA A FAVORE DI PATRICK ZAKI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA

   La Camera,

   premesso che:

    esattamente un anno fa, il 7 febbraio 2020, Patrick Zaki è stato arrestato all'aeroporto del Cairo, mentre stava tornando a casa per un breve periodo di pausa prima di iniziare il suo secondo semestre di studi all'università di Bologna;

    Patrick Zaki è un ragazzo egiziano che nell'agosto del 2019 si era trasferito in Italia per frequentare il master Gemma: un programma dell'università di Bologna sponsorizzato dalla Commissione europea, con il programma Erasmus Mundus, che si occupa di studi di genere. Patrick aveva ottenuto una borsa di studio, dopo un rigoroso processo di selezione che ha visto quasi seicento domande da parte di studentesse e studenti di tutto il mondo, con 29 borse assegnate in tutta Europa di cui 3 a Bologna;

    il 7 febbraio 2020, atterrato all'aeroporto del Cairo, è stato fermato dalla polizia e trattenuto. A denunciare la sua scomparsa è stata l'Egyptian initiative for personal rights (Eipr), un'organizzazione egiziana per i diritti umani nata nel 2002, di cui Zaki è un collaboratore. Secondo la ricostruzione degli avvocati, Patrick sarebbe stato sottoposto a interrogatorio, picchiato e torturato con scosse elettriche prima di essere trasferito in un ufficio dell'Agenzia di sicurezza nazionale, i servizi segreti egiziani, a Mansoura: la sua città natale che si trova a circa 120 chilometri dalla Capitale. Solo il giorno dopo, l'8 febbraio, è stato raggiunto dai legali e ha fatto la sua comparsa davanti al pubblico ministero;

    Patrick è stato spostato al Cairo nel mese di marzo 2020. A causa dell'emergenza Covid, non ha potuto incontrare familiari né avvocati fino a settembre 2020, quando ha potuto finalmente ricevere una visita della madre. Lo stato di carcerazione preventiva è stato prolungato con ripetuti rinvii di udienze e rinnovi, senza alcun processo. Difatti, ufficialmente le indagini proseguono ancora;

    le accuse formalizzate dalla procura sono diverse e includono «la diffusione di notizie false dirette a minare la pace sociale», «l'incitamento alla protesta senza permesso», «l'istigazione a commettere atti di violenza e terrorismo», «la gestione di un account social che indebolisce la sicurezza pubblica», nonché «l'appello al rovesciamento dello Stato». Sono i cinque reati con cui, negli ultimi anni, in Egitto, si colpiscono regolarmente attivisti, avvocati, giornalisti, dissidenti e difensori dei diritti umani;

    inoltre, in Egitto la detenzione preventiva è diventata un provvedimento molto diffuso: la persona rimane in prigione mentre la polizia ha il compito di indagare sul caso in base alle accuse formalizzate dalla procura. Spesso, però, dietro questo atto si nasconde una detenzione del tutto arbitraria: non viene fatta alcuna indagine e la custodia cautelare è rinnovata a ogni udienza, fino al tetto massimo, stabilito dalla legge egiziana, di due anni. Il tutto per punire senza un processo e sottrarre all'attenzione dell'opinione pubblica un prigioniero di coscienza;

    la detenzione arbitraria di Patrick Zaki preoccupa anche considerate le condizioni delle carceri egiziane, «piene di detenuti politici, persone imprigionate senza alcun motivo se non quello di aver espresso opinioni critiche nei confronti del governo di al-Sisi», come dichiarato da Mohamed Lotfy, cofondatore dell'organizzazione Egyptian commission for rights and freedoms, aggiungendo che il coronavirus ha reso la vita dei detenuti sempre più dura, privandoli anche di un supporto psicologico, in quanto «possono ricevere visite di parenti e familiari meno spesso di prima»;

    il numero di persone presenti nelle carceri d'Egitto non si conosce, è un dato che le autorità del Cairo si rifiutano di fornire. Secondo alcune stime, le presenze sarebbero 114 mila: oltre il doppio della capienza massima di 55 mila persone. Nelle 16 carceri esaminate da Amnesty, centinaia di detenuti sono ammassati in celle sovraffollate, con una superficie media stimata di 1,1 metri quadrati per detenuto. Il minimo raccomandato dagli esperti è di 3,4 metri. Non solo: nel 2020, a seguito di grazie presidenziali e rilasci condizionali, sono uscite dalle prigioni 4 mila persone in meno rispetto al 2019;

    intanto, purtroppo, Patrick, come lui stesso ha fatto sapere attraverso i suoi familiari, è afflitto ed esausto. In una lettera inviata alla famiglia il 12 dicembre 2020, Zaki ha fatto sapere di essere molto provato dalla detenzione. «Ho ancora problemi alla schiena, ho bisogno di forti antidolorifici e di qualcosa per dormire meglio — ha scritto —. Il mio stato mentale non è un granché dall'ultima udienza. Voglio mandare il mio amore ai miei compagni di classe e agli amici a Bologna. Mi mancano molto la mia casa lì, le strade e l'università. Speravo di trascorrere le feste con la mia famiglia ma questo non accadrà per la seconda volta a causa della mia detenzione»;

    nonostante i tentativi della magistratura egiziana di far dimenticare Patrick attraverso gli estenuanti rinvii del suo processo, le campagne a sostegno della sua liberazione si moltiplicano: entrano nel secondo anno la campagna di Amnesty International, dell'Università e del Comune di Bologna, che hanno nominato Patrick Zaki cittadino onorario, e di tanti altri enti locali e istituti accademici e dell'informazione in tutta Italia;

    inoltre, sul web, sono state superate 100 mila firme per la petizione online lanciata sulla piattaforma Change.org dalla community «Station to Station» — l'associazione che raggruppa cittadini e studenti per tenere viva la memoria sulla strage del 2 agosto 1980 a Bologna — e diretta al Presidente del Consiglio e alle più alte cariche istituzionali, per chiedere la cittadinanza italiana onoraria per Patrick Zaki;

    il conferimento della cittadinanza italiana, seppur preveda un lungo iter, rappresenterebbe un fortissimo segnale sia per l'Egitto che per gli alleati europei che sostengono la liberazione di Zaki e permetterebbe all'Italia e all'Europa di poter esercitare una maggiore pressione sul Cairo. La nostra legge prevede che il riconoscimento della cittadinanza a uno straniero sia possibile «quando questi abbia reso eminenti servizi al Paese, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato», che, i cittadini e le istituzioni italiane stanno a gran voce dimostrando,

impegna il Governo:

1) ad avviare tempestivamente mediante le competenti istituzioni le necessarie verifiche al fine di conferire a Patrick George Zaki la cittadinanza italiana ai sensi del comma 2 dell'articolo 9 della citata legge n. 91 del 1992;

2) a continuare a monitorare, con la presenza in aula della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali a carico di Zaki e le sue condizioni di detenzione;

3) a continuare a sostenere, nei rapporti bilaterali con l'Egitto e in tutti i consessi europei ed internazionali, l'immediato rilascio di Patrick Zaki e di tutti i prigionieri di coscienza: difensori dei diritti umani, giornalisti, avvocati e attivisti politici finiti in carcere solo per aver esercitato in modo pacifico i loro diritti fondamentali;

4) a continuare ad adottare iniziative affinché le autorità egiziane rispettino i diritti alla libertà d'espressione, di associazione e di manifestazione pacifica e spezzino il circolo dell'impunità per le gravi violazioni dei diritti umani in corso nel Paese.

5) a promuovere, in sede europea, azioni volte a sostenere le università dell'Unione nella tutela dei diritti umani degli studenti iscritti, nell'ambito della propria attività di studio e ricerca.
(1-00421) (Ulteriore nuova formulazione) «Quartapelle Procopio, Sensi, Pastorino, Campana, Lattanzio, Perantoni, Fragomeli, Buratti, Bologna, Fusacchia, Muroni, Napoli, Serracchiani, Fioramonti, Piccoli Nardelli, Tasso, Gagnarli, Nobili, Marco Di Maio, Siani, Ferri, Paita, Carelli, De Luca, Verini, Palmisano, Boldrini, Pollastrini, Fiano, Sarli, Bonomo, Maurizio Cattoi, Rossi, Fassino, Viscomi, Incerti, Gribaudo, Mura, Migliore, Zardini, Ciampi, Ungaro, Magi, La Marca, Pezzopane, Giachetti, Berti, Frailis, Lombardo, Vito, Carnevali, Pettarin, Pellicani, Bordo, Schirò, Fitzgerald Nissoli, De Maria, Bruno Bossio, Dall'Osso, Vietina, Spadoni».

(17 febbraio 2021)

MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE VOLTE A COMMEMORARE IL CENTENARIO DELLA TRASLAZIONE DEL MILITE IGNOTO ALL'ALTARE DELLA PATRIA

   La Camera,

   premesso che:

    la legge 11 agosto 1921, n. 1075, recante «la sepoltura in Roma, sull'Altare della Patria, della salma di un soldato ignoto caduto in Guerra», all'articolo 1, disponeva, a cura dello Stato, la solenne tumulazione al Vittoriano della salma di un soldato sconosciuto caduto in combattimento nella guerra 1915-1918;

    il 4 novembre 1921, anniversario della fine della Prima guerra mondiale, la bara del Milite Ignoto, portata a spalla da 12 decorati di Medaglia d'oro al valor militare ed accompagnata dalle bandiere di guerra dei 355 Reggimenti che avevano partecipato al conflitto, venne deposta nella cripta ai piedi della statua della Dea Roma, situata al monumento del Vittoriano di Roma e al caduto ignoto fu conferita la Medaglia d'oro al valor militare;

    il monumento del Milite Ignoto è dedicato ai 651.000 mila caduti italiani del Primo conflitto mondiale, in particolare a coloro dei quali non è stato possibile pervenire all'identificazione, al fine di dedicare loro una degna sepoltura e il riconoscimento di tutti gli onori;

    dei tantissimi giovani che persero la vita in quel conflitto, in un Paese agricolo come era l'Italia nei primi del Novecento, molti provenivano dalle campagne e dal Mezzogiorno, chiamati dalla coscrizione obbligatoria a combattere nel Nord d'Italia e con commilitoni che condividevano la comune cittadinanza italiana ma sovente lingue e idiomi diversi;

    un secolo dopo, il senso profondo del Milite Ignoto acquista nuovi contenuti ponendosi a monito per le nuove generazioni secondo l'articolo 11 della Costituzione che recita: «l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali [...] promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo». Pertanto, anche lo stesso sorgere dell'Unione europea che ha unito i popoli che durante la Prima guerra mondiale si combatterono, rappresenta un lascito importante nel ricordo dei caduti nei due conflitti mondiali del nostro Continente;

    nella ricorrenza del centenario della traslazione del Milite Ignoto all'Altare della patria, il Gruppo delle medaglie d'oro al valor militare d'Italia (Movm), in collaborazione con l'Associazione nazionale comuni italiani (Anci), ha avviato il progetto «Milite Ignoto, Cittadino d'Italia» per il conferimento della cittadinanza onoraria da parte di tutti i comuni italiani, iniziativa sostenuta anche dal Consiglio nazionale permanente delle associazioni d'arma, nonché ulteriori intitolazioni al «Milite Ignoto – Medaglia d'oro al valor militare» di piazze, vie o altri luoghi pubblici nel pieno rispetto delle norme amministrative in vigore e dell'autonomia degli enti locali;

    in occasione dello svolgimento dell'annuale assemblea ordinaria dei soci effettivi del Gruppo delle medaglie d'oro al valor militare d'Italia, svoltasi nel 2019, con deliberazione adottata all'unanimità dei presenti, l'Associazione è stata delegata a promuovere iniziative commemorative finalizzate alla valorizzazione storica, morale e sociale del centenario del Milite Ignoto;

    il 20 novembre 2020 è stato firmato il protocollo d'intesa tra il commissariato generale per le onoranze ai caduti e il Gruppo delle medaglie d'oro al valor militare d'Italia per la «Commemorazione del Centenario della traslazione del Milite Ignoto nel Sacello dell'Altare della Patria»;

    la IV Commissione Difesa della Camera dei deputati ha approvato il 31 marzo 2021 la risoluzione n. 7-00604 che impegna il Governo a organizzare un viaggio della memoria con un treno d'epoca, nella composizione più possibile fedele, che compia un identico percorso con le stesse tappe e gli stessi tempi del treno che portò il Milite Ignoto a Roma;

    l'Unione europea si fonda su Stati membri che, alla fine dei due conflitti mondiali che hanno segnato profondamente il Novecento, hanno rinunciato a una parte della loro sovranità a favore dell'Unione e hanno conferito a quest'ultima parte dei propri poteri, al fine di creare un contesto stabile e di pace;

    la commemorazione del Milite Ignoto è diffusa tra i Paesi membri dell'Unione europea e Alleati. A partire dal 1920-21, la costruzione di tombe e monumenti per la commemorazione della figura del Milite Ignoto si diffuse anche all'estero; pertanto, appare opportuno lavorare con gli altri Paesi dell'Unione europea per celebrare insieme i caduti del Primo conflitto mondiale unendo i Militi Ignoti d'Europa in un abbraccio corale che ricordi l'unità raggiunta e i valori costituenti della pace e della fratellanza tra i popoli,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a sostenere il progetto del gruppo Movm, in collaborazione con l'Anci, presso i comuni italiani, al fine di promuovere l'adesione per il riconoscimento della cittadinanza al «Milite Ignoto» in tempo utile ad inserirli nelle iniziative di commemorazione previste per il 4 novembre 2021, centenario della traslazione;

2) a promuovere progetti per le scuole di ogni ordine e grado volti alla diffusione e alla conoscenza delle vicende storiche descritte in premessa, anche attraverso concorsi, mostre e iniziative pubbliche;

3) ad intraprendere le opportune iniziative in sede europea atte a incentivare la cooperazione tra i soggetti tenuti a sovrintendere ai monumenti alla memoria e ai caduti della Prima guerra mondiale affinché le celebrazioni per questi ultimi vedano uniti i Militi Ignoti d'Europa in un abbraccio corale che ricordi il sacrificio umano dei tanti caduti di tutti i Paesi coinvolti nel conflitto.
(1-00452) «Rizzo, Ferrari, Pagani, Maria Tripodi, Occhionero, Deidda, Berardini, Tondo, Aresta, Roberto Rossini, Del Monaco, Dori, D'Uva, Frusone, Gubitosa, Iovino, Tofalo, Perego Di Cremnago, Corda».

(1o aprile 2021)

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DE TOMA, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, VINCI e ZUCCONI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. – Per sapere – premesso che:

   nella giornata di lunedì 5 luglio 2021 il Comandante generale della Guardia costiera, Giovanni Pettorino, è stato nominato commissario straordinario dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centrale;

   l'incarico commissariale è giunto in esito allo stallo sulla nomina del nuovo presidente dell'ente, in essere da quando, quasi un mese fa, la Commissione lavori pubblici, comunicazioni del Senato della Repubblica aveva espresso parere negativo sul candidato selezionato dal Ministro interrogato e condiviso dalle regioni Abruzzo e Marche;

   il Ministero aveva, infatti, selezionato tre curricula e li aveva trasmessi alle regioni interessate, convergendo poi, in accordo con le stesse, sul profilo dell'ingegner Matteo Africano, ma in sede parlamentare il Partito democratico ha contestato la legittimità del curriculum del predetto, muovendo allo stesso gravi accuse, e, quindi, contestando anche lo stesso Ministro interrogato che, scegliendo la terna tra i curricula pervenuti, se ne era fatto garante;

   la legge 28 gennaio 1994, n. 84, recante «Riordino della legislazione portuale», con riferimento alla nomina dei presidenti delle autorità di sistema portuale, dispone espressamente che la nomina sia effettuata dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, «d'intesa con il presidente o i presidenti della regione interessata»;

   nella richiesta d'intesa formalmente trasmessa alle regioni e sottoscritta dal Ministro interrogato lo stesso scrive che l'ingegner Africano «risulta in possesso dei prescritti requisiti di cittadinanza e di comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale»;

   il parere contrario espresso dal Senato della Repubblica, quindi, nonostante a esso sia seguito un parere favorevole espresso dalla Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati, ha nei fatti prevalso su tutte le altre considerazioni, spingendo il Ministro interrogato, a parere degli interroganti in violazione della ratio di tutte le norme procedurali, a ricorrere a una gestione commissariale;

   la scelta della nomina del sopra citato commissario provoca, inoltre, motivato sconcerto, a fronte del fatto che essa non solo prescinde dall'intesa espressa dalle regioni interessate, ma le priva anche della facoltà di ricorso prevista dalla vigente normativa in caso di mancato accordo –:

   quale siano stati i criteri di selezione per la formazione della terna di nominativi inviati alle regioni e a opera di chi sia avvenuta e quali ragioni oggettive abbiano spinto il Ministero a non procedere alla nomina dell'ingegnere Matteo Africano.
(3-02382)

(6 luglio 2021)

   ACUNZO. – Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. – Per sapere – premesso che:

   il nostro Paese ha un'importante tradizione nel settore agricolo. Infatti, i prodotti agricoli italiani sono conosciuti a livello internazionale e la produzione agricola italiana delle nostre imprese rappresenta un valore fondamentale anche per lo sviluppo dell'economia;

   importante è anche tutelare l'agricoltura contadina ed i prodotti che da questa derivano: prodotti biologici di grande qualità;

   risulta quindi fondamentale per l'economia del nostro Paese valorizzare l'agricoltura contadina, anche per evitare lo spopolamento dei territori come quelli montani o di alcune aree interne del nostro Paese;

   altro elemento importante è quello di consentire e di aiutare i giovani ad intraprendere, anche in forma d'impresa, attività agricole che, come detto, risultano fondamentali per implementare il prodotto interno lordo;

   è pertanto necessario intervenire per effettuare controlli accurati sui terreni agricoli che si trovano nelle vicinanze di siti di stoccaggio dei rifiuti e attivarsi per superare le eventuali gravi problematiche che possono derivare dalla coltivazione di prodotti agricoli siti in terreni vicini ad impianti di stoccaggio dei rifiuti;

   fondamentale è anche l'individuazione dei suddetti terreni agricoli, in modo da poter intervenire per salvaguardare l'ambiente e la salute dei cittadini e valutare la possibilità di coltivare, una volta messo in sicurezza il territorio, prodotti agricoli derivanti da coltivazioni site vicino ad impianti di stoccaggio dei rifiuti –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare per effettuare un monitoraggio, ai fini del loro controllo, dei terreni agricoli siti vicino ad impianti di stoccaggio dei rifiuti, per permettere la messa in sicurezza dei territori e valutare la possibilità di sviluppare coltivazioni di terreni per rilanciare l'agricoltura contadina.
(3-02383)

(6 luglio 2021)

   SARRO. – Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. – Per sapere – premesso che:

   in provincia di Caserta numerosi capi di bufali sono infettati dalla brucellosi, una zoonosi che colpisce diverse specie ruminanti, creando problemi agli allevatori;

   la cura del patrimonio bufalino italiano potrebbe realizzarsi anche ricorrendo alla vaccinazione. Il piano straordinario adottato per il controllo della malattia prevede, invece, il ricorso ai soli abbattimenti, senza esser riusciti a eradicare o contenere la malattia. L'abbattimento indiscriminato di migliaia di bufali ha, però, fatto chiudere numerosi allevamenti e perdere posti di lavoro;

   il mancato ricorso ai vaccini, assieme a errori diagnostici e medici, con conseguente abbattimento anche di capi sani, suscitata preoccupazioni ai lavoratori del settore;

   l'ordinanza del Ministero della salute del maggio 2015, recante «Misure straordinarie di polizia veterinaria in materia di tubercolosi, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovicaprina, leucosi bovina enzootica» – nel testo modificato dall'ordinanza ministeriale del 6 giugno 2017, prevede l'abbattimento dei capi soltanto dopo il definitivo accertamento della malattia;

   la magistratura ha accolto ricorsi di allevatori, riconoscendo la necessità di modificare le procedure, prevedendo nuovi accertamenti diagnostici, bloccando l'abbattimento dei bufali se solo sospetti di malattia. È stato evidenziato il fatto che i servizi veterinari di aziende sanitarie locali e di regione Campania, in caso di contraddittorietà di esiti diagnostici, non rispetterebbero le procedure dell'Organizzazione mondiale della sanità animale, organismo intergovernativo che definisce e riconosce le procedure e i metodi diagnostici, gli accordi internazionali dell'Organizzazione mondiale del commercio, la normativa dell'Unione europea, quella statale, potendo ricorrere anche alla vaccinazione;

   la Commissione europea fornisce assistenza tecnica agli Stati membri per l'eradicazione della malattia mediante sopralluoghi e ha raccomandato l'uso delle vaccinazioni alle autorità italiane in caso di zone con alto tasso di infezione, come accade a Caserta;

   in caso di mancato progresso nell'eradicazione della malattia, il sostegno finanziario dell'Unione europea è interrotto; infatti, nel 2019 sono state applicate sanzioni pecuniarie per la mancata eradicazione della brucellosi bufalina in Campania, in seguito ai risultati deludenti raggiunti nel 2018;

   le attività di profilassi assunte hanno fallito e sarebbe necessario una profilassi alternativa, utilizzando anche la vaccinazione con controlli congiunti, la prevenzione, la biosicurezza, la formazione di medici veterinari per l'autocontrollo, il controllo diretto ed indiretto della fauna selvatica e le ricerche epidemiologiche –:

   quali iniziative urgenti di competenza intenda assumere per interrompere gli abbattimenti di bufali in provincia di Caserta, utilizzando prioritariamente la profilassi vaccinale.
(3-02384)

(6 luglio 2021)

   DI GIORGI, LATTANZIO, NITTI, ORFINI, PICCOLI NARDELLI, PRESTIPINO, ROSSI, BERLINGHIERI, LORENZIN e FIANO. – Al Ministro della cultura. – Per sapere – premesso che:

   la cultura è tra i settori maggiormente colpiti dalla diffusione del Coronavirus e dai provvedimenti adottati per contenere il contagio;

   nell'ultimo anno, a seguito dell'emergenza, l'Esecutivo ha previsto diversi interventi volti a sostenere le difficoltà derivanti dalla chiusura: istituiti due fondi per sostenere l'emergenza del settore dello spettacolo, del cinema e dell'audiovisivo; un fondo emergenze imprese e istituzioni culturali; sono stati individuati criteri specifici per l'attribuzione delle risorse del Fondo unico per lo spettacolo; introdotta la possibilità di prevedere una maggiore flessibilità nella ripartizione delle risorse destinate ai crediti di imposta per il cinema e l'audiovisivo; è stato ulteriormente esteso l'Art-bonus, sono state riconosciute diverse forme di sostegno ai lavoratori e per gli utenti; è stato riconosciuto il diritto all'emissione di un voucher;

   in questa fase occorre rivedere e aggiornare un nuovo sistema di welfare in favore dei lavoratori dello spettacolo e contestualmente avviare un complesso di riforme sul funzionamento del sostegno pubblico al settore;

   dal comunicato stampa del Consiglio dei ministri del 10 giugno 2021 si apprende dell'approvazione del disegno di legge delega sulla riforma dello spettacolo per definire, come dichiarato dallo stesso Ministro interrogato, «un insieme organico di misure, capace di rivedere e aggiornare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori di un comparto caratterizzato da prestazioni strutturalmente discontinue e da significative originalità» –:

   quali siano i contenuti e i tempi di presentazione alle Camere del disegno di legge delega sulla riforma dello spettacolo approvato il 10 giugno 2021 dal Consiglio dei ministri.
(3-02385)

(6 luglio 2021)

   DE LORENZO e FORNARO. – Al Ministro della cultura. – Per sapere – premesso che:

   in un articolo de Il Mattino di Napoli del 1° dicembre 2020 risulta che «l'ascensore di Pizzofalcone, chiuso ufficialmente il 3 settembre 1968, è situato a poche centinaia di metri dall'ascensore che collega la parte superiore e la parte inferiore del ponte di Chiaia. Dista ancora meno da un terzo ascensore in costruzione sulla sommità del monte Echia, a circa 50 metri dai ruderi di quella che viene indicata dagli storici come la villa di Lucullo. E proprio la costruzione del terzo impianto in questi giorni ha acceso una spinosissima polemica in città. In molti, infatti, puntano il dito contro il progetto del nuovo ascensore che rischia di rovinare per sempre la bellissima vista del Golfo di Napoli»;

   il progetto costato circa 1 milione e 200 mila euro finanziati con il «Patto per Napoli», nell'ambito del fondo sviluppo e coesione, prevede la costruzione di un ascensore in cemento armato in una zona che deve essere tutelata dal punto di vista paesaggistico, per il suo valore universalmente riconosciuto, gravemente compromesso dalla realizzazione di un torrino fuori terra che altera il pregiato contesto storico del paesaggio napoletano. Dall'analisi del progetto risultano assenti le domande di autorizzazione archeologica e paesaggistica e l'adozione della valutazione di impatto ambientale, obbligatoria ai sensi dell'allegato IV, lettera L, del decreto legislativo n. 152 del 2006. La stessa relazione paesaggistica si limita a individuare il contesto con la laconica frase «l'intervento ricade nel centro storico della città»;

   in un articolo de Il Corriere del Mezzogiorno del 29 novembre 2020 risulta che: «il box terminale dell'ascensore che svetta a Monte Echia è ben più alto rispetto al progetto che era stato modificato sulla base dei suggerimenti proposti all'epoca dall'omonimo comitato». Nessuno studio della visibilità paesaggistica dell'opera è stato allegato al progetto, né sono presenti richiami alla tutela archeologica del sito caratterizzato dalla presenza dei ruderi romani a pochi metri dal torrino. Lo stesso ascensore entrerà in funzione solo dopo il consolidamento del costone tufaceo che appoggia su sabbie e pozzolane delle eruzioni dei Campi Flegrei, i cui lavori, avviati da circa 3 anni, avrebbero determinato, secondo il geologo Riccardi Caniparoli, danni alla Galleria Vittoria, chiusa al traffico da mesi –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare per tutelare il luogo storico e paesaggistico del Monte Echia, contemperando le differenti esigenze di tutela di tale bene e di costruzione dell'opera nel pieno rispetto delle normative urbanistiche e paesaggistiche, tenuto conto degli ingenti fondi statali impegnati.
(3-02386)

(6 luglio 2021)

   ALEMANNO, SUT, CARABETTA, CHIAZZESE, FRACCARO, GIARRIZZO, MASI, ORRICO, PALMISANO, PERCONTI e SCANU. – Al Ministro del turismo. – Per sapere – premesso che:

   molte delle attività del comparto sale da ballo e discoteche hanno effettuato investimenti volti al rispetto del protocollo varato dal Comitato tecnico-scientifico, quali la realizzazione di hub in grado di effettuare tamponi in collaborazione con laboratori di analisi ovvero l'acquisto di tamponi per migliaia di euro;

   il mancato via libera alla riapertura delle attività del comparto sopra menzionato rischia di far fallire molte di loro: si pensi, ad esempio, a locali che, con capienza di oltre 3.500 persone, potrebbero stimare perdite di fatturato, a regime, per 2/3 milioni di euro;

   a ciò si sommano effetti negativi in termini di mancato gettito fiscale e ricadute sull'occupazione stagionale;

   il turismo è ripreso e, mentre in Europa le discoteche sono aperte, in Italia, pur di ritrovarsi e ballare, in questi giorni si stanno moltiplicando eventi illegali e feste abusive, come dimostrano anche casi di cronaca recente: si pensi al raduno nelle campagne di Santa Maria a Monte, fra Pontedera ed Empoli;

   il comparto sale da ballo e discoteche rimane un'importante attrazione per il turismo, sia di provenienza nazionale che estera, nel nostro Paese –:

   se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere per sostenere il comparto sopra menzionato, anche al fine di una diversificazione dell'offerta turistica, nonché di un servizio maggiormente rivolto alla popolazione giovane, che il turismo italiano dovrebbe garantire.
(3-02387)

(6 luglio 2021)

   MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CARRARA, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GALLI, GASTALDI, GERARDI, GERMANÀ, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, LUCENTINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MARIANI, MATURI, MICHELI, MINARDO, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RAVETTO, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SNIDER, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZANELLA, ZENNARO, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro del turismo. – Per sapere – premesso che:

   secondo quanto pubblicato su Il Sole 24 ore del 4 luglio 2021 è in arrivo un pacchetto rafforzato di aiuti per il settore del turismo;

   oltre al nuovo credito di imposta all'80 per cento per la riqualificazione delle strutture alberghiere e ricettive, sono previsti anche il riconoscimento del tax credit del 65 per cento per gli interventi di riqualificazione già eseguiti sugli alberghi nell'ultimo triennio ed una sezione speciale del fondo di garanzia per le imprese del settore;

   le misure risultano essere già finanziate con le risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per 1,8 miliardi di euro e con le altre risorse a disposizione del Ministero del turismo e perseguono l'obiettivo di consentire interventi di miglioramento, di riqualificazione ed efficientamento delle strutture ricettive;

   per gli interventi di maggiore entità – in termini di importanza e di dimensione delle strutture – in alternativa alla sezione speciale del fondo di garanzia, sembra si stia valutando la creazione di una nuova sezione del fondo rotativo per l'innovazione, tramite la quale sarà possibile finanziare i grandi investimenti mediante un combinato di parte a fondo perduto e parte di prestiti di lungo periodo a tassi agevolati;

   il credito di imposta all'80 per cento per la riqualificazione degli edifici, invece, sembra sia accompagnato anche da un contributo a fondo perduto dell'importo di spesa ammissibile che, secondo le anticipazioni di stampa, potrebbe anche essere incrementato qualora le misure interessino interventi di digitalizzazione o per incentivare l'imprenditorialità giovanile o femminile ovvero per edifici localizzati nel Mezzogiorno;

   l'accesso all'incentivo dovrebbe avere durata triennale, nell'ottica di dare agli imprenditori maggior certezza e adeguata possibilità di pianificazione –:

   se trovino conferma le notizie di cui in premessa, entro quando si ipotizzi possano trovare luce le predette misure e quale impatto, in termini economici, avranno sull'intero settore.
(3-02388)

(6 luglio 2021)

   MORETTO, MOR, FREGOLENT, UNGARO, MARCO DI MAIO, OCCHIONERO e VITIELLO. — Al Ministro del turismo. – Per sapere – premesso che:

   il settore del turismo è stato duramente colpito dalla pandemia. Nel nostro Paese il giro d'affari ha registrato un calo del 51 per cento, passando da 236 miliardi di euro nel 2019 a 116 miliardi di euro nel 2020. L'impatto sul prodotto interno lordo nazionale è sceso al 7 per cento nel 2020, rispetto al 13,1 per cento del 2019. Anche l'occupazione del settore ha registrato un sensibile calo, scendendo da 3,5 milioni di occupati nel 2019 a quasi 3,2 milioni nel 2020, con un calo del 9,6 per cento;

   il nostro Paese possiede 75 siti Unesco, è costantemente in testa alle mete turistiche più ricercate nel web e vanta una delle ricchezze gastronomiche e vinicole più importanti del mondo. Importante meta turistica è rappresentata anche dalle città d'arte, che attirano ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo;

   nel periodo di chiusura dovuto alla pandemia il settore del turismo ha visto aumentare le difficoltà economiche e, nonostante gli aiuti previsti dai decreti «ristori» e «sostegni», molti operatori sono stati costretti ad indebitarsi con le banche;

   dal 1° luglio 2021 è entrato in vigore l'EU digital COVID certificate, cosiddetto «green pass», che facilita gli spostamenti tra i Paesi dell'Unione europea e dell'area Schengen;

   il piano di riaperture nazionali messo in campo da questo Governo e l'avvento del «green pass» rappresentano il vero grande sostegno al comparto del turismo, che è ripartito anche con l'arrivo dei turisti stranieri;

   per consolidare la ripresa e rilanciare un comparto così strategico per il Paese è necessario pianificare con urgenza un'«Agenda Turismo», con azioni concrete e tempi certi per incentivare investimenti e sviluppo del nostro sistema ricettivo e di accoglienza;

   le ingenti risorse in arrivo dall'Europa grazie ai fondi Next generation EU e la recente approvazione del «fondone» nazionale di 30,6 miliardi di euro forniscono la concreta opportunità di dare gambe ad una programmazione seria e lungimirante, sia sul fronte della digitalizzazione, della mobilità turistica, dell'accessibilità del patrimonio culturale che della riqualificazione delle strutture ricettive;

   con riferimento a quest'ultimo aspetto nei giorni scorsi il Ministro interrogato ha annunciato alla stampa un imminente decreto che prevederà uno «sgravio dell'80 per cento ma con regole semplicissime» e che impiegherà 1,8 miliardi di euro dedicati alla ristrutturazione delle strutture ricettive di ogni tipo –:

   se e quando il Ministro interrogato intenda sottoporre al Parlamento un'«Agenda Turismo» contenente tutte le misure necessarie al solido rilancio del comparto, inclusa quella relativa al superbonus per la riqualificazione delle strutture ricettive.
(3-02389)

(6 luglio 2021)

   RIZZONE. — Al Ministro del turismo. – Per sapere – premesso che:

   il 15 settembre 2020 è stato pubblicato un avviso pubblico con cui il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo dava attuazione al decreto ministeriale del 12 agosto 2020, dettando i termini e le modalità di presentazione della richiesta per accedere al fondo di cui all'articolo 182, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77;

   dal 19 maggio 2021 risulta pienamente operativo il sistema amministrativo-contabile del nuovo Ministero del turismo e contestualmente sono state riavviate le erogazioni relative alla seconda tranche dei contributi per agenzie di viaggio e tour operator già individuati quali beneficiari;

   il 20 maggio 2021 il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto «decreto sostegni bis», che prevede misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali, e in esso è previsto lo stanziamento di 150 milioni di euro per sostenere il comparto delle agenzie di viaggio e tour operator, guide e accompagnatori turistici, bus turistici e imprese ricettive, nonché la possibilità che il bonus vacanze – rinnovato – possa essere utilizzato anche per pagamenti ad agenzie di viaggio, tour operator, hotel e bed and breakfast;

   il settore del turismo è e deve continuare ad essere un pilastro fondamentale dell'economia italiana (rappresentava in epoca pre-COVID il 13,2 per cento del prodotto interno lordo, pari a 232 miliardi di euro), ma, stanti le enormi difficoltà causate dalla pandemia da COVID-19, numerose piccole e medie imprese rischiano di chiudere e/o essere fagocitate da grandi operatori stranieri;

   gli spostamenti degli italiani verso l'estero e dei turisti stranieri verso l'Italia sono ancora ridottissimi nonostante vaccinazioni e protocolli;

   il mondo del turismo – quello degli operatori turistici in particolare – sta risentendo più degli altri a livello economico della crisi e per costituire il volano della ripresa ha bisogno di risposte chiare e precise;

   è quanto mai necessario garantire alle imprese, oltre che sostegni economici, anche certezze nelle tempistiche relative all'erogazione degli stessi, al fine di potere programmare le attività in relazione alle risorse disponibili –:

   quali iniziative di competenza siano state poste in essere per la celere erogazione dei sostegni previsti per le aziende del settore delle agenzie di viaggi e tour operator, con espresso riferimento all'emissione del nuovo avviso relativo ai fondi stanziati dal decreto-legge di cui sopra.
(3-02390)

(6 luglio 2021)

MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE VOLTE AL RILANCIO DEL SITO PRODUTTIVO WHIRLPOOL DI NAPOLI E ALLA SALVAGUARDIA DEI RELATIVI LIVELLI OCCUPAZIONALI

   La Camera,

   premesso che:

    la Whirlpool corporation è un'azienda multinazionale americana, produttrice di elettrodomestici, fondata nel 1911. Il primo prodotto a marchio Whirlpool viene lanciato nel 1950. Nel 1988 crea una joint-venture con Philips denominata Whirlpool international, che poi è acquisita totalmente dalla società americana nel 1991. Nel 2006 Whirlpool ha rilevato la Maytag corporation e i relativi marchi ed è divenuta la principale produttrice mondiale di elettrodomestici. Nel 2014 rileva la multinazionale italiana Indesit company e, attraverso questa operazione, acquisisce il controllo dei marchi Indesit e Hotpoint;

    in Italia Whirlpool ha 6 stabilimenti. In provincia di Varese, nella fabbrica di Cassinetta di Biandronno (polo Emea) si producono elettrodomestici a incasso (microonde, frigoriferi e forni), a Siena (polo Emea) si producono congelatori a pozzetto, a Melano (polo Emea) (Ancona) vengono realizzati i piani cottura a gas, elettrici e a induzione e prodotti speciali, a Comunanza (Ascoli Piceno) lavatrici a caricamento frontale e lava-asciuga top di gamma, a Napoli lavatrici a carica frontale top di gamma sempre per mercati Emea e americano, a Carinaro (Caserta) (polo Emea) frigoriferi, parti di ricambio e accessori;

    il 1° novembre 2020 la multinazionale americana ha cessato la produzione nel sito di Napoli, decidendo di erogare gli stipendi fino al 31 dicembre 2020 per i 355 lavoratori, venendo meno ad impegni presi con il Governo. Infatti, l'accordo del 25 ottobre 2018 firmato da parti sociali e Governo prevedeva di mantenere gli stabilimenti italiani (con circa 5 mila dipendenti) e, nel sito di Napoli, di investire per il triennio 2019-2021 circa 17 milioni di euro tra prodotto, processo, ricerca e sviluppo, confermando l'intenzione di Whirlpool di mantenere una presenza di alta qualità a Napoli, a fronte dell'utilizzo di ammortizzatori sociali e di sovvenzioni da parte delle istituzioni;

    la dismissione del sito industriale di Napoli ha un impatto fortissimo per il Mezzogiorno e per la stessa città, attraversata, come il resto del Paese, da una grave crisi economica derivante dalle due ondate di COVID-19 che hanno determinato le inevitabili restrizioni che comportano drammatiche conseguenze economiche per migliaia di famiglie;

    la decisione della Whirlpool di chiudere Napoli, soprattutto in questa drammatica fase del Paese, crea ulteriori problemi in un territorio dove non ci si può permettere di perdere un solo posto di lavoro;

    la chiusura dello stabilimento di Napoli porta come conseguenza la cancellazione di quasi mille occupati tra diretti e indiretti e risulta incomprensibile, alla luce del fatto che il mercato degli elettrodomestici offre dati incoraggianti, come dimostrato dagli investimenti della stessa Whirlpool e anche degli altri competitor come Candy ed Electrolux;

    inoltre, i conti finanziari della multinazionale stanno migliorando, salgono i profitti e l'azienda versa in salute. Pertanto, la decisione di chiudere il sito di Napoli preoccupa anche per il rischio concreto di un disimpegno del gruppo in tutta Italia;

    il mercato 2020 per il comparto dei grandi elettrodomestici si è svolto secondo fasi ben distinte: il promettente inizio dei primi due mesi è stato bruscamente interrotto dal blocco pandemico, che ha impresso una sensibile regressione sul settore, per assistere poi a una sostenuta ripresa dal periodo estivo, che è andata anche oltre il semplice «rimbalzo» tecnico; secondo un'analisi di Applia Italia, l'anno si è chiuso con il segno più nelle vendite sia a valore (0,8 per cento) sia a volume (0,3 per cento). Secondo i dati Gfk, nei primi tre mesi del 2021 le vendite del grande elettrodomestico sono cresciute del 29,5 per cento, confermando un trend positivo che fa ben sperare per il settore e che, quindi, spiega ancora meno la chiusura del sito di Napoli;

    il 27 maggio 2021 i lavoratori della Whirlpool di Napoli, uniti alle delegazioni dei lavoratori degli stabilimenti di tutta Italia e con la partecipazione di parlamentari di molte forze politiche, hanno manifestato per l'ennesima volta affinché si trovi una soluzione che eviti la chiusura del sito;

    il 30 giugno 2021 il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia fiscale, di tutela del lavoro, dei consumatori e di sostegno alle imprese. Per i settori nei quali è superato, a partire dal 1° luglio 2021, il divieto di licenziamento, il decreto stabilisce che le imprese che non possono più fruire della cassa integrazione guadagni straordinaria, possano farlo in deroga per 13 settimane fino al 31 dicembre 2021 senza contributo addizionale e, qualora se ne avvalgano, con conseguente divieto di licenziare. Ora è importante che la Whirlpool non promuova le procedure di licenziamento e avvii la cassa integrazione per 13 settimane, in modo da avere tempo per individuare una soluzione necessaria per il mantenimento dei livelli occupazionali del sito di Napoli e per favorire la ricerca di una soluzione industriale che metta in sicurezza il futuro lavorativo di centinaia di famiglie;

    il blocco dei licenziamenti ha evitato la perdita di oltre 400 mila posti di lavoro e la ripresa post pandemica è alle porte: secondo le più autorevoli istituzioni sarà talmente imponente da far chiudere l'anno 2021 con un +5 per cento di prodotto interno lordo. La ripartenza del Sud e dell'Italia, dunque, non può avvenire con il licenziamento di centinaia di lavoratori che alimenta l'emergenza sociale in un contesto caratterizzato da un tessuto produttivo più debole, un mondo del lavoro più frammentario e un welfare più fragile,

impegna il Governo:

1) ad aprire un'interlocuzione diretta con la Whirlpool corporation per la salvaguardia del perimetro occupazionale, scongiurando il rischio di «desertificazione industriale» di un'area del Paese le cui strategie di intervento sono determinanti per lo sviluppo del sistema Italia, ponendo la questione della tutela e del rilancio del sito produttivo di Napoli come tema d'interesse nazionale e valutando anche una gestione diretta della vertenza da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri a partire dall'immediata convocazione delle parti presso la stessa, in funzione dell'obiettivo della salvaguardia del cosiddetto settore del «bianco» in Italia, così da garantire i livelli occupazionali non solo nello stabilimento napoletano, ma in tutte le realtà in cui è presente l'azienda nel territorio italiano, nella considerazione di un mercato del settore già in crescita e di una previsione di una consistente ripresa dei consumi anche per effetto degli investimenti rinvenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, partendo dalle risorse stanziate per il potenziamento dell'economia green e digitale;

2) a ricercare, valutare e sostenere comunque, per quanto di competenza, ogni ulteriore progetto industriale per l'eventuale rigenerazione economica e produttiva dello stabilimento, coniugando crescita nazionale e coesione territoriale con l'obiettivo di salvaguardare il sito produttivo di Napoli e mantenere i livelli occupazionali del sito formato da lavoratori altamente qualificati, individuando una soluzione solida e credibile che valorizzi le professionalità e le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori e garantendo un lavoro dignitoso per tutti con rinnovate tutele contrattuali.
(1-00499) «Fornaro, De Lorenzo, Bersani, Conte, Fassina, Fratoianni, Palazzotto, Pastorino, Stumpo, Timbro».

(6 luglio 2021)